CRONACA- Pagina 1537

Agli arresti domiciliari, coltivava in casa marijuana in serra

Sequestrati 86 panetti e 14 piante

Aveva anche adattato un cucina giocattolo per bambini foderandola con materiale termo riflettente, lampade e neon per conservare la sostanza. L’uomo, un cittadino italiano di 51 anni, era sottoposto al regime degli arresti domiciliari proprio per reati inerenti agli stupefacenti; nonostante avesse nascosto molto bene i panetti di marijuana e le piantine alla vista dei poliziotti che regolarmente si recavano presso il suo domicilio per il controllo dell’osservanza della misura, mercoledì scorso è stato tradito dal forte odore. Così, i poliziotti del Comm.to Centro hanno perquisito l’alloggio, trasformato in un vero e proprio laboratorio per la produzione, la lavorazione ed il confezionamento di sostanza stupefacente. I panetti di marijuana, 86, per un peso complessivo di 623 grammi, erano nascosti per lo più all’interno del mobiletto/giocattolo appositamente modificato per la nuova destinazione d’uso.

2 serre in legno costruite artigianalmente, dotate di sistema di areazione forzata sia in entrata che in uscita  custodivano, invece, 14 vasi di marijuana. Sono stati, inoltre, ritrovati nell’appartamento anche moltissimi barattoli in vetro  e materiale utile al confezionamento dei panetti e delle dosi (bilancini di precisione e bustine in cellophane.)

L’uomo è stato portato in carcere, le piantine e i panetti sottoposti a sequestro.

Manutenzione stradale, lavori nei quartieri

La Giunta Comunale ha approvato  un progetto per ulteriori opere di manutenzione e riqualificazione di strade cittadine per un totale di quasi 552mila euro, a seguito del riutilizzo dei ribassi di gara.

Il lavori consistono nell’ampliamento di alcuni interventi già previsti e riguarderanno in particolare: corso Vittorio Emanuele II, da corso Cairoli a Porta Nuova, a tratti in ambo le direzioni, e corso San Maurizio, nel territorio della Circoscrizione 1; corso Ferrucci, da piazza Bernini a via Boggio, a tratti in ambo le direzioni, nel territorio della Circoscrizione 3; corso Francia, da piazza Rivoli a corso Marche, nel territorio della Circoscrizione 4; corso Casale, tra piazza Pasini e piazzale Marco Aurelio e il controviale nord corso Regina Margherita, tra via Fontanesi e corso Belgio nel territorio della Circoscrizione 7.

Due bimbi salvati grazie a trapianto di fegato combinato

Dalla Serbia a Torino: salvati con un doppio trapianto combinato fegato – rene due bambini al Regina Margherita sono rientrati a Belgrado

Sono rientrati nella loro casa a Belgrado, dopo la riapertura delle frontiere dopo la chiusura forzata dalla grave emergenza Covid-19 e giusto in tempo prima della nuova chiusura, due bambini serbi di 13 e 7 anni arrivati a Torino all’ospedale Infantile Regina Margherita nel 2019 per essere curati attraverso un trapianto combinato di fegato e di rene per una grave malattia congenita che coinvolge entrambi gli organi, portando alla dialisi ed alla cirrosi epatica sin dai primi anni di vita.  

Il trapianto combinato di rene e fegato è un intervento molto complesso nei bambini e non disponibile in Serbia, ma il team multidisciplinare dei trapianti pediatrici della Città della Salute di Torino ha prontamente dato la disponibilità in accordo con il Centro Nazionale Trapianti per offrire una possibilità di vita migliore ai due bimbi. L’intervento è stato effettuato dal professor Renato Romagnoli (Direttore Centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette di Torino), Simona Gerocarni Nappo (neo Direttore Urologia pediatrica Regina Margherita), Aldo Verri (responsabile Chirurgia vascolare ospedaliera Molinette) e dagli anestesisti del dottor Roberto Balagna.

La dottoressa Licia Peruzzi del Centro Trapianti renali (diretto dal dottor Bruno Gianoglio) del Dipartimento Regina Margherita della Città della Salute di Torino segue un progetto di collaborazione con la Nefrologia pediatrica di Belgrado.

