CRONACA- Pagina 1436

Scontro tra auto e moto, centauro morto sulle strade del Torinese

 Incidente   mortale ieri sera  a Bussoleno, in Valle di Susa.

Avena 60 anni il motociclista  residente a Bruino  morto alla guida della sua Yamaha nello scontro contro una vettura  Nissan Qashqai.

E’ rimasto illeso cui conducente dell’auto, risultato negativo all’alcoltest. Probabilmente al momento dell’impatto l’a Nissan stava svoltando. Nono stante gli immediati  soccorsi del 118, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

(foto archivio)

La ex fidanzatina lo fa picchiare e derubare da tre ragazzi

Tre  ragazzini, tra i 17 e i 19 anni erano entrati di notte nell’appartamento di un coetaneo, a San Salvario,  lo scorso mese di novembre.

Dopo avergli puntato un paio di forbici alla gola lo hanno picchiato e gli hanno rubato i capi firmati che teneva nell’armadio. Dopo lunghe indagini, anche attraverso i profili social della cerchia di amici del malcapitato, i carabinieri hanno scoperto che la mandante della spedizione punitiva era la ex fidanzatina dell’aggredito. Ora la baby gang dovrà passare un po’ di tempo dietro le sbarre.  La ragazza è stata denunciata.

Stop alla movida nel primo weekend di riapertura di bar e ristoranti

Movida vietata a Torino e divieto di vendita degli alcolici a partire dalle 19

E i locali dovranno chiudere all’una di notte. Saranno rafforzati i controlli da parte delle forze dell’ordine.  Le nuove misure anti-assembramento a Torino e in Piemonte riguardano la riapertura di bar, ristoranti e locali della movida  sabato 23 maggio. 

Riaprono anche i bar e si trovano alle prese con le nuove norme. Prime colazioni nei dehors facendo i conti con distanziamenti, amuchina e mascherine. Nelle zone “calde” di  Vanchiglia, San Salvario, Quadrilatero Romano e piazza Vittorio sarà consentito bere nei dehors mantenendo il distanziamento.

Su tutto il territorio piemontese, invece,  tutti i locali dovranno chiudere entro l’una del mattino.

Nei centri commerciali obbligatorio l’uso della mascherina.

Da Torino a Reggio Calabria in Frecciarossa

Biglietti disponibili nei sistemi di vendita e dal 3 giugno i nuovi collegamenti senza cambi intermedi

Sono disponibili nei sistemi di vendita di Trenitalia i biglietti del Frecciarossa che dal 3 giugno, per la prima volta, collegherà senza cambi intermedi Torino con Reggio Calabria.

Inoltre, per collegare anche la Sicilia alle città servite dall’Alta velocità, insieme al biglietto delle Frecce sarà possibile acquistare anche quello della nave veloce BluJet (Gruppo FS Italiane) fra Villa San Giovanni e Messina. Gli orari delle navi e dei treni sono integrati per garantire un facile interscambio fra i due mezzi di trasporto.

Il collegamento giornaliero in Frecciarossa da e per Reggio Calabria è la principale novità dell’offerta di Trenitalia (Gruppo FS Italiane) che da inizio giugno prevede 74 Frecce e 48 InterCity sulle principali direttrici del Paese, raddoppiando il numero di treni a disposizione dal secondo step della Fase 2 dell’emergenza sanitaria COVID-19, iniziato il 18 maggio.

L’offerta di Trenitalia cresce con un numero di collegamenti congruo alla richiesta di mobilità di questo periodo, tenendo conto della disponibilità di posti al 50% per il sistema di prenotazione “a scacchiera” che garantisce il rispetto del distanziamento sociale.

Dal 3 giugno, a disposizione dei viaggiatori da e per la Calabria, anche i due Frecciargento fra Bolzano e Sibari. Hanno invece viaggiato già durante la Fase 1 dell’emergenza sanitaria, i Frecciabianca che collegano Roma alla Calabria.

L’impegno di Trenitalia è continuare ad avere la massima attenzione alle esigenze delle persone, salute e igiene prima di tutto. A bordo di Frecciarossa e Frecciargento è distribuito un safety kit gratuito (mascherina, gel igienizzante per mani, guanti in lattice e poggiatesta monouso), insieme a una lattina d’acqua per tutti i passeggeri. Inquadrando con lo smartphone il QR code posizionato sui tavolini, i passeggeri possono visualizzare le informazioni sulle attività e i processi di pulizia e sanificazione dei treni.

Con questo nuovo collegamento – dichiara Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane – per la prima volta il Frecciarossa arriva a Reggio Calabria. Il treno simbolo dell’eccellenza italiana nell’Alta velocità collegherà Reggio Calabria al Sistema AV. Un nuovo servizio che avvicina le persone, nel momento in cui il Paese deve ripartire. L’arrivo del Frecciarossa contribuirà alla ripartenza e al rilancio dell’economia e del settore turistico della Calabria e dell’intero Sud Italia”.

