CRONACA- Pagina 1468

Non gli bastava il reddito di cittadinanza e arrotondava facendo il pusher

Oltre 4000 euro nascosti nel comodino del pusher, denunciata una seconda persona

 

Gli agenti del Commissariato San Secondo, in seguito ad attività info-investigativa finalizzata al contrasto dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto un cinquantacinquenne e denunciato all’Autorità Giudiziaria un quarantasettenne, entrambi cittadini italiani con precedenti di Polizia.

Lunedì pomeriggio gli operatori, coadiuvati da pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine e da Unità Cinofile, hanno fermato un uomo, classe ’74, alla guida della sua auto in corso Rosselli. Alla richiesta dei documenti gli agenti intuiscono trattarsi del fratello di un individuo già arrestato lo scorso 19 dicembre per essere stato trovato in possesso di 800 grammi di hashish.

L’autovettura dell’uomo, risultato avere precedenti di Polizia per detenzione di sostanza stupefacente, è stata sottoposta a controllo e la perquisizione estesa alla sua abitazione, a Grugliasco, dove grazie al supporto di NAIK, cane antidroga, sono stati rinvenuti quasi 26 grammi di hashish.

Sempre nell’ambito dello stesso controllo è stata ispezionata l’abitazione di un altro cinquantacinquenne, risultato avere contatti con i due fratelli circa la loro attività delittuosa.

Nella camera da letto, nel primo cassetto di un comodino, all’interno di un borsello, sono stati trovati circa 140 grammi di hashish in panetti, uno e mezzo nello specifico. Sempre nel comodino sono stati trovati 4050 euro in contanti e un bilancino di precisione mentre in cucina è stato rinvenuto un coltello con tracce di sostanza stupefacente.

Da accertamenti è emerso come l’uomo, già condannato per due volte per spaccio, fosse beneficiario del reddito di cittadinanza, in quanto privo di un’occupazione lavorativa.

Rinviato lo stop alla circolazione degli euro 4 Diesel

Il Piemonte aveva scritto al Governo nei giorni scorsi insieme alle altre Regioni del Bacino Padano per chiedere una sospensione del blocco alla luce dell’emergenza sanitaria

Euro 4, il Ministro dell’Ambiente accoglie, con una lettera arrivata in serata, la richiesta di proroga per l’entrata in vigore dello stop ai veicoli Euro 4 diesel, avanzata dai presidenti delle quattro regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) al termine di un incontro che si è svolto lo scorso 4 gennaio. Una richiesta di rinvio di entrata in vigore della limitazione alla circolazione, motivata dall’emergenza sanitaria in atto e, in questo senso, accolta dal ministro Costa. Nell’incontro le quattro Regioni avevano confermato, per parte loro, il massimo impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti nell’area padana in un’ottica di sostenibilità ambientale. “Una proroga di buon senso – commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – la cui richiesta era arrivata non solo dal mondo produttivo ma anche da quello privato, anche alla luce della riapertura delle scuole e quindi con la possibilità di circolare ed evitare situazioni di possibili contagi. Naturalmente sarà una misura temporanea. Da parte nostra non diminuisce l’impegno per combattere lo smog. A breve ci sarà un incontro per definire il piano straordinario per definire la riduzione delle emissioni. La prossima settimana si aprirà la manifestazione di interesse per Move-In, appena avremo il primo provider potremo partire anche con quella misura”.

Covid, 7 gennaio: ricoveri ospedalieri in flessione

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1040 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 75 dopo test antigenico), pari al 12,2% dei 8.497 tamponi eseguiti, di cui 2.929 antigenici. Dei 1040 nuovi casi gli asintomatici sono 345, pari al 33,2%.

I casi sono così ripartiti: 172 screening, 533 contatti di caso, 335 con indagine in corso; per ambito: 96 RSA/Strutture socio-assistenziali, 69 scolastico, 875 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 207.583, così suddivisi su base provinciale: 18.498 Alessandria, 10.599 Asti, 7215 Biella, 28.741 Cuneo, 16.228 Novara, 108.466 Torino, 7863 Vercelli, 7209 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1088 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1676 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 184 (- 8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2760 (13 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.645

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.089.744 (+ 8497 rispetto a ieri), di cui 938.153 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8106

Sono 18 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8106 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1238 Alessandria, 515 Asti, 337 Biella, 929 Cuneo, 668 Novara, 3714 Torino, 378 Vercelli, 257 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

179.888 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 179.888 (+1782 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 15.570 Alessandria, 8729 Asti, 6176 Biella, 25.079 Cuneo, 14.060 Novara, 95.083 Torino, 6782 Vercelli, 6098 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 936 extraregione e 1375 in fase di definizione.

