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Trova gioielli in cantina e tenta di rivenderli

Denunciato dagli agenti del Commissariato San Secondo

Sono circa le 11.30 di lunedì scorso ed un soggetto sta passeggiando su via Magenta, quando improvvisamente scorge la pattuglia del commissariato San Secondo. Intimorito, cambia strada, cercando di defilarsi sotto i portici. Gli agenti, insospettiti dal comportamento dell’uomo, lo fermano. Si tratta di un cittadino peruviano di 41 anni.

Da un primo controllo risultano diversi precedenti a carico dello straniero. Sottoposto a perquisizione, gli operatori rinvengono nella sua tracolla due cofanetti contenenti diversi monili in oro, molti dei quali da donna. Sul retro di un ciondolo era incisa una frase con una data di nascita, verosimilmente un regalo di battesimo. Il quarantunenne riferisce che i preziosi sono di sua proprietà e che li sta portando a far valutare poiché intenzionato a venderli. La versione dell’uomo non convince i poliziotti che tornano ad interrogarlo sulla reale provenienza dell’oro in questione. Lo straniero conferma quanto appena dichiarato, aggiungendo di averli collezionati nel tempo attraverso acquisti effettuati al mercato del “balon”. A questo punto gli agenti procedono con la perquisizione domiciliare dove rinvengono, all’interno di un armadio, una scatola metallica contenente oltre 20 cofanetti per gioielli vuoti ed una foto ricordo raffigurante una ragazza in occasione della sua Prima Comunione.

Vistosi scoperto, il peruviano racconta ai poliziotti di aver effettuato alcuni giorni prima lo sgombero di una cantina, di cui una parte degli arredi era stata regolarmente smaltita mentre l’altra l’aveva sistemata nel proprio garage. Nel controllare il mobilio aveva poi scoperto il portagioie con all’interno monili in oro, monete di valore ed alcune medaglie sportive, che avrebbe voluto rivendere in mattinata.

Gli agenti del commissariato risalgono alla legittima proprietaria che, ignara di quanto contenuto nell’arredo presente in cantina, riconosce tra i preziosi il ciondolo con incisa la sua data di nascita. Il quarantunenne è stato denunciato per furto aggravato.

Renzo e Angelo: “Anziani e abbandonati dai servizi sociali”

Renzo, originario di Agrigento e Angelo, italo-polacco residente in Italia da oltre trent’anni. Entrambi ultrasessantenni, sono persone molto povere e godono di una pensione di invalidità a causa delle loro precarie condizioni di salute.

Renzo è costretto un giorno sì e un giorno no a recarsi in ospedale per sottoporsi alla dialisi a causa di una malattia ai reni, e Angelo a causa di vari problemi agli arti inferiori è quasi impossibilitato a muoversi dal letto. Vivono a Torino in un appartamento popolare in Corso Giulio Cesare 285.
Popolare però non è il termine giusto, vivono in una casa fatiscente. Si tratta di un alloggio di 40 metri quadrati, piccolissimo per due persone. E dentro è una cosa spaventosa. Non c’è un angolo che non sia ricoperto da ragnatele. I due anziani, quasi impossibilitati a muoversi, in un alloggio così piccolo fanno fatica a vestirsi, figuratevi a fare le pulizie. C’è un bagno, ridotte in condizioni pietose e rigorosamente senza doccia.
Ci sono due camere separate, quello sì. Ma Renzo e Angelo per recarsi nelle rispettive stanze devono assottigliarsi come fossero silhouette o dei contorsionisti da circo. Ma loro non ce la fanno, sono due persone malate con dei seri problemi di salute, e per loro anche muoversi dalla loro stanza per andare in bagno diventa un problema. Renzo, che rispetto ad Angelo riesce a camminare con più facilità, si reca fuori dai bar della zona per ricevere la consegna del cibo invenduto. Lo stesso cibo che in quella casa Renzo e Angelo continuano ad accumulare e che non sanno dove mettere a causa della mancanza di un frigorifero o anche solo di semplici scaffali.
Tutto quel cibo continua ad essere accumulato e nella stanza dove dorme Angelo c’è una vera e propria piramide di cibo che quasi impedisce il passaggio, c’è da sperare che non capiti mai un’emergenza in cui sia necessario sgomberare l’appartamento altrimenti è la fine. Ovviamente fa freddo, il riscaldamento non funziona e di giorno è quasi impossibile resistere senza il giubbotto, figuriamoci di notte. In tutto ciò viene da chiedersi una cosa, ma gli assistenti sociali? Ma il Comune di Torino? “Abbiamo chiesto più volte aiuto all’Atc, e ci hanno detto che non ci possono aiutare – affermano Renzo e Angelo – è pazzesco, sono pieni di case vuote e hanno avuto il coraggio di dirci che non ci possono aiutare.
Noi chiediamo di poter vivere in un appartamento un po’ più grande rispetto a questo, che non significa chiedere di vivere in un castello, ma semplicemente in una casa dove ci sia lo spazio necessario anche solo per vestirsi. Non si può andare avanti così. E’ peggio di una galera”. Insomma, l’appello è chiaro. In un momento così difficile per la storia dell’umanità, è sempre bene tenere presente e ricordarsi delle persone che soffrono e che, non certo per colpa loro, vivono in condizioni assurde. Quello che ci auspichiamo è che questo messaggio venga accolto da chi di dovere, con la speranza che i vari servizi sociali e Atc si adoperino per risolvere il più in fretta possibile questa triste situazione, ricordandosi sempre che il dovere primario di uno Stato dovrebbe essere quello di tutelare i propri cittadini, soprattutto coloro che ne hanno più bisogno.
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Servizio e foto di Marco Boscato

