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Povertà alimentare e Rdc, se ne parla in Consiglio comunale

DUE DOCUMENTI VOTATI OGGI IN SALA ROSSA

Approvata oggi in Sala Rossa una mozione per l’evoluzione delle esperienze di welfare di prossimità, al fine di meglio fronteggiare il dilagante problema della povertà alimentare, presentata da Tiziana Ciampolini e altri consiglieri e consiglieri.

Il documento ricorda come in Italia vi siano 5,6 milioni di persone in povertà assoluta (dati Caritas) a fronte di uno spreco alimentare pari a 9,2 miliardi di euro l’anno. Nel nostro Paese, nel 2019 hanno usufruito di aiuti alimentari 2,7 milioni di persone, mentre nell’area metropolitana torinese il 6.7% degli abitanti vive in condizioni di povertà assoluta, con un altro 6% in povertà relativa dati Istat 2022).

A fronte di tutto questo, evidenzia la mozione, “le risposte del welfare tradizionale privilegiano approcci assistenzialistici che rafforzano i processi emergenziali e non permettono alle persone di uscire dallo stato di necessità”. Negli ultimi decenni invece, aggiunge il documento, le politiche sociali europee si sono orientate “a favore di programmi che favoriscono un mix tra le classiche politiche passive di sostegno del reddito e quelle attive, integrando politiche fiscali, occupazionali, sociali e formative”.

Il documento prosegue ricordando come la Legge di Bilancio 2023 abbia introdotto il Fondo per la sperimentazione del Reddito Alimentare, destinato a finanziare, in una quindicina di grandi città, la sperimentazione del reddito alimentare, mediante l’erogazione, a soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare.

Il territorio torinese, ricordano i promotori dell’atto, annovera progetti molto avanzati di supporto alle famiglie vulnerabili incentrati sulla redistribuzione del cibo invenduto, tramite protocolli d’intesa fra Circoscrizioni, Case del quartiere, negozi di vicinato, aziende della grande distribuzione e della logistica, organizzazioni del Terzo settore, parrocchie e associazioni di volontariato. Negli ultimi anni, la Città di Torino ha avviato progetti di questo tipo, con una pluralità di soggetti sociali ed economici, anche con il Protocollo “Torino Solidale”, allo scopo di gestire la distribuzione delle eccedenze alimentari alle famiglie in difficoltà economica e di sviluppare presidi territoriali e reti di prossimità. Il testo ricorda come il Comune abbia erogato nel biennio 2020-21 nove milioni di euro in buoni spesa, oltre i pasti delle mense benefiche.

In questo quadro, il documento approvato impegna Palazzo Civico ad effettuare una più approfondita analisi dei bisogni alimentari dei cittadini poveri, con l’obiettivo di meglio intercettarne le necessità. Inoltre, il Comune dovrà predisporre l’implementazione del Reddito Alimentare secondo una logica di welfare di prossimità, strutturando interventi innovativi e personalizzati, valorizzando le capacità delle persone, sviluppando processi di coinvolgimento e delle persone vulnerabili. Inoltre, l’istituzione dovrà far maturare le sperimentazioni oggi in corso, avviate dal Terzo Settore in collaborazione con l’Amministrazione, favorendo forme evolute di governance condivisa, prevedendo risorse economiche destinate alla collaborazione anche in forme fiscali, materiali, di semplificazione, promozione e assicurative, per permettere alle sperimentazioni di diventare politiche pubbliche. Infine, il governo cittadino dovrà interloquire con il Governo affinché siano destinate risorse adeguate alla grave situazione di impoverimento della popolazione nei grandi centri come Torino.

Insieme alla mozione legata al reddito alimentare, la Sala Rossa ha approvato un ordine del giorno con la prima firma di Alice Ravinale, insieme ad altri consiglieri e consigliere di maggioranza, che invita Sindaco e Giunta ad attivarsi, anche in sede ANCI, per opporsi al depotenziamento del Reddito di Cittadinanza, a partire dalla legge di conversione del D.L. 48/2023 e a sostenere, per quanto di propria competenza, ogni iniziativa volta a promuovere una riforma che abbia, come obiettivo, l’istituzione di un reddito minimo universale ed inclusivo, conforme alle raccomandazioni del Consiglio e del Parlamento Europeo.

