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Amici… fino a quando interviene le Polizia

Nei giorni scorsi una pattuglia della Squadra Volante  nota, nell’area verde di via Tommaso Villa, due ragazzi vestiti di scuro confabulare in modo sospetto.

Si tratta i due amici di 25 e 24 anni; i due sono appena scambiati qualcosa. I ragazzi si mostrano molto nervosi al controllo di Polizia. Il più grande nasconde infatti negli indumenti intimi due involucri contenenti una decina di grammi di marijuana. Appena trovata la sostanza, sperando nell’impunità, si affretta a dire che quella droga gli è stata ceduta dal suo amico che aveva appositamente incontrato per procurarsi lo stupefacente. La perquisizione si estende all’auto del secondo giovane, lì vicina dove viene rinvenuta altra marijuana. Da accertamenti esperiti anche tramite messaggistica sui social, si appura che i due si erano messi d’accordo qualche ora prima per vedersi quel pomeriggio. La perquisizione effettuata successivamente a casa del ventiquattrenne ha consentito di rinvenire altra marijuana nascosta all’interno di un astuccio per occhiali, il tutto alla presenza dei due ignari genitori. Pertanto, il ragazzo è stato arrestato per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Mentre il suo amico è stato sanzionato amministrativamente per possesso di droga

Più pattuglie e vigilantes davanti ai negozi per evitare assembramenti

La folla della scorsa domenica, primo giorno di “libera uscita” in zona arancione a Torino e in Piemonte ha convinto il comitato per la sicurezza ad adottare nuove misure

Questo fine settimana segna l’aumento  delle pattuglie della polizia municipale e delle forze dell’ordine e debuttano i controlli con vigilantes davanti ai negozi in collaborazione con le associazioni dei commercianti.
Ai principali ingressi della città sono disposti controlli a campione per il rispetto delle limitazioni alla mobilità nella “zona arancione”, che non consentono di spostarsi al di fuori del proprio Comune.

Aggredita dal marito mentre telefona a un’amica

L’interlocutrice allerta i soccorsi, l’uomo viene arrestato

Mercoledì sera gli agenti della Squadra Volante intervengono in zona Nizza Millefonti a seguito della segnalazione di una lite in famiglia. Giunti sul posto, è una donna scossa ed agitata ad aprire la porta. Il marito, cittadino italiano di 36 anni, alla vista dei poliziotti, da in escandescenze, chiedendo alla moglie se fosse stata lei ad allertare le forze dell’ordine e invitando gli agenti ad andarsene. Passano alcuni istanti, l’uomo si placa e la donna racconta del proprio rapporto burrascoso, sfociato nel tempo in vessazioni, insulti e violenze fisiche.

Quel pomeriggio la vittima aveva avuto uno sfogo al telefono con un’amica riguardo al suo rapporto ma il trentaseienne, infastidito dalla chiamata, le si è avventato addosso, tentando di strapparle il telefono dalle mani. La compagna allora chiude la telefonata e nasconde il cellulare negli slip, per paura che l’uomo se ne impossessi e glielo rompa, come era accaduto qualche giorno prima. L’amica, dall’altro capo del telefono, sente alcune delle minacce che il marito rivolge alla moglie prima che si interrompesse la chiamata e allerta il 112 NUE. Da accertamenti emerge a carico del trentaseienne una precedente denuncia per maltrattamenti ed un ammonimento del Questore di Torino datato maggio 2019. Scattate le manette per maltrattamenti.

La storia della senzatetto e dei suoi cinque cani, convinta dai civich a farsi accudire

La sindaca Chiara Appendino racconta in un post su Facebook la storia di una donna senzatetto che, grazie al lavoro di persuasione della Polizia Municipale, ha accettato – dopo due anni – di trasferirsi in una struttura del Comune.

 

Scrive la sindaca: “Negli ultimi due anni chiunque sia passato dalle parti della fermata del tram della linea 10 ‘n.387- CAPRERA’ in direzione Torino Centro si è accorto della presenza di una donna in compagnia dei suoi cinque cani”.

La donna è una cinquantenne di nazionalità italiana la cui storia è iniziata come tante altre, con una famiglia solida alle spalle e un lavoro stabile in una grande azienda del torinese. A turbare gli equilibri di quella normale quotidianità, con molta probabilità, hanno inciso un licenziamento inaspettato, la successiva faticosa ricerca di un altro impiego e la nuova perdita dopo appena tre mesi.

