Un giovane cuoco di 22 anni è stato trasportato in ospedale in codice rosso perché si è ferito con un coltello da cucina a Novello, nel Cuneese. Al ristorante dove è avvenuto l’incidente sul lavoro è intervenuto il 118. Il cuoco è stato portato in ospedale in codice rosso.
Susa, rimosso l’albero abbattuto dal forte vento
Tra i danni provocati dal vento dei giorni scorsi, si è verificato l’abbattimento di un grande albero al Parco Pognante che nella caduta ha distrutto uno degli scivoli del parco.
Grazie all’intervento della Squadra AIB e PC di Susa ODV l’area è stata liberata tempestivamente dalle parti del tronco ma richiede ancora l’intervento di rimozione dei rami, della radice e di sistemazione dei giochi danneggiati.
Per questo motivo è stata disposta la chiusura del parco giochi e durante il periodo di chiusura è stato assegnato un incarico per effettuare la potatura delle altre piante presenti.
#cittadisusa
Cena da incubo per un anziano torinese. L’amico che aveva invitato a casa per parlare di un progetto di lavoro sarebbe il basista dei malviventi che poi hanno aggredito e rapinato l’83enne rubandogli due Rolex, per un valore di 74mila euro. Secondo i carabinieri un 50enne torinese avrebbe orchestrato l’aggressione insieme a un 21enne e a una 27enne di Milano. Tutti e tre sono stati arrestati e accusati a vario titolo, di rapina in concorso tra loro e lesioni. Il presunto basista una volta uscito da casa dell’anziano avrebbe fatto entrare i complici rapinatori.
Auto tampona Tir: un morto sulla A4
Un uomo di 53 anni è morto in un incidente avvenuto ieri sull’autostrada A4 Torino – Milano tra i caselli di Novara est e Novara ovest. Stava guidando una Fiat 500 L in direzione Torino quando per cause da accertare ha tamponato un camion che entrava in una piazzola di sosta. Sul posto la polizia stradale e i soccorsi del 118 che hanno potuto solo constatare il decesso.
Caro direttore, vorrei fare una segnalazione che penso possa essere utile a tutti gli automobilisti della città di Torino.
Il primo di Gennaio, intorno alle ore 17:15, sono stato vittima di un tentativo di truffa da parte di un soggetto probabilmente già noto alle forze dell’ordine.
Percorrevo a bordo della mia auto la Via Enrico Cialdini, quando ad un tratto, un signore ben vestito sulla sessantina, nascosto dietro alla sua macchina in divieto di sosta sulle strisce pedonali (all’altezza del civico 17), si è gettato a piedi sulla mia fiancata destra.
Sul momento, ho sentito solo un forte tonfo di carrozzeria e ho rallentato, non capendo però che cosa fosse successo e avessi urtato. Neanche cinquanta metri dopo, però, vedo dal mio specchietto retrovisore un auto che mi fa i “flash” e mi accosto subito. Il signore in questione mi accusa di averlo investito e inizia a mostrarmi il pantalone strappato (precedentemente) e una ferita alla gamba molto sanguinante (sangue finto).
Il truffatore inizia a chiedermi di essere risarcito in contanti per il danno del pantalone, la richiesta ammonta inizialmente a €50 poi, in seguito a mia richiesta di segnalare al 112 quanto accaduto, scende a €30, dicendomi di potermi anche accompagnare al bancomat più vicino se non li avessi avuti sul momento. Rifiuto nuovamente e faccio presente che anche la mia vettura ha un lungo “graffio”. Ho scoperto poi dopo essere solo una sostanza collosa (è venuta via con un semplice lavaggio ad alta pressione e un panno), probabilmente applicata con la sua scarpa nell’urto, che ha reso ancora più credibile l’investimento. Il signore a quel punto inizia ad alzare i toni e mettermi molta fretta, bestemmiando e minacciandomi di denunciarmi.
Cercando di mantenere più lucidità possibile, nonostante lo spavento e l’aggressività del soggetto che mi trovo di fronte, riesco a estrarre rapidamente il mio smartphone e a scattare una fotografia alla targa.
Un ulteriore aspetto che mi ha dato conferma che si trattasse di un tentativo di truffa, è che il signore ha lasciato la sua auto sempre accesa durante la conversazione ed è rimasto a bordo del mezzo nelle richieste di estorsione, pronto per fuggire.
Quando un passante si è avvicinato per aiutarmi, data la mia evidente difficoltà nel gestire la situazione, il signore è fuggito sgommando, senza aver portato a termine il raggiro.
L’auto cui viaggiava il truffatore è una Fiat Multipla di colore blu scuro, riporta una lieve ammaccatura sul portellone.
Descrizione soggetto: sulla sessantina, capelli castani corti e molto stempiato, alto 180 cm circa, vestito elegante con una giacca color verde militare con al di sotto un abito scuro, camicia bianca e pantaloni neri (strappati lato gamba sinistra altezza ginocchio).