Torino: ruba tre felpe ma viene fermato

Dopo l’arresto scattano anche denuncia e sanzione

Un cittadino rumeno di 21 anni è stato arrestato per furto dagli agenti della Squadra Volante domenica pomeriggio, dopo essere intervenuti in un supermercato cittadino di via Genova. Lo straniero era stato fermato all’interno dell’esercizio dopo essersi impossessato di tre felpe di marca, del valore complessivo di 150 euro, che aveva occultato sotto il proprio giubbotto.

Per eludere la sorveglianza, il ventunenne si era avvicinato alle casse chiedendo il prezzo di una scatola di bicchieri che poi aveva posato. Il giovane, però, non sapeva che i suoi movimenti erano stati osservati da personale del negozio. Vistosi scoperto, il reo aveva spintonato personale di vigilanza dimenandosi una volta raggiunto, reazione che però non gli era valsa la fuga.

A seguito di accertamenti, è poi emerso che l’arrestato aveva a carico un divieto di dimora nel Comune di Torino datato novembre 2020, motivo per il quale è stato denunciato in stato di libertà. Allo stesso tempo, trovandosi fuori dal comune di residenza, è stato sanzionato per le violazioni relative alle norme di contenimento del Covid 19.

Spaccata nella notte in via Nizza

Arrestato l’autore dagli agenti della Squadra Volante

Domenica notte, poco dopo le tre, gli agenti della Squadra Volante scorgono in via Nizza un uomo che, accortosi della loro presenza, si nasconde tra le auto in sosta. Poco dopo, sale su uno di questi veicoli e dopo aver messo in moto si dirige in direzione di corso Spezia. Gli agenti inseguono l’auto che intercettano in via Genova. L’uomo alla guida, un quarantunenne con diversi precedenti di polizia a carico, viene trovato in possesso di numerosi arnesi atti allo scasso. Nell’auto, i poliziotti trovano anche l’inserto di una cassa per la suddivisione dei soldi contenente monete e banconote per oltre 100 euro.

Gli agenti appurano che il denaro era stato prelevato dal quarantunenne all’interno di un negozio di via Nizza nel quale si era introdotto forzando serranda e porta d’ingresso. Per l’uomo, un sorvegliato speciale, scatta l’arresto per furto aggravato e la denuncia per ricettazione per del materiale telefonico e informatico trovato nell’auto e per la violazione della sorveglianza speciale.

Il denaro recuperato è stato poi riconsegnato a responsabile del negozio oggetto del furto.

Mucche a spasso sulla provinciale

Per nulla intimorite dal traffico numerose mucche hanno attraversato la rotonda sulla nuova strada provinciale nei pressi di Rivalta, all’ingresso della tangenziale per Orbassano. Le insolite foto sono state scattate da Massimo Agro’.

In fiamme la storica azienda della trippa di Moncalieri

Distrutti i macchinari  dello storico stabilimento in via Alba a Moncalieri de 
La Tripa ‘d Muncalé

La ditta alimentare fu fondata nel 1895.

Le fiamme sono divampate ieri sera e sul  posto sono giunte più  squadre dei vigili del fuoco.
Il capannone purtroppo è andato distrutto. Una nube di fumo era visibile a chilometri di distanza.

(foto archivio)

Dal Piemonte un coro di no alle scorie nucleari

Dal Piemonte arriva un coro di no alla decisione del Governo di inserire il Piemonte tra le regioni in cui sono state individuate 8 aree potenzialmente idonee alla costruzione del sito del Deposito nucleare nazionale.


