CRONACA- Pagina 87

Forze dell’ordine e militari: “Basta violenze e strumentalizzazioni”

MANIFESTAZIONE 25 NOVEMBRE, CONCENTRAMENTO ALLE ORE 09:30 IN CORSO  VINZAGLIO, 10 
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Dopo i recenti episodi di violenza a Torino e in altre città italiane, che hanno preso di mira le Forze dell’ordine, è stata indetta una manifestazione di piazza da parte delle organizzazioni che rappresentano le forze di polizia e i militari. Abbiamo chiesto un commento a Leonardo Silvestri (nella foto) segretario Usic Piemonte e Valle d’Aosta: “Forze dell’ordine e militari svolgono ogni giorno un servizio insostituibile a tutela della sicurezza e dell’ordine rischiando spesso la propria vita per difendere i cittadini e i valori della democrazia e della legalità. Gli episodi violenti che di recente hanno colpito chi indossa la divisa al servizio del Paese non sono tollerabili e rischiano di favorire il dilagare di pericolosi estremismi. Per questa ragione abbiamo deciso di organizzare la manifestazione del 25 novembre a Torino”.
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Di seguito pubblichiamo il comunicato delle organizzazioni sindacali che hanno promosso l’iniziativa: 
Oggi, le Forze dell’Ordine e i militari scendono in piazza per denunciare le continue ed intollerabili aggressioni subite durante le manifestazioni di piazza, durante il controllo del territorio e persino all’interno degli istituti di pena. Noi, servitori dello Stato, quotidianamente impegnati nella tutela dei cittadini, delle istituzioni e dello Stato di diritto democratico, siamo vittime di attacchi ideologici e  strumentalizzazioni politiche che mirano a delegittimare la nostra missione.
 È inaccettabile che chi rischia la vita per la sicurezza del Paese venga denigrato o sfruttato per tornaconti “politici”. Una parte della politica, sostenuta da un sistema mediatico di parte, distorce la realtà per colpire questi lavoratori, ignorandone il sacrificio e l’abnegazione nella difesa della Patria e della collettività. Le associazioni e i gruppi antagonisti, che promuovono il caos e l’odio ideologico, devono essere contrastati con decisione, senza giustificazioni o protezioni, a prescindere dal loro
 colore politico.
 Manca rispetto per chi veste una divisa nelle piazze come negli istituti di pena: mancare di rispetto alle forze dell’ordine significa minare i principi fondamentali dello Stato e dei valori democratici. La tolleranza verso chi diffonde violenza e instabilità non è solo irresponsabile, ma rappresenta un
 pericolo reale per l’intera società.
L’evanescenza dell’autorevolezza delle forze dell’ordine mina gravemente l’efficienza e l’efficacia dei servizi di ordine pubblico, come quelli del controllo del territorio finanche all’interno degli istituti di pena. Questa debolezza percepita alimenta e favorisce le frange più estreme e violente, che approfittano di una totale impunità per intensificare le proprie azioni distruttive e minare ulteriormente la sicurezza collettiva. È indispensabile ripristinare con urgenza il pieno rispetto dell’autorità e della legalità, rafforzando strumenti, risorse e formazione culturale per contrastare con determinazione tali derive.
Le Forze dell’Ordine ed i militari sono operatori di pace, schierati contro ogni forma di odio e violenza; tuttavia, quando necessario, hanno il dovere di difendersi e difendere il Paese, utilizzando ogni mezzo consentito dalla Legge per ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza pubblica. È tempo che le istituzioni intervengano con azioni concrete e risolutive.
Da Torino si alza oggi un appello forte: rispetto e protezione per tutti gli uomini e le donne in divisa, madri, padri e figli che, come tutti i lavoratori, meritano dignità e condizioni di lavoro sicure. Non possiamo più essere considerati strumenti sacrificabili, sottopagati e lasciati soli ad affrontare
 angherie e violenze.
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 Torino, 20 novembre 2024
 SIULP – SAP  – COISP –  FSP – USIC  – SIM
 BRAVO PERNA CAMPISI PANTANELLA SILVESTRI USAI
 USIF – SAPPE – FNS-CISL -S.A.M.
 SATURNO SANTILLI RICCHIUTI GATTA

Aggressioni e rapine in città: 11 misure cautelari, coinvolti anche minorenni

Nelle scorse ore, la Polizia di Stato, sotto il costante coordinamento della Procura presso il Tribunale di Torino e della Procura per i Minorenni del Piemonte e Valle D’Aosta, ha eseguito undici misure cautelari emesse a carico di altrettanti indagati, gravemente indiziati dei delitti di rapina, lesioni aggravate ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento.

