CRONACA- Pagina 1588

Sessantenne con la cocaina in auto dopo un controllo

Gli agenti del Commissariato di Ivrea e Banchette, impegnati nell’attività di controllo del territorio e nel monitoraggio del rispetto del divieto di mobilità tra comuni senza giustificato motivo hanno fermato, giovedì pomeriggio, nel comune di Piverone, lungo la Strada Statale per il Lago di Viverone, un auto con un sessantaseienne italiano a bordo.

L’uomo, domiciliato nel vercellese e gravato da precedenti di polizia, si è da subito mostrato agitato agli occhi dei poliziotti. Nel corso della perquisizione dell’auto, effettuata presso la sede del commissariato, i poliziotti hanno trovato, dietro i cavi occultato nel cambio, un involucro contenente oltre 35 grammi di cocaina.

Nel corso della perquisizione domiciliare, invece, gli agenti hanno poi rinvenuto un bilancino di precisione, denaro contante e 8 telefoni cellulari. Il sessantaseienne è stato arrestato per la detenzione ai fini di spaccio dello stupefacente.

Addio a Paolo Filippi, fu presidente della Provincia di Alessandria

LO HA PORTATO VIA UN INFARTO. AVEVA 58 ANNI

E’ morto Paolo Filippi. Lo ha stroncato la mattina di Pasqua un infarto. Aveva cinquantotto anni e, sin da giovane, era stato impegnato in politica(senza dimenticare il sociale, oratoriano della parrocchia dell’Addolorata), nella Democrazia Cristiana. Nei primi anni Ottanta fu collaboratore de La Vita Casalese, dove divenne giornalista pubblicista e curò le relazioni stampa per il senatore Riccardo Triglia. Venne eletto nel 1984 per la prima volta consigliere comunale a Casale Monferrato e nel corso degli anni su assessore al bilancio ed alle manifestazioni sempre a Casale per poi diventare consigliere ed assessore provinciale ad Alessandria (nel periodo in cui era a Palazzo Ghilini Fabrizio Palenzona), poi dal 2004 ancora presidente della Provincia di Alessandria, a capo di una coalizione di centro-sinistra. Terminata l’esperienza dello scudo crociato seguì la trafila degli ex Dc di sinistra sino al Pd, partito lasciato nel 2019 quando è passato ad Italia Viva, come segretario e coordinatore. Nella sua vita lavorativa, dopo esperienze come assicuratore ed insegnante è poi entrato a fare parte dell’organico della Casa di Riposo di Casale in piazza Cesare Battisti.

Chi scrive lo conosceva da moltissimi anni. Uscivamo spesso in compagnia insieme – erano i primi anni Ottanta – in compagnia al Bar Vichingo, dove abbiamo trascorso tante serate a ridere e scherzare sino a tarda ora, per riprendere il giorno dopo il nostro ‘lavoro’ di studenti. Paolo, infatti, faceva il pendolare con Milano, dove studiava giurisprudenza in Cattolica e dove si è poi laureato. Rispetto a me, che avevo due anni in più, era molto più avanti nell’impegno politico

E anche se non siamo mai stati politicamente in sintonia Paolo ha segnato, due momenti che hanno poi influenzato due passioni della mia vita, il giornalismo e la politica. Fu lui a dirmi che il nuovo direttore de La Vita Casalese, don Paolo Busto, stava cercando qualcuno che seguisse le cronache giudiziarie del Tribunale di Casale, e fu lui a fare il mio nome al direttore. Fu durante una vacanza in Sardegna, dopo lunghi confronti e vedendo la sua preparazione politica del tempo, che decisi di approfondire anch’io la mia militanza nel Psdi nel quale ero iscritto da un anno e di cui sono diventato segretario regionale giovanile. Siamo nel 1982 – 1983 in un mondo che ormai è scomparso ma i cui ricordi sono ancora nitidissimi.

Di Paolo c’è poi il ricordo goliardico e sportivo, del giocatore di pallacanestro e di alcune partite giocate in Prima Divisione, del tifoso del Milan, del grande mangiatore di cibo,. Poi gli anni ci hanno allontanati come spesso succede. Raramente l’avevo sentito per dichiarazioni sui giornali, lo seguivo da lontano su Facebook. Sino alla terribile notizia che chiude la troppo breve storia di una vita intensa.

Ma il mio ricordo indelebile sarà sempre quello dei primi anni Ottanta che ho voluto fissare in queste poche righe.

Ciao Paolo.

Massimo Iaretti

“Corso Giulio Cesare non è forse in zona rossa?”

