CRONACA- Pagina 589

Giachino denuncia la scritta ingiuriosa sulla targa di Corso Regina

L’ex sottosegretario Mino Giachino scrive al sindaco Stefano Lo Russo:

Caro Sindaco,
In corso Regina Margherita alla altezza del Rondò della Forca comprare questa scritta vergognosa contro la Regina Margherita e contro la Storia di Torino e dell’Italia.
I Savoia non hanno solo unito l’Italia, grazie al lavoro intenso di Cavour sostenuto da Vittorio Emanuele II,  ma hanno anche il merito di aver costruito le prime Ferrovie e di aver deciso finanziato e iniziato i lavori di costruzione del primo Traforo Alpino al mondo .
Nel 1857 il piccolo Stato sabaudo ebbe il coraggio e la determinazione che mancano e latitano nei giorni nostri se pensiamo ai tempi lunghi della TAV, che abbiamo salvato alla grande  manifestazione di piazza Castello. Ti prego di intervenire urgentemente.
La segreteria del sindaco ha risposto a Giachino informandolo di avere segnalato il caso all’assessora Foglietta, per competenza

Controllo delle grondaie a Sauze in vista dell’inverno

SAUZE D’OULXIn vista dell’inverno torna d’attualità il tema del corretto funzionamento delle grondaie. Ecco allora l’invito dell’Amministrazione Comunale alla cittadinanza relativamente al controllo del corretto funzionamento delle grondaie di abitazioni private che interessano strade pubbliche.

L’Assessore ai Trasporti Davide Allemand illustra la tematica: “Abbiamo deciso di invitare i cittadini residenti e non, a controllare ed eventualmente ripristinare, il regolare funzionamento delle grondaie dei propri edifici, entro l’inizio della prossima stagione invernale. Questo affinché durante la stagione invernale non vi siano perdite sulle strade comunali, che andrebbero quindi ad interessare il manto stradale, causando formazioni di ghiaccio pericolose per pedoni e autoveicoli in genere, non imputabili al corretto funzionamento del servizio di sgombero neve comunale”.

L’Assessore Allemand aggiunge una raccomandazione: “Vogliamo ricordare che chi risultasse inadempiente durante la stagione invernale verrà raggiunto da apposita ordinanza, atta a obbligare l’opera di ripristino ed eventuali danni a persone e cose derivanti dalla non ottemperanza al seguente invito, saranno imputabili esclusivamente al proprietario dell’immobile inadempiente. Tutto ciò è per la sicurezza di tutti i cittadini del nostro Comune, nonché per i turisti o chiunque in genere transiti sulle nostre strade”.

Venaria Reale ha aderito alla European Mobility Week

Venaria Reale ha aderito alla European Mobility Week, campagna di sensibilizzazione volta a promuovere buone pratiche e soluzioni innovative per una mobilità urbana più sostenibile.

 

Nell’ambito delle iniziative in programma, sono iniziati questa mattina i lavori di posa e installazione, presso il Movicentro di viale Roma, della prima di quattro colonnine di ricarica per veicoli elettrici (a doppia postazione, tipo Quick 2×22 kW). Un primo passo di un più ampio progetto che prevederà nelle prossime settimane la realizzazione di altre tre stazioni di ricarica in via Don Sapino (Fast 75 kW), piazza Don Alberione e strada Druento (Quick 2×22 kW).

Inoltre, sono partiti, proprio questa settimana, i lavori dell’asse ciclabile metropolitano Torino-Venaria Reale, per il potenziamento della mobilità negli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro.

Lungo viale Roma verrà realizzata una “strada urbana ciclabile” con l’apposizione di segnaletica verticale e orizzontale ad indicare la presenza di ciclisti, i quali avranno la precedenza sui veicoli motorizzati. Proseguendo su via San Marchese, fino al confine con Torino, si procederà alla realizzazione di una pista monodirezionale in sede protetta su entrambi i lati della via. Il progetto, realizzato dalla Città metropolitana di Torino, su finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Piemonte e Comune, è stato pensato per riqualificare l’asse con viali alberati e isole spartitraffico, restituendo un’area più permeabile, accessibile, bella e sicura.

