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A congresso 13 mila testimoni di Geova torinesi

Un evento mondiale all’insegna della pace

Il congresso virtuale dei Testimoni di Geova “Cercate la pace”sarà disponibile in oltre 500 lingue

Mentre la guerra in Europa preoccupa e domina l’attenzione dell’opinione pubblica, i circa 13mila Testimoni di Geova di Torino e dell’intera area Metropolitana, si uniranno a milioni di persone nel resto del mondo per il loro congresso annuale. Quest’anno il tema è “Cercate la pace”.
“Questo congresso è la dimostrazione che raggiungere la pace è possibile: i Testimoni di Geova si riuniranno a livello mondiale, anche in zone di conflitti come la Russia e l’Ucraina, per seguire in contemporanea questo entusiasmante programma”, ha affermato Daniele Clementi, portavoce locale dei Testimoni di Geova. “Il valore dei principi biblici supera i confini nazionali, le differenze etniche e le barriere linguistiche”.
I Testimoni di Geova organizzano congressi in tutto il mondo da oltre 100 anni. Anche quest’anno, come avvenuto negli ultimi due anni a motivo della pandemia, il congresso si terrà in modalità virtuale. Il programma sarà suddiviso in sei appuntamenti video che saranno pubblicati gradualmente nei mesi di luglio e agosto. La prima parte del programma è giàdisponibile per lo streaming o il download.  
Daniele Clementi aggiunge: “Gli argomenti di quest’anno ruotano attorno al tema della pace e toccano vari aspetti della vita. Si parlerà di come avere pace interiore nonostante malattie, problemi economici, disastri naturali o altre difficoltà, e di come mantenere rapporti pacifici con gli altri e all’interno della famiglia. E poi verrà spiegato perché l’amicizia con Dio può portare alla vera pace”.
Tutti sono invitati a seguire l’evento dal sito jw.org, o tramite l’applicazione gratuita JW Library, nella sezione JW Broadcasting, oppure su varie piattaforme di streaming. Il programma è gratuito e non è richiesta alcuna registrazione.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito ufficiale dei Testimoni di Geova, jw.org.

Borseggiatore si tuffa nel fiume per sfuggire alla polizia

Mercoledì mattina, durante un servizio di controllo del territorio nel quartiere Aurora, in prossimità del Ponte Mosca e Corso Giulio Cesare, dove da qualche settimana gli agenti in Formazione Operativa in forza al Reparto Radiomobile della Polizia Locale coordinati dai loro istruttori inquadratori stanno effettuando dei presidi di sicurezza urbana e stradale,  sono stati avvicinati da un uomo che li ha informati di essere stato vittima di un furto. Un giovane, secondo quanto raccontato, gli aveva rubato il  telefonino.

Gli agenti, sulla base delle indicazioni fornite dalla vittima, si sono messi subito sulle tracce del presunto ladro e poco dopo lo hanno individuato in lungo Dora Firenze. Alla vista delle divise dei ‘civich’, il sospettato si è dato alla fuga ed è sceso lungo le sponde del fiume Dora, subito tallonato dagli agenti.

Sentendosi braccato, l’uomo si è lanciato in acqua per attraversare il fiume e trovare una via di fuga sulla sponda opposta di lungo Dora Savona, ma ad attenderlo dall’altra parte ha trovato un’altra pattuglia di vigili che lo ha preso in custodia per poi accompagnarlo al Comando di Via Bologna dove è stato identificato.

Il giovane ventiseienne è stato tratto in arresto per i reati di rapina, resistenza a Pubblico Ufficiale e rifiuto di generalità e successivamente tradotto presso le camere di sicurezza del Commissariato San Paolo in attesa del processo per direttissima disposto dal Magistrato.