Il documento chiede inoltre che la Città supporti la campagna “Ci vuole un reddito”, sostenendo attivamente le iniziative della campagna. La capogruppo Ravinale, illustrando l’ordine del giorno, ha evidenziato come sia necessario che le misure messe in atto dal Governo vengano modificate poiché non sostengono le persone ma rischiano di creare condizioni di esclusione sociale.

La mozione presentata da Ciampolini ha ricevuto 26 voti a favore, 8 contrari e 1 astensione. Quella di Ravinale ha totalizzato 24 voti a favore, 8 contrari e 1 astensione.

Il voto sulle due mozioni è stato preceduto da un ampio e serrato dibattito, che ha visto gli interventi, oltre che delle promotrici degli atti, Ciampolini e Ravinale, i consiglieri e consigliere Apollonio, Crosetto, Conticelli, Catizone, Cerrato, Russi, Ricca, Liardo, Cioria, Garione, Crema, Diena, Fissolo, Viale, Garcea, Grippo, Camarda, Firrao, Sganga, oltre all’assessore Rosatelli.

Lauree magistrali Politecnico: dal 6 giugno aperte le Iscrizioni online

 

LAUREE MAGISTRALI AL POLITECNICO DI TORINO: UN’OPPORTUNITÀ PER ACCEDERE DIRETTAMENTE AL MONDO DEL LAVORO

 

I corsi proposti sono 36 (9 nell’area dell’Architettura, del Design e della Pianificazione, 27 nell’area dell’Ingegneria). Quattro le novità dell’offerta 2023/24: Architettura del Paesaggio, AgriTech Engineering, Cybersecurity e Quantum Engineering

 

 

La scelta del Corso di Laurea Magistrale rappresenta l’ultimo tassello della formazione universitaria, ma anche la chiave per intraprendere un percorso professionale che soddisfi le aspettative individuali e consenta di esprimere le proprie attitudini e interessi.

È incoraggiante negli ultimi anni l’indagine Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati e laureate magistrali ad un anno dalla laurea, che anche per il 2022 conferma un trend molto positivo: ha un impiego l’89,5% dei neolaureati dell’Ateneo torinese, contro il 75,7% della media nazionale, con una retribuzione del 19% superiore al dato nazionale.

Per questo il Politecnico di Torino ha organizzato gli Open Days Lauree Magistrali, una serie di incontri in cui vengono illustrati i contenuti teorici, le occasioni di didattica innovativa e le opportunità di tirocinio e tesi offerte grazie alla collaborazione con le aziende. Sul sito dell’evento, è possibile rivedere le presentazioni dei corsi e accedere ai materiali di approfondimento su servizi e procedure per le iscrizioni.

L’offerta formativa del Politecnico è in costante evoluzione, attenta alle richieste del mercato e in grado di anticipare le esigenze di figure professionali nuove e non ancora presenti. Per questo, per il prossimo anno accademico l’Ateneo proporrà ben quattro nuovi corsi di laurea magistrale, tre nell’area dell’ingegneria e uno nell’area dell’architettura, che ha anche completamente rinnovato il Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Urbanistica e Territoriale.

Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Urbanistica e Territoriale (rinnovato)

Il piano di studi propone due differenti orientamenti: Pianificare la Città e il Territorio per la transizione ecologica (PCT), in lingua italiana; Planning for the Global Urban Agenda (PGUA), in lingua inglese.