Martedì scorso Venaria Reale, ha partecipato ad una tavola rotonda per lo scambio di buone pratiche riguardanti la mobilità sostenibile, insieme alle Città di Torino, Cuneo, Bologna, Città metropolitana di Amsterdam e Aeroporto di Amsterdam-Schiphol.

Infine, ricordiamo che domenica 24 settembre si terrà la seconda edizione della biciclettata da Torino a Venaria Reale, con ritrovo alle ore 9:30 in piazza Castello e partenza da ogni circoscrizione del capoluogo. Al termine, accesso gratuito ai giardini della Reggia di Venaria.

Ulteriori dettagli e i cinque consigli sul tema del risparmio energetico:
https://www.comune.venariareale.to.it/it/news/settimana-europea-della-mobilita-2023?fbclid=IwAR3oXvYZEKWUQVaYu3UtH1Z1C0zKc0ttDQexqYIdNq-0FSETaJcagG-3SX8

In copertina la  foto di ieri, della posa della colonnina per veicoli elettrici (nella foto il sindaco Fabio Giulivi, l’assessore all’Ambiente e Mobilità, Giuseppe Di Bella, il responsabile Delivery & Operation Neogy srl, Cataldo Losito), la locandina della European Mobility Week e del percorso della strada urbana ciclabile da Venaria Reale a Torino.

Furgone precipita nel vuoto: muore conducente trentenne

Un uomo di 30 anni di origini romene è morto in un incidente stradale avvenuto in provincia di Cuneo,  sulla strada provinciale nel tratto tra Centallo e Castelletto Stura. Il veicolo è andato  fuori strada ed è precipitato per circa venti metri in una scarpata. Nell’incidente sono rimaste ferite anche altre tre persone, non in modo grave.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Presunte torture nel carcere di Torino: assolto l’ex comandante della polizia penitenziaria

Una prima tranche del procedimento  con rito abbreviato, in relazione alle presunte torture nel carcere di Torino nei confronti di quindici detenuti tra il 2018 e il 2019 si è conclusa oggi.

L’ex direttore del carcere torinese Lorusso e Cutugno, Domenico Minervini, e l’ex comandante della polizia penitenziaria, Giovanni Battista Alberotanza erano coinvolti nell’inchiesta della Procura della Repubblica. Per  l’accusa i due avrebbero occultato gli episodi. Erano accusati di favoreggiamento e il direttore anche di omessa denuncia.L’ex capo della polizia penitenziaria del carcere di Torino, Alberotanza  è stato assolto – perché il fatto non costituisce reato  dalle accuse di favoreggiamento in merito alle torture sui detenuti. Minervini è stato condannato a una multa di 300 euro per omissione in atti d’ufficio ma assolto dall’accusa di favoreggiamento. Un solo agente imputato di tortura ha visto il reato riqualificato in abuso d’autorità ed è stato condannato a 9 mesi.

Pasquaretta assolto dall’accusa di estorsione, condannato per peculato

Luca Pasquaretta, ex portavoce di Chiara Appendino, allora chiamato il “pitbull” della sindaca è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione per peculato in relazione alla sua consulenza prestata per il Salone del Libro, ritenuta fittizia. Invece  è assolto da altri capi d’accusa. La sentenza è stata pronunciata oggi a Torino dove in tribunale è stato assolto dall’accusa di estorsione ai danni della ex sindaca.

Manutenzione al grattacielo della Regione, fuori i dipendenti. L’assessore: “Prova di attenzione massima alla loro sicurezza”

L’assessore Tronzano: “La tempestiva decisione di far uscire i dipendenti è la prova che l’attenzione alla loro sicurezza è altissima”. Valle (Pd): “Ma cosa deve succedere ancora perché Cirio e Tronzano ammettano che non è vero che tutto va bene e rispondano alle tante questioni sollevate dalle opposizioni come dai sindacati?”

