Virginia von Furstenberg, nipote di Gianni Agnelli è morta dopo essere caduta da una finestra dell’Hotel Palace di Merano. Artista e stilista, 48 anni, figlia di Elisabetta Guarnati e Sebastian Egon von Fuerstenberg, è stata ritrovata questa mattina senza vita sul terrazzo al primo piano dell’albergo. La donna era scomparsa nel mese febbraio e, successivamente, aveva fatto ritorno a casa.
Si chiude la prima fase del progetto
È giunta alla sua conclusione la prima fase di “Discover Turin”, progetto di marketing territoriale promosso da Federalberghi Torino con il contributo della Camera di Commercio di Torino e sviluppato in collaborazione con Turismo Alpmed-Booking Piemonte e Weforguest presso gli aeroporti di Caselle e Orio Al Serio.
Questa profilazione ha permesso di individuare il tipo di turismo diretto verso la nostra città.
Nei sette mesi di vita della piattaforma sono state profilate alcune migliaia di turisti e di questi il 55 per cento ha indicato come motivazione del viaggio le vacanze e il 10 per cento il lavoro business. Quanto alle provenienze prevale un turismo interno con un 21,4% di turisti italiani, seguiti da un 20,9% di inglesi, 5,1% di brasiliani, un 5 per cento proveniente dagli Stati Uniti e un 3,2% rappresentati da francesi.
La piattaforma Discover Turin, ideata e promossa da Federalberghi, ha come obiettivo la profilazione dei turisti in transito dai due aeroporti per veicolare informazioni mirate, scontistica e agevolazioni da utilizzare sia durante la permanenza sul territorio, sia in un momento successivo di fidelizzazione del cliente.
Questa piattaforma consente di registrarsi accedendo ai Digital Touch Point presenti in aeroporto, beneficiare di una connessione wi-fi gratuita e ricevere, tramite web app, una serie di sconti e agevolazioni da sfruttare nel corso del soggiorno a Torino, ricevendo offerte per incentivare i turisti a tornare a Torino.
Mara Martellotta
Continua senza sosta l’attività d’indagine della Polizia di Stato volta all’individuazione dei responsabili di furti ai danni di esercizi commerciali cittadini.
Nella notte gli agenti della Squadra Volante dell’UPGSP hanno arrestato un cittadino rumeno di 30 anni gravemente indiziato di furto aggravato ai danni un bar di corso Vittorio Emanuele.
Attorno alle quattro del mattino i proprietari del locale venivano allertati dallo scattare dell’allarme del bar e potevano vedere dalle immagini di videosorveglianza, tramite applicazione sul cellulare, un uomo che dopo aver prelevato il fondo cassa e un telefonino, si allontanava velocemente dal luogo.
Grazie alle descrizioni sull’abbigliamento e ricorrendo alla geolocalizzazione del cellulare rubato, personale della Squadra Volante intercettava il presunto autore del furto che, nel frattempo, aveva raggiunto a bordo di una bicicletta via Cibrario. I poliziotti recuperavano l’intera refurtiva, restituendola ai proprietari e verificavano che il ladro si sarebbe introdotto all’interno dei locali dopo aver infranto una vetrina con un vaso da fiori in ferro.
A distanza di circa mezz’ora, veniva segnalato un secondo soggetto, armato di crick, che tentava di introdursi all’interno di una pasticceria ubicata in zona Piazza Rivoli.
L’uomo non riuscendo a forzare la serranda d’ingresso dell’esercizio commerciale si allontanava, a bordo di una bicicletta, in direzione di via Domodossola, ma alcuneVolanti intervenute sul posto, in seguito ad un accurato controllo in zona, lo intercettavano all’ altezza di Corso Regina Margherita angolo Corso Svizzera; per lui è scattata la denuncia a piede libero per il furto aggravato appena tentato così come per il furto verosimilmente dallo stesso perpetrato la notte precedente in una enoteca di Corso Belgio.