“Da quel momento di instabilità – prosegue Appendino – sono iniziate le prime difficoltà relazionali all’interno della propria casa che l’hanno spinta ad abbandonare la famiglia con cui viveva, diventando a tutti gli effetti una donna senza fissa dimora. A nulla sono valsi i numerosi tentativi di aiuto del padre della donna che più volte ha tentato di convincerla di tornare a casa. Nonostante i ripetuti rifiuti della figlia, in tutti questi anni, non ha mai fatto mancare il suo affetto e la propria vicinanza, andando a trovarla ogni giorno per la strada, talvolta anche senza avvicinarsi o farsi vedere, solo per sincerarsi che stesse bene”.

Da circa sei anni la donna ha iniziato a stazionare nel quartiere Santa Rita, nella zona di piazza d’Armi, monitorata dagli agenti del Comando Sezione II della Polizia Municipale e dal Servizio BOA dell’Ufficio Adulti in difficoltà della Città. Alcune persone le portavano cibo e acqua mentre, a proteggerla e farle compagnia, ci pensavano i suoi cinque cani di varie taglie.

Dal 2018 la signora si è trasferita in maniera stabile nella fermata del tram della linea 10 e, da allora, probabilmente con l’aggravarsi del suo stato psico-fisico dovuto al fatto di vivere giorno e notte all’aria aperta, sono aumentate le segnalazioni dei cittadini circa le condizioni critiche della donna, le precarie condizioni igienico sanitarie del giaciglio ubicato su suolo pubblico e i comportamenti aggressivi dei cani.

“Finalmente, ieri, – conclude la sindaca – al termine di un lungo lavoro di persuasione effettuato dagli agenti del Comando Sezione II e dagli uomini del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale la donna, in evidente stato di sofferenza dovuto al freddo e ad altre patologie da cui è affetta, è stata convinta ad accettare le cure mediche di cui necessita e una sistemazione in una struttura ricettiva del Comune”.

I cinque cani, per i quali sono in corso le valutazioni sullo stato di salute da parte dei veterinari dell’ASL, sono stati portati nel Rifugio di Chieri dal Servizio Cattura del Canile di Grugliasco, con la piena soddisfazione delle Associazioni animaliste presenti durante l’intervento.

La fermata n.387 “CAPRERA”, una volta sgomberata, è stata successivamente pulita e sanificata dal personale GTT.

Morte di 17 anziani nella Rsa, proseguono le indagini

Indagini in corso da parte della procura di Ivrea e dei carabinieri del Nas  sulla morte di 17 ospiti della residenza per anziani di Borgomasino, nel Canavese.

I decessi sono avvenuti in circa quindici giorni, dopo quello di una donna che era risultata positiva al test rapido covid.

I  tamponi effettuati hanno poi scoperto la positività di 36 ospiti su un totale di 42. Dopo la segnalazione delle famiglie degli anziani  la procura ha aperto un fascicolo per atti relativi, al momento senza indagati o ipotesi di reato.  I carabinieri del Nas stanno effettuando gli accertamenti.

Controlli dei carabinieri, 7 arresti nelle ultime 24 ore

Sette  arresti è il bilancio dei controlli disposti nelle ultime 24 ore dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino.

In particolare a Torino, in via Genova, a bordo dell’autobus 35 GTT, diretto a Nichelino, i carabinieri hanno arrestato un senegalese di 31 anni per spaccio. L’uomo è stato bloccato subito dopo aver ceduto ad un altro passeggero, un italiano 36enne di Nichelino, una dose di crack. La perquisizione personale dell’extracomunitario ha permesso di trovare altre sette dosi della medesima sostanza. Il cliente è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.
Nel quartiere Pozzo Strada, è stato arrestato un italiano di 25 anni, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in attuazione di un ordine di carcerazione emesso dall’Autorità giudiziaria per un cumulo di condanne pari a quattro anni, per reati contro il patrimonio.
Nel quartiere Cenisia, i militari dell’Arma hanno arrestato un italiano di 47 anni per maltrattamenti in famiglia. L’uomo al culmine di un litigio ha picchiato i genitori, di 73 e 82 anni, ed ha distrutto alcuni mobili di casa. Le vittime sono riuscite a chiamare il 112 e i carabinieri, prontamente intervenuti, hanno fermato l’uomo. Successivi approfondimenti hanno consentito di stabilire che gli episodi di violenza, fisica e psicologica, duravano da circa 2 anni ed erano dettati da continue richieste di denaro per l’acquisto di stupefacenti e alcol.
In Corso Trapani, vicino al parco Ruffini, quartiere Pozzo Strade, gli equipaggi del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un senegalese di 33 anni, senza fissa dimora, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Sottoposto a controllo, l’uomo ha ingoiato diverse dosi di droga che nascondeva nella bocca. La successiva perquisizione personale ha permesso di trovare 300 € in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività illecita.
A Carignano, nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno sottoposto a detenzione domiciliare un italiano di 28 anni, in quanto destinatario di un ordine di carcerazione per furto, danneggiamento e violazione della sorveglianza speciale. L’uomo deve scontare un anno e nove mesi di pena.
A Borgaro Torinese, i militari della stazione di Caselle Torinese hanno arrestato un 23enne Italiano, censurato, trovato in possesso a seguito di perquisizione domiciliare di oltre 100 grammi di “amnesia”, un mix di marijuana e anfetamine.
Infine a Vinovo, stessa sorte è toccata ad un 30enne del luogo, che i carabinieri della Stazione di Leinì hanno trovato in possesso di circa 120 grammi di sostanze stupefacenti tra hashish e marijuana. Anche in questo caso la droga era detenuta all’interno dell’abitazione.