Mascherina obbligatoria anche nei parcheggi dei centri commerciali

L’ordinanza  firmata ieri dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio introduce l’obbligo di utilizzo della mascherina in tutte le aree di pertinenza dei centri commerciali (ad esempio parcheggi e aree gioco) e dispone la chiusura degli esercizi di ristorazione e somministrazione alimenti massimo all’una di notte, lasciando ai sindaci la possibilità di introdurre maggiori restrizioni o particolari modalità di somministrazione (come fatto dal Comune di Torino) qualora ne riscontrassero l’esigenza per evitare assembramenti.

Arrestati i pusher dell’Olimpico: cucinavano droga nelle pentole

Torino, spacciavano cocaina vicino allo Stadio Olimpico “Grande Torino”, carabinieri arrestano due giovani pusher “Cucinavano” la cocaina e il crack in un laboratorio

 In pieno lockdown, vicino a uno Stadio vuoto e una città deserta, due giovani senegalesi continuavano a spacciare e a nascondere le dosi sotto i contenitori della raccolta degli abiti usati.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Torino Mirafiori hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti emessa dal G.i.p. del Tribunale di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 2 pusher senegalesi, attivi nel quartiere Santa Rita, in particolare nei dintorni dello Stadio Olimpico “Grande Torino”.
Le indagini dei militari dell’Arma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, scaturite da numerose segnalazioni dei residenti nei pressi dello Stadio, hanno permesso di individuare due senegalesi, di cui uno minorenne, organizzati in turni predefiniti che coprivano la piazza di spaccio dalle prime ore del pomeriggio alla tarda notte.
La coppia aveva avviato una fiorente attività di spaccio di cocaina e crack. Max e Gabriel, questi i nomi di fantasia con cui erano chiamati dagli acquirenti, mediante contatti telefonici intrapresi su utenze di “servizio” attivate ad hoc e note ai soli clienti per richiedere un “appuntamento”. I due senegalesi avevano il controllo sul rifornimento di stupefacenti nel quartiere Santa Rita, a cavallo dello Stadio Olimpico, tra Corso Agnelli e Corso Unione Sovietica.
I Carabinieri hanno individuato i nascondigli – realizzati in luoghi di fortuna tra le inferriate della cantina di un palazzo o nella cassetta di una cabina elettrica – ove i giovani occultavano abilmente lo stupefacente, già suddiviso in dosi all’interno di un calzino, per eludere i controlli delle Forze di Polizia. Sequestrate 130 dosi di cocaina e crack.
L’attività ha già permesso, a marzo di quest’anno, di individuare la loro base logistica in un appartamento di Via Villar 19 a Torino, nel quartiere di Barriera Milano, trasformato in un vero e proprio laboratorio per la preparazione e il confezionamento dello stupefacente. I carabinieri avevano sequestrato 370 grammi di cocaina (otre 1900 dosi), sostanza da taglio e pentole per cucinare il crack.
(Foto: il Torinese)

Uccide la convivente davanti al supermercato e chiama la polizia

Uccide la convivente  a colpi di pistola, chiama la polizia e si costituisce

Il fatto è avvenuto a Cuneo, nel piazzale dell’ipermercato Auchan. La a vittima ha 44 anni ed è di origini romene,  l’uomo è un italiano.

La donna è stata colpita al torace da almeno quattro colpi di pistola esplosi all’interno di un’auto. Il fermato ha atteso l’arrivo degli agenti vicino al mezzo parcheggiato davanti al supermercato.

Gioco e droga nella sala slot illegale: 300 mila euro di sanzioni

Quando i Finanzieri sono entrati, ogni cliente era al suo posto: c’era chi consumava, chi giocava alle videoslot illegali e qualcuno anche con la droga in tasca.

 

Per questi motivi, dopo l’intervento della Guardia di Finanza di Torino, è stato necessario abbassare le saracinesche di un Bar nei pressi di Corso Giulio Cesare nel capoluogo Piemontese.

 

Il locale, gestito da un italiano già noto alle forze dell’ordine, anche in tempo di restrizioni dovute al “coronavirus”, non aveva perso gli abituali clienti che continuavano a frequentare il locale incuranti della situazione in corso.

 

I Finanzieri del Gruppo Torino, che hanno condotto l’intervento, hanno scoperto come il gestore del bar aveva allestito nel retrobottega del locale una vera e propria sala slot illegale.

 

All’interno della stanza, infatti, erano state installati alcuni apparecchi, totalmente illeciti e, anche con lo scopo di non attirare i controlli, scollegati dalla rete dei Monopoli di Stato. Così facendo, venivano meno le necessarie garanzie a tutela del giocatore mentre il gestore del bar riusciva ad eludere tutte le imposte dovute.

 

 

Tutto il “sistema”, dunque, era abusivo e predisposto senza nessuna autorizzazione.

 

Identificati tutti i presenti, prevalentemente clienti fidelizzati, tra di essi è stato fermato un trentenne di origini nigeriane trovano in possesso di sostanze stupefacenti.