 

 Oggi alle 12 i dipendenti della Regione Piemonte hanno dovuto lasciare i loro uffici nel grattacielo di via Nizza a Torino per un intervento di manutenzione improvviso. A tale proposito ecco la nota dell’assessore al patrimonio regionale:

 

Il grattacielo ha un sofisticato sistema quotidiano di verifica e controllo di tutta la impiantistica. Essendo emersa la necessità di un intervento, a scopo meramente precauzionale, e nel rispetto delle normative di sicurezza previste per questo tipo di edifici, è stato chiesto ai dipendenti di non rientrare dalla pausa pranzo.

Per quanto attiene alla comunicazione, l’avviso è stato comunicato sulla pagina intranet dell’ente e, dal momento che si era già in una fascia oraria coincidente con la pausa pranzo, parallelamente i direttori hanno informato i propri settori, per la massima e capillare informazione.

“A chi cerca ogni occasione per fare polemica, e creare allarmismo tra i dipendenti, vorrei ricordare che questo grattacielo è rimasto incompiuto per tutti gli anni di governo del centrosinistra, ed è stata questa amministrazione a concludere i lavori e trasferire i dipendenti – dichiara l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano – La loro sicurezza è la priorità della Regione come dimostrano i quotidiani controlli sugli impianti e i tempestivi interventi di manutenzione che vengono effettuati se si riscontrano delle anomalie, svolti sempre in totale e precauzionale sicurezza per i dipendenti”.

“L’intervento di oggi, per sostituire una valvola del sistema antincendio, è appunto la dimostrazione che i controlli sono puntuali e funzionano. In tutti gli edifici si possono verificare delle anomalie, tanto più in un grattacielo di 43 piani. La differenza la fa la tempestività che qui è garantita, come dimostra l’intervento di oggi”.

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E’ intervenuto sulla questione anche Daniele Valle (Pd), vice Presidente Consiglio regionale: «Per il grattacielo della Regione Piemonte non c’è pace. Questa mattina è stato sgomberato senza che nessuno abbia spiegato il perché, lasciando i dipendenti nel caos, dando la notizia con il passaparola (!!!). Pare si tratti di un guasto all’impianto antincendio che abbia portato a dover evacuare tutto l’edificio. L’ennesimo segnale che dimostra come la sede regionale sia un’incompiuta, con troppe criticità e disservizi. Ma cosa deve succedere ancora perché Cirio e Tronzano ammettano che non è vero che tutto va bene e rispondano alle tante questioni sollevate dalle opposizioni come dai sindacati?».

 

“Operazione pusher”: maxi blitz della polizia, sequestro di droga e denaro in Barriera di Milano

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Sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, la Squadra Mobile della Questura di Torino, in stretta collaborazione con il competente Commissariato di P.S., ha svolto un’articolata investigazione per il contrasto del fenomeno dello spaccio al minuto di sostanze stupefacenti, nel quartiere di Barriera Milano.

Le modalità dello spaccio e gli accorgimenti adottati per eludere gli interventi di prevenzione e repressione, da parte degli equipaggi del controllo del territorio delle Forze di Polizia, hanno richiesto il ricorso ad una strategia investigativa di più ampio respiro, anche per cercare di superare le limitazioni imposte dal dettato normativo in tema di fatti di lieve entità.

L’attento studio eseguito dagli investigatori aveva evidenziato alcuni luoghi di maggior concentrazione di soggetti dediti allo smercio di stupefacenti, nell’arco dell’intera giornata, ove costoro sono soliti sostare in attesa di potenziali acquirenti, in particolare nel tratto di c.so Palermo, compreso tra via Malone, via Sesia e via Scarlatti.