Rispondendo all’indicazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che ha sottolineato l’importanza di formare pianificatori ed urbanisti, il Politecnico di Torino, forte di una tradizione più che ventennale nella formazione urbanistica, ha rinnovato il percorso attualizzandolo rispetto alle sfide dello sviluppo sostenibile del territorio e dell’adattamento al cambiamento climatico: il programma offre un approccio transdisciplinare e casi studio sui quali imparare concretamente formulando o attuando politiche, strategie, programmi, piani, progetti in collaborazione con enti territoriali, aziende e organizzazioni professionali. Il nuovo corso eredita una consolidata rete internazionale per tirocini, workshop, mobilità.

Corso di Laurea Magistrale interateneo in Architettura del Paesaggio

 

Il corso nasce dalla collaborazione tra il Politecnico e l’Università di Torino e risponde alla crescente necessità di formare paesaggiste/i in grado di confrontarsi con le più attuali sfide di carattere ambientale, sociale e culturale poste dal cambiamento climatico.

Il percorso di studi è quindi orientato in maniera decisa verso i temi legati alla sostenibilità e propone un’offerta formativa a carattere fortemente interdisciplinare, che integra le competenze proprie della progettazione dello spazio aperto, con quelle delle scienze agrarie, forestali e ambientali e include atelier di progettazione multidisciplinari, insegnamenti monodisciplinari e integrati, favorendo un continuo dialogo tra le discipline che caratterizza la professione del/la paesaggista.

Per quanto riguarda l’offerta formativa di Architettura, segnaliamo anche che il Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Urbanistica e Territoriale è stato profondamente rinnovato offrendo un approccio transdisciplinare e casi studio sui quali imparare concretamente formulando o attuando politiche, strategie, programmi, piani, progetti in collaborazione con enti territoriali, aziende e organizzazioni professionali. Il nuovo corso eredita una consolidata rete internazionale per tirocini, workshop, mobilità e propone due differenti orientamenti: Pianificare la Città e il Territorio per la transizione ecologica (PCT), in lingua italiana; Planning for the Global Urban Agenda (PGUA), in lingua inglese.

 

Corso di Laurea Magistrale in Cybersecurity

È tra le prime implementazioni del piano di formazione proposto dalla European Cybersecurity Organisation e si propone di rispondere alla crescente esigenza di formazione di specialisti dotati di elevate competenze nell’ambito della sicurezza informatica, anche perché tale carenza rappresenta una seria minaccia per lo sviluppo economico e per la sicurezza nazionale ed europea.

Il percorso di studi prevede quattro diversi orientamenti: Cyber Analyst, Cyber Designer, Cryptography expert e Cyber Legal and Compliance Officer. Il primo anno del percorso formativo sarà comune a tutti gli orientamenti, mentre nel secondo anno lo studente potrà specializzare la propria formazione mediante la scelta di insegnamenti che ne caratterizzeranno il profilo rispetto alle figure professionali identificate.

 

Corso di Laurea Magistrale in Quantum Engineering

Risponde al grande interesse che il mondo delle imprese comincia a manifestare e per anticipare la domanda, che presto sarà pressante, di specialisti in materia di tecnologia quantistica.

Le applicazioni delle tecnologie quantistiche riguardano oggi soprattutto la realizzazione di canali di comunicazione più sicuri e di calcolatori molto più potenti di quelli tradizionali. Questo innovativo campo di ricerca, dopo decenni di sviluppo teorico, inizia ad avere le prime applicazioni di carattere industriale e promette di portare grandi cambiamenti, che si possono paragonare a quelli innescati dalla nascita di internet alla fine del secolo scorso.

Corso di laurea magistrale in AgriTech Engineering

In Europa l’agricoltura di precisione e, più in generale, l’integrazione della tecnologia digitale nel settore agricolo, sono destinate a diventare imprescindibili nel prossimo futuro.

Il Politecnico propone quindi un corso fortemente multidisciplinare per formare ingegneri in grado di gestire e generare innovazione tecnologica nel campo dell’Agricoltura 4.0.