“I cittadini continuano a segnalare assembramenti e spaccio a tutte le ore in Corso Giulio Cesare, in particolare all’altezza del civico 111.

Dopo qualche giorno di pace, dovuto ai controlli delle forze dell’ordine, la situazione è tornata peggio dei mesi scorsi. Gruppi di persone bivaccano bevendo birra e consumando cibo, parlando a voce alta anche dopo le 22, forse in questo angolo di Barriera di Milano non esiste il coprifuoco? Altra piaga che persiste è lo spaccio di stupefacenti, che ad ogni ora avviene senza sosta, è facile vedere spacciatori cedere le dosi ai clienti che le consumano senza paura seduti sulle panchine o in strada, a testimonianza del consumo di crack abbiamo rinvenuto diversi involucri vuoti. Siamo a conoscenza dei maggior controlli effettuati nel quartiere Barriera di Milano, ma purtroppo non bastano. Abbiamo scritto per la terza volta alle istituzioni, pensiamo che una soluzione vada trovata al più presto. I cittadini sono stanchi ed esasperati dopo anni di bivacchi e spaccio sotto le proprie finestre. Chiediamo ancora una volta presidi fissi delle forze dell’ordine o comunque un deterrente che faccia finire questa vergogna che dura da troppo tempo”. Lo dichiara Paolo Biccari, ex presidente dell’associazione Giustizia & Sicurezza.

Esce per  una passeggiata ma era sottoposto agli arresti domiciliari

Le versioni fornite ai poliziotti non erano credibili

Singolare la motivazione addotta agli agenti del Comm.to Madonna di Campagna da un quarantaduenne italiano, sottoposto agli arresti domiciliari, che la scorsa domenica, in occasione di un controllo di Polizia, è stato trovato fuori casa: si sarebbe allontanato perché nervoso dopo una litigata col padre. Peccato che la versione data dai parenti fosse completamente diversa: “è sceso un attimo per andare in farmacia, aveva mal di testa”. I vicini, invece, che avevano segnalato l’accaduto alla Polizia, erano di tutt’altro avviso: sembra che infatti il quarantunenne fosse solito infrangere sistematicamente la misura della detenzione domiciliare per andare fuori, creando spesso dei problemi a tutto il vicinato. L’uomo, agli arresti per reati contro il patrimonio, la persona, la Pubblica Amministrazione, tra l’altro anche sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, effettivamente dal mese di Gennaio scorso è stato più volte denunciato ed arrestato per l’inottemperanza alla misura detentiva cui è sottoposto. E’ stato arrestato per evasione.

“Lavoro nel gioco legale. Ecco le mie ragioni”

Caro direttore, mi presento, sono un giovane piemontese di trentadue anni e mi chiamo Alessandro Rosso.

Finita la scuola tredici anni fa ho subito iniziato a cercare lavoro l’ho trovato in una azienda che noleggia slot machine e giochi da intrattenimento per bar, la mia mansione è tecnico riparatore.
Piano piano questa ditta è diventata una seconda famiglia per me.

Amo il mio lavoro e vorrei continuare a farlo.
Purtroppo per il nostro settore è entrata in vigore la legge 9/2016 la cui conseguenza è stata una diminuzione drastica del lavoro e molti miei colleghi hanno scelto una strada diversa. Se questa legge non verrà modificata ci saranno moltissimi altri tagli in tutto il settore del gioco legale e dell’indotto.

Queste aziende creano posti di lavoro che vengono annullati con una semplice legge regionale.
Migliaia di persone rischieranno il posto di lavoro.
Il rammarico di noi dipendenti sarà quello di essere licenziati non per causa nostra ma per colpa di una legge che non ci considera.

Non ci lamentiamo inutilmente, non vogliamo il reddito di cittadinanza e sussidi vari, ma vogliamo alzarci ogni mattina, andare a lavorare come qualsiasi altra persona.

Tutti ci considerano cattive persone che approfittano della gente che gioca: ma in realtà siamo LA PRIMA BARRIERA CONTRO IL GIOCO ILLEGALE.

Quindi non siano dei malfattori e neanche dei lavoratori di serie b. Il 20 maggio dopo 3 anni di agonia conosceremo il nostro futuro. Continuiamo a sperare che la regione Piemonte prenda provvedimenti in nostro favore.

Alessandro Rosso

Controlli anti Covid dei carabinieri, chiusi tre esercizi commerciali

 Nell’ambito dei controlli disposti dal Comando Provinciale per verificare il rispetto della normativa anticovid, i carabinieri hanno chiuso per 5 giorni tre esercizi commerciali e sanzionato 19 persone.

