CRONACA- Pagina 442

Un kit per trovare le persone scomparse

Riceviamo e pubblichiamo – In Italia, scompaiono ogni giorno 67 persone, di cui trenta sono minori per un totale di 24.000 persone l’anno. La scomparsa di una persona può essere legata a fatti esterni alla sua volontà o a una situazione di disagio che la induce ad allontanarsi senza lasciare informazioni su di sé. Tra queste vi sono anche le cosiddette categorie di persone “fragili”, ossia, quelle maggiormente a rischio di scomparsa; pensiamo ai bambini, agli anziani, persone con patologie quali Alzheimer o altri tipi di demenze, a membri di comunità soprattutto minorili, persone recidive di scomparsa, persone autistiche, membri di RSA. In caso di scomparsa di una persona, per favorire un esito positivo è assolutamente fondamentale l’intervento tempestivo delle unità di ricerca. Ancor più se parliamo di categorie “fragili” in quanto sono maggiormente a rischio per la loro incolumità e spesso si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo.

 

Questo ha spinto Ivan Schmidt Academy, in collaborazione con la Croce Verde di Cumiana a cercare una soluzione che potesse diminuire i tempi di risposta all’intervento operativo delle unità cinofile di ricerca persone scomparse (ndr. cani molecolari). Al tavolo dei lavori Gianni Mancuso (Presidente della Croce Verde di Cumiana, Luca Fra, responsabile Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana, la Dott.ssa. Vassilia Sacco – Caposquadra delle Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana e Ivan Schmidt, formatore delle Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana per il settore K9 Mantrailing.

 

La missione è stata dunque quella di fornire un sistema ed un servizio di risposta efficace che consenta alle famiglie, alle comunità, alle categorie fragili, di velocizzare un eventuale intervento della ricerca di persona scomparsa con l’ausilio di Unità Cinofile.

 

Nasce così il K9 SCENT BOX, ossia un kit che permette ai famigliari o ai tutori delle categorie fragili, di raccogliere un’impronta olfattiva e di conservarla nell’eventualità di una scomparsa. Il K9 SCENT BOX è il corrispondente di un’impronta digitale ma olfattiva e può durare 10 anni. Grazie al K9 SCENT BOX, le Unità Cinofile potranno intervenire e partire in maniera tempestiva, senza perdite di tempo per la ricerca e raccolta di un testimone d’odore dello scomparso, evitando inoltre qualsiasi contaminazione esterna, che potrebbe pregiudicare il buon esito della ricerca stessa.

 

Ivan Schmidt: – Si tratta di un vero e proprio passo avanti nello sviluppo delle tecniche di ricerca di persone scomparse in Italia e potrebbe davvero aumentare le possibilità di ritrovamenti, grazie all’intervento tempestivo delle unità cinofile favorite da questo kit. Lo stesso é molto semplice da utilizzare e alla portata di tutti. Abbiamo sottoposto

il tutto anche al Commissario Straordinario per le persone scomparse del Ministero degli Interni, affinché possa un domani diventare parte del protocollo sulla ricerca delle persone scomparse”.

 

Il Kit è reperibile a breve presso la Croce Verde di Cumiana (TO).

Tu mi hai capito? Una comunità che cura: 2° festival sul benessere mentale

Caro direttore,

finalmente, parlare di salute mentale non è più considerato un tabù ed esistono richieste, provenienti da più parti, che invocano una maggiore presenza e garanzia di supporto psicologico.

Per rispondere a questa domanda, tante realtà e associazioni che si spendono quotidianamente con gli adolescenti, hanno organizzato un festival diffuso per condividere pratiche e strumenti a sostegno delle fragilità, ritrovando nella comunità un luogo sicuro e libero.

Perché crediamo che sia fondamentale costruire intorno alla parola “cura” una nuova narrazione, fatta di persone, servizi, luoghi e relazioni, una vera e propriarete di salvataggiodove i legami, forti e resistenti, diventano appoggio per le persone, sostegno per le fragilità individuali.

