CULTURA- Pagina 114

Di nuovo online l’archivio storico de “La Stampa”

POGGIO: «ABBIAMO MESSO AL SICURO UN PATRIMONIO INESTIMABILE NEI TEMPI PREVISTI»

 

L’Archivio storico on line del quotidiano «La Stampa», sarà di nuovo consultabile dalle ore 12 di lunedì 15 febbraio all’indirizzo http://www.archiviolastampa.it dove sarà possibile accedere nuovamente ai contenuti temporaneamente sospesi dallo scorso 15 dicembre per alcuni lavori di manutenzione della piattaforma.

«Grazie all’intervento del CSI che ha aggiornato la piattaforma per renderla nuovamente consultabile – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Vittoria Poggioabbiamo messo al sicuro un patrimonio di inestimabile valore introducendo tra l’altro un criterio di indicizzazione degli articoli più aderente alle norme sulla privacy che tutelano in particolare quella riguardante il diritto all’oblio a tutela di chi non vuole più vedere riportato il proprio nome nelle cronache del passato».

L’intera raccolta conta quasi 150 anni di storia, 1.761.000 pagine, oltre 5 milioni di articoli, 4,5 milioni di immagini tra fotografie e negativi, dal 1867 al 2006: con il ripristino, sarà di nuovo possibile effettuare ricerche per data o per parole contenute nel testo degli articoli e visualizzare la riproduzione delle pagine del giornale per leggerle e sfogliarle come dal vero.

I lavori sono avvenuti nei tempi previsti, rendendo l’Archivio Storico nuovamente utilizzabile: in particolare, il Consorzio si è occupato di sostituire il sistema di visualizzazione dei contenuti ormai obsoleto, Flash Player, con una equivalente soluzione in software libero.

Per valorizzare ulteriormente questo importante strumento, la Regione Piemonte è già al lavoro per avviare un percorso di riprogettazione complessiva in linea con i nuovi trend tecnologici e di design per la fruizione dei servizi pubblici.

«Siamo orgogliosi di aver lavorato a fianco della Regione Piemonte per rendere nuovamente consultabile questo importante strumento – ha sottolineato Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte -. Un imponente archivio digitale che raccoglie un patrimonio storico straordinario che deve essere tutelato e valorizzato attraverso moderne tecnologie di cui il CSI si avvale per realizzare i progetti per la Pubblica Amministrazione, per i cittadini e le imprese».

Carnevale a regola d’arte al Mao, alla Gam e a Palazzo Madama

GAM, MAO e Palazzo Madama invitano a festeggiare il Carnevale all’insegna dell’arte

 

 

Per le giornate del 14-15-16 febbraio, lo staff Education dei tre musei propone alcune divertenti attività pensate per tutta la famiglia da seguire su piattaforma Zoom o in museo: maschere, creature fantastiche e lanterne rosse… Armatevi di colla, forbici e fantasia e divertitevi collegandovi con noi!

 

Inoltre il 12 febbraio il MAO festeggia il Capodanno Cinese e l’inizio dell’anno del bue con un’attività in museo.

 

IL PROGRAMMA:

 

Domenica 14 febbraio ore 17 | attività on line

LANTERNE ROSSE

MAO – Attività per famiglie online

Collegati on line su Zoom scopriremo alcune curiosità del capodanno cinese e della festa delle lanterne, tra le feste orientali più conosciute. Durante l’attività costruiremo insieme le lanterne rosse beneaugurali con carta e cartoncino.

L’attività è a pagamento e con prenotazione obbligatoria

Costo: bambini € 5

Per prenotazione e informazioni tel.  011 4436927 maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Le prenotazioni dovranno pervenire entro giovedì 11 febbraio

Per acquistare il laboratorio:

https://www.arteintorino.com/acquisti-online/product/4237-lanterne-rosse.html

 

 

Lunedì 15 febbraio alle 15.00

ANIMALI IN MASCHERA

GAM – Attività per le famiglie online

età dei partecipanti 6-12 anni

In questo momento particolare in cui le attività non si possono svolgere in museo è il museo che viene a casa portando con sé suggerimenti e idee! Come è possibile? Semplice, per Carnevale il Dipartimento Educazione GAM ha preparato un laboratorio on-line per creare insieme una maschera ad arte.

