CRONACA- Pagina 247

Commemorazione dei defunti: celebrazioni e orari dei cimiteri cittadini

Le ricorrenze di Ognissanti e dei Defunti sono ormai prossime ed i cimiteri, come da tradizione, stanno per divenire meta privilegiata di tutte quelle famiglie che desiderano recarsi presso le tombe dei propri cari per l’occasione.

Per questo la Città di Torino tiene molto a far sì che la visita ai cimiteri durante i prossimi giorni sia confortevole per i cittadini e le cittadine, attraverso una serie di servizi ed eventi che ne accompagneranno l’afflusso, più intenso che nel resto dell’anno.

Nei giorni scorsi  l’assessora ai Servizi Cimiteriali Chiara Foglietta e l’assessora alla cultura Rosanna Purchia insieme a Carlo Tango, amministratore delegato e  Andrea Araldi, presidente di Afc, l’azienda che ha in gestione i cimiteri comunali – hanno presentato a Palazzo Civico iniziative e servizi per i giorni dedicati alla commemorazione dei defunti nei sei cimiteri cittadini.

“Ricordare quelli che non ci sono più accanto ma che hanno fatto parte della nostra vita dandole senso e valore e hanno lasciato tracce indelebili nella mente e nel cuore ci permette di rinnovare, attraverso piccoli gesti, quella comunione che rimane vera anche oltre la morte – ricorda l’assessora ai Servizi Cimiteriali Chiara Foglietta – Fare memoria è necessario ed è un impegno che ci prendiamo tutto l’anno, anche cercando di far vivere i cimiteri come luogo di cultura e di confronto”.

“Questi sono i giorni del ricordo delle persone care in cui si va a posare un fiore sulla tomba. Un rito condiviso con la comunità che trova nel fare ricordo le proprie radici, un gesto compiuto ogni anno da migliaia di visitatori che vogliamo accogliere al meglio nei cimiteri cittadini”, spiega il presidente di AFC Andrea Araldi.

Anche quest’anno ad aiutare i visitatori saranno presenti i volontari di “Giovani per Torino” insieme ai “Senior civici”, riconoscibili dalla pettorina blù o gialla e muniti di tablet e mappe, per sostenerli nella ricerca delle sepolture e in tutte le necessità di informazione e accompagnamento all’interno dei campi. Smat sarà presente con distributori d’acqua e Gtt potenzierà le linee per i cimiteri. Confermato anche l’appuntamento con i momenti musicali della rassegna ‘Appuntamenti con il ricordo’ che accompagnano i giorni della Commemorazione dei Defunti.

GLI ORARI

I cimiteri e gli uffici saranno aperti dalle 8,30 alle 17,30, fino al 3 novembre; dal 4 novembre, in vigore l’orario invernale con la chiusura anticipata di un’ora (fino alle 16,30). Le linee di bus che servono i cimiteri saranno potenziate.

Al cimitero Parco venerdì 1° novembre alle ore 15,30, presso la Grande Croce, verrà celebrata la Santa Messa officiata dall’Arcivescovo Monsignor Roberto Repole. Sabato 2 novembre alle ore 9.15 è in programma la cerimonia istituzionale della Città con il corteo delle Autorità e delle Rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche che renderanno ossequio ai caduti sostando alla Grande Croce ,alla Lapide dei Caduti in Russia, alla Lapide dei Deportati Ebrei, al Cippo della Deportazione, al Cippo degli Ex Internati, al Campo della Gloria, al Cippo dei Caduti in Guerra della Liberazione, al Monumento delle Vittime Civili, ai Caduti sul lavoro al Monumento dell’Aviazione, al monumento degli Esuli Dalmati ed Istriani ed infine al campo Militari. Alle 15.30 la Celebrazione della Santa Messa officiata dall’Arcivescovo Monsignor Roberto Repole.

Fino al 3 novembre all’interno dei cimiteri Monumentale e Parco verrà garantito il servizio di trasporto gratuito con navette (a disposizione carrozzine per chi lo richiede), mentre non sarà permesso l’accesso con le auto e verranno autorizzati a entrare, negli orari consentiti, solo i veicoli muniti di contrassegno azzurro per persone disabili.

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare i progetti realizzati e in corso e l’accordo siglato con il Ministero della Difesa che assegna alla Città la custodia dell’Ossario dei caduti della Grande Guerra alla Gran Madre alla Città e consentirà di predisporre attraverso AFC il servizio di apertura al pubblico con i volontari delle Associazioni militari di Assoarma Torino.

