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Torino: un amore non corrisposto. Arrestato dalla Polizia per atti persecutori

Si tratta di un 50enne marocchino con precedenti di Polizia

Sottoposto alla misura cautelare del Divieto di Dimora nel Comune e nella Provincia di Torino della durata di 5 anni e già denunciato all’Autorità Giudiziaria per tentata violenza sessuale, continua a perseguitare quell’amica che non aveva contraccambiato le sue avance.

Si conoscono da circa due anni, lei occasionalmente lo ha ospitato in casa essendo un ragazzo bisognoso di aiuto offrendogli pasti caldi e compagnia. Negli ultimi mesi però il suo atteggiamento è cambiato, è diventato possessivo e insistente nella richiesta di prestazioni sessuali nonostante la donna si fosse più volte rifiutata ribadendo che il loro era un rapporto di sola amicizia. A fine febbraio ha sporto denuncia nei suoi confronti a seguito di un tentativo di violenza. Ciononostante le chiamate sono comunque insistenti, anche da numero privato, si presenta in tutti i luoghi frequentati dalla donna, anche sul posto di lavoro, dove la stessa per evitare di farsi notare prova anche a non posteggiare la macchina in posti troppo visibili, fino a ieri quando lo ha sorpreso per l’ennesima volta. Era lì che la osservava mentre era a pranzo con una sua amica. Esausta e molto provata ha contattato la Polizia. Gli agenti delle volanti hanno arrestato l’uomo, un cittadino marocchino di 50 anni con diversi precedenti di Polizia, per atti persecutori.

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Due ragazze in manette per possesso di documenti falsi e furto

A seguito di numerose segnalazioni pervenute da parte dell’ufficio ‘Sicurezza’ di una nota catena di negozi, nella quale si denunciava di come i propri esercizi commerciali fossero diventati oggetto di furti frequenti, gli agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale hanno effettuato per alcuni giorni un servizio di monitoraggio in abiti civili presso il punto vendita di via Roma.  

Ad attirare l’attenzione degli agenti, infiltratisi tra i clienti del negozio, è stata la presenza di due giovani donne che si aggiravano in mezzo alla gente tra i vari capi di abbigliamento.

I ‘civich’ si sono avvicinati alle sospettate e, identificandosi, hanno richiesto i documenti. Senza alcuna esitazione le due giovani hanno fornito i documenti d’identità di nazionalità croata che, tuttavia, non hanno convinto gli agenti che hanno preferito approfondirne la regolarità.

Pertanto, sono state accompagnate al Comando di Polizia Municipale di via Bologna dove gli specialisti del Reparto Investigazioni Tecnologiche del Corpo hanno accertato che i documenti delle donne erano falsi.

Le due ragazze, sulle quali gli accertamenti hanno evidenziato numerosi precedenti per furto, sono state tratte in arresto per possesso di documenti di identificazione falsi, ai sensi dell’art. 497 Codice Penale, e successivamente trasferite alla casa circondariale “Lorusso e Cutugno”.

Gli stessi agenti hanno poi associato il volto delle due donne alle immagini ritratte dalle telecamere di sicurezza di un condominio durante un tentato furto in appartamento avvenuto qualche giorno prima in zona Crocetta.  A seguito di ulteriori indagini sono state riconosciute grazie a un video in possesso della Polizia Municipale e conseguentemente indagate per tentato furto in abitazione ai sensi degli artt. 56 – 624 bis Codice Penale.

In arrivo i contributi per i danni alluvionali del 2020

7,5 MILIONI PER I DANNI AI PRIVATI CAUSATI DALL’ALLUVIONE DELL’OTTOBRE 2020

Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi: “La Regione sta facendo come promesso la sua parte, ma è fondamentale che anche Roma faccia la sua”

La Regione interviene a sostegno della popolazione colpita dall’alluvione del 2-3 ottobre 2020, che ha devastato vaste zone del Piemonte: si tratta di 7,5 milioni di euro stanziati con fondi propri, come primo concreto contributo anche per i privati che hanno subito danni.