 

Pesanti le sanzioni a carico del gestore del locale nonché del proprietario e produttore delle videoslot sequestrate che superano i 300.000 euro. L’attività è stata sospesa.

Addio a Ermanno Eandi “poeta granata”

Con lui scompare prematuramente non solo un giornalista e poeta autore di liriche “dure e sofferte”, ma anche un cuore granata di rara sensibilità  

 

La poesia e la fede calcistica possono essere unite da un sottile, ma saldo fil rouge, e tali lo sono stati nella figura dello scrittore, poeta e giornalista Ermanno Eandi, mancato improvvisamente la notte scorsa a Torino, a soli 56 anni.

Nel capoluogo subalpino e non solo era da tutti conosciuto come “il poeta granata”, non soltanto perché con le sue poesie, sensibili e garbate, rendeva molto più familiari e ricche di arte le serate promosse da molti Club del Toro, ma perché nelle sue liriche era capace di dare anche spazio alla sua squadra del cuore, quella granata. In fondo come negare che da sempre la squadra granata, a differenza di tante altre, proprio anche in virtù della sua storia, sia stata strettamente legata alla poesia? Già nel lontano 1945 il celebre poeta Mario Luzi, ad esempio, le dedico’ la lirica intitolata “AI campioni del Torino”, in cui la forma interrogativa usata sembrava rimandare a una non totale accettazione della tragedia medesima dell’incidente aereo, avvenuto il 4 maggio 1949 sulla collina di Superga.

Ermanno Eandi dedicò molte sue poesie a eventi e personaggi famosi, appartenenti in particolare al mondo sportivo, come i mitici Fausto Coppi e Gigi Meroni, giocatore della squadra del Torino, morto a soli 24 anni, investito da un’auto, una volta conclusasi la partita da lui disputata tra Torino e Sampdoria.

Le liriche dedicate da Eandi ai sentimenti, tra cui quello amoroso, lasciano trasparire una sensibilità rara, tanto più in una società come quella contemporanea, spesso improntata all’individualismo. In alcune sue poesie come quelle intitolate “Ho solo le ali” e “Siamo sensibili” lo scrittore mette in luce il binomio ricchezza-povertà, nella sua duplice natura di materia e spirito. La ricchezza del mondo spirituale risulta sempre vincente e, nella sua poesia, si apre verso mondi sconfinati, anche quando egli indaga il Bene Supremo, la spiritualità e l’essenza dell’universo.

Eandi amava definire la sua stessa poesia “dura, sofferta, ma autentica, offerta a coloro che hanno ancora voglia di lottare per cambiare il mondo con l’amore”. Ed è questo, ritengo, il grande lascito poetico che da lui ereditiamo, tanto più prezioso in un’epoca come quella che stiamo vivendo, in cui ci stiamo timidamente riaffacciando al mondo, dopo un lungo lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da Covid 19.

Ermanno Eandi aveva composto una lirica dal titolo ‘Sarò granata”, dedicata ai tifosi della squadra del Torino F.C. . Ripercorrendo l’ultima strofa vi si legge “Sarò granata /anche quando il sole del tempo / offuschera’ / il mio volto / e il grande vuoto aspetterà / io solo in naufragio di ricordi/ mi aggrappero’ alla fierezza/ di un’esistenza sbagliata ma…/ lontana dall’incubo apatico e/ inutile/ di chi vince sempre”.

Una “poesia importante”, come lui stesso la definì, che si trova all’ingresso del Museo dedicato al Grande Torino, e che egli ha voluto dedicare a tutte le persone che, al di là della loro fede calcistica, hanno ancora voglia di ribellarsi al sistema.  In questo Ermanno Eandi era convinto che consistesse la vera ricchezza della vita, lasciare ad altri, e a chi ha vinto già tutto, la vittoria facile, continuando, invece, a ribellarsi e a combattere, affrontando anche il rischio di una sconfitta.

In fondo questo è anche il grande insegnamento che aveva tratto proprio dalla sua squadra del cuore, da quei colori granata a cui ha sempre tenuto fede. E proprio il 4 maggio del 2008 ed in altri anniversari successivi della tragedia dello schianto a Superga, il poeta ebbe l’onore di recitare le sue poesie davanti alla lapide del Grande Torino, nel cimitero monumentale torinese. Il modo più importante da parte sua per rendere omaggio agli Invincibili e per il mondo calcistico per rendere omaggio alla sua poesia.

Mara Martellotta

Confermata condanna per la cura di melanoma con le erbe

La  Corte d’appello di Torino ha confermato la condanna alla 66enne omeopata modenese processata per la morte di una paziente di una sua collega torinese, che  morì nel 2013.

Il suo medico era  già stata condannata in via definitiva, per la cura di un melanoma a una spalla le aveva infatti prescritto una terapia di erbe e introspezione psicologica.

La modenese è considerata mentore del medico e, secondo quanto emerso, ebbe parte attiva nella vicenda. In primo grado era stata condannata a tre anni per cooperazione in omicidio colposo.