Conseguentemente, d’intesa con la competente Autorità Giudiziaria, a decorrere dalla primavera del 2022, era stata svolta una mirata attività attraverso l’installazione di alcune telecamere strategicamente posizionate in luoghi individuati, che avevano consentito di cristallizzare il fenomeno e di attestare le singole condotte criminose, testimoniando l’esistenza di una vera e propria “piazza di spaccio”.

Erano stati individuati i gruppi di pushercentrafricani, che presidiavano la piazza di spaccio con l’ausilio di vedette, nell’arco delle 24 ore, spesso utilizzando biciclette e monopattini per i loro spostamenti, in modo da poter guadagnare repentinamente la fuga, nel caso di un eventuale intervento delle Forze dell’Ordine.

L’attività di videosorveglianza, supportata da interventi mirati di equipaggi della Polizia di Stato, aveva consentito l’identificazione di numerosissimi soggetti (autori di cessioni ovvero acquirenti di sostanze stupefacenti), di raccogliere preziose informazioni circa le dinamiche e le tecniche di spaccio adottate dai pusher, di sequestrare molteplici dosi di stupefacente di varia natura (crack, eroina e cocaina) nonché di procedere ad arresti in flagranza e ad arresti differiti di presunti spacciatori.

Nel corso delle lunghe attività svolte, erano stati operati numerosi arresti differiti e in flagranza di reato di stranieri responsabili di condotte di cessione di sostanze stupefacenti.

Stante la perdurante gravità del fenomeno, la Squadra Mobile, d’intesa con la competente Autorità Giudiziaria, intraprendeva un’ulteriore attività investigativa, supportata da numerosi presidi tecnologici, volta all’individuazione dei fornitori dei pusher precedentemente tratti in arresto.

La stessa, protrattasi per ulteriori sei mesi, consentiva agli investigatori di raccogliere gravi elementi indiziari, sulla base dei quali il G.I.P. del Tribunale di Torino, su richiesta della Procura della Repubblica, emetteva un’ordinanza dispositiva di misure cautelari, disponendo la custodia in carcere per 7 soggetti e il divieto di dimora nel Comune di Torino per altri 3 individui, tutti di nazionalità straniera.

A decorrere dalla giornata di mercoledi 20 u.s., il personale della Polizia di Stato (Squadra Mobile e Commissariato di P.S. “Barriera di Milano”) ha dato esecuzione ai provvedimenti restrittivi di cui sopra, oltre che ad alcune mirate perquisizioni domiciliari.

Sono state eseguite sette misure cautelari (cinque custodie in carcere e due divieti di dimora), mentre non sono stati rintracciati gli ulteriori tre stranieri destinatari del provvedimento, in quanto non più presenti sul territorio nazionale. A carico di uno dei destinatari è risultato altresì pendente un Ordine per la Carcerazione per l’espiazione di una condanna divenuta definitiva, cui è stata data esecuzione.

Le perquisizioni hanno consentito l’arresto in flagranza di uno dei destinatari delle misure e di un ulteriore straniero, in quanto presso l’abitazione di costoro è stata rinvenuta e sequestrata sostanza stupefacente (circa 300 grammi di cocaina e oltre 2,7 kg. di hashish).

Complessivamente, nel corso dell’attività investigativa, sono stati sequestrati oltre 2,8 chilogrammi di cocaina/crack, 1,6 chilogrammi di eroina, oltre 2,7 chilogrammi di hashish, nonché la somma contante di oltre € 80.000,00 (ottantamila).

 

La polizia arresta ladri che frugavano nelle cantine

Nelle scorse ore l’attività dei poliziotti del Comm.to di P.S. “Madonna di Campagna” ha condotto all’arresto di un cittadino marocchino di 29 anni per furto aggravato all’interno di un condominio di via Orvieto.

L’intervento è nato dalla segnalazione di alcuni residenti dello stabile, i quali si erano insospettiti  udendo dei rumori particolari provenire dal vano cantine, ove nei giorni precedenti si erano verificati numerosi furti.