“In questo modo – dichiarano il presidente Alberto Cirio, che è anche commissario delegato dal Dipartimento della Protezione civile per la ricostruzione, e l’assessore alle Opere pubbliche Marco Gabusi – potremo aiutare i cittadini a sostenere le spese necessarie per riparare i danni subiti dall’abitazione principale e dalle relative pertinenze”.

Presidente e assessore evidenziano anche che “la Regione sta facendo come promesso la sua parte con questo segnale di attenzione verso chi è stato colpito dalla furia dei fiumi, ma è fondamentale che anche Roma faccia la sua parte, erogando le risorse previste dallo stato di emergenza. Chiediamo al nuovo Governo di intervenire con celerità”.

I Comuni interessati sono ubicati nelle province di Biella, Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli e nella Città Metropolitana di Torino, unitamente a Balzola, Bozzole, Casale Monferrato, Frassineto Po, Valmacca e Villanova Monferrato in provincia di Alessandria.

Il contributo verrà erogato sull’importo della spesa effettivamente sostenuta e/o che si andrà a sostenere, comprovata da documentazione valida ai fini fiscali, debitamente quietanzata, e dai relativi mezzi di pagamento (bonifico bancario o altro strumento di pagamento che ne consenta la tracciabilità). I danni subiti devono essere valutati in apposita perizia asseverata a cura di un professionista abilitato, iscritto ad un ordine o collegio. Gli interventi ammessi a contributo, se non già completati, devono essere eseguiti e documentati entro il termine perentorio del 31 dicembre 2022, a pena di decadenza della somma concessa.

Scuole, si va verso la chiusura almeno per due settimane nel Torinese

Da lunedì in tutto il Piemonte è prevista la didattica a distanza nelle scuole  sebbene con intensità diverse provincia per provincia.

La chiusura sarà totale per gli istituti di ogni ordine e grado nel Torinese e anche nel Cuneese, Vercellese e Verbano Cusio Ossola.

Nei territori dell’ Astigiano, Alessandrino, Biellese e Novarese le lezioni si terranno in presenza fino alla prima media compresa, e a distanza per tutte le altre scuole.  La chiusura parte dunque contemporaneamente al nuovo Dpcm, dalla data 6 marzo, con il blocco delle scuole dalla prossima settimana, almeno per  15 giorni.

La Finanza scopre supermarket della droga

La Guardia di Finanza di Torino, nei giorni scorsi, ha arrestato un trentenne torinese per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

 

Un vero e proprio supermarket della droga quello che hanno scoperto i Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego, dopo un’indagine che ha portato al fermo dell’uomo.

 

Nel corso della quotidiana attività di controllo del territorio, infatti, i militari delle Fiamme Gialle avevano rilevato un anomalo movimento di persone che entravano ed uscivano da uno stabile sito nel quartiere “Santa Rita” a Torino dove viveva il giovane, già noto agli investigatori per i suoi precedenti legati al mondo della droga.

 

I sospetti sono stati confermati quando, nel corso della perquisizione eseguita presso l’abitazione del soggetto dai Baschi Verdi, unitamente ai militari cinofili, proprio il fiuto del cane antidroga Joy, pastore belga addestrato alla ricerca di sostanze stupefacenti, ha consentito di rinvenire, occultati nella dispensa della cucina, 8 panetti di hashish pronti per essere tagliati e venduti, oltre ad un centinaio di grammi di marijuana per un totale di circa 700 grammi. La sostanza stupefacente è stata immediatamente sequestrata unitamente a 2000 euro in banconote e monete di piccolo taglio, frutto verosimilmente della vendita dello stupefacente.

 

All’interno dell’appartamento sono stati rinvenuti, altresì, bilancini elettronici per la pesatura, taglierini con lame di ricambio, nastro adesivo e bustine in plastica utilizzate per il “confezionamento” della droga da cedere agli acquirenti.