La Maschera piccola opera d’arte, che fa parte della tradizione e della cultura italiana, da sempre rappresenta il senso del mistero, dell’enigma, e pertanto esercita un grande fascino su grandi e piccini; per un attimo, per un giorno ci si può nascondere e diventare qualcun altro, qualcosa d’altro e abbandonarsi al gioco, allo scherzo, alla magia. La maschera e il mascheramento sono temi cari anche alla storia dell’arte sia per la loro rappresentazione sia come oggetto; considerando questo aspetto Il Dipartimento Educazione GAM desidera proporre un momento di gioco e di spensieratezza da fare insieme nei giorni del Carnevale. Osservando alcune opere del Museo ma soprattutto pensando al legame e talvolta all’identificazione che si verifica tra gli uomini e gli animali, evidenziata anche nelle favole o nei racconti della tradizione, si è pensato che per realizzare una maschera di Carnevale particolare e addirittura tridimensionale ci si potesse ispirare al mondo animale.

Collegandoti potrai seguire un percorso virtuale tra le opere del museo in cui vedrai ritratti, autoritratti e… animali, questo sarà lo spunto per realizzare la tua maschera con L’AIUTO DI UN ADULTO!

PROCURATI:

  • stampare file ricevuto su A4
  • cartoncini bianchi di formato A4
  • matita
  • forbici e taglierino
  • pastelli o matite colorate
  • righello
  • colla o scotch
  • nastro o bacchetta (es. bacchetta da palloncini o sushi)

e … tutta la tua fantasia!

La prenotazione deve avvenire entro giovedì 11 febbraio 2021, si riceverà via e-mail oltre al link per il laboratorio on-line anche il pdf per la realizzazione della maschera da stampare per seguire il laboratorio

Buon Divertimento e Buon Carnevale!

Costo attività: 5€. Prenotazione obbligatoria.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 4429630 infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

Per acquistare il laboratorio:

https://www.arteintorino.com/acquisti-online/product/4238-animali-in-maschera.html

 

 

Martedì 16 febbraio 2021, ore 15

CREATURE FANTASTICHE, DOVE TROVARLE

PALAZZO MADAMA – Attività per famiglie online

Prima ancora che nei libri di fiabe draghi e creature fantastiche hanno popolato, con le loro creste, i lunghi colli, le grandi orecchie e gli sguardi accigliati, le pagine miniate e le sculture medievali.

Un laboratorio condotto in webinar per lasciarsi ispirare dall’arte medievale e immaginare l’aspetto, il verso e i magici poteri di queste antiche creature.

Con cartoncini, colla, forbici e colori creeremo insieme una maschera per far festa a Carnevale e per dare voce a curiosi mostri!

La prenotazione deve avvenire entro lunedì 15 febbraio 2021; si riceverà via e-mail il link per il laboratorio on-line.

Costo: 5 €

Per informazioni: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Per acquistare il laboratorio:

https://www.arteintorino.com/acquisti-online/product/4239-creature-fantastiche–dove-trovarle.html

 

 

Mercoledì 17 febbraio ore 16

CREATURE FANTASTICHE, DOVE TROVARLE

Palazzo Madama – attività per famiglie in museo

Prima ancora che nei libri di fiabe draghi e creature fantastiche hanno popolato le pagine miniate e le sculture medievali con le loro creste, i lunghi colli, le grandi orecchie e gli sguardi accigliati.

Un laboratorio in museo per lasciarsi ispirare dall’arte medievale e immaginare l’aspetto, il verso e i magici poteri di queste antiche creature.

Con cartoncini, colla, forbici e colori creeremo insieme una maschera per far festa a Carnevale e per dare voce a curiosi e magnifici mostri!

Costo: 7 € per ogni minore partecipante; 8 € adulto accompagnatore (gratuito possessori Abbonamento Musei)

Info e prenotazioni: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it t. 011 4429629

 

Inoltre…

 

Venerdì 12 febbraio ore 17

FESTEGGIAMO INSIEME IL CAPODANNO CINESE

MAO – Attività per famiglie in museo

In occasione dei festeggiamenti per il capodanno cinese e l’inizio dell’anno del bue, il MAO vi invita a trascorrere insieme un pomeriggio in museo con un laboratorio a tema realizzato con materiali di recupero e carte colorate.

