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Scoperta serra di marijuana in cantina

Torino. Controlli antidroga dei carabinieri, arrestati tre pusher e sequestrata una cantina adibita alla produzione di Marijuana

Torino, 6 marzo. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato tre pusher.
In particolare a Torino, nel quartiere Le Vallette, i militari dell’Arma hanno perquisito la casa di un operaio di 40 anni sospettato di essere uno spacciatore. Nella cantina della sua abitazione è stato trovato tutto l’occorrente per coltivare la cannabis, tra cui alcune lampade per l’illuminazione e il controllo della temperatura e ventole per la necessaria aerazione. Sono state sequestrare in totale 15 piante e diversi barattoli pieni di marijuana del peso totale di 1.100 grammi. L’uomo è stato collocato ai domiciliari.
Sempre a Torino, nel quartiere Le Vallette, i carabinieri hanno arrestato due gabonesi che sono stati sorpresi a vendere una dose di cocaina a un 28enne nelle adiacenze di una scuola, l’Istituto comprensivo “Parri – Vian”. Durante la perquisizione i due stranieri sono stati trovati in possesso anche di 300 euro in contanti, probabile provento dell’attività illecita. L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti.

Prova a vendere droga a poliziotti in borghese

Un arresto della Polizia per spaccio

È accaduto mercoledì sera. Gli agenti del Comm.to Centro stavano pattugliando l’area del Parco del Valentino in abiti civili, quando un ragazzo si è avvicinato offrendo loro sostanza stupefacente “buona”. Ignaro del fatto di avere davanti a sé due poliziotti ha estratto dalle tasche un involucro di marijuana e lo ha mostrato agli agenti che lo hanno prontamente fermato e arrestato per spaccio. L’uomo, un trentenne della Costa D’Avorio con precedenti di Polizia, senza fissa dimora e irregolare sul Territorio Nazionale, è stato trovato in possesso complessivamente di circa 18 grammi di stupefacente. Lo scorso dicembre era stato arrestato sempre dagli agenti del Commissariato Centro per furto con strappo e resistenza a Pubblico Ufficiale.

(foto archivio)

Studenti di nuovo in piazza contro la dad

La metà degli studenti delle scuole piemontesi è da oggi di nuovo in dad, situazione che ha suscitato  la protesta delle scolaresche in piazza Castello a Torino, di fronte al palazzo regionale.

 

I ragazzi che manifestano  seguono da lì le lezioni  “Ci chiudono le scuole, ma non ci dicono perché. E’ meglio un lockdown totale che chiudere soltanto la scuola”, affermano.

Tra loro anche Anita, la dodicenne che  ha ispirato la protesta contro le lezioni a distanza in tutta Italia.

(foto archivio M. Martellotta)

Controlli alla movida del weekend, verifiche su oltre 350 persone. Chiusi 4 locali

Non rispettavano le norme volte alla prevenzione del Covid-19.

 

Nello scorso fine settimana hanno avuto luogo,  sotto il coordinamento della Polizia di Stato, e con il concorso di personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, diversi servizi di controllo volti alla verifica del rispetto della normativa di prevenzione della pandemia da Covid 19, con particolare riferimento alle aree dove maggiormente è solita concentrarsi la movida.

Complessivamente, sono state oltre 350 le persone identificate durante i servizi, che hanno interessato le zone del centro città, Piazza Castello, via Po, Piazza Vittorio Veneto, via Roma, Piazza Carlo Felice, via Lagrange, Piazza Santa Giulia,  ma anche due grandi parchi cittadini, quali quello del Valentino e il Ruffini.  15 le persone sanzionate in quanto non portavano il previsto dispositivo di protezione individuale (mascherina) e 5 per divieto di mobilità, essendo state trovate al di fuori del Comune di residenza. Sono state elevate 7 contravvenzioni al codice della strada, sequestrata un’auto che viaggiava senza copertura assicurativa e ritirate 2 patenti di guida.

Numerosissimi gli esercizi commerciali sottoposti a controlli, circa un centinaio.

