CRONACA- Pagina 1373

Stazioni sicure, i controlli della Polfer

Una persona arrestata, 2 indagate e 853 persone controllate; 145 bagagli ispezionati e 25  stazioni presenziate: questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure”, promossa dal Servizio di Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che giovedì 28 aprile ha visto impegnati 103 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e Valle d’Aosta.

Gli operatori della Polizia Ferroviaria del Compartimento hanno effettuato controlli mirati atti a contrastare attività illecite e possibili azioni improntate all’illegalità, con verifiche a viaggiatori e bagagli, sia in stazione che a bordo treno, con l’uso di metal detector e di apparati “Spaid”, per la verifica immediata delle impronte digitali. I servizi sono stati effettuati congiuntamente con personale del Reparto Prevenzione Crimine e delle Unità Cinofile di Torino.

 

In particolare, nella stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova è stato arrestato un trentenne marocchino per estorsione e rapina ai danni di un giovane automobilista. L’uomo, proponendosi come parcheggiatore abusivo nel piazzale adiacente la stazione ferroviaria, si è avvicinato al ragazzo, che stava posteggiando, chiedendogli del denaro in cambio della custodia della propria auto. Al rifiuto da parte della vittima, lo straniero ha continuato ad insistere sferrando violenti pugni sulla fiancata dell’autovettura e minacciando di distruggerla. L’automobilista, impaurito, ha consegnato al 30enne il denaro richiesto che glielo ha strappato violentemente di mano. La scena, però, non è passata inosservata ai poliziotti che, dopo una breve fuga, lo hanno bloccato e tratto in arresto.

 

Sempre a Torino, un 39enne italiano è stato rintracciato e denunciato dagli agenti della Polfer  per estorsione. L’uomo, nei giorni scorsi, dopo essersi appropriato del telefono cellulare di un suo conoscente, lo aveva minacciato di non denunciare l’accaduto. La vittima, dopo essersi recata presso gli uffici di Polizia, ha effettuato il riconoscimento fotografico indicando l’autore dell’estorsione, già noto alle forze dell’ordine. Individuato e rintracciato dai poliziotti, all’ingresso dello scalo ferroviario, è stato bloccato e denunciato in stato di libertà.

 

A Vercelli, la Polfer ha denunciato un 27enne nigeriano per inosservanza delle norme che regolano il soggiorno sul territorio nazionale. L’uomo, che alla vista degli agenti ha cercato di eludere il controllo, è stato fermato. Da accertamenti effettuati in Banca Dati sono emersi due rintracci per notifica. Allo straniero, in possesso di un permesso di soggiorno scaduto, è stata notificata l’espulsione dal territorio nazionale emessa dal Prefetto di Vercelli.

 

Folla in centro e nei dehors nella prima domenica di sole in zona gialla

Complice il sole dopo una settimana di poggia il centro di Torino si è riempito di gente

Via  Roma, piazza Castello e via Garibaldi sono state letteralmente prese d’assalto dai torinesi. Dehors dei bar all’insegna del tutto esaurito.

Numerose le pattuglie di polizia municipale e ausiliari per smistare la folla in particolare negli attraversamenti pedonali.

Ponzano Monferrato diventa ‘Comune Amico delle Api’

DAL PIEMONTE   Ponzano Monferrato diventa ‘Comune Amico delle Api’. La giunta, su proposta del sindaco Paolo Lavagno, ha deliberato di aderire alla campagna di sensibilizzazione ‘CooBEEration Campaign’, lanciata nel 2015 nell’ambito di un progetto per creare una rete di per l’apicoltura, la biodiversità e la sicurezza alimentare.

Si tratta di un progetto finanziato dall’Unione Europea, realizzato da Felcod Umbria, Apimed – Federazione degli apicultori del Mediterraneo, Università di Bologna, Università di Torino, Inat – Istituto nazionale agronomico di Tunisi, Undp – Programma di sviluppo delle Nazioni Unite. “Entrando a fare parte di questa iniziativa – dice il sindaco Paolo Lavagno si assume l’impegno di sostenere nella propria comunità lo sviluppo delle attività apistiche in maniera diffusa sul territorio, includere ed incrementare nella pianificazione del verde pubblico la coltivazione di specie vegetali gradite alle api, porre grande attenzione ai trattamenti sulle alberate, da evitare in fioritura e in presenza di melata, ridurre progressivamente, sino ad eliminarlo, l’uso di erbicidi nella manutenzione dei cigli stradali e negli spazi pubblici”. L’azione per ecosistema sostenibile non si ferma qui in quanto c’è anche l’impegno a promuovere una riflessione sull’utilizzo degli agro-farmaci in agricoltura ed il loro impatto su ambiente e salute,  sul rigoroso rispetto della legge regionale che vieta di eseguire qualsiasi trattamento con erbicidi e fitofarmaci alle piante legnose ed erbacee di interesse agrario, ornamentali e spontanee, ad intraprendere la lotta alle zanzare concentrandosi sulla prevenzione e privilegiando interventi larvicidi basati sull’uso di prodotti biologici, a promuovere e sostenere iniziative a favore dell’apicoltura, sensibilizzando il valore del bene comune che essa rappresenta. Quindi si tratta di interventi che vanno molto ai di là della semplice apposizione dei cartelli che dichiarano l’adesione all’iniziativa ma incidono su una migliore qualità del rapporto uomo/ambiente.