Adatto a tutte le età

Costo: bambini €7 per l’attività, adulti accompagnatori ingresso ridotto (gratuito con abbonamento musei).

Prenotazione obbligatoria per piccoli gruppi contingentati secondo le disposizioni anticovid.

maodidattica@fondazionetorinomusei.it

011 4436927 entro il giorno precedente

 

Castello di Miradolo: riaprono le visite al grande Parco Storico

In programma anche la passeggiata di Carnevale e la Merenda di Sofia. Da martedì 16 febbraio, aperture in settimana. San Secondo di Pinerolo (Torino)

Dopo i mesi di obbligata chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, torna ad essere visitabile, a San Secondo di Pinerolo (via Cardonata, 2), il grande Parco Storico del Castello di Miradolo, sede dal 2007 della “Fondazione Cosso”. Origini settecentesche e un’estensione di oltre sei ettari – con un patrimonio arboreo che supera i 1700 esemplari, cinque alberi monumentali e 70 specie e varietà botaniche diverse – il Parco riaprirà martedì 16 febbraio ed accoglierà i visitatori in settimana, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16, esclusivamente su prenotazione allo 0121/502761 o via e-mail a prenotazioni@fondazionecosso.it . Spiega la presidente della Fondazione, Maria Luisa Cosso: “Nei mesi di chiusura dovuti all’emergenza sanitaria la Fondazione Cosso ha continuato a prendersi cura del parco con passione e oggi sceglie di riaprirlo per permettere ai visitatori di ritrovare attimi di serenità a contatto con la natura e con la bellezza, nell’attesa di inaugurare la programmazione della primavera”.
Martedì 16 febbraio, alle 14.30, il Parco accoglierà inoltre una passeggiata in maschera e una merenda a tema per la ricorrenza di Carnevale. L’attività è dedicata alle famiglie con bambini dai 5 ai 12 anni. I partecipanti saranno guidati nel parco alla scoperta dei leggendari abitanti dei prati e dei boschi attorno al castello di Miradolo e chi parteciperà con un travestimento a tema, ispirato alla natura, riceverà un simpatico omaggio. Non sono consentiti coriandoli o stelle filanti ma le famiglie sono invitate a presentarsi mascherate. Costo dell’attività: 9€ a partecipante.
E per chiudere alla grande il mese di febbraio, venerdì 26, alle 14.30, la “Fondazione Cosso” si racconterà con la “Merenda di Sofia”: un esperto botanico sarà per l’occasione a disposizione del pubblico che potrà scoprire il Parco e ascoltare aneddoti e divertenti curiosità sulla storia del Castello di Miradolo e delle famiglie Massel-Cacherano, originari proprietari del Castello, nato nel XV secolo come “cascinotto di campagna” e definitivamente ristrutturato nel 1866 in perfetto stile neogotico. Al termine, inclusa nel pacchetto, merenda presso il “Bistrot del Castello”, in collaborazione con l’“Antica Pasticceria Castino” che proporrà le sue dolci delizie. Costo dell’attività: 12€ a partecipante.
Tutte le attività si svolgono in piena sicurezza, con il dovuto distanziamento, per un numero ridotto di partecipanti. Per tutte, la prenotazione è obbligatoria allo 0121/ 502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it.
g. m.

Nelle foto
– Il Castello di Miradolo, sullo sfondo il Monviso
– Maria Luisa Cosso

Lo straordinario mondo a colori nella fotografia di Robert Capa

In mostra a Torino a palazzo Chiablese 

Con la riapertura al pubblico dei musei italiani si può nuovamentegodere di una grande mostra che la Città di Torino offre ai suoi visitatori su uno dei più importanti maestri della fotografia del Novecento, Robert Capa. È ospitata a Palazzo Chiablese fino al 30 maggio prossimo.

L’esposizione,  che comprende una raccolta di oltre 150 immagini a colori dell’artista, appunti tratti dalle riviste e lettere personali, è nata sulla base di un progetto realizzato da Cynthia Young, curatrice della collezione presso il Centro Internazionale di Fotografia di New York, e si propone di illustrare il particolare approccio di Capa ai nuovi mezzi fotografici, oltre alla sua capacità, assolutamente straordinaria,  di integrare il colore nei reportage, che realizzò tra il 1940 e il 1954, anno della sua morte.