MPP PROPONE UNA PETIZIONE 

Due sono nella Città Metropolitana di Torino, Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola, e sei in Provincia di Alessandria, Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine Monferrato-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio. Il tutto è avvenuto, come commenta il sindaco di Castelletto Monferrato, Gianluca Colletti “ a cielo sereno, con la pubblicazione dello studio sul sito, di notte, senza che sia stata mai fatta alcuna comunicazione alle parti”. E la sconfessione della decisione è arrivata dura dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “Trovo assurdo che una scelta di questa portata sia stata assunta senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci dei territori. E’ inaccettabile che da Roma piovano di notte sulla testa dei cittadini piemontesi decisioni così importanti e delicate che riguardano le nostre vite”. A fargli eco a livello nazionale è il leader della Lega Matteo Salvini: “Il governo si conferma incapace, pericoloso ed arrogante, sul tema del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi in Piemonte e a nulla servono le ridicole spiegazioni delle ultime ore”. Dura è anche la reazione del capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Riccardo Molinari: “Una decisione inopportuna nei tempi e nel metodo ce scavalca completamente Regioni, Province e Comuni, individua 67 aree idonee in 7 regioni italiane, senza minimamente coinvolgere gli enti locali, i territori e le popolazioni interessate. Teniamo conto che si tratta di un percorso decisionale fermo da diversi anni, inaccettabile che debba essere sbloccato proprio ora in una situazione di complessiva emergenza”. “I cittadini di Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia – dice il senatore e segretario nazionale di Cambiamo, Massimo Berutti – meritano che processi di questo genere siano il più concertati possibile”. Così il senatore totiano ha scritto al presidente della Commissione di inchiesta sui rifiuti di avviare un ciclo di audizioni per approfondire il tema. Il deputato azzurro Carlo Giacometto in una nota evidenzia che Nei prossimi mesi, infatti, ci sarà tempo e modo per le Amministrazioni e per le popolazioni coinvolte – sia nell’area del chivassese, sia nell’area sud di Torino, sia nella provincia di Alessandria – per consultare i documenti resi pubblici da Sogin, dopo il nulla osta arrivato solo oggi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente, e per mettere a disposizione le proprie controdeduzioni.

Nel corso di quel dibattito pubblico, infatti, dovranno emergere tutti gli aspetti del progetto preliminare che ha individuato 67 siti potenzialmente idonei in Italia, le criticità e le eventuali opportunità, inclusi i doverosi benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere. Allo stesso tempo, si dovrà prevedere un preciso percorso di bonifica e di smantellamento della ventina di siti temporanei attualmente in attività, con tempi e modi preliminarmente definiti.

E, proprio a questo proposito, oggi sarebbe piuttosto urgente ampliare la platea dei beneficiari delle compensazioni nucleari per quelle comunità che si trovano proprio nei pressi dei depositi temporanei, rivedendo i criteri attualmente basati sui soli confini amministrativi comunali e non, come sarebbe molto più equo, con la distanza chilometrica dal sito. 

E’ il caso, ad esempio, di tanti Comuni della Città metropolitana di Torino, che si trovano a poca distanza in linea d’aria dall’impianto Eurex di Saluggia (VC). Quelle comunità locali, paradossalmente, finora non hanno mai ricevuto alcun tipo di compensazione economica, pur essendo state per molti anni esposte ad un rischio anche maggiore, tuttora esistente, a causa della vicinanza di quel deposito temporaneo ai pozzi dell’Acquedotto del Monferrato che provvede alla zona.