I due bambini sono stati accolti grazie ad una fitta rete di supporto e di mediazione culturale, coordinata dalla Onlus Collettivo Azione Pace, che segue il progetto sin dalla sua nascita. Durante la permanenza a Torino in attesa del trapianto i bimbi sono stati dializzati presso l’ospedale Infantile Regina Margherita e, grazie alla catena di solidarietà che circonda il progetto, sono stati inseriti nella scuola Vittorino da Feltre e nella vita torinese, grazie al supporto anche di casa Giglio, Casa Oz, Associazione Infanzia Nefropatica e  Find the Cure.

Il trapianto combinato rene – fegato è stato seguito da un team coordinato dal Centro Regionale Trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso), formato da nefrologi, gastroenterologi (diretti dal dottor Pierluigi Calvo) ed urologi (diretti dalla dottoressa Simona Gerocarni Nappo) del Regina Margherita, chirurghi del trapianto di fegato e del trapianto renale dell’ospedale Molinette (diretti dal dottor Aldo Verri), anestesisti delle Molinette (diretti da Roberto Balagna).

I bambini erano quindi pronti a rientrare a Belgrado, ma la chiusura delle frontiere per l’emergenza Covid-19, li ha trattenuti ancora a Torino per due mesi, durante i quali tutte le forze in campo hanno continuato a seguirli e non farli sentire isolati. Appena è stato possibile i due bimbi e le loro mamme sono riusciti a ritornare nelle loro case di Belgrado a mangiare le “caramelle di Serbia”, delle quali sentivano la mancanza, grazie anche all’aiuto del Consolato Generale della Repubblica di Serbia in Italia, che supporta i bimbi e le loro famiglie in questo lungo viaggio lontano da casa per avere una vita finalmente migliore.

Il team dei trapianti continuerà a seguire i due bambini a distanza e con visite reciproche a Belgrado ed a Torino: da questa collaborazione è nato il Centro trapianti di  rene pediatrico a Belgrado e le attività di formazione proseguono affinchè possa ulteriormente migliorare la medicina dei trapianti.  

Abolito il ticket per le forze dell’ordine

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni dei Segretari Provinciali di Torino dei sindacati di polizia SIULP, SAP, FSP, COISP

Ringraziamo il Presidente della Regione e la Giunta Regionale del Piemonte che ha accolto e resa esecutiva la delibera che abolisce il pagamento del ticket per le forze dell’ordine, equiparando anche il Piemonte ad altre regioni d’Italia.

La maggioranza politica della regione ha interpretato perfettamente le esigenze lavorative degli operatori del Comparto Sicurezza, dimostrando la giusta attenzione e sensibilità ad un problema che i sindacati di polizia denunciavano da anni. Finalmente dopo i solleciti e gli incontri di queste OOSS con le istituzioni regionali, è stata riconosciuta una misura sanitaria che istituisce un diritto “assente ingiustificato”, che obbligava i tutori dell’ordine a pagarsi le prestazioni mediche anche a seguito di incidenti occorsi in servizio. Un grande plauso per chi si è ricordato delle forze dell’ordine che tutti i giorni, nel quotidiano, mettendo a repentaglio la loro incolumità, assolve al duro e delicato compito di tutelare i cittadini garantendo la loro sicurezza.

SIULP BRAVO

SAP PERNA

FSP PANTANELLA

COISP CAMPISI

“Mobilità dolce” in borgo Vittoria

Dopo la sperimentazione della pedonalizzazione di via Vibò, a metà luglio, la Giunta Comunale ha approvato il progetto di fattibilità economica per la realizzazione di nuove aree di mobilità dolce nell’area di Borgo Vittoria, nella Circoscrizione 5.

L’intervento si svilupperà su una porzione di territorio tra le vie Vibò, Conti di Roccavione, Saorgio e Chiesa della Salute, caratterizzato da una viabilità congestionata, che necessita di essere riorganizzata e razionalizzata attraverso azioni di moderazione del traffico e che favoriscano la condivisione degli spazi tra tutti gli utenti della strada e in sicurezza.

Il progetto prevede un’ampia zona 30 estesa a tutto il quadrilatero che comprende il Santuario di Nostra Signora della Salute e la piazza del mercato della Vittoria, dove il diverso regime della circolazione sarà individuato da una segnaletica particolare e imposto da accorgimenti fisici nella sistemazione viabile.