Robert Capa è considerato internazionalmente uno dei più grandi maestri della fotografia in bianco e nero, anche se fino alla morte lavorò anche con pellicole a colori. Alcune sue fotografie furono pubblicate sulle riviste dell’epoca. Protagonista di questa personale è l’opera  a colori di Capa, forse meno nota ma altrettanto interessante, accanto ai problemi tecnici di sviluppo e stampa e a quelli di reperibilità delle pellicole. Nella Relazioneannuale degli azionisti della Magnum del 15 febbraio 1952, Capua esprimeva il suo convincimento relativo a “un sicuro sviluppo verso il colore”. Le fotografie in mostra provengono da diapositive a colori realizzate tra gli anni Quaranta e i Cinquanta. Dopo la scansione i colori sono stati corretti a causa di piccole variazioni che hanno provocato un’alterazione a molte pellicole Ektachome.

Le prime immagini del percorso espositivo risalgono alla seconda guerra mondiale e fanno da contraltare alle più note fotografierealizzate da Capa in bianco e nero. Una delle più celebri e belle,datata 1942, mostra un marinaio intento a fare segnali a un’altra nave di un convoglio alleato durante una traversata atlantica. Nella sezione intitolata “Stati Uniti” viene fatto un passo temporale indietro ed è possibile ammirare  alcuni scatti da lui realizzati per il servizio di Life intitolato “Life goes hunting at Sun Valley with the Gary Coopers band Ernest Hemingway”, comprendente il ritratto dello scrittore nella sua tenuta di Sun Valley, in Idaho, con la bottiglia di liquore in bocca, gli occhiali scuri calati sul naso, e il berretto con visiera e, di spalle la terza moglie Martha Gellhon.

Con il colore Capa sperimentò fino alla fine dei suoi giorni quando, in Indocina, perse la vita saltando in aria mettendo il piede su una mina, durante un servizio fotografico. Le fotografie scattate in Indocina certamente anticipano l’immaginario collettivo della guerra del Vietnam negli anni Sessanta. Gli scatti di Capa sono stati capaci di cogliere anche aspetti di vita comune, se vogliamo persino frivola, come quella di alcuni personaggi dell’alta società americana impegnati nelle loro vacanze invernali sulle Alpi svizzere, austriache e francesi.  Significativi anche i suoi ritratti a personaggi famosi, tra cui l’attrice Ingrid Bergman, durante le riprese del film “Viaggio in Italia”, diretta da Roberto Rossellini, quelli a Orson Welles e John Huston, ma anche quelli ad artisti, quali Pablo Picasso, fotografato in spiaggia con i figli.

“La verità è l’immagine migliore, la miglior propoganda”, affermò Robert Capa. Nelle immagini fotografiche scattate da questo fotografo, nativo di Budapest, non emerge mai alcuna posa, ma, al contrario, la sua straordinaria capacità nel misurarsi con la storia e i conflitti, in quel territorio dove solo la verità può esistere.

Mara Martellotta 

Palazzo Chiablese.

Il colore, l’ultimo amore del fotografo Capa

Aperta fino al 30 maggio 2021

Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19, chiusura biglietteria ore 18

Un convegno internazionale sul libro animato

Sospeso l’anno scorso a causa della pandemia, riprende il suo cammino il Progetto Pop-App, lanciato dalla Fondazione Tancredi di Barolo e da Sapienza Università di Roma. Dal 16 al 19 febbraio si svolgerà in modalità online una International Conference cui parteciperanno i massimi esperti mondiali del libro animato. Altre iniziative: un Centro Studi, una rivista online, un nuovo spazio espositivo al Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia di Palazzo Barolo e quattro esposizioni temporanee. Da giovedì 18 febbraio aperture straordinarie al MUSLI per il Percorso Libro.

