CULTURA- Pagina 119

Un pianeta, molti mondi. Torna Biennale Democrazia, le anticipazioni

VII EDIZIONE  DAL 6 AL 10 OTTOBRE 2021 A TORINO

 

L’immagine guida 2021 e le prime anticipazioni sul programma

                                     

La settima edizione di Biennale Democrazia torna da mercoledì 6 a domenica 10 ottobre, in presenza a Torino ma anche online. Per oltre dieci anni, la manifestazione internazionale – nata per valorizzare e diffondere la cultura democratica coinvolgendo i cittadini e in particolare i giovani delle scuole e delle università – si è svolta all’inizio della primavera, ma a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria si era deciso di spostare l’edizione 2021 da marzo a ottobre, perché Biennale Democrazia potesse essere un luogo di incontro sicuro, capace di favorire la partecipazione della cittadinanza e di tornare ad abitare i luoghi della cultura di Torino.

In presenza e online. A ottobre Biennale Democrazia tornerà in presenza, con oltre 90 incontri e 150 relatori dal mondo, ma senza rinunciare alle opportunità offerte dal digitale: la prossima edizione sarà infatti caratterizzata da un’ampia offerta di dirette streaming, per fare fronte alla necessità di ridurre la capienza delle sale – nel rispetto delle normative di sicurezza – ma allo stesso tempo garantire comunque, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in programma.

“Biennale Democrazia è pronta a tornare in ottobre ad animare la città con dibattiti e lezioni su grandi interrogativi di portata globale – sostiene Gustavo Zagrebelsky -. Torino si confermerà un riferimento nazionale e internazionale anche grazie al nostro sforzo di garantire la ripresa delle attività in presenza nei luoghi simbolo della cultura della nostra città. Il senso di Biennale Democrazia, infatti, è prima di tutto quello di ritrovarsi per discutere assieme”.

“In autunno Torino sarà al centro di un ampio programma di appuntamenti culturali – ricorda la Sindaca Chiara Appendino – nell’ambito del quale Biennale Democrazia si conferma uno spazio di riflessione privilegiato per i cittadini della nostra città. Discutere di Un pianeta, molti mondi vuol dire ripartire da questioni fondamentali, come la difesa dell’ambiente, ragionando assieme sia delle risposte politiche sia degli sforzi con cui ognuno di noi può contribuire a trovare soluzioni nuove”.

Un pianeta, molti mondi. Biennale Democrazia 2021 avrà come punto di partenza la nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato, e si soffermerà sui tanti fattori che rendono difficile trovare risposte comuni a problemi di portata globale. L’emergenza sanitaria ne ha fornito una dimostrazione esemplare – nel bene e nel male, nella vulnerabilità come nella solidarietà – ma ha anche mostrato quanto rilevanti siano i legami che ci pongono in relazione diretta con gli altri, dando forma agli spazi di cittadinanza e a quello che ciascuno percepisce come il proprio mondo: abitiamo lo stesso pianeta, ma possiamo appartenere a mondi diversi. Ecco perché diventa sempre più importante imparare ad agire di concerto, a partire dalla questione ecologica per arrivare a beni primari come la vita, la salute o la libertà. Ed ecco anche perché, di fronte a sfide di questa portata, solo la democrazia può assicurare gli spazi indispensabili per immaginare soluzioni mai prima d’ora sperimentate, individuando punti di contatto nella varietà di mondi umani. Interrogarsi e discutere su questi temi è particolarmente urgente perché molto del nostro futuro dipenderà dalla qualità delle scelte che società, istituzioni e cittadini sapranno compiere.

L’immagine guida della VII edizione. L’immagine scelta per rappresentare “Un pianeta, molti mondi” è stata selezionata da Biennale in sinergia con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino per la sua capacità di incorporare un pluralismo di prospettive, un luminoso dischiudersi di molteplici mondi in un unico spazio di ripresa. Si tratta di Death of an Image #4 (La Morte di un Immagine #4), fotografia analogica di grande formato realizzata dall’artista internazionale Andrea Galvani nel 2005 e presentata nell’omonima e acclamata serie fotografica al Whitney Museum di New York nel 2006. Nell’opera, un grande albero al centro di campo di grano viene trasformato in un corpo luminoso attraverso l’uso di tre specchi che riflettono la luce del sole per svelare dimensioni invisibili e interne dell’immagine. Sono quelle che ordinano e costituiscono il tessuto materiale del nostro mondo, quelle che regolano il rapporto fra la natura e gli esseri umani, tra questioni di ampia portata che possono aprire ad orizzonti politici e sociali nuovi. L’artista vive e lavora da molti anni tra New York e Città del Messico. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in importanti musei e spazi istituzionali, e fa parte delle principali collezioni pubbliche e private in Europa, in Africa, nelle Americhe e in Asia. In un’edizione dedicata a questioni di portata globale, la scelta di questa immagine – un albero reso luminoso da tre specchi che riflettono la luce del sole – è stata mossa dalla convinzione che il rapporto fra la natura e gli esseri umani è diventato ormai un tema ineludibile: dopo mesi così difficili è più che mai necessario ripartire da questioni di ampia portata, aprendo orizzonti di aspettativa in cui rinnovare la nostra immaginazione politica e sociale.

I primi ospiti annunciati. Il programma completo di Un pianeta, molti mondi sarà diffuso in occasione della conferenza stampa dedicata – che si terrà martedì 14 settembre – ma tra i tanti relatori che dal 6 al 10 ottobre parteciperanno ai dibattiti di Biennale Democrazia sono già confermati: la biologa e Senatrice a vita Elena Cattaneo, che ripartirà dal “dubbio” come valore fondamentale della scienza e della politica; il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, che discuterà dell’intelligenza delle piante; la Presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, che indagherà il rapporto fra la tecnologia e il mondo umano; e ancora, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, l’economista premio Nobel, Esther Duflo, che porrà l’attenzione sul futuro di un sistema economico globale che sia compatibile con i principi della dignità umana, e il filosofo François Jullien, che rifletterà sulle diverse visioni della natura fra Oriente e Occidente. La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà con un concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara.

