CRONACA- Pagina 1357

Tragedia di piazza San Carlo, il pm chiede un anno e otto mesi per la sindaca Appendino

Il pubblico ministero Vincenzo Pacileo ha chiesto per la sindaca di Torino, Chiara Appendino,  un anno e otto mesi.

Questa la richiesta di condanna al processo per i fatti drammatici di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017.

L’udienza si tiene nell’aula magna del palazzo di giustizia di Torino con il rito abbreviato che prevede lo sconto di pena di un terzo.

La prima cittadina è accusata di omicidio, lesioni e disastro colposo.

Lotto: a Moncalieri quaterna da 360mila euro, seconda vincita più alta del 2020

 

 Il fortunato giocatore ha puntato sulla combinazione 15, 33, 49, 81, sulla ruota piemontese

Si tratta della seconda vincita più alta centrata nel corso dell’anno, peraltro non molto lontana dalla quaterna da 373.500 euro centrata a Crema il 19 settembre. Sempre nell’estrazione di ieri, il Lotto ha regalato anche due quaterne identiche a Fiano Romano, nei pressi della Capitale. A portare fortuna è stata la combinazione 1, 9, 11, 36, 63, giocata sulla ruota di Roma, ciascuna vincita ha fruttato 50.596 euro, se si trattasse di un unico fortunato avrebbe vinto oltre 100mila euro. Il 10eLotto ha invece regalato un 9 da 50mila euro a Ancona, grazie all’estrazione serale e a una giocata Oro. Complessivamente il concorso di ieri ha distribuito premi per quasi 27,9 milioni di euro (di cui 5,8 con la versione tradizionale e 21,2 con il 10eLotto), le vincite centrate dall’inizio dell’anno salgono a 3 miliardi 727 milioni di euro. ( lp/AGIMEG)

Cercavano di rubare 150 kg di rame, arrestati dai carabinieri

I Carabinieri del Comando provinciale nel corso dei servizi di controllo effettuati ieri notte sul territorio cittadino, intensificati in questo periodo emergenziale per verificare il rispetto della normativa anticovid, hanno arrestato per furto due cittadini rumeni di 18 e 20 anni, censurati, domiciliati nel campo nomadi di strada dell’Arrivore.

In particolare una pattuglia del Nucleo Radiomobile, ha sorpreso i due soggetti in corso Sandro Botticelli all’interno del cortile di un’area in disuso di proprietà della società Terna. Ad attirare i militari è stato il fascio di luce della torcia usato dai malviventi, che sono stati colti mentre erano intenti ad ammassare cavi di rame che avevano poco prima prelevato da una cabina di bassa tensione tranciandoli grazie ad una cesoia.

Complessivamente i carabinieri hanno recuperato materiale per un peso complessivo di circa 150 kg, che è stato restituito alla società proprietaria dello stabile. Ai due ladri è stata contestata anche la violazione amministrativa delle norme anticovid trovandosi in giro, per di più per commettere reati, in pieno orario notturno.

Il pusher di Pozzo Strada nascondeva soldi e droga in casa

Avendo avuto notizia di una presunta attività di spaccio in un appartamento in zona Pozzo Strada, gli agenti della Squadra Volante hanno avviato un’attività d’indagine nei confronti di un cittadino romeno di 23 anni. L’uomo era solito effettuare ritiri e  consegne di sostanza stupefacente ogni domenica, in una fascia oraria che andava dalle 10 del mattino alle 23.

Domenica scorsa il ventitreenne viene fermato nei pressi della sua abitazione, impegnato nel suo solito passaggio mattutino domenicale. Sottoposto a perquisizione, gli operatori trovano nello zainetto trasportato a spalla dall’uomo  oltre 20 ovuli di hashish per circa un etto e mezzo di peso, 3 contenitori per raccogliere marijuana ed un bilancino di precisione. Estesa la perquisizione nella dimora dello straniero, vengono rinvenuti 2 panetti di hashish per un peso totale di oltre 2 etti, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e oltre 22000 euro in contanti.