Vogliamo provare a dirci che farsi collettivamente carico del malessere può rappresentare un percorso, anche politico, di cura

Non si tratta di sanɜ e di malatɜ, di chi sta bene e di chi sta male, ma di persone (il più possibile) in relazione che, attraverso percorsi di partecipazione ed esperienze condivise, possono avere l’opportunità di esprimere il dolore, di non sentirsi più solɜ e di agire per rendere la società un luogo più giusto. Uno spazio di cura.

Perché tutti insieme possiamo costruire una comunità di cura.

https://acmos.net/tu-mi-hai-capito-una-comunita-che-cura-seconda-edizione-del-festival-sul-benessere-mentale-dell%c9%9c-giovani

Nell’ambito del Festival siamo lieti di invitarVi alla 

SERATA OPEN di TELEFONO AMICO TORINO

Martedì 27 Febbraio h21 – CSV  Vol.To – Via Giolitti 21 – Torino

Legge sulla casa, la Regione: “premiato chi risiede qui da anni”. Opposizione critica

La norma è stata approvata ieri dal Consiglio Regionale: tra le novità più significative, l’introduzione di nuovi punteggi di premialità e la «linea dura» contro l’illegalità, anche con alloggi destinati alle forze dell’ordine, il tutto per garantire il più possibile sicurezza ed equità sociale.

“Equità sociale, premialità per chi ha scelto di fare del Piemonte la propria casa e, di conseguenza, nuovi criteri di punteggio per l’assegnazione della casa popolare”, così l’assessore regionale alla casa Chiara Caucino. La nuova legge – è scritto in una nota della Regione-  è destinata a rivedere in maniera significativa i punteggi di assegnazione, partendo dal presupposto di creare nuovi strumenti di premialità, in particolare in due fattispecie. La prima per dare un riconoscimento ai cittadini aventi diritto alla casa popolare, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. 

L’assessore Caucino: “L’idea è quella di premiare chi in Piemonte risiede da anni, nella nostra regione ha lavorato e pagato le tasse, contribuendo allo sviluppo socio-economico del territorio. La seconda premialità riguarda invece i nuclei famigliari mono genitoriali con figli minori a carico che vedranno aumentare il proprio punteggio di assegnazione. 

La nuova legge punta anche fortemente a mettere un punto fermo nel contrasto all’illegalità, compresi i «furbetti», coloro che si costruiscono una situazione reddituale tale da avere diritto alla casa popolare, ma che poi si scopre che posseggono beni «da ricchi». Per questa categoria ci sarà un sostanzioso giro di vite: l’assegnatario, per avere la casa, non potrà infatti più possedere beni mobili registrati come automobili, motoveicoli di grossa cilindrata, o caravan inquadrati nella categoria dei beni di lusso. Inoltre sono stati esclusi dall’applicazione della legge 3 del 2010 gli immobili che verranno destinati alle forze dell’ordine per garantire sicurezza nei contesti più disagiati. 

La legge punta quindi a promuovere, con queste ed altre azioni, l’equità sociale, premiando allo stesso tempo le persone che qui hanno vissuto e che hanno fatto del Piemonte la propria «casa». 

«Oltre a tutto ciò – ha spiegato Caucino  abbiamo inserito nuovi principi orientati alla legalità come il divieto di assegnazione a favore di coloro che hanno occupato abusivamente uno stabile Atc nei 10 anni precedenti».

Decisamente contro il provvedimento l’opposizione.

 Accossato (LUV): “Alla Regione a guida Cirio non è bastato essere stata condannata quasi un anno fa per le norme discriminatorie sull’assegnazione degli alloggi a canone agevolato,  approva una legge in materia di edilizia sociale ancora più discriminatoria”.

«Il centrodestra in Regione ha voluto a tutti i costi approvare la sua leggiucola di modifica alle norme in materia di edilizia sociale tra le proteste dell’opposizione e nonostante le preoccupazioni ribadite più volte dei tanti soggetti che quotidianamente sono coinvolti a diverso titolo nel favorire il diritto alla casa» ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.