La rete di Biennale Democrazia.

Il programma di Biennale Democrazia vede ogni anno la partecipazione di oltre 50 tra istituzioni, enti e associazioni, che rendono possibile una ricca circolazione di idee, suggestioni, proposte.

Le collaborazioni di lunga dataAnche la settima edizione è realizzata con il fondamentale sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, della Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRT e dei Partner Smat e Reale Mutua.

Si rafforzano inoltre le storiche collaborazioni: il Polo del ‘900, che contribuisce sin dall’edizione 2018-2019 alla diffusione dei temi di Biennale su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo nuovi pubblici e partecipando allo sviluppo di contenuti – come con il ciclo Nuovi Mondi della primavera 2021 -, porterà il proprio patrimonio di idee e riflessioni negli appuntamenti di ottobre. L’Università di Torino, sempre più impegnata nelle iniziative di coinvolgimento della cittadinanza e nella condivisione dei propri saperi, aprirà nuovamente le proprie aule alla Città diventando parte attiva nella progettazione e nella realizzazione degli incontri di Biennale; e il Politecnico di Torino, che tornerà a proporre contenuti a partire dall’esperienza di Biennale Tecnologia, confermando il proprio ruolo fondamentale nel dialogo fra le discipline umanistiche e sociali e il mondo delle scienze e della tecnologia.

Si rinnova poi il rapporto con OGR Torino, non solo una delle location principali di Biennale 2021, ma anche importante partner di co-progettazione insieme a Fondazione per l’Arte Moderna e contemporanea CRT; ma anche con la Camera di commercio di Torino attraverso la piattaforma per l’imprenditorialità a impatto sociale Torino Social Impact e con la Fondazione Circolo dei lettori che, oltre a essere sede storica di Biennale, contribuirà con contenuti inediti, anche grazie al Festival del Classico.

Tra le tante e storiche collaborazioni confermate per la nuova edizione, parteciperanno a Biennale Democrazia 2021: la rete delle Biblioteche civiche torinesiTorino Urban LabGoethe Institut Turin, Museo del RisparmioCentro Culturale Protestante, cheFare.

Le nuove sinergie. Ai partner di lunga data questa nuova edizione affianca collaborazioni inedite. Importante novità è Memory Matters, un progetto di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, programma curato e prodotto con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Attraverso installazioni e performance artistiche nello spazio pubblico, Memory Matters propone una riflessione sul tema della memoria collettiva, sui processi della sua formazione e sugli immaginari che – a partire da razza, genere, status sociale, rapporto umano/naturale – sono oggetto di contesa e di rinegoziazione.

Per il 2021 si inaugura inoltre una preziosa partnership con il Salone Internazionale del Libro di Torino: la VII edizione di Biennale diventerà un ponte tra le due grandi manifestazioni torinesi che in autunno si passeranno virtualmente il testimone in città.

Si rafforza, poi, la collaborazione con il Teatro Stabile di Torino: lo spettacolo inaugurale della VII edizione di Biennale Democrazia sarà infatti l’anteprima speciale dello spettacolo “Dante fra le fiamme e le stelle”, che andrà in scena al Teatro Carignano nella serata di mercoledì 6 ottobre. Lo spettacolo, di e con Matthias Martelli, per la regia di Emiliano Bronzino, è una coproduzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

E ancora, Biennale 2021 offrirà l’occasione per presentare il percorso Pensa 2040 che si svilupperà in tre appuntamenti sui temi della cultura come strumento di lotta alla criminalità organizzata e della transizione ecologica ed esistenziale, promossi dall’Associazione Crisi Come Opportunità con il supporto di Intesa Sanpaolo.

Per il primo anno, poi, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus sarà Charity Partner di Biennale Democrazia.

Alle nuove collaborazioni si aggiungono inoltre: OGR TechFondazione MerzScuola di Politiche, Fondazione De Gasperi, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Medici senza frontiere, Prime Minister, Reset Festival, Club Silencio.

Sono confermate e rinnovate le importanti Media Partnership con Rai CulturaRai StoriaLa StampaLa Repubblica e Limes.

 

Le tante collaborazioni di Biennale Democrazia 2021, incluse le partnership e i progetti attualmente in costruzione, saranno raccontati nel dettaglio in occasione della conferenza stampa di settembre.

 

Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

 

Per info:

www.biennaledemocrazia.it – biennale.democrazia@comune.torino.it

Torino in un click: museo e hotel insieme

NUOVO ACCORDO TRA FEDERALBERGHI TORINO E FONDAZIONE TORINO MUSEI

Da oggi i turisti che visiteranno il sito della Fondazione Torino Musei https://www.fondazionetorinomusei.it/it/servizi-al-pubblico/organizza-il-tuo-viaggio potranno prenotare direttamente il loro hotel e beneficiare di servizi speciali.

Prosegue così la collaborazione tra l’associazione di categoria e la Fondazione che riunisce i musei civici della Città di Torino, la GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, il MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama – Museo d’Arte Antica, grazie alla quale sono attivi da anni sconti dedicati nei tre musei per i turisti che soggiornano nelle strutture associate a Federalberghi.

Utilizzando il widget realizzato da Federalberghi Torino, sarà possibile prenotare un soggiorno in una delle strutture ricettive associate che hanno aderito all’iniziativa e ottenere un upgrade della tipologia di camera e il late checkout alle ore 14.

Federalberghi Torino continua così il proprio impegno, attraverso la sinergia e il dialogo con enti che si occupano a vario titolo di cultura, arte, spettacolo al fine di rilanciare Torino come destinazione turistica dopo i difficili mesi segnati dalla pandemia, offrendo nuovi servizi ai turisti che verranno a visitare la città.