In particolare a Monteau da Po, nell’hinterland torinese, i militari della locale stazione hanno sanzionato il proprietario di un bar che aveva consentito la consumazione all’interno a cinque avventori anch’essi multati.
A Roure, in Val Chisone, stessa sorte è toccata al proprietario e agli avventori di un altro locale pubblico.
Infine a Torino, nel quartiere Lingotto, i carabinieri hanno sanzionato il proprietario di un locale già multato per inosservanza dei provvedimenti emanati per contenere la pandemia in atto. In questo caso all’arrivo dei militari i clienti, che stavano consumando all’interno, hanno provato a fuggire lasciando le consumazioni sul bancone ma sono stati identificati.
In tutti e tre i casi è stata applicata la sanzione accessoria della chiusura delle attività per 5 giorni.

La colomba Galup per Fondazione Paideia ha il sapore della solidarietà

Un regalo che fa del bene, per sostenere i bambini con disabilità seguiti da Paideia

Quest’anno la Pasqua ha il sapore della solidarietà: nasce la colomba Galup per Fondazione Paideia, per sostenere i bambini con disabilità e le famiglie seguite dalla Fondazione. La colomba sancisce la nuova partnership tra la storica azienda piemontese, punto di riferimento internazionale nel mercato dolciario d’eccellenza, e la Fondazione, impegnata da quasi trent’anni nella promozione di iniziative di solidarietà sul territorio.

Parte dei ricavi derivanti dalla vendita sarà devoluta a sostegno dei bambini e delle famiglie che Paideia supporta attraverso attività di terapia, sostegno psicologico, interventi economici straordinari e attività di socializzazione.

La classica e iconica colomba Gran Galup sarà acquistabile presso la Bottega Paideia (Via Villa della Regina 9/D a Torino) e presso i Galup store di Pinerolo – Via Fenestrelle 34 – e Torino – Via Andrea Doria 7; inoltre online su bottegapaideia.it

“Ogni giorno – dichiara Fabrizio Serra, direttore di Fondazione Paideia – incontriamo famiglie con bambini con disabilità che sono particolarmente provate da questa situazione. Una fatica che prima di tutto è psicologica ed è affiancata, in alcuni casi, da situazioni di difficoltà economica generate dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. La collaborazione con Galup, che ringraziamo per essere al nostro fianco, ci permetterà di rendere ancora più concreto il nostro impegno. L’iniziativa, per chi sceglierà di aderire in un momento così particolare come quello che stiamo vivendo, rappresenterà un dolce pensiero che fa del bene a tanti bambini e alle loro famiglie”.

“Nel percorso di crescita e nell’evolversi della propria storia, Galup ha sempre prestato attenzione al sostegno del territorio in cui vive e opera quotidianamente. Ed è con questo spirito che si realizza la collaborazione con Fondazione Paideia: un impegno buono e solidale” – dichiara Giuseppe Bernocco, Presidente Galup
Un gesto buono tre volte: un regalo da regalare, da regalarsi e prezioso per chi sarà sostenuto grazie all’acquisto della colomba.
Presso la Bottega Paideia si possono scoprire tante idee originali e di qualità per uno shopping solidale: articoli per la casa, gadget e accessori per la persona, prodotti di design e arredo, giochi per i bambini e proposte regalo per la Pasqua, tra cui le uova di Pasqua Paideia e tanti altri prodotti golosi. La Bottega Paideia è aperta, nel rispetto delle normative sanitarie, fino al 2 aprile (dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13,30 e dalle 15 alle 19) e attiva anche online, grazie all’e-commerce su www.bottegapaideia.it.
Un acquisto solidale consente di stare vicino ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, offrendo loro un aiuto concreto.
bottegapaideia.it
fondazionepaideia.it

La Fondazione Paideia opera ogni giorno per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, Paideia si impegna per costruire una società più inclusiva, responsabile e attenta ai bisogni di tutti. Perché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.
Galup è molto più di un marchio, è una bella e importante realtà della storia italiana che, nel suo settore, ha modificato e fatto la storia di un prodotto nazionale: 1922 Pietro Ferrua inventa il panettone che non c’era. Innovazione e tradizione è la combinazione equilibrata e vincente che guida le scelte di Galup in un percorso di continua crescita che rende il brand un’eccellenza italiana conosciuta e riconosciuta nel mondo.

 

Responsabile 118 al mare, è polemica

Mario Raviolo, responsabile del 118 piemontese è  intervistato dal Tg3 a Loano sul tema delle spiagge e delle seconde case vuote

E scoppia la polemica dopo la circolare del Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, che invita  le Asl ad evitare le ferie del personale sanitario nel periodo di Pasqua.
“Il Dirmei prima di chiederci di non andare in vacanza dovrebbe verificare al proprio interno, su cosa fanno i vertici che hanno  maggiori responsabilità: sono quelli che devono organizzare la gestione dell’ondata e le vaccinazioni”, così Chiara Rivetti, segretario regionale Anaao Assomed.