«Il testo approvato in aula non solo non va a modificare il requisito di avere la residenza anagrafica o l’attività lavorativa da almeno 5 anni nel territorio regionale per accedere agli alloggi di edilizia popolare, requisito già dichiarato incostituzionale in diverse sentenze della Corte Costituzionale riguardanti per esempio la Lombardia, l’Abruzzo e la Liguria, ma in aggiunta introduce una nuova norma che prevede punteggi aggiuntivi alle persone residenti in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. Questa proposta va a ledere il principio che dovrebbe guidare il diritto e quindi anche il diritto alla casa: essere equamente garantito, dunque rivolto alle persone giudicate in condizione di maggiore necessità e fragilità. Questa norma, che favorisce chi è residente da più tempo e in modo continuativo, va a discriminare tutte le persone, cittadine italiane e non, che, nonostante ne abbiano la necessità e il diritto, per diversi motivi possono non avere maturato la residenza richiesta e risultare quindi ingiustamente svantaggiate, come hanno giustamente denunciato più volte le associazioni del settore» ha proseguito Silvana Accossato.

 “Il provvedimento sull’edilizia sociale che abbiamo votato,  ha avuto un lungo iter, ma nonostante ci sia stato il tempo per audire, approfondire e dibattere sono rimasti inascoltati gli appelli di molti soggetti interessati e le proposte migliorative dell’opposizione. Abbiamo espresso voto contrario perché non accettiamo la scelta di introdurre il criterio profondamente discriminatorio della premialità di punteggio a chi risiede da 15-20-25 anni in Piemonte che pone di fatto in secondo piano quello del bisogno, perché non condividiamo l’assegnazione alle forze dell’ordine per motivi di presunta sicurezza, perché non si è voluta affrontare veramente la questione delle case popolari, ma anche perché sarà una legge profondamente inutile e inapplicabile, voluta per puro spirito di propaganda” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.

“Ho voluto concludere il mio intervento, a nome del Gruppo Pd, con le parole del professore associato di diritto costituzionale Francesco Pallante che, analizzando il disegno di legge, ha sottolineato che per la Corte Costituzionale il ricorso alla residenzialità prolungata risulterà illegittimo qualora questo sia un fattore decisivo nella formazione delle graduatorie. Nel Regolamento attuativo quale peso sarà dato dalla residenza prolungata? Se sarà dato un peso determinante, come dichiarato da Cirio e suoi Assessori, l’esito non potrà che essere la dichiarazione di incostituzionalità della legge. Se il criterio avrà un peso ridotto smentirà nei fatti quanto proclamato. Ai posteri l’ardua sentenza. Andrò nelle case popolari, come sempre fatto, per denunciare questo disegno discriminatorio e inutile voluto da Cirio e dalla sua maggioranza. I temi da risolvere sulle case popolari sono altri e loro non li hanno mai affrontati con la giusta efficacia” conclude Sarno.

 

