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In fiamme la gelateria Miretti

Dopo due mesi di chiusura forzata per il lockdown la storica gelateria Miretti di corso Matteotti dovrà ancora tenere le serrande abbassate chissà fino a quando, per un incendio che nella notte ha distrutto parte del locale.

Una volante della polizia passata davanti alla gelateria verso le 2 di mattina ha notato il fumo ed ha avvisato i vigili del fuoco, consentendo di limitare i danni.

La causa del rogo è un cortocircuito. Tanta la solidarietà dei torinesi sulla pagina Facebook del celebre locale. Il titolare Lorenzo La Porta ringrazia tutti e assicura che riaprirà appena sarà possibile per offrire ancora un po’ di dolcezza ai torinesi e ai turisti golosi.

Non indossavano la mascherina, multe da 400 euro a una trentina di giovani

Ventisette in tutto, per la maggior parte ragazzi della movida torinese,  le persone che  sono state sorprese e multate  nel week end a Torino perché prive di mascherina all’aperto.

E ogni sanzione comminata dalla polizia è di  400 euro, ridotti a 280 se pagati nei 30 giorni. L’obbligo delle mascherine è  infatti previsto fino al 2 giugno.

Addio a Beppe Barletti, volto del calcio in tv

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E’ morto Beppe Barletti, volto tv storico della Rai, pensionato dal 1993

Il cronista sportivo avrebbe compiuto 92 anni  30 settembre.

Per tante stagioni ha raccontato  le partite della Juventus e del Torino per 90′ Minuto e Domenica Sprint, a partire dagli anni 70. Per la  Rai seguiva pure  automobilismo, atletica e basket. Tra le sue interviste, anche oltre lo sport, quella al cardiochirurgo Chris Barnard. Fino a poco tempo fa lo si vedeva sempre allo Sporting, il circolo torinese della stampa.

Movida, in corso i controlli della Polizia di Stato

E’ in corso il fine settimana e con esso i controlli per il rispetto delle misure di contrasto all’epidemia da coronavirus COVID – 19 con specifico riguardo alle zone della movida torinese: San Salvario, piazza Santa Giulia, piazza Vittorio Veneto, Quadrilatero Romano e vie limitrofe.

La Polizia di Stato ha svolto una capillare attività di informazione in merito alle disposizioni contenute nell’ordinanza regionale che impone l’utilizzo della mascherina nelle aree pubbliche all’aperto e quella comunale che, tra le altre cose, ha vietato la vendita di bevande alcoliche da asporto dopo le 19:00, imponendo altresì la chiusura dei locali entro l’una della notte. Tali attività si è mostrata molto utile: la maggior parte dei cittadini sorpresi senza mascherina, infatti, non era al corrente dei nuovi obblighi.

Complessivamente i cittadini e i gestori dei locali hanno mostrato responsabilità, collaborando con le forze dell’ordine per consentire lo svolgimento delle attività ricreative in sicurezza. In questo scenario complessivamente positivo, non sono mancate le violazioni.

Venerdì: Tavoli non distanziati e avventori ammassati è così che il titolare di un locale in piazza Vittorio è stato sanzionato per non aver adottato idonee misure di distanziamento. Un altro, invece, è stato colto a vedere alcolici dopo le 19:00, anche lui sanzionato.

In corso Moncalieri, alle ore 2:00, il gestore del locale ha continuato a somministrare alcolici alle oltre 30 persone presenti fuori e all’interno della struttura. E’ scattata la chiusura del locale per cinque giorni e le sanzioni del caso.

In zona San Salvario, due mini-market di via Madama Cristina sono stati sanzionati per aver continuato a vendere alcolici dopo le 19:00. Per lo stesso motivo, personale del Commissariato Centro ha sanzionato un altro locale in via Milano.

Sono 15 le sanzioni per mancato utilizzo della mascherina, la maggior parte della quali nel corso della notte. La sanzione è scattata solo nel caso di reiterato rifiuto di indossare la mascherina.