Posso assicurare, avendo vissuto personalmente quanto accaduto, che tale messa in scena del truffatore inizialmente è risultata piuttosto credibile, nonostante io non mi reputi proprio uno sprovveduto a riguardo di raggiri simil “truffa dello specchietto”, sono certo che soggetti meno informati ci sarebbero potuti cascare, consegnando in tempi brevi la somma richiesta.
Ho allertato sul momento il 112 e poco dopo mi sono recato presso la Stazione dei Carabinieri di Pozzo Strada per segnalare quanto accaduto, e su loro consiglio, di valutare se sporgere denuncia entro i 90 giorni dall’accaduto previsti dalla Legge.
Facendo una visura targa, ho scoperto che il soggetto che ha tentato di truffarmi è già noto alle Forze dell’Ordine da oltre 10 anni ed è un “mago” di questo specifico tipo di truffa del “falso investimento”, è già stato sotto processo, ma ora è nuovamente a piede libero.
Magari raccontando quanto accaduto, si riuscirà ad informare quante più persone possibili e far sì che meno vittime gli consegnino quanto da lui richiesto per la finta riparazione del pantalone.
Suppongo che per motivi di privacy non si possa citare il nome, ma è grave che questa persona sia ancora a piede libero e continui a truffare. Sto cercando di diffondere, nella speranza che non ricapiti ad altre vittime malcapitate come me.
Emanuele Durando
Addio a Cottino, il professore partigiano
E’ terminato il cammino terreno a quasi 99 anni di Gastone Cottino. Partigiano prima e comunista poi, nelle fila del Pci e successivamente di Rifondazione Comunista che lo ha ricordato con una nota del segretario provinciale di Torino, Fausto Cristofari. Ma Cottino non fu soltanto questo perché per moltissimi anni era anche titolare della cattedra di diritto commerciale ala Facoltà di Giurisprudenza Università di Torino, nonché membro dell’Accademia dei Lincei. E qui si incrocia la mia vita universitaria con il suo esame. Il professor Cottino era conosciuto come un docente esigente, severo, uno di quelli che facevano ‘imbuto’ nel corso di studi. C’erano ‘leggende’ metropolitane che parlavano di allievi che erano invecchiati non riuscendo a passare il suo esame. Così, studente non modello, lo mandai avanti nel tempo, preferendo prima quelli pubblici, poi i penali, infine ultimo tra gli ultimi nel ramo civile. E per onestà devo ricordare due cose: il suo libro di diritto commerciale, suddiviso in due tomi, era di una chiarezza notevole (il che non voleva e non vuole dire che il diritto commerciale è una materia semplice, anzi) che andava al nocciolo del problema. Mi rimase particolarmente impressa l’immagine dell’imprenditore che è tale, seduto ad una scrivania e ‘armato’ di un telefono spostava capitali da un continente all’altro, descrizione che alla fine degli anni Settanta/inizio anni Ottanta era davvero all’avanguardia e che, diventato a mia volta docente di diritto, ho usato ed uso nelle lezioni. La seconda fu l’esame. Lo diedi due volte, la prima con una preparazione non al meglio (avevo da poco terminato il servizio militare di leva) non riuscì a superare l’ultimo quarto di miglio prima della tesi. Risposi tutto sommato dignitosamente ma non in modo sufficiente e il professore mi ridiede il libretto dicendomi si tornare al prossimo appello, ma con garbo e senza enfasi alcuna. Così feci e quella volta passai l’esame e finalmente potevo dedicarmi alla mia tesi di diritto penale militare. Da allora non l’ho più rivisto ma mi sono sempre rimasti impressi, a tanti anni di distanza le due volte dell’esame. Sino alla notizia di oggi. Sicuramente una perdita per il mondo accademico subalpino.
Massimo Iaretti
Oltre 80 episodi nel 2023
Torna il foehn su tutta la provincia di Torino, il forte vento di caduta che spazza soprattutto le valli alpine con una forza purtroppo bene conosciuta dagli agricoltori. E con il vento torna, puntuale, il rischio incendi. Gli incendi nel 2023 hanno coinciso quasi tutti con i giorni di vento: come nel 2022 sono stati oltre 80 in provincia di Torino i roghi che hanno superato i 10 ettari di bosco andato in cenere: danni che si sarebbero potuti limitare se si fosse approntata una maggiore vigilanza vista la facile previsionalità dei fenomeni ventosi.
Come ha dimostrato l’ultimo devastante episodio prima di Natale, i giorni (e notti) di vento, l’aria secca e la monodirezione delle raffiche che soffiano su boschi con vegetazione invernale secca senza copertura di neve, rappresentano una tentazione fortissima per i piromani.
«L’unico modo – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – per ridurre le probabilità che si sviluppino incendi nei giorni di vento in inverni senza neve come questo, è rafforzare i controlli preventivi pattugliando i versanti utilizzando le più moderne tecnologie per la vigilanza e l’individuazione immediata dei focolai. In condizioni di forte vento, con l’erba morta secca, magari in un bosco di resinose, affidarsi alle prime segnalazioni casuali dei cittadini è spesso troppo tardi. Una volta che si è creato un largo fronte servono giorni per spegnere l’incendio. Ogni inverno senza neve assistiamo alla perdita di enormi superfici boschive con incalcolabili danni ambientali e soprattutto la perdita di biomassa legnosa che è alla base della nostra economia forestale».