 

L’uomo è stato arrestato e condotto presso il carcere Lorusso-Cotugno di Torino a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

L’attività di servizio svolta dalla Guardia di Finanza torinese si inserisce nel quadro della costante azione di controllo del territorio, finalizzata a tenere alto il livello di attenzione e di contrasto alla diffusione delle droghe a salvaguardia della vita umana.

Siglato l’accordo sul soccorso alpino

 

A Bolzano la firma dell’accordo tecnico a favore di interventi congiunti tra le due realtà, nel segno di una forte sinergia per la sicurezza in montagna. Riguarda anche il Piemonte. Coinvolti militari della nostra regione 

 

BOLZANO, 2 MARZO – Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ed il Comando Truppe Alpine dell’Esercito Italiano hanno firmato oggi un importante accordo tecnico, per istituzionalizzare ed incrementare la stretta collaborazione operativa e addestrativa nell’ambito del soccorso alpino sul territorio nazionale. Il documento è stato siglato a Bolzano dal Presidente del Soccorso Alpino, Maurizio Dellantonio, e dal Comandante delle Truppe Alpine, Gen. C.A. Claudio Berto.

L’accordo nasce dopo una pluri-decennale collaborazione fra il Soccorso Alpino e gli Alpini: due realtà che dalle proprie specificità e dalle peculiarità di soccorso civile e militare hanno saputo creare un unicum di grande efficacia, distinguendosi in tanti interventi e scenari operativi per la sicurezza in montagna. La firma dell’accordo rafforza ulteriormente questo legame, sancendo la nascita di un protocollo operativo che non potrà che avere risvolti positivi in tutte quelle situazioni dove è necessario portare soccorso specializzato a persone in pericolo di vita in territorio impervio o montano.

L’accordo si inserisce in un quadro di cooperazione più ampio sancito dal protocollo d’intesa che da alcuni anni regola i concorsi fra il Soccorso Alpino e Speleologico nazionale e lo Stato Maggiore della Difesa, e ha aperto la strada ad una maggiore integrazione, nello specifico settore, fra il comparto civile e quello militare.

 

I dettagli operativi dell’accordo fra CNSAS e Truppe Alpine

 

Il documento firmato oggi a Bolzano avrà importanti e immediati risvolti: saranno rafforzate le collaborazioni nella attività formative, addestrative e operative in ambiente montano. E sarà immediatamente avviato – a livello di soccorso – un piano di attivazione congiunto fra il Soccorso Alpino e Speleologico e le Truppe Alpine, che andranno ad intervenire fianco a fianco in numerosi interventi di soccorso in ambiente montano e impervio.

Queste operazioni congiunte avverranno a favore del soccorso di carattere sanitario e non sanitario, per il recupero di persone in imminente pericolo di vita, la ricerca e soccorso di persone disperse in territorio montano e zone impervie, anche, ma non solo, nell’ambito degli interventi di Protezione Civile, eventualmente disposti dalle Prefetture e dagli Enti Locali competenti, dove sia richiesto l’intervento del CNSAS o delle Truppe Alpine.

Secondo quanto previsto dalla legge, il coordinamento e la direzione delle operazioni spetteranno al CNSAS, e le Truppe Alpine parteciperanno con proprio personale tecnico e squadre specializzate nel soccorso alpino militare, fatti salvi prioritari impieghi operativi di Forza Armata. Il contributo alle operazioni verrà espresso, sotto il coordinamento delle Brigate alpine, da parte di questi Comandi:

⮚                 2° Alpini (Cuneo);

⮚                 3° Alpini (Pinerolo);

⮚                 9° Alpini (l’Aquila);

⮚                 5° Alpini (Vipiteno);

⮚                 7° Alpini (Belluno);

⮚                 8° Alpini (Venzone);

⮚                 1° Artiglieria Montagna (Fossano);

⮚                 3° Artiglieria Montagna (Remanzacco);

⮚                 6° Alpini (Brunico);

⮚                 Reggimento logistico “Julia” (Merano);

⮚                 Reparto Comando e Supporti Tattici “Tridentina” (Bolzano);

⮚                 Centro Addestramento Alpino (Valle D’Aosta).

