Questa mattina è avvenuto un lancio di petardi, fumogeni e uova piene di vernice contro il palazzo di via Lugaro, a Torino, che ospita la redazione della Stampa e di Repubblica.
Sono stati scanditi slogan contro i giornalisti e contro i magistrati, da parte di una ventina di manifestanti. Questi hanno lasciato un volantino di rivendicazione siglato “anarchici e anarchiche”.
La Digos ipotizza che il blitz possa essere collegato alla sentenza del processo di appello dell’inchiesta Scripta Manent prevista nel pomeriggio, relativa alle bombe carta spedite in varie località italiane (anche all’ex sindaco Chiamparino) tra il 2003 e il 2016.
Questo divieto, per non passare in cavalleria, dovrebbe quanto meno obbligare ad una separatezza formale assoluta fra le due funzioni.
A seguito dell’incidente, il Comitato Rodotà, che insieme a Sinistra Popolare, Rifiuti Zero Torino, al circolo torinese di Italexit con Paragone e ad altri si batte contro la vendita ai privati di TRM, ha presentato un esposto al consiglio notarile nazionale e a quello di Torino in cui si afferma la gravità inaudita per la credibilità stessa del notariato, istituzione garante della legalità, del fatto che il notaio Ganelli, titolare di sigillo rilasciato dallo Stato italiano, eserciti la sua professione in una sede che cerca di sottrarsi alla giurisdizione nazionale e al pubblico italiano. Il nostro Ministero Esteri nel Cerimoniale Diplomatico della Repubblica indica esplicitamente come inammissibile che un titolare di pubbliche funzioni come quella notarile sia anche console onorario straniero. “Si ritiene infatti che il cittadino non possa essere un organo dello Stato italiano e, nel contempo, un organo di un altro Stato” (pag 42).