Scontro in Largo Orbassano tra auto e tram
Traffico congestionato questa mattina in largo Orbassano a Torino. A causa di incidente che ha visto coinvolti una Dacia Duster e un tram della linea 10 si sono verificati intoppi alla circolazione. Fortunatamente non si registrano feriti. Gli agenti della polizia locale si stanno occupando di verificare la dinamica dello scontro.
(foto archivio)
Al convegno di apertura dell’incontro nazionale del
Coordinamento Italiano delle Case Alloggio per persone con HIV/AIDS (C.I.C.A.)
Mercoledì 10 maggio alle ore 15
Presso Cascina Roccafranca, via Rubino, 45 a Torino
Saluti:
Maurizio Marrone, assessore Regione Piemonte alle Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria
Jacopo Rosatelli, assessore Comune di Torino alle Politiche sociali, salute, casa, diritti e pari opportunità
Maria Deghi, presidentessa nazionale del C.I.C.A
Giuliano De Santis, presidente Associazione Giobbe
Intervengono:
Felice Di Lernia, antropologo ed esperto di lavoro sociale
Marco Brunetti, vescovo di Alba, delegato della Conferenza Episcopale Piemontese per la pastorale della salute e per latutela dei minori
Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo
Giancarlo Orofino, medico infettivologo, responsabile assistenza domiciliare dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino
Stefano Arduini, giornalista, direttore di VITA
Alessio Gatta, direttore della cooperativa sociale Inchiostro
Torino ospita, dal 10 al 12 maggio l’incontro nazionale del C.I.C.A. (Coordinamento Italiano delle Case Alloggio per persone con HIV/AIDS). Una realtà diffusa in tutta Italia che, quotidianamente, oltre a prendersi cura degli oltre 600 ospiti colpiti da AIDS presenti a tempo pieno nelle 53 strutture associate, promuove iniziative di formazione, prevenzione e di ricerca, legate all’HIV. Una grande opportunità di dialogo e confronto per conoscere le problematiche legate al mondo della sieropositività e tracciare la strada per meglio rispondere alle richieste di una società in continuo cambiamento e all’evoluzione della malattia e delle cure: «È un’occasione particolarmente importante per ricordarci che l’HIV/AIDS esiste ancora – sottolinea Giuliano De Santis, presidente dell’Associazione Giobbe -. Nonostante gli obiettivi posti dall’OMS di debellare la malattia entro il 2030, questa non sparirà a breve, anzi, anche a causa dell’Epidemia di Covid, rimane una malattia subdola di cui si parla troppo poco e per questo è alto il rischio di nuove infezioni».
L’incontro è organizzato da Casa Giobbe, realtà torinese, gestita dall’associazione Giobbe, che fa parte del C.I.C.A. e che dal 1990 è attiva nell’accoglienza e sostegno ai malati di AIDS. L’appuntamento di Torino, dove saranno presenti esponenti di tutte le case alloggio, prevede anche la partecipazione di ospiti provenienti dalle varie residenze: «Sarà sicuramente un’occasione – conclude Giuliano De Santis – di confronto per gli operatori che lavorano nelle case alloggio, che in tutta Italia cercano di dare risposte al disagio che ancora accompagna la condizione di sieropositività, ma anche d’incontro con alcuni ospiti con HIV, perché insieme possono aiutarsi e aiutarci a trovare soluzioni più efficaci per rispondere allo stigma che ancora oggi l’HIV porta e a trovare strategie atte a prevenire, se non ad azzerare, l’ulteriore diffusione della malattia».
Per informazioni e adesioni:
Associazione Giobbe, ufficio stampa, Valter Musso valtmusso@gmail.com
Treni, avanza la Torino-Ceres
Avanzano come da programma i lavori sulla Torino Ceres. A confermarlo l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi che ha incontrato lunedì, i sindaci dei territori coinvolti dall’opera, insieme ai referenti di RFI, GTT e SCR che fanno parte del Comitato di Monitoraggio Linea Ferroviaria Torino – Ceres.