Le competenze inter/multi-disciplinari coniugano agronomia e tecnologia in ambito ingegneristico, consentendo un solidissimo approccio metodologico, a supporto delle strategie aziendali per contribuire alla progettazione e gestione delle tecnologie a tutto tondo applicate all’agricoltura, secondo criteri di sostenibilità ambientale, circolarità e rispetto dell’ambiente.

Gioco d’azzardo. Chieri chiede il riordino del settore

MAGGIORE TRASPARENZA SUI DATI

Nell’AslTO5 73 persone seguite dai servizi ma 500 i casi ‘sommersi’

Nel 2022 sono 156 le persone che si sono rivolte allo Sportello economico-finanziario

 

Mettere ordine nel comparto del gioco d’azzardo attraverso l’approvazione di una legge regolativa del settore che metta al centro la salute delle persone anche a discapito dell’entrata erariale, superando l’attuale regime straordinario basato su proroghe e deroghe delle concessioni: è quanto richiesto dall’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale di Chieri con 17 voti favorevoli. Primi firmatari del documento sono le consigliere comunali Clara BRAMARDI (Sicchiero per Chieri Si), Manuela OLIA (Partito democratico) e Mariella TAGLIAVIA (Chieri Ecosolidale).

«Il volume economico del gioco d’azzardo in Italia risulta essere il primo in Europa, nel 2020 i numeri sono cresciuti del 750% rispetto al 2013 e le transazioni registrate sono state 10 miliardi –spiega il consigliere Niccolò GHIRARDI (Partito Democratico), referente dell’associazione “Avviso Pubblico”è in aumento il volume del gioco d’azzardo anche tra i minori, in particolare il gioco on line. Tutto ciò mina il benessere delle famiglie e mette in pericolo i territori a causa delle infiltrazioni criminali. Inoltre, l’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) pubblica solo “dati aggregati” e gli enti locali come i cittadini non hanno libero accesso ai dati del gioco né la possibilità di utilizzarli a fini istituzionali, di formazione, informazione e sensibilizzazione. Ecco perché è necessaria una chiara legge di riordino, che individui parametri di pericolosità dei giochi così da poter vietare quella a maggiore pericolosità di addiction nonché tipologie, come Betting Exchange, che non portano introiti significati all’Erario ma che si prestano al riciclo di denaro da parte della criminalità organizzata. Per questo con il nostro documento chiediamo che vengano resi disponibili senza alcun vincolo sul sito dell’ADM i dati relativi al gioco d’azzardo e i dati per singolo gioco per singolo Comune così da poter avere un quadro preciso per tutti i territori».

 

«Il Comune di Chieri e l’AslTO5 sono promotori del progetto “Vite in gioco”- ricorda la consigliera Mariella TAGLIAVIA (Chieri Ecosolidale)Attualmente sono 765 i giocatori patologici in carico alle Asl del Piemonte, 73 quelli in carico all’AslTO5. Poi c’è tutto il ‘sommerso’. Per un giocatore che si rivolge ai servizi delle dipendenze, ce ne sono 7 che non riescono a venire ‘intercettati’ (sono dati illustrati dagli operatori del SerD in occasione di un recente incontro pubblico). Quindi, possiamo ipotizzare che nel territorio della AslTO5 ci siamo almeno 500 persone in questa situazione. Nel 2022 sono 156 le persone che si sono rivolte al nostro Sportello economico-finanziario, di queste 88 erano familiari che hanno subito sulla loro pelle e sulle loro tasche la dipendenza del loro caro, perché il giocatore patologico non si rende conto dei danni devastanti arrecati alla propria famiglia».

 

L’assessora alle Politiche Sociali Raffaela VIRELLI ha ricordato che «a Chieri sono state ‘salvate’ due famiglie che avevano totalizzato un debito di gioco rispettivamente di 150 mila e di 90 mila euro. Per troppo tempo si sono sottovalutati i danni causati dal gioco d’azzardo, per questo chiediamo una legge di riordino, anche per dare maggiore efficacia ai percorsi di recupero che offriamo sul territorio».