 

Un Centro studi, un convegno internazionale, una rivista online, un nuovo spazio espositivo e quattro esposizioni temporanee. Si arricchisce e si sviluppa il “Progetto Pop-App” lanciato nel 2019 dalla Fondazione Tancredi di Barolo e da Sapienza Università di Roma non solo per evidenziare le potenzialità artistiche, creative ed educative dei libri animati, ma anche per sottolinearne i legami con le tecnologie e le applicazioni digitali del giorno d’oggi. Dopo la sospensione nel febbraio dell’anno scorso a causa della pandemia, il progetto riprende il suo cammino, suscitando grande interesse nel mondo degli esperti di questi geniali origami cartacei che “saltano fuori” dalle pagine.

Il Centro studi permanente sul libro animato – diretto da Gianfranco Crupi dell’Università La Sapienza e da Pompeo Vagliani della Fondazione Tancredi di Barolo – avrà sede a Torino, all’interno della Fondazione, che conserva la più importante collezione di libri animati a disposizione del pubblico presente in Italia, con oltre mille esemplari tra Otto e Novecento.

Questa nuova istituzione culturale sarà ufficialmente presentata nel corso del Convegno Internazionale “POP-APP. International Conference on description, conservation and use of movable books”, che la Fondazione Tancredi di Barolo e l’Università La Sapienza di Roma organizzano dal 16 al 19 febbraio prossimi, in modalità on line sulla piattaforma ZOOM Webinar, cui possono iscriversi fino a 500 partecipanti.

Trenta i relatori italiani e stranieri: esponenti del mondo accademico, fra cui le statunitensi Suzanne Karr Schmidt, della Newberry Library di Chicago, e Jacqueline Reid-Walsh, della Pennsylvania State University, considerate tra i massimi esperti mondiali per quanto riguarda rispettivamente il libro animato antico e quello moderno; specialisti del settore del restauro librario; rappresentanti di istituzioni come Iccu (Istituto Centrale per il Catalogo Unico), Icpal (Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro) e Centro Restauro “La Venaria Reale”.

“E’ la prima conferenza internazionale di questo genere realizzata in Europa – spiegano Pompeo Vagliani e Gianfranco Crupi – si parlerà di antico e moderno del libro animato e dell’apertura verso le nuove frontiere dell’interattività multimediale e del pop-up design contemporaneo, grazie anche all’apporto di Massimo Missiroli. Vi saranno focus su descrizione, catalogazione, restauro e valorizzazione di questi beniVogliamo coinvolgere non solo studiosi, ma anche studenti e appassionati di libri e libri animati”. Par facilitarne la fruizione, il convegno sarà trasmesso in streaming sul canale Youtube della Fondazione Tancredi Barolo, sul quale poi si potranno trovare tutte le registrazioni degli interventi.

Il nuovo Centro Studi Permanente sul Libro Animato avrà anch’esso come oggetto sia i libri animati di interesse storico che la multimedialità e il libro d’artista. Nasce per coordinare a livello nazionale e internazionale le ricerche scientifiche, le attività di conservazione e valorizzazione di questo bene culturale, contribuire a definire standard di catalogazione e modalità di conservazione e restauro, favorire la fruibilità anche online del patrimonio di libri animati, sviluppare una rete di collegamento e di confronto con i fondi conservati presso istituzioni pubbliche, private, collezionisti, esperti, coinvolgere il mondo della scuola, favorendo l’utilizzo del libro animato come mezzo per lo sviluppo della creatività. Nell’ambito del Centro Studi verrà avviata una Rivista online (“Journal of Interactive Books”), diretta da Gianfranco Crupi.

“In occasione del convegno internazionale – sottolinea Pompeo Vagliani – il MUSLI presenterà un nuovo allestimento del Percorso Libro (POP-APP MUSLI), con l’inaugurazione di una nuova sala espositiva messa a disposizione dall’Opera Barolo e realizzata anche con il contributo degli eredi in memoria dell’ing. Emilio Clara, grande bibliofilo torinese. Verranno esposte nuove acquisizioni relative a preziosi libri animati antichi e a materiali del precinema, che saranno fruibili anche attraverso postazioni e applicativi multimediali realizzati per l’occasione”.

Inoltre, saranno presentate quattro esposizioni temporanee (POP-APP Exhibitions): la mostra Italian Style. 10 opere di 10 artisti del libro animato italiano contemporaneo, la mostra Made in China. New trends in new environment, che propone una rassegna di diciannove libri pop up pubblicati in Cina e qui esposti per la prima volta, nonché Pop up for creativity, un’esposizione di dieci libri animati realizzati dagli studenti del liceo artistico Passoni di Torino, e la mostra Tante teste tanti cervelli. Lanterna magica delle facce umane, realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.