L’Assessore durante l’incontro ha illustrato gli sviluppi dei lavori relativi al cantiere, ribadendo che l’implementazione dei lavori, per un totale di 140 milioni di euro, di cui 90 milioni relativi alla Torino-Ceres consentiranno l’effettiva interconnessione della tratta alla rete nazionale. Attualmente, ha proseguito l’Assessore, le attività ancora in corso sono la messa in funzione del SCMT, ovvero il sistema di controllo marcia treno e il punto di evacuazione sicura della stazione di Rigola. Queste opere si completeranno entro la fine di giugno 2023 per permettere ad ANSFISA di autorizzare la pratica per la messa in esercizio della linea che ha come tempi di istruttoria 5 mesi.
La linea Torino-Ceres rappresenta, infatti, un obiettivo strategico per l’Amministrazione regionale che è riuscita a reperire risorse aggiuntive grazie al PNRR e alla partecipazione a bandi europei. Sulla linea convoglieranno quattro linee del sistema ferroviario metropolitano: le linee SFM 6 e SFM 3 fino alla stazione di Caselle Aeroporto; la SFM 4 fino a Germagnano e la SFM 7 fino a Ceres. Inoltre con l’ottimizzazione della linea miglioreranno i collegamenti delle Valli di Lanzo e dell’aeroporto di Caselle con il centro di Torino e con l’alta velocità.
I tempi di realizzazione restano quelli preventivati: come ha confermato l’Assessore, infatti, Regione e RFI stanno riuscendo a rispettare le scadenze; l’attivazione del servizio sulla tratta Torino Germagnano è prevista per fine anno. Parallelamente RFI sta progettando l’eliminazione di alcuni passaggi a livello sulla tratta Germagnano – Ceres, che altrimenti non consentirebbero la certificazione della linea e il conseguente esercizio ferroviario; a breve inizieranno i confronti con i sindaci coinvolti da tali soppressioni.
Alpignano, è tempo di “Sapere e sapori”
Arriva “Sapere e Sapori”, la manifestazione che per tutto il giorno del 14 maggio 2023 dalle 9:00 del mattino fino alle 24:00, attraverso visite guidate del Centro Storico e delle sponde della Dora unitamente alla presenza di alcuni produttori locali, si prefigge lo scopo di far riscoprire il sapere (storia, luoghi di interesse, leggende…) e i sapori (prodotti tipici locali) di Alpignano, tra il passato e il presente.
Anna Morsone proporrà un allestimento museale di attrezzi della vita contadina e ci sarà anche un punto informativo della COOP in vista dell’apertura del nuovo supermercato ad Alpignano.
Verso sera arriveranno i trattori per partecipare al primo raduno alpignanese di questi veicoli che sono simbolo del lavoro nei campi.
In piazza per tutto il giorno si potrà anche ammirare da vicino una grande mietitrebbia.
La giornata è allietata dalla musica proposta da DJ KIANTO e dai balli country.
In collaborazione con Legambiente, nell’ambito delle attività di sensibilizzazione e promozione della Zona Naturale di Salvaguardia della Dora Riparia, verranno svolte alcune attività:
Alle ore 10.00 laboratori per bambini (durata 30 min) con intervalli di mezz’ora tra un laboratorio e l’altro
Dalle 10.00 alle 13.00: diffusione del materiale, in concomitanza con i laboratori
Alle ore 14.00 e alle ore 16.00: Uscita guidata nei sentieri naturalistici della ZNS (Durata da 1 a 2 ore).
Percorso del centro storico con visita ai principali punti di interesse.
Percorso naturalistico breve costeggiando le sponde della Dora arrivando al bosco del Ghiaro (Km. 2,5 circa)
Percorso naturalistico medio costeggiando le sponde della Dora sino ai laghi Bonadies (Km. 4 circa).
La partecipazione alle camminate è gratuita ed è possibile iscriversi telefonando al 3337910604 oppure è sufficiente presentarsi al gazebo Pro Loco il 14 maggio 30 minuti prima delle partenze.
Sarà allestita apposita area ristoro con tavoli e panche a disposizione dei partecipanti alla manifestazione che potranno degustare prodotti a km0 preparati dai produttori locali.