Addio a Franco Gallea, figura nota a tanti torinesi

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il nome di Franco Gallea è stato un nome noto a tanti torinesi in vacanza ad Alassio.  Le estati culturali alassine fino a pochi anni fa sono state caratterizzate dalla presenza costante di Gallea che ha presentato tutte le iniziative in biblioteca e per il premio letterario. Il sindaco Marco Melgrati ha individuato assai bene, anche come assessore alla cultura, il valore unico di Gallea per Alassio. Altri non hanno invece colto la presenza di Gallea nella cultura forse per invidia, forse per incapacità provinciale. E’ caso della associanzioncina albenganese della fionda che Gallea non ha mai considerato e che si è limitata a dichiarare che lui ha “gettato buoni semi”, magari pensando con presunzione a se’ stessi. Anche altri non hanno dedicato l’attenzione ad uomo di cultura davvero eccezionale.  La scomparsa del prof. Franco Gallea ha privato Alassio e il Ponente ligure di un grande protagonista intellettuale che ebbe anche fama nazionale col premio letterario Alassio di cui è stato protagonista con Beniscelli, Baldassarre, Strizioli. Tutti i più importanti scrittori italiani conoscevano Gallea e ne apprezzavano l’acume critico e lo spirito libero  Era un cosmopolita che non si lasciò imbrigliare dal provincialismo locale, anche se Franco amava profondamente Alassio, Albenga (dove ha insegnato), Ceriale dove viveva.  Nessuno potrà dirsi suo erede perché il livello a cui giunse era inarrivabile. Fui contento di conferirgli un piccolo premio ad Albenga al teatro Ambra e il Premio Soldati su indicazione di Marco Servetto diventato studioso e saggista su esempio del maestro. Ci fu ad Albenga quasi più folla plaudente per lui che per lo scrittore premiato, considerato a torto più importante.  Franco che ebbe l’alassino d’oro insieme a me, meritava molto di più perché la biblioteca di Alassio deve a lui la sua fama e la sua autorevolezza. Aver partecipato ai suoi incontri letterari e alle sue interviste fu per me un onore e un piacere. Antonio Ricci che lo apprezzava molto, colse a pieno la straordinarietà di questo professore che andò tanto oltre il liceo dove ha lasciato tanti allievi che oggi lo piangono. La sua fama è forse più riposta nell’ oralità delle sue lezioni e delle sue conferenze che nei suoi scritti perché Franco ha voluto soprattutto donare agli altri, giovani e non giovani, la sua immensa cultura e trasmettere la passione per la lettura come nel caso del prediletto Marco Servetto conosciuto al liceo classico “Pascoli”. Gallea non è mai stato un uomo banale. Aveva una forte identità personale che non esibiva mai,  ma le sue parole, solo apparentemente semplici, rivelavano la sua intensa inquietudine intellettuale, tesa sempre alla ricerca del vero, come avrebbe detto Croce.  Senti’ il suo compito di professore e di intellettuale non nella militanza politica, non nelle certezze ideologiche, non nel conformismo, ma nell’essere suscitatore di dubbi. Così è riuscito a far crescere generazioni di giovani innamorati della letteratura fin nel midollo. Il Sindaco Melgrati avrà difficoltà a sostituire Gallea, davvero unico e preziosissimo, ma le estati culturali alassine resteranno sicuramente al livello di Gallea e di Baldassarre, un torinese diventato alassino.

Incidente stradale: ragazza piemontese di 27 anni muore in Spagna

Una giovane  27enne originaria di Caraglio, nel Cuneese, è morta in un incidente stradale sull’isola di Gran Canaria. Si tratta di Valentina Gaggioli, che viveva in Spagna da tempo. Ad Agüimes un’auto e un furgone si sono scontrati frontalmente. Sono state 5 le persone coinvolte. Tra queste due uomini sono rimasti gravemente feriti.

Il ginecologo Silvio Viale denunciato da quattro pazienti

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La Stampa scrive che in procura a Torino sarebbero state presentate  quattro denunce per violenza sessuale nei confronti del noto ginecologo Silvio Viale. Il medico è anche consigliere comunale di origini radicali, eletto in maggioranza in Sala Rossa. Le denunce riguarderebbero palpeggiamenti e parole invadenti nei confronti delle giovani visitate.

“Salviamo i Giardini Reali di Torino”, i promotori scrivono a Turetta

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dai promotori della campagna al direttore dei Musei Reali di Torino Mario Turetta
Le scriviamo in qualità di organizzatori della Campagna “Salviamo i Giardini Reali di Torino”, che ha visto finora 1270 firmatari alla petizione su Change.org, oltre all’adesione di centinaia di persone che le hanno inviato una mail con richiesta di chiarimenti sui tagli arborei dei Giardini Reali.
Abbiamo letto il comunicato stampa dei Musei Reali del 6 febbraio scorso nel quale indicavate la motivazione degli abbattimenti di alberi dei Giardini Reali. Il giorno dopo abbiamo fatto partire una campagna di invio collettivo di mail, con la quale Le chiedevamo di pubblicare la documentazione attestante lo stato di salute degli alberi, che ha portato alla decisione di tagliarli.
Il 12 febbraio, dopo cinque giorni dalle nostre richieste, Lei non ci aveva ancora risposto ma ha fatto abbattere altri sette alberi, dopo quello tagliato il 2 febbraio e dopo i quattro tagliati nei mesi scorsi. Dopo dodici giorni dall’avvio delle mail collettive restiamo ancora in attesa di una risposta.
Oggi, lunedì 19 febbraio, abbiamo accertato con piacere che non ci sono stati altri tagli arborei e con l’occasione vogliamo chiederle, oltre alla pubblicazione della documentazione sopra citata, una dichiarazione ufficiale in merito alle intenzioni su eventuali ulteriori abbattimenti o meglio sulla cessazione degli stessi.
Nell’attesa noi continueremo a sensibilizzare i cittadini sui tagli già effettuati, sul protrarsi delle mancate risposte dei Musei Reali e sulle nostre iniziative in difesa degli alberi dei Giardini Reali. Continueremo inoltre a rivolgerci ai media e alle istituzioni politiche allo scopo di fare luce su questi tagli arborei.
Cordiali saluti
Campagna “Salviamo i Giardini Reali di Torino”