Massimo Iaretti

 Si calano in un supermercato passando dal tetto

Arrestati  in tre per furto aggravato in concorso

 

Sono stati sorpresi lo scorso martedì, nel cuore della notte, da personale della Squadra Volante proprio mentre stavano per allontanarsi dal luogo del delitto, con al seguito un capiente borsone pieno di monetine e banconote. Tre cittadini rumeni di 19, 27 e 28 anni, passando dai tetti di uno stabile nel quartiere Campidoglio, erano riusciti ad introdursi all’interno di un supermercato di corso Svizzera, dopo aver divelto con un crick alcuni pannelli di legno e plexiglass. Una volta all’interno avevano messo a soqquadro gli uffici dell’esercizio commerciale, individuando la chiave di una cassaforte e perpetrando un furto di oltre 3500 €. Un residente in zona aveva, però, notato le tre sagome vestite di scuro camminare sul tetto del basso fabbricato di fronte casa e aveva chiamato il 112 NUE. Dei tre soggetti, tutti di nazionalità rumena, uno, classe ‘93, ha precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, gli altri due, classe 1994 e 2001, sono incensurati e risultano essere arrivati in Italia solo venerdì 23 Aprile. Dunque, in appena 4 giorni, avevano già organizzato il colpo insieme al complice che invece vive in Italia da anni. Sono stati arrestati per furto aggravati in concorso.

Chiama la Polizia perché il figliastro non lo ascolta, ma lo minaccia di morte 

Immediatamente allontanato dalla casa familiare

 

Si è rivolto al 112 NUE asserendo che il figlio della compagna lo avesse aggredito ed ha addirittura atteso gli agenti del Comm.to Dora Vanchiglia all’ingresso dello stabile, raccontando con trasporto come il ragazzo lo facesse esasperare per via dell’importo eccessivo delle bollette luce/gas che arrivavano a casa, motivo dell’ultimo litigio.

Nell’alloggio, la realtà che emergeva era ben diversa: l’uomo, infatti, era andato in escandescenze quella mattina dopo aver visto il giovane mettere a bollire un pentolino con dell’acqua calda per lavarsi, in quanto lo scaldabagno di casa era rotto. Il sessantunenne, di origini africane, lo aveva redarguito, in quanto in tal modo avrebbe consumato del gas. Al ragazzo, infatti, non era permesso di lavarsi con acqua calda tutti i giorni, ma appena 3/4 volte a settimana. L’uomo continuava a proferire minacce anche alla presenza degli operatori di polizia, con l’intento di trovare nella loro figura una sorta di “appoggio” per far capire meglio il concetto all’indisciplinato ragazzo. Tale stato di vere e proprie violenze psicologiche nei confronti dei conviventi, in base agli accertamenti svolti dagli agenti del Comm.t Dora Vanchiglia, perdurava da mesi, tanto che nei confronti dell’uomo pendeva ufficialmente una denuncia per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato allontanato d’urgenza dalla casa familiare e denunciato per le gravi minacce di morte proferite alla presenza dei poliziotti.

Consultazioni in Regione per la Giornata degli Alpini

Sono aperte fino al 19 maggio le consultazioni on line dei soggetti interessati alla Proposta di legge 120, “Istituzione della Giornata regionale del valore alpino”, presentata dal primo firmatario Davide Nicco (Fdi), le cui prime determinazioni si sono svolte questo pomeriggio in Commissione Cultura, presieduta da Paolo Bongioanni.

A tal proposito si prevede lo stanziamento di 100mila euro annui per il biennio 2021 e 2022 per la stipula di accordi e intese con sezioni territoriali dell’Ana per attività contro il bullismo e il cyberbullismo nelle scuole; la promozione, sempre nelle scuole, di corsi di formazione di soccorso civile e di soccorso alpino; l’istituzione di borse di studio e il finanziamento di viaggi d’istruzione e di eventi per incentivare lo studio della cultura letteraria, storica e musicale legata al Corpo degli Alpini e la conservazione e valorizzazione dei numerosi rifugi e bivacchi alpini presenti in Piemonte”.