“L’apertura al pubblico del Sacrario dei caduti della Prima Guerra Mondiale ogni sabato e domenica, oltre che l’1 e il 4 novembre, regalerà a torinesi e turisti l’occasione  di un viaggio indietro nel tempo e la possibilità di conoscere un luogo di Torino non troppo noto, ma importante per la memoria, dove sono custoditi i 3.851 Caduti torinesi della Prima Guerra Mondiale. Un risultato reso possibile anche dagli interventi realizzati dalla Città di Torino per il suo recupero che hanno richiesto importanti lavori”, commenta l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia.

“Tra i progetti in via di realizzazione di cui siamo fieri voglio ricordare la Sala del Commiato che sarà la prima sala pubblica in Città rivolta a tutti coloro che desiderano dare un ultimo saluto a chi non c’è più, rivolgendosi sia a chi crede, qualsiasi sia la fede religiosa, sia a quanti vogliono dedicare un commiato laico. Un segnale importante per il rispetto della pluralità di convinzioni”, sottolinea l’Amministratore Delegato di AFC Carlo Tango.

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EDISU Piemonte e Guardia di Finanza: firmato protocollo

Per il contrasto alle frodi nel diritto allo studio universitario

È stato firmato  a Torino il Protocollo d’Intesa tra Edisu
Piemonte e il Comando Regionale Piemonte-Valle d’Aosta della Guardia di Finanza, alla
presenza del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del Vicepresidente e
Assessore al Diritto allo Studio della Regione Piemonte Elena Chiorino.
L’accordo, siglato dal Presidente di Edisu Piemonte, Alessandro Ciro Sciretti, e dal
Comandante Regionale della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Giovanni
Avitabile, mira a rafforzare la collaborazione tra le due istituzioni nel campo della
prevenzione e del contrasto alle frodi che possono minare l’accesso equo ai benefici
pubblici per il diritto allo studio.
Una collaborazione che si inserisce nel più ampio contesto di prevenzione degli abusi
economici e finanziari che possono danneggiare l’efficacia delle misure a sostegno del
diritto allo studio per gli studenti meritevoli e in condizioni economiche svantaggiate, che
ha visto a livello nazionale, su impulso del Ministro Anna Maria Bernini, il Ministero
dell’Università e Ricerca (MUR) siglare lo scorso 5 giugno un analogo Protocollo con le
Fiamme Gialle a Roma. Alla cui firma era presente anche una delegazione di Andisu,
l’Associazione nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio.
L’intesa stabilisce le modalità operative e le procedure che permettano di monitorare e
verificare l’idoneità dei beneficiari delle misure di sostegno messe in atto dall’Ente
regionale per il diritto allo studio, quali le borse di studio e l’assegnazione di alloggi agli
studenti e alle studentesse universitarie che partecipano al bando annuale. L’accordo
prevede, inoltre, attività di formazione e aggiornamento professionale rivolte al personale
delle due istituzioni, allo scopo di consolidare le procedure operative comuni e garantire
una sempre maggiore efficacia nelle azioni di controllo e prevenzione.

Venerdì 8 novembre sciopero dei mezzi pubblici

Venerdì 8 novembre 2024 è previsto uno sciopero nazionale della durata di 24 ore del servizio di trasporto pubblico locale per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri, proclamato dalle OO.SS. Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Autoferro senza il rispetto delle fasce di garanzia.

Pertanto il servizio di trasporto pubblico locale sarà garantito come da Delibera della Commissione di Garanzia n. 02/183 e così come previsto dalla L. 146/90 (modificata dalla L. 83/2000) e dall’accordo sindacale del 16/10/2024 come di seguito indicato.

SERVIZIO URBANO–SUBURBANO.

Linee parzialmente garantite* dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00:

METROPOLITANA – 2 – 3 – 4 – 4N – 5 – 8 – 9 – 10 – 11 – 13 – 15 – 17 – 18 – 35 – 36 – 55 – 68.

* Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce orarie indicate.

SERVIZIO EXTRAURBANO.

Per conoscere le corse garantite da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30, CLICCA QUI.

 

CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE E ALTRI SPORTELLI GTT.

Dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00 sarà garantito il 30 % del servizio programmato.

Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

Rapina farmacia, riconosciuto dalla felpa e arrestato

La Polizia di Stato ha fermato un cittadino italiano di trentanove anni per rapina aggravata.

Nel cuore della notte una pattuglia del Commissariato di P.S. Barriera di Milano nota in via Montanaro un uomo corrispondente, nelle fattezze, all’autore di una rapina avvenuta qualche ora prima in una farmacia di corso Giulio Cesare.

La dinamica dei fatti e l’autore erano stati ripresi con chiarezza dalle videocamere di sorveglianza dell’esercizio, che avevano mostrato un uomo entrare, dirigersi al bancone di servizio e puntare all’indirizzo del farmacista un taglierino, facendosi consegnare 300€, per poi dileguarsi.