Di questi, tre sono stati sanzionati dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale  della Questura. Si tratta di 2 minimarket e 1 bar, ubicati in Corso Belgio, Corso Giulio Cesare e Corso Palermo, che somministravano o vendevano alcolici per asporto oltre l’orario di chiusura. Rimarranno chiusi al pubblico per 5 giorni. I titolari sono stati sanzionati in merito. Un quarto locale, sito in corso Moncalieri, è stato altresì chiuso lo scorso sabato per 5 giorni dai poliziotti della Squadra Volante in quanto, alle 19.45, erano ancora presenti all’interno ben 15 avventori, alcuni ai tavoli, altri al bancone del bar, tutti intenti a consumare bevande alcoliche.

Torino: centrale dello spaccio in appartamento di via Bra

I pusher smistavano poi le dosi in corrispondenza delle fermate del tram di Corso Giulio Cesare

Un modus operandi ormai consolidato da tempo quello notato dai poliziotti del Commissariato Barriera Milano. I due complici erano soliti stazionare nei pressi della fermata “Carmagnola” di Corso Giulio Cesare, ma erano abilissimi a non farsi sorprendere nella flagranza di spaccio. Inoltre, si davano il cambio in modo tale che uno rimanesse sempre in casa per custodire lo stupefacente. Il complice che invece era uscito fuori, doveva prestare molta attenzione nelle fasi del rientro in casa. La prassi, in caso di controllo, era dichiarare di essere senza fissa dimora, sebbene invece alloggiassero in zona, e non portarsi al seguito  nemmeno le chiavi di casa. La scorsa settimana,  i poliziotti individuano lo stabile in cui i due stranieri rientrano ogni sera, però, e si appostano, fin quando l’indomani uno di loro non esce. Alla vista delle divise della Polizia uno dei pusher, un trentanovenne gabonese, ingaggia una colluttazione con i poliziotti nel tentativo di impedire loro di controllarlo e rientra velocemente in casa, cercando di non farli entrare, urlando al complice qualcosa, probabilmente di disfarsi della droga che detengono in concorso. Ma gli agenti vincono la resistenza e si introducono  nell’alloggio. Trovano la seconda persona, un senegalese di 20 anni, goffamente nascosto sotto le coperte della camera da letto con in mano un involucro in plastica contenente degli involucri. Sta cercando di ingoiarli ma viene provvidenzialmente fermato.  Gli agenti sequestrano complessivamente 131 involucri, 84 di eroina e 47 di cocaina, per un peso complessivo di 55 grammi. Dagli accertamenti esperiti, entrambi risultano irregolari sul territorio nazionale, il trentanovenne anche colpito dalla misura del divieto di dimora in Torino; saranno arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso.

Assorbenti per l’8 marzo, campagna di Arci e Cgil

LA PROVOCAZIONE LANCIATA DA ARCI TORINO E CGIL TORINO

 

Assorbenti per l’8 marzo. E’ la provocazione, e insieme la campagna, lanciata dal Comitato Arci Torino e Cgil Torino per la festa della donna. Un’iniziativa, che parte domani, lunedì 8 marzo, e durerà un mese, dal titolo “Non sono beni di lusso!”. Permette di donare assorbenti, in primis, ma anche prodotti per l’igiene personale o per la pulizia della casa: beni che, di norma, non sono oggetto di donazione né sono attualmente presenti nei panieri di beni forniti dal Comune di Torino e del Banco Alimentare alle famiglie in difficoltà.

 

Su assorbenti, tamponi, coppetta mestruale le donne pagano l’Iva al 22%. Carne, birra o cioccolato l’hanno al 10%, come pure tartufo e merendine – che proprio indispensabili non sarebbero – come non lo sarebbero i francobolli da collezione e gli oggetti d’antiquariato. Gli assorbenti vengono considerati al pari delle automobili e dei televisori: non sono beni primari per lo stato italiano.

 

La campagna nasce sotto il grande cappello di Fooding, il progetto avviato nel 2018 da Arci Torino per affrontare il tema della povertà e delle disuguaglianze a partire dalla solidarietà alimentare: mense per persone senza dimora, recupero delle eccedenze alimentari e distribuzione di panieri solidali.
In questo caso, si vuole valorizzare la cultura del dono attraverso due punti di raccolta fisici: il Circolo Anatra Zoppa, in via Courmayeur 5, e la Camera del Lavoro di Torino di via Pedrotti 5. E’ prevista anche l’organizzazione di spese sospese: alcuni punti vendita daranno la possibilità ai clienti di donare prodotti che saranno destinati al progetto.

