Giulia Grigore, la diciottenne coinvolta in un grave incidente sul monopattino ieri mattina alle 7.30 sulla circonvallazione di San Giorgio Canavese, è morta oggi al Cto. La ragazza è stata investita mentre stava andando a lavorare. Lutto e sconcerto nella comunità di San Giusto Canavese, il suo paese di residenza.
Morto giovane su monopattino investito da auto
In un incidente avvenuto nella notte a Nichelino nei pressi del centro Mondo Juve è morto un giovane di 28 anni investito un’auto. La vittima era in tangenziale a bordo di un monopattino. Illeso l’uomo alla guida dell’auto, che è però stato portato sotto shock all’ospedale di Moncalieri.
Aveva 56 anni Gian Franco Trombadore, l’imprenditore morto ieri dopo essere caduto e avere battuto la testa nel cortile della sua azienda a Brusasco. Era il fratello dell’ex sindaca del paese. Causa della caduta mortale sarebbe una lite tra più persone nata forze per questioni economiche. Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Chivasso. È stato ascoltato dai militari un dipendente straniero, testimone oculare e tre per tre persone sarebbe scattata la denuncia a piede libero per omicidio preterintenzionale.

Nel nuovo campus dedicato alla ricerca e all’innovazione, dove si prevede che lavoreranno a regime circa 250 persone, si svolgeranno attività relative alle prove dei materiali, della taratura degli strumenti di misura e delle nuove competenze digitali per formare le professionalità del futuro nel proprio ambito. Il centro svilupperà studi e ricerche su metano, biometano e idrogeno verde, contribuendo attivamente al processo di decarbonizzazione e di transizione verso un futuro più sostenibile. Inoltre, il polo di Corso Regina Margherita, attraverso l’avvio di partnership e collaborazioni, dialogherà con le più importanti istituzioni accademiche e gli atenei in Italia e all’estero. Infine, il campus Italgas ospiterà il Cyber Range del gruppo, all’interno del quale saranno sviluppate e testate le caratteristiche di sicurezza informatica e resilienza degli apparati e dei sistemi digitali di nuova generazione.
Il progetto, sviluppato dallo studio di progettazione Giugiaro Architettura, prevede la riqualificazione complessiva dell’area che si estende per circa 44mila metri quadrati, attraverso la ristrutturazione conservativa degli edifici preesistenti, la realizzazione di un nuovo building che ospiterà un Hub per la ricerca e l’innovazione e la creazione di oltre 9mila metri quadrati di nuovi spazi verdi all’interno del sito, il tutto visibile dall’esterno in virtù di una nuova recinzione permeabile che permetterà la perfetta integrazione fra il sito Italgas e la Città.
Il cronoprogramma dei lavori prevede di rendere fruibile parzialmente gli spazi per i dipendenti entro il 2026 e di completare le restanti opere entro l’anno successivo, quando saranno completati il nuovo Hub e valorizzati i due gasometri, strutture di archeologia industriale dal grande valore storico e identificativo per la città.
“La città ha accolto e sta accompagnando con grande interesse l’investimento di Italgas – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni – . Si tratta di un investimento coerente con l’idea che abbiamo di una città dove sostenibilità, qualità dello spazio e crescita possono convivere positivamente e che conferma la vocazione della città come innovazione”.
L’intervento conferma il forte legame della società con la città che le ha dato i natali nel 1837 e si inserisce nel solco degli investimenti che Italgas ha pianificato in città e nell’area metropolitana.
Sette milioni di euro a disposizione dei comuni per migliorare l’efficienza dei distaccamenti piemontesi
L’assessorato alla Protezione Civile della Regione Piemonte ha approvato la graduatoria per l’assegnazione di fondi destinati ai comuni sede di distaccamento volontari dei vigili del fuoco, per l’acquisto di nuove autopompe serbatoio (Aps). Questo piano straordinario prevede un investimento complessivo di 6,8 milioni di euro suddivisi in due annualità, e rappresenta un’iniziativa senza precedenti per il territorio piemontese.