Con il clima che cambia i nostri boschi sono sempre più a rischio. La mancanza di neve al suolo e le alte temperature che asciugano l’umidità del bosco sono un fattore di rischio. Inoltre, aumentano le giornate di forte vento. Secondo il report di Arpa, gli episodi di foehn nel 2023 sono risultati 92, “decisamente superiori ai 66 della media annuale del periodo 2000-2020 e rappresentano anche il numero annuale massimo dal 2000”.
Le zone più colpite dagli incendi, secondo il report regionale del 2022 rielaborato da Coldiretti Torino, risultano essere le fasce pedemontane dal Pinerolese all’Eporediese, con particolare concentrazione tra la val Sangone, valle di Susa, val Ceronda, zona di Lanzo e Corio e pedemontana canavesana.
«Di fronte alla siccità invernale, all’aumento delle giornate di vento e all’importanza economica e ambientale dei nostri sistemi boschivi serve incrementare i sistemi di prevenzione e vigilanza attiva; serve potenziare le dotazioni e il personale volontario delle squadre Anti incendi boschivi (AIB) presenti in tutti i Comuni; serve realizzare piccoli invasi irrigui che abbiano anche una funzione antincendio. Ma, soprattutto, chiediamo che torni una vera politica forestale regionale con la gestione di pulizia dei boschi, di vivai forestali capillari nel territorio e di rimboschimento affidati alle aziende agricole forestale che possiedono i mezzi, il personale e l’esperienza per svolgere un lavoro a beneficio di tutta la comunità. Chiediamo che le politiche forestali siano al centro dei programmi elettorali delle forze politiche in vista delle prossime elezioni regionali».
Nel retro del bar una sala slot illegale. L’intera attività commerciale operava illegalmente: scontrini ingannevoli e dipendenti in nero. Il gestore del bar, non dichiarando alcun compenso, beneficiava della “pensione di cittadinanza”. Scoperta un’evasione per oltre 3 milioni di euro.
La Guardia di Finanza di Torino nel corso di un intervento ha individuato una sala slot abusiva all’interno di un bar del quartiere torinese di Parella.
Nell’esercizio erano presenti ambienti cui si accedeva da una porta sulla quale era apposta l’etichetta “Privato”, all’interno dei quali sono stati tra l’altro rinvenuti apparecchi elettronici del tipo slot machinenon collegati alla rete gestita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e sui quali i previsti codici identificativi risultavano alterati. Tali apparecchi contenevano somme per complessivi 4 mila euro, verosimilmente frutto delle giocate del giorno.
Attesa la totale assenza di documentazione relativa agli apparecchi da gioco, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno ricostruito in modo presuntivo la base imponibile relativa al Prelievo Erariale Unico evaso, quantificandola in oltre 3 milioni di euro.
Anche l’attività commerciale operava “in nero”, in quanto i clienti del bar ricevevano scontrini emessi da un registratore di cassa privo della funzione di comunicazione telematica all’Erario degli incassi giornalieri. La barista – risultata anche lei “in nero”, in quanto non assunta regolarmente – aveva tuttavia conservato gli scontrini riepilogativi di chiusura del registratore e annotato in una contabilità “parallela”, molto diligentemente, tutti gli incassi, quantificati in complessivi 125 mila euro, corrispondenti agli introiti dell’esercizio non dichiarati al Fisco.
Non avendo dichiarato alcun compenso, il gestore del bar aveva anche potuto accedere al beneficio della c.d. “pensione di cittadinanza” di 630 euro mensili.
Oltre alle previste sanzioni amministrative irrogate dai militari per la detenzione di apparecchi da gioco illegali, il mancato assoggettamento alle imposte dei corrispettivi e l’impiego di personale senza assolvimento degli obblighi contributivi, il titolare dell’esercizio è stato segnalato alla locale Autorità Giudiziaria per indebita percezione – in ipotesi d’accusa e fatta salva la presunzione di innocenza sino a compiuto accertamento della responsabilità – della “pensione di cittadinanza”, in relazione alla quale è stato già interessato l’INPS per il recupero di quanto indebitamente percepito.
Misure antismog: prosegue il livello 0 (bianco)
Fino al 5 gennaio in vigore le sole misure strutturali
Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a venerdì 5 gennaio 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.
Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaam
Ultime date per visitare l’Abbazia della Novalesa
Sabato 6 e domenica 7 gennaio ore 11.30 sono le ultime due date per visitare il gioiello di arte, storia e cultura che è l’Abbazia di Novalesa in Val Cenischia.
Dopo questi appuntamenti l’Abbazia chiuderà alle visite fino al 15 marzo
ℹ Per prenotazioni visite@abbazianovalesa.org – visitenovalesa@gmail.com
(Novalesa – Musei dell’Abbazia – Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina Abbazia della Novalesa)