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Casa, in crescita le compravendite in Piemonte

Fiaip Piemonte: “Superbonus 110% e nuovi trend spingono il fuori porta e la provincia”

C’è fermento nel mercato immobiliare. La rinata voglia di casa del post pandemia si conferma anche nel primo semestre 2021.

“Il comparto residenziale è quello che mostra una maggiore resilienza, diversamente da quello commerciale che paga il prezzo più alto delle restrizioni emergenziali e dell’evoluzione del settore”,  sottolinea Paolo Papi, presidente di Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). “Nonostante il periodo ancora incerto, sospeso tra le incognite legate alla pandemia e una sperata ripresa economica – aggiunge – il dinamismo del settore immobiliare registrato a fine 2020, si riscontra anche nei primi sei mesi di quest’anno”.

In Piemonte il compravenduto a fine anno, secondo i recenti dati Omi, ha visto una diminuzione media tra tutti i comuni della regione del 5,9%; con un calo più marcato, dell’11,2%, nei soli capoluoghi di provincia. Nel primo trimestre 2021 c’è una decisiva ripresa delle transazioni nelle regioni del nord ovest, 39,3%, con un rialzo più evidente nei comuni non capoluoghi del 46,8%.

A livello regionale si rintraccia un andamento analogo all’andamento nazionale. “I dati sono incoraggianti ma si raffrontano sul primo trimestre 2020 che ha visto  il mese di marzo sotto lockdown e la chiusura delle attività di mediazione”, precisa Luca Portinaro, vice presidente di Fiaip Piemonte e delegato all’Osservatorio. “Sul primo semestre 2021 la nostra proiezione è di una crescita dei volumi, che possono raggiungere anche il 25% in più rispetto al semestre dello scorso anno e con transazioni che riprendono la curva di incremento del 2019, interrotta poi dall’emergenza”.

Nella differenza tra grandi città capoluoghi di provincia e comuni limitrofi “Emerge chiaramente – spiega il presidente Papi – una maggiore resistenza delle compravendite in provincia e fuori porta che testimonia come la domanda abitativa sia sostenuta dai nuovi bisogni legati alla casa, come spazi più ampi, pertinenze esterne, giardini e terrazzi ove possibile, accompagnati da prezzi competitivi e tassi sui mutui ancora bassi, seppure in crescita. Nella stessa direzione si colloca anche l’incentivo del superbonus 110% che rafforza la ricerca di case lontane dai maggiori centri urbani”.

Le agevolazioni fiscali, quindi, orientano le ricerche di acquisto verso soluzioni abitative indipendenti e semindipendenti da riqualificare, più facili da trovare alle porte dei capoluoghi piuttosto che in piena città. “Si nota un sensibile aumento, anche del 30%, nell’interesse  verso abitazioni libere su 4 lati con un pezzo di giardino, datate e che necessitano di importanti interventi di ristrutturazione, da comprare a prezzi competitivi. Neanche un 10% però va a conclusione – precisa il presidente regionale Fiaip -. Questo perché, oltre la farraginosa burocrazia, ci sono comunque dei costi non coperti dal bonus, che espongono gli acquirenti a un esborso non sempre sostenibile e che li porta ad optare verso altre soluzioni”.

 “Sul mercato immobiliare degli appartamenti – precisa – il superbonus 110% non ha una ricaduta diretta, ma solo un effetto secondario: l’incremento di valore dell’unità abitativa ristrutturata e inserita in un palazzo rigenerato, che può arrivare anche al 20% in più”.

Vaccini: le forniture previste per agosto

Le forniture in consegna ad agosto prevedono per il Piemonte 887 mila dosi totali (rispetto alle 754 mila di luglio).

Tenuto conto però dei giorni in cui queste forniture arriveranno, e potranno quindi essere usate, la reale disponibilità di vaccini per il mese di agosto sarà di 840 mila dosi.

Pertanto, la media prevista è di circa 26 mila somministrazioni al giorno, a cui si aggiungerà una quota di circa mille dosi al giorno disponibili per gli accessi diretti (da lunedì a oggi quelli per la fascia 12-19 anni sono stati circa 3.350 in tutto, di cui 1.032 nell’Asl Città di Torino, 451 nell’Asl To3, 136 nella To4 e 163 nella To5. Altri 680 accessi diretti finora a Novara e 388 ad Alessandria, 112 ad Asti, 124 a Vercelli e 114 a Biella, 54 nel Vco, 34 nell’Asl Cn1 e 60 nell’Asl Cn2).