E’ l’obiettivo di una mia proposta di legge e di numerosi miei emendamenti in tal senso, che ahimè finora non hanno trovato accoglimento dalla maggioranza giallorossa, ma che non smetterò di riproporre nei prossimi provvedimenti, a maggior ragione dopo la notizia odierna”. Dalla Città Metropolitana di Torino, poi, arriva la presa di posizione del sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio: “Apprendiamo oggi dagli organi di stampa che Carmagnola è stata inserita, con autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente, tra le proposte di siti per deposito di scorie radioattive. Comunichiamo che la città di Carmagnola non è stata informata preventivamente e che l’avviso pubblicato indica una proposta di Carta Nazionale di 67 aree potenzialmente idonee sulla base di valutazioni che non condividiamo assolutamente. Siamo determinati a dimostrare la NON IDONEITA’ dell’area individuata e a proteggere il territorio carmagnolese ed i suoi abitanti e facciamo appello a tutte le forze politiche, alle associazioni di categoria e a tutti i Cittadini di affiancarci in questa battaglia.” Sul fronte del no c’è anche il sindaco di Fubine Monferrato e deputato Lino Pettazzi che rileva come “ In piena notte, nel bel mezzo di una crisi e di un’emergenza pandemica, il Governo diffonde una decisione (già presa) di tale portata senza la benché minima condivisione con le istituzioni locali. È una situazione che, se non fosse decisamente grave, sarebbe ridicola tanto è paradossale – commenta il deputato e sindaco di Fubine Monferrato – Per anni, il nostro territorio, pregevole sito Unesco, ha investito risorse via via sempre più imponenti per sviluppare e consolidare una vocazione turistica. Ora, anche se si tratta solamente di un’ipotesi, la decisione di considerare un pezzo di Monferrato come idoneo a ospitare i rifiuti radioattivi italiani smonta completamente quel progetto di investimento turistico. Ma non solo: la gravità di questa eventualità balza ancor più agli occhi se si pensa che, in tema ambientale, il Monferrato ha già pagato e continua a pagare un prezzo altissimo a causa del dramma dell’amianto. A questo territorio interessa chiudere quel capitolo con il completamento delle bonifiche e, ora, risollevarsi dall’emergenza in atto per essere protagonista di una rinascita e di un rilancio dei flussi turistici: una decisione in altro senso non farebbe altro che portare “flussi di scorie” dei quali, in questo momento di crisi, facciamo a meno. Ma, qualora fosse necessario, garantiamo di far conoscere la nostra contrarietà anche con le barricate. Sulla decisione arriva anche forte preoccupazione per l’agricoltura dal parte di Cia Alessandria che sarebbe coinvolta per oltre 1000 ettari di terreno. Spiegano il presidente Cia Alessandria Gian Piero Ameglio e il
direttore Paolo Viarenghi: “Siamo perplessi sulle modalità di
realizzazione del progetto: le Organizzazioni agricole non sono state
coinvolte nella sua stesura e apprendiamo a cose fatte le prime
informazioni, che risultano essere ancora poco esaustive. Seguirà
nelle prossime settimane la fase di consultazione, in cui esprimeremo
la nostra forte preoccupazione sull’impatto che questo progetto avrà
sull’agricoltura del nostro territorio, ricca di terreni a vocazione
orticola e cerealicola nelle zone prese in esame. Le produzioni di
qualità non potranno essere ritenute tali, in futuro, se coltivate
accanto a scorie nucleari. Questo avrebbe conseguenze gravissime
sull’economia del nostro territorio”.
Infine il Movimento Progetto Piemonte – MPP con il presidente Massimo Iaretti ed i Liberi Elettori Piemonte, con il segretario Emiliano Racca, parlano di “uno schiaffo in faccia all’autonomia del Piemonte, ai Piemontesi tutti” ed annunciano che formalizzeranno, insieme ad alcune liste civiche, la proposta di “un ordine del giorno da presentare affinchè sia approvato in tutti i consigli comunali, provinciali, nella Città Metropolitana di Torino e in Consiglio Regionale e l’idea di una petizione al Parlamento ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione perché venga ripensato l’intero studio e rivisto con un confronto democratico e non verticistico e centralizzato con le popolazioni e le istituzioni del territorio”.

Marco Gindari

Rilascio Spid alle Poste prenotando via Whatsapp

E’ oggi  possibile prenotare  tramite l’App Ufficio Postale o via WhatsApp un appuntamento per il rilascio dell’identità Digitale SPID presso gli Uffici Postali.

I sistemi di prenotazione a distanza che da oggi consentono di riservare l’accesso per il rilascio dell’Identità Digitale oltre ad offrire la possibilità di prenotare anche tutte le operazioni sia finanziarie sia postali, sono disponibili in 120 Uffici Postali della provincia di Torino.

Per prenotare l’operazione tramite l’App Ufficio Postale è sufficiente scaricare gratuitamente l’applicazione sul proprio smartphone, tablet e selezionare il tipo di servizio richiesto tra SPID  e le altre operazioni (opzione €Tutte le operazioni), il giorno e l’orario preferito per svolgere l’operazione.

Per richiedere il ticket elettronico con WhatsApp è necessario memorizzare sul proprio smartphone il numero 3715003715. Il cittadino dovrà avviare una chat e un operatore virtuale di Poste Italiane risponderà proponendo, tra le varie opzioni, la prenotazione del ticket.

Digitando poi il Comune, indirizzo e numero civico di riferimento, al cliente sarà proposto l’Ufficio Postale più vicino con l’indicazione del primo appuntamento disponibile per la prenotazione. Se il cittadino accetta, riceverà un codice di prenotazione che verrà mostrato sul display dell’ufficio postale al momento dell’appuntamento.