 

Case popolari, dopo 20 anni sbloccati i fondi

 I PRIMI 18 MILIONI DEI FONDI EX GESCAL
LA NOTA DELLA REGIONE – Grazie al lavoro dell’assessore regionale alla Casa, Chiara Caucino, e grazie alla  struttura la Regione è riuscita laddove altri in più di 20 anni avevano fallito: le risorse immediatamente disponibili sono oltre 10 milioni suddivisi sulle tre Atc. Di questo importo il 20% minimo dovrà essere per legge riservato a interventi su alloggi di risulta al momento non assegnabili per gravi carenze manutentive. Il resto verrà assegnato per interventi di recupero e riqualificazione di interi fabbricati per far fronte alle note necessità dovute all’emergere delle nuove povertà. I restanti 8 milioni rappresentano gli accantonamenti che potranno essere utilizzati dalle Atc previa dichiarazione dei rispettivi Cda.
Un risultato storico, prezioso, più che mai utile in un momento come questo, dove l’aumento delle nuove povertà ha portato a un innalzamento del fabbisogno di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Un risultato ottenuto grazie alla caparbietà dell’assessore regionale Chiara Caucino – che ha lavorato anni per arrivare ad oggi – e di tutta la struttura regionale che si occupa di casa, chiamata dall’assessore a uno sforzo per arrivare dove nessuno, dal 2001, era riuscito: sbloccare la prima tranche dei fondi «ex Gescal» per il Piemonte, che giacevano nei «forzieri» della Cassa Depositi e Prestiti.
In totale, la prima tranche che oggi la giunta, su proposta di Caucino, ha sbloccato, è di più di 18milioni di euro.
Le risorse immediatamente disponibili ammontano esattamente a 10.155.054,11 di euro, da ripartite nell’ambito territoriale di riferimento sulla base del numero degli alloggi di edilizia sociale in regime di edilizia sovvenzionata di proprietà delle Atc, ovvero: Piemonte Nord, 8.257 alloggi, Piemonte Centrale, 17.659 alloggi e Piemonte Sud: 9.246 alloggi.
Le risorse seguiranno due linee di interventi: la prima riguarda l’efficientamento energetico, la messa in sicurezza statica, la manutenzione straordinaria, la realizzazione, il rinnovo, la sostituzione o l’adeguamento degli impianti a servizio delle unità abitative e il  recupero e la riqualificazione di interi fabbricati a prevalenza abitativa.
Nel caso di interventi di recupero e riqualificazione di interi fabbricati per concorrere al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari è richiesto un incremento minimo di due classi energetiche e comunque un livello prestazione energetica a fine lavori pari almeno alla classe C per ogni intero edificio oggetto di riqualificazione proposto a finanziamento, da dimostrare mediante Attestato di Prestazione Energetica (APE) ante e post intervento.
Non è richiesto il raggiungimento della prestazione energetica migliorativa minima sopra indicata per gli interventi di messa in sicurezza statica, la realizzazione o il rinnovo o la sostituzione o l’adeguamento degli impianti a servizio delle unità abitative, l’eliminazione delle barriere architettoniche degli edifici.
E’ poi prevista anche una seconda linea di intervento che riguarderà interventi di manutenzione straordinaria di singoli alloggi «di risulta», attualmente non assegnabili per gravi carenze manutentive.
Queste risorse sono state pertanto ripartite tra i tre ambiti come segue: Piemonte Nord: 2.384.684,65 euro, Piemonte Centrale 5.100.054,05 euro e Piemonte Sud 2.670.315,41 euro.
Una riserva minima pari al 20% delle risorse disponibili a livello di singolo ambito è resa disponibile destinata alla «linea 2». Possono presentare richieste di finanziamento per le due linee di intervento esclusivamente le Atc: l’elenco delle richieste, in ordine di priorità, deve essere approvato con deliberazione dei rispettivi Cda.
A questi 10milioni 155mila 054,11 euro, si aggiungono inoltre ulteriori 7 milioni 968mila e 147,03 euro: si tratta di accantonamenti delle tre Atc, utilizzabili solo previa dichiarazione dei Consigli di Amministrazione degli Enti stessi ed esclusivamente per interventi attinenti alla «linea1»: in totale le risorse ammontano a 4.886.743,35 milioni per Atc Centro, 2.650.912.23 milioni per Atc Nord e 430.496,45 mila euro per Atc Sud.
Fondamentale sarà il rispetto del cronoprogramma: entro 2 mesi affidamento della progettazione degli interventi; entro 7 mesi approvazione progetto esecutivo; entro 9 mesi pubblicazione dei bandi di gara; entro un anno aggiudicazione definitiva dell’appalto (atto di efficacia dell’aggiudicazione); entro 15 mesi consegna e avvio dei lavori ed entro due anni la realizzazione di almeno il 50 per cento degli stessi.
Per gli interventi di manutenzione straordinaria di alloggi «di risulta» non assegnabili per gravi carenze manutentive, gli interventi ammessi al finanziamento devono giungere a conclusione dei lavori entro e non oltre 120 giorni dalla data di assunzione del provvedimento dirigenziale di concessione del finanziamento da parte della Regione.
L’assessorato regionale alla Casa si farà carico di una rigorosa azione di monitoraggio per verificare il rigoroso rispetto di regole e tempi.
«Nell’annunciare questa notizia – spiega Caucino – non posso negare di provare una soddisfazione immensa in quanto, grazie alla collaborazione di tutta la mia struttura siamo riusciti davvero a realizzare un’impresa che pareva al limite dell’impossibile». «Dietro a questo risultato – prosegue Caucino – ci sono anni di lavoro da parte mia e della struttura. Il tutto in un momento socialmente molto delicato, dove l’emergere delle nuove povertà, dovute agli effetti a lungo termine delle due grandi crisi economiche, ai disastri causati dalla pandemia da Covid19 e alle nefaste conseguenze della guerra in Ucraina hanno fatto aumentare in misura significativa le persone che necessitano di una casa popolare. In tale contesto, queste risorse rappresentano una grande possibilità per riqualificare il nostro patrimonio ed è mia intenzione vigilare affinché vengano spese correttamente e rispettando rigorosamente il cronoprogramma». «Ancora una volta – conclude Caucino – questa giunta ha mantenuto la promessa che è stata fatta fin dal primo giorno: lavorare, fare tutto il possibile affinché nessuno venga lasciato indietro o, peggio, da solo».

