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Forze di polizia, niente ticket sanitario per gli incidenti in servizio

Da oggi, il personale di Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare, Arma dei Carabinieri, Forze Armate e Vigili del Fuoco, non coperto da copertura assicurativa Inail, viene esentato dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni di specialistica ambulatoriale successive e strettamente correlate ad infortunio occorso in orario di servizio, indipendentemente dalla gravità dell’infortunio stesso, per un periodo massimo di 180 giorni a decorrere dall’evento traumatico.

Lo ha deciso la Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.

«Andiamo a sanare un’assurdità del sistema burocratico nazionale – riferiscono il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi – secondo cui gli operatori della sicurezza, che non godono della copertura assicurativa Inail, devono pagarsi il ticket delle spese sanitarie conseguenti agli infortuni nell’ambito del loro lavoro. Una situazione che non ha motivo di esistere e a cui il Piemonte ha voluto porre rimedio facendovi fronte con risorse proprie, come segno di equità nei confronti di questi lavoratori che rischiano quotidianamente la loro incolumità per la sicurezza del territorio».

Il primo plauso all’iniziativa è stato espresso dall’assessore regionale alla Sicurezza e alla Polizia locale del Piemonte, Fabrizio Ricca.

Per il riconoscimento dell’esenzione temporanea non serve l’attestato rilasciato dall’Azienda sanitaria locale, bensì l’esenzione è indicata direttamente dal prescrittore in ricetta, dopo aver accertato che ne sussistano i presupposti.

Per usufruire dell’esenzione temporanea, il medico di Pronto Soccorso rilascia all’interessato il certificato di infortunio durante il servizio o per ragioni di servizio.

L’esenzione ha durata sino alla chiusura dell’infortunio stesso e comunque per la durata massima di 180 giorni dall’evento traumatico e, in assenza di guarigione entro il termine indicato, può essere rilasciato, da un medico territoriale od ospedaliero, un nuovo certificato medico continuativo dell’infortunio con cui la prognosi può essere prolungata. Il controllo del rispetto della durata massima è a carico del prescrittore.

Stabile occupato: 7 persone denunciate, 2 arrestati

Nei giorni scorsi personale del Commissariato Barriera Nizza, coadiuvato da agenti del Reparto Prevenzione Crimine, delle Unità Cinofile e della Questura, ha effettuato un controllo di uno stabile ubicato in via Varazze, già oggetto di diverse segnalazioni di occupazioni abusive.

Episodi analoghi si erano già verificati  nel recente passato, quando a seguito dell’intervento delle Forze dell’ordine e dei VV. del Fuoco gli 8 alloggi della struttura erano stati sgomberati, ripuliti dalle masserizie e gli ingressi murati. Recentemente, però, 7 delle porte murate risultavano ripristinate. Ieri, durante il servizio coordinato dal Comm.to Barriera Nizza, gli agenti hanno constatato che le parti comuni dell’immobile si presentavano in condizioni igieniche pessime; il cortile condominiale ristava in stato di abbandono; i sottotetti impraticabili a causa dell’accumulo di immondizie, resti di cibo, vestiario, masserizie di vario genere. All’interno degli alloggi occupati, ove gli impianti della luce risultavano manomessi artigianalmente con cavi elettrici pendenti  e le piombature del gas tutte indebitamente rimosse, sono state trovate ed identificate 9 persone, 7 delle quali straniere. 2 cittadini provenienti dal Centro Africa, trovati in possesso di una quantità di cocaina, sono stati arrestati per furto di energia elettrica denunciati poiché irregolari sul t.n.: si tratta di un cittadino senegalese di 34 anni e di un gabonese di 42 anni; il 34enne aveva a suo carico anche un ordine di carcerazione per reati inerenti agli stupefacenti.  A loro carico è stata sequestrata la somma di 7380 € in contanti.

Tutti gli altri occupanti degli alloggi sono stati denunciati per invasione di terreni ed edifici e furto aggravato di energia elettrica. Due cittadini marocchini sono stati, inoltre, denunciati per violazione della Legge sull’immigrazione in quanto inottemperanti all’ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale.

