CRONACA- Pagina 1527

Rispettiamo le regole per vincere il virus. Vivere secondo il “carpe diem” è un errore

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Comprendo e condivido i problemi dei negozianti e dei ristoratori che cercano di sopravvivere, malgrado non abbiamo ricevuto aiuti. Il turismo è stato abbandonato a se’ stesso e molti sono purtroppo destinati a chiudere. Capisco la disperazione di chi si trova in grande affanno, ma, di fronte alla situazione che vedo in molti luoghi di villeggiatura, non posso accettare che in molti ristoranti non vengano rispettate le distanze di sicurezza e a volte non vengano usate neppure  le mascherine nei luoghi chiusi come gli ascensori  

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Ieri sera l’ho toccato con mano in un noto ristorante di Alassio. Così proprio non va. Ressa, caldo, nessuna distanza a tavola. Avrei voluto urlare  la mia rabbia, ma essendo con degli amici ho taciuto ed ho fatto male. La prevenzione, la salute, la vita hanno un valore superiore a tutto e mi sembra che troppe persone oggi si ritengono in libera uscita come fossimo nell’estate 2019. C’è un allegria spensierata che in parte si può comprendere e persino apprezzare o invidiare, del tutto avulsa dai gravi lutti che la pandemia ha seminato in Italia e nel mondo. Lasciare che i morti seppelliscano i  loro morti, può essere una massima evangelica, ma certo mi pare poco umana. Non dobbiamo portare in lutto, ma dobbiamo sicuramente  rispettare i morti per salvare altre vite. Andare in giro in modo irresponsabile e ‘ un gesto di inciviltà  individualistica e stupidamente egoistica che, alla fin fine, può ritorcersi contro gli stessi irresponsabili. Quest’estate non possiamo comportarci come se il virus sia scomparso, bruciato dal sole. Dobbiamo comportarci con la serietà e l‘austerità che la situazione difficile comporta. Solo una società senza  valori fondata sul nichilismo e sull’ateismo, può lasciarsi andare alla irresponsabilità. Potremmo tornare. In autunno ad essere di nuovo rinchiusi in casa con un tracollo definitivo dell’economia. Chi non capisce questa prospettiva dimostra immaturità ed asocialità. Non invoco i volontari che voleva il ministro Boccia e che erano una specie di  capi caseggiato del Ventennio, chiedo invece  che Prefetti  e Sindaci  impongano il rispetto delle norme. Vivere secondo il carpe diem oggi è  da stupidi.. Forse è il caso di evidenziarlo con assoluta fermezza. Questo è elementare  civismo che alcuni non rispettano o forse non hanno mai conosciuto . Bisogna tornare a suonare le campane a martello per prevenire, se possibile, ulteriori disastri.
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Confermate le condanne per omicidio ai quattro della banda dello spray di piazza San Carlo

Confermata dalla Corte di Assise di appello l’accusa di omicidio preterintenzionale nei confronti dei quattro giovani accusati di avere provocato  il panico tra la folla in Piazza San Carlo a Torino la sera del 3 giugno 2017 nel corso della  su maxischermo della finale di Champions League Juventus-Real Madrid. 

Le condanne sono comprese fra i 10 anni 4 mesi e 20 giorni e i 10 anni 3 mesi e 24 giorni.

I quattro ragazzi in piazza utilizzarono bombolette di spray al peperoncino per commettere  rapine. Le conseguenti ondate di panico provocarono 1500 feriti e in seguito la morte di due donne.

Donna uccide il figlio a coltellate

DAL PIEMONTE / E ‘ successo a Pallanzeno, piccolo centro nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Un uomo è stato ucciso a coltellate dalla madre mentre si trovavano nella loro casa nel centro del paese. Un amico di famiglia ha chiamato la polizia. Tra  madre e figlio c’è stata una violenta lite. I due pochi giorni dopo l’improvvisa morte del padre e marito erano rimasti a vivere in casa insieme. Sul posto è intervenuta la polizia.

Perseguita l’ex implorando “un ultimo confronto”

Arrestato dagli agenti del commissariato Centro

Non riesce ad arrendersi alla fine della loro relazione, così inizia a seguire l’ex fidanzata, nella speranza di convincerla a tornare insieme.

Venerdì scorso gli agenti del commissariato Centro hanno arrestato un cittadino marocchino di 31 anni per atti persecutori.