Ricordiamo che è possibile richiedere SPID comodamente da casa tramite l’App PosteID per tutti i cittadini in possesso di un passaporto o di una carta d’identità elettronica.

Nel sottolineare la costante attenzione alle esigenze della clientela, coglie l’occasione per rinnovare l’invito a recarsi presso gli Uffici Postali muniti di appositi strumenti di protezione individuali.

Questi gli UP

ALMESE BEINASCO 1 TORINO 23 TORINO 44 TORINO 69 CHIVASSO 1
AVIGLIANA BORGATA PARADISO DI COLLEGNO TORINO 24 TORINO 45 TORINO 7 CIRIE’
BRUINO COLLEGNO TORINO 25 TORINO 46 TORINO 70 CUORGNE’
BUSSOLENO COLLEGNO 1 TORINO 27 TORINO 47 TORINO 71 DRUENTO
CARMAGNOLA LEUMANN TORINO 28 TORINO 48 TORINO 73 IVREA
CASCINE VICA MONCALIERI TORINO 29 TORINO 49 TORINO 74 LANZO TORINESE
GIAVENO MONCALIERI 1 TORINO 3 TORINO 5 TORINO 75 LEINI’
GRUGLIASCO NICHELINO TORINO 30 TORINO 51 TORINO 77 PIANEZZA
LA LOGGIA NICHELINO 2 TORINO 31 TORINO 52 TORINO 9 POIRINO
NONE SAN PIETRO MONCALIERI TORINO 32 TORINO 56 TORINO CENTRO PONT CANAVESE
ORBASSANO STUPINIGI TORINO 33 TORINO 57 TORINO PORTA NUOVA RIVAROLO CANAVESE
PINEROLO TORINO 10 TORINO 34 TORINO 58 TROFARELLO SAN MAURO TORINESE
PIOSSASCO TORINO 11 TORINO 35 TORINO 59 ALPIGNANO SANTENA
RIVALTA DI TORINO TORINO 14 TORINO 37 TORINO 6 BORGARO TORINESE SETTIMO TORINESE
RIVOLI TORINO 15 TORINO 38 TORINO 60 BRANDIZZO SETTIMO TORINESE 1
SANT’ANTONINO DI SUSA TORINO 16 TORINO 39 TORINO 62 CALUSO SETTIMO TORINESE 2
SUSA TORINO 17 TORINO 4 TORINO 63 CASELLE TORINESE STRAMBINO
VINOVO TORINO 18 TORINO 40 TORINO 65 CASTELLAMONTE VENARIA REALE
VOLVERA TORINO 19 TORINO 41 TORINO 66 CHIERI VENARIA REALE 1
BEINASCO TORINO 22 TORINO 43 TORINO 67 CHIVASSO VOLPIANO

Sicurezza sui treni, il bilancio di un anno: in calo i reati denunciati

La Polizia Ferroviaria, quotidianamente impegnata nell’attività di vigilanza e controllo delle stazioni e aree ferroviarie di Piemonte e Valle D’Aosta, fa il bilancio operativo dell’anno appena trascorso

Numerosi servizi d’iniziativa per attività di vigilanza appiedata in stazione e automontata lungo le linee ferroviarie, legate anche ai controlli “anti covid” hanno portato all’identificazione di 166.518 persone (28.335 in più rispetto all’anno 2019), di cui 47.162 stranieri, complessivamente 37.454 con precedenti di polizia e 6.963minori. Le persone arrestate sono 50 di cui 1 minore, 728 i denunciati a piede libero di cui 38 minori. 826 sono le sanzioni amministrative elevate. 29 i servizi straordinari svolti da gennaio a giugno su input del Servizio di Polizia Ferroviaria (‘Oro Rosso’, ‘Stazioni sicure’ e ‘Rail safe day’) rispettivamente finalizzati al controllo dei rottamai per il contrasto dei furti di rame ed alla sicurezza diviaggiatori e bagagli, assicurati anche mediante l’ausilio di personale del Reparto Mobile, Reparto Prevenzione Crimine, unità cinofile antidroga e antisabotaggio e metaldetector. Non meno efficace il concorso dei militari dell’Esercito che affiancano gli Agenti della Polfer nei quotidiani servizi di pattugliamento e monitoraggio nellestazioni di Porta Nuova e Porta Susa.