L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, prendeva avvio a seguito alla violenta aggressione, iniziata da una discussione per futili motivi, commessa in data 12 aprile c.a., all’interno di un parco torinese, ad opera di un nutrito gruppo di giovani ai danni di un ragazzo che, per i colpi ricevuti, riportava l’infrazione delle ossa nasali ed una grave lesione all’occhio sinistro, tant’è che veniva successivamente sottoposta ad un delicato intervento chirurgico.

In realtà, come poi accertato dagli investigatori, a tale brutale aggressione era poi seguita la rapina, commessa dal medesimo gruppo, in danno di altro giovane che, poco dopo, all’interno dello stesso parco, veniva malmenato e derubato dei suoi averi, tra cui le scarpe di marca che in quel momento calzava ai piedi.

Le investigazioni, oltre a consentire l’identificazione di tutti gli indagati, permettevano di stabilire come gli stessi si rendevano a vario titolo responsabili, nel tempo, di una decina di reati predatori e brutali aggressioni, agendo quasi sempre in orario serale/notturno, in danno di vittime anche minorenni, approcciate in strada con la scusa della richiesta di una sigaretta o di pochi spiccioli e successivamente malmenate (anche con l’utilizzo di armi improprie, come taser e cocci di vetri) nonché depredate dei loro averi, tra cui denaro contante o il bancomat, poi successivamente utilizzato per effettuare dei pagamenti. In tali condotte il branco, forte della propria potenza intimidatrice, dimostrava la propria supremazia nel “controllo del territorio”, con azioni prevaricatorie sulle persone offese, che non potevano fare altro che subire le loro azioni.

Degli undici indagati, quattro sono giovani maggiorenni (a carico dei quali è stata emessa la misura della custodia cautelare in carcere) e sette minorenni (due destinatari della misura cautelare delle prescrizioni e cinque della misura della permanenza in casa); tutti immigrati di seconda generazione residenti principalmente nelle zone periferiche di Torino.

Sciopero Nazionale degli Infermieri: “oltre l’80% di adesione in Piemonte”

 

Torino, 20 novembre 2024 –  Riceviamo e pubblichiamo

Si è conclusa oggi la mobilitazione nazionale degli infermieri e delle professioni sanitarie, organizzata dai principali sindacati del settore, per denunciare le gravi carenze che stanno mettendo a rischio il Servizio Sanitario Nazionale.
Il sindacato degli infermieri italiani Nursing Up, insieme a ostetriche e altre professioni sanitarie regolamentate dalla Legge 43/2006, era presente questa mattina a Roma per partecipare allo sciopero nazionale. La mobilitazione, che ha coinvolto migliaia di operatori sanitari provenienti da tutta Italia, è il frutto di un’esasperazione ormai generalizzata per la cronica carenza di personale, le condizioni di lavoro insostenibili e l’assenza di un riconoscimento economico e professionale adeguato.

Anche il Piemonte, regione tra le più colpite dalla crisi del settore sanitario, è stato in prima linea con una partecipazione straordinaria: su 21.000 operatori sanitari della regione, hanno partecipato alla mobilitazione l’80% tra precettati e aderenti.
Il segretario regionale del Nursing Up, Claudio Delli Carri, ha dichiarato:

«Oggi abbiamo scioperato medici, infermieri, professionisti sanitari. Mancano 175.000 infermieri a livello nazionale, di cui 7.000 solo tra Piemonte e Valle d’Aosta. Stiamo vivendo una continua emorragia verso i paesi limitrofi, come la Svizzera e altri paesi esteri, che offrono condizioni migliori per i nostri professionisti. Perché? Perché manca un investimento serio sulla professione, che dovrebbe renderla attrattiva e sostenibile. – prosegue il segretario –

Gli accessi alle università sono stati ridotti e oggi i laureati sono inferiori rispetto ai pensionamenti. Se questo trend non viene invertito, rischiamo il collasso del sistema sanitario pubblico. Con un finanziamento inferiore a sei miliardi di euro, il rischio è il crollo totale. Servono risorse ingenti, assunzioni e misure che valorizzino la professione sanitaria.»