L’uomo si era fatto trovare all’esterno dell’abitazione della ragazza e, dopo averle chiesto con insistenza un confronto, l’aveva afferrata con forza per un braccio, provocandole lividi ed escoriazioni, intenzionato a condurla in una zona isolata. La vittima, spaventata, aveva allora chiesto aiuto al padre, in quel momento presente in casa, che era riuscito a convincere lo straniero ad allontanarsi.

Poco dopo, una volta arrivata in corso Brescia, la donna si era trovata nuovamente davanti l’ex, che continuava a non desistere dalle sue intenzioni. Impaurita, decideva questa volta di allertare il 112 NUE. Lo straniero aveva allora tentato la fuga, terminata sotto un’aiuola in corso Giulio Cesare.

Con numerosi precedenti di Polizia, il trentunenne è stato inoltre denunciato per inottemperanza all’ordine del Questore di lasciare il paese.

Si appostava al bancomat per truffare le anziane

La Polizia di Stato di Torino ha arrestato un cittadino francese per il reato di furto pluriaggravato ai danni di una anziana signora e denunciato in stato di libertà il complice trovato in possesso di 950 euro in denaro contante.

I due malviventi, dopo aver scelto accuratamente la loro vittima, con la scusa di un  malfunzionamento del bancomat, distraevano la stessa e  continuavano con l’operazione di prelievo. Prima che le banconote uscissero, uno dei due faceva cambiare la postazione alla donna e il complice si impossessava del denaro. Il bottino aveva fruttato 1500 euro.

Le indagini dei poliziotti del commissariato San secondo sono partite da diverse denunce di furti consumati nell’area bancomat di un’agenzia di un istituto bancario ubicata in una via del centro. I furti si verificavano al mattino nelle giornate prefestive quando l’istituto di credito era chiuso.

Grazie ai servizi mirati gli investigatori sono riusciti a individuare due cittadini francesi, residenti a Marsiglia, che sostavano senza un apparente motivo nei pressi dell’area bancomat. Uno dei due compariva in un video, acquisito dai poliziotti, relativo a un furto avvenuto a fine giugno a danno di un’anziana signora.

Gli agenti, in seguito alla perquisizione, hanno trovato addosso all’uomo diverso denaro contante e lo stesso portafoglio che compariva nel video.

La polizia sequestra mezzo quintale di droga

L’auto appariva carica come se fossero tornati dalle vacanze, al suo interno, però, c’erano quasi 50 kg di droga tra hashish e marijuana.

A seguito di indagini scaturite dall’attività di controllo del territorio, personale della Squadra Mobile, negli ultimi giorni aveva individuato in via Cuneo due cittadini albanesi dediti allo smercio di sostanza stupefacente del tipo marijuana: H.D., nato il 09.11.1999 in Albania e V.E., nato il 14.01.2000 in Albania.

Gli stessi risultavano essere i fornitori di alcuni “pusher” che a loro volta servivano la movida torinese di “Piazza Santa Giulia”.

Nel tardo pomeriggio di ieri, il personale notava sopraggiungere uno dei due sospettati a bordo di una FIAT Panda nera con la quale, dopo che il complice le apriva velocemente il portone carraio, entrava all’interno del cortile di via Cuneo. Dai movimenti appariva evidente che sulla Panda fosse celata della sostanza stupefacente.

Dopo aver provveduto a bloccare entrambi i soggetti, si accertava che sul veicolo erano occultati numerosi involucri incellofanati, contenenti principalmente marijuana, per un peso totale di circa 44 chilogrammi. In un ulteriore involucro, avvolto ad arte con del nastro da pacchi, erano contenuti 5 chilogrammi e mezzo di hashish “griffato” con un marchio di abbigliamento.

La perquisizione effettuata all’interno dell’abitazione in loro uso permetteva di rinvenire ulteriori 6 chilogrammi di marijuana, celati in una valigia, nonché numerosi telefoni cellulari.

I due, che venivano tratti in arresto per il reato di detenzione di sostanza stupefacente, vantano precedenti di polizia specifici.  Stante la nazionalità degli arrestati, si presume che lo stupefacente possa essere stato importato dall’Albania per mezzo di natanti.