All’intersezione tra le vie Cardinal Massaia e Vibò, Bibiana e Boccardo, Vittoria e Boccardo, Chiesa della Salute e Saorgio, Tallone e Saorgio e Saorgio e Conte di Roccavione, verranno posizionate delle vere e proprie ‘porte d’accesso’ con l’obiettivo di segnalare l’ingresso alle zone di ‘spazio condiviso’ tra chi si muove in auto, in bicicletta e a piedi.

Rialzi e restringimenti della carreggiata, asfalto colorato, una nuova segnaletica e dissuasori mobili contribuiranno a creare una vera chiara demarcazione, visiva e fisica, con la zona 30.

Verranno poi realizzati nasi a protezione dei passaggi pedonali e davanti alla scuola ‘Allievo’ e all’intersezione con le vie Roccavione e Saorgio saranno ampliati i marciapiedi fino a formare delle vere e proprie piazzole, rialzate rispetto alla via e protette con transenne e attrezzate con panche. Per migliorare l’ambiente, ombreggiare e favorire l’ossigenazione dell’aria dove possibile saranno piantati alberi.

A novembre di quest’anno è prevista l’approvazione del progetto definitivo, che terrà conto delle osservazioni espresse dalla circoscrizione 5. Per l’inizio dei lavori, che prevedono una spesa di 615mila euro, occorrerà attendere il 2021.

Anziano smarrito, i poliziotti lo accompagnano a casa

Partito da Susa con la propria autovettura, si è ritrovato in zona Madonna di Campagna, disorientato e senza la capacità di tornare a casa.

La scorsa settimana un anziano signore è stato soccorso dagli agenti della Polizia di Stato, in seguito alla segnalazione di un cittadino preoccupato per la sua condizione. L’uomo appare da subito confuso, non sa dove si trova e dichiara ai poliziotti di non essere in grado di ritrovare la strada di casa.

Gli operatori, dopo essersi sincerati dello stato di salute, contattano la moglie. La donna, sprovvista di una vettura a disposizione, manifesta le sue difficoltà ai poliziotti, che decidono di riaccompagnare a casa l’anziano. Si mettono alla guida della sua auto, fanno rifornimento e partono alla volta dell’abitazione. Strada facendo, l’uomo riconosce  l’itinerario precedentemente percorso.

Una storia a lieto fine per i due coniugi che non hanno mancato di esprimere parole di massima gratitudine per gli agenti della Polizia di Stato.

La Mole illuminata celebra Torino città covidless

Questa sera la Mole celebra Torino, Città Covidless, con la proiezione del marchio Covidless Approach & Trust.

La città di Torino, infatti, ha ricevuto l’attestazione CovidlessApproach&Trust. Un riconoscimento frutto del progetto di ricerca dell’Università di Torino, Dipartimento di Management, finanziato dalla Camera di commercio di Torino, che ha analizzato le risposte che la Città ha messo in campo per far fronte all’emergenza sanitaria legata al Covid-19 dal punto di vista della fruibilità turistica.

 

Un’iniziativa innovativa per rilanciare il turismo con l’obiettivo di attestare la fruibilità dei servizi delle città in sicurezza.

 

È la prima esperienza a livello europeo che valuta i territori in modo sistematico e dettagliato, per garantire a turisti e cittadini una piena esperienza del territorio, senza timori per la salute

Camionista trova due minori sul tir

Un autotrasportatore bulgaro ha notato due ragazzini nascosti del suo tir e ha chiamato i carabinieri.

Martedì pomeriggio, alle 14.30 circa, a Volpiano (TO), in Via Brandizzo, un autotrasportatore bulgaro, dipendente di una ditta di trasporti con sede in Sofia, proveniente dalla capitale bulgara e diretto a Lione ha richiesto l’intervento dei carabinieri della Stazione di Volpiano perché ha notato due ragazzi nascosti nel suo semirimorchio.
Dopo aver aperto il portellone posteriore, i carabinieri hanno trovato due ragazzi rannicchiati sopra gli scatoloni, entrambi senza documenti, che hanno dichiarato di essere afghani, di 15 e 17 anni.
Sono stati accompagnati al San Giovanni Bosco di Torino per un controllo medico e successivamente, su disposizione del PM di turno della Procura della Repubblica dei minori di Torino, sono stati accompagnati in due comunità della provincia.
L’autotrasportatore, nel formalizzare la denuncia, ha precisato che si è accorto della presenza dei predetti all’interno del semirimorchio nell’area di servizio Villarboit Nord – Autostrada A/4 Trieste – Torino e che secondo lui potrebbero  essere saliti a bordo durante una delle soste fatte in Italia, in quanto i sigilli risultavano integri in occasione dei controlli effettuati al confine con la Slovenia. I due minori sono stati denunciati per danneggiamento.