Il provvedimento, ha sottolineato Nicco (Fdi) nell’illustrazione, “intende promuovere lo spirito di solidarietà e di volontariato che anima l’Associazione nazionale Alpini (Ana) e trasmetterne i valori storici, sociali e culturali soprattutto alle giovani generazioni”. “L’abrogazione del servizio militare – ha osservato – fa sì che gli Alpini e i loro valori siano sempre meno presenti nella società civile. Per questo si chiede alla Regione di farsi parte attiva nel portarne avanti lo spirito”.

Nel dibattito sono intervenuti Carlo Riva Vercellotti (Fi), che si è dichiarato favorevole al provvedimento e pronto a sottoscriverlo.

Diego Sarno (Pd) ha dichiarato qualche perplessità sull’”opportunità di coinvolgere l’Associazione nazionale Alpini sui temi del bullismo e del cyberbullismo e ha proposto di audire, in proposito, le associazioni sentite a suo tempo per la legge regionale 2/18 in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”.

Più stalli per le bici, la proposta in Comune

Il Consiglio comunale ha approvato due diverse mozioni riguardanti la realizzazione di nuovi stalli per il parcheggio delle biciclette e di stazioni per la loro manutenzione.

Il primo documentofirmato dal capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo e approvato con 25 voti favorevoli, 4 contrari e 7 astenuti, impegna Sindaca e Giunta comunale a prevedere l’installazione di stazioni pubbliche per la piccola manutenzione delle biciclette, in punti strategici, lungo le piste ciclabili maggiormente frequentate.

Obiettivo simile per la mozione presentata dalla consigliera Chiara Foglietta (PD), approvata con 19 voti favorevoli, 6 contrari e 10 astenuti, che sollecita l’Amministrazione a predisporre 1.300 nuovi stalli per il parcheggio delle biciclette, dando corso a quanto già annunciato nel giugno del 2018.

L’obiettivo è quello di incentivare l’utilizzo di questo mezzo ecologico ed economico e migliorare la mobilità sostenibile attraverso la realizzazione di spazi idonei per la sosta sicura delle biciclette.

Il documento chiede inoltre che vengano individuati all’interno di ogni circoscrizione luoghi idonei e particolarmente frequentati dove realizzare questi nuovi stallilungo le piste ciclabili, all’interno dei centri commerciali naturali e nelle vie commerciali, davanti a luoghi di aggregazione come piazze, case di quartiere, scuole, uffici pubblici, istituzioni culturali e in prossimità delle stazioni della metropolitana e delle linee Gtt.

L’“affaire madamina”, Giachino: “Sulla decisione delle manifestazioni SITAV la TELT non c’entra nulla”

A cura di  lineaitaliapiemonte.it

Dopo la pubblicazione dell’incarico di Telt da 90mila euro a Simonetta Carbone, una delle madamine che ha presieduto la manifestazione del 10 novembre 2018 a favore del supertreno, per un lavoro di rassegna stampa, il mondo notav è in subbuglio: “Che le “madamine” della collina fossero più o meno eterodirette era evidente (…) Ma chi avrebbe immaginato che a tirare i fili delle marionette in arancione ci fosse niente di meno che la società promotrice del TAV?” scrive il sito notav.info. Ma spunta Bartolomeo Giachino: “L’idea della monifestazione fu mia. Le madamine dopo il successo della manifestazione si presero i meriti ma l’idea fu mia, sulla decisione della manifestazione Simonetta Carbone non ha assolutamente influito , tantomeno la TELT”. Ecco, per filo e per segno , cosa accadde in quei giorni…

… continua a leggere: L’ “affaire madamina”

Covid, il bollettino di sabato 1 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 882 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 66 dopo test antigenico), pari al 3,3% di 27.057 tamponi eseguiti, di cui 17.983 antigenici. Degli 882 nuovi casi, gli asintomatici sono 368 (41,7%).