Lotto, colpo doppio a Nichelino che frutta quasi 200.000 euro

Nichelino, in provincia di Torino, è l’assoluta protagonista dell’ultima estrazione del Lotto grazie ad un ricco colpo doppio da quasi 200.000 euro.

Sono stati infatti centrati due terni identici sulla ruota di Roma con i numeri 8-18-81 dal valore rispettivamente di 112.500 euro e 72mila euro, per un totale di 184.500 euro. Ovviamente queste due vincite si sono piazzate nei primi due posti tra quelle più alte del concorso di sabato. E’ quanto riporta l’agenzia di stampa specializzata ‘Agimeg’.

A completare il podio c’è la vincita da 50.596 euro centrata a Manfredonia, in provincia di Foggia, grazie ad una quaterna sulla ruota di Bari. La ruota pugliese ha regalato grandi soddisfazioni in questa estrazione perché sono state realizzate altre quattro vincite da Top Ten.

Bari è stato centrato un terno da 26.250 euro. A Montesilvano, in provincia di Pescara, vinti 25mila euro, mentre a Brescia la somma vinta ammonta a 24mila euro. Infine, a Lanciano (CH) vinti 23.750 euro. ac/AGIMEG

Milionari con un gratta e vinci da 25 euro: a Torino vinti 6 milioni in un colpo

Una strafortunata vincita di ben 6 milioni di euro è stata registrata a Torino grazie ad un singolo tagliando ‘Vinci in Grande’, dal costo di soli 25 euro, il quale permette di raggiungere la più alta vincita possibile tra tutti i Gratta e Vinci disponibili. La grande vincita è stata centrata presso la tabaccheria Svizzera, situata in corso Svizzera 43/c a Torino. È importante sottolineare che si tratta della più grande vincita dell’anno per quanto riguarda la categoria dei Gratta e Vinci. La notizia è stata riportata oggi da Agimeg.