Grazie alla collaborazione che ormai da qualche anno abbiamo stretto con Fondazione Torino Musei possiamo oggi ampliare la gamma dei servizi messi a disposizione dei nostri clienti offrendo inoltre dei benefit come l’upgrade gratuito della camera e il late checkout – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – chiunque visiterà il sito di Fondazione Torino Musei per reperire informazioni sulle collezioni presenti alla GAM, al MAO e a Palazzo Madama o sulle mostre temporanee avrà, senza bisogno di condurre lunghe ricerche, la possibilità di scegliere direttamente il proprio hotel in pochi semplici clic. Prosegue così il nostro impegno per il rilancio della nostra destinazione e per la modernizzazione dei servizi offerti.

 

Elisabetta Rattalino, Segretario Generale Fondazione Torino Musei dichiara – È sempre più importante la collaborazione tra le istituzioni che ogni giorno lavorano per la promozione e la valorizzazione della nostra Città. In quest’ottica nasce il progetto “Torino in un click”, in collaborazione con Federalberghi Torino. Sempre attenti alle necessità dei nostri visitatori, aggiungiamo oggi un servizio importante per l’accoglienza dei turisti.

Partita la chiamata alle scuole per la candidatura di Saluzzo Monviso 2024

 Un progetto che tenda verso il futuro attraverso un lavoro sinergico di costruzione di idee e di programmi. È questo il modo in cui Saluzzo e le Terre del Monviso hanno impostato la candidatura a Capitale italiana della cultura 2024. Per questo, era inevitabile chiamare a raccolta tutte le scuole del territorio, per costruire insieme una parte di progetto, coinvolgendo i giovani in prima persona.

Dopo Verso Saluzzo Monviso 2024, primi appuntamenti digitali su cultura, territorio, economia, turismo, metromontagna e sport, seguiti dagli incontri vis-a-vis nelle valli, il ciclo arriva nelle scuole, dalla 3° della scuola primaria alla 3° della secondaria di 1° grado. Nel frattempo, sono in corso i lavori di definizione di un percorso dedicato per i bambini di età inferiore, dalla scuola dell’infanzia alla 2° della scuola primaria.
Dagli 8 ai 13 anni gli studenti del territorio saranno coinvolti in laboratori svolti da esperti e relativi a 4 ambiti: scienze e geologia; audioracconti/podcast; videoracconti; installazioni di arte contemporanea.
Attraverso queste attività gli studenti avranno modo di esprimere la loro personale narrazione di Saluzzo Monviso 2024, e soprattutto del luogo in cui vivono, evidenziando i bisogni culturali delle giovani generazioni.
Questa occasione permette di avviare un dialogo virtuoso e aperto con le scuole delle Terre del Monviso e, soprattutto, con i ragazzi. Proprio loro saranno, infatti, i futuri abitanti delle valli: l’obiettivo della candidatura di Saluzzo e Terre del Monviso è mettere in atto un processo collettivo e condiviso che permetta di immaginare il futuro di questi territori oltre il 2024.

 

Per partecipare alla call, gli istituti scolastici possono compilare il modulo di adesione ricevuto insieme alla lettera di invito, e inviarlo allo staff di candidatura all’indirizzo mail cultura@comune.saluzzo.cn.it entro e non oltre venerdì 16 luglio 2021.

 

 

Info

www.saluzzomonviso2024.it

Fb e IG: @saluzzomonviso2024

#saluzzomonviso2024

#CIDC2024

Il Centro Studi Piemontesi racconta 

Per i mesi di luglio e  agosto, anche in vacanza, potete seguire dal sito www.studipiemontesi.it ogni martedì le clip Centro Studi Piemontesi racconta… 

            E ogni giovedì per #Letturaday, un progetto di Adei, l’Associazione degli editori indipendenti italiani, proponiamo una breve clip con una lettura tratta dai nostri libri

 

 

                Martedì 13 luglio, a partire dalle 17  sul sito, sul canale  YouTube del Centro Studi Piemontesi e su tutti  gli altri social, Instagram, FaceBook, Twitter per le clip

                           “Il Centro Studi Piemontesi racconta…”

 

50 anni della rivista

Studi Piemontesi

1972-2021

con

Rosanna Roccia

Direttore “Studi Piemontesi”

Giovanni Tesio

Università del Piemonte Orientale

Pierangelo Gentile

Università degli Studi di Torin

 

Vai sul sito www.studipiemontesi.it

oppure clicca direttamente qui:  https://youtu.be/B1fFSJ4HTz8

Giovedì 15 luglio, dalle 10, sul sito, sul canale YouTube e sui social del Centro Studi Piemontesi,

per #Letturaday Giulia Pennaroli legge una pagina da Il Castello di Moncalieri. Una presenza sabauda fra Corte e Città

Per la prima lettura vai al link https://youtu.be/FN8yXsTjG88

oppure sul sito www.studipiemontesi.it

Conferenza sulle fiabe del Novecento con Laura Pompeo e Paolo Battistel

Si terrà martedì sera 13 luglio alle ore 18.30 presso la Piazzetta Antonicelli, nella nuova area pedonale antistante il Polo del ‘900, all’interno della rassegna letteraria “BookStop” organizzata dal centro culturale Polo del ‘900, una conferenza dal titolo: Le fiabe alle porte del Novecento. Da Calvino a Yeats fino all’alba della censura.

 

Ospite della serata lo scrittore, saggista e mitologo Paolo Battistel che riprendendo il suo ultimo libro La vera origine delle fiabe. Gli ultimi frammenti di un mondo perduto (Uno Editori) dialogherà sul tema delle fiabe e della loro importanza nella modernità con l’assessore alla cultura di Moncalieri Laura Pompeo.