Infrange distanze dalla ex compagna: arrestato

Viene convocato in Commissariato

 

Nei suoi confronti era già in atto un divieto di avvicinamento alla persona offesa ed a i luoghi dalla stessa frequentati ma l’uomo, un cinquantenne residente in Torino, aveva infranto la misura cautelare più volte, per cui il Tribunale aveva emesso nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare in carcere. Gli agenti del Commissariato Barriera Nizza che si occupano del rispetto di tali misure si sono dunque recati lo stesso giorno dell’emissione del provvedimento, giovedì scorso, presso la sua residenza per arrestarlo ma il ricercato era assente. Lo hanno allora raggiunto telefonicamente, dicendogli che avrebbe dovuto recarsi in Comm.to per alcuni chiarimenti sulla sua situazione personale. Una volta presentatosi, è stato tratto in arresto

Maltempo: luglio 2021, dopo il 2016 il peggiore dell’ultimo decennio

Cambiamenti climatici, l’assessore regionale all’Ambiente, Marnati: “Investire in ricerca e innovazione per ridurre le emissioni in atmosfera di gas climalteranti e inquinanti”

Temporali improvvisi con brevi ma violente precipitazioni accompagnate spesso da forti raffiche di vento e grandinate altrettanto improvvise e distruttive. Il territorio piemontese, dal Torinese al Verbano Cusio Ossola dalle zone del Cuneese e dell’Albese fino al Vercellese e all’Alessandrino, è stato profondamente colpito da eventi atmosferici che si sono susseguiti nel volgere di breve tempo e che hanno costretto a chiedere, per ben due volte a distanza di pochi giorni, lo stato di emergenza.   Un mese di luglio, quello che sta volgendo al termine, destinato a restare nelle cronache come il mese durante il quale si sono verificati ingenti danni a strutture e coltivazioni.

“Il mese di luglio di quest’anno – confermano da Arpa Piemonte – è stato, dopo quello del 2016, il peggiore dell’ultimo decennio per frequenza e intensità di eventi temporaleschi accompagnati da grandine, raffiche di vento e fulmini. Al momento ne sono stati registrati 42mila contro i 35mila dell’anno scorso”.

Uno degli effetti tangibili del cambiamento climatico in atto a causa del riscaldamento globale del Pianeta.

“Per questo – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – appare non più procrastinabile, per invertire la rotta, investire in ricerca e innovazione per ridurre le emissioni in atmosfera le emissioni in atmosfera di inquinanti e gas climalteranti, anche per migliorare la qualità dell’aria. La Regione Piemonte ha messo in campo una serie di misure volte in questa direzione, dai bandi per la rottamazione dei veicoli più inquinanti alle misure per l’efficientamento energetico. Un lavoro che comporterà sforzi ma che ci servirà per costruire il futuro, nostro, e delle nuove generazioni”.

“L’Agenzia – aggiunge Angelo Robotto, direttore generale di Arpa Piemonte – sta supportando la Regione nella predisposizione della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici (SRCC) quale strumento anche volto ad aumentare la resilienza dei territori per fronteggiare questi eventi che sono sempre più frequenti ed estremi”.

Il bollettino Covid di mercoledì 28 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.15

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 150 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui17 dopo test antigenico), pari all’1,1% di 13.239tamponi eseguiti, di cui7.826 antigenici. Dei 150nuovi casi, gli asintomatici sono 48 (32,0%).

I casi sono così ripartiti: 23 screening, 72 contatti di caso, 55 con indagine in corso; 1 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 1 importato da altra regione italiana.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 369.057 così suddivisi su base provinciale: 29.818 Alessandria, 17.562 Asti, 11.574 Biella, 53.260 Cuneo, 28.547 Novara, 197.356 Torino, 13.806 Vercelli, 13.089 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.517 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.528 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 ( invariato rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 68 (+1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1.746.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.860.302(+ 13.239rispetto a ieri),di cui 1.876.848risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.541GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.541(+66rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.064 Alessandria, 16.805 Asti, 11.070 Biella, 51.548 Cuneo, 27.407 Novara, 190.941 Torino, 13.212 Vercelli, 12.642 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.444 extraregione e 2.408 in fase di definizione.