Riapre (in parte) la Mandria dopo il nubifragio

Ha riaperto oggi in parte i battenti, dopo il nubifragio del  30 giugno che ha abbattuto numerosi alberi oggi, sabato 9 luglio, il Parco La Mandria. Al momento riaprirono solo  gli ingressi di Venaria Reale: Ponte Verde, Tre Cancelli, Brero e gli appartamenti Reali del Castello, la cascina Brero, il ciabot degli animali, le cascine Prato Pascolo, Rampa, Vittoria e Oslera, questa aperta nell’area verde ma senza possibilità di accedere alla sentieristica e al resto del parco e ai laghi.

Fiammata dalla motosega: due ustionati, morto il cane

Due giovani  di 29 e 27 anni di Grugliasco sono ricoverati al Cto per le ustioni provocate dall’incendio della benzina che stavano versando in una motosega.  Il ritorno di fiamma per una scintilla e una perdita dal serbatoio hanno causato l’incendio.  La fiammata ha investito la tanica di benzina, ha ferito  i due e ucciso il loro pastore tedesco.

100 e lode: giovane eccellenza canavesana all’alberghiero Artusi

LUISA ACOTTO, ECCELLENZA SCOLASTICA CANAVESANA A CASALE MONFERRATO, 100 E LODE ALL’ESAME DI STATO.

 

“Il voto finale mi ha stupito. Speravo nel 100 ma la lode è stata una vera, e piacevole, sorpresa”. A parlare è Luisa Acotto, canavesana di Courgnè, che ha terminato il suo corso di studi all’Istituto Artusi di Casale Monferrato con il massimo dei voti, un 100/esimi e lode. Per lei, arrivata a Casale Monferrato in seconda è stato il coronamento di un percorso che l’ha vista conseguire sempre ottimi risultati di anno in anno. L’abbiamo raggiunta telefonicamente a Cogne dove sta lavorando (la sua specialità è quella di addetto sala/bar) e pieno ritmo. Per il futuro pensa che seguirà dei corsi di perfezionamento, naturalmente inerenti il suo titolo di studio, nei prossimi mesi. Luisa come hobby, nel poco tempo libero che le rimane, ha quello di disegnare oppure quello di ‘costruire’ creazioni floreali di centro tavola.

 

Lutto per la morte di Silvia, anima della Città dei ragazzi

Erano in tanti ieri al funerale di Silvia Stoppa, sorella della comunità, mancata nei giorni. Era una delle “anime” della Città dei ragazzi, struttura di aggregazione del Cuneese, suora molto amata per la sua umanità. Le esequie si sono svolte nella chiesa della Città dei Ragazzi, in corso Francia 129 San Rocco Castagnaretta.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Uomo cade dal quinto piano: muore al San Giovanni Bosco

Oggi un uomo è caduto dal quinto piano di un balcone in via Borgaro. Era sopravvissuto alla caduta, ma è morto per le gravissime ferite dopo essere stato ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco. Sul posto sono giunti i soccorsi e  la polizia. Si pensa a  un suicidio.

È morta Francesca Gentile Camerana, la signora della musica

Con profondo cordoglio De Sono Associazione per la Musica e Lingotto Musica comunicano la notizia della scomparsa di Francesca Gentile Camerana, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico delle due realtà da lei fondate, e si uniscono con affetto al dolore della famiglia per il grave lutto che colpisce la Città di Torino e tutto il mondo della musica.

La sua storia è stata contraddistinta da un instancabile impegno in favore della cultura, raccogliendo il sostegno di tante famiglie, aziende e istituzioni piemontesi: con Lingotto Musica ha reso Torino crocevia del grande sinfonismo internazionale e al tempo stesso con la De Sono ha dato un modello originale di sostegno a giovani musicisti emergenti. Malata da tempo, ha continuato fino all’ultimo a seguire le due Associazioni con la dedizione di sempre.

Fin dal 1978, con i primi interventi nell’ambito della formazione, Francesca Gentile Camerana aveva individuato la sua missione nell’aiutare musicisti giunti alle soglie del concertismo. La nascita della De Sono, nel 1988, è stata la naturale evoluzione di un progetto destinato a consolidare le aspirazioni e le speranze dei giovani. Più di 250 borsisti possono oggi ringraziare il suo impegno e la sua attenzione alle necessità delle nuove generazioni.