Il ventitreenne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

 

Addio a “Carlin” Foppa. Con lui se ne va un pezzo di Barriera e di storia politica

  • Ciao Carlin, il maledetto coronavirus ti ha portato via. Bastava nominare Carlo Foppa e ti dicevano subito: ma tu sei di Barriera di Milano.

Tu eri la Barriera di Milano. Quando  ti cercavamo in Bojta ci raccontavi sempre di tuo padre partigiano e comunista. Nel 1975 la regalasti al tuo dipendente. Politica a tempo pieno,  prima consigliere comunale e poi assessore al lavoro. Un pezzo di Storia di Barriera e di Torino. Il tuo cervello non ti dava mai pace. Pensavi tanto, pensavi sempre. Grande camminatore. Scherzando da buon comunista sostenevi: al Partito non si dice mai no. Eppure tu lo hai fatto. Quando il partito ti mando’ per chiudere la coop Giuseppe  Di Vittorio che era piena di debiti e rischiava il fallimento Hai fatto l’opposto.
Risanata, ed ora è tra le più grandi coop di Torino. Il primo nel dirmi andiamo in Parocchia, ed io che non capivo ma mi specificavi: in Federazione. Siamo stati convocati dai grandi capi… Ciao Carlin e ciao al tuo sarcasmo ed ironia. Memorabili le tue battute e le tue barzellette. Dai,  anche stavolta la sfanghiamo. Proverbiale la battuta: parlarti insieme e come fare gli impacchi caldi  su una gamba di legno…instancabile nell’essere instancabile. Moto perpetuo e come il tuo cervello anche  il tuo corpo sempre in movimento. Una volta ti chiesi perché eri diventato un artigiano.  “Mi sono messo in proprio perché ero stufo d essere licenziato perché comunista”. Se poi non ero in grado di nuotare sarei annegato. Tu nuotavi benissimo. Ciao Carlino, accidenti, quanti ricordi. Fin troppi, tantissimi e tutti belli.
Ti inventasti un meccanismo di punteggi per ottenere maggiori finanziamenti. Tutto legale.
Sia ben chiaro. O quella volta, in aereo mi spiegasti alcuni meccanismi di bilancio che proprio non volevo capire. Non ho paura di cadere nella retorica. Caro Carlin sei stato un maestro. Ed anche un maestro paziente.
Quante volte mi hai ripetuto: studia, non svolazzare sui problemi. Ciao Carlin, non pensavo che potesse accadere. Decisamente non doveva accadere. La tua ultima avventura è stata rivitalizzare il circolo Risorgimento in Poggio. Missione compiuta.
Ed ora lavoravi alla Fondazione del PCI di Torino. Avevi una smisurata stima per Ugo Pecchioli. Raccontavi che quando lui era segretario provinciale e tu segretario della 9^sezione tutti i lunedì eri “a rapporto”. Mi hai cercato di insegnare  il metodo e la costanza. Proprio ciò che non sei riuscito ad insegnarmi.
Abbiamo lavorato insieme per 20 anni. Precisamente io ho lavorato con te.
Dopo aver fatto l’assessore al lavoro sei diventato grande capo delle coop d’abitazione nei primi anni 80. Ed entrato nella mia stanza in federazione mi dicevi : la smetti di fare lo pseudo intellettuale ed impara un vero lavoro. Vieni a lavorare con me. Ero titubante ma accettai dopo più di un anno. Quella tua  scelta mi ha cambiato la vita. Quante litigate. Parlavi a voce alta non urlando. Si capiva la tua irritazione dal dialetto. Piu parlavi stretto piu eri alterato. O ti commuovevi parlando di tua madre che hai amorevolmente accudito. Tutti i sabati a Montanaro nella Casa per Anziani.
Con Luciana, donna della vita e per tutta la vita.  Diventati come ameba e paramecio.
L’hai conosciuta tanti anni fa. Viviana che ti ha regalo due gemelline dando la possibilità di essere un nonno sempre presente ed orgoglioso.  Jader figlio maschio e tuo orgoglio anche per la carriera di Vigile del fuoco, 20 anni Jader. Tu nella battaglia per far eleggere Livia Turco Presidente della Regione Piemonte. Perdemmo ma che esaltante esperienza umana. Tu non dovevi morire caro Carlo. Dovevi vivere a lungo. Sono sicuro che anche in questo caso avresti avuto la battuta pronta e sagacente acuta.
Non eri perfetto. Del resto chi lo è? Ma avevi doti che molti di noi non hanno. Come quella della franchezza. Franchezza nelle opinioni e soprattutto nel giudicarti. Quante tarde serate quando  rientrando da fumose riunioni eri impietoso verso i tuoi errori. Ora basta non posso più andare avanti nel ricordarti . Mi assale l’angoscia di non poterti vedere più nella certezza che in tanti, tantissimi ti ricorderemo. Un po’  nella nostra mente e un po’ nei nostri cuori.  Ciao Carlin Foppa. Come urlavano a squarciagola e come urliamo adesso: Compagno Carlo Foppa presente. Ora e sempre. Ti sarò sempre in debito. Ciao Carlin.