I prezzi al kg della droga variano dagli 800 ai 1.500 euro per la marijuana e dai 1.500 ai 2.000 euro per l’hashish. Il valore complessivo di acquisto della droga sequestrata si aggira dunque intorno agli 85.000 euro all’ingrosso. Entrambe le sostanze in questione vengono solitamente vendute sulle piazze di spaccio a 10 euro al grammo. La vendita della droga avrebbe pertanto potuto fruttare 550.000 euro.

Gtt perde quasi dieci milioni di incassi: per ora no ai rimborsi degli abbonamenti inutilizzati

Il blocco per tre mesi delle strisce blu ha fatto perdere più di  9 milioni di euro

L’azienda torinese di trasporto pubblico ha già dovuto soffrire l’assenza dei passeggeri nel periodo dell’emergenza Covid, e per questo non si può più permettere nuove abolizioni del pagamento della sosta e neppure (almeno per ora) il rimborso degli abbonamenti dei parcheggi non impiegati  tra marzo e giugno.

Sono però confermati i parcheggi gratuiti nelle due settimane centrali di agosto, come da tradizione. La situazione è stata illustrata questa mattina ai consiglieri comunali dai dirigenti Gtt.

Violenze in famiglia, casi in aumento. Quattro arresti in due giorni

Sono quattro gli arresti da parte dei carabinieri di Torino per maltrattamenti in famiglia nelle ultime 48 ore.

A Chivasso,  un 63enne ha aggredito con due martelli moglie e figlio di 61 e 22 anni al culmine di un violento litigio. A dare l’allarme al 112,  un vicino di casa. All’arrivo dei militari l’uomo stava ancora brandendo i due martelli, minacciando la moglie, che ha riportato ferite guaribili in tre giorni, così come il figlio. La moglie ha detto che le violenze andavano avanti ormai da due anni. Invece a Moncalieri un uomo si è scagliato contro moglie e figlie, di 15 e 21 anni: il 56enne, ubriaco, picchiava e minacciava i familiari ormai da  tempo. Le tre vittime sono state medicate in ospedale, con  una prognosi di 7 giorni per la guarigione. All’uomo sono stati sequestrati due fucili regolarmente detenuti. A Giaveno un 49enne ha aggredito la madre di 80 anni e anche in questo caso l’allarme è stato dato dai vicini. Quando sono arrivati i carabinieri la vittima ha raccontato che aggressioni e umiliazioni andavano avanti da molto tempo. A Torino è stato arrestato un 56enne, denunciato dalla compagna 40enne. Secondo la denuncia della donna era convinto che lei lo tradisse, pertanto la pedinava e la importunava, maltrattandola in casa e per strada. È stato arrestato proprio mentre seguiva la donna per l’ennesima volta.

La droga nel lavello. Ma il cane Jackie la fiuta

Torino, droga nascosta in un sottofondo del lavello della cucina, carabinieri arrestano pusher e chiudono centrale di spaccio
Cane Jackie fiuta oltre 1 kg di marijuana, hashish e cocaina

Torino, 15 luglio La droga era nascosta in un sottofondo del lavello della cucina. Individuata base di spaccio a La Loggia (TO), gestita da un italiano di 25 anni. L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. I carabinieri della Compagnia di Moncalieri, dopo aver raccolto numerose segnalazioni dei cittadini e aver osservato il gran via vai di tossicodipendenti acquirenti entrare e uscire dalla sua abitazione, hanno deciso di intervenire. Con l’ausilio di un cane antidroga, i militari dell’Arma hanno fatto irruzione in casa del giovane, dove hanno trovato, grazie al fiuto del cane Jackie, nascosti in un sottofondo del lavello della cucina, circa 1 chilogrammo di hashish, 100 grammi di marijuana, 6 dosi di cocaina, già pronte per la distribuzione, oltre alla somma di 5500 euro in contanti, provento delle attività di spaccio, e vario materiale utilizzato per il confezionamento in dosi della sostanza.

(foto archivio)

Ridotta la pena per omicidio all’uomo che investì i motociclisti

 La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha ridotto a 14 anni e 4 mesi  la condanna per Maurizio De Giulio

L’elettricista  nel 2017 a Condove, a seguito di una lite avvenuta in strada, inseguì e urtò una moto provocando la morte della 27enne Elisa Ferrero e il ferimento del fidanzato, Matteo Penna, di 33 anni.

Gli sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti, ma è stata confermata l’accusa di omicidio volontario.