Spaccio di droga alla fermata del bus in centro

Pusher arrestato dalla Polizia in corso Stati Uniti

Gli agenti del Commissariato Centro assistono, nel tardo pomeriggio di venerdì, ad una scena sospetta. Un uomo sulla trentina viene notato, durante i consueti controlli di Polizia, in corso Stati Uniti al capolinea dei bus. Sembra in attesa di probabili acquirenti. Viene riconosciuto dagli operatori che lo hanno arrestato a fine maggio per spaccio. Lo straniero, un 35enne senegalese, anche questa volta è stato trovato in possesso di involucri di stupefacente. Nello specifico, all’interno di un sacchetto in cellophan, custodisce 16 ovuli, alcuni bianchi e altri neri, di cocaina ed eroina, oltre a 315 euro in contanti.

A maggio si trovava seduto alla fermata GTT “Vinzaglio” quando, alla vista dei poliziotti, provava ad allontanarsi, ma veniva fermato con 37 ovuli di droga e 720 euro in contanti. Anche in questa circostanza gli involucri erano suddivisi in due colori.

Lo straniero, già sottoposto all’Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, da inizio anno è stato tratto in arresto 4 volte per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

Torna la zona bianca: ecco cosa si può (e non si può) fare

Il Piemonte entra in zona bianca lunedì 14giugno: 

“Questo vuol dire che non ci sarà più il coprifuoco e avremo maggiore libertà – ha commentato il presidente Cirio – Ma non vuol dire che non dobbiamo più stare attenti. Per vivere questa libertà e poterne godere appieno abbiamo il dovere di continuare a essere prudenti. Indossiamo la mascherina, evitiamo gli assembramenti e viviamo questo momento con grande senso di responsabilità”.

COSA È POSSIBILE FARE IN ZONA BIANCA

Fermato dai civich: aveva due lame sotto la maglia

L’altra sera intorno alle 20.00, una pattuglia del Comando Territoriale VI – Barriera di Milano, Regio Parco, Barca, Bertolla, Falchera, Rebaudengo, Villaretto – della Polizia Municipale, durante un servizio ordinario di controllo stradale in Corso Taranto, ha fermato un ciclomotore per la verifica dei documenti.

Il conducente, un cittadino italiano di 40 anni, è risultato privo di patente di guida e il veicolo senza assicurazione.

Durante la verifica dei documenti, gli agenti si sono accorti che l’uomo nascondeva sotto la maglia un’arma bianca con una lama lunga 22 centimetri e nel borsello un altro coltello più piccolo, lungo 10 centimetri.

L’uomo, privo di documenti, è stato immediatamente condotto al Comando di Via Bologna per l’identificazione e la successiva denuncia penale a piede libero per la detenzione abusiva di armi.

Inoltre, l’uomo è stato sanzionato per ‘guida senza patente’, ‘circolazione con veicolo privo di assicurazione’ e ‘incauto affidamento di veicolo a persona priva di patente’ (quest’ultima sarà notificata al proprietario del veicolo), per un totale di 6.378 euro, mentre il ciclomotore è stato posto sotto sequestro amministrativo.

I due coltelli sono stati posti sotto sequestro penale.

Aperto al Mauriziano il centro alcologico

È aperto  presso l’ospedale Mauriziano di Torino, il Centro Alcologico per persone con problemi alcolcorrelati.
Il CAM è stato sostenuto dall’Associazione ACAT Torino Centro, che da oltre 30 anni si occupa dei problemi inerenti il consumo di alcol.
In questo periodo di lockdown causato dalla pandemia da Covid-19, la sua realizzazione assume particolare rilievo, proprio per il notevole incremento dei disagi portati dall’isolamento sociale, che hanno prodotto un notevole aumento del consumo di alcol. I dati rilevati in merito infatti evidenziano una crescita  del 180 – 190% nella vendita di alcolici, anche on line. Inoltre al numero dell’ACAT (333 8009993), attivo h/24, sono pervenute in questi ultimi mesi richieste di aiuto ancora più numerose, in particolar modo da persone con target di età molto giovane, con un incremento del 60 – 70% rispetto agli anni precedenti.
Il Centro, con accesso libero su prenotazione, sarà costituito da un’équipe medica composta dal professor Sarino Aricò, dal dottor Marco Iudicello, dalle dottoresse Lia Macina e Miriam Ayoubi e da un’équipe infermieristica specializzata. Il Centro, così come concepito, è stato voluto e realizzato dalla Direzione Generale e dalla Direzione sanitaria.

Covid, il bollettino di domenica 13 giugno

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 59 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 4 dopo test antigenico), pari allo 0,7% di 8.100 tamponi eseguiti, di cui 4.984 antigenici. Dei 59 nuovi casi, gli asintomatici sono 29(49,2%).