Dal Piemonte a Cuba le mascherine contro il Covid

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato ieri nel pomeriggio all’unanimità un ordine del giorno, primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), che chiede la cessazione dell’embargo verso Cuba e impegna la Giunta regionale a un attivo sostegno al sistema sanitario cubano.
L’ordine del giorno ricorda la gravissima condizione sanitaria in cui si trova Cuba. Secondo il quotidiano “The Guardian”, l’isola detiene il più alto tasso di contagi di tutto il continente americano, con un numero di abitanti colpiti dal virus nove volte superiore rispetto alla media mondiale. Tale situazione rischia di portare al collasso il sistema sanitario nazionale che, secondo le denunce di medici e pazienti, patisce la carenza di forniture fondamentali anche a causa dell’embargo statunitense.
Nell’ordine del giorno si ricorda l’aiuto dato in Piemonte, durante la prima fase della pandemia, dalla brigata cubana “Henry Reeve”, composta da 38 professionisti di grande esperienza. Si calcola che nei circa tre mesi di impegno il personale cubano abbia garantito oltre 4300 prestazioni effettuate, trattando tra l’altro con successo più di 160 pazienti. Per questo l’ordine del giorno di Grimaldi chiede alla Giunta regionale di attivarsi anche presso il Governo italiano.
Esprimendo il parere favorevole della Giunta sull’ordine del giorno, l’assessore Maurizio Marrone ha sostenuto che “è doveroso rispondere alla richiesta di aiuto di Cuba, anche per il loro aiuto nei nostri confronti. Stiamo incrociando le richieste di materiale provenienti dall’ambasciata cubana con la nostra disponibilità nei magazzini. Nell’immediato siamo in grado di mettere a disposizione soprattutto dispositivi di protezione individuali come mascherine, guanti, occhiali. Per i farmaci è necessario più tempo per le verifiche”.
La conferenza dei capigruppo convocherà il Comitato regionale di solidarietà, in modo che la prima tranche di materiale possa essere inviata entro la prima metà di agosto.
Il Consiglio ha approvato all’unanimità altri due documenti, primo firmatario di entrambi Mauro Fava (Lega): l’ordine del giorno 462 “Avvalimento dei Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) dei liberi professionisti del settore” e la mozione 570 “Sull’esclusione dei liberi professionisti dai Centri di assistenza agricola”. Nel primo documento si chiede all’Esecutivo di farsi portavoce presso il governo affinché ponga in essere tutti gli atti necessari nei confronti dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) per avvalersi della stipulazione di convenzioni, come in passato, con Caa dei liberi professionisti. Il secondo chiede di intervenire sul Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali al fine di scongiurare l’esclusione dei liberi professionisti dai Centri di assistenza agricola, chiedendo la modifica della convenzione tra Agea e i Caa.

Temporali fino a martedì, temperature in calo

Ieri nel Torinese il temporale pomeridiano ha allagato le strade a Moncalieri e nella zona Sud di Torino

A  Mirafiori è caduto un grosso albero e alcuni sottopassi si sono allagati. Diversi allagamenti anche nel Canavese e a Beinasco.

Altri temporali sono previsti fino a martedì, anche di forte intensità. Temperature in calo fino a 25 -26 gradi al massimo, poi tornerà il caldo.

Non osserva il daspo urbano. Denunciato dalla polizia

Da tre mesi era colpito dal divieto di accesso nelle aree urbane, con riferimento all’area di via Nizza limitrofa alla stazione Porta Nuova ove insistono i parcheggi a  pagamento.

Ma il quarantaseienne rumeno, giovedì sera, viene  notato dai poliziotti del Commissariato Centro proprio in quell’area; l’uomo asserisce di non sapere di essere soggetto a tale limitazione e assicura di trovarsi in quel luogo solo di passaggio. I poliziotti gli intimano di andare via. Peccato che circa 2 ore dopo, il medesimo personale di polizia, controlli l’area, e lo trovi aggirarsi ancora fra le auto parcheggiate. Gli agenti fermano dunque il quarantaseienne e lo conducono  in commissariato per procedere. E’ stato denunciato per la violazione del divieto di accesso alle aree urbane.

Si addormenta con la porta aperta: la polizia arresta latitante

In compagnia della fidanzata, lascia la porta aperta per il caldo afoso 

 

