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Nuovo arresto per lo spacciatore della Rivoli bene

Tolto il nome sul citofono e sulla porta di casa nel tentativo di passare inosservato

E’ stato nuovamente pizzicato dagli agenti del Commissariato “Rivoli” il venticinquenne italiano  finito in carcere già lo scorso maggio quando era stato trovato in possesso di un ingente quantitativo di marijuana di elevata qualità e della somma di 18 mila € in contanti.

Il giovane, fermato dagli agenti lo scorso giovedì mentre si spostava a bordo della sua auto di lusso per raggiungere uno stabile sito in via Magenta, il suo nuovo nascondiglio, è stato trovato in possesso di 68 grammi di hashish, 24 grammi di marijuana e 900 € in contanti, divise in vari tagli. La perquisizione è proseguita nel sottotetto del palazzo nel quale il giovane stava per fare ingresso:  qui sono stati rinvenuti ulteriori 1.5 kg di marijuana, 9 panetti di hashish per quasi un kg di sostanza, 10 grammi di cocaina, 2 bilancini di precisione, materiale vario utile al confezionamento delle dosi. Inoltre, a casa del giovane, in Corso Torino, gli agenti hanno rinvenuto ulteriori 3700 € in contanti di dubbia provenienza, considerato che lo stesso non svolge alcuna attività lavorativa, e dell’hashish in barattolo. Il venticinquenne, per eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine, aveva omesso di indicare sul citofono e sul campanello di casa il proprio nome; è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Nursing Up: “direttiva regionale cancella le ore di riposo dopo turni massacranti”

Riceviamo e pubblichiamo/ “Si attivino subito le retribuzioni per le prestazioni aggiuntive ad almeno 50 euro l’ora”

Purtroppo, ancora una volta, dopo l’idea assurda di impiegare medici e altro personale con la funzione di infermieri, ci troviamo a dover rilevare il pressapochismo e la scarsa preparazione della Regione e del Dirmei (Il Dipartimento interaziendale sulle malattie ed emergenze infettive) nell’emanare direttive apparentemente senza il benché minimo criterio né la consapevolezza di ciò che stanno disponendo.

La nuova direttiva diffusa dal Dirmei, in relazione alla carenza enorme di personale e allo stato emergenziale che stiamo vivendo, per recuperare personale sanitario necessario a coprire i turni, impone a partire da oggi 11 novembre per il personale in servizio nelle aziende sanitarie regionali in tutti i ruoli, la sospensione di tutti i congedi ordinari, delle ferie e dei congedi di recupero.

 

Si tratta di una disposizione coercitiva assurda, emanata in base a non si sa bene quale autorità, che va a cancellare non solo le ferie, non solo ore di recupero per gli straordinari ma anche le ore dei riposi compensativi che sono vitali per non mandare in burn out il personale!

Ma è mai possibile che ancora una volta gli infermieri e i professionisti della sanità debbano pagare per l’incompetenza e l’impreparazione di chi prende decisioni senza avere contezza di che cosa tali decisioni comportino?

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, chiede un immediato intervento dell’assessorato regionale alla Sanità per rimediare a questa ennesima assurdità, e soprattutto chiede, a partire da oggi, che vengano riconosciute le prestazioni aggiuntive ad almeno 50 euro l’ora visto che da oggi, con la nuova direttiva, ogni azienda in pratica vi farà sempre ricorso.

 

Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri aggiunge: “È mai possibile che chi prende certe decisioni non sappia la differenza che c’è tra i recuperi per gli straordinari e le ore di riposo necessarie a tutelare la salute di infermieri e professionisti della sanità dopo turni massacranti e lunghissimi? È mai possibile che ancora una volta a pagare l’inefficienza e l’impreparazione di chi decide, siano gli infermieri e chi lavora negli ospedali, in base a direttive coercitive e assurde che incidono sulla vita del personale?

La verità è che questa classe dirigente della nostra sanità non ha portato a termine nessuna delle azioni che sarebbe stato suo dovere compiere. Nessuna azione strutturale è stata realizzata. Non è stato integrato il personale medico, infermieristico e di supporto che versava già in gravissima condizione di carenza prima dell’emergenza e più e più volte lo abbiamo detto. Non sono stati incrementati i posti letto per i ricoveri intensivi, sub intensivi, specialistici e di base. Non è migliorata, anzi è peggiorata, la rete del territorio né quella di risposta all’emergenza. Non sono stati potenziati i laboratori analisi. Non è stato pianificato uno straccio di efficace risposta sanitaria ad una seconda ondata pandemica che tutti sapevamo sarebbe arrivata. In compenso si sono lasciati i cittadini e i sanitari di questa regione ad affrontare la nuova emergenza sanitaria in condizioni ancora peggiori di quelle di marzo. È una vergogna”.