Che cosa sono le fiabe? Perché queste antiche narrazioni sono così importanti per la modernità?

Prendendo in esame i principali autori che hanno ripreso le fiabe nel Novecento si analizzeranno l’origine e l’uso letterario che ne è stato fatto nel Secolo breve, teso ossessivamente tra avanguardie e censura.

Le fiabe, che la società moderna ha rinchiuso a forza nella stanza dei bambini, sono molto più antiche di quello che possiamo lontanamente immaginare e nascondono un volto segreto: sono ciò che rimane di antichi miti precristiani diffusi in Europa durante l’antichità e il Medioevo.

Sopravvissute agli stessi popoli che le avevano generate, le fiabe vennero censurate ed epurate dalla cultura borghese benpensante trasformandole in “semplici” racconti per l’infanzia. Dopo la rinascita all’epoca del Romanticismo le fiabe riprendono vita anche nella modernità con premi Nobel come Calvino, Yeats e Hesse che riplasmano per il nostro tempo queste antiche narrazioni ascoltate un tempo intorno a un fuoco nelle fredde notti d’inverno. Le fiabe ci incantano perché ritroviamo in esse i frammenti della nostra stessa anima, frammenti che ritenevamo perduti e che si risvegliano appena iniziamo a leggere “C’era una volta…”.

Bookstop è un ciclo di incontri informali organizzati dagli archivisti e dai bibliotecari del Polo del ‘900 in cui proposte letterarie e di valorizzazione del patrimonio si alternano a momenti di riflessione sui temi della contemporaneità all’interno del programma che il Polo propone nell’ambito del progetto poloteca in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi.

L’incontro è su prenotazione al sito www. polodel900.it nella sezione dedicata al ciclo Bookstop.

Paolo Battistel, laureato in filosofia con tesi in mitologia, è profondo conoscitore dei miti e delle leggende precristiane. Vanta numerose collaborazioni con testate giornalistiche e trasmissioni televisive nazionali e locali. Ha scritto una raccolta di fiabe occitane dal titolo Lu Barban, il diavolo e le streghe e un saggio di storia locale dal titolo Il mistero della Roccaforte dei Rosacroce. Ha pubblicato tre saggi d’argomento mitologico: Il sangue di CainoI figli di Lucifero e Il dio cornuto. Ha scritto inoltre il saggio letterario J.R.R. Tolkien, il lungo sentiero tra ombra e luce. Il suo ultimo libro è: La vera origine delle fiabe. Gli ultimi frammenti di un mondo perduto. Vive e lavora a Torino come scrittore, docente ed editor.

Laura Pompeo, laureata in lettere classiche, ha lavorato quindici anni come archeologa in vari siti d’Italia, d’Europa e del Medio Oriente. Specializzata in Museografia e in Gestione e Comunicazione dei Beni culturali ha maturato esperienze specifiche nel settore della valorizzazione dei beni e delle attività culturali attraverso molte collaborazioni, dall’arte antica a quella contemporanea. È socia dell’icom. Ricopre il ruolo di Assessore (al secondo mandato) della città di Moncalieri con deleghe a Cultura, Turismo, Pari Opportunità e Relazioni Internazionali. È presidente del Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana (sbam). È Vicepresidente dell’Assemblea costituente della Riserva della Biosfera Collina Po-Mab (unesco) e Consigliere dell’Ente di gestione della Comunità delle Aree Protette del Po piemontese.

Per informazioni:

Polo del ‘900

[ Polo del ‘900 ]

Tel. 011.0883200

e-mail: reception@polodel900.it

Via del Carmine 14 – Torino

“La via selvatica” con Franco Cardini

Un progetto curato da Matteo Caccia e organizzato dalla Famiglia Ceretto

 

Lunedì 12 luglio 2021 sul sito www.ceretto.com

Franco Cardini, Storico 

Il territorio e la sua storia

Alba, 9 luglio 2021 – Proseguono le conversazioni de “La via selvatica”: lunedì 12 luglio, sul sito www.ceretto.com, sarà possibile vedere ed ascoltare lo storico Franco Cardini in dialogo con Matteo Caccia.

Il progetto, curato da Matteo Caccia e proposto dalla Famiglia Ceretto, si compone di 12 dialoghi che fanno emergere le esperienze profonde dei protagonisti. È un percorso lungo un anno che indaga la natura selvatica e autentica, le sue regole immutabili, la sua ostinata capacità di ripetersi, la sua ricerca di un’armonia smarrita, di un equilibrio virtuoso in cui l’uomo sia capace di interagire con rispetto nella consapevolezza che la vera protagonista è la natura.

Il prof Franco Cardini incrocia la sua strada con ‘La Via selvatica’ regalandoci una micro lezione di storia utile ad addomesticare la nostra memoria del passato, così da guardare al futuro con maggiore nitidezza” Matteo Caccia introduce così lo storico Franco Cardini, il protagonista della conversazione dal titolo “Il territorio e la sua storia”.

Lo storico è un mestiere: si fa lo storico come si fa l’industriale, il farmacista, l’operaio. E in tutti i mestieri, le professioni, ci sono gli specialisti e i non specialisti. Gli specialisti sono rari a molti livelli, però una comune conoscenza almeno dei metodi fondamentali e dei princìpi fondamentali di un’arte o di una scienza, fa sì che qualcuno venga considerato specialista e qualcun altro no. Naturalmente tra gli specialisti ci sono quelli eccelsi, quelli buoni, quelli mediocri, quelli che avrebbero fatto bene a fare un altro mestiere, questo va da sé. I non specialisti invece si pongono davanti alla storia in una maniera che a me sembra molto buffa, molto divertente. Anche se qualche volta non ci sono in Italia dei non specialisti della storia che siano convinti che il non essere specialisti crea una differenza qualitativa. In altri termini, se io faccio l’ebanista o il pittore di paesaggi o l’allevatore di mucche australiane, se sono tale sono tale, se non sono tale non mi fingo e non mi improvviso tale. Per gli italiani il discorso è diverso e questo direi vale per la storia e ora vale anche abbastanza per la poesia o per la filosofia per tutte le arti o le scienze che un tempo si chiamavano di tipo umanistico e che oggi si preferiscono chiamare «umane», più che altro. In altri termini, è difficilissimo convincere un non specialista che ha letto tre libri sulla seconda guerra mondiale che le cose non sono andate esattamente come pensa lui.” Racconta Franco Cardini