Un ristoratore ci scrive: “Protestiamo nel rispetto delle regole”

Caro direttore, insieme a mio padre ho un ristorante a Torino che come è possibile immaginare, versa in una condizione decisamente difficile.

Mi rivolgo a voi semplicemente come cassa di risonanza per le nostre iniziative nel totale rispetto delle regole, riconoscendo che in una situazione di emergenza tale è assurdo mettere a rischio clienti e personale forzando un’apertura.
Da quando abbiamo riaperto dopo il primo lock down, abbiamo preso sul serio le norme anti contagio diventando bersaglio di critiche sui social dove ci dicevano di essere esagerati.
Per il sostegno della nostra attività ci siamo affidati alla Piattaforma Go Fund Me attraverso una raccolta fondi destinati al proseguimento della nostra attività con 11 dipendenti: https://gofund.me/151f4082
Aderiamo inoltre alla Protesta #IOAPRO del 15/01 modificando i nostri orari e aprendo in maniera simbolica per l’asporto e il domicilio Venerdi, Sabato e Domenica impedendo comunque la consumazione sul posto che riteniamo incosciente da parte di alcuni colleghi che andranno incontro a sanzioni e rischi inutili.
Tutto ciò che vi chiediamo è aiutarci a condividere le nostre iniziative per far conoscere la nostra realtà e aiutarci per proseguire la nostra attività.
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Andrea Carratello
Il Cavaliere ristorante pizzeria, Torino

La Polfer controlla oltre 2000 persone nelle stazioni

5 indagati, 2.131 persone controllate, di cui 502 con precedenti di Polizia. 144 le pattuglie impegnate nelle stazioni e 42 a bordo di 99 treni.

8 i servizi antiborseggio per contrastare i furti in danno dei viaggiatori, 13 quelli lungo linea e 24 di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività del secondo weekend del 2021 del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

In particolare, a Torino gli agenti polfer hanno denunciato una diciannovenne italiana e un ventunenne pakistano per possesso di sostanza stupefacente tipo marijuana, grazie all’ausilio delle Unità Cinofile messe a disposizione dal Questore di Torino, poi sottoposta a sequestro. Sempre a Torino, un 29enne romeno è stato denunciato per l’inottemperanza al divieto di ingresso sul territorio nazionale e un 34enne francese è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per inosservanza all’Ordine di allontanamento dal territorio italiano per cittadini comunitari emesso del Prefetto di Milano.

Gli operatori del Nucleo Scorte in servizio di vigilanza a bordo di un treno regionale, nella tratta Torino – Novara, hanno rintracciato un quarantenne nigeriano cui è stato notificato un Ordine del Questore di Novara di abbandonare il territorio nazionale ed il contestuale decreto di espulsione emesso dal Prefetto.

Il personale della Squadra Informativa compartimentale ha controllato sei persone tra cui due italiani, un bosniaco, un somalo e un marocchino e un romeno, tutti abituali frequentatori della stazione e dediti alla questua e all’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore, nei pressi del piazzale adiacente alla stazione. I sei soggetti, gravati da numerosi ordini di allontanamento dall’area ferroviaria, sono stati segnalati al Questore di Torino per essere sottoposti alla misura del Daspo urbano.