 

Qualità dell’aria e siccità, la situazione migliora in Piemonte

MIGLIORA LA QUALITA’ DELL’ARIA NEI PRIMI MESI DEL 2023, PRIMA DELL’ARRIVO DELLA PIOGGIA CHE HA ANCHE QUASI AZZERATO DEFICIT IDRICO

 

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati alla presentazione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente: «Misure per 470 milioni già nel 2023. Risorse anche dai fondi europei della programmazione 2023-2027, triplicate rispetto a 2014-2021»

Quasi azzerato il deficit di piogge e migliorati i dati della qualità dell’aria: questa l’anteprima 2023 sullo stato dell’ambiente in Piemonte in occasione della presentazione della Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte, redatta da Arpa e Regione Piemonte.

Per quanto riguarda la siccità, le piogge del mese di maggio – più di 230 millimetri – hanno permesso di recuperare, quasi del tutto, il deficit di pioggia: nel periodo gennaio-aprile 2023 il deficit era a -50%, ora, grazie alle precipitazioni delle ultime settimane, si è arrivati a -7%, grazie ad un +90% della media di precipitazioni del mese di maggio registrate dal 1991.

Sul fronte della qualità dell’aria, il 2023 fotografa, nei primi cinque mesi dell’anno, un miglioramento dei dati relativi al PM10 e anche della concentrazione degli ossidi di azoto rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, nella stazione di Torino Rebaudengo, nel 2023 le giornate di sforamento sono state 40, mentre nel 2022 erano state 49. Si tratta di periodi del tutto sovrapponibili, perché l’ultimo sforamento nel 2022 era stato il 25 marzo, e nel 2023 il 22 marzo, in entrambi i casi dopo mesi di siccità.

Al miglioramento della qualità dell’aria hanno contribuito le misure messe in atto dalla Regione: nella programmazione 2023-2027 dei FESR, Fondi Europei di Sviluppo Regionale, ha previsto lo stanziamento di 475 milioni di euro per la transizione ecologica, oltre il doppio rispetto programmazione precedente, quando per questa voce c’erano 181 milioni. Anche nella programmazione 2023-2027, del Psr, il Programma di Sviluppo Rurale, ci sono 73,2 milioni di euro, mentre tra il 2014-2022 erano 64,3.

Nel 2023 la Regione lavora su 470 milioni di euro, da varie fonti di finanziamento, per il miglioramento della qualità dell’aria, per i trasporti, per l’efficientamento energetico, le green community e l’idrogeno.

Per quanto riguarda i trasporti, sono stati acquistati, con 36 milioni di euro del Ministero dell’Ambiente, 145 nuovi pullman e altri 488 con 78 milioni di euro provenienti da vari fondi.

Altri 100 mezzi sono in arrivo, entro il 2026, con le risorse di completamento del Pnrr (29 milioni).

I 5,3 milioni di risorse regionali hanno già consentito di sostituire 317 veicoli commerciali di imprese e privati inquinanti con mezzi green; grazie a 1,4 milioni sono state acquistate oltre 700 stufe a basso impatto ambientale, e 3,1 milioni sono in campo per favorire progetti di mobilità sostenibile in città.

«Abbiamo triplicato le risorse rispetto al passato perché quella della tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria è una partita nella quale non c’è tempo da perdere – spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – i dati del 2023 sono migliori rispetto a quelli del 2022 e questo è per noi stimolo per proseguire sulla strada intrapresa e premere sull’acceleratore delle misure a favore dell’ambiente. Per farlo abbiamo previsto risorse, per sostituire i mezzi pubblici, per aiutare i privati ad acquistare auto a ridotto impatto ambientale e sostituire gli impianti di riscaldamento. E’ vero che la conformazione geomorfologica del Piemonte non ci aiuta, ma questo non può essere un alibi, deve anzi uno stimolo a proseguire su questa strada e fare meglio».