In tale contesto, grande attenzione è stata rivolta alla sicurezza sia del personale ferroviario  che dei viaggiatori, assicurando la vigilanza con 2.804 pattuglie specializzate a bordo di 6.889 treni, individuati all’esito di un attento monitoraggio d’intesa con FS Italiane, compreso il treno notte Roma/Torino, con 38.544 persone identificate in corsa treno, grazie all’uso dei palmari.

Nell’espletamento dei servizi specifici sono state sequestrate 1 arma da fuoco e 27 armi da taglio, stupefacente di vario tipo tra cui cannabinoidi, cocaina, oppiacei e sostanze sintetiche il cui peso complessivo è stato superiore ai 2 kg.

Sono stati elevati 52 ordini di allontanamento di cui 47solo nella provincia di Torino e sono state avanzate 2 proposte al Questore di Torino per l’emissione dei Daspo Metropolitano.

In netto calo i delitti di varia natura denunciati in ambito ferroviario, da 647 dell’anno 2019 a 416 dell’anno corrente, con un decremento del 36% circa, in un trend favorevole registrato nell’ultimo triennio.

Di notevole impatto l’attività di contrasto ai furti di rameche si è tradotta in un recupero di oltre 3,5 tonnellate del metallo prezioso, nel sequestro di 2 impianti di granulazione e triturazione e un capannone di stoccaggio, nonché diversi cassoni metallici contenenti polvere di rame. Nell’ambito dei numerosi controlli svolti sono state elevate 108 sanzioni amministrative per un totale di 303,150 euro.

Sono state rintracciate 8 persone scomparse, di cui 5 minori che si erano allontanate dalle proprie abitazioni, da centri di accoglienza o comunità, mentre nell’ambito dell’impegno nella divulgazione nelle scuole dei principi cardine della sicurezza ferroviaria il Compartimento del Piemonte grazie al progetto ministeriale ‘Train to be cool’, ha raggiunto 311 studenti di vari istituti di scuola media inferiore e superiore di tutte le province di competenza con l’ausilio di operatori Polfer qualificati, purtroppo l’anno appena trascorso è stato condizionato dall’andamento della pandemia.

Gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria sono riusciti ad identificare dieci componenti di una gang responsabile di diverse rapine commesse a bordo dei treni regionali sulla linea Torino – Savona.

Il modus operandi del gruppo criminale era sempre lo stesso: le giovani vittime venivano accerchiate mentre erano sedute nella carrozza e venivano minacciate con coltelli, tubi metallici o bastoni costringendole a cedere i loro valori, come denaro, gioielli ed in una occasione perfino dei capi di abbigliamento poco prima acquistati.

Le complesse indagini, svolte anche attraverso il prezioso utilizzo dei social network, hanno permesso di identificare tutti e dieci i componenti della banda, costituita da 8 soggetti magrebini e due italiani, dei quali 3 minori.

Al termine dell’indagine, sono state eseguite sei misure cautelari, di cui 4 custodie in carcere, mentre gli altri sono stati denunciati in stato di libertà.

Nel corso delle varie attività svolte, gli Agenti di Polizia hanno individuato e poi denunciato due giovani che si sono resi responsabili di un grave episodio a bordo di un treno regionale; dopo aver forzato la porta di accesso, sono riusciti ad introdursi nella cabina posteriore del treno in corsa, ponendosi ai comandi del convoglio che, fortunatamente, in quel momento erano disattivati.

Uno di loro ha poi preso l’estintore presente all’interno della cabina e, dopo averne scaricato il contenuto dal finestrino, lo ha gettato fuori dal treno, non curante del fatto che, considerata la velocità del treno in corsa, avrebbe potuto tragicamente impattare contro un altro convoglio in transito o contro gli stessi passeggeri del treno, con conseguenze fatali.

Nel mese di luglio è stato provvidenziale l’intervento degli Agenti del Settore Operativo di Torino Porta Nuova che hanno notato una donna aggirarsi in atteggiamento molesto, mentre brandiva una lama di grosse dimensioni nei confronti delle persone sia all’interno della stazione per poi dirigersi alla fermata dei trasporti pubblici vicino alla stazione. Raggiunta ha tentato più volte di colpire i poliziotti con vari fendenti all’addome e al petto, ma grazie alla prontezza degli operatori è stata disarmata e arrestata.