La mobilitazione odierna rappresenta un grido d’allarme per l’intero sistema sanitario nazionale. I sindacati promotori chiedono interventi urgenti e strutturali per garantire un futuro sostenibile al settore e salvaguardare i diritti degli operatori sanitari.

Il Presidente della Repubblica a Torino per il bicentenario dell’Egizio e l’Assemblea Annuale Anci

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è al Museo Egizio di Torino per partecipare alle celebrazioni per il bicentenario dell’istituzione culturale. Accolto dal sindaco Stefano Lo Russo e dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, in compagnia dei quali era iniziata poco prima la sua mattinata torinese, ospite della Fondazione Luigi Einaudi nei 150 anni della nascita. All’Egizio, insieme al Ministro della Cultura Alessandro Giuli, al Secretary General of the Supreme Council of the Antiquities of the Arab Republic of Egypt Khaled Mohamed Ismail e alla presidente del Museo Egizio Evelina Christillin e al direttore Christian Greco, il presidente Mattarella visiterà in anteprima la Galleria dei Re e il Tempio di Ellesiya che riaprono al pubblico, dopo quasi otto mesi di cantieri, per il restauro e il riallestimento.

Nel pomeriggio il Presidente della Repubblica si recherà al Lingotto dove alle ore 17 presenzierà alla cerimonia inaugurale della 41esima Assemblea Annuale dell’Anci, dove si è aperta alle 12.30 la ventesima assemblea congressuale. All’evento sono attesi oltre cinquemila Sindaci da tutta Italia.

TORINO CLICK

Dal 2025 permesso Ztl per le auto elettriche “pure”

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessore all’ambiente Chiara Foglietta, ha deliberato questa mattina di prorogare l’autorizzazione a rilasciare, sino al 31 dicembre del 2025, un permesso ZTL Blu A per l’accesso alla zona a traffico limitato ordinaria ai possessori di veicoli ad alimentazione elettrica, pura e ibrida, e di veicoli commerciali ad alimentazione bifuel.

In particolare i proprietari e gli utilizzatori di auto che montano esclusivamente un motore elettrico alimentato a batterie o in possesso di un contratto di leasing o simile, quale il noleggio a lungo termine, potranno richiedere gratuitamente il lasciapassare: potranno così transitare e sostare con il proprio veicolo all’interno della ZTL, senza però essere esonerati dal pagamento della sosta nelle strisce blu durante gli orari stabiliti. La Giunta ha stabilito inoltre che i proprietari di auto elettriche non in possesso del necessario permesso potranno occasionalmente accedere alla ZTl centrale, per 12 volte nel corso dell’anno solare a condizione che venga richiesta l’apposita esenzione a posteriori per transiti occasionali.

Entrare in ZTL avrà invece un costo per i proprietari di veicoli ibridi elettrici immatricolati a partire dal 2015 e con una emissione di C02 massima di 110 grammi al chilometro per i quali la tariffa del rilascio del permesso sarà dimezzata, mentre chi possiede un veicolo commerciale bifuel con categoria uguale o superiore a euro 4 e inferiori alle 3,5 tonnellate dovrà pagare il costo del permesso.

Con la medesima delibera è stata approvata in via definitiva l’autorizzazione per i veicoli commerciali leggeri elettrici adibiti a trasporto merci, uno per ogni autotrasportatore, a transitare all’interno della ZTL in alcuni tratti delle vie riservate al trasporto pubblico locale anche dalle ore 14.30 alle 16.30.

La decisione fa seguito a un lungo periodo di sperimentazione durante il quale non si sono registrati effetti negativi sul traffico e soprattutto sul trasporto pubblico locale con criticità in termini di sicurezza stradale, di tutela dell’ambiente sotto il profilo dell’inquinamento atmosferico.

Le vie interessate dal provvedimento sono  via XX Settembre (nel tratto tra corso Vittorio Emanuele II e via Bertola), via San Tommaso (tra le vie Pietro Micca e Bertola), via dell’Arsenale (tra via Bertola e corso Matteotti) e via Pietro Micca (tra le piazze Solferino e Castello).

