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Vendemmia: il clima brucia il 9% del raccolto, buona la qualità

ASSOENOLOGI, ISMEA, UIV: ORA LA SFIDA È SUI MERCATI, OTTIMISMO SU RIALZO PREZZI

 

Poca ma buona, a tratti ottima, in un contesto di mercato in forte ripresa. Scende a 44,5 milioni di ettolitri la produzione nazionale di vino 2021, un dato in calo del 9% rispetto ai 49 milioni di ettolitri del 2020 (dato Agea) che, nonostante la contrazione determinata dalle anomalie di un meteo sempre più protagonista, non scalfisce il primato produttivo tricolore in un’annata che vede la Spagna ferma attorno ai 40 milioni di ettolitri e la Francia penalizzata da un andamento climatico particolarmente avverso.

Secondo le previsioni vendemmiali di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, presentate oggi nel corso di una conferenza stampa online alla presenza anche del sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Gianmarco Centinaio, il vigneto Italia resiste e si presenta in buone condizioni non solo all’appuntamento con la vendemmia, ma anche sul fronte cruciale della ripartenza, con segnali incoraggianti sia dalla domanda estera (2,7 miliardi di euro e +11% il risultato dell’export nei primi 5 mesi dell’anno) che sul mercato interno, trainato dalla riapertura dell’Horeca e dalla ripresa del turismo. Dopo una campagna 2020/21 con i prezzi in flessione del 3% (indice Ismea rispetto alla campagna precedente), la prospettiva di una minor produzione per la vendemmia in corso, assieme alla ritrovata dinamicità della domanda, genera ottimismo anche sull’andamento futuro dei listini.

Per Fabio Del Bravo, responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale Ismea: “Il vino è uscito a testa alta dalla prova del Covid. Quello che all’indomani dello scoppio della crisi pandemica si preannunciava come uno dei comparti più colpiti, per via della sua forte esposizione verso il circuito dell’Horeca e i mercati esteri, ha invece dimostrato una straordinaria capacità di adattamento. Senza voler sottostimare le difficoltà finanziarie affrontate da tante aziende, va evidenziato come la crisi abbia fornito alle cantine italiane uno stimolo straordinario all’innovazione digitale e alla diversificazione dei canali commerciali. I segnali che Ismea ha colto delineano delle buone prospettive per la campagna che sta per aprirsi, grazie al significativo rimbalzo dell’export, al rialzo dei listini, e alla ripresa dell’ontrade. Allo stesso tempo, il buon andamento registrato delle vendite domestiche favorisce l’ottimismo fornendo un chiaro segnale del maggiore orientamento dei consumatori verso la qualità. La campagna in corso, su livelli più bassi in termini quantitativi ma verosimilmente con uve di ottima qualità, sembra quindi poter ben accompagnare il percorso verso la Premiumisation che sta negli ultimi tempi interessando la domanda nazionale e internazionale di vino”.

“I cambiamenti climatici, con una tropicalizzazione del clima, stanno condizionando sempre più il mondo dell’agricoltura e quindi del vino – ha dichiarato Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi –. È compito di noi enologi mitigare gli effetti negativi ed esaltare quelli positivi, con particolare attenzione alla custodia e alla sostenibilità ambientale, elementi ormai necessari anche per un adeguato riconoscimento da parte dei consumatori. La qualità dipende anzitutto dall’andamento climatico, ma molto anche dal modo di condurre la vigna attraverso la scienza e la conoscenza che sono alla base dell’attività di noi enologi: laddove viene applicata con la massima meticolosità avremo una vendemmia molto buona, in alcuni casi ottima ed eccellente. Questo, unito alle caratteristiche eterogenee del nostro territorio, porta a una situazione di previsioni vendemmiali molto differenti, anche in zone limitrofe. Ma per l’eccezionale capacità della vite di adattarsi e al lavoro incessante di vignaioli ed enologi, come detto, la qualità delle uve appare buona, con punte di eccellenza, in tutto il vigneto Italia”.

Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, ha commentato: “Questa, che potremmo chiamare la vendemmia del rilancio, si presenta in un quadro positivo che ci aiuta a proseguire il nostro entusiasmante sviluppo sui mercati internazionali. Segnali di forte crescita si registrano, nel primo semestre 2021, su tutte le principali piazze, come Usa (+18% valore), Canada (+13%), Svizzera (+19%) e Giappone (+2%), ma assistiamo a forti rimbalzi anche in Russia e Cina. Sono dati positivi che devono spronarci a fare ancora di più e meglio anche per aiutarci a verificare sul mercato la possibilità di trasferire, almeno in parte, il fisiologico rialzo dei prezzi che subirà il vino a causa di una quantità di uva minore rispetto allo scorso anno e di ottima qualità. È necessario quindi proseguire con determinazione, spirito di squadra e “logica di sistema” nella promozione del “sistema Italia” che, lo diciamo da tempo, è quanto mai necessaria e complementare alla promozione ‘di brand’, con effetti positivi sull’immagine del nostro Paese e dell’enoturismo.  Il Mipaaf – ha aggiunto – su questo tema deve giocare un ruolo da protagonista coinvolgendo le imprese nella definizione di azioni, mercati target e strumenti di comunicazione, affinché si lavori a progetti collettivi ed efficaci. Per quanto concerne la sostenibilità, in attesa dell’approvazione entro fine settembre del decreto che definirà lo standard unico e il logo sulla sostenibilità nel vino, cogliamo l’opportunità per sollecitare nuovamente il ministro Patuanelli a definire una chiara roadmap verso l’attuazione della normativa fortemente attesa dal settore”.

Andamento climatico e vegetativo

 

I mutamenti climatici, assieme ad un andamento meteorologico molto incerto dopo un inverno piovoso e con temperature nella norma, sono stati protagonisti anche nel Belpaese, dove le gelate primaverili, le grandinate di luglio, la siccità e le ondate di caldo estivo hanno colpito molti areali, con importanti differenze qualitative e quantitative anche in territori limitrofi. Complessivamente, la situazione del vigneto italiano appare comunque buona, mentre si attende con attenzione l’evoluzione nei mesi di settembre e ottobre. Dalle prime analisi, si evidenziano delle gradazioni medio alte, con qualche criticità sul rapporto zuccheri/acidità su cui peserà il sempre ottimo lavoro degli enologi e delle imprese in cantina. Guardando al calendario, la fase di fioritura è iniziata nella norma rispetto alla media 2001-2020 al Sud, mentre si evidenziano ritardi di 4-6 giorni al centro e di 6-10 giorni al Nord. Ad oggi, è stato raccolto circa il 25% dell’uva, con la Sicilia al taglio del nastro già a fine luglio. Tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre si sono svolte le operazioni di vendemmia per le varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) nella maggior parte delle regioni italiane, mentre si stima che su tutto il territorio il pieno della raccolta sarà quest’anno posticipato all’ultima decade di settembre, per concludersi verso la fine di ottobre se non agli inizi di novembre.

Geografia del Vigneto Italia 2021

Nella classifica per regioni, il Veneto si conferma capofila con quasi 11 milioni di ettolitri, seguito da Puglia (8,5), Emilia Romagna (6,7) e Sicilia (3,9), per una produzione complessiva delle quattro regioni di circa 26 milioni di ettolitri, pari al 60% di tutto il vino italiano. Osservando i trend, spicca la contrazione della Toscana, vessata dalle gelate di aprile che hanno determinato una perdita del 25% del raccolto regionale, senza risparmiare il resto del Centro Italia (Umbria -18%, Marche -13% e Lazio -10%). Al Nord è la Lombardia a registrare il decremento più importante (-20%), mentre sul versante Est si segnala il -15% dell’Emilia Romagna, con il resto delle regioni che oscillano tra il -10% e -7%. E se l’Abruzzo segna il primato in negativo al Sud (-18%) seguito da Molise (-15%), Sardegna (-15%) e Basilicata (-10%), si distinguono con incrementi produttivi Sicilia, Calabria e Campania, mentre la Puglia contiene le perdite a -5%.

Link al report integrale

 

Produzione di vino e mosto in Italia (migliaia di ettolitri)

2020

2021*

Var.%

Piemonte

2.703

2.433

-10%

Valle d’Aosta

19

18

-7%

Lombardia

1.541

1.233

-20%

Trentino-Alto A.

         1.294

1.168

-10%

Veneto

11.717

10.838

-7%

Friuli-V.Giulia

1.853

1.723

-7%

Liguria

40

36

-10%

Emilia-Romagna

7.890

6.707

-15%

Toscana

2.209

1.650

-25%

Umbria

378

312

-18%

Marche

889

778

-13%

Lazio

784

706

-10%

Abruzzo

3.494

2.883

-18%

Molise

235

200

-15%

Campania

715

751

5%

Puglia

9.000

8.550

-5%

Basilicata

73

65

-10%

Calabria

97

106

10%

Sicilia

3.660

3.986

9%

Sardegna

475

404

-15%

Italia

         49.066

         44.546

-9%

Fonte: Agea per il 2020 e *stima Assoenologi, Ismea e UIV per il 2021

 

Link all’ultimo numero de Il Corriere Vinicolo con l’approfondimento sulla vendemmia

 

 

Denunciati per aggressione in branco a Mirafiori

Cinque giovani denunciati dagli agenti del commissariato

Cinque giovanissimi, due dei quali minorenni, residenti nel quartiere Mirafiori sono stati denunciati in stato di libertà per lesioni aggravate dagli agenti del Commissariato di zona.