 

Movida, Torino vara un Piano comunale di risanamento acustico

Il  Consiglio Comunale di Torino ha approvato – con 20 voti favorevoli e 1 astenuto – un Piano comunale di risanamento acustico legato alla “movida”.

Redatto ai sensi dell’articolo 7 della Legge 447/1995 e della Legge Regionale 52/2000, il documento individua obiettivi di risanamento, priorità e linee di intervento, per ottenere una progressiva riduzione nel medio-lungo termine dei livelli di rumorosità e del disturbo.

In particolare, il Piano privilegia per il risanamento le azioni per la sicurezza urbana nonché il contrasto all’abuso e alla vendita non autorizzata di alcool, le campagne di informazione e partecipazione dei fruitori e dei residenti, gli interventi di riduzione e mitigazione delle esternalità negative delle attività economiche, le azioni sull’offerta di mobilità e sulla gestione della sosta, nonché i programmi di riqualificazione urbana e le iniziative di sviluppo locale, anche attraverso una specifica offerta culturale.

Al fine di raggiungere nel lungo termine il rispetto dei limiti di riferimento, il documento individua opportune azioni di pianificazione territoriale e ambientale, anche al fine di individuare aree urbane con vocazione alla vita notturna, purché caratterizzate da una limitata esposizione della popolazione residente.

Sotto il profilo acustico-ambientale, il Piano, per la natura dinamica e complessa del fenomeno della movida, promuove un approccio sperimentale, considerando i diversi contributi al clima acustico complessivo e valutando l’effettiva efficacia delle specifiche azioni sulla scorta degli esiti di monitoraggi di lungo termine e di valutazioni periodiche del disturbo percepito.

La deliberazione votata dalla Sala Rossa prevede anche l’istituzione di un Tavolo tecnico che coinvolgerà le Divisioni competenti per i temi commercio, sicurezza urbana, ambiente, innovazione tecnologica, mobilità e gioventù, con il coordinamento del Gabinetto della Sindaca, nonché le Circoscrizioni territorialmente interessate, al fine di garantire il coordinamento nel quadro delle linee di intervento tra le azioni, individuare i soggetti cui competono gli specifici interventi attuativi, definire le modalità e i tempi per il risanamento e quantificare gli oneri finanziari e i mezzi necessari all’attuazione e al monitoraggio del Piano.

Il Piano assume quali aree prioritarie di intervento quelle individuate dal “Regolamento per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande degli esercizi pubblici” quali ambiti urbani caratterizzati da problematiche collegate al traffico, all’inquinamento acustico, alla fruibilità degli spazi e alla vivibilità del territorio, ovvero:

– l’area delimitata dalle seguenti vie: corso Dante (ambo i lati), via Nizza, corso Vittorio Emanuele II, corso Massimo d’Azeglio;

– l’area delimitata dalle seguenti vie: corso Regina Margherita, via Napione ambo i lati, corso San Maurizio;

– l’area delimitata dalle seguenti vie: via Giolitti ambo i lati, via delle Rosine ambo i lati, via Po ambo i lati, piazza Vittorio Veneto, via Giulia di Barolo ambo i lati, via Verdi ambo i lati, via Roero di Cortanze ambo i lati, corso San Maurizio;

– l’area delimitata dalle seguenti vie: corso Regio Parco, corso Verona, lungo Dora Firenze.

Nel dibattito che ha preceduto la votazione, il consigliere Federico Mensio (M5S) ha ringraziato assessore e uffici comunali per il lungo lavoro svolto nell’affrontare un fenomeno – l’inquinamento acustico – di solito poco considerato, augurandosi una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza.

Vetrine in rosa per il Progetto endometriosi

Un’iniziativa di A.P.E. – Associazione Progetto Endometriosi che vuole coinvolgere i negozi di tutta Italia, per fare informazione sulla malattia, fondamentare per aiutare le donne che ne soffrono.