Prosegue Delli Carri: “Ovviamente noi, come infermieri e professionisti della sanità, daremo il massimo, sempre, anche oggi e nei prossimi giorni. Lo daremo per i nostri pazienti e lo daremo per i nostri colleghi. Ma la Regione ci deve rispetto, lo stesso che oggi noi, alla luce di questa ennesima assurda direttiva, non possiamo più contraccambiare.

Vista la disposizione che cancella ferie e turni di riposo a partire da oggi, in modo scriteriato, e genera automaticamente il ricorso da parte delle aziende alle prestazioni aggiuntive, noi pretendiamo che da oggi, 11 novembre, le prestazioni aggiuntive vengano pagate almeno 50 euro l’ora, senza che vi siano ulteriori slittamenti e discussioni. I fondi, come ad esempio proposto dal tavolo Stato-Regioni, possono essere reperiti trasferendo quelli che erano già stati riservati alla diminuzione delle liste d’attesa, progetto nel quale le prestazioni aggiuntive venivano appunto conteggiate almeno 50 euro l’ora. Ripetiamo, deve avvenire a partire da oggi. La Regione non si azzardi a fare finta di nulla”.

 

 

Morte cerebrale per la bimba sopravvissuta alla strage di Carignano

Era la sola sopravvissuta alla strage di Carignano, la piccola Aurora di due anni.

Ma nel pomeriggio è iniziata l’osservazione necessaria  prima di stabilirne la morte cerebrale, dopo che la bambina era stata ferita domenica mentre dormiva,  con un colpo di pistola alla testa, sparato dal padre. L’uomo, 40 anni, aveva ucciso anche il fratellino gemello Alessandro, la moglie Barbara, 38 anni, e il cane. Poi si era suicidato con l’ultimo colpo. Poco prima di causare la tragedia aveva chiamato suo fratello : “tra poco non ci sarò più.” L’omicida non si dava pace per la separazione in corso voluta dalla moglie.

Al via il processo per i fatti di piazza San Carlo

A Palazzo di Giustizia di Torino ha preso il via l’udienza del processo per il dramma di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017.

Tta le persone chiamate in causa anche la sindaca Chiara Appendino. L’udienza avviene con il rito abbreviato, nell’aula magna del tribunale  per garantire il distanziamento delle disposizioni anti Covid, ed è dedicata agli interrogatori e alle dichiarazioni spontanee degli imputati.

L’accesso è vietato  al pubblico perché l’udienza si celebra a porte chiuse. Da definire la posizione di decine di parti civili che non hanno raggiunto un accordo per il risarcimento.

Vendeva droga e la spediva per posta, carabinieri arrestano vero postino

I Carabinieri hanno arrestato un italiano di 24 anni, abitante ad Avigliana, per possesso di droga.

 

Lunedi mattina, a Trana, in Via Roma, i militari dell’Arma, impegnati nei controlli anti Covid, hanno notato una persona molto agitata che si guardava intorno con nervosismo. I carabinieri della Stazionre di Avigliana si sono avvicinati per chiedergli i documenti. L’uomo ha dichiarato di essere un postino, fuori srvizio, ma il suo atteggiamento ha convinto i militari dell’Arma a perquisire sia lui sia la sua abitazione, anche perchè nei giorni scorsi avevano saputo di un postino specializzato anche nella vendita di droga.
La perquisizione domiciliare ha permesso di trovare 100 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, un quaderno contenente appunti e la contabilità riconducibili all’attività di spaccio e una scacciacani priva di tappo rosso con relative 19 munizioni.
In particolare, buona parte dello stupefacente è stato trovato all’interno di alcuni barattoli presenti nella camera da letto, mentre, circa 25 grammi sono stati trovati già sigillati all’interno di un plico postale pronto per essere spedito ad un acquirente.
Il giovane, che lavora come postino alle dipendenze di una ditta privata incaricata delle consegne per conto di diversi Uffici delle Poste Italiane della zona, è stato arrestato. Poste Italiane è estranea ai fatti.

Evade dai domiciliari: arrestato a Porta Nuova

Durante i controlli ai passeggeri in entrata nella stazione di Porta Nuova, gli agenti della squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer di Torino hanno arrestato un 51enne dell’Albania, residente a Bollate, nel milanese.

Lo straniero, all’atto dell’identificazione, è risultato evaso dagli arresti domiciliari, misura cautelare emessa lo scorso agosto dal G.I.P. di Milano, per il reato di stalking, nei confronti di alcuni vicini di casa. L’uomo, gravato da numerosi precedenti penali, era già stato denunciato dai Carabinieri di Bollate (MI) per il reato di evasione, lo scorso settembre. Dalle successive indagini, è emerso che l’albanese, trovato in possesso di 790,00 euro in contanti, di cui non è stato in grado di giustificarne la provenienza, si sia recato nel capoluogo piemontese per compiere delle attività illecite. Il 51enne è stato arrestato, in attesa del giudizio per direttissima.