«Abbiamo raccolto le istanze di tanti gruppi di volontari che ogni giorno garantiscono il massimo impegno nell’attività di emergenza, – ricordano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione Civile Marco Gabusi – da molti anni mancavano investimenti nelle strumentazioni e per questo abbiamo deciso di cofinanziare l’acquisto di nuovi mezzi con un investimento complessivo di 6,8 milioni, che quest’anno consente di assegnare un contributo di 200 mila euro per ogni nuova autopompa che le amministrazioni locali hanno proposto di acquistare».
Il bando della Regione è stato suddiviso tra provincia di Torino e le altre sette province piemontesi. Quest’anno verranno erogati 3,2 milioni di euro che andranno a finanziare l’acquisto di nuove autopompe serbatoio per i distaccamenti volontari di sedici comuni quali Bra, Romagnano Sesia, Valdilana, Fossano, Oleggio, Villanova d’Asti, Trino , Cocconato, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Volpiano, Luserna San Giovanni, Montanaro, Rivarolo Canavese, e Bosconero.
Nel 2025, verranno assegnati ulteriori 3,6 milioni di euro per finanziare altre otto domande pervenute dai comuni di Barge, Busca, Alagna Valsesia, Nizza Monferrato, Dronero, Canelli, Racconigi, e Ceva, e dieci domande nella provincia di Torino, che copriranno i comuni di Nole, San Maurizio Canavese, Carmagnola, Avigliana, Giaveno, Oulx, Castellamonte, Alpignano, Carignano, e Rivalta di Torino. «Questi nuovi 34 mezzi garantiranno a tutti i piemontesi più sicurezza e più tempestività negli interventi di emergenza», concludono il presidente e l’assessore Gabusi.
L’assessorato sta inoltre lavorando fianco a fianco con la Direzione regionale dei vigili del fuoco per un nuovo accordo quadro che migliorerà ulteriormente il sistema di prevenzione ed emergenza, e che vedrà la luce nell’autunno del prossimo anno.
Rapinano telefonino alla festa di laurea
Gli agenti dell’UPGeSP e del Commissariato di P.S. Centro hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due giovani originari del Marocco e del Ghana, di trentatré e ventotto anni, gravemente indiziati di tentata rapina impropria in concorso.
È notte quando le Volanti ricevono la segnalazione di una tentata rapina all’interno del Parco del Valentino.
Giunti sul posto, gli agenti prendono contatti con il gruppo di ragazzi che aveva richiesto l’intervento, i quali forniscono le descrizioni di due giovani che, poco prima, intrufolandosi all’interno del gruppo, che stava festeggiando una laurea, si erano impossessati del telefonino di proprietà di una ragazza, sotto la minaccia di un coltello. A seguito di ciò, era scaturita una colluttazione con un amico della vittima, intervenuto in suo soccorso, il quale riusciva a recuperare il maltolto.
I poliziotti, attivatisi immediatamente, notano poco lontano due giovani corrispondenti nel vestiario e nell’aspetto alle descrizioni fornite dalle vittime e li fermano, accertandosi trattarsi dei due presunti autori del fatto.
Per i due è scattato l’arresto per tentata rapina impropria in concorso e la successiva traduzione in carcere.
Commerciante vessato dagli usurai li fa arrestare
Nel mese di luglio u.s., la Polizia di Stato ha eseguito l’Ordinanza dispositiva di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino, a carico di tre cittadini italiani destinatari rispettivamente della misura della custodia cautelare in carcere, degli arresti domiciliari con l’applicazione del c.d. “braccialetto elettronico” e dell’obbligo di presentazione alla P.G., gravemente indiziati dei reati di usura e tentata estorsione.
L’articolata indagine prendeva avvio, a partire dal mese di aprile 2023, a seguito delle dichiarazioni rese da un commerciante che aveva denunciato di essere vittima dei predetti delitti da parte dei tre indagati, due dei quali già gravati da plurime condanne per reati contro il patrimonio.