Agenti liberi dal servizio arrestano pusher

Trovato con oltre 340 grammi di hashish

Giovedì notte tre agenti del commissariato Centro, liberi dal servizio, hanno arrestato un cittadino marocchino di 36 anni.

I poliziotti, che si trovavano nei pressi del Parco del Valentino per fare una passeggiata, assistono involontariamente ad una compravendita di sostanza stupefacente. L’intervento è immediato, ma il marocchino tenta comunque la fuga. Dopo una breve colluttazione, gli agenti bloccano il pusher e lo perquisiscono. Nelle tasche dei pantaloni il trentaseienne viene trovato in possesso di circa 340 grammi di hashish, suddivisi in numerosi tocchi pronti alla vendita ed un intero panetto, e denaro contante per oltre 810 euro. Con diversi precedenti specifici di Polizia, l’uomo è stato arrestato per resistenza a P.U. e detenzione ai fini di spaccio.

Banco delle opere di carità, Torino nord: 70% in più di richieste di cibo

 L’appello alle aziende alimentari: “Non abbiamo più cibo da distribuire”.

Sono aumentate del 70% le richieste di aiuto alimentare per il Banco delle Opere di Carità del Piemonte, in seguito all’emergenza Covid-19. L’associazione, che sostiene i bisognosi di Torino nord, lancia un appello alle aziende agro-alimentari del territorio, per far fronte all’accresciuta domanda di cibo.

“In Piemonte attraverso la nostra rete serviamo generalmente 17mila persone, di cui 10mila nell’area torinese. Con l’emergenza sanitaria e il conseguente lockdown ci troviamo davanti a quasi 28mila richieste di aiuto”, spiega Enzo Valsania, responsabile della sede piemontese del Banco delle Opere di Carità, che invita le aziende della filiera alimentare e della grande distribuzione a donare “i prodotti in giacenza o di prossima scadenza per poterli distribuire andando incontro alla gente che ci chiede aiuto”.

Alberto di Tannosocio fondatore dell’associazione e sostenitore della onlus, si unisce all’appello: “E’ fondamentale che le rimanenze vengano convogliate in quantità maggiori sul Banco delle Opere di Carità, perché in questo momento si registrano cifre di domanda impressionanti. Solo creando una rete di solidarietà si possono superare i momenti difficili e ringraziamo tutte le aziende che già contribuiscono”.

La fornitura di alimenti arriva generalmente dall’Agea (L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura), ma in questo periodo la povertà è aumentata e c’è bisogno di essere uniti alle aziende agroalimentari per i beni di prima necessità.

“Una fascia di persone – spiega Enzo Valsania – a causa del lockdown economico, si è trovata senza lavoro: badanti, colf, operatori della ristorazione e del commercio, con contratti a tempo determinato e in scadenza, sono rimasti improvvisamente senza occupazione e senza entrate”.

Il Banco delle Opere di Carità del Piemonte fa parte dell’omonimo circuito nazionale che conta 14 punti di distribuzione in Italia. La sezione torinese conta su 46 volontari, si trova a Caselle Torinese, strada Commenda 10/a, e fa da centro di raccolta degli alimenti per 36 punti di distribuzione dislocati in Torino e provincia: parrocchie, associazioni di volontariato e i Cis (Consorzi intercomunali dei servizi socio-assistenziali).

Aziende come Maina, Balocco,Finestra sul cielo, Galup, Mole, LP Food stanno contribuendo consegnando i loro prodotti, ma la domanda di aiuto è cresciuta e gli alimenti non sono più sufficienti a fronteggiarla.

L’attuale emergenza è affrontata anche con la collaborazione dell’associazione Maria Madre della Provvidenza ‘Giorgio Valsania’ onlus, di cui Di Tanno è vice presidente, che ha distribuito 60mila mascherine realizzate da volontari presso l’azienda Ci.ti.elle di Gassino torinese che ha messo a disposizione i suoi macchinari.