La Madonna di Loreto in Duomo a Torino

Mercoledì 11 novembre l’effige sacra della Madonna di Loreto è giunta all’aeroporto militare di Cameri nel novarese.

Si tratta dell’undicesima tappa del pellegrinaggio nazionale iniziato nel mese di gennaio in occasione del Giubileo Lauretano, anno giubilare concesso da Papa Francesco nel centenario della proclamazione della Beata Vergine di Loreto quale “Patrona degli Aeronauti”.
Il giorno successivo, il 12, verrà portata nel Duomo di Torino dove alle 10.30 si svolgerà una messa alla presenza delle autorità civili e militari, celebrata da monsignor Gabriele Mana, Vescovo emerito di Biella.
In rappresentanza del Consiglio regionale del Piemonte parteciperà una delegazione guidata dal presidente Stefano Allasia, mentre per l’Aeronautica Militare ci saranno il Comandante dell’aeroporto di Cameri, il Colonnello Pilota Marco Mastroberti, e gli altri comandanti dei reparti della zona di Torino.
La messa verrà trasmessa in streaming sulla pagina facebook del Consiglio regionale del Piemonte e del Duomo di Torino.
A seguire verrà trasmesso, sempre sulla pagina facebook del Consiglio, un convegno formativo, rivolto principalmente agli studenti, sulla storia dell’Aviazione in Piemonte e le prospettive future di un settore strategico per la regione.
Le iniziative, organizzate dall’Assemblea in collaborazione con il Comando Aeroporto di Cameri – Aeronautica Militare, si collocano all’interno del quadro delle consolidate relazioni esistenti tra le due istituzioni, che proprio a Torino hanno profonde radici storiche.
Il 13 novembre, sempre alle 10.30, vi sarà un’analoga funzione religiosa nella Cattedrale di Aosta. L’effige sacra della Madonna di Loreto verrà onorata anche in altre due città piemontesi con altrettanti momenti di preghiera: il 23 novembre al Duomo di Novara e il 30 novembre nella chiesa di San Paolo a Casale Monferrato.

Il futuro della Cavallerizza incomincia qui

Ieri è stato approvato dalla Giunta Comunale il PUR, Piano Unitario di Riqualificazione della Cavallerizza Reale. L’approvazione della delibera, su proposta della Sindaca Appendino e dell’Assessore all’Urbanistica Antonino Iaria, rappresenta un importante passaggio verso la riqualificazione dell’immobile di via Verdi

 

Il complesso edilizio della Cavallerizza Reale, di straordinaria valenza storico-culturale, potrà ora tornare ad essere un luogo di cultura e di vitalità per tutta la cittadinanza, e potranno prendere avvio le operazioni di progettazione e restauro dell’intera struttura, che insiste su una superficie di oltre 20.000 metri quadri.

La Città, una volta dato il via libera all’iter urbanistico, otterrà così nuovi spazi destinati a un grande polo culturale, andando ad aggiungere ai propri possedimenti (oltre al Maneggio Alfieriano e al Maneggio Chiablese, già di sua proprietà) alcune importanti aree attualmente di proprietà di FIV-CDPI e CCT. La proprietà del Complesso della Cavallerizza infatti è in parte del Comune di

Torino (per circa 3.000 mq di SLP), della Cartolarizzazione Città di Torino S.r.l. – CCT (per circa 19.000 mq di SLP) e del Fondo FIV-Extra gestito da CDPI Investimenti Sgr S.p.a. (per circa 14.400 mq di SLP).

 

Un importante contenuto della delibera, che dovrà poi essere sottoposta all’approvazione del Consiglio Comunale, è costituito dalla stipula di una Convenzione Quadro che riguarderà l’intero complesso e i suoi futuri utilizzatori. Questa Convenzione, oltre a prevedere importanti cessioni al

Comune stesso, stabilirà una sorta di regolamento interno culturale, e metterà le basi per una gestione coordinata fra tutti gli attori e gli stakeholders interessati all’area. (“Tutti i Soggetti Attuatori dovranno costituire con il Comune di Torino un tavolo tecnico con il compito di individuare le modalità con le quali programmare e coordinare lo svolgimento delle attività culturali sulle aree di proprietà pubblica e destinate a funzioni pubbliche e,

compatibilmente con le specifiche esigenze organizzative, in alcune parti degli spazi di proprietà privata” – Art.12 della Convenzione Quadro).