A partire dal 1994, con la fondazione di Lingotto Musica, Francesca Gentile Camerana ha poi offerto l’opportunità alla Città di Torino e a tutti gli appassionati di ascoltare le migliori orchestre internazionali, mettendo la sua influenza al servizio degli artisti più illustri e apprezzati dal mondo musicale. Berliner e Wiener Philharmoniker, London Symphony, Mariinskij Orchestra, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Daniel Harding, Martha Argerich, Yo-Yo Ma, sono solo alcuni dei nomi che testimoniano il percorso di eccellenza compiuto da Lingotto Musica sotto la sua direzione.

Al 2012 risale la nascita del progetto in collaborazione con la Fondazione Renzo Giubergia, con la missione di perseverare nel sostegno verso gli astri nascenti del sistema formativo internazionale e la valorizzazione del territorio tramite una programmazione concertistica originale e interdisciplinare.

È nata nel 2017 infine l’ultima collaborazione curata da Francesca Gentile Camerana con la Fondazione Agnelli per portare l’educazione all’ascolto nelle scole secondarie di tutta Italia. Il progetto più recente si intitola Livemotiv, è dedicato alla memoria di Gianluigi Gobetti, e ha già raggiunto circa 1200 ragazzi e ragazze, con lezioni-concerto concepite per formare il nuovo pubblico delle sale da concerto.

Polizia stradale, test antidroga: due positivi su dieci

                                                                                                                                     Continuano i controlli della Polizia di Stato sulle strade della provincia torinese

Importante il risultato ottenuto dalla Polizia Stradale di Torino nella mattinata di mercoledì 6 luglio, nei pressi dello svincolo della tangenziale di Rivalta: un quinto degli utenti controllati è risultato positivo all’assunzione di sostanze stupefacenti.

Gli accertamenti sono stati effettuati attraverso l’utilizzo del tampone salivare di ultima generazione “DrugWipe 5 S”, nell’ambito di una campagna di contrasto alla guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti.

L’allarmante e diffuso utilizzo di tali sostanze da parte di soggetti che si pongono alla guida rischiando di mettere a repentaglio la vita degli utenti della strada, ha infatti reso necessario incentivare l’attività di contrasto, anche in fasce orarie diverse da quelle serali e notturne, tradizionalmente interessate dai controlli in oggetto.

Il test, grazie all’uso di un reagente, è in grado di rilevare la recente assunzione di sostanza stupefacente, specificando quale tra cannabis, oppiacei, cocaina e anfetamine/metanfetamine (compresi MDMA ed ecstasy).

Su un totale di trentaquattro persone controllate, ventiquattro sono state sottoposte ad un test di screening relativo all’assunzione di bevande alcoliche, dieci al Drug test e di queste ultime due sono risultate positive, una alla cannabis e l’altra alla cocaina. La procedura prevede poi un successivo esame del sangue presso una struttura sanitaria che dia prova dell’assunzione a livello medico-legale. In via cautelare è stato, però, immediato il ritiro della patente di guida.

Durante i controlli, sono state rilevate anche altre infrazioni, quali la guida senza cintura di sicurezza e l’uso del telefono alla guida, condotta ancora troppo diffusa e spesso causa di gravi incidenti stradali.

Altri servizi di controllo con test antidroga sono previsti per tutta la stagione estiva nel contesto di una più ampia azione di contrasto alle condotte di guida più pericolose che, dall’inizio dell’anno ha visto impegnata la Sezione Polizia Stradale di Torino   nel controllo di oltre 17 mila veicoli.