“Un’operazione – aggiunge Valsania – resa possibile grazie alle donazioni da parte delle società Intergea e Nobis dello stesso Alberto di Tanno, che ha sostenuto la partenza della produzione acquistando il materiale per poterle realizzare. Il ringraziamento va anche a Fondazione Compagnia di San Paolo che ha creduto al progetto così come Filmar, La Baita, Mc Donald’s di San Maurizio, Associazione Culturale Panchine d’Autore, Fondazione Specchio dei Tempi, Il Risveglio”. Un gruppo di imprenditori che si è reso sensibile in un momento così difficile.

Scontro tra scooter e moto, morti sul colpo due centauri

Sono morti in due nello scontro frontale avvenuto  tra moto in Valle di Susa 

L’incidente si è verificato tra Gravere e Susa, sulla  statale 24.

Coinvolti uno scooter Tmax e una Yamaha R1 sulla quale  viaggiava una coppia, un uomo 41enne e una donna di 38 anni,deceduti sul colpo.  Sul posto l’elisoccorso del 118 e  i carabinieri per i rilievi, che stanno indagando sulla dinamica dell’incidente.

(foto archivio)

Autista Gtt non fa salire donna senza mascherina: in due lo aggrediscono con sassi e coltello

In corso Lecce l’autista di un bus  Gtt di Torino è stato aggredito da una coppia, un uomo  44enne e una donna di 42 anni, perché non aveva permesso di salire sul mezzo a una donna senza mascherina di protezione

L’uomo ha rotto la catena cdi sicurezza anti-Covid che  separa la cabina di guida dal resto dell’autobus, e la donna ha rotto  la parete divisoria in plexiglass.

Scesi dal mezzo, il 44 enne ha estratto un coltello e colpito violentemente  il finestrino dell’autista, mentre  la donna ha lanciato  sassi contro i vetri in direzione di un passeggero intervenuto in difesa dell’autista. Gli  agenti  della polizia intervenuti hanno arrestato la coppia e li hanno denunciati per interruzione di pubblico servizio. Lei era già stata  protagonista di un episodio analogo lo scorso anno. Lui  aveva con sé anche una pesante catena di metallo.

Corvi aggrediscono a beccate i passanti

Tanta paura ma pochi danni, per fortuna

Alcuni passanti sono comunque rimasti lievemente feriti, giovedì scorso, quando uno stormo di corvi impazziti, in pieno centro a Nichelino, ha iniziato ad aggredirli colpendoli ripetutamente a colpi di becco. Numerose le chiamate in Comune. Un bambino è stato colpito alla testa. Si è poi scoperta la ragione di tanta aggressività da parte dei volatili: un pulcino era caduto dal nido su un’aiuola sottostante e chiunque passasse nei paraggi veniva considerato dai corvi una potenziale minaccia per il loro piccolo.  Il pulcino è stato portato in un centro per la cura degli animali e la “minaccia“ per lui è per i passanti è stata sventata.

Chiesta conferma a 10 anni per la banda dello spray di piazza San Carlo

E’ stata chiesta dalla pg di Torino Elena Daloiso  la conferma della condanna in primo grado a 10 anni per tre dei quattro ragazzi componenti della ‘banda dello spray’

Il  gruppo di giovani di origine maghrebina aveva  messo a segno furti e rapine confondendo le vittime con spray urticante in piazza San Carlo nella drammatica sera del 3 giugno 2017, in occasione della proiezione della finale di Champions League. La  folla in preda al panico provocò una calca con oltre 1.500 feriti, due dei quali morirono successivamente per le conseguenze. La posizione del quarto imputato è stata per ora tenuta  separata in quanto il giovane è  positivo al coronavirus e non ha potuto partecipare all’udienza.

(foto: il Torinese)