I casi sono così ripartiti: 10 screening, 39 contatti di caso, 10 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 3 scolastico, 56 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 366.174, così suddivisi su base provinciale: 29.519 Alessandria, 17.451 Asti, 11.506 Biella, 52.846 Cuneo, 28.191 Novara, 195.992 Torino, 13.704 Vercelli, 12.963 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.500 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.502 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 47 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 317 (8rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2.305

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.160.217 (+8.100rispetto a ieri), di cui 1.692.886 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.675

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, verificatosi oggi.

Il totale è di 11.67deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.451 Cuneo, 940 Novara, 5.580 Torino, 524 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

351.830 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 351.830 (+145 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.772 Alessandria, 16.662 Asti, 10.943 Biella, 51.000 Cuneo, 27.045 Novara, 189.010 Torino, 13.038 Vercelli, 12.527 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.428 extraregione e 2.405 in fase di definizione.

Panettiere si rifiuta di consegnare l’incasso. Il rapinatore fugge e viene arrestato

Torino, 13 giugno – Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare i reati contro il patrimonio, i carabinieri hanno arrestato un rapinatore.

A Villafranca Piemonte il titolare di una panetteria si è rifiutato di consegnare l’incasso al ladro, costringendolo a scappare. Armato di pistola e con il volto coperto da una mascherina chirurgica, il rapinatore è entrato nel negozio nel momento in cui non c’erano altri clienti e ha minacciato il commerciante con una pistola. Il negoziante non si è spaventato, anzi si è rifiutato di consegnargli l’incasso e il ladro è stato costretto a scappare a mani vuote.
Immediato l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Pinerolo chiamati dal commerciante.
Le telecamere di videosorveglianza del comune hanno ripreso la fuga del rapinatore a bordo di una macchina. Le immagini hanno quindi permesso di identificare l’autore della tentata rapina, che è stato rintracciato dopo poco tempo sotto casa. Si tratta di un 45enne abitante in provincia di Cuneo. Ritrovata anche l’auto utilizzata per commettere la rapina. La perquisizione del mezzo ha permesso di trovare la pistola utilizzata. Si tratta di una Colt di soft air, cal. 6mm, priva di tappo rosso. L’uomo è stato arrestato per tentata rapina.

Infermieri: “concorso immediato per le assunzioni a tempo indeterminato“

“La Regione deve impegnarsi di più: Evitiamo la paralisi delle strutture sanitarie dopo la frenata della pandemia”

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

È necessario, impellente, che la Regione si metta seriamente al lavoro per la creazione di un concorso, entro l’autunno, per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, sia per quel che riguarda gli infermieri, sia per quel che riguarda il personale delle professioni sanitarie, sia per il personale di supporto (gli Oss) di cui c’è una necessità sempre più impellente.

Nell’attesa che venga approntato il concorso, chiediamo alla Regione, e di conseguenze alle aziende sanitarie, che da subito tutte i soggetti delle professioni sanitarie assunti a tempo determinato e anche gli Oss che hanno un contratto a termine, vengano tutti portati a 36 mesi di scadenza (come già avvenuto in qualche azienda sanitaria piemontese), come avvenuto per gli infermieri. La carenza di personale è evidente non solo nelle aziende, molte delle quali hanno esaurito le graduatorie e faticano a trovare personale, ma anche e soprattutto sul territorio, dove, ad esempio, la figura dell’infermiere di famiglia stenta a decollare.

 

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, sollecita la Regione ad agire lavorando alla creazione dei nuovi concorsi di assunzione, per sopperire alle carenze di personale che non si sono cancellate con la pandemia, ma anzi hanno evidenziato una volta di più la necessità di organici adeguati affinché nelle aziende sanitarie e sul territorio ognuno possa svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro con turni adeguati e non massacranti.

 

Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, spiega: “La Regione ha la responsabilità di programmare e agire ora, oggi, subito, per realizzare le assunzioni a tempo indeterminato, facendo i necessari concorsi che devono essere chiusi entro l’autunno. Non possiamo rischiare che il sistema vada incontro ad un crash per mancanza di personale. Non possiamo permettercelo. La situazione che abbiamo vissuto, deve averci insegnato come la sanità non possa più essere vissuta con la politica del ragioniere, dei tagli e del “braccino corto”. La sanità, gli infermieri e i professionisti della sanità, sono una necessità inderogabile per la comunità.