Sarà possibile effettuare la visita virtuale di tutto il percorso, tramite contenuti video, a partire dal 17 febbraio sul sito www.pop-app.orgA partire dal giorno successivo, giovedì 18 febbraio, il MUSLI riaprirà al pubblico osservando le seguenti aperture straordinarie e consentendo così la visita del Percorso Libro (inclusi il nuovo allestimento POP-APP MUSLI e le mostre temporanee): giovedì 18 e venerdì 19 febbraio dalle ore 15 alle 17.30, da lunedì 22 a giovedì 25 febbraio, dalle ore 15 alle 17.30. L’accesso è garantito solo con mascherina e per piccoli gruppi, nel rispetto della normativa vigente. (Costo: 5 euro a persona, prenotazione consigliata contattando didattica@fondazionetancredidibarolo.com, 388 4746437. Sempre su prenotazione, sarà inoltre possibile concordare altri orari di apertura). La riapertura del Percorso Scuola sarà invece prevista per il mese di marzo. Eventuali aggiornamenti verranno comunicati sui siti www.pop-app.org e www.fondazionetancredidibarolo.com

Per assistere al convegno è necessario registrarsi (gratuitamente), utilizzando il seguente link: https://zoom.us/webinar/register/WN_k_XYLLrnQ7KkisGHsdpseg A registrazione avvenuta, gli iscritti riceveranno il link zoom per accedere alle quattro sessioni del convegno come “attendees”, che permetterà loro di interagire tramite chat durante le fasi di dibattito. Per tutti i partecipanti sarà disponibile in formato PDF, prima del convegno, l’insieme degli abstract e dei curricula dei relatori.

 

Le iniziative POP-APP 2021 sono realizzate con il sostegno di Regione Piemonte, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Fondazione CRT e con il fattivo supporto dell’Opera Barolo.

Hanno ricevuto il patrocinio di Città di Torino, Consiglio regionale del Piemonte, Società Italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche (SISBB), Dipartimento di Lettere e Culture Moderne di Sapienza Università di Roma, Centro Apice – Università degli Studi di Milano.

I gruppi di lettura del Circolo dei lettori approdano sul web e diventano Extra 

gruppi di lettura della Fondazione Circolo dei lettori approdano sul web e diventano Extra per offrire a lettori e lettrici approfondimenti a tutto tondo su libri, autori, artisti e filosofi. Letteratura concentrata:

questo lo slogan che accompagna i gruppi di lettura Extra, cicli di quattro o sei incontri per i quali sarà sufficiente acquistare un biglietto che darà accesso al gruppo nella duplice versione diretta o on demandLeggere insieme non è mai stato così semplice. Episodi di letteratura concentrata con conduttori d’eccezione, un invito a concentrarsi sulla cultura, veicolo di scoperta e incontro, anche online, per andare a fondo e interrogarsi sul presente e su noi stessi attraverso parole e immagini.  Leggi con noi!

 

istruzioni per l’uso:

– scegli il gruppo (anche più di uno!);

– acquistalo su vivaticket;

– arriva via mail il biglietto con un codice;

– quando è il giorno e l’ora dei singoli appuntamenti clicca “guarda” e inserisci il codice per far partire il video;

– se non riesci a vederlo in diretta, puoi farlo on demand (i passaggi sono gli stessi);

– se compri 3 Gruppi Extra hai diritto a uno sconto per l’acquisto o il rinnovo della Carta Plus (con cui puoi partecipare ai Gruppi di lettura che durano tutto l’anno).