Le vetrine dei negozi di tutta Italia a marzo si tingono di rosa per il mese della consapevolezza sull’endometriosi, malattia cronica che colpisce circa 3 milioni di donne nel PaeseA.P.E. – Associazione Progetto Endometriosi, che unisce pazienti volontarie impegnate nel fare informazione sulla malattia, lancia un’iniziativa per far conoscere a quante più persone possibili la patologia e fare prevenzioneTutti coloro che hanno un negozio possono aderire a “Vetrine Consapevoli”, esponendo i palloncini dell’APE e il materiale informativo durante il mese di marzo. Una proposta che ha avuto già un ottimo riscontro negli scorsi anni, un modo semplice ed efficace per attrarre l’attenzione su una malattia ancora difficile da diagnosticare, per la quale l’informazione diventa fondamentale per aiutare le donne che ne soffrono, ma anche le amiche o la famiglia.
«Il materiale informativo diventa un aiuto concreto per le donne affette da endometriosi – racconta Jessica Fiorini, Vicepresidente di A.P.E. -. Dopo che sono stata operata, credevo di soffrire di una malattia rara perché non l’avevo mai sentita e nessuno, tra le persone che frequentavo, la conosceva. Un giorno una collega mi portò un volantino dell’Associazione che aveva trovato nello studio del medico e da lì mi sono documentata, ho visitato il sito e ho scoperto innanzitutto che non soffrivo di una malattia rara, che non ero sola. Di qui è nato anche il desiderio di fare volontariato in modo che l’endometriosi diventasse meno sconosciuta per tutti. Gli esercizi commerciali sono l’anima delle città e dei paesi, ce ne siamo accorti in questo ultimo anno quando sono stati chiusi, in molti casi possono contribuire anche alla diffusione di buone cause come questa». Per partecipare e richiedere gratuitamente il materiale informativo di A.P.E. – Associazione Progetto Endometriosi per la propria vetrina, si può scrivere a: spedizioni@apendometriosi.it
Sul sito dell’A.P.E. – www.apendometriosi.it – ci sono tutte le informazioni utili e i progetti, per aiutare concretamente le donne affette da endometriosi e per entrare a far parte della rete nazionale.

Ragazzo incappucciato lancia due mattoni contro i vetri del bus Gtt

 Un ragazzo incappucciato ha lanciato due mattoni contro un bus Gtt ed è fuggito

L’ autista del mezzo della linea Se1 di Gtt ha raccontato l’episodio, accaduto venerdì sera alle 23, al parcheggio Stura. Il conducente  era seduto sul bus , fermo al capolinea  pronto a ripartire.

Il  ragazzo, col volto coperto da un cappuccio, è comparso all’improvviso lanciando  due mattoni che hanno sfasciato uno dei vetri dell’autobus. L’autista non è rimasto ferito.

Continuano i bivacchi in via Parenzo

 “A DISTANZA DI 9  MESI NESSUN INTERVENTO”
Caro direttore, dopo la prima segnalazione del 27/05/2020 in via Parenzo 42, sede dell’associazione Radici & Ali, che ospita una ludoteca, a pochi metri dalla biblioteca civica Cognasso e dalla sede dei vigili urbani non è cambiato nulla, anzi la situazione è peggiorata, in quanto sui muri sono comparsi disegni osceni.
Abbiamo effettuato un secondo sopralluogo rinvenendo diverse chiazze di urina, diverse bottiglie vuote ed immondizia di ogni genere.
Avevamo chiesto semplicemente l’inserimento di una cancellata a tutela del luogo, cosa mai avvenuta nonostante un interesse mostrato dall’assessore Iaria.
Crediamo che un’associazione come Radici & Ali, che offre un ottimo servizio per i piccoli cittadini della nostra comunità meriti rispetto, è assurdo e vergognoso che il comune non sia mai intervenuto, il rischio è che l’associazione abbandoni i locali per la disperazione”.
Marina Trombini, presidente dell’associazione Giustizia & Sicurezza
Armando Monticone, presidente del circolo l’Aquilone di Legambiente.