Si deve comprendere che è imprescindibile un obbiettivo di stabilizzazione di tutti i colleghi contestualizzati con contratti a termine, assunti con l’obbiettivo di combattere il mostro pandemico. Non possiamo permetterci di lasciarli a casa ora o in futuro, perché è chiaro a tutti che non possiamo permetterci di avere ospedali e aziende sanitarie paralizzate o a mezzo servizio per carenza di personale.

Stiamo parlando di colleghi, persone, che hanno anche lasciato posti a tempo indeterminato per venire a dare una mano, e magari avvicinarsi anche alle famiglie. Ma anche colleghi che hanno lasciato le loro famiglie e fatto viaggi di centinaia di chilometri alla ricerca di una stabilità economica. Persone che non chiedono medaglie o encomi, ma solo di avere stabilità e lavoro per il loro futuro. Questo gli è dovuto senza dubbio e la Regione e lo Stato debbono porre attenzione a ciò”.

 

Prosegue Delli Carri: “La Regione deve rimboccarsi le maniche. Con quello destinato agli infermieri vanno fatti concorsi anche per gli Oss e per le professioni sanitarie (ad esempio, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, ostetriche e le restanti professionalità). Perché nei reparti ci sono tante persone in questi ruoli, che sono in età avanzata e non ce la fanno più, o magari hanno diverse prescrizioni che ne limitano l’impiego. Invece, la loro funzione è assolutamente fondamentale.

In più è necessario andare a battere i pugni a Roma per ridurre l’indebitamento della sanità, per avere più fondi. Il Governatore Alberto Cirio deve insistere per far ridurre l’indebitamento della sanità piemontese e per ottenere i fondi necessari a chiudere i piani di rientro.

Ci sono aziende, come la Città della Salute, che sono sotto piano di rientro e quindi non possono procedere alle assunzioni al 100%; per loro la possibilità di prendere personale è ridotta, in questo caso al 75%. Si tratta di un’assurdità, soprattutto nella situazione che abbiamo vissuto e vivremo. Tutti abbiamo imparato la fondamentale funzione della sanità, sulla nostra pelle.

È ora di fare un passo avanti con le assunzioni in modo da dare seguito alla creazione di organici sufficienti nelle aziende, ed è ora di far partire l’infermiere di famiglia sul territorio, che oggi ancora non c’è,  e di non avere più situazioni limite come accade in alcune Asl in cui la carenza di personale potrebbe portare a riduzioni o a eventuali tagli sulle ferie estive con l’aumento dei carichi di lavoro.

La Regione ha il dovere di lavorare da subito ad un piano assunzioni inderogabile e finalmente esaustivo delle necessità del Piemonte”.

 

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte

Claudio Delli Carri

 

Cercano di introdursi all’interno di un alloggio disabitato

Fermate dalla Polizia due giovani nomadi, una è stata arrestata

Lo scorso mercoledì mattina, all’interno di uno stabile dell’ATC in via Giacomo Dina, alcuni condomini sorprendono all’opera due giovanissime nomadi che, introdottesi nella struttura furtivamente, stanno provando a forzare la porta di casa di uno degli alloggi. L’appartamento in questione è al momento vuoto in quanto il locatario è venuto a mancare qualche mese fa. Le giovani, di 19 e 15 anni, vengono però allontanante dagli inquilini del palazzo che le hanno colte sul fatto e che contattano il 112 NUE fornendo dettagliatamente le loro descrizioni. Una pattuglia della Squadra Volante intercetta le due giovani mentre attraversano la vicina via San Remo: sono già alla ricerca di un altro alloggio probabilmente. Infatti, sono ferme nei pressi di un’abitazione al pian terreno che ha le finestre aperte e scrutano dentro per vedere se ci sia all’interno qualcuno. Scatta immediatamente la perquisizione: la più grande, di 19 anni, che ha anche numerosi precedenti specifici, ha con sé due cacciaviti di grosse dimensioni ed un paio di guanti bianchi. La minorenne, invece, ha un cacciavite ed un lastra in plastica rigida ricavata dalla bottiglia di un bagnoschiuma, di solito utilizzata per l’apertura delle porte degli alloggi, nonché una chiave regolabile. Al seguito, anche un capiente borsone ove le due avrebbe potuto nascondere facilmente eventuali beni sottratti. I poliziotti hanno proceduto ad arrestare la diciannovenne e a denunciare a piede libero l’altra giovane per tentato furto aggravato in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere.