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La collezione filatelica di Bruno Segre donata alla Città

La Sala delle Congregazioni di Palazzo Civico ha ospitato oggi pomeriggio la cerimonia per la donazione della collezione filatelica dell’Avvocato Bruno Segre all’Archivio Storico della Città di Torino

La raccolta dell’Avvocato Segre comprende francobolli nuovi, perfetti, quasi tutti illinguellati, ordinati in 67 album iniziando dalle prime emissioni del Regno d’Italia (suddivisa in due parti: una riservata ai francobolli ordinari e commemorativi, l’altra ai francobolli di servizio, posta aerea, segnatasse, espressi, pacchi postali) per arrivare alle emissioni complete della Repubblica italiana sino a quelle del 2019.

Questa collezione ha un significativo carattere storico, perché riunisce quasi tutto quanto emesso dallo Stato italiano dal 1861, e anche commerciale, perché contiene molte rarità. Nel suo complesso, essendo il frutto di molti anni di ricerche, la donazione rappresenta un’acquisizione di elevata importanza culturale per la Città.

Alla cerimonia hanno partecipato l’Avvocato Bruno Segre, la Sindaca Chiara Appendino, il Direttore della Cultura, Emilio Agagliati e la dirigente delle Attività culturali, Monica Sciajno.

L’avvocato Bruno Segre è una figura molto conosciuta a Torino e ha contribuito a fare la storia della nostra città. Ha da poco festeggiato 101 anni, essendo nato il 4 settembre 1918. Si è laureato in legge il 15 giugno 1940, ma a causa delle leggi razziali non ha potuto esercitare la professione di avvocato; in quel periodo ha vissuto dando lezioni private e scrivendo articoli per vari periodici firmandosi con lo pseudonimo “Sicor”. Coraggioso antifascista, nel 1942 venne arrestato per disfattismo politico e detenuto per alcuni mesi nel carcere Le Nuove. Nel settembre del 1944 è stato nuovamente arrestato e condotto alla caserma di Via Asti, sede dell’Ufficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana, luogo di detenzione, tortura ed esecuzione dei prigionieri.

Una volta uscito, si è arruolato col nome di battaglia “Elio” nelle formazioni partigiane Giustizia e Libertà in Val Grana e ha partecipato alla liberazione di Caraglio.

 Dopo la Liberazione ha lavorato come cronista per «L’Opinione» e per altre testate giornalistiche. Segretario dell’Associazione torinese contro l’intolleranza e il razzismo, nel 1949 ha fondato «L’Incontro», giornale impegnato nel campo della difesa dei diritti civili, contro il razzismo e l’antisemitismo, per il disarmo e la pace nel mondo.

Negli anni seguenti si è distinto nella battaglia legale per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza; nel 1958 è stato rappresentante della provincia nel Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia Ospedali Psichiatrici e ha continuato a manifestare una forte spinta all’impegno nell’associazionismo laico seguendo tra le altre l’Associazione Nazionale Libero Pensiero Giordano Bruno, di cui è stato vice presidente e poi presidente dal 1996 al 2008. Si è impegnato inoltre come giornalista, militante e avvocato nella battaglia sul divorzio. Nel 1975 è stato eletto consigliere comunale di Torino nelle liste del Psi.

Bruno Segre ha dunque speso la sua vita per la difesa dei diritti umani, della pace, del laicismo combattendo ogni forma di razzismo e antisemitismo.

I rapporti con l’Archivio Storico della Città si sono andati rinsaldando in occasione della mostra “Torino sotto attacco. Dalle leggi razziali alla Liberazione”, per la quale ha accettato di rilasciare un’intervista, trasmessa nei locali della mostra, e ha prestato rari cimeli degli anni della guerra. È poi intervenuto di persona la sera del 12 aprile, in occasione della Notte degli Archivi, ospite d’onore della conferenza «Se noi taceremo, chi parlerà?» dedicata al ricordo delle persecuzioni razziali subite dagli ebrei torinesi nella seconda guerra mondiale.

“Crepa sporca ebrea”, scritta sulla casa di una torinese. La Digos indaga

Dopo il caso di Mondovì un nuovo episodio di antisemitismo, questa volta a Torino

La scritta “crepa sporca ebrea” è comparsa ieri sera sui muri di un palazzo di corso Casale, nella precollina torinese, dove vive una donna di origini ebree, figlia di una staffetta partigiana. “Una frase terribile, soprattutto nel Giorno della Memoria. Termini vecchi, passati, che però fanno ancora male”, dice all’Ansa la signora Maria, che ha presentato  denuncia in Questura. Sulla vicenda indaga la Digos.

La droga? In frigo con l’insalata

Venerdì scorso, agenti del Commissariato di P.S. di Rivoli, a seguito di un’articolata attività investigativa alla quale ha concorso anche personale del Nucleo Cinofilo Antidroga della Questura di Torino, hanno effettuato una perquisizione domiciliare all’interno di un’abitazione privata sita nel Comune di Grugliasco

Qui, gli investigatori avevano notato un importante via vai di persone, per motivi, con ogni probabilità, legati allo smercio di sostanze stupefacenti. All’interno erano presenti un cittadino italiano di 25 anni, con precedenti di polizia specifici, e la madre, di 55.

La perquisizione aveva esito positivo: infatti, i poliziotti rinvenivano e sequestravano, nascosti all’interno di un frigorifero dove erano conservati altri prodotti alimentari, 300 grammi di cocaina in pietra e 140 grammi di marijuana. Il venticinquenne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Al via il nuovo centro unico di prenotazione per esami e visite mediche

Da lunedì 27 gennaio 2020 sarà attivo presso l’Asl Città di Torino il nuovo numero verde 800.000.500 dedicato al Centro Unico di Prenotazione (CUP) regionale, dal quale si potranno prenotare, modificare, cancellare visite specialistiche ed esami diagnostici del Servizio sanitario nazionale e di libera professione, con chiamate gratuite sia da rete fissa che da cellulare.

Il servizio, sarà attivo tutti i giorni, sabato e domenica compresi, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, escluse le festività nazionali.

COSA OFFRE IL CUP

Il nuovo CUP regionale offre:

  • tempi di risposta entro 60 secondi nel 90% delle telefonate;
  • l‘invio di un sms riepilogativo con gli elementi essenziali dell’appuntamento (prestazione, luogo di effettuazione, data e ora della prenotazione);
  • il servizo di chiamata automatica, qualche giorno prima della prenotazione, per confermare e/o annullare l’appuntamento fissato;
  • l’App gratuita “CUP Piemonte” per le prenotazioni online, disponibile sia per Android sia per iOS.

Inoltre, nell’atrio del Poliambulatorio di via San Secondo 29 bis, è stato collocato un totem dal quale è possibile, con tessera sanitaria e ricetta elettronica, prenotare, spostare o annullare visite specialistiche ed esami diagnostici.

Il CUP Regionale, già attivo presso gli Ospedali Mauriziano e San Luigi e presso le Asl di Biella, Novara e Vco consentirà una più ampia offerta di Strutture ospedaliere ed ambulatoriali, sia della Sanità Pubblica che della Sanità Privata convenzionata, che a regime coinvolgerà tutto il Piemonte.

OBIETTIVO: DUE MILIONI E MEZZO DI CONTATTI

«Con il progetto CUP unico – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – la Sanità piemontese compie un passo importante verso il futuro, in un’ottica di servizi per i propri cittadini sempre più all’avanguardia nel panorama nazionale ed al passo con l’innovazione tecnologica. Attualmente i contatti gestiti attraverso il call center del Sovracup della provincia di Torino sono circa 700.000 all’anno: nel nuovo CUP unico, si prevede, a regime, di gestire circa 2,5 milioni di contatti all’anno».

Da lunedì 27 gennaio si stima che arrivino al Call  Center regionale circa 5 mila telefonate giornaliere  (Asl Novara, Asl Biella, Asl Vco, Ao Mauriziano, Aou San Luigi, Asl Città Di Torino).

A regime si stima un volume di circa 12 mila telefonate giornaliere.

Le prestazioni di primo accesso, in particolare tutte le 69 prestazioni che fanno parte del Piano nazionale generale liste di attesa, sono prenotabili tramite Call Center, APP e Totem.

Sono disponibili sul sistema CUP anche alcune prestazioni erogate dai privati accreditati, per ridurre i tempi di attesa.

PRINCIPIO DI APPROPRIATEZZA

«Il governo dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie è uno degli obiettivi prioritari del Servizio sanitario nazionale – rileva ancora l’assessore Icardi – e l’erogazione dei servizi entro tempi appropriati, rispetto alla patologia e alle necessità di cura, rappresenta una componente strutturale dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), con la consapevolezza che non esistono soluzioni semplici e univoche, ma vanno poste in essere azioni complesse ed articolate, considerando in particolare la promozione del principio di appropriatezza nelle sue due dimensioni clinica ed organizzativa».

Con l’Asl Città di Torino, che svolge ruolo di coordinamento del progetto strategico regionale e comprende i presidi ospedalieri Martini, Maria Vittoria, San Giovanni Bosco e i Poliambulatori e le Case della salute della città di Torino, sono 6 le Aziende sanitarie piemontesi già collegate al CUP.

PRINCIPALI VANTAGGI PER I CITTADINI

In particolare, i cittadini piemontesi residenti in queste aree possono quindi usufruire dei seguenti vantaggi:

       numero verde unico 800.000.500, attraverso cui è possibile prenotare spostare e disdire le prestazioni tutti i giorni della settimana, da lunedì alla domenica, dalle 8.00 alle 20.00.

       APP per dispositivi mobili, utilizzabile per tutti i principali sistemi operativi, e totem presenti all’interno delle singole aziende sanitarie.

       servizio recall, ovvero il servizio che ricorda agli utenti la data e il luogo in cui dovranno effettuare la visita prenotata e, al contempo, fornisce la possibilità di disdire.

MIGLIORE ACCESSIBILITA’

«Il nuovo servizio  permetterà una migliore accessibilità al sistema di prenotazione, grazie all’ampia funzionalità del CUP telefonico, con un prolungamento dell’orario, che garantisce la possibilità per tutti di prenotare comodamente dalla propria abitazione parlando direttamente con un operatore (12 ore al giorno, sette giorni su sette), o utilizzando l‘App o, ancora,  il Totem – dichiara Carlo Picco, commissario dell’Asl Città di Torino -; è possibile effettuare le prenotazioni, le disdette e gli spostamenti delle prenotazioni anche presso le Farmacie territoriali, oltre che presso gli sportelli CUP».

ROAD MAP

La prima azienda ad aderire al CUP è stata l’Asl di Novara, il 10 giugno 2019, successivamente sono partite l’Asl di Biella a fine luglio, l’Asl VCO a fine settembre, il Mauriziano a dicembre, il San Luigi il 20 gennaio 2020 e l’Asl Città di Torino dal 27 gennaio 2020.

La restante adesione è stimabile, sulla base delle attività realizzate, per il Servizio Pubblico entro il 2020, per quello Privato accreditato tra il 2020 e primo semestre 2021.

CUP REGIONALE: 80 centralinisti

40 operatori sono contemporaneamente in servizio, nelle ore con più alta richiesta di prenotazioni (dalle 9 alle 13)

IERI DAL 27 GENNAIO
Fascia oraria prenotazioni:

8 ore al giorno (dalle 8.30 alle 16.30), dal lunedì al venerdì

Fascia oraria prenotazioni:

12 ore al giorno (dalle 8.00 alle 20.00), tutti i giorni della settimana

Numero ad addebito ripartito per telefoni fissi, con 0.09 €  alla  risposta e  secondo tariffazione da cellulare Numero verde gratuito
Tempo di risposta: dai 6 agli 8 minuti Tempo di risposta: entro 1 minuto, nel 90%dei casi
Presenti le agende delle ASL/ASO di Torino e provincia A regime, entro il 2020, saranno presenti tutte le agende delle ASL/ASO  piemontesi e tra il 2020 e il 1° semestre 2021 tutte le agende del privato accreditato piemontese.
Presenza di Totem prenotazioni
App prenotazioni per dispositivi mobili, utilizzabile per tutti i principali sistemi operativi
Circa 700.000 all’anno i contatti gestiti dal Call Center A regime, la previsione è quella di gestire circa 2,5 milioni di contatti l’anno.

Ulteriori informazioni sulle modalità di prenotazione sono disponibili sul sito www.aslcittaditorino.it  nella sezione “Come fare per  prenotare, modificare e disdire una visita o un esame specialistico”.

Attraversamento binari e altri illeciti. I controlli della Polfer

931 persone identificate, 84 operatori impiegati in 36 stazioni ferroviarie, 221 treni controllati, 129 bagagli controllati e un deposito sito nella stazione di Torino Porta Nuova, 5 sanzioni elevate per infrazioni al Regolamento di Polizia Ferroviaria

Questi i risultati del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta nell’ambito della collaborazione internazionale di Polizia, il network di Polizie Europee RAILPOL partecipando all’azione comune denominata “Active Shield” effettuata  dalle ore 7 del 21 alle  7 del 22 Gennaio 2020, organizzata a livello nazionale, su disposizione del Servizio Polizia Ferroviaria di Roma, per il  contrasto dei comportamenti illeciti in ambito ferroviario, tra questi, gli attraversamenti dei binari e l’indebita presenza in aree ferroviarie di servizio.