Patrizio Tosetto

Alleanza Partite Iva, alla manifestazione la Fiavet non c’era 

L’Alleanza delle Partite Iva, che ha manifestato domenica scorsa, 15 novembre, in piazza Castello a Torino, comunica che la Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese Viaggi e Turismo) è stata erroneamente riportata nell’elenco delle sigle aderenti.

Si apprende dalla Federazione e dunque si riferisce che la Fiavet non vi ha partecipato, né è stata coinvolta nella manifestazione.

Consumavano cibo e bevande all’interno del locale, multato e chiuso l’esercizio

Gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale, durante un pattugliamento operativo su corso Vercelli, indirizzato alla vigilanza per il contenimento del Covid-19 e in particolare al rispetto dei divieti imposti dall’ultimo DPCM, hanno notato un locale commerciale aperto con, al suo interno, 6 uomini di nazionalità straniera intenti al consumo di bevande.

Prima di intervenire gli agenti, non in divisa, hanno osservato con attenzione dall’esterno tutti i movimenti delle persone dentro il locale. Dopo aver avuto la certezza che all’interno  era in atto un’attività di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico, sono prontamente intervenuti, interrompendo l’attività vietata dal DPCM anti Covid-19.

Al conduttore è stata subito comminata una sanzione pari a Euro 400 per violazione delle disposizioni sul contenimento della pandemia.

Inoltre, a seguito di controllo amministrativo, lo stesso conduttore è risultato sprovvisto del titolo autorizzativo per l’esercizio dell’attività di somministrazione ed è stato sanzionato al pagamento di altri  4.000 Euro.

L’attività è stata chiusa per 5 giorni. Al momento sono in corso accertamenti riguardanti la regolare iscrizione all’Albo Imprese Artigiane della Camera di Commercio.

(foto archivio)

Millantava amicizie con clan mafiosi per estorcere denaro a un parrucchiere

 Millantava amicizie con notissimi pregiudicati di clan mafiosi, ma è stato arrestato dai Carabinieri in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere

Autore dei gravi fatti è un censurato di 43 anni di Torino, che aveva intimorito un parrucchiere del quartiere cittadino “Crocetta”, costringendolo a pagare il pizzo “per evitare guai”. L’uomo aveva iniziato a minacciare la vittima a gennaio 2018, con continue richieste di denaro e di auto lussuose, che dovevano servire come una sorta di polizza assicurativa sulla vita “tranquilla”.

Il negoziante all’inizio aveva regolarmente pagato, non denunciando per paura di ritorsioni. Dopo molto tempo ha però trovato la forza di raccontare tutto ai Carabinieri di Nichelino, nell’hinterland torinese, doveva risiede insieme alla famiglia. I militari dell’Arma, nel luglio scorso, si erano presentati con la vittima ad un incontro con l’estorsore, arrestandolo in flagranza alla consegna di una rata di 300 euro in banconote contanti. In quell’occasione, a casa dell’arrestato venne anche rinvenuto un Suv che il parrucchiere aveva affittato a favore del suo aguzzino, nonché due Rolex, 15mila euro in contanti, coltelli, un machete e diverse pistole sceniche.