Sul posto, veniva rintracciato un soggetto intento a frugare all’interno di una cantina: si tratta di un ventinovenne di nazionalità marocchina, trovato in possesso di uno zaino contenente diversi arnesi atti allo scasso.

A seguito di accurata ispezione dei locali, venivano rinvenute 5 cantine forzate, con la luce accesa e l’interno messo a soqquadro, da una delle quali mancava un amplificatore e 5 casse audio.

L’uomo era stato altresì denunciato in stato di libertà, nei giorni antecedenti, sempre da personale della Polizia di Stato per furto aggravato nelle cantine dello stesso comprensorio edilizio e per possesso ingiustificato di arnesi atto allo scasso.

I procedimenti penali si trovano attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

“Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta…”. Gianni Vattimo nei ricordi di un allievo

Il grande professore-filosofo che mi riconciliò con la scuola

Gianni Milani

Martedì 19 settembre, già da giorni ricoverato all’Ospedale di Rivoli, Gianni Vattimo ci ha lasciati. L’avevo incontrato poco più di un mese fa. Una mattina d’estate, nella settimana successiva al Ferragosto, a Sauze d’Oulx. Seduto, assente, sulla sedia a rotelle, nel dehor esterno dell’Hotel “Holiday Debili” di via Clotes. Il mondo intorno, all’apparenza, non faceva più parte di quella “cosa strana, non percepita” che sembrava essere ormai per lui la vita. O ciò che di essa rimaneva. Lo scorrere, il vociare dei turisti lungo una delle vie principali e più “goderecce” del paese sembrava essere per lui vuoto assoluto, assenza di suoni, luogo non luogo, buio informe in cui lo sguardo era fisso solo su mani scheletriche, al pari del corpo, su mani tremanti, scosse dai brividi della malattia e che forse gli ricordavano pagine sfogliate di libri e giornali esistiti in un tempo troppo lontano. Dimenticato. Rimosso. Ad accudirlo una premurosa signora … dai, Gianni, vedi che qui, al fresco della montagna, riesci anche a muovere i piedi, su forza, muovili … Lui alzava il viso e, obbediente, forse un po’ felice della felicità di un bimbo che ha compiuto il suo dovere, lentamente muoveva le dita dei piedi. A comando. Va bene così?, sembrava voler dire. Accanto a lui il giovane brasiliano Simone Caminada, da oltre dieci anni, suo assistente e compagno.

Cappello di paglia a larghe tese, maglioncino bianco e blu a righe orizzontali (un “gondoliere” ai Milleecinque di Sauze?) cercava, anche lui, di scuoterlo, di regalargli un assenso, un sorriso. Con scarso successo. Professore, posso salutarla? Che piacere incontrarla! Il Maestro, il forte Padre del “pensiero debole”, alzò a fatica lo sguardo, gli occhi tristemente acquosi. Mi guardò e mi regalò un dolce, faticoso sorriso. Forse sì. Alla mente gli balenarono i contorni di un viso non del tutto sconosciuto, ma perduto, di fatto e di nome, nel tempo. E subito ritornò a quelle mani deboli e tremanti. Mio Dio, quanti anni da quei fine ’60, in cui, al piano nobile (sede storicamente dell’“Accademia di Medicina” di Torino e forse allora temporaneamente prestato alla “Facoltà di Lettere e Filosofia”) nel complesso della “Corte dei Minimi”, ex “Convento di San Francesco da Paola”, in via Po 18, diedi con lui il mio primo esame universitario di “Estetica”! Credo (ma non ne sono sicuro) si trattasse di esporre quanto s’era capito delle “Lettere sull’Educazione Estetica” di Friedrich Schiller. Fu allora che Vattimo, vedendomi arrivare al “banco di tortura”, sbottò con un largo sorriso, decisamente antistress, Milani, Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta …Il grande prof., al mio timido procedere, mi aveva immediatamente riconosciuto. Un magnifico 30 il voto finale (su libretto ancora cartaceo) che mi portai felice a casa … e non si pensi sia un voto da “raccomandato”, mi sorrise il buon Vattimo.