 

Gli Agenti Polfer messi in campo hanno operato per la sicurezza dell’intera utenza in ambito ferroviario, con azioni mirate di prevenzione e repressione di tutte le condotte a rischio per la tutela dei viaggiatori, non solo nelle stazioni maggiormente interessate da traffico ferroviario nazionale e internazionale con notevole flusso di viaggiatori ma anche in quegli scali non presenziati quotidianamente, con servizi che hanno garantito la vigilanza durante tutto il giorno.

 

In particolare, nello scalo cittadino principale, gli operatori del Settore Operativo, coadiuvati da Unità Cinofile messe a disposizione dalla Questura di Torino, hanno controllato 271 persone e 36 bagagli anche con l’utilizzo dei metal detector, ed hanno effettuato un controllo mirato al deposito bagagli di stazione.

A Domodossola il personale Polfer ha elevato 5 contestazioni amministrative per illecito attraversamento di binari.

Infine, gli Agenti Polfer della stazione di Vercelli hanno rintracciato un ragazzo italiano che vagava con atteggiamento spaesato nello scalo; accompagnato in ufficio risultava a suo carico una denuncia di scomparsa, prodotta il giorno precedente dalla famiglia. Gli operatori hanno contattato immediatamente il padre del giovane che, appresa la buona notizia, ha finalmente potuto riabbracciare il figlio. Sempre nell’ambito dei controlli, gli operatori di Vercelli, hanno rintracciato due cittadini, un italiano ed un dominicano, gravati da due note di rintraccio per notifica.

 

In un anno Gtt ha venduto biglietti per quasi 130 milioni di euro

Nella seduta di Commissione Urbanistica di Palazzo Civico, Gtt (Gruppo torinese trasporti) ha presentato i dati 2019 riferiti all’andamento delle vendite dei titoli di viaggio

Le vendite complessive si attestano a 128,9 milioni di euro, in crescita del 4,4 per cento rispetto al 2018, con 5,4 milioni di euro di maggiori ricavi.

Nell’area urbana di Torino, sommando i biglietti e gli abbonamenti (entrambe le voci rappresentano il 50 per cento del valore complessivo), gli introiti 2019 sono stati pari a circa 97,45 milioni rispetto ai 92,13 del 2018.

E’ in controtendenza il dato della rete extraurbana – ferrovie dove si registra un calo del 3 per cento, da 7,25 a 7,03 milioni.

I dati aggiornati a settembre 2019 segnalano ancora un aumento degli introiti degli abbonamenti per gli under 26 (rispetto a settembre 2018) da 17,05 a 18,96 milioni, mentre nello stesso periodo si registra un calo degli abbonamenti over 65 da 2.52 a 1.17 milioni.

 

(Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico)

Foto: il Torinese

Arrestato sul tram mentre rubava dalla borsetta di una donna

Si tratta di un uomo di 48 anni, romeno senza fissa dimora, con precedenti per furto appena arrivato dalla Germania

 

E’ stato arrestato oggi sulla Linea 1  dagli agenti della Polizia municipale mentre sottraeva dei soldi dalla borsa  di una donna.

L’uomo è stato tradotto nel carcere  in attesa del processo.

Neonata muore in ospedale dopo il parto

Dopo il parto una neonata è morta all’ospedale Maria Vittoria di Torino

La gravidanza, alla 36/a settimana, era considerata  ad alto rischio per la malattia metabolica di cui soffre la madre, una ragazza di 20 anni.

Dopo 30 minuti  di rianimazione cardio-polmonare è stato constatato il decesso della piccola, che pesava più di  4 chili. L’azienda ospedaliera ha avviato un’indagine interna per  fare chiarezza su quanto è accaduto. Interviene inoltre il Servizio di Psicologia Aziendale  per aiutare la giovane mamma e la sua famiglia ad elaborare il drammatico evento.

La donna era stata ricoverata al Maria Vittoria domenica scorsa ed era stata seguita nelle ultime settimane dall’Ambulatorio Gravidanze a Rischio dell’ospedale.

 

(foto: il Torinese)

Anziane signore ultraottantenni mettono in fuga i truffatori

Ieri mattina, in due diverse circostanze, in entrambi i casi nel quartiere Pozzo Strada, due anziane signore hanno messo in fuga delle persone che volevano truffarle approfittandosi della loro buona fede

polizia bombe cartaNel primo caso, la vittima è stata avvicinata nei pressi della propria abitazione da due uomini che si sono presentati come tecnici dell’acquedotto che dovevano verificare la presenza di perdite nell’appartamento.

Una volta in casa, però, la donna ha chiamato la figlia, cosa che ha indotto i due truffatori ad allontanarsi dall’appartamento senza aver asportato nulla.

Circa un’ora dopo, un’altra anziana  è stata avvicinata in strada da un uomo che si è spacciato per tecnico dell’azienda del gas, il cui compito era quello di controllare il funzionamento dei termosifoni. Una volta all’interno dell’alloggio, il finto tecnico ha simulato un controllo, invitando la donna a riporre i suoi gioielli in un sacchetto per proteggerli dai prodotti che avrebbe usato durante l’operazione. A tale richiesta, l’anziana signora ha realizzato che l’uomo non era un tecnico ma un truffatore e lo ha allontanato con determinazione da casa.

Sono in corso indagini per risalire agli autori delle tentate truffe.

Le due circostanze mettono in risalto che persone anziane informate possono reagire tempestivamente ai tentativi di truffa perpetrati ai loro danni. In questa direzione, sono andati il Progetto Medusa e le campagne di sensibilizzazione al tema messi in campo nel tempo dalla Polizia di Stato che, alla luce dei casi narrati, si dimostrano un’arma efficacia per ridurre il fenomeno delle truffe agli anziani.

Prima volta al mondo: sperimentate staminali del fegato in neonati

Piccoli affetti da gravissime malattie genetiche neonatali

Per la prima volta al mondo sperimentate con successo cellule staminali epatiche in neonati affetti da gravissime malattie metaboliche ereditarie, presso la Città della Salute di Torino.

Lo studio é stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Stem Cell Reviews and Reports. Un nuovo approccio terapeutico mediante l’utilizzo di cellule staminali epatiche è stato sperimentato con successo in tre neonati affetti da patologie genetiche che determinano coma neonatale e necessitano di trapianto di fegato nei primi mesi di vita. La nuova strategia ha consentito di iniettare cellule staminali epatiche sane direttamente nel fegato dei piccoli pazienti poco dopo la nascita con lo scopo di correggere il difetto ereditario. Questa procedura innovativa ha permesso di ritardare il trapianto d’organo di almeno un anno in tutti i pazienti trattati, ponendo le basi scientifiche per la possibile correzione definitiva di diverse malattie genetico-metaboliche con procedura mini-invasiva.

Lo studio é frutto della proficua collaborazione tra alcuni Centri di eccellenza dell’ospedale Regina Margherita e dell’ospedale Molinette afferenti alla Città della Salute di Torino, il Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino (MBC) e l’azienda biomedicale Unicyte AG. La sperimentazione clinica é stata condotta al Regina Margherita dal dottor Marco Spada (Direttore della Pediatria e del Centro Regionale per la cura delle malattie metaboliche del Regina Margherita), coadiuvato dal dottor Francesco Porta. Il professor Renato Romagnoli (Direttore del Centro Trapianti di Fegato delle Molinette) ed il dottor Dorico Righi (Direttore della Radiologia dell’ospedale Molinette) hanno avuto ruolo clinico primario in qualità di co-sperimentatori in questo studio pionieristico. Essenziali per questo successo scientifico-terapeutico anche l’apporto del Laboratorio del Centro Trapianti di Cellule staminali e Terapia Cellulare del Regina Margherita (diretto dalla professoressa Franca Fagioli) e del Centro di Coordinamento Trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso). La nuova terapia sperimentale é stata possibile grazie alle ricerche sulle cellule staminali epatiche condotte dal gruppo del professor Giovanni Camussi del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino con il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino (professor Lorenzo Silengo e professoressa Fiorella Altruda). Il processo scientifico tutto torinese che, partendo dalla ricerca di base, ha consentito lo sviluppo e l’applicazione clinica sui piccoli pazienti di una nuova strategia terapeutica per gravi malattie genetiche del bambino pone la Città della Salute di Torino e l’Università di Torino tra le eccellenze mondiali in campo medico.