In manette ladro di bicicletta sottoposto all’obbligo di firma

Gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia lo arrestano in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere

 

Un cittadino marocchino di 36 anni, condannato il 9 Novembre scorso alla reclusione in carcere per l’espiazione di una pena di 8 mesi a seguito della commissione di un furto con destrezza lo scorso mese di giugno, e sottoposto, in sostituzione  della pena detentiva, alla misura dell’obbligo di firma,   è stato sorpreso appena 7 giorni dopo all’interno di un cortile di via Scarlatti, intento a forzare il lucchetto di una bicicletta , avvalendosi di arnesi atti allo scasso. Nel contesto, si è reso protagonista di una violenta reazione nei confronti dei poliziotti della Squadra Volanti intervenuti per arrestarlo. L’episodio è accaduto a pochi giorni dalla sostituzione della misura detentiva con quella meno afflittiva dell’obbligo di firma. Il Tribunale Ordinario di Torino ha quindi ritenuto di applicare nei confronti del 36enne la misura cautelare della custodia in carcere. La misura è stata eseguita il 26 Novembre dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia.

Non rispetta l’ordine di lasciare l’Italia e spaccia: arrestato

Cinque arresti negli ultime 6 mesi ed un ordine a lasciare il territorio nazionale notificatogli nel mese di Luglio non hanno sortito alcun effetto per il cittadino gabonese quarantunenne solito stazionare nei pressi del bar Brin, sito nell’omonimo Corso.

 

Controllato dagli agenti del Commissariato Madonna di Campagna la sorsa settimana, l’uomo occultava all’interno della scarpa destra un pezzo di giornale contenente due pezzi di “crack” già suddivisi in dosi. L’uomo, privo di attività lavorativa, irregolarmente residente in Italia, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e  sanzionato per mancata osservazione delle disposizioni in merito di prevenzione della pandemia da Covid-19.

Indagati quattro poliziotti

Questa mattina sono state effettuate alcune misure cautelari legate  all’esito di un’indagine delegata alla Squadra Mobile ed originata da una denuncia presentata da uno straniero di origini marocchine.

Le indagini, svolte costantemente in  sinergia tra la Procura della Repubblica e la Squadra Mobile della Questura, hanno fatto  luce sugli episodi sospetti investigati ed hanno evidenziato una gestione dell’attività info-investigativa al di fuori delle regole procedurali, da parte di quattro appartenenti alla Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. “Dora Vanchiglia”.

In base alle risultanze dell’indagine, è stata disposta la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, per periodi compresi tra 6 e 10 mesi, contestando agli operatori di Polizia condotte che configurerebbero  reati come sequestro di persona, concussione e peculato,  anche  in relazione ad una specifica operazione di polizia condotta con metodologie non conformi alla normativa.

Lo straniero denunciante è stato a sua volta colpito dalla misura cautelare coercitiva della custodia in carcere, per la violazione della legislazione in materia di sostanze stupefacenti e per corruzione.

Chiede di mettere la mascherina, capotreno aggredito. I carabinieri arrestano passeggero

 E’ stato aggredito da un passeggero per avergli chiesto di indossare la mascherina.

E accaduto a Venaria Reale, dove i carabinieri del Radiomobile hanno arrestato nella stazione ferroviaria un cittadino della Guinea, 22enne, per resistenza a pubblico ufficiale.

Poco prima, sul treno della G.T.T., sulla tratta ferroviaria Venaria – Germagnano, l’uomo ha minacciato con un coltello il capotreno che gli ha chiesto di indossare la mascherina.

All’arrivo dei carabinieri, il passeggero ha opposto resistenza al controllo.