Fermato per un controllo aggredisce gli agenti

Un cittadino di origini africane di 22 anni, nato a Torino,  è stato arrestato da personale del Commissariato Barriera Milano per vilipendio alle FF.OO., resistenza, Violenza, lesioni, oltraggio a Pubblico Ufficiale , nonché danneggiamento aggravato.

Il giovane era stato fermato in corso Vigevano per un ordinario controllo. Dai primi istanti si è mostrato molto scontroso ed aggressivo nei confronti degli operatori di Polizia, dicendo che non aveva tempo da perdere con loro; invitato ad avere qualche minuto di pazienza, ha rincarato la dose, dando dei razzisti agli agenti, dicendo che lo controllavano solo perché il colore della sua pelle è nero. Rassicurato sul fatto che non era assolutamente questo il motivo del controllo, ma che appena finito sarebbe stato libero di allontanarsi, il ventiduenne ha gettato a terra i documenti a terra e nel momento in cui uno degli operatori si è chinato per prenderli ha approfittato del momento per fargli perdere l’equilibrio e lo ha fatto cadere:  ne è scaturita una colluttazione violenta, durante la quale lo stesso ha cercato  di sottrarre anche l’apparato radio al poliziotto, non riuscendovi, ma gli ha fratturato un dito. Grazie all’intervento del secondo agente, che riporterà anche lui lesioni per 2 giorni, il ventiduenne è stato reso inoffensivo e tratto in arresto per i reati indicati sopra. L’apparato radio ha riportato dei danni importanti. A carico del giovane sono emersi numerosissimi precedenti specifici, quali interruzioni di pubblico servizio, violenza e minaccia a Pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.

L’odioso fenomeno delle truffe agli anziani. Un nuovo arresto

Durante un servizio di prevenzione e repressione del fenomeno delle truffe perpetrate ai danni di persone anziane, agenti della Squadra Mobile hanno arrestato un cittadino italiano.

Gli operatori, transitando in Via Renier, notano un’automobile con a bordo due uomini, uno seduto lato guidatore ed uno sul sedile posteriore.

Poco dopo i poliziotti vedono un terzo uomo, travisato e vestito con abiti da lavoro tipici dei tecnici del gas, uscire dal portone di uno stabile e dirigersi frettolosamente verso l’autovettura attenzionata. Intuendo potesse trattarsi di truffatori, gli agenti decidono di procedere al loro controllo. Uno dei tre, vedendo avvicinarsi gli operatori, oppone immediatamente resistenza, permettendo in tal modo la fuga dei due complici.

Da un accertamento effettuato all’interno dello stabile, ove era uscito poco prima il malfattore, i poliziotti scoprono che l’uomo era riuscito ad accedere all’interno dell’appartamento di un’anziana signora ma che la stessa, non cadendo in errore, lo aveva allontanato prima che riuscisse ad impossessarsi dei suoi averi.

Durante la perquisizione del veicolo sono stati rinvenuti diversi oggetti utilizzati per compiere le truffe, tra cui due radiotrasmittenti di piccole dimensioni, guanti da lavoro, l’avviso di una nota società del gas ed uno strumento elettronico spacciato dal malvivente per un macchinario finalizzato al rilevamento di sostanze gassose.

Sequestrata inoltre l’autovettura, sulla quale erano state apposte due targhe false al fine di depistare eventuali controlli di Polizia.

Il reo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e tentato furto in abitazione nonché indagato per possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli e falso materiale commesso da privato.

E’ in corso un’attività investigativa finalizzata ad individuare altri episodi delittuosi allo stesso riconducibili.