 

Come tutte le azioni di Fooding, la risposta a un bisogno materiale si accompagna a un obiettivo di sensibilizzazione: narrare come si strutturano le disuguaglianze nel nostro paese e richiamare l’attenzione sulla componente di genere. In Scozia, ad esempio, esiste l’accesso gratuito e universale ai prodotti per le mestruazioni. In Spagna, Grecia o Austria l’aliquota è al 10%. In Francia al 5,5%, in Irlanda l’Iva è allo 0%: parliamo di un bene che ha un impatto nell’economia delle famiglie e delle donne.

 

«E’ passato un anno dall’inizio della pandemia e dall’avvio di Torino Solidale. In questo anno abbiamo avuto modo di conoscere le famiglie e i loro bisogni  – afferma la coordinatrice di Fooding, Alice Eugenia GrazianoQuesta è la prima di una serie di raccolte straordinarie che lanceremo nei prossimi mesi per ampliare la varietà di beni che possiamo mettere a disposizione di chi beneficia del progetto. Siamo voluti partire dai beni per l’igiene personale e la pulizia della casa perché sono tra i beni più richiesti, dopo il cibo ovviamente, e abbiamo voluto mettere al centro di questa raccolta il tema degli assorbenti per ricordare come le crisi e le povertà colpiscano in modo diverso i generi».

 

«La Cgil di Torino ha deciso di partecipare a questo progetto con l’Arci perché accanto alla nostra azione di difesa dei diritti di chi lavora pensiamo che in un momento come questo sia fondamentale occuparsi dei bisogni delle persone in difficoltà,a partire da quelli primari – afferma la segretaria generale Cgil Torino, Enrica ValfrèUn modo concreto di essere solidali, tornando alle origini delle camere del lavoro, che erano anche luoghi di incontro e di sostegno alle necessità delle persone. Partiamo con questo progetto perché sostenere in particolare le donne e la loro dignità, proprio nel momento in cui la pandemia le penalizza di più e rischia di renderle più povere e più sole, è strategico per far ripartire in modo più giusto il paese».

8 marzo: “Uomini contro la violenza”

Un convegno per fare il punto sulla legge Codice rosso

A circa un  anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge conosciuta come Codice rosso, quali sono le difficoltà incontrate, i successi raggiunti, l’effettiva operatività della norma?

A queste e altre domande proveranno a dare risposta i tanti relatori che parteciperanno  al convegno “Uomini contro la violenza” , online sui canali istituzionali del Consiglio regionale, lunedì 8 marzoGiornata internazionale della donnaalle ore 15. L’incontro è stato organizzato dall’associazione Ma.ter in collaborazione con la Consulta femminile del Consiglio regionale del Piemonte.

A Rivalta i nuovi orti urbani

A Rivalta i piccoli campi sono una realtà dagli Anni Novanta

Sono stati assegnati sabato mattina i nuovi orti urbani di Rivalta. Si tratta di 23 appezzamenti di terreno di 80 mq ciascuno realizzati a Tetti Francesi in via Mattei, nei nuovi
giardini comunali. L’assegnazione, dopo una breve cerimonia e la benedizione di don Paolo, è avvenuta tramite sorteggio, sulla base della graduatoria pubblicata a fine 2020.
Gli orti sono stati consegnati liberi. Il canone annuo per gli affittuari è di 52,90 €, comprensivo delle spese di consumo di acqua e di gestione.

I nuovi orti si aggiungono agli ormai “storici” 80 piccoli campi presenti lungo il torrente
Sangone in zona Pasta.

Si rinnova così quella che a Rivalta è ormai qualcosa di più di una semplice tradizione. Fin
dagli anni Novanta, infatti, la Città ha dato spazio a questo tipo di iniziative e gli orti urbani, nati per essere occasione di incontro e relazione tra le persone, oggi sono diventati
validi strumenti per sottrarre all’abbandono aree a rischio di degrado e per promuovere –
soprattutto tra le nuove generazioni – l’idea di città più verdi e sostenibili.

«In tutto il mondo gli orti urbani sono realtà ormai largamente diffuse e proprio Rivalta ormai trent’anni fa è stata una delle prime amministrazioni in Piemonte a dar spazio a queste esperienze» ha detto il vicesindaco di Rivalta Sergio Muro. «Ci fa piacere constatare
che l’interesse per gli orti urbani non è mai venuto meno, anzi la voglia di prendersi cura
di quello che a tutti gli effetti è un bene della comunità si è fatta strada anche tra i nuovi
rivaltesi e tra i rivaltesi d’adozione».