Gli agenti di pattuglia vengono colpiti, in particolare, da un dettaglio visibile nei filmati precedentemente diramati a tutte le Volanti: il soggetto ha la stessa felpa che indossava il rapinatore; pertanto, lo fermano immediatamente.

Il trentanovenne, che alla vista della pattuglia cerca invano di sottrarsi al controllo, è stato fermato per rapina aggravata, con l’applicazione della misura custodiale in carcere.

Conticelli – Avetta (Pd): “Poste non ignorino richieste istituzioni”

“Avevamo chiesto in consiglio regionale, quasi un mese fa, che la Giunta  convocasse i vertici di Poste Italiane in merito alla chiusura annunciata di ben cinque uffici postali a Torino.
“Auspico che finalmente il doppio appuntamento con il tavolo convocato dalla Regione con Poste Italiane e l’amministrazione comunale, e la partecipatissima assemblea convocata dalla Circoscrizione 7, non sia stato una semplice formalità rispetto alla chiusura degli uffici torinesi, in particolare quelli di corso Casale, Barriera di Milano e Cavoretto. Si trovino le giuste modalità per garantire i servizi, che l’uno possono essere sostituiti da un bancomat o dal conto on line. Piuttosto si riducano gli orari ma si mantengano gli uffici fisici aperti.
“Noi proseguiremo la nostra battaglia in consiglio regionale., coinvolgendo anche Anci e Uncem”.
“Quando tutti i livelli istituzionali, dalla Circoscrizione alla Regione, si oppongono ad un piano di razionalizzazione calato dall’alto, che non tiene assolutamente contro della realtà sociale, economica e demografica dei territori interessati, una azienda a partecipazione pubblica, come è Poste Italiane, non può non tenerne conto. C’è un livello alto di mobilitazione da parte della cittadinanza  che non può essere ignorato e che testimonia anche l’importanza che i servizi  di Poste rivestono per i nostri cittadini.
“Su questi stessi territori sono in atto importanti progetti di riqualificazione con fondi nazionali ed europei, è un assoluto controsenso chiudere contemporaneamente dei servizi”.
Nadia Conticelli, consigliera regionale Pd 
Alberto Avetta, consigliere regionale Pd

Truffa dello specchietto, la polizia arresta una coppia

Tentano due truffe nel giro di mezz’ora. Una coppia arrestata dalla Polizia di Stato per il raggiro dello specchietto rotto.

Sono le 10 del mattino quando una signora, a bordo della sua auto, avverte un tonfo e si accorge che lo specchietto retrovisore destro si è chiuso. Accosta la vettura pochi metri più avanti, ma viene subito affiancata da una coppia che lamenta il danneggiamento dello specchietto, chiedendo alla donna il risarcimento del danno.

Un cittadino che assiste alla scena intuisce che possa trattarsi di un tentativo di truffa e dà l’allarme, che consente alle volanti di giungere celermente sul posto e arrestare in flagranza di reato la coppia.

Successivi accertamenti consentono di constatare che i medesimi soggetti, circa mezz’ora prima, avevano tentato di truffare un altro anziano.

Una folla commossa ai funerali di Matilde

La grande chiesa di San Lorenzo a Giaveno era gremita questa mattina. Davanti all’edificio tantissimi amici e concittadini hanno accolto la bara di Matilde Lorenzi, la giovane sciatrice italiana morta a soli 19 anni cadendo sugli sci in allenamento in Val Senales. La mamma, il papà, i fratelli, la nonna e il fidanzato piangevano abbracciati davanti alla bara, sulla quale sono state messe rose rosse e bianche.

Presente il ministro dello sport Abodi e la sottosegretaria alla Difesa Rauti, con numerose autorità e i rappresentanti dell’esercito di cui la ragazza era caporale. La messa funebre è stata celebrata da monsignor Alessandro Giraudo, il vescovo ausiliare di Torino. A Giaveno è lutto cittadino. La Federazione italiana sport invernali (Fisi) aveva invitato a non portare fiori ma  a fare donazioni per il Progetto in Memoria di Matildina, come era chiamata la giovane dagli amici.

Sgominata la banda della stazione: vendevano droga ai minori

Sono otto le persone colpite da misure cautelari – sette in carcere e una agli arresti domiciliari –  e 15 denunciate a seguito dell’operazione dei Carabinieri denominata “Nascondino”. I militari hanno sgominato una banda dedita allo spaccio di stupefacenti nella zona della stazione ferroviaria di Novara. Ai domiciliari una donna 38enne, residente nel Vercellese, gli altri coinvolti sono uomini tra  i 22 e i 45 anni, cittadini tunisini e marocchini e senza fissa dimora. E’ contestato loro il reato continuato in concorso di detenzione e spaccio di stupefacenti che venivano venduti anche a minorenni.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Al Campus Einaudi rinasce lo studio di Norberto Bobbio

Lo studio di Norberto Bobbio rivive all’interno della biblioteca del Campus Luigi Einaudi che porta il suo nome. Da oggi gli arredi, i libri e l’atmosfera della stanza del filosofo torinese nella sua casa di via Sacchi diventano un museo-ricordo ma anche un luogo di studio per docenti in visita al polo universitario che accoglie le ex Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche, dove Norberto Bobbio si è formato e ha lavorato.