Franco Cardini, fiorentino classe 1940, è storico medievista esperto soprattutto di storia delle Crociate e dei rapporti tra Europa cristiana e Islam. Dopo la laurea in Lettere conseguita a Firenze, ha insegnato in diversi atenei tra cui quelli di Middlebury, Barcellona e Bari. È ordinario presso l’Università di Firenze, Professore Emerito dell’Istituto di Scienze storiche e Umane (Scuola Normale Superiore, sede di Firenze), fellow dell’Università di Harvard (Boston Berenson Foundation) e Direttore di ricerca all’École des Hautes Études en Sciences Sociales a Parigi. È autore di manuali e di numerosissimi saggi storici, tanto accademici quanto divulgativi. Per i suoi studi ha ricevuto diversi riconoscimenti (Premio Nazionale Rhegium Julii, Premio Internazionale Tevere, Premio Internazionale Vanvitelli, Premio Europeo Lorenzo il Magnifico – Accademia Medicea Internazionale, Premio letterario internazionale Feudo di Maida, Premio Accademia della Torre di Castruccio, Premio Hemingway, Premio Medioevo Presente del Comune di Monteriggioni, Premio Scanno, Premio Microfono di cristallo, Premio speciale della Giuria Il Molinello, Premio Letterario Basilicata). È stato fondatore della rivista Percorsi, collabora con l’Avvenire ed è membro del comitato scientifico della rivista Eurasia. È stato membro del Consiglio d’amministrazione della RAI ed è Croce d’oro dell’Ordine della Guardia d’Onore dei santi martiri Agapito ed Alessandro, Commendatore dell’Ordine al Merito Melitense e Cavaliere dell’Ordine di S. Giuseppe.

Il Gruppo Ceretto è un’azienda familiare che ha le sue radici in un territorio di rara bellezza come quello delle Langhe, e da tre quarti di secolo unisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano la promozione dell’arte.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultare il sito www.ceretto.com

 

Gratis la nuova app della Fondazione Torino Musei

La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha realizzato, con il supporto tecnico del Socio Reply, la nuova APP per la Fondazione Torino Musei, offerta gratuitamente al pubblico e finalizzata a favorire la fruibilità dei musei per le diverse tipologie di visitatori, oltre che aumentare l’attrattività culturale e turistica del territorio.

    La nuova APP mobile della Fondazione Torino Musei è scaricabile gratuitamente sui dispositivi iOS e Android. Questo nuovo strumento fornirà diversi contenuti multimediali relativi ai tre musei: Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e MAO Museo d’Arte Orientale, con lo scopo di creare nuovi itinerari di visita per il pubblico, che saranno in parte fruibili anche da casa con il proprio smartphone.

    Si è partiti il  25 giugno con Palazzo Madama, e in futuro il progetto sarà sviluppato anche per MAO e GAM.

    Si potrà scegliere tra tre itinerari a Palazzo MadamaAlla scoperta del PalazzoItinerario breve Avventure al Castello.

L’itinerario architettonico permette di esplorare le complesse trasformazioni dell’edificio avvenute nel corso di duemila anni, dall’epoca romana ai giorni nostri, grazie a diciassette punti di interesse dislocati in diversi ambienti del palazzo: oltre a suggestive ricostruzioni virtuali delle diverse epoche, i visitatori viaggeranno lungo la storia e avranno a disposizione contenuti testuali, visivi e collegamenti esterni che consentiranno un ulteriore approfondimento. L’App fornisce una mappa per facilitare l’orientamento in un edificio storico complesso: tale supporto di esplorazione si rivela molto utile per quei visitatori che sceglieranno il percorso breve, una selezione di momenti fondamentali e imperdibili nella storia dell’edificio e della città. Avventure al Castello è l’itinerario dedicato a bambine e bambini, che potranno percorrere nove tappe in compagnia di un simpatico e colorato pappagallo che li accompagnerà alla scoperta di una selezione di capolavori del museo e di alcuni degli ambienti più suggestivi del palazzo.

   L’uso della tecnologia beacon, applicata ai beni culturali, consente una conoscenza approfondita degli stessi e arricchisce la visita con una nuova dimensione che rinnova il concetto di museo, non più inteso soltanto come spazio fisico espositivo.

Tutti i contenuti multimediali, dedicati all’area del museo in cui il visitatore si trova, sono attivati automaticamente dai dispositivi beacon collocati all’interno delle sale, attraverso un segnale bluetooth percepito dal visitatore con feedback aptico.  I contenuti, realizzati come clip video, sono tutti accompagnati da sottotitoli con font ad alta leggibilità e speakeraggio, garantendo l’accessibilità nel suo significato più ampio e dotando il museo di uno strumento che permette di facilitare la visita e agevolare l’apprendimento dei temi trattati.

    “L’impegno della Consulta per la Fondazione Torino Musei – dichiara Giorgio MarsiajPresidente della Consulta – è iniziato oltre dieci anni fa. Diverse le iniziative realizzate: mostre, valorizzazioni e progetti didattici. Quello inaugurato oggi è un nuovo, significativo, step, fortemente orientato all’innovazione culturale e tecnologica. Le aziende socie investono sul futuro della città. Ci prendiamo cura dell’eredità storica e culturale del territorio rendendola fruibile attraverso nuove modalità e dunque sempre attuale e viva”.