Patto per la Sicurezza Urbana di Torino, in arrivo mezzi e tecnologie per il controllo del territorio

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Tecnologia e mezzi per consentire un migliore controllo del territorio. Arriveranno grazie al Patto per la Sicurezza Urbana di Torino firmato lo scorso 29 agosto fra Prefettura, Regione e Città, la cui convenzione attuativa stata sottoscritta  in Prefettura

Un milione di euro che permetteranno l’acquisto di  autovetture e motoveicoli destinati alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia Municipale, impegnati nei servizi di controllo del territorio e di prevenzione della criminalità e serviranno a implementare il sistema di videosorveglianza comunale mediante l’introduzione di un software intelligente di “lettura targhe”

A firmare il documento ieri mattina in Prefettura dal Prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna, e l’Assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. Erano presenti l’Assessore regionale alla Sicurezza, l’Assessore comunale alla Polizia Municipale, il Questore, il Comandante provinciale dei Carabinieri, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza e il Comandante della Polizia Municipale di Torino.

Nell’occasione, il Prefetto ha sottolineato il continuo e incisivo impegno delle Forze dell’Ordine, con il fattivo supporto della Polizia Municipale, nello svolgimento di mirate attività di contrasto alle principali fattispecie criminose e in chiave anti-degrado.

Dall’inizio dell’anno 2024 sono stati effettuati 24 servizi interforze di controllo del territorio “ad alto impatto” – impiegando 766 unità delle Forze dell’Ordine e 61 della Polizia Municipale -, nel corso dei quali sono state controllate 2.776 persone (di cui 49 denunciate e 14 arrestate), 108 pubblici esercizi e 354 veicoli.

Continui sono i servizi straordinari di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e di presidio del territorio, anche con l’impiego dell’aliquota di 593 militari che il Ministero dell’Interno ha assegnato alla città metropolitana, impiegati a Torino nei pattugliamenti con le Forze di Polizia nell’area nord del capoluogo, nelle stazioni ferroviarie e presso gli obiettivi sensibili, oltre che nell’alta Val Susa nei cantieri TAV e al Frejus, a supporto della Polizia di Frontiera.

A firmare il documento questa mattina in Prefettura dal Prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna, e l’Assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. Erano presenti l’Assessore regionale alla Sicurezza, l’Assessore comunale alla Polizia Municipale, il Questore, il Comandante provinciale dei Carabinieri, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza e il Comandante della Polizia Municipale di Torino.

Nell’occasione, il Prefetto ha sottolineato il continuo e incisivo impegno delle Forze dell’Ordine, con il fattivo supporto della Polizia Municipale, nello svolgimento di mirate attività di contrasto alle principali fattispecie criminose e in chiave anti-degrado.

Dall’inizio dell’anno 2024 sono stati effettuati 24 servizi interforze di controllo del territorio “ad alto impatto” – impiegando 766 unità delle Forze dell’Ordine e 61 della Polizia Municipale -, nel corso dei quali sono state controllate 2.776 persone (di cui 49 denunciate e 14 arrestate), 108 pubblici esercizi e 354 veicoli.

Continui sono i servizi straordinari di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e di presidio del territorio, anche con l’impiego dell’aliquota di 593 militari che il Ministero dell’Interno ha assegnato alla città metropolitana, impiegati a Torino nei pattugliamenti con le Forze di Polizia nell’area nord del capoluogo, nelle stazioni ferroviarie e presso gli obiettivi sensibili, oltre che nell’alta Val Susa nei cantieri TAV e al Frejus, a supporto della Polizia di Frontiera.

TORINO CLICK

Ecco la nuova “GAM” dell’era Bertola

Alla presenza delle Istituzioni, la nuova direttrice della “GAM” di Torino, Chiara Bertola, ha presentato un ricco pacchetto di “riflessioni” sul futuro del Museo di via Magenta

Da Venezia a Torino. Nuova direttrice, dall’ottobre 2023 della “GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di Torino (succeduta alla direzione di Riccardo Passoni), Chiara Bertola, nata a Torino (classe ’61) ma, da tempo residente e operante a Venezia (dove, fra i tanti incarichi, è curatrice del progetto di arte contemporanea “Conservare il futuro” alla veneziana “Fondazione Querini Stampalia” dal 1999 ad oggi), ha presentato alla Città, presente il sindaco Stefano Lo Russo, le linee guida del suo mandato, la sua “visione per il futuro” del Museo ed il ricco e variegato programma espositivo del 2024. All’incontro presenziava anche il presidente della “Fondazione Torino Musei” Massimo Broccio, con il quale sono stati delineati i primi interventi della “revisione degli spazi”, in previsione del prossimo “concorso progettuale” che interesserà l’intero edificio progettato nel 1959 da Carlo Bassi e Goffredo Boschetti. “Con la nomina di Chiara Bertola – ha sottolineato Massimo Broccio – non solo prende avvio la sua nuova visione per il Museo e il suo ricco programma 2024 ma anche il percorso di riqualificazione dell’edificio. Entro l’anno sarà infatti esperito il Concorso internazionale di progettazione, ma annunciamo oggi come assoluta novità quello che abbiamo chiamato il ‘Lotto zero’, ovvero mirati interventi di temporanea rivisitazione dei locali, propedeutici al futuro cantiere, condotti nel foyer e al primo piano, a cui si accompagna la importante riapertura del ‘secondo piano’, dove troverà collocazione anche un ‘Deposito vivente’, in cui le opere saranno visibili dal pubblico attraverso uno sguardo dal di dentro, da dietro le quinte, così come sono abituati a vederle gli addetti ai lavori. La nomina di Chiara Bertola e le altre novità che riguardano l’edificio sono il primo concreto passo per una trasformazione attesa e necessaria, che investe sia il progetto culturale del Museo sia la sua architettura, tracciando un ponte tra una storia ormai antica e la consapevolezza degli orizzonti culturali futuri che ne modificheranno il ruolo”. Il futuro è dunque importante “trasformazione”, deciso cambio di passo, per la “GAM”. Culturale e strutturale. Molteplici, in questo senso, le principali “riflessioni” appuntate sul taccuino “GAM del Futuro”, su cui lavorerà la nuova direttrice. Da “La ‘GAM’ come organismo sapiente e accogliente”(Museo aperto all’intera comunità) fino all’ideazione di uno “Spazio nuovo”(“ripulendo le stratificazioni successive alle origini per denudare lo scheletro dell’edificio iniziale”), il tutto passando attraverso un prezioso “Lavoro di rete” con le altre istituzioni culturali del territorio, riconoscendo il valore di “due anime”, entrambi essenziali come il “rigore” verso la più nobile storicità dell’arte ma anche l’apertura al “deragliamento” verso “un’anima sperimentale, vitale e gioiosa, in sintonia con i giovani fruitori, con i nuovi artisti e le nuove creatività”. Grande attenzione alle preziose “Eredita’” acquisite dal Museo, non meno che alle “nuove progettazioni”. Su questa linea si muoveranno il “Programma Primavera– Estate 2024” (in primo piano, dal 24 aprile al 15 settembre, la grande retrospettiva dedicata a “Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte”)  e la “Prima Risonanza Autunno 2024”, sotto la direzione di Chiara Bertola, dal 16 ottobre 2024 al 15 marzo 2025.