Istituto Fellini di Torino: al via la campagna di crowdfunding “Per una scuola inclusiva”

Con la convinzione che la crescita dei più giovani oggi appartenga all’intera comunità, oltre che alla famiglia e alla scuola, Rete del Dono insieme all’Istituto Fellini di Torino ha attivato la campagna di crowdfunding Per una scuola inclusiva:

https://www.retedeldono.it/it/progetti/scuola-fellini/per-una-scuola-inclusiva

L’obiettivo è attivare borse di studio per ragazzi meritevoli e in difficoltà economica, che possano frequentare una scuola che garantisca uno sbocco professionale importante. Ogni 10.000 euro raggiunti permetteranno di erogare ben 4 borse di studio. Se l’obiettivo di 30.000 euro verrà raggiunto, significherà contribuire al futuro di 12 ragazzi.

L’Istituto Fellini è un Istituto paritario unico nel suo genere, in quanto interpreta sia il ruolo di scuola sia quello di centro di produzione audiovisiva, traendo, dalla sinergica compresenza di tali attività, una metodologia didattica realmente attenta alle esigenze educative e finalizzata all’orientamento professionale di ogni singolo studente.

Rete del Dono è la piattaforma leader in Italia per l’ideazione e lo sviluppo di campagne di raccolta fondi online con modalità di tipo crowdfunding donation based e personal fundraising. In 10 anni di attività ha raccolto oltre 13.800.000 euro, con un totale di 206.700 donatori e 12.500 personal fundraiser, mentre nel solo 2020 ha toccato i 4.200.000 euro. Rete del Dono nasce con l’intento di aiutare il singolo individuo, gli enti territoriali e le aziende a dare forma al proprio impegno solidale, dalla scelta dell’organizzazione non profit alla definizione della campagna di raccolta fondi. La mission di Rete del Dono è la diffusione della Cultura del Dono e del Personal Fundraising, come espressioni di impegno civile e di cittadinanza attiva.

Torino: scappano con refurtiva al seguito

Due  fermi e un arresto della Polizia di Stato

 

Un casuale controllo di un’autovettura marciante su Corso Orbassano angolo Tazzoli con tre persone a bordo, lo scorso giovedì sera, da parte delle pattuglie della Squadra Volante, si è tramutato in un inseguimento che ha condotto al rinvenimento di beni in oro per oltre 10 mila €.  Il conducente dell’auto, un cittadino italiano di 35 anni, notato l’alt della polizia ha infatti proseguito la marcia ad alta velocità, raggiungendo Piazza Pitagora e da qui Corso Siracusa; giunto all’intersezione con Corso Orbassano ha poi decelerato rapidamente, permettendo ad uno dei passeggeri di scendere dall’auto ed a cercare rifugio all’interno del Parco Rignon; solo allora si è fermato. Grazie al convergere di più Volanti sul luogo, il trentasettenne albanese che si era nascosto fra la vegetazione del Parco Rignon è stato raggiunto e fermato; rinvenuto anche uno zainetto del quale lo stesso aveva cercato di disfarsi. Dentro, orologi, monili in oro e una cospicua quantità di monete di vario taglio.  In un marsupio che lo stesso aveva in spalla erano anche presenti preziosi e diversi orologi di sospetta provenienza. Nell’auto, insieme al conducente, era presente un altro cittadino albanese, di 19 anni, che a detta dell’italiano era andato a prendere quel giorno in un luogo nei pressi di Cumiana, per poi portare lui e il connazionale un passaggio fino a Torino. Accertamenti svolti nell’immediatezza dagli agenti delle Volanti insieme a personale dei CC di Pinerolo (TO) facevano emergere come nelle ultime ore fossero stati commessi cinque furti in abitazione nei territorio di Cantalupa e Cumiana.  Per tre delle famiglie che avevano ricevuto la sgradita sorpresa dei ladri in casa è stato possibile recuperare e restituire quanto sottratto.   I due cittadini albanesi, trovati in possesso di beni di accertata provenienza furtiva, sono stati sottoposti  a fermo di indiziato di delitto per ricettazione in concorso. LA misura è stata convalidata e si trovano attualmente in carcere. Il cittadino italiano che li accompagnava in auto, la cui condotta è stata volta ad assicurare la fuga ai rei, è stato arrestato per il medesimo reato.