I casi sono così ripartiti: 115 screening, 553 contatti di caso, 214 con indagine in corso: per ambito: 6 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 105 scolastico, 771 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi350.303 così suddivisi su base provinciale: 28.240 Alessandria, 16.798 Asti, 10.798 Biella, 50.343 Cuneo, 26.984 Novara, 187.811 Torino, 12.988 Vercelli, 12.397 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.455 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.489 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 200 (-10 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono2.084 (27 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono13.187

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.404.202 (+27.057 rispetto a ieri), di cui 1.503.759 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.273

Sono 18 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.273 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.531 Alessandria, 694 Asti, 419 Biella, 1.380 Cuneo, 927 Novara, 5.367 Torino, 500 Vercelli, 363 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

323.559 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 323.559 (+1.092 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.763 Alessandria, 15.621 Asti, 9.816 Biella, 46.345 Cuneo, 25.046 Novara, 173.647 Torino, 12.042 Vercelli, 11.626 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.354 extraregione e 2.299 in fase di definizione.

Primo maggio, tensione per gli antagonisti in piazza Castello

Momenti di tensione alla festa dei lavoratori

Un corteo dell’area antagonista e del movimento No Tav ha tentato  di sfondare il cordone della polizia per raggiungere il Municipio dove era in corso  la cerimonia  dei sindacati con la sindaca e l’arcivescovo in occasione della festa dei lavoratori. La polizia ha respinto  i manifestanti con una carica di alleggerimento.

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La testimonianza del fotoreporter Marco Boscato

Sono le ore 9:30 in Piazza Castello dove, sotto l’acqua, si sono riuniti i manifestanti per celebrare la festa di un primo maggio decisamente diverso rispetto a quelli degli anni precedenti. Il gruppo dell’Unione dei sindacati, gli studenti di Noi Restiamo Torino, i No Tav e i militanti del centro sociale di Askatasuna.

Sotto l’acqua, a far sentire le loro voci, il grido strozzato di chi cerca e pretende diritti e tutele che lo Stato sembra non voler ascoltare. Dopo circa un’ora dove i manifestanti si sono passati a turno il microfono per esprimere la loro opinione con fermezza, per dire “io ci sono”, “caro Stato io esisto”. Polizia antisommossa rigorosamente schierata per evitare che la situazione sfuggisse di mano e, ad un certo punto, il disastro sembrava inevitabile. Un duro faccia faccia tra alcuni manifestanti e la polizia sembrava potesse scatenare una rissa in pieno centro, davanti al Palazzo della Regione. Tutto però fortunatamente si è risolto con un nulla di fatto. E i manifestanti, carichi di striscioni, iniziano un corteo guidati da un furgoncino tappezzato da uno striscione anti TAV. Bene, fin qui tutto ok. I manifestanti attraversano tutta via Po, passano davanti a Palazzo Nuovo e proseguono la loro marcia a suon di musica. Ed è proprio dietro all’università che, i ragazzi (presumibilmente appartenenti al Centro Sociale Askatasuna e del Movimento No Tav) che tanto parlano di libertà e di diritti per i più deboli, iniziano a lanciare delle uova contro un vigile, il quale inizia ad inseguire uno di questi ragazzi. Viene però ostacolato da altre uova lanciate da altri militanti. Non ho avuto modo di vedere l’epilogo della vicenda, perché un diversi manifestanti, con in testa un cappuccio, mi hanno circondato. Avevo filmato tutta la vicenda dell’inseguimento che ha visto come protagonista il vigile e i manifestanti e a loro non andava bene. Mi hanno preso con forza la macchina fotografica e mi hanno cancellato il video. Volevano cancellarmi anche tutte le altre clip e le foto che avevo fatto durante la mattinata. “Non ti cancelliamo le altre foto, ma se domani esce un articolo sui giornali o se parli con la polizia di quanto hai visto ti veniamo a prendere sotto casa e ti ammazziamo”. Queste le parole di un giovane militante incappucciato, che ad occhio e croce avrà avuto la mia età, e che poco prima in Piazza Castello insieme ai suoi compagni parlava di diritti, dignità, uguaglianza. Bene, inutile soffermarsi sulla stupidità e poca coerenza di queste persone. “Fai il tuo lavoro e non rompere le palle”. Altra affermazione che mi è stata rivolta da uno dei militanti. Bene, allora mi chiedo, fino a che punto la libertà si può considerare come diritto inalienabile e fin dove invece si dovrebbe iniziare a parlare di soppressione, violenza, brutalità? È ora che, anziché scendere in piazza, si inizi a parlare di rispetto, anche verso i giornalisti che  più volte sono stati  apostrofati durante la manifestazione come terroristi. Io documento la realtà dei fatti attraverso la fotografia e i video, essere circondato e minacciato brutalmente da degli individui che predicano dei diritti universali, ma che di fatto lo fanno solo a parole perché in pratica ti impediscono con la forza di fare il tuo mestiere, ecco questo per me è un attentato contro ogni forma di democrazia