«Il primo obiettivo che ci siamo dati al momento del nostro insediamento, nel 2019, è stato quello di aggiornare tutti i piani relativi alle questioni ambientali ed energetiche che erano fermi da anni – ha commentato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – E li abbiamo fatti tutti: dal nuovo Piano di Tutela delle Acque, fermo al 2007,  al Piano Energetico Ambientale, datato 2004, passando per l’approvazione della nuova Strategia di Sviluppo Sostenibile all’approvazione del primo stralcio della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e da ultimo, ma non ultimo, il nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani, con nuove grandi sfide. I primi 200 milioni di euro, una prima parte dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale sono già stati destinati all’ambiente e alla competitività e prevedono azioni ad ampio raggio che spaziano dal miglioramento dell’efficienza energetica delle imprese ad interventi di sistemazione idrogeologica, per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione del rischio di catastrofe, la resilienza, tenendo conto degli approcci ecosistemici, e interventi finalizzati ad aumentare la resilienza dei territori fluviali al cambiamento climatico». E sulla siccità: «la pioggia è arrivata, l’agricoltura tira un respiro di sollievo ma non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo lavorare per ridurre la dispersione idrica mentre in parallelo è già partita la strategia per la creazione di nuovi invasi».

«I dati – sottolinea il direttore generale di Arpa Piemonte, Secondo Barbero – indicano che il 2022 è stato l’anno più caldo mai misurato, con un’anomalia positiva di 1,5 °C rispetto alla temperatura media del Piemonte, e il più secco con -45% delle precipitazioni medie annuali. Con le piogge dell’ultimo mese di maggio e i primi giorni di giugno,  con precipitazioni medie di circa 230 mm di pioggia, il deficit del 2023 è quasi completamente recuperato e le portate dei fumi sono tornate nella norma -spiega Secondo Barbero direttore generale di Arpa Piemonte –  Per quanto riguarda la qualità dell’aria i dati del Pm10 nei primi 5 mesi dell’anno,  se paragonati ai primi 5 mesi del 2022 hanno valori inferiori sia come concentrazioni medie che come numeri di giorni di superamento».

A questo link è disponibile la sintesi della Relazione sullo Stato dell’ambiente

https://relazione.ambiente.piemonte.it/2023/it

Festa del Volontariato a Collegno

19° FESTA DEL VOLONTARIATO
dal 7 al 10 giugno P.zza Pertini – Collegno
“UN MONDO DA FAR GERMOGLIARE”
La festa del volontariato è un’occasione per le associazioni che operano nel sociale, di far conoscere i propri progetti, intrecciare rapporti con le altre realtà di volontariato creando un clima di comunità e per fare attività propria di autofinanziamento.
Ecco il programma completo.

 

Movida, controllati 6 locali e 173 persone

Nel fine settimana hanno avuto luogo, come di consueto, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale –  nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata in aree maggiormente interessate dall’afflusso di persone: Piazza Vittorio Veneto, Piazza Santa Giulia, via Vanchiglia, via Mattero Pescatore, via Berthollet, via Saluzzo, via Belfiore e via Galliari.

Complessivamente, sono state controllate 173 persone e 6 locali pubblici, questi ultimi ubicati nei quartieri Vanchiglia e San Salvario. A uno di questi esercizi, un kebab pizza di via Vanchiglia, è stata contestata la violazione del regolamento d’igiene.

A fronte di una segnalazione di disturbo della quiete pubblica, i controlli sono stati estesi in via Reggio con il monitoraggio dell’area all’incrocio con via Pisa.

I servizi di polizia nelle aree sopra menzionate continueranno con cadenza regolare.