A pranzo e a cena diversi stand proporranno infatti le loro specialità:
Panzerotti e ravioli del pastificio De Padova
Tagliere di formaggi di capra dell’azienda agricola Trevisan
Piattino di carne in barca dell’allevamento Sereno
Panin ed pulenta azienda agricola Racca
Spiedo bresciano cotto alla brace per 5 ore
I Canestrelli di San Giorio
Hamburger alla griglia
Patatine fritte
Il vino di Solidarmondo
Birra ceca alla spina
Popcorn, miele, bibite e caffè
Attrazione gastronomica della giornata sarà lo spiedo bresciano che è un gustoso piatto di antiche origini contadine tipico del pranzo della domenica.
Per cucinarlo occorre alzarsi la domenica mattina molto presto per preparare e cuocere lo spiedo. Vengono usati grandi spiedi, dette ranfie, su cui vengono infilzati diversi tipi di carne, tra cui maiale, manzo, pollo e coniglio e patate. Gli spiedi vengono messi a cuocere a fuoco molto lento in forni rotanti per diverse ore, almeno 5, e sono continuamente irrorati con abbondante burro fuso, salvia e sale.
Nell’ambito dei controlli straordinari del territorio ad alto impatto, personale del Commissariato di P.S. Barriera Milano, coadiuvato dagli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e dalle unità cinofile dell’UPGSP, ha effettuato un servizio nell’omonimo quartiere.
L’attività ha interessato diverse vie: complessivamente sono state controllate una quarantina di persone, una decina di veicoli e due locali commerciali.
Nei pressi di via Tanaro, seduto nel dehor di un bar, un cittadino italiano di 43 anni, alla vista delle Volanti, lasciava cadere dalla tasca del giubbotto un involucro di cellophane che, immediatamente recuperato dai poliziotti, risultava contenere alcuni frammenti di hashish.
Gli operatori, sospettando che lo stesso, oltre a quella modica quantità di stupefacente, potesse detenerne altro nel proprio domicilio, procedevano anche al controllo della sua dimora, ubicata nel quartiere Falchera. Giunti sul posto, con l’ausilio dell’unità cinofila, gli agenti hanno rinvenuto nel sottoscala della cantina in uso all’uomo quasi 200 grammi di cannabinoidi nascosti in parte all’interno di un involucro di cellophane e in parte all’interno di un sacco nero della spazzatura, nonché la somma in contanti di quasi 6.000 euro, in banconote di piccolo taglio suddivise in mazzette legate con elastici.
Il quarantatreenne è stato pertanto tratto in arresto dalla Polizia di Stato per la presunta detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.
Una settimana di religiosità popolare
Sabato 13 maggio, ore 10
Chieri (Torino)
Sono otto secoli che la popolazione del contado chierese celebra i Santi Giuliano e Basilissainvocando, attraverso la fede, la protezione per i campi e i raccolti con una processione che vede un carro trainato da buoi bianchi trasportare la teca con le reliquie dei Santi attraverso le vie del centro cittadino, accompagnato dal clero, dai membri della “Compagnia dei Santi Giuliano e Basilissa”, dalle autorità civili, dai massari e dalla popolazione. Un’antica tradizione, particolarmente cara ai chieresi che affonda le radici nel Medioevo (correva l’anno 1187 quando i contadini del luogo designarono i Santi come loro protettori) e che verrà rinnovata sabato 13 maggio con la processione che segnerà l’inizio di una settimana ricca di eventi (passeggiate e visite, conferenze, una mostra, momenti musicali e un concerto di campane) dedicati alla religiosità popolare sul territorio e realizzati grazie ad un progetto sostenuto dalla Città di Chieri e coordinato dall’associazione “La Compagnia della Chiocciola” e dal “Museo del Paesaggio Sonoro”, in collaborazione con i Comuni di Albugnano, Pralormo, Riva presso Chieri e Villanova d’Asti, le Parrocchie del Duomo e di San Giorgio, la “Compagnia di San Giuliano e Santa Basilissa”, le associazioni “Carreum Potemtia”, “Banca del Tempo” e la “Fondazione della Comunità Chierese”.
“Anche quest’anno, come negli ultimi otto secoli, la Città – spiega Elena Comollo, assessora all’Agricoltura, Turismo, Fiere e Mercati e Promozione del Territorio – si raccoglie attorno agli agricoltori chieresi che festeggiano e invocano la protezione di Giuliano e Basilissa sulla famiglia e sul lavoro agricolo. La Processione dei Santi è un evento di grande importanza per tutto il Chierese, un rito che richiama il forte legame tra il nostro territorio e la sua tradizione agricola, sopravvissuta per secoli, ma arrivata a noi molto fragile e quindi necessitante di essere salvaguardata e promossa, allo scopo di tramandare un importante patrimonio culturale popolare che diversamente rischia di andare perduto”.
Qualche nota fra storia e leggenda. Giuliano e Basilissa vissero nel IV secolo d.C. nei pressi di Antiochia, furono martirizzati sotto l’impero di Diocleziano e le loro reliquie sarebbero state portate a Chieri da un cavaliere crociato nel 1098, deposte nella chiesetta di “Sant’Anna” tra Chieri e Andezeno, poi trafugate e sepolte in un terreno, dove vennero ritrovate il 21 maggio 1187 da un contadino durante l’aratura. La leggenda vuole, che per porre fine alla disputa tra le due città, ci si affidò al giudizio divino: i buoi che tiravano il carro su cui era poggiata l’urna, una volta lasciati liberi, si diressero con sicurezza verso il “Duomo” di Chieri, varcarono il portone d’ingresso e si fermarono davanti all’altar maggiore. Da allora fu dunque Chieri a dare sacra “cittadinanza” alle reliquie dei due Santi e a farsi carico della loro celebrazione con eventi che, ogni anno, interessano il contado chierese per più giorni.
La settimana si apre, quest’anno, sabato 13 maggio, alle ore 10, con la Messa in “Duomo” e la “Processione” dei Santi (piazza Duomo, via XX Settembre, via San Domenico, via Vittorio Emanuele II, via Palazzo di Città, via Cottolengo, via Balbo, piazza Duomo) con l’accompagnamento musicale dalla “Filarmonica Chierese” e delle “bande” di Riva presso Chieri e di Villanova d’Asti, cui seguiranno la recita degli “strambotti” e il “Ballo delle Carità” in piazza Duomo. La conclusione, domenica 21 maggiocon il “concerto di campane” sul sagrato della chiesa di “San Giorgio”, alle ore 16, a cura di “CampaneTO”, gruppo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio campanario piemontese, mentre alle 17,30, alla chiesa di “San Filippo”, è previsto il concerto “Archi in Musica”dell’ “Orchestra Magister Harmoniae”.
g.m.
Nelle foto:
– Il carro con la teca delle reliquie dei Santi
– L’assessora Elena Comollo
Polizia, Siulp: “Difficili condizioni lavorative”
Caro Direttore, il Consiglio Generale del SIULP di Torino riunitosi il giorno 8 maggio, dopo le deliberazioni di carattere interno, ha sviluppato, approfondito ed approvato i punti all’ordine del giorno inerenti al tema del lavoro dei poliziotti e della sicurezza dei cittadini.
In particolare:
DENUNCIA
le difficili condizioni lavorative dei poliziotti che a causa di un organico deficitario, di situazioni logistico-strutturali, in particolare degli uffici operativi e di servizio al pubblico (volanti, ufficio immigrazione, commissariati, PASS e ufficio passaporti, porto d’armi, squadra mobile, specialità di Polizia ecc.), dall’assenza di un poligono di tiro funzionante, vanno ad inficiare gravemente il lavoro del poliziotto e di conseguenza a 360° la sicurezza dei cittadini. Condizioni strutturali ed energetiche dei posti di lavoro al limite della decenza, dai “bonus” e dagli obiettivi di performance energetici. Nonostante i buoni convincimenti, la transizione digitale in molti uffici di polizia sembra ancora nel mondo delle idee. Le buone intenzioni, manifestate attraverso gli annunci sulla presenza costante di poliziotti negli ospedali, nelle stazioni, nella Movida, nel contrasto all’immigrazione, nelle periferie ecc., si scontrano inesorabilmente con la carenza dell’organico. Il lavoro del poliziotto è sempre più gravoso e il deficit dell’organico, legato all’esponenziale richiesta di sicurezza che si concretizza nei servizi di O.P., di controllo del territorio, nei servizi info-investigativi e nel lavoro svolto dalle specialità della Polizia di Stato, rischia di mettere in discussione i diritti fondamentali come le ferie, i riposi, l’orario di lavoro (in molti casi con il doppio turno), il diritto allo studio e si accresce lo stress correlato da lavoro. Il SIULP di Torino intende salvaguardare i diritti dei poliziotti in tutte le forme rivendicative necessarie. Senza l’organico adeguato anche a Torino l’illegalità assumerà toni preoccupanti e, all’esasperazione dei poliziotti farà eco quella dei cittadini. Indispensabile mettere mano da subito alla riforma delle assunzioni in polizia velocizzando e razionalizzando gli ingressi attraverso differenti metodi e criteri organizzativi.