Ad Alessandria la Polfer ha denunciato per danneggiamento un diciottenne italiano. Il ragazzo, dopo aver infranto un vetro di accesso dell’atrio biglietteria della stazione, oltrepassando una zona interdetta al pubblico, si è rifugiato nel sottopasso dello scalo, ma è stato prontamente rintracciato e accompagnato negli uffici di Polizia.

A Cuneo gli agenti, in seguito ad un’attività di indagine, hanno individuato e poi denunciato una 27enne nigeriana per resistenza a Pubblico Ufficiale, rifiuto di generalità, lesioni e interruzione di pubblico servizio. I fatti risalgono al mese di dicembre a seguito di denuncia sporta dal capotreno che, durante il servizio di controlleria dei viaggiatori nei pressi di Fossano (CN), è stato spinto violentemente a terra dalla straniera priva di biglietto, procurandogli lesioni guaribili in cinque giorni. Il treno ha maturato per l’occorso 33 minuti di ritardo.

Il traffico aereo a Caselle cala dell’80 per cento durante le vacanze invernali

Il  traffico dell’aeroporto di Torino Caselle è crollato a causa della pandemia durante le festività invernali.

Da lunedì 14 dicembre 2020 a domenica 10 gennaio, i passeggeri sono stati 61.077, suddivisi equamente tra arrivi e partenze.

A raffronto con lo stesso periodo del 2019 la contrazione è del 79,6%, calo dovuto alle restrizioni ai viaggi in Italia e all’estero a causa dell’emergenza sanitaria, oltre all’ assenza dei charter della neve: questi l’anno scorso avevano movimentato nelle vacanze oltre 18 mila passeggeri.

Il traffico in partenza da Torino ha prevalso fino alla fine dell’anno, mentre nei primi giorni del 2021 i voli sono stati molto affollati in arrivo. L’86% è prodotto da voli nazionali e il restante 14% dagli  internazionali che scontano la quasi totale assenza di traffico neve, sempre molto importante per lo scalo nei mesi invernali.

La compagnia aerea che durante le festività ha movimentato più passeggeri è Ryanair con oltre 25.500 passeggeri tra arrivi e partenze e registra uno share pari al 42%. A seguire Blue Air e Volotea: superano entrambe gli 11.500 passeggeri tra arrivi e partenze con  uno share del 19% per ambedue. I tre vettori restano molto forti sulle direttrici Nord-Sud.

Pistola in pugno: voleva i farmaci senza prescrizione

Una donna di 36 anni si  è presentata in un farmacia di Moncalieri armata di pistola, e ha minacciato il farmacista per farsi consegnare alcuni medicinali per la cui somministrazione è necessaria la prescrizione medica.

La donna è stata arrestata grazie alla prontezza dei clienti che hanno chiamato i carabinieri.

La pistola si è poi rivelata essere un’arma scenica.

Agenzie di viaggio in piazza: “Siamo al collasso”

Manifestazione di protesta a Roma, a piazza del Popolo, delle agenzie di viaggio italiane, piegate dalla crisi causata dal Covid

Martedì 12 gennaio scorso a Roma si sono date appuntamento le agenzie di viaggio da tutta Italia per protestare contro la situazione di collasso lavorativo causata dal Covid.
Lo slogan degli agenti di viaggio, riunite in piazza del Popolo, è stato “nonsmetteremodiviaggiare”. Sotto questo slogan hanno manifestato gli agenti di viaggio rappresentanti da MAAVI, Movimento Autonomo Agenzie di Viaggio italiane, accanto alla FIAVET Lazio, tour operator commerciali e altri rappresentanti.

Il turismo in Italia, secondo la fotografia precedente l’era Covid, vantava tredicimila aziende, ottantamila occupati e un fatturato annuo intorno ai venti miliardi.
La manifestazione si è svolta con una buona partecipazione da parte dei rappresentanti del settore, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dal Piemonte. Diverse le richieste avanzate da parte dei manifestanti, tra cui la redistribuzione dei fondi rimasti dal primo fondo perduto del febbraio/luglio 2020, con la quale si richiede inoltre la revisione per le fatturazioni con incremento della base di calcolo al 70 per cento almeno rispetto al 15 per cento medio considerato; la riapertura della presentazione delle domande per almeno 48 ore per i soggetti che non siano ancora riusciti a depositare istanza, a causa di errori commessi dai consulenti.