Tale attività, espletata  con una presenza costante nell’arco delle 24 ore anche e soprattutto sulla rete autostradale torinese,  ha consentito di ottenere importanti risultati: 29.000 i punti patente decurtati, 1000 le carte di circolazione ritirate, 600 le patenti, 514 gli incidenti rilevati in ambito autostradale e 60 quelli rilevati in viabilità ordinaria, 5.000 le infrazioni contestate per eccesso di velocità, 332 quelle per guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica da uso di sostanze stupefacenti.

Telemedicina, il progetto Piemonte

TELEMEDICINA PIEMONTE, AL VIA IL PROGETTO SPERIMENTALE PROMOSSO DA REGIONE, FONDAZIONE COMPAGNIA DI SAN PAOLO E FONDAZIONE C.I.G.N.O. L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «STRUMENTO STRATEGICO PER LA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO»

È stato presentato a Torino e Ovada il nuovo progetto sperimentale di Telemedicina realizzato dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione C.I.G.N.O. di Ovada, con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’iniziativa coinvolge operativamente quattro Aziende sanitarie locali (Asl Città di Torino, Asl Alessandria, Asl Cuneo 1 e Asl Cuneo 2) e riguarda in questa prima fase l’assistenza domiciliare, con implementazioni nei settori pediatrico e oncologico.

«Stiamo partendo con il monitoraggio graduale dei malati cronici da remoto – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, con l’obiettivo di coinvolgere fino a 4.800 pazienti e circa 500 operatori sanitari. Non è un caso che questo progetto nasca a Ovada, in continuità con il modello di assistenza sul territorio “Covi a casa” sperimentato nello stesso Distretto di Ovada – Acqui Terme durante la prima fase della pandemia e diventato la base del protocollo regionale delle cure domiciliari. Oggi come allora, il punto di forza è la comunicazione costante tra tutti gli attori dell’assistenza sanitaria domiciliare, attraverso lo scambio di referti, opinioni, immagini e la possibilità di interagire attraverso video consulti e chat dedicate, dove tutti, ognuno per il proprio ruolo, possono avere le informazioni in tempo reale sullo stato del paziente, che sarà a sua volta al corrente di ogni decisione presa sulla sua salute e sempre tracciato sulla piattaforma».

L’assessore ha ringraziato la Fondazione Compagnia di San Paolo per la sensibilità dimostrata nel condividere e sostenere la filosofia innovativa alla base del progetto di telemedicina in sperimentazione.

«L’obiettivo – ricorda l’assessore Icardi – è di dare in mano a medici e pazienti uno strumento che permetta loro di comunicare e di comunicare tra medici, rendendo immediata l’assistenza alla persona in qualunque momento della vita ed in qualunque posto si trovino il medico o più medici e il paziente. Il valore aggiunto che abbiamo richiesto a questo strumento è di essere assolutamente flessibile e in continua evoluzione, partendo dalle esigenze del paziente fino ad arrivare a quelle dei medici e di tutti gli attori del sistema sanitario».

Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, commenta: «Uno degli obiettivi che ci siamo dati nel Documento Programmatico Pluriennale 2021 – 2024 è di intervenire, a fianco delle istituzioni pubbliche per favorire l’attuazione del piano della cronicità, inteso come nuovo modello di cura che, anche grazie ai processi di trasformazione digitale, ci porterà verso un incremento della domiciliarità, con una conseguente riorganizzazione operativa di ospedali e distretti e, dall’altro lato, l’elaborazione di piani di cura personalizzati. La telemedicina rappresenta infatti un modello assistenziale focalizzato sulla persona, rafforza il rapporto medico-paziente, che può essere seguito in modo costante. La convergenza delle tecnologie digitali con i campi della salute pubblica e dell’assistenza sanitaria aiuta a migliorare la qualità della vita non solo del singolo paziente, ma anche della società nel suo complesso, offrendo così nuove soluzioni e prospettive alla sanità pubblica, sempre più efficiente e vicina alle persone».

Carlo Picco, direttore generale dell’Asl Città di Torino (una delle quattro Asl interessate dalla sperimentazione), intervenuto per la prima volta nelle vesti operative di commissario della nuova Azienda Zero, ricorda come proprio sulla Telemedicina il nuovo organismo regionale giocherà una delle sue partite più importanti: «Il percorso di telemedicina del Servizio sanitario regionale piemontese – informa Picco – si articola su tre passaggi. Il primo si concluderà nel mese di settembre 2022 e prevede l’elaborazione delle linee guida regionali per la telemedicina; il secondo, entro dicembre 2022, vedrà la  ricognizione di tutti i progetti di telemedicina attivi nelle varie aziende sanitarie piemontesi e la verifica della loro aderenza alle linee guida regionali; infine, entro gennaio 2023, i progetti regionali selezionati saranno integrati con la piattaforma nazionale di telemedicina. Si apre quindi un nuovo mercato di prestazioni sanitarie erogabili a distanza, con facilità, anche su pazienti di altre regioni».

Sul lato operativo, Chiara Bagna e Paola Varese, rispettivamente presidente e direttore scientifico della Fondazione Cigno di Ovada, attore principale e coordinatore del progetto sul campo, spiegano che “la piattaforma replicherà di fatto il modello della cartella clinica già in uso nel settore territoriale, sostituendo in questo modo la versione cartacea compilata al domicilio dell’assistito”.

«La nuova piattaforma – rileva nel dettaglio Paola Varese -, consente la condivisione multidisciplinare e multi professionale del piano assistenziale individuale (da presa in carico a terapie), il monitoraggio costante e continuo di parametri clinici, psicologici, assistenziali, la raccolta in unica repository virtuale e in tempo reale dei documenti sanitari correlati, la registrazione delle azioni di cura e assistenza con unicità di linguaggio, l’interattività tra ospedale e territorio con accessibilità bidirezionale ai documenti e alla cartella delle cure domiciliari (anche da Pronto Soccorso), con possibilità di prescrizione di terapie su pazienti noti anche da remoto in tempo reale e l’analisi di performance del processo di presa in carico».

Ma le potenzialità della nuova piattaforma superano ben presto il solo ambito delle cronicità, come dichiara Franca Fagioli, direttore del Dipartimento patologia e cura del bambino dell’Ospedale Regina Margherita di Torino: «Il progetto consentirà lo sviluppo di un sistema di medicina digitale regionale innovativo, in grado di supportare la pratica clinica a distanza, connettendo gli specialisti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita con i colleghi delle pediatrie periferiche, i pediatri di libera scelta e le famiglie dei pazienti. Tale investimento su standard digitali elevati ci permetterà di offrire non solo percorsi di cura e assistenza più personalizzati, ma soprattutto più omogenei, garantendo a tutti l’accesso alle cure migliori».

Dello stesso avviso, il segretario regionale e nazionale della Federazione italiana medici pediatri Domenico Careddu, che sottolinea il ruolo che la telemedicina può avere, oltre che nella gestione dell’assistenza nel corso della pandemia, anche in vista del costante aumento di casi (monitoraggio delle condizioni cliniche), nei casi di assistiti con patologie croniche e nella valutazione, in un ambiente  neutrale, di soggetti con patologie del neurosviluppo e disturbi dello spettro autistico, attraverso l’osservazione a distanza e soprattutto nel contesto familiare”.

«È indubbia la rilevanza della telemedicina per garantire i più elevati livelli di assistenza in tutte le fasi della malattia – concorda Massimo Aglietta, coordinatore della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta -, garantendo continuità assistenziale, senza una dicotomia fra ospedale, assistenza territoriale e domiciliare».

Molto significativo anche il giudizio di Fabio De Iaco, presidente nazionale della Società italiana della medicina di emergenza urgenza: «L’iniziativa presentata oggi dona concretezza al principio di integrazione tra servizi e tra territorio e ospedale, mettendo al centro il paziente e ponendogli intorno i professionisti che concorrono all’assistenza e alla cura. Chi lavora in Emergenza Urgenza attende da tempo strumenti come questo».