CHIEDE
l’apertura del Contrattato Collettivo Nazionale del Comparto Sicurezza e Difesa ormai scaduto nonché la revisione dell’Accordo Nazionale Quadro, pur condividendo la recente riforma del cosiddetto “cuneo fiscale”. lo sforzo immane dei poliziotti a garantire la sicurezza dei cittadini e con leggi che non li tutelano, non può sopportare l’immobilismo dell’apertura del contratto di lavoro.
sollecita
l’apertura del tavolo locale della contrattazione decentrata al fine di migliorare gli orari di lavoro dei poliziotti e rispondere alle diverse questioni di carattere logistico-strutturale.
stigmatizza
la lungaggine burocratica relativa alla liquidazione del T.F.S. che costringe i lavoratori pubblici ad attendere anche oltre 24 mesi la 1° rata.
ESPRIME FORTI PERPLESSITA’
sul decreto legislativo 10/10/2022 nr.150 cosiddetta legge Cartabia che aggrava ulteriormente il lavoro dei poliziotti, in modo peculiare nelle parti tecnico-strumentali dove vengono richieste strumentazioni ad oggi non ancora adeguate, oltre a impegnare maggiormente gli operatori, nonostante i limiti legati agli organici insufficienti. Nondimeno, la nuova procedibilità, nell’intento di velocizzare i processi, scarica l’onere e la responsabilità dell’azione penale sul cittadino rischiando, in realtà, di rendere artificioso e illusorio il dato reale dei reati consumati attesa la volontà del singolo di querelare. Reati, non proprio bagatellari e che, per la loro perseguibiltà, richiedono necessariamente la querela della parte offesa, senza tuttavia salvaguardare adeguatamente il cittadino querelante nella fase processuale.
SOTTOLINEA
l’inadeguatezza della legge penale che oltre a non tutelare adeguatamente le Forze dell’Ordine (un appartenente ferito ogni 3 ore) e le helping professions (medici, infermieri, ferrovieri, autisti di pulman, taxisti ecc), non garantisce la giusta deterrenza alla consumazione dei reati ma, soprattutto, non persegue le funzioni storiche della pena: retributiva, prevenzione generale, prevenzione speciale. Le pene sono blande, poco irrorate e il sistema rieducativo è decisamente in affanno. La “certezza della pena” da molto tempo è ormai ridotta ad argomento stucchevole per i salotti televisivi.