TORINO CLICK

Mattarella torna a Torino per l’Assemblea nazionale Anci

Sarà Torino a ospitare dal 20 al 22 novembre nei padiglioni del Lingotto la 41esima assemblea annuale ANCI, che si aprirà nel pomeriggio di mercoledì 20 novembre con la cerimonia inaugurale presieduta dal Presidente Sergio Mattarella. Sarà una tre giorni di incontro e confronto tra rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo associativo ed economico; chiamati ad eleggere il nuovo Presidente dell’ANCI sono attesi 5mila Sindaci e amministratori locali di tutto il Paese. Un’atmosfera in cui sarà coinvolta la città intera grazie a un programma ricco di eventi, pensati per gli ospiti dell’assemblea e cittadini curiosi: ANCI Off. L’iniziativa è promossa dalla Città di Torino con il sostegno di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con la Fondazione per la Culturale, insieme a Regione Piemonte, Città Metropolitana, Turismo Torino e Provincia, ANCI Piemonte e il coordinamento delle ANCI regionali con l’obiettivo di mettere in collegamento l’assemblea e la comunità degli amministratori locali italiani con la cittadinanza di Torino e Piemonte, favorendo la promozione del territorio e delle tradizioni regionali e locali.

“Ospitare l’assemblea nazionale ANCI è un’ulteriore conferma della centralità che il Piemonte ha assunto nelle politiche nazionali – afferma il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – anche per questo motivo sono orgoglioso di accogliere in Piemonte i Sindaci provenienti da ogni città italiana. Da Presidente di una Regione che ne ha quasi 1200, conosco bene l’importanza del loro ruolo e la dedizione con cui offrono un prezioso contributo alle istituzioni e alla vita del Paese. I Sindaci sono spesso la prima linea nei rapporti con i cittadini e sono anche il nostro primo interlocutore nel Governo del territorio, con il comune obiettivo di promuovere lo sviluppo e la crescita”.

“L’assemblea ANCI – spiega il Sindaco Stefano Lorusso – è un importantissimo momento di confronto e abbiamo deciso di arricchirlo rendendolo aperto a tutti, dal momento che proprio i Comuni sono parte fondamentale di quel tessuto territoriale che sta alla base del nostro Paese. Attraverso ANCI Off daremo a tante realtà italiane l’opportunità di mostrare le loro eccellenze. Un villaggio dei Comuni aperto alla città dove tutti possono trovare spazio, far nascere legami, rinsaldarne di esistenti e contribuire a costruire una grande comunità multisfaccettata, in cui ogni Comune diventa protagonista”.

Nel tratto di via Roma compreso tra piazza Castello e piazza San Carlo, dal 22 al 24 novembre, sorgerà il villaggio dei Comuni italiani con centinaia di stand espositivi organizzati da Turismo Torino e Provincia che ospiteranno coordinamenti ANCI Regionali, città metropolitane e Comuni che potranno promuovere la loro offerta turistica e le loro peculiarità. La copula geodetica, già montata in piazza Castello per gli eventi collaterali legati alle ATP Finals cambierà allestimento per ospitare un calendario di talk, incontri e appuntamenti a cura della Fondazione per la Cultura Torino, dedicati a buone pratiche, bellezze e curiosità dei Comuni italiani. L’apertura sarà venerdì 22 novembre alle 21 presso l’Auditorium Agnelli del Lingotto, dove sul palco si esibirà la compagni di musica s teatro Accademia dei Folli, per il “Giro d’Italia in 80 minuti”, uno spettacolo che racconterà il Paese attraverso le strofe dei suoi più famosi cantautori, come De André, De Gregori, Modugno e Capossela. 

Mara Martellotta 

Polizia e Soroptimist contro la violenza di genere

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le donne, che ricorre lunedì 25 novembre, la Questura di Torino sarà presente su tutto il territorio della provincia per promuovere la campagna permanente di sensibilizzazione contro la violenza di genere denominata “Questo non è amore”, con iniziative ed eventi volti a prevenire ogni forma di violenza sulle donne e sulle vittime vulnerabili, anche attraverso incontri dedicati agli studenti.

Tra gli eventi, il 24 novembre, alle ore 9.00 del mattino, si terrà la terza edizione della “We run for Women – Corriamo con la Polizia di Stato per fermare i femminicidi”, che si snoderà per le vie del centro cittadino, partendo da Piazza Solferino.

La manifestazione è stata organizzata grazie alla collaborazione con il Centro Universitario Sportivo di Torino (CUS), e con il sostegno e il patrocinio del Consiglio e della Giunta Regionale del Piemonte, nonché con il patrocinio della Città di Torino. Consiste in una corsa di 10 km (competitiva e non competitiva) e in una camminata di 5 km (non competitiva).

Gli utili derivanti dalle iscrizioni saranno interamente devoluti ai Centri Antiviolenza “E.m.m.a. Onlus” a sostegno del progetto denominato “S.O.S. – Sostegno Orfani Speciali”, che ha come propria mission l’aiuto agli orfani a seguito di femminicidio, nonché al loro eventuale nucleo familiare.

Contestualmente alla gara, in Piazza Solferino sarà allestito il “Villaggio Polizia” con esposizione di mezzi e tecnologie in uso, nonché un punto informativo curato dalla Divisione Polizia Anticrimine e dai Centri Antiviolenza.

 

Inoltre, dalle 18 di questa sera e sino al 25 novembre, anche quest’anno la facciata della Questura di Torino sarà illuminata di arancione, colore simbolo dell’iniziativa “Orange the World” promossa da “UN Women”, ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere, in adesione al protocollo sottoscritto dal Dipartimento della P.S. con l’Associazione “Soroptimist International d’Italia”.

 

Alla prima accensione e alla successiva conferenza stampa, tenuta dal Questore di Torino Paolo Sirnaerano presenti il Prefetto della Provincia di Torino, Donato Giovanni Cafagna, la dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Torino Barbara De Toma, il Presidente del Consiglio Regionale Davide Nicco, l’Assessore Regionale alle Pari Opportunità Marina Chiarelli in rappresentanza del Presidente della Regione, Alberto Cirio, l’Assessore Comunale alle Pari Opportunità Jacopo Rosatelli in rappresentanza del Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Roberto De Cinti, il Maggiore della Guardia di Finanza Paolo Sini e il Presidente del Cus Torino Riccardo D’Elicio.

All’evento erano, altresì, presenti esponenti dell’associazione “Soroptimist International d’Italia”, la Prof.ssa Leila Picco Bracco, Past President nazionale, e la Prof.ssa Erica Varese Baulino, Presidente del Soroptimist Club Torino, che ha firmato, in qualità di partner, un progetto di collaborazione attraverso cui la Questura si impegna a svolgere un’azione informativa e divulgativa di uno specifico servizio, denominato “La Stanza di Peggy”, fornito dal Soroptimist International d’Italia, Club Torino, alle donne che denunciano la violenza di cui sono vittime, consistente nella possibilità di usufruire, in forma del tutto gratuita, di interventi assistiti con animali (c.d. pet therapy).

Durante la conferenza è stato, infine, proiettato un video relativo all’inaugurazione, presso il Commissariato di P.S. Madonna di Campagna, di uno spazio dedicato all’accoglienza e all’ascolto delle donne vittime di violenza, appositamente allestito grazie al sostegno di Soroptimist International d’Italia, Club Torino, nell’ambito del progetto nazionale denominato “Una stanza tutta per sé”.

“Che tristezza, la mia Torino ha cambiato volto: non la riconosco più”

UN LETTORE CI SCRIVE

Caro direttore,

che tristezza, la mia Torino ha cambiato volto,  i luoghi della mia infanzia con i locali tipici non esistono  più. Anche le abitudini sono cambiate. Un tempo una volta alla settimana  si andava a porta Palazzo “Porta Pila”, per fare la spesa  con prodotti  del territorio e regionali. Non è più così:   sembra di essere ad Algeri, prodotti e persone  sono totalmente cambiati. Non rispondono più alle nostre  abitudini e tradizioni. E non sono certo razzista, ho sposato una donna albanese, ma è la constatazione della realtà. Se si compra bisogna  stare attenti, sul peso che è spesso più alto di quanto richiesto e non è il vecchio buon peso. Metà dei prodotti  sono  da buttare via e gli avariati  li mettono al fondo della  borsa  in modo che te ne accorgi solo una volta arrivato  a casa. Metodi  che nulla hanno che vedere con le nostre tradizioni. Inoltre il pericolo di essere derubati  è all’ordine del giorno. Il luogo si presta per i malintenzionati, ora è davvero sconsigliabile frequentarlo. Stesso disagio  nel prendere i mezzi pubblici: due volte sono stato derubato nell’autobus e  non sono ricco, anzi vivo con la pensione  sociale. Moltissimi non  non pagano il biglietto e se i controllori lo richiedono  rischiano il linciaggio. E pensare  che nel resto d’Europa  non si sale in un mezzo pubblico se non si è provvisti di biglietto. E tantomeno si saltano i tornelli della metro per non pagare. Non è più consigliabile fare una passeggiata  serale dopo cena, le strade non sono sicure e mal frequentate ormai  anche nella zona precollinare, in zona Gran Madre, disturbata  anche  dalla movida, dove spesso si è vittime di atti vandalici dal giovedi alla domenica. Tutte le notti alle 2 e alle 3 per una decina di minuti ove vi sono le piazze dedicate allo spaccio, si sparano potenti fuochi artificiali, usati mi dicono per avvisare la clientela che sono   arrivate le dosi da spacciare. Un vero e proprio  incubo. Mi pare che non siamo dentro un progetto d’integrazione ma di una convivenza dove  noi siamo le vittime. Ci hanno cambiato il modo di vivere e se ci lamentiamo siamo additati come razzisti. E se rimaniamo sconvolti nel vedere le esasperazioni di un gay pride siamo appellati come  omofobi. E ci manca poco che ci arrestano se manifestiamo un parere contrario. Questa non è più la mia città! La mia bella Turin, che tristezza.

P. P.

La polizia sequestra armi e 9 chili di droga

Quasi nove chili di droga, una pistola e uno sfollagente è quanto sequestrato dalla Polizia di Stato a due persone tratte in arresto in un’operazione della Squadra Mobile di Torino a Barriera Milano.

Gli agenti, nel corso di un servizio di appostamento ad uno stabile di via Cimarosa ove era stata segnalata un’attività di spaccio di sostanza stupefacente, notano due giovani intenti ad accedere ai garage dello stabile, dai quali proviene un forte odore di sostanza stupefacente. Prontamente intervenuti, in una intercapedine, i poliziotti trovano uno zaino e tre buste con all’interno hashish e marijuana e, all’interno di una pochette, una pistola Beretta, 27 cartucce e due caricatori.

Negli appartamenti riconducibili ai due, un ventiquattrenne e un ventiduenne, entrambi italiani, gli agenti rinvengono altra sostanza stupefacente e uno sfollagente modello tonfa.

In tutto sono stati sequestrati quasi 9 chili di droga.

I procedimenti penali si trovano attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati sino alla sentenza definitiva

“Proteggiamo i bambini e chi li protegge”, convegno a Torino

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 23 novembre 2024 dalle ore 9 alle 18 (con pausa per il pranzo dalle 13 alle 14) presso Torino Housing Giulia di via Francesco Cigna 14/L a Torino si terrà, in occasione della giornata internazionale contro la violenza all’infanzia e di quella sulle donne, il primo convegno dell’associazione Minori Diritti APS, fondata dallo psicoterapeuta Claudio Foti, attuale presidente, dopo la sua assoluzione definitiva nel processo sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza noto come “caso Bibbiano”. Come da titolo “Proteggiamo i bambini e chi li protegge – Giustizia, affidamento e tutela dei bambini” il tema principale sarà quello della tutela dei minori e dell’attacco subito in particolare tramite la campagna mediatica su Bibbiano dagli operatori, assistenti sociali e psicologi in primis, che se ne occupano. Diviso in quattro sezioni dai titoli, nell’ordine, “Bambini, violenza e società”, “Cura e tutela dei più piccoli, cura e tutela dei sopravvissuti”, “Bibbiano: dubbi e assurdità”, “Alienazione parentale e violenza sulle donne”, il convegno presenterà anche una relazione introduttiva del prof Foti “Dal trauma con ritorno”, momenti di attivazione emotiva del pubblico, due drammatizzazioni, una rivolta alle istituzioni e una che dà voce ai sopravvissuti a violenze e abusi e avrà come relatori, in ordine di intervento, l’avvocato Girolamo Andrea Coffari, lo psicoterapeuta Dante Ghezzi, l’assistente sociale Sabrina Sabatini, la psicoterapeuta Maria Grazia Apollonio, il past president dell’associazione Umberto Baccolo, il magistrato Piercarlo Pazé, la giornalista Simona Musco, il sociologo Gino Mazzoli, la vice presidente dell’associazione Elisa Torresin e la consigliera D.i.Re Nadia Somma. E’ in corso la richiesta per l’accreditamento del convegno all’Ordine degli Assistenti Sociali. Ingresso ad offerta libera, con prenotazione obbligatoria presso la mail minoridiritti@gmail.com.