Da poche ore era stato emesso dal Tribunale Ordinario di Torino l’ordine di esecuzione per la carcerazione nei suoi confronti, per l’espiazione di 1 anni e 4 mesi di carcere per reati di natura sessuale. L’uomo, un quarantenne residente in Torino,  si era però trasferito nella provincia da qualche mese e così non era più reperibile al vecchio indirizzo. I poliziotti dell’Ufficio del Comm.to Barriera Nizza preposto al controllo dei soggetti colpiti da misure di prevenzione, sicurezza e cautelari, al termine di una attività infoinvestigativa che si è avvalsa della consultazione di diverse banche date, anche della Regione Piemonte, lo ha rintracciato lo scorso sabato in un paesino della provincia. I poliziotti riscontravano l’assenza sul citofono dello stabile del cognome del ricercato ma riuscivano ad accedere ugualmente nel condominio. Una volta giunti all’ultimo piano, di fronte a quello che con ogni probabilità era l’alloggio della persona da arrestare, trovavano la porta d’ingresso socchiusa; nessuno rispondeva agli agenti, né si udivano rumori provenire dall’interno. Entrando con estrema cautela, i poliziotti hanno sorpreso il ricercato addormentato sul divano insieme alla fidanzata. L’uomo è stato condotto in Commissariato ed arrestato in esecuzione dell’ordine di carcerazione.

 

Si è tolto la vita il medico De Donno Sperimento’ una terapia contro il Covid

Ha terminato il suo cammino terreno Giuseppe De Donno, già primario di pneumologia dell’Ospedale di Mantova, che si è tolto la vita, come hanno annunciato le testate mantovane.

Lo scorso anno si era distinto nella lotta al Covid-19, curandolo con le trasfusioni di plasma iperimmune dei pazienti che avevano superato la malattia. Con questo sistema, poi al centro di una sperimentazione che aveva coinvolto le strutture sanitarie Pavia e di Pisa (ma non di Mantova che l’aveva iniziata) si erano salvate diverse vite. Il professor De Donno, all’inizio di luglio aveva lasciato il primariato a Mantova per iniziare una nuova fase professionale della sua vita come medico di base. Quali siano state le motivazioni e le modalità di questo tragico gesto forse lo si saprà nei prossimi giorni ma quel che è certo è che la notizia ha suscitato una grande impressione e non soltanto a Mantova dove aveva lavorato o a Curtatone dove viveva. Personalmente non ho avuto modo di conoscerlo direttamente ma nell’agosto dell’anno scorso lo avevo contattato subito dopo ferragosto e ne era nata una lunga intervista. L’impressone era stata quella di un medico preparato e competente e di una persona molto umana e rispettosa del prossimo e aveva risposto con grande chiarezza alle varie domande che gli avevo posto. Mi ero ripromesso di averlo come ospite in Piemonte per qualche iniziativa perché ascoltarlo poteva essere per un uditorio un’esperienza sicuramente arricchente. Quando ad ottobre erano ripresi i contagi gli avevo chiesto un secondo contributo e la risposta era stata chiara: “Ora non rilascio interviste. Momento delicato”. L’ultimo contatto erano stati gli auguri di buon anno, con l’auspicio di averlo in Monferrato quest’anno. Così, purtroppo, non potrà più essere ma la perdita di un uomo e di un professionista che chi l’ha conosciuto direttamente lo descrive come una persona buona e competente, non è una perdita soltanto per Mantova, per Curtatone ma per tutta l’Italia. Con l’auspicio che adesso la comunità scientifica gli tributi quello che giustamente meritava.

Massimo Iaretti


Di seguito l’intervista rilasciata nell’agosto del 2020

Nei mesi più acuti dell’emergenza sanitaria i riflettori sono stati puntati sull’ospedale di Mantova il ‘Carlo Poma’, dove era stata avviata una terapia basata sul plasma donato dai malati di Covid-19, avviata in collaborazione con alcuni colleghi dal dottor Giuseppe De Donno, primario della Pneumologia, medico anch’egli in prima linea nel contrasto a virus. Con lui abbiamo avuto un recente colloquio telefonico nel quale si è gentilmente sottoposte ad alcune domande per avere l’opinione ‘sul campo’ di chi ha vissuto e vive quotidianamente questa emergenza.

A che punto è l’emergenza sanitaria oggi ?

Indubbiamente dopo i mesi acuti della pandemia, marzo, aprile, maggio, a giugno si sono iniziati a riconvertire gli ospedali, pur mantenendo un’area dedicata. Oggi la maggior parte sono Covid free, ma i casi non sono scomparsi. A Mantova in questo momento ci sono 11 polmoniti Covid di cui 2 con grave insufficienza respiratoria. Il numero conferma che il virus circola ancora

Quindi non è avvenuto come qualcuno sperava che con il caldo sparisse ?

E’ sotto gli occhi di tutti che il numero dei positivi cresce in questi giorni, nonostante le alte temperature. Il Sars –Cov2 è in linea con il Sars Cov-1 che poi è scomparso, ma adesso l’impressione, e il dato di fatto, è che continua a circolare. E ne esistono anche ceppi diversi, nei Balcani, in Francia, in Spagna.