Nello specifico, la parte lesa, esasperata dalla situazione ormai insostenibile dal punto di vista finanziario, si convinceva a presentare denuncia dichiarando agli investigatori di aver chiesto in prestito, diversi anni prima, 6.000 euro ad uno degli indagati, accordandosi con costui di corrispondergli una rata mensile di interessi pari al 10% del capitale, sino alla restituzione dell’intera somma. Rispettando gli accordi, il commerciante, dal mese successivo alla concessione del prestito, corrispondeva all’indagato, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, ed al fratello, colpito dalla misura degli arresti domiciliari, la rata mensile di interessi che veniva pressoché sempre ritirata presso il negozio ove la parte lesa lavorava.
Il commerciante, in difficoltà finanziarie anche per l’accensione del debito usuraio, anziché rivolgersi immediatamente alle FF.OO., nei mesi successivi contraeva un ulteriore debito di 4.000 euro con il terzo indagato, destinatario della misura dell’obbligo di presentazione alla P.G., corrispondendo anche a lui interessi mensili pari al 10% del capitale, sino alla restituzione del credito. Tuttavia, non essendo più in grado di pagare le rate degli interessi, la vittima veniva ripetutamente minacciata dall’ultimo creditore di danni fisici qualora non avesse pagato.
Durante le fasi investigative successive alla denuncia, al 112 NUE perveniva una chiamata da un utente, rimasto in quel momento ignoto, che riferiva genericamente di essere anch’egli vittima di usura da parte di un soggetto, abituale avventore di un bar sito in questo capoluogo. La persona offesa veniva individuata dagli investigatori della Squadra Mobile in un uomo italiano, originario di Torino; lo stesso si determinava, quindi, a denunciare il suo usuraio, risultato poi essere uno degli indagati già coinvolti negli episodi di estorsione e usura in danno della prima vittima.
Segnatamente, l’artigiano dichiarava di aver acceso nel tempo, a partire dal 2019, tre prestiti, per l’importo complessivo di 32.000 euro, accordandosi con il creditore di corrispondere interessi mensili pari al 20% del capitale, sino alla data di restituzione dell’intera somma. L’uomo si convinceva a contattare le FF.OO. poiché, non potendo più sostenere il pagamento degli interessi, era stato anch’esso aggredito e minacciato dal suo creditore.
La complessa attività investigativa consentiva di acquisire importanti elementi di riscontro alle dichiarazioni delle due parti lese, nonché di rilevare l’esistenza di ulteriori e simili condotte poste in essere da due degli indagati nei confronti di altri numerosi debitori torinesi e, dopo più di un anno di indagine, la ricostruzione del grave quadro indiziario emerso permetteva l’emissione, da parte del Tribunale di Torino, su richiesta del P.M. titolare delle indagini, dei citati provvedimenti restrittivi.
Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva. Ciò nondimeno, il Giudice per le Indagini Preliminari, in seno all’Ordinanza applicativa delle misure cautelari emesse a loro carico, ha ravvisato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tutti i destinatari dei provvedimenti restrittivi.
Si segnala che l’arresto in parola conferma il costante impegno della Polizia di Stato nella peculiare attività di prevenzione e contrasto di reati quali quelli oggetto di contestazione.
A carico di uno dei tre indagati, stanti i già accertati pregressi precedenti specifici, su proposta del Questore di Torino, lo scorso 17 aprile era stata emessa dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di questo capoluogo, la Sentenza di confisca di numerosi cespiti patrimoniali; gli stessi erano già stati sottoposti dalla Divisione Anticrimine della Questura, nel mese di settembre u.s., a sequestro anticipato. Nello specifico, i beni sequestrati si individuano in tre appartamenti e altrettanti box auto situati a Venaria e Torino, tre autovetture, un motociclo, quattordici conti correnti e nel contenuto di alcune cassette di sicurezza, il tutto per un valore complessivo di circa un milione di euro.
Clienti del minimarket si prendono a bottigliate
Dopo ripetute liti verificatesi in un minimarket in via Leonardo Da Vinci a Novara è scattato da parte del questore il provvedimento di chiusura per una settimana. Nei giorni scorsi infatti c’è stata una nuova rissa tra più persone, sotto l’effetto di alcol, dove sono state usate bottiglie di vetro rotte come armi.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Sono attesi in serata all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino un adolescente di 17 anni ed un bambino di 3 anni provenienti da Gaza. L’Ospedale Italiano Umberto I de Il Cairo ha garantito la loro assistenza prima del trasporto che è avvenuto per via aerea nel pomeriggio di oggi, 8 agosto. Il trasferimento dei pazienti e dei loro accompagnatori è stato effettuato dall’Aeroporto Militare di Bologna a Torino da personale sanitario della Regione Piemonte, individuato dalla Centrale Operativa 118 di Torino, da personale volontario della Protezione Civile regionale e da personale della Croce Rossa Italiana. Questi pazienti, accompagnati dalle loro famiglie, saranno accolti con grande solidarietà e speranza, grazie all’impegno congiunto delle Autorità nazionali e regionali e delle Organizzazioni umanitarie. “Avevamo dato da subito al governo e alla comunità internazionale la disponibilità ad accogliere malati e in particolare bambini negli ospedali del Piemonte per poter offrire loro cure adeguate e la rete territoriale di assistenza e supporto che il nostro territorio è in grado di offrire. Il Piemonte, ancora una volta, si dimostra in prima linea nella solidarietà e nella capacità di mettere a disposizione dei malati l’eccellenza del suo sistema di accoglienza e di cura. Siamo orgogliosi di offrire il nostro piccolo contributo umanitario insieme ad altre regioni italiane per tentare di alleviare le sofferenze del popolo palestinese allontanando gli orrori della guerra da questi piccoli”dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori alla Sanità Federico Riboldi e alle Cooperazione internazionale, Maurizio Marrone. Il primo paziente, di 17 anni, presenta un tumore a carico delle ossa del bacino, mentre il secondo, un bambino di 3 anni, è affetto da una grave cardiopatia. Saranno ricoverati rispettivamente presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica (diretto dalla professoressa Franca Fagioli) e presso il reparto di Cardiochirurgia pediatrica (diretto dal dottor Carlo Napoleone Pace). Ad assisterli ci saranno le madri e per uno di loro 3 fratelli per i quali è già stata predisposta una sistemazione adeguata, dal momento che non possono ovviamente vivere in ospedale ma devono restare vicino ai loro bambini. L’Associazione UGI (Unione Genitori Italiani) Odv, da sempre impegnata nel sostegno alle famiglie dei pazienti oncologici in difficoltà, ha attivato una rete di supporto per garantire ai pazienti ed ai loro familiari tutta l’assistenza necessaria durante la loro permanenza in Italia. I volontari sono già al lavoro per offrire un aiuto concreto ed un conforto emotivo in questo delicato momento. Per facilitare la comunicazione e garantire un’adeguata comprensione delle esigenze di tutti, sono già stati attivati servizi di mediazione culturale con mediatori linguistici. “Questo permetterà alle famiglie di esprimere chiaramente i propri bisogni e di comprendere le informazioni mediche cruciali fornite dal personale sanitario. Per questi pazienti e per le loro famiglie, quella di oggi è stata la giornata della “presa in carico globale”, per iniziare a curare non solo le ferite delle loro malattie, ma anche quelle della guerra” dichiara la professoressa Franca Fagioli (Direttore del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino ospedale Regina Margherita).
Questa mattina all’incrocio tra le provinciali 51, 52 e 53 a San Giorgio Canavese una ragazza di 18 anni di San Giusto Canavese, a bordo di un monopattino elettrico è stata investita da un’Alfa Romeo Giulietta guidata da un giovane, che si è fermato a prestare soccorso. La ragazza è stata trasportata in elisoccorso al Cto di Torino.