“Oggi – ha detto l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia, intervenendo all’inaugurazione – vede la luce un luogo di grande prestigio per Torino, che ci permetterà di onorare la memoria di un grande intellettuale come Norberto Bobbio. Una operazione resa possibile dalla grande collaborazione tra istituzioni che da sempre contraddistingue questa Città sul piano culturale e non solo. Un ringraziamento particolare va anche al Centro di Formazione Musicale, altra storica istituzione culturale cittadina, che ha curato il momento di musica che impreziosisce questo momento inaugurale”.

Il nuovo Studio – nato dalla collaborazione tra l’Università di Torino, che lo allestito, la famiglia Bobbio, laCittà di Torino e il Centro Piero Gobetti – non sarà infatti solo un museo-ricordo del professore, ma anche un luogo vissuto, per ospitare postazioni di lavoro per docenti in visita all’Università torinese, che potranno quindi trascorre il loro periodo di visiting professor accolti in uno spazio e un’atmosfera di grande prestigio.

Un’iniziativa che si inserisce nel palinsesto degli eventi che ricordano il ventennale della scomparsa del grande filosofo, a dieci anni dalla costituzione della biblioteca universitaria a lui dedicata.

TORINO CLICK

Sanità pubblica, la preoccupazione dei torinesi: insufficiente a coprire le esigenze ma per oltre la metà resta centrale

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Aumenta il numero dei torinesi per cui la sanità pubblica, da sola, non è più sufficiente per le proprie esigenze di salute: erano il 50% l’anno scorso, ora sono il 63%. Lo dice la nuova ricerca di UniSalute e Nomisma, sulla base delle risposte di un campione di cittadini torinesi sulla loro percezione del Servizio Sanitario Nazionale

Come la giri, la giri, i cittadini torinesi percepiscono il Servizio Sanitario Nazionale come sempre più distante dalle loro esigenze. Lo rivelano i dati della nuova ricerca di UniSalute e Nomisma che ha interpellato un campione di cittadini per analizzare il loro rapporto e il grado di fiducia nei confronti della sanità pubblica.
Per l’88% i tempi di attesa si sono allungati rispetto a prima della pandemia, il 78% ritiene ci siano pochi medici e infermieri.
Per due su tre il servizio sanitario pubblico non è più sufficiente
In Particolare, dalla rilevazione è emerso come quasi due torinesi su tre (63%) pensino che il SSN – allo stato attuale – non sia più sufficiente per i loro bisogni sanitari e di cura. Il dato è in aumento rispetto all’anno scorso, quando solo la metà (50%) aveva dichiarato di ritenere la sanità pubblica non più adeguata a coprire tutte le proprie esigenze. Significativo anche il calo della percentuale di torinesi che si dicono soddisfatti delle cure ricevute nel pubblico, scesa al 41% rispetto al 56% del 2023.
Ma resta la fiducia nella sanità pubblica
Nonostante ciò, i cittadini torinesi sono consapevoli del ruolo centrale del SSN nel sistema di welfare del Paese, con il 51% che dice di avere comunque ancora fiducia nella sanità pubblica, e oltre uno su tre (38%) che continua a ritenerla una delle migliori al mondo. Rispetto al periodo pre-pandemia Covid-19, un intervistato su sei (17%) nota un maggior ricorso nel pubblico ai servizi di telemedicina e teleconsulto: un sostegno da parte della tecnologia che viene visto con favore, tanto che il 66% vorrebbe un maggior uso di soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza.
La nota dolente i tempi d’attesa
I tempi di erogazione delle prestazioni restano il problema principale riscontrato dagli intervistati, con l’88% che li considera eccessivi. L’85% del campione, inoltre, ritiene che rispetto a 5 anni fa i tempi di attesa si siano allungati, e di conseguenza puntare a ridurli (71%) e fornire maggiori disponibilità di date e orari (46%) sono i due aspetti più importanti su cui intervenire per migliorare il SSN.
Percezione diffusa che manchi personale sanitario
Ovviamente, queste criticità sono collegate anche alla carenza di personale sanitario, con medici e infermieri sempre più spesso costretti a sopportare carichi di lavoro estenuanti. Un problema che non sfugge ai torinesi: quattro su cinque (78%), infatti, sostengono che il numero di medici e infermieri in forze al Servizio sanitario nazionale sia inadeguato rispetto alle esigenze dei cittadini.