 

Il fulcro culturale di questo complesso sarà costituito dalla cosiddetta “Crociera Castellamontiana” (dal nome dell’architetto seicentesco Amedeo di Castellamonte, progettista anche della Reggia di Venaria), attualmente pressoché sconosciuta alla cittadinanza e frammentata fra le proprietà di

Città, Cassa Depositi e Prestiti e Fondo di Cartolarizzazione CCT. Uno straordinario spazio di oltre 5000 mq in grado di dare accesso al Teatro e ai Giardini Reali Alti, convergente nella “Rotonda Castellamontiana”, luogo di enorme valore documentale per il quale il MIBACT ha già offerto una

disponibilità di sostegno economico.

 

Nel resto del complesso sono previsti insediamenti di attività orientate alla ricettività temporanea e alle attività culturali, con un importante riferimento al tema della “residenza d’artista” contenuto nella Convenzione stessa, oltre alle funzioni saranno di terziario e servizi alla persona (ASPI). Sono inoltre previsti, nel breve tempo, alcuni importanti lavori di messa in sicurezza di alcune criticità strutturali, come da sollecitazioni della Soprintendenza. In particolare sono in corso di progettazione gli interventi relativi alle parti della “pagliere” danneggiate dall’incendio del 2019 e ai tetti della manica su via Verdi, di fronte all’ingresso dell’Università degli Studi di Torino.

 

Altri lavori in fase di partenza prevedono la ristrutturazione e messa a norma del cosiddetto “Salone delle Guardie” che, una volta reso utilizzabile, sarà sede di attività da parte della cittadinanza nell’alveo delle pratiche dei Beni Comuni, come da indicazioni del Consiglio Comunale e come richiesto con forza dalla cittadinanza che, negli anni scorsi, si è fortemente spesa per la tutela del bene.

Un ulteriore contenuto della Convenzione Quadro va incontro agli usi temporanei, favorendo la possibilità di iniziative di varia natura all’interno della struttura nel periodo che precederà gli ingenti lavori edilizi, di restauro e di messa a norma. Tali lavori, che non per forza partiranno tutti assieme, avranno durate variabili e pertanto gli “usi temporanei” permetteranno di mantenere viva la funzione culturale di quelle parti del complesso già ad oggi utilizzabili.

 

Le intenzioni dell’Amministrazione, pertanto, vanno in direzione di un complesso culturale ampio, diversificato nelle funzioni e negli attori, ma orchestrato dal Comune quale polo di sperimentazione artistica e sede di importanti funzioni culturali. Un luogo importante per la Città e per la cittadinanza, con una importante regìa pubblica e caratterizzata da una forte permeabilità degli spazi. Ulteriore caratteristica che segnerà il futuro della Cavallerizza è la localizzazione sul tracciato della Linea 2 della metropolitana, con una fermata sotterranea nei pressi di corso San Maurizio che darà accesso a tutto il comparto culturale e archeologico centrale, dai Musei Reali alla Cavallerizza Stessa, da Palazzo Madama al Duomo e ai Giardini Archeologici.

Ferrante Aporti: “aggressione alla Polizia Penitenziaria”

Riceviamo e pubblichiamo / “E’ pesante il bilancio dell’ennesima aggressione subita dai poliziotti penitenziari durante lo svolgimento del proprio servizio presso l’istituto Penale per minorenni di Torino”. 

Nella mattinata di lunedì , un detenuto di origine  Tunisine  ristretto presso l’istituto penale per minorenni Ferrante Aporti di Torino si rifiutava di rientrare nella sua camera detentiva, senza alcun apparente motivo aggrediva violentemente tre agenti i quali sono dovuti ricorrere alle cure del locale Pronto Soccorso riportando contusioni varie con prognosi dai 11 ai sei giorni.

Nei momenti di grande concitazione successivi al drammatico evento, il personale interessato ha riportato alla calma il detenuto ripristinando l’ordine e la sicurezza all’interno del reparto.

Il Si.N.A.P.Pe, augura una prontissima guarigione ai colleghi tristemente coinvolti e si congratula con gli stessi per la professionalità dimostrata.

Pasquale Baiano – segretario Nazionale Giustizia Minorile Si.N.A.P.Pe

La Polfer sgomina la banda di baby rapinatori

La polizia ferroviaria di Torino ha identificato i componenti di una banda considerata responsabile di rapine a bordo dei treni regionali della linea Torino-Savona. Sono sei le misure cautelari emesse, di cui quattro in carcere e per gli altri a piede libero.

Le vittime, in particolare giovani, venivano accerchiate mentre erano sedute nella carrozza; minacciate con coltelli, tubi metallici o bastoni e costrette a consegnare  denaro e gioielli e anche vestiti. Gli investigatori sono stati aiutati nell’indagine dai social network e dalle immagini di videosorveglianza, che hanno ripreso i componenti della banda durante le rapine e mentre fuggivano. I componenti della banda sono 8 magrebini e due italiani, tra i quali tre minori.