EVIDENZIA COME
taluni opinionisti e politici ritengano che l’immigrazione irregolare non sia’ un problema per la sicurezza, nonostante gli indicatori della quotidianità del controllo del territorio di Torino appalesano come, negli ultimi mesi nella città, circa il 70% degli arrestati per reati contro la persona e il patrimonio, siano consumati da extracomunitari e le segnalazioni di disturbo che inquietano i cittadini e legate al degrado, siano molto più persistenti. Da qui la necessità di intraprendere una seria politica sull’immigrazione che, oltre a migliorare il sistema dell’accoglienza, dovrebbe efficacemente limitare gli ingressi clandestini nel nostro Paese. Tuttavia, atteso che questa proposta non sembra di facile risoluzione e l’impegno dell’Europa fino ad oggi sembra evanescente, l’impegno dovrebbe rivolgersi all’attuazione dei rimpatri. Lo storytelling circa l’imprescindibile necessità di “accordi bilaterali” con i paesi di provenienza degli extracomunitari, senza i quali sarebbe impossibile procedere alle espulsioni, deve essere smentito categoricamente. Chiarezza e verità dovrebbero guidare gli opinionisti e gli “scienziati strategici” i quali dovrebbe osservare meglio le procedure, la pratica, l’esperienza, la competenza degli addetti ai lavori e soprattutto analizzare le criticità e le cause reali. Le ragioni per cui le espulsioni vengono eseguite molto lentamente, non dipendono essenzialmente dall’assenza di accordi bilaterali; i rimpatri a Torino, fino a quando il C.P.R. era funzionante, venivano quasi completamente eseguiti, con o senza gli accordi bilaterali, attraverso l’accordo con le ambasciate o i consolati degli extracomunitari irregolari, provenienti dai paesi cosiddetti sicuri.
le cause principali che rallentano le espulsioni dipendono:
-dal numero risicato delle Commissioni Territoriali che si occupano dei riconoscimenti delle protezioni a fronte del numero elevato dei richiedenti (3 a Torino);
-dall’inadeguato numero di poliziotti dell’Ufficio immigrazione necessario per procedere velocemente alle espulsioni (10 nella questura di Torino con abilitazione). Necessaria la costituzione di una consistente task force.
-dai ricorsi al Tribunale che rallentano ulteriormente le espulsioni giacche’ non si limitano a pronunciarsi sulla sospensione richiesta dall’interessato;
-dal numero insufficiente dei C.P.R. che andrebbero costruiti in tutti i capoluoghi di regione o, quantomeno nei luoghi di sbarco;
-dall’impossibilità di procedere direttamente dal carcere alle espulsioni degli extracomunitari, in virtu’ del numero inadeguato degli addetti agli accompagnamenti, trasferendoli per ulteriori mesi all’interno del C.P.R., occupando il posto degli irregolari, che restano liberi nel territorio.
-dalla necessità di dare la precedenza alla valutazione della richiesta di Protezione Internazionale a coloro che hanno commesso reati e sono indagati in stato di libertà, considerato che la presenza nel territorio aumenta il pericolo per i cittadini.
RITIENE
che i rimpatri, eseguiti in pochi mesi, oltre a ridimensionare il numero degli irregolari nelle stazioni e nelle periferie, potrebbero agire come deterrente agli ingressi in Italia oltre a rimpatriare percentuali significative di extracomunitari provenienti dai Paesi “sicuri” e non solo (Algeria, Albania, Tunisia, Marocco, Nigeria, “Egitto, Pakistan, Bangladesh”, ecc.) procedendo altresì ad integrare in modo più veloce ed efficace gli extracomunitari provenienti dalle situazioni belligeranti e agevolando il decreto flussi. Inoltre, se la protezione speciale ha acconsentito una interpretazione troppo elastica, l’ideale sarebbe sostituirla definitivamente con il “Permesso di Soggiorno Umanitario” a cura dell’Autorità di pubblica sicurezza poiché, non rientrando nella categoria delle protezioni, richiede condizioni più stringenti (non aver commesso reati), limitando la discrezionalità della Commissione Territoriale. Condivisibile è la scelta di inasprire le pene nei confronti di scafisti e trafficanti di esseri umani, com’è assolutamente condivisibile salvare sempre e comunque ed in qualunque modo i naufraghi.
ANNUNCIA
iniziative pubbliche che sensibilizzino i sindacati, le forze politiche, le associazioni e i cittadini torinesi sul tema della sicurezza, sotto l’aspetto legislativo e su quello prettamente logistico-operativo, agendo da monito per le Istituzioni, troppo distratte e, a volte, inadeguate. Al riguardo, la questione sicurezza e polizia, che impegnano il sindacato, sembra richiedano un percorso che delinei nuove forme più incisive di rivendicazioni tra le quali non sarebbe da escludere lo strumento dello sciopero, ponderato ad alcuni settori, e finalizzato a rafforzare la lotta sindacale.
SIULP TORINO