Punto chiave del tutto, il Capitolo “Un Museo verso il Futuro. La nuova Gam 4.0”. Ancora il presidente Broccio: “ Si tratta del grande progetto – supportato dalla ‘Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla sua partecipata, la ‘Società Prisma’ – di rigenerazione della prima Galleria Civica di arte nata in Italia e dell’avveniristica sede in cui è ospitata, attraverso principi di sostenibilità ambientale e risparmio energetico, innovazione architettonica e tecnologica e nuovi modelli di fruizione museale, che sappiano coinvolgere e attrarre il pubblico di domani. Entro il prossimo mese di maggio la ‘Fondazione’ pubblicherà il bando per la selezione del gruppo di professionisti a cui affidare la progettazione dell’intervento, con l’obiettivo di aggiudicare il concorso entro la fine del 2024”.

“L’obiettivo – conclude Chiara Bertola – è creare un’Istituzione in grado di mettersi in relazione con il mondo, dentro e fuori dalle proprie mura. Mi piacerebbe che la ‘GAM’ si trasformasse il più possibile in un luogo complesso, vivo e inclusivo, che riuscisse ad accendere e riattivare le opere e le idee del patrimonio ereditato, proponendole sotto una nuova luce e riposizionandole in una nuova costellazione di senso”.

Gianni Milani

Nelle foto: Chiara Bertola e GAM esterni

Braille, “Toccare per leggere”. Una settimana di iniziative nelle Biblioteche civiche

Le Biblioteche civiche torinesi si preparano a celebrare il 21 febbraio, Giornata nazionale del Braille, con una settimana di iniziative, dal 19 al 24 febbraio, organizzate in collaborazione con le sezioni locali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (UICI), dell’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (APRI) e con il Servizio Disabilità Sensoriali della Città di Torino.

Il Braille, inventato dal giovane Louis Braille nel 1824, è il sistema di scrittura e lettura tattile utilizzato in tutto il mondo dalle persone non vedenti. Per celebrare questa importante forma di comunicazione e accessibilità, le Biblioteche civiche torinesi hanno in programma una serie di attività con l’obiettivo di promuovere e mettere in risalto l’importanza, la bellezza e l’attualità del Braille.

Le iniziative comprendono l’allestimento di punti informativi presso quattro sedi del Sistema bibliotecario urbano, dove i volontari delle associazioni incontreranno il pubblico per fornire informazioni e occasioni di sperimentazione della lettura tattile, conoscere i servizi per la lettura accessibile e toccare con mano le risorse in braille disponibili nelle raccolte delle Biblioteche civiche.

Per tutta la settimana saranno inoltre organizzate visite didattiche dedicate alla scuole presso la Biblioteca Braille della Città, recentemente riaperta al pubblico nei locali storici di via Nizza 151.

Mercoledì 21 febbraio la Biblioteca civica Alberto Geisser (corso Casale 5 – Parco Michelotti) ospiterà la celebrazione della Giornata Nazionale del Braille alla presenza delle autorità e dei rappresentanti delle associazioni. A partire dalle ore 16 Marco Bongi (presidente APRI), Gianni Laiolo (presidente UICI Torino), Angelo Panzarea (UICI Torino) e Elisabetta Grande (Università degli Studi di Torino) presenteranno la storia, gli sviluppi e le più recenti applicazioni del sistema Braille. Seguiranno una visita guidata alla mostra Beautifully Diverse, a cura di Print Club Torino e un laboratorio teatrale condotto dall’artista ipovedente Erica Pianalto.

Le Biblioteche civiche torinesi uniscono le forze con l’associazionismo e i servizi cittadini per promuovere la cultura dell’accessibilità e dell’inclusione, allo scopo di ispirare e guidare la comunità verso la piena partecipazione di tutti alla vita culturale e sociale.

Per informazioni:

https://bct.comune.torino.it/programmi-progetti/progetto/toccare-leggere