 “La Fondazione Torino Musei è felice di poter dare il benvenuto ai suoi visitatori a Palazzo Madama attraverso la nuova App – dichiara Maurizio CibrarioPresidente della Fondazione Torino Musei –  Questa applicazione accompagnerà il pubblico in una visita coinvolgente e interattiva, attraverso tre diversi itinerari, alla scoperta di oltre 2000 anni di storia. La collaborazione con La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, grazie alla quale è stata realizzata l’App, ci consentirà di poter sviluppare il progetto includendo anche il MAO e la GAM”.

Realizzazione piattaforma digitale: Concept Reply

Redazione testi: Giacomo Affenita con la supervisione dei Conservatori e dei Servizi Educativi di Palazzo Madama e con il coordinamento di Angela Griseri e Mario Verdun

Progetto grafico e realizzazione itinerario avventure al Castello: Leandro Agostini

Layout: Gianluca Negro

Ricostruzioni architettoniche tridimensionali e realizzazione itinerario architettura: Davide Zannotti e Cristian Bevacqua

Consulenza storica per le ricostruzioni architettoniche del Palazzo: Diego Giachello

I Soci di Consulta: 2 A, Armando Testa, Banca del Piemonte, Banca Fideuram, Banca Intermobiliare, Banca Passadore & C., Buffetti, Building, Buzzi Unicem, C.L.N., Chiusano & C., Costruzioni Generali Gilardi, Deloitte & Touche, Deltatre, Ersel, Fenera Holding, Ferrero, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Garosci, GMT Holding & Co., Gruppo Ferrero-Sied Energia, Intesa Sanpaolo, Italgas, Lavazza, Martini & Rossi, Mattioli, M. Marsiaj & C., Reale Mutua Assicurazioni, Reply, Skf, Stellantis, Unione Industriale di Torino, Vittoria Assicurazioni

Esterno Notte 2. Torna il grande evento di proiezioni diffuse per le vie e i quartieri della città

30 SETTEMBRE 2021 – TORINO

 

OPEN CALL PER ADERIRE APERTA FINO AL 19 SETTEMBRE

 

La voglia di riappropriarsi dello spazio pubblico, di condividere esperienze con le persone e gli amici più vicini e di ritrovare un senso di condivisione con l’altro, oggi è tangibile come non mai. Tutto ciò era già emerso anche lo scorso anno, quando abbiamo iniziato a utilizzare i balconi e le finestre delle nostre case per far succedere cose, per interagire con i vicini, ingannare la noia o esprimere noi stessi. A partire da questo presupposto CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, ha ideato la prima edizione di Esterno Notte, programmata per il 1 ottobre 2020 all’interno di un ricco palinsesto di iniziative dedicate al suo quinto compleanno. In quella data, più di settanta partecipanti hanno utilizzato i balconi e le finestre delle proprie sedi come piattaforma da cui proiettare degli slideshows fotografici che si riflettevano sulle facciate dei palazzi dirimpetto, condividendo con la città immagini e video.

 

A distanza di quasi un anno da quella serata, CAMERA ha deciso di rinnovare la propria proposta lanciando la OPEN CALL per partecipare a Esterno Notte 2, invitando musei, fondazioni, gallerie, associazioni culturali, spazi indipendenti, studi professionali e privati cittadini a partecipare al grande evento di proiezioni diffuse per le vie e i quartieri della cittàche si terrà giovedì 30 settembre 2021 dalle 21.00 alle 24.00.

 

Esterno Notte vuole diventare così un appuntamento ricorrente in grado di unire tutta la città in una grande festa collettiva dedicata all’immagine. Oltre a essere un momento di condivisione e collaborazione fra le tante realtà che nell’ultimo anno hanno contribuito a mantenere vivo l’ambiente culturale torinese, l’evento sottolinea il ruolo sempre più centrale che la città ha nello studio e diffusione della cultura fotografica in Italia, imponendosi come vera e propria capitale italiana della fotografia.

 

Per questa seconda edizione di Esterno Notte – commenta la curatrice del progetto Monica Poggi – il filo conduttore delle proiezioni saranno le ‘trasformazioni’, intendendo questo concetto in senso aperto e stratificato. Le trasformazioni come risposta alle sfide del presente, come evoluzione del pensiero e delle dinamiche sociali, come istinto di resilienza e ricostruzione, ma anche come irreversibile processo di alterazione dell’equilibrio che regola i paesaggi naturali e sociali, di fronte al quale l’unica prospettiva possibile è quella di un cambiamento radicale degli stili di vita. La partecipazione democratica e inclusiva è il punto di partenza imprescindibile di questa iniziativa, rivolta alle principali realtà, enti, istituzioni e gallerie d’arte torinesi, oltre che a professionisti, studenti e a tutti i cittadini che abbiano voglia di liberare il proprio sguardo.

 

Per manifestare la propria adesione è necessario compilare l’apposito form sul sito www.camera.to entro il 19 settembre 2021.

Chi non riuscisse a iscriversi per questa data potrà comunque proiettare, ma non verrà segnalato all’interno della mappa dell’evento. Come è già stato fatto durante la prima edizione, infatti, a una settimana dall’evento verrà diffusa una mappa virtuale che permetterà a chiunque sia interessato di trovare e scoprire tutti i luoghi di proiezione, in una sorta di caccia al tesoro fra le strade della città.

 

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Continua anche la collaborazione fra CAMERA e il progetto Reality Shot, il corso-concorso di fotografia promosso dall’Atc del Piemonte Centrale insieme con la sua società in house Casa Atc Servizi e l’associazione Kallipolis, in collaborazione con CAMERA e Print Club e con il sostegno della Fondazione Mirafiori, della Circoscrizione Sei di Torino, di Iren e della Città di Venaria Reale. Durante la serata del 30 settembre, infatti, presso la sede di CAMERA in via delle Rosine 18, verranno proiettati i lavori dei trenta giovani che hanno partecipato all’iniziativa raccontando, attraverso le fotocamere dei propri cellulari, i quartieri di Falchera e Mirafiori.