 

 

Clicca qui per sfogliare i gruppi Extra

Clicca qui per scaricare foto e immagini

“E allora le foibe?” Progetto Cantoregi dialoga con Eric Gobetti

A Racconigi, per il “Giorno del ricordo”, sul libro edito da Laterza Da mercoledì 10 febbraio, video intervista online

WEB www.progettocantoregi.it/ FB @associazioneprogettocantoregi/ YT Progetto Cantoregi
Racconigi (Cuneo)

Un incontro online. Con lo studioso e storico torinese Eric Gobetti e con l’obiettivo di proporre un momento di riflessione e di raccoglimento attorno al “Giorno del ricordo”, solennità civile nazionale, che il 10 febbraio di ogni anno rinnova la memoria delle vittime italiane dei massacri delle foibe, a opera del regime comunista jugoslavo tra il 1943 e il 1947, e la memoria dell’esodo dalle proprie terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Girata a Racconigi negli spazi della “Soms” di “Progetto Cantoregi”, la video intervista (da mercoledì 10 febbraio, sul sito e sui social di “Progetto Cantoregi”) illustra la ricerca che sta alla base del nuovo libro di Gobetti “E allora le foibe?” pubblicato da Laterza: un prezioso contributo per meglio comprendere gli scenari storici e i fatti che caratterizzarono uno degli avvenimenti più dolorosi della storia italiana del Novecento, un capitolo buio, sul quale per tanto tempo è calato il silenzio.
A Eric Gobetti – studioso di fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento, nonché più volte collaboratore con il canale televisivo “RaiStoria” e autore sempre per Laterza di “Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943) – chiediamo il perché del titolo: “Perché – risponde Gobetti – ‘E allora le foibe?’ è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario”. Ma di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente? Ancora Gobetti: “’Decine di migliaia’, poi ‘centinaia di migliaia’, fino a ‘oltre un milione’: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Negli anni, tutta la vicenda dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell’esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare realmente questo tema”. Quale, dunque, il messaggio che il libro vuole trasmettere? “Questo ‘Fact Checking’ non propone un’altra verità storica precostituita – conclude lo scrittore – non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una ‘versione ufficiale’ molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in quegli anni terribili”.

Gianni Milani
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Info: 335.8482321 – 338.3157459 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.i Fb Progetto Cantoregi – Tw @cantoregi – IG Progetto Cantoregi.

Riapre il Museo del Risorgimento

Dalla prossima settimana sarà possibile tornare a visitare anche il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, che sarà aperto il giovedì e venerdì dalle ore 10 alle ore 18. Si inizia giovedì 11 febbraio.

Con il passaggio in zona gialla e la possibilità prevista di aprire i musei dal lunedì al venerdì, anche il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano tornerà ad accogliere i visitatori a partire dalla prossima settimana tutti i giovedì e venerdì dalle ore 10 alle ore 18. Si inizia dunque giovedì 11 febbraio.

L’ingresso sarà secondo le consuete tariffe e riduzioni. Fino alla fine di febbraio entreranno gratuitamente tutti i visitatori con meno di 26 anni di età.

L’attuale situazione di emergenza sanitaria impone il rispetto di precise norme che possano garantire la visita in totale sicurezza. Per accedere al Museo sarà obbligatorio indossare una mascherina a copertura di naso e bocca. All’ingresso saranno disposti dispenser con i disinfettanti per le mani. Ciascun visitatore sarà sottoposto al controllo della temperatura corporea che non dovrà essere superiore ai 37,5° C.  All’interno delle sale occorrerà mantenere la distanza interpersonale di oltre un metro ed evitare assembramenti.

Per i gruppi superiori alle cinque persone è possibile prenotare scrivendo una mail a prenotazioni@museorisorgimentotorino.it

Tutte le info su www.museorisorgimentotorino.it

Luci spente a San Marco

Com’è triste Venezia senza carnevale! E proprio quest’anno che la città lagunare compie 1600 anni di vita! Anche i tanti piemontesi abituè del carnevale di Venezia devono quest’anno rassegnarsi a causa dell’emergenza sanitaria. Salta l’agognato soggiorno nel periodo clou del carnevale di febbraio.