Si richiedono inoltre un incremento del fondo perduto con estensione dal primo agosto 2020 al 31 marzo 2021, per un importo di 650 milioni di euro, e la revisione dei criteri di calcolo del fondo perduto con valutazione del 15 per cento su 74 ter e 90% su intermediari e corrispettivi; l’anno fiscale bianco per tutto il 2020 e il primo semestre del 2021; il credito di imposta per gli affitti fino a giugno 2021; la detassazione delle vacanze, che sostituisca il bonus vacanze; il sostegno economico alla persona titolare di impresa per almeno sei mesi; la cassa integrazione in deroga fino a giugno 2021; il sostegno economico a partire IVA, commerciali, consulenti e startup per il periodo di fermo, e l’apertura di corridoi turistici sulla scia di quanto attuato da altri Paesi europei.
Secondo quanto indicato dal Presidente di MAAVI (Movimento Autonomo Agenzie di viaggio italiane) Enrica Montanucci, sarebbero 120 mila i posti di lavoro a rischio nel settore del turismo e delle agenzie di viaggio. “Molti di noi – spiega la Presidente di MAAVI – non hanno ancora avuto accesso al fondo perduto, c’è chi ha denunciato . Aprire comporta dei costi, non vi sono clienti e non è possibile vendere nulla. Durante le festività di Natale le uniche prenotazioni sono avvenute tramite piattaforme online”.

Mara Martellotta

Allasia: “Vicinanza a Lia Tagliacozzo per le minacce subite”

Il presidente dell’assemblea regionale Stefano Allasia è intervenuto  sulla vicenda delle minacce antisemite alla giornalista Lia Tagliacozzo: 

Come presidente del Consiglio regionale e del Comitato Resistenza e Costituzione esprimo  profonda e sincera solidarietà alla giornalista Lia Tagliacozzo, oggetto di minacce durante la presentazione on line del libro suo libro ‘La generazione del Deserto’ organizzata dall’Istoreto e dal centro studi ebraici di Torino. Mi auguro che siano al più presto individuati i responsabili di questa ignobile e vigliacca aggressione che condanno con forzaNon possiamo più tollerare nessuna forma di antisemitismo, quelle scritte sono una vergogna e un’offesa per tutti.

La polizia scopre laboratorio della droga

Gli agenti del Commissariato Barriera Milano, hanno fermato per un controllo un uomo a bordo di una bici appena uscito da uno stabile di via Cuneo.

 

Non appena i poliziotti scendono dall’auto, il ciclista scaraventa la bicicletta in direzione della volante e si dà alla fuga. Inseguito dai poliziotti, il fuggitivo riesce a darsi alla fuga nel corso della quale però getta per terra un busta.

Dopo averla recuperata gli agenti appurano che all’interno ci sono 260 grammi di cocaina e un mazzo di chiavi. Grazie a queste ultime, gli agenti perquisiscono l’alloggio di via Cuneo al cui interno, oltre al necessario per il confezionamento delle dosi, rinvengono nascosto nel forno un chilo di eroina e altri 125 grammi di cocaina.

Sono in corso le ricerche per individuare l’uomo datosi alla fuga, al momento denunciato in stato di irreperibilità.

 

Covid, a Vinovo vaccinata nonna Bruna di 95 anni

Inizio anno nel segno della speranza e della serenità nella Residenza per anziani “Alberto Dalmasso” di Vinovo, gestita dal gruppo “Sereni Orizzonti”.

Ieri  medici e infermieri della ASL Torino 5 hanno infatti terminato la vaccinazione di 44 operatori e 44 ospiti della struttura, la più anziana dei quali è Bruna Bottaro di 95 anni. Il previsto richiamo vaccinale è fissato per tutti il prossimo 1 febbraio.

Per il direttore Marian Stanica quello di oggi è stato un momento a lungo atteso «che premia gli sforzi del nostro staff – direttore sanitario, medici, infermieri, oss, fisioterapista, psicologa, addetti alle cucine e alle pulizie – che in un anno terribile e faticoso ha lavorato con professionalità e straordinaria abnegazione per preservare la salute di tutti gli assistiti. Non posso inoltre non ringraziare la ASL Torino 5 per la fattiva collaborazione che ci ha sempre assicurato. Grazie alla vaccinazione la nostra struttura viene adesso messa definitivamente in sicurezza. Ecco perché guardiamo con grande fiducia al 2021, pronti ad accogliere nuovi ospiti: da oggi la nostra Rsa smette di essere un ambiente a rischio e si afferma al contrario come uno dei luoghi più sicuri di tutta la provincia».