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Esterno Notte 2 ha ricevuto il Patrocinio della Città di Torino.

Per informazioni:

esternonotte@camera.to

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine 18, 10123 – Torino www.camera.to |camera@camera.to

 

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Instagram/ @cameratorino

Contatti

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Via delle Rosine 18, 10123 – Torino

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Occitania: centri e periferie

 L’Università degli Studi di Torino ospita online il  XIII Congresso dell’Association Internationale d’Études Occitanes

online, da lunedì 12 a sabato 17 luglio 2021 – live streaming aperto a tutti gratuitamente

L’Association Internationale d’Études Occitanes (AIEO), è nata a Liegi nel 1981 per raccogliere, coordinare e favorire gli scambi e le relazioni pluridecennali tra studiosi di lingua e letteratura occitane europei e americani. Il fulcro dell’attività dell’AIEO è il Congresso Internazionale che ha luogo ogni tre anni e riunisce centinaia di esperti del mondo intero.

Il XIII Congresso avrebbe dovuto tenersi nell’estate 2020 a Cuneo, regione nelle cui vallate occidentali, comprese approssimativamente tra il Colle di Tenda e il Monginevro, ancor oggi si parlano numerose varietà di occitano alpino. La situazione sanitaria ha impedito e impedisce tuttora l’arrivo di persone provenienti da diverse parti del mondo, ma si è voluto comunque garantire centralità al Piemonte (dopo l’edizione di Torino del 1987).
Il Congresso sarà dunque ospitato “virtualmente” dall’Università degli Studi di Torino, che da lunedì 12 a sabato 17 luglio trasmetterà i lavori in diretta sul proprio sito media.unito.it e sulla pagina Facebook @AIEOCuneo. Il digitale diventa quindi un’opportunità: un pubblico più ampio e variegato potrà seguire i lavori e assistere alle conferenze plenarie e alle tavole rotonde che si susseguiranno durante tutta la settimana.

Tra i relatori delle conferenze: Fausta Garavini, studiosa di letteratura francese e occitanica, traduttrice e scrittrice, nonché autrice di numerosi lavori critici e di vari romanzi, sarà protagonista di una conferenza dedicata al ruolo del mito dei trovatori; Tullio Telmon, professore emerito di Dialettologia italiana all’Università di Torino, dal 2018  Presidente del CIEBP-Centre d’Information sur l’Éducation Bilingue et Plurilingue, terrà una conferenza intitolata Dialettologia percezionale nelle vallate occitane ad Est delle Alpi per descrivere le ricerche percezionali svolte nelle valli occitane, in particolare in Valle Maira; la nota studiosa inglese Linda Paterson, Professoressa Emerita all’Università di Warwick (UK), che ha fondato la propria ricerca sulla letteratura e la storia sociale e culturale del Medioevo occitano.

Le tavole rotonde tratteranno di letteratura occitana contemporanea, per capire quali siano i migliori canali per diffonderla e a quale pubblico; ma si parlerà anche di politica linguistica occitana con alcuni tra i massimi conoscitori della situazione linguistica e sociolinguistica di diverse aree dell’Occitania chiamati a raccontare quali sono le iniziative di politica linguistica avviate nelle loro regioni di riferimento. In occasione delle celebrazioni dell’Anno Dantesco, un’altra tavola rotonda sarà dedicata a esplorare il rapporto tra Dante e i trovatori: coordinati da Donato Pirovano, dantista e Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, interverranno studiosi italiani e stranieri, che metteranno in luce modi, tempi, canali e sensibilità attraverso i quali Dante rielabora il grande modello della letteratura medievale in lingua d’oc. Gli studi trobadorici sono al centro anche di un’altra tavola rotonda dedicata a uno degli argomenti più affascinanti – anche per il grande pubblico – e allo stesso tempo più difficili, all’intersezione tra filologia e musicologia, degli studi trobadorici, vale a dire il rapporto tra testo poetico e testo musicale. L’ultima tavola rotonda del congresso sarà dedicata al racconto dei più importanti progetti delle associazioni occitaniste del territorio.

Il calendario completo e dettagliato degli appuntamenti è consultabile sul sito trilingue www.aieocuneo.unito.it/occitan/programa, sul sito dell’AIEO www.aieo.org e sul sito e le pagine Fb e Tw di Espaci Occitan, www.espaci-occitan.org.

Iniziative collaterali. Alle attività accademiche saranno quotidianamente affiancate iniziative culturali proposte e realizzate dall’Associazione Espaci Occitan con il sostegno della Regione Piemonte e della Fondazione CRT, al fine di raccontare il territorio occitano alpino, con le sue parlate e le sue tradizioni, al pubblico di esperti e appassionati italiani e stranieri. Per i congressisti sono previste le proiezioni in streaming dell’ultimo film di Fredo Valla, Bogre – La grande eresia europea, e dello spettacolo teatrale Bastian Nevacho, di Diego Anghilante. Sarà inoltre possibile scaricare l’ultimo libro realizzato da Espaci Occitan, Il risveglio dell’orso occitano. Miti e riti del selvatico alpino, a cura di Piercarlo Grimaldi e Fulvio Romano.

Il Congresso è organizzato dall’Università degli Studi di TorinoDipartimento Studi Umanistici, con la collaborazione dell’Associazione Espaci Occitan.
Con il sostegno e patrocinio di Città di CuneoRegione PiemonteDipartimento di Lingue e Culture Straniere e Culture Moderne dell’Università di TorinoSocietà di Studi Valdesi e con il contributo di Fondazione CRT.
Con il patrocinio di Città Metropolitana di TorinoALI Atlante Linguistico Italiano e con l’appoggio di Chambra d’oc.

Ivrea Capitale del libro, il percorso continua

Oltre 60 i sostegni alla candidatura ricevuti dai Comuni e dalle realtà pubbliche e private. Prossima tappa il 7 luglio alle 18 con la presentazione dei temi del dossier

 

 La corsa per la definizione del progetto di candidatura di Ivrea per il titolo di Capitale italiana del libro 2022 non si arresta. Dopo il town meeting di fine maggio, le Comunità del Libro si sono incontrate e hanno messo a punto i temi del dossier che sarà consegnato alla Direzione generale biblioteche del Ministero della cultura entro il prossimo 11 luglio.

Attraverso il dialogo e il confronto, i rappresentanti di editori, lettori, scrittori, bibliotecari, librai, scuole e referenti del mondo tecnologico hanno delineato i temi centrali del progetto, che vede Ivrea e il territorio come luogo in cui sperimentare il futuro del libro e della lettura.

Oggetto simbolo e filo conduttore del lavoro di progettazione del dossier di candidatura sarà la Lettera 22, quasi a voler creare un legame tra il passato della città eporediese e il suo futuro attraverso il concetto olivettiano di “Comunità”, affiancando quindi allo sviluppo economico la crescita culturale, sociale, urbanistica del territorio ponendo al centro di tutto la persona, snodo centrale del progetto di imprenditoria civile di Adriano Olivetti.

 

I temi e i principali progetti contenuti nel dossier saranno presentati in un incontro pubblico mercoledì 7 luglio alle 18 nel cortile del Museo Garda di Ivrea. L’appuntamento è aperto a tutti (fino a esaurimento dei posti disponibili, in osservanza alle norme sanitarie vigenti) e sarà trasmesso in diretta streaming sul sito e sul canale YouTube di Ivrea 2022 Capitale italiana del libro.

 

Intanto, dopo il videomessaggio di appoggio arrivato da parte dell’Assessore alla cultura della Regione Piemonte Vittoria Poggio, numerose realtà pubbliche e private hanno manifestato il sostegno alla candidatura di Ivrea. Più di 60 sono le lettere arrivate da istituzioni e rappresentanti del mondo culturale nazionale, regionale e locale, dai Comuni del territorio e da quelli aderenti al Sistema Bibliotecario di Ivrea e Canavese, da libraieditorifondazioniistituzioni scolasticheassociazioni culturali e dalla Casa Circondariale di Ivrea. A questi si aggiungono i 79 sottoscrittori del Patto Locale per la Lettura, volto alla costituzione di una rete territoriale di promozione della lettura per un coinvolgimento complessivo ad oggi di oltre 130.000 abitanti. L’elenco dei sostenitori sarà disponibile nelle prossime ore sul sito della candidatura https://ivreacapitaledellibro.it/.

 

Tutti i dossier ricevuti dal Ministero saranno oggetto di valutazione da parte della commissione composta da cinque esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura e dell’editoria, che selezionerà i progetti finalisti fino a un massimo di dieci, chiamati a una presentazione del progetto dal vivo. A seguire la designazione della vincitrice entro il 30 novembre 2021.

 

Il Sindaco di Ivrea Stefano Sertoli al riguardo dichiara: “Ivrea ha fortemente voluto presentare la propria candidatura, ritenendo che fosse utile provare a tradurre le tantissime attività che ruotano attorno alla lettura in città e nel territorio, in una mappa leggibile e in grado di esprimere un’idea convincente e innovativa di promozione della lettura e del libro. Il grande consenso che sta raccogliendo l’iniziativa, oltre che incoraggiante, è indicativo del fatto che quando l’obiettivo è riconosciuto e condiviso si riesce a fare rete e a cooperare”.

 

L’Assessore alla Cultura di Ivrea Costanza Casali dichiara: “Con grande gioia presentiamo la Candidatura di Ivrea a Capitale italiana del Libro 2022. Essa si colloca all’interno del percorso di rinascita culturale che questa amministrazione promuove attraverso varie iniziative che vanno dalle arti visive, allo spettacolo dal vivo, fino a questa prestigiosa candidatura. Il prezioso lavoro per la redazione del dossier, supervisionato da Paolo Verri, è stato sostenuto e affiancato con entusiasmo e dedizione da Lettori, Scrittori, Editori, Librai e Bibliotecari Eporediesi e Istituzioni scolastiche, nonché dal mondo legato alla tecnologia. Un particolare riconoscimento va alla direttrice della nostra Biblioteca Civica e ai suoi collaboratori che hanno coordinato gli incontri reali e virtuali tra i vari stakeholders e accolto i vari contributi di ciascuno. Ivrea conferma anche in questa nuova sfida una vocazione alla Cultura di olivettiana memoria, rivelando capacità di reazione e desiderio di ripresa sociale ed economica, facendo comunità, che è appunto il tema della nostra candidatura. Siamo lieti che questa presentazione al pubblico avvenga il giorno di San Savino: la “gara” era in passato componente importante delle feste patronali e con questa candidatura in effetti Ivrea si rimette in gioco e si confronta con altre città italiane (per vincere ma felice anche di partecipare). La presentazione avrà luogo in Piazza Ottinetti, sede di numerosi eventi e spettacoli dal vivo dell’Ivrea Summer Festival e del Museo Garda, che il 3 luglio inaugurerà la prima di una serie di prestigiose mostre dedicate alla collezione di opere d’arte del patrimonio Olivetti. In questo modo la settimana dedicata alla festa patronale si arricchisce di eventi culturali in grado di attrarre un pubblico vario, eporediese e non. Vi aspettiamo!

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https://ivreacapitaledellibro.it/

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Foto: Ivrea e la Dora Baltea – credit Francesca Tappero