Erano passati una decina d’anni, da quei primi anni Sessanta, quando il sottoscritto, da ripetente (preferivo allora il pallone e le partite all’oratorio, anziché le “sudate carte”) frequentava la prima media all’Istituto “Rosmini” di Torino. E proprio quell’anno, mi pare ad anno iniziato, eccoci piombare atleticamente in classe, come docente di Lettere, quel po’ po’ di giovanottone biondo, sorridente e bruciato dal sole di montagna. Ben colorito, come sarebbe stato tutti i lunedì, dopo sportivi weekend passati sci ai piedi. E fu subito un ciclone, una ventata di freschezza che scosse piacevolmente l’intera classe. Rigoroso nello studio, ma anche “compagnone”, ironico, teatrante improvvisato. Grande juventino, per “disgrazia” di tal  Bongiovanni (mi pare fosse questo il nome del malcapitato compagno di classe), di fede interista e immancabilmente interrogato in occasione del “derby d’Italia”. Guai se la Juve perdeva. Interrogazione “cruenta”, ma anche tutta da ridere, e un bel potevi studiare di più Bongiovanni, invece di vedere la partita … vai vai, ti interrogo la prossima volta. Vattimo fu professore brillante. E brillante educatore. Con lui si studiava, eccome, ma senza paure e angoscianti patemi d’animo. Io diventai il primo della classe. Da ripetente a primo della classe. Un bel salto! Avevo ancora il pallone in testa, ma sapevo di dover anche studiare. E come studiare. Ce l’aveva insegnato lui. Grande affetto e immensa empatia.

Ecco allora spiegato quel … Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta, al primo esame di Estetica. Penso che proprio dal suo modo di “fare scuola” mi sia venuta la voglia di abbracciare anch’io, come ho fatto per quasi quarant’anni, il mestiere dell’insegnante. Grazie Maestro-Amico Vattimo. Prima dello scorso agosto, ebbi occasione di incontrarlo, sempre a Sauze, nell’agosto del 2019 “pre-pandemia”, lungo la strada che porta alla chiesetta cinquecentesca di San Giovanni Battista. Era di domenica. Vattimo, profondamente credente (“comunista cristiano”, si definiva) si recava a Messa camminando lento, a fatica, appoggiato al bastone e a braccetto di una giovane (credo) badante. Ci incrociammo. Professore, gli sorrisi. Milani!!, mi rispose. Che gioia! A sessant’anni dal “Rosmini” e a una cinquantina dai tempi universitari, mi aveva ancora riconosciuto. Anche se non avevo più i capelli “all’umberta”, anche se non avevo più, o quasi, capelli. Due parole. Non di più. Il fiato gli serviva per arrivare a Messa. Ma quelle parole e quel Milani mi resero l’uomo più felice del mondo. Spirito libero, garbatamente ironico, “rivoluzionario integrato” e “profondamente sabaudo”, lo ha definito l’amico filosofo Maurizio Ferraris. In “Non Essere Dio”, scritto nel 2006, a quattro mani, con Piergiorgio Paterlini, Vattimo scriveva. “Alla fine, senza che mai me lo sia detto così esplicitamente e con tanta forza, su tutto io ho cercato la libertà…più della fama e del successo certamente, più del potere di sicuro, io ho cercato la libertà”. Missione compiuta, caro grande Maestro!

Gianni Milani

 

I funerali del filosofo Gianni Vattimo si terranno sabato mattina alle 10 in piazza Castello a Torino nella Real chiesa di San Lorenzo. Ad officiate il rito sarà il rettore Don Giovanni Ferretti, filosofo e amico di Vattimo.