Le indagini non erano concluse e sono proseguite per approfondire l’intera vicenda, facendo così emergere non solo tutte le condotte estorsive, per un ammontare complessivo pari a 50 mila euro, messe in atto nel corso degli anni in danno del titolare dell’esercizio commerciale, ma anche plurime azioni persecutorie operate nei confronti della moglie e della figlia del parrucchiere.

Covid: i trapianti in Piemonte non si fermano

Ci interroghiamo spesso su come proceda la salute, visite, cure, operazioni che non sono legate al Covid.

La sopresa è che la rete di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule del Piemonte e Valle d’Aosta, non ha subito, sostanzialmente interruzioni.

Una eccellenza italiana, quella della trapiantologia che il Covid non ha fermato anche se ci si è messo di impegno.

A riprova, il report stilato relativo al 30 settembre da Centro Regionale Trapianti fa infatti registrare un’alta qualità dei servizi e assistenza offerta ai pazienti.

Riportiamo alcuni numeri che rimarcano, positivametne, i risultati del processo:Donatori effettivi, ovvero le persone dichiarate morte da cui è (stato) possibile prelevare un organo a scopo di trapianto, sono i più alti del paese.

Il Piemonte si colloca al primo posto in termine di numero donatori: “34.6 per milione di popolazione (pmp), rispetto ai 27.2 del Nord, ai 30.4 del Centro e ai 12.7 del Sud e Isole.

Numeri in crescita rispetto al 2019 in cui si contavano 30.6 donatori effettivi per pmp, a conferma del grado di ‘fiducia’ da parte della popolazione verso il mondo dei trapianti anche in epoca di emergenza “.

Sempre al 30 settembre, si attestano su un valore di 58.1 pmp trapianti quelli per il rene (vs 51.5 del 2019) per un totale di 184 trapianti eseguiti; “36.1 ppm per il fegato(vs 32.9 del 2019) per un totale complessivo di 114 trapianti; 6.3 pmp per il cuore(vs 5.6 al 2019) con 221 trapianti totali. Un trend positivo anche per gli altri trapiani e per quelli combinati, plurimi.

«La nostra forza, dice il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte risiede nell’elevata organizzazione di tutta la rete di donazione e trapianto.

Per la dottoressa Anna Guermani, responsabile del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti del Piemonte, un grande valroe aggiunto va riconosciuto al livello dei test praticati per verificarne la sicurezza e escludere ogni possibile infezione nel donatore.
Quello di Anna Guermani è praticamente una missione nel campo dei trapianti. Dalla nostra redazione il nostro grazie.

Tommaso Lo Russo

Viaggiava con la cocaina nel volante e un jammer nel cruscotto

Cittadino straniero denunciato dal Reparto Prevenzione Crimine

Venerdì scorso gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine, impegnati in  servizio di controllo del territorio coordinato dal Comm.to Madonna di Campagna, controllano un veicolo in Strada dell’Aeroporto. In considerazione delle normative vigenti per il contenimento dalla pandemia da covid19, gli operatori chiedono al conducente ed al passeggero il motivo della loro presenza. Il primo, cittadino albanese di 47 anni, giustifica il proprio spostamento per motivi di lavoro, senza peraltro essere in grado di fornire ulteriori dettagli, il secondo, un macedone di 30 anni, riferisce di trovarsi a bordo solo per fare compagnia all’amico. Entrambi vengono sanzionati in considerazione delle attuali restrizioni. Controllando i due cittadini ed il veicolo loro in uso, i poliziotti trovano nel cruscotto lato guida un jammer, disturbatore di frequenze utilizzato per la neutralizzazione dei sistemi d’antifurto nelle vetture. Lo strumento viene immediatamente sequestrato. Inoltre, osservando con attenzione il volante, gli operatori notano la plastica del clacson rialzata rispetto al suo alloggiamento originale. Insospettiti, gli agenti rimuovono il componente e trovano al di sotto un panno verde nel quale era custodita una scatolina metallica con all’interno 3 involucri contenenti cocaina. L’albanese è stato denunciato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.