Niente maschere, niente balli, niente sfilate, niente allegria tra le calli e nella famosa piazza: solo nostalgia, silenzio e fascino che a Venezia non manca mai, neppure in simili circostanze. Alluvioni, acqua alta, pandemia, crollo del turismo, piazza San Marco deserta, gli storici caffè chiusi, che disastro per la città più bella del mondo! Bandiere a mezz’asta, si direbbe, ma il Mose finalmente funziona, almeno quello…Venezia vietata ai turisti tranne ai pochi beati che hanno la seconda casa in laguna e possono raggiungerla lo stesso se proprio non c’è un lockdown totale e drastico. Vivere il carnevale a Venezia nei giorni centrali della manifestazione non è in realtà molto semplice. Chi c’è stato sa bene che si cammina a fatica per la presenza di decine di migliaia di turisti che in fila indiana puntano verso piazza San Marco. Con il vaporetto certo si arriva prima ma la gente è stipata come le sardine in saor..Il fulcro del carnevale è la celebre piazza dove si ammirano le maschere più belle ma l’anima autentica del carnevale serpeggia nei vicoli, spunta nelle calle, su ponti e ponticelli, nei canali e nelle fondamenta dove intere famiglie veneziane escono dai portoni delle loro abitazioni con i costumi tradizionali, abbelliscono gondole e barchette e vanno a trovare i loro amici rigorosamente vestiti a festa. Non sarà il carnevale più bello al mondo ma sicuramente è quello più ricco di fascino, di mistero e di storia. Sono infatti trascorsi nove secoli dal primo documento ufficiale che fa riferimento a questa festa. Si tratta di un attestato del 1094 del doge Vitale Falier in cui si fa cenno per la prima volta a giochi e divertimenti pubblici. In una carta del doge si parla di bagordi carnascialeschi in occasione della visita in città di Enrico IV, l’imperatore di Canossa. Niente festa quest’anno ma spazio agli anniversari, i 1600 anni di vita di Venezia, 421-2021. La città nacque attorno al ponte di Rialto, dove si sviluppò il primo insediamento veneziano che risalirebbe al 25 marzo 421 con la consacrazione della chiesa di San Giacomo sulle rive del Canal Grande. Le sponde di Rialto, vero cuore economico della città, erano unite da un ponte di barche prima della costruzione di un ponte di legno. Ma non furono tempi facili: i barbari, dagli Unni ai Longobardi, si avvicinavano alla laguna. Il terrore spinse gli abitanti della terraferma a mettersi in salvo in laguna per sfuggire agli invasori. Venezia diventerà una delle città più potenti dell’Occidente medievale.
Filippo Re

Riapre il Castello reale di Moncalieri

Giovedì 4 febbraio riapre al pubblico il Castello Reale di Moncalieri. Ci sono anche gli appartamenti di Vittorio Emanuele II, Maria Letizia e Maria Clotilde tra i luoghi della cultura che, con il passaggio del Piemonte in zona gialla, tornano visitabili dopo il periodo di chiusura iniziato a novembre.

Confermate ovviamente le misure di sicurezza già adottate in precedenza. Ovvero: ingressi contingentati a gruppi guidati (massimo di 8 persone), obbligo di prenotazione on line tramite il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, rilevazione della temperatura corporea, obbligo di mascherina. Le disposizioni nazionali vigenti confermano l’obbligo di chiusura degli spazi museali nei fine settimana: il Castello di Moncalieri sarà di conseguenza visitabile ogni giovedì e venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). Biglietto intero: 7€ Ridotto: 5€.

“Dopo oltre tre mesi, riapriamo le porte del nostro Castello – commenta il Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna – ed è una bellissima notizia, un grande segnale di speranza. E’ fondamentale sostenere la cultura in questo momento difficile, perché sarà alla base della nostra ripartenza. E c’è grande voglia di tornare a vivere e frequentare le nostre bellezze. Ringrazio Polo Museale del Piemonte, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e Carabinieri del 1° Reggimento per il lavoro di squadra che ha garantito la riapertura”.

“Finalmente riprendono le visite alla residenza più amata da Vittorio Emanuele II, e monumento simbolo della comunità moncalierese – la notizia è accolta con soddisfazione dall’assessore alla Cultura e alle Residenze Reali Laura Pompeo – Nell’incertezza che caratterizza questa fase si tratta di un segnale molto positivo, rivolto non solo ai tanti che sono parte attiva delle proposte culturali del territorio, ma alla comunità tutta”. Insieme alle iniziative per rendere fruibile il Parco Storico del Castello, di recente acquisito al patrimonio cittadino, la riapertura degli appartamenti reali va incontro alla voglia di normalità diffusa “e all’entusiasmo del pubblico, che non è mai venuto meno – conclude Pompeo – come dimostrano gli incoraggianti dati di affluenza registrati nelle poche settimane di apertura del 2020, tra luglio e settembre”.