Il termine per presentare le domande era stato fissato al 29 giugno del 2020. La domanda per accedere all’assegnazione dei lotti era riservata ai cittadini maggiorenni residenti a
Rivalta e nella compilazione delle graduatorie sono stati tenuti in considerazione più parametri, a iniziare dal reddito dei richiedenti e dalla condizione di “persona ritirata dal
lavoro”.

Solo oggi però, a causa delle restrizioni e dei divieti imposti dalle normative di contrasto
alla pandemia, si è potuto procedere all’assegnazione.

Zona arancione, aperti e operativi tutti gli uffici postali

A seguito dell’Ordinanza emessa dalla Regione Piemonte che istituisce l’introduzione di misure straordinarie per il contenimento alla diffusione del virus in alcuni comuni del torinese, Poste Italiane informache gli uffici postali del territorio sono regolarmente aperti e pienamente operativi secondo i consueti orari.

Gli uffici postali, nella fattispecie, saranno quelli di Bricherasio e Scalenghe.

Inoltre, in tutti gli uffici sono stato installati dei termoscannerper la rilevazione della temperatura corporea, davanti ai quali i clienti dovranno sostare pochi secondi prima di poter accedere nella sala al pubblico. L’accesso sarà interdetto nel caso di temperatura rilevata superiore ai 37.5°.

Negli Uffici Postali, inoltre, sono in vigore altre misure di sicurezza finalizzate al contrasto della diffusione del virus Covid-19, come, ad esempio, l’accesso consentitoesclusivamente con mascherina protettiva, l’ingresso contingentato in base alle dimensioni della sala al pubblico, il mantenimento della distanza interpersonale anche grazie all’installazione di apposita segnaletica orizzontale per indicare come comportarsi durante l’accesso e il transito nei locali, l’installazione di barriere protettive in plexiglass per dividere gli operatori e i clienti e, più in generale,l’osservanza di tutte le disposizioni di sicurezza previste dalle normative emanate in materia. In tutte le sedi, inoltre, i dipendenti che svolgono in modo prevalente la propria attività nella sala al pubblico, per esempio gli addetti ai Corner PosteMobile oppure gli Addetti all’accoglienza della clientela, sono dotati quotidianamente di una mascherina FFP2, per prevenire i rischi per la loro salute e per quella dei frequentatori dell’Ufficio.

Poste Italiane coglie l’occasione per invitare i cittadini a recarsi in ufficio postale esclusivamente per il compimento di operazioni essenziali e indifferibili e ad utilizzare gli ATM Postamat per i prelievi di denaro contante e le operazioni consentite. L’Azienda ricorda inoltre che molti dei servizi tradizionalmente erogati allo sportello, come ad esempio il pagamento dei principali bollettini, i trasferimenti di denaro e le spedizioni di corrispondenza e pacchi, sono disponibili attraverso il sito poste.it e le App BancoPosta e PostePay.

Anche durante il nuovo periodo di lockdown, inoltre, Poste Italiane continuerà ad assicurare il servizio di recapito della corrispondenza e pacchi sul territorio comunale interessatodall’ordinanza regionale.

Una festa da ballo in violazione delle norme anti Covid. Interrotto il party e identificate 16 persone

Torino, 7 marzo. Organizzano una festa in violazione delle norme anti Covid, identificate 16 persone da parte dei carabinieri che hanno interrotto il party.

La scorsa notte i militari dell’Arma sono intervenuti in via Lanzo, nella periferia Nord del capoluogo piemontese, dove era stata segnalata la presenza di una festa con diversi partecipanti. All’arrivo delle pattuglie gli organizzatori hanno immediatamente spento le luci e la musica e i presenti hanno tentato di dileguarsi, ma in 16, tutti tra i 20 e i 25 anni e privi di mascherine, sono stati identificati e verranno sanzionati amministrativamente per violazione della normativa anti Covid. Le prime verifiche hanno consentito di appurare che i giovani si sono dati appuntamento nel posto tramite passa parola via Telegram.
Sono in corso accertamenti per risalire alla proprietà del locale, che era allestito con luci psichedeliche, impianto per la diffusione della musica e bancone per la somministrazione delle bevande.