Cosa accadrà in autunno ?

Nessuno è in grado di dire cosa accadrà, credo non abbia perso virulenza. In ogni caso adesso il sistema sanitario è più pronto e lo conosce di più rispetto a febbraio.

I mass-media all’inizio hanno avuto toni a volte catastrofisti e una certa dose di allarmismo si è registrata anche nei giorni precedenti il ferragosto per la risalita dei contagi. Cosa ne pensa ?

Più che allarmarsi occorre stare attenti. Sono stati fatti alcuni errori, sono state allentate troppo alcune maglie, ne sono state tenute troppo strette altre. Aprire e chiudere tutte le discoteche da Aosta a Leuca, senza una differenziazione delle situazioni, forse è stato eccessivo. Del resto anche in passato il Comitato Tecnico Scientifico aveva evidenziato situazioni territoriali diverse.

Oggi, però, il numero dei decessi e dei pazienti in terapia intensiva è decisamente basso rispetto ai mesi precedenti ?

Sono dati che vanno letti con attenzione, come pure quello dei guariti. Certamente i medici oggi hanno imparato ad utilizzare strategie di contrasto a questa situazione, non si ripete più la situazione di febbraio-marzo. Si cerca di limitare il più possibile il ricovero in rianimazione che comporta complicanze poi difficili da recuperare.

Leggendo le statistiche si nota come vengano ‘scovati’ sempre più asintomatici. Ma tutti gli asintomatici sono potenzialmente contagiosi ?

Ci sono gli asintomatici diffusori in grado di diffondere il contagio, gli asintomatici non diffusori che non hanno la capacità di diffondere il virus, ma è allo stato impossibile da parte dei centri definire chi sia diffusore o non diffusore con certezza assoluta. E’ positivo adesso l’andare a mappare le patologie, sin dall’inizio avrebbe dovuto essere stata mappata la popolazione per isolare i focolai, come è avvenuto in Veneto.

Vogliamo dire qualcosa riguardo alla terapia basata sul plasma donato dai malati di Covid-19, di cui Mantova è stata tra gli iniziatori ?

Sia la letteratura, sia l’esperienza quotidiana confermano che l’utilizzo di plasma donato da chi è guarito è uno strumento che riduce la mortalità in modo significativo: dal 16%17% abbiamo avuto un calo del 50%, oltre ad un miglioramento della efficienza respiratoria e la permanenza in terapia intensiva. Negli Stati Uniti è stata avviata una raccolta del plasma su larga scala. Da mesi abbiamo lanciato il messaggio di creare ‘Banche del plasma’ in attesa che si arrivi al vaccino o agli anticorpi monoclonali. Per quanto riguarda la Regione Lombardia, l’assessore Gallera è stato a Mantova e ha dato la disponibilità regionale, ma Mantova e Pavia non possono sopperire alle esigenze di un intero Paese. Sarebbe bene che anche altri centri avessero, come dicevo, una ‘Banca del plasma’.

Il vaccino quando arriverà, entro il 2020 o l’anno prossimo ?

Ci sono voci discordanti, sono state levate critiche a quello di Putin, il professor Crisanti di Padova ha detto che potrebbe esserci entro il giugno 2021. Per avere un vaccino sicuro occorre un periodo di tempo non breve, un campione di soggetti ampio ed un criterio di sicurezza affidabile

Però c’è il progetto che vede impegnata l’Università di Oxford cui collabora anche un’azienda italiana ?

Certo, è stato detto che funziona, occorrerà vedere anche la durata degli anticorpi. Per il momento sono stati fatti soltanto degli annunci, dati alla mano non li ho ancora visti

Ha una ricetta per la scuola ?

Riaprirei le scuole in presenza. La scuola è una parte importante e vitale di quello che è un sistema Paese per cultura, economia, salute. E con poche regole chiare si deve fare ripartire l’anno scolastico

Qual è stato il momento più brutto di questi mesi

Il 28 febbraio la svolta di inizio pandemia quando l’ospedale è stato ‘aggredito’ da ambulanze che arrivavano da Crema, Cremona, Bergamo, Brescia con un numero altissimo di ricoverati ed un’elevata mortalità

E quello più bello ?

Quando insieme ai dottori Franchini e Grisolia siamo riusciti ad intervenire per Pamela la paziente che era in attesa, ha recuperato e adesso ha partorito Beatrice Vittoria. E’ stato un momento davvero bello ed emozionante