Le indagini sono partite da una segnalazione di un’aggressione in strada, una sera di fine luglio, avvenuta nei pressi di via Gaidano, che coinvolse numerosi ragazzi. Nella circostanza, le volanti arrivarono sul posto velocemente, ma molti ragazzi erano scappati dopo aver sentito le sirene; alcuni a piedi, altri in auto. I poliziotti trovarono solo un ragazzo, con delle ferite al volto, sua mamma e la sua fidanzata. Agli agenti i tre raccontarono di un’aggressione organizzata e premeditata: la coppia era stata accerchiata da alcuni ragazzi sconosciuti, poi raggiunti da altri 3 soggetti arrivati con un’auto scura. Poi era iniziata la violenza: il ragazzino sbattuto a terra, colpito con calci e pugni. Derubato dei pochi euro in tasca, il suo cellulare calpestato e distrutto. La giovane resta in disparte e riesce a chiamare la polizia. Nel frattempo la mamma del ragazzo accerchiato e picchiato, vista dal balcone di casa la scena, scende a prestare soccorso al figlio. Il tutto dura pochi attimi, il gruppo si accorge che la polizia sta arrivando e tutti scappano in direzioni diverse.

Dopo le cure in ospedale, i ragazzi, entrambi minorenni, vengono ascoltati dagli investigatori del Commissariato Mirafiori: gli aggressori sono tutti sconosciuti, ad eccezione dell’ex fidanzato della giovane. Probabilmente, l’origine dell’aggressione è da ricondurre alla precedente relazione sentimentale

Le indagini portano i poliziotti a scandagliare tutti i profili social dell’ex fidanzato, un minorenne. Si ricostruiscono profili, contatti, amicizie, relazioni e interessi. Alla fine si compone un album fotografico con diversi amici. In 5, tutti presenti quella sera vengono riconosciuti e convocati in ufficio. L’ex fidanzato, per una situazione simile (altra ex fidanzata) risulta essere già stato denunciato lo scorso anno dagli agenti del Commissariato

Uno dei componenti del gruppo, oltre che per lesioni personali, è stato denunciato in stato di libertà anche per rapina e danneggiamento.

Back to school alla Holden

Sabato 11 settembre la Holden organizza Back to School, un Open Day in cui si potranno seguire lezioni e incontri gratuiti con

Lorenza Ghinelli, per esplorare e analizzare le tecniche di scrittura nascoste tra le righe di alcuni grandi autori.

Raffaele Riba, una lezione vera e propria a cui parteciperanno gli studenti e le studentesse della Holden e in cui si potrà sbirciare il lavoro quotidiano di una classe.

Eleonora Sottili dialogherà con Beatrice Salvioni, giovane diplomata di Original che è diventata un caso editoriale: il suo romanzo inedito è stato opzionato da più di 30 case editrici internazionali. In Italia verrà pubblicato da Einaudi.

Per chi lavora nel mondo della scuola, alle 10.30 Paolo Di Paolo terrà la lezione Storia e storie, incentrata su come sia possibile utilizzare le tecniche di narrazione per migliorare il proprio modo di insegnare e ridurre la distanza che a volte pare crearsi tra chi sta dietro la cattedra e chi segue le lezioni tra i banchi o dietro uno schermo.

Per i più giovani sono previste due attività. Writers’ Box per midi-umani, dai 12 ai 18 anni, un laboratorio di scrittura in cui ognuno dovrà pescare l’immagine di un’opera d’arte e usarla come spunto per scrivere un racconto.

Il gran finale è Parlarne tra amiche alle 12.30 in General Store, insieme a Simonetta Sciandivasci ed Ester Viola: le due autrici sceglieranno alcuni temi di attualità per discuterne in una sorta di intervista alternata.

Agenti delle Volanti arrestano due rapinatori

Sono da poco passate le 11 di martedì, in corso Giulio Cesare, quando un cittadino richiama l’attenzione di una pattuglia della Squadra Volante in transito. L’uomo indica due soggetti in fuga, rei di aver appena rapinato una signora. La Volante si pone al loro inseguimento, rintracciandoli in via Aosta. Si tratta di due cittadini marocchini di 40 e 32 anni. Quest’ultimo, poco prima di essere fermato, è stato visto abbandonare un oggetto tra le auto in sosta. Gli operatori raggiungono il punto attenzionato, recuperando una catenina in oro.

Nelle fasi del controllo, la vittima, che non ha avuto bisogno di chiamare il numero di emergenza avendo visto la pattuglia di polizia, si avvicina agli agenti in forte stato di agitazione e riconosce il monile in oro ritrovato, a cui era molto affezionata, come di sua proprietà. La donna riferisce loro quanto accaduto poco prima, ovvero di essere stata sorpresa alle spalle dal quarantenne e che questi, dopo averle strappato la collana, l’aveva spinta, facendola cadere in terra.

Condotti presso gli uffici della Questura, sono emersi i numerosi precedenti di Polizia per entrambi, ed in particolare un obbligo di presentazione quotidiana in commissariato, un divieto di avvicinamento ed un divieto di dimora nel comune di Torino a carico del trentaduenne mentre il secondo soggetto è risultato inottemperante all’obbligo di abbandonare il territorio nazionale.

I due marocchini sono stati arrestati per rapina in concorso e la donna è rientrata in possesso della catenina d’oro, prezioso regalo del figlio

Covid, venerdì 10 settembre: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 238nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 23 dopo test antigenico), pari all’1,0% di 24.024tamponi eseguiti, di cui 19.412antigenici. Dei 238 nuovi casi, gli asintomatici sono 87 (36,6%).

I casi sono così ripartiti: 27 screening, 163 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 8 quelli importati, tutti dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 378.887,così suddivisi su base provinciale: 30.958 Alessandria, 17.924 Asti, 11.938 Biella, 54.700 Cuneo, 29.519 Novara, 201.916 Torino, 14.162 Vercelli, 13.541 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.557 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.672 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 23 (+2rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 189 (+8rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.575.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.642.300(+ 24.024rispetto a ieri), di cui 2.074.765risultati negativi.

I DECESSI SALGONO A 11.731

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, nessuno di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.731deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.607 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.369 GUARITI

I pazienti guariti rimangono complessivamente 363.369(211 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.039 Alessandria, 17.037 Asti, 11.396 Biella, 52.545 Cuneo, 28.368 Novara, 194.502 Torino, 13.473 Vercelli, 13.062 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.468 extraregione e 2.479 in fase di definizione.

Alla Reggia di Venaria la prima rassegna italiana dedicata all’arte floreale e al giardino

Dal 10 al 19 settembre 2021

Dieci giorni dedicati all’arte floreale e al giardino, oltre 40 tra florovivaisti, fioristi, flower designer che metteranno in mostra le innumerevoli forme di bellezza che possono assumere i fiori, tra installazioni artistiche e decorative, in una profusione di colori, profumi, piante, foglie ed emozioni.

Palcoscenico di questo grande spettacolo naturale sarà la magnifica Reggia di Venaria, grandioso complesso monumentale barocco alle porte di Torino con i suoi incantevoli giardini e i suoi maestosi saloni.

Questa è Corollaria, in programma dal 10 al 19 settembre 2021, la prima rassegna italiana dedicata all’arte floreale e al giardino. Un grande evento ideato per sostenere un comparto, quello florovivaistico, particolarmente colpito dalla crisi dovuta alla pandemia, e allo stesso tempo, per far scoprire e riscoprire a professionisti, flower designer, fioristi, scuole, appassionati, turisti e semplici curiosi le ultime tendenze del settore e tutto l’incanto e la bellezza del mondo floreale, con un focus particolare sul “fiore reciso”.

Durante i dieci giorni della manifestazione, Corollaria animerà la Reggia di Venaria con mostre, installazioni originali e creative, momenti di incontro tra esperti del settore, convegni, laboratori, workshop per adulti e con eventi diurni e serali dove la bellezza prenderà forme e declinazioni sempre nuove e fantasiose.

Corollaria si svilupperà in due diversi momenti, arricchendo giorno dopo giorno i saloni e i giardini dell’incantevole Reggia

Da venerdì 10 a giovedì 16 settembre la Reggia inizierà ad animarsi con le prime spettacolari installazioni firmate dalla flower designer Cecilia Serafino e realizzate dai fioristi del “M.I.F. Mercato Ingrosso Fiori” in collaborazione con Federfiori Confcommercio, la Federazione Nazionale dei Fioristi italiani, donando un ulteriore tocco di colore ed emozione a luoghi da sempre simbolo di eleganza e bellezza. Presso la Cappella di Sant’Uberto sarà possibile ammirare una nuvola floreale di oltre 30 metri quadrati sospesa sotto la cupola. Una scenografica composizione floreale composta da migliaia di rametti di Gypsophila, conosciuta anche come “fiore della nebbia”, legati a fili cascanti, che andranno a ricreare il volume, la forma e la leggerezza ottica di una nuvola in perfetta armonia con l’architettura della Chiesa. Nel Rondò Alfierano, invece, a prendersi la scena sarà una vera e propria cascata colorata, composta da innumerevoli frutti di lunaria e foglie di liquidambar che, appoggiandosi al suolo, darà vita a intriganti giochi cromatici con i disegni e le grafiche dei sontuosi pavimenti della sala.

A partire da martedì 14 settembre, Il Gran Parterre esterno accoglierà l’eccellenza del florovivaismo, in collaborazione con Asproflor, l’Associazione di Produttori Florovivaisti italiani: oltre 30 tra i migliori produttori di piante in vaso e per giardini provenienti da tutta Italia esporranno le proprie creazioni in un contesto d’eccezione, dove da secoli la natura si incontra e si abbraccia con l’arte umana.

Questa prima settimana sarà una vera e propria anteprima per avvicinarsi al secondo, ancora più ricco, week-end di manifestazione. Un primo assaggio di meraviglia che offrirà ai visitatori l’opportunità di scoprire le diverse forme d’arte floreale e di assistere in tempo reale alla nascita delle nuove installazioni.

Da venerdì 17 a domenica 19 settembre Corollaria vivrà, infatti, il suo clou. Altri eleganti saloni della Reggia entreranno nello spettacolo, andando a completare uno scenario sempre più scenografico: l’Anticamera dei valletti a piedi ospiterà un gigantesco anello di fiori lavorato e decorato a Grottesche. I disegni e le volute di questa installazione saranno realizzati con fiori e rami freschi che si avvilupperanno, intrecciandosi e rincorrendosi in un gioco cromatico di straordinario effetto; la Sala di Diana, invece, sarà la dimora dei quattro giganti del bosco che proteggono idealmente la natura: quattro strutture floreali di oltre 3 metri composte da rami, bacche e fiori, simboli della caccia e della stagione autunnale.

In questo secondo week-end spazio anche ad un ampio programma culturale che animerà gli spazi esterni e interni della Reggia con un palinsesto di incontri, laboratori, proiezioni cinematografiche, aperitivi e dimostrazioni artistiche, tutti gratuiti e tutti a tema green.

Questa prima edizione di Corollaria è organizzata da Associazione Società Orticola del Piemonte, che dal 2009 organizza a Torino la mostra florovivaistica Flor, Consorzio “M.I.F. Mercato Ingrosso Fiori”Asproflor, l’associazione di produttori florovivaisti italiani, e Federfiori Confcommercio, la Federazione Nazionale dei fioristi italiani.

Si avvale della collaborazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude che gestisce la Reggia di Venaria, residenza sabauda e sito UNESCO, cornice d’eccellenza per raccontare il fiore e tutte le sue declinazioni.

Per maggiori informazioni sull’evento, sulle prenotazioni e sulle modalità di partecipazione consultare il sito www.corollaria.it

L’accesso alla manifestazione è subordinato al possesso del green pass e al rispetto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-Cov-2/ COVID 19.

Fondazione Ricerca Molinette compie vent’anni e lancia il bando per premiare l’eccellenza della ricerca nella Città della Salute 

Fondazione Ricerca Molinette (FRM) celebra quest’anno vent’anni al servizio dell’Ospedale Molinette e dei suoi gruppi di ricerca, e festeggia nello stesso modo in cui ha da sempre condotto le sue attività: sostenendo Torino e le sue eccellenze sanitarie.

Quattro giorni di iniziative e l’annuncio di importanti progetti per il futuro, in favore della
ricerca scientifica sul territorio: dal 18 al 21 settembre, con il patrocinio del Comune di
Torino, la Fondazione Ricerca Molinette celebrerà il significativo lavoro svolto in questi
vent’anni di attività e lancerà, per la prima volta nella sua storia, un bando per premiare
l’eccellenza della ricerca a Città della Salute e della Scienza.

Le celebrazioni per il ventennale di Fondazione Ricerca Molinette verranno annunciate con la conferenza stampa organizzata

Venerdì 10 settembre alle ore 11
Presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale
Interverranno:
Prof. Massimo Segre, Presidente di Fondazione Ricerca Molinette Onlus,
Prof. Stefano Geuna, Magnifico Rettore Università di Torino e Vice Presidente di
Fondazione Ricerca Molinette Onlus,
Dott. Lorenzo Angelone, Direttore Sanitario A.O.U. Città della Salute e della Scienza,
Dott.ssa Sara Bustreo, Dirigente Medico di I livello SC Oncologia Medica 1, COES
A.O.U. Città della Salute e della Scienza,
Prof. Emilio Hirsch, Direttore Scientifico di Fondazione Ricerca Molinette Onlus
MODERA: Simona De Ciero, giornalista de Il Corriere della Sera
“Fondazione Ricerca Molinette nacque vent’anni fa grazie ai suoi due soci
fondatori, Università e Ospedale, e alla lungimirante ideazione del Prof. Giorgio
Palestro e del Prof. Fabio Malavasi, con l’intenzione di favorire la ricerca
‘traslazionale’, quella cioè che porta le soluzioni più innovative direttamente al letto
del paziente”, racconta il Prof. Massimo Segre, Presidente di Fondazione Ricerca
Molinette Onlus. “Dopo l’iniziale focalizzazione sulla ricerca oncologica (il vecchio
nome era Fondazione Ricerca Tumori Molinette) nel 2013, visti i buoni risultati, si
decise di estendere a tutte le specialità presenti nel più grande ospedale della
Regione. Ora, grazie ai tanti cittadini di Torino che hanno deciso di supportarci,
possiamo lanciare il primo bando per lo sviluppo della ricerca medico-scientifica e
premiare le eccellenze che lavorano nel nostro Ospedale, fornendo fondi adeguati
che consentano loro di innovare qui a Torino, anziché cercare fortuna all’estero”.

Fondazione Ricerca Molinette: le iniziative per il ventennale e i progetti futuri
Per festeggiare i suoi vent’anni la Fondazione Ricerca Molinette ha scelto il
monumento simbolo della Città, la Mole Antonelliana, a sottolineare il profondo
legame dell’ente con il territorio. Grazie a Iren, che ha sponsorizzato l’evento,
sabato 18 settembre, a partire dall’imbrunire, il logo che ricorda la Fondazione e il
suo duraturo impegno per la ricerca a Torino sarà infatti proiettato proprio sulla
Mole. Ricercatori, medici, personale della Fondazione e simpatizzanti si daranno
appuntamento sotto il monumento per celebrare l’occasione.
In questo importante anniversario, inoltre, la Fondazione ha scelto di guardare al
futuro, presentando il suo primo bando di finanziamento per premiare l’eccellenza della ricerca scientifica realizzata nella Città della Salute e della Scienza, con l’obiettivo di contribuire a rendere Torino un polo biotecnologico di spicco a
livello europeo.

Il bando – finanziato attraverso risorse proprie – è volto a individuare e sostenere
economicamente i migliori progetti di ricerca clinica o di base con forti potenzialità traslazionali realizzati dai ricercatori all’interno del polo di Città della Salute e della Scienza.
La prima edizione del bando aprirà il 10 settembre 2021 e si chiuderà il 15 novembre 2021. Le proposte potranno essere inviate attraverso il sito https://fondazionericercamolinette.it/bando/. Il regolamento del bando e la modulistica sono disponibili
sul sito.

Nella giornata del 21 settembre, inoltre, la Fondazione Ricerca Molinette parteciperà alla conferenza stampa del decennale EBT – Exclusive Brands Torino, di cui
FRM è charity partner assieme a CasaOZ: in quell’occasione verrà lanciata un’importante asta benefica in favore delle due Onlus.
Le celebrazioni si concluderanno infine con una cena di gala su invito all’Accademia Albertina.

Fondazione Ricerca Molinette: la storia
Nata nel 2001 dall’iniziativa congiunta di Università di Torino e Azienda Sanitaria
Città della Salute e della Scienza, Fondazione Ricerca Molinette è un ente senza
scopo di lucro, fortemente voluto da alcune figure di spicco del panorama torinese
della ricerca e della pratica clinica, che allora operavano presso l’Ospedale Molinette.
La Dottoressa Franca Bruna Segre venne individuata quale primo Presidente in
virtù della sua neutralità e, allo stesso tempo, per il suo forte legame con la città di
Torino.

Da sempre la Fondazione si impegna a sostenere la ricerca traslazionale, cioè
volta a trasferire in ambito clinico i risultati della ricerca di laboratorio, attraverso lo
sviluppo di nuovi farmaci e terapie. I progetti che la Fondazione ha scelto di prediligere sono quindi una sorta di ponte tra la scienza e la medicina, rispondono a
esigenze reali e mettono al centro il paziente e il suo benessere.
In vent’anni di attività sono circa 200 le pubblicazioni scientifiche
internazionali, più di 530 ricercatori e borsisti coinvolti nelle attività
della Fondazione, per un totale di oltre 15 milioni di euro raccolti.

Fondi che sono stati destinati innanzitutto alla ricerca, senza però dimenticare
l’Ospedale Molinette nei suoi bisogni concreti, nel quotidiano e durante le emergenze, a partire dalla recente crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus.
Grazie all’attività di raccolta fondi durante l’emergenza Covid, tra le altre cose, la
Fondazione è riuscita a potenziare il laboratorio di Microbiologia e Virologia di Città
della Salute con la donazione di nuovi strumenti e attrezzature, nonché a dotare il
Reparto Medicina d’Urgenza di un ecografo portatile all’avanguardia, per lo screening dei pazienti sospetti di Covid-19.

Fondazione Ricerca Molinette: i risultati
La Fondazione Ricerca Molinette festeggia questa importante tappa storica con un
formidabile bagaglio di successi e brillanti risultati scientifici. Numerosi sono stati i
progetti che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’eccellenza del lavoro scientifico
sostenuto dalla Fondazione in campi diversi ma spesso focalizzati su alcune malattie oncologiche che, nonostante gli straordinari recenti progressi, risultano ancora
resistenti ai trattamenti disponibili.

La ricerca sostenuta dalla FRM ha infatti interessato innovativi approcci alla terapia
di contesti oncologici difficili come il tumore del pancreas o il mieloma multiplo
ma anche tumori fortunatamente meno letali ma decisamente più frequenti, come il
tumore del seno e della prostata. Molti dei progetti sostenuti da FRM hanno permesso di conoscere meglio fondamentali meccanismi di malattia, necessari per affinare le armi terapeutiche a disposizione.

Ad esempio, gli studi diretti dal Prof. Malavasi sulla proteina CD38 hanno permesso di identificare un meccanismo che permette di uccidere selettivamente le cellule
di mieloma multiplo, fornendo le basi per una terapia che si sta affermando come
risolutiva in questa grave malattia. La scoperta che le cellule di mieloma multiplo
producono abbondante CD38, a differenza della maggior parte delle altre cellule
del nostro corpo, ha permesso di identificare un inatteso bersaglio selettivo che distingue le cellule malate da quelle sane. Ora, anticorpi contro il CD38 sviluppati anche dal gruppo del Professor Malavasi, bloccando CD38 all’esterno delle cellule
leucemiche, ne inducono la morte selettiva limitando grandemente gli effetti collaterali della terapia.

Sulla stessa linea, gli studi del gruppo di ricerca diretto dal Prof. Novelli hanno
permesso di identificare la proteina enolasi come un nuovo marcatore del tumore
del pancreas, contro cui è possibile immaginare una specifica terapia immunologica. Il bersagliamento di questo marcatore potrà distinguere le cellule malate ed un
vaccino contro questo elemento molecolare potrebbe proteggere contro questa letale forma di tumore. Studi pilota sono previsti per trasferire le conoscenze acquisite al letto del paziente, definendo un nuovo standard terapeutico.

Allo stesso modo, gli studi sulla terapia mirata del tumore della prostata sono stati
portati avanti dal gruppo di ricerca del Prof. Gontero, che ha delineato nuovi metodi
per aggredire localmente le cellule malate con innovative tecnologie di irraggiamento focale, senza intaccare le strutture circostanti.
In particolare, grazie alla campagna “Un Baffo per la Ricerca”, promossa da FRM,
è stato possibile lanciare una serie di esperimenti pilota sia nel campo della cura
che della diagnosi precoce del tumore alla prostata, portando Torino all’avanguardia nel trattamento delle patologie neoplastiche urologiche maschili.
Al contempo, la FRM ha promosso nuovi approcci al trattamento di patologie femminili come il tumore del seno, sostenendo un progetto traslazionale guidato dalla
Prof.ssa Cassoni, focalizzato sullo studio dell’interazione tra dieta ed efficacia
della chemioterapia. I promettenti risultati ottenuti con una dieta chetogenica associata alla chemioterapia hanno fornito una nuova strategia atta a ridurre le dimensioni del tumore prima della terapia chirurgica ed a massimizzare l’efficacia
dell’intervento riducendone l’invasività.

Le ricerche sostenute da FRM non si sono però limitate ad aprire strade per combattere le cellule cancerose, spingendosi fino ai traguardi della rigenerazione tissutale, che si pone l’obiettivo di rigenerare i tessuti persi perché malati. Su queste
linee di ricerca il Prof. Camussi, grazie al sostegno di FRM, ha potuto raggiungere
significativi risultati nell’identificazione di cellule e prodotti cellulari coinvolti nella rigenerazione di organi vitali quali fegato e reni.
Il numero dei progetti e dei risultati ottenuti dalla ricerca biomedica torinese grazie
al sostegno di FRM sono tuttavia ancora maggiori, e le ormai centinaia di pubblicazioni su prestigiosi giornali scientifici di respiro internazionale dimostrano l’estensione capillare dell’azione di raccolta e gestione di fondi di ricerca in cui FRM ha da
venti anni rappresentato un punto di riferimento attorno all’Ospedale Molinette.

I progetti per il futuro sono tuttavia ancora più ambiziosi: il Bando competitivo di
finanziamento di un progetto bandiera sulle patologie legate all’invecchiamento
prevede la scelta della proposta vincitrice e l’avvio del relativo progetto nella primavera 2022. Essere sostenuti da FRM è e sarà ancora di più segno di eccellenza
scientifica nel mondo della ricerca traslazionale torinese.

Email: frm@fondazionericercamolinette.it
Web: www.fondazionericercamolinette.it
Facebook, Instagram, LinkedIN: Fondazione Ricerca Molinette

“Sembra vicina la decisione sulla terza dose per operatori sanitari”

Sanità, Nursing Up, De Palma: «Sembra vicina la decisione sulla terza dose di vaccino per operatori sanitari, anziani e soggetti fragili, da effettuare già nei primi mesi del 2022». 

Così il Presidente del Sindacato Nazionale Infermieri: «Finalmente cominciano ad arrivare le tanto attese risposte alle nostre richieste. Quelle fatte pubblicamente dal Nursing Up negli ultimi giorni, al Ministro della Salute, per uscire dal buio tunnel delle incertezze, anche alla luce dei numerosi nuovi contagi degli infermieri già vaccinati di cui tenere conto»

 «Apprendiamo in queste ore che è in corso un serrato tavolo di confronto, tra i vertici del Ministero della Salute, per approvare il percorso relativo all’approvazione della terza dose del vaccino, a partire da gennaio 2022, riservando la priorità ad anziani e professionisti della sanità, da sempre i più esposti al rischio contagi.

Non ci possiamo che augurare, sempre che l’Aifa dia il suo consenso, che si arrivi prima possibile ad una decisione in merito. Per il bene dei malati, per il bene degli operatori sanitari, costantemente in prima linea.

La sicurezza dei nostri professionisti della sanità, sul luogo di lavoro, ovvero nelle corsie e nelle stanze degli ospedali, dovrebbe rappresentare, da sempre per i datori di lavoro, ovvero Governo e Regioni, e senza mezzi termini, uno degli obiettivi principali nell’ambito dell’indispensabile ricostruzione del nostro fragile sistema sanitario.

Nei delicati giorni della ripresa delle trattative per il rinnovo del CCNL del comparto sanità 2019-2021, la speranza concreta, di noi infermieri italiani, è quella che, le parti in causa, abbiano finalmente intrapreso “la corretta via” della meritata valorizzazione economica e contrattuale, sulla strada di quell’area delle elevate professionalità che può e deve rappresentare la svolta alla quale auspichiamo da tempo.

Ma non possiamo dimenticare, non possiamo cancellare i difficili mesi della pandemia: gli 87 decessi di infermieri, le migliaia di contagiati. Ci siamo vaccinati, lo abbiamo fatto in massa, e nessuna legge ci ha costretto a farlo. Non serviva, non l’abbiamo chiesta. Eravamo e siamo forti della coscienza di agire per la tutela del malato, del soggetto fragile, che rimane per noi il fulcro del nostro impegno quotidiano.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up

«Noi siamo stati quelli che, alla luce dei nuovi preoccupanti contagi legati alle varianti del Covid, hanno chiesto pubblicamente al Ministro della Salute di dar conto alle migliaia di operatori sanitari già vaccinati a inizio anno, che chiedono da tempo di sapere in relazione alla terza dose ed ai tempi della sua eventuale somministrazione.

E’ palese che i vaccini rappresentano una delle poche armi nelle nostre mani. Ma non può e non deve essere l’unica.

E’ fondamentale, per tanto, che si riparta da azioni mirate, come gli screening continuativi sui luoghi di lavoro, come il controllo costante dei livelli anticorpali, e non agire con il pressappochismo di quelle aziende che aspettano, nell’inerzia, l’esplosione dei focolai, per poi creare le fila di medici e infermieri nei drive in, da sottoporre a tampone.

Esistono addirittura amministrazioni sanitarie, poche fortunatamente, che non si degnano nemmeno di rispondere alle richieste ufficiali del sindacato in merito ai dati degli operatori contagiati, liquidando in fretta e furia le emergenze che si presentano tempo per tempo come già risolte e rifiutandosi di interloquire sui reali contenuti di quanto è accaduto.

Ebbene, contro questi comportamenti, siamo determinati ad andare avanti, se necessario anche ricorrendo davanti alle competenti magistrature, convinti come siamo che la corretta informazione ai cittadini,  alla stampa ed alle organizzazioni che difendono i lavoratori, debba essere sempre corroborata e mai impedita, in quanto presupposto fondamentale di partecipazione, democrazia e trasparenza”.

Guardia di Finanza, cambio ai vertici regionali

La Guardia di Finanza del Piemonte e Valle d’Aosta ha salutato  il Generale di Divisione Giuseppe Grassi ed ha accolto il nuovo Comandante Regionale, il Generale di Divisione Benedetto Lipari.

Il passaggio di consegne è avvenuto ieri a Torino, presso la piazza d’armi della Caserma “Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta”, con una sobria ma significativa cerimonia interna, presenziata dal Comandante Interregionale dell’Italia Nord Occidentale, Generale di Corpo d’Armata Fabrizio Carrarini, cui hanno preso parte i Comandanti Provinciali del Piemonte e della Valle d’Aosta ed una nutrita rappresentanza di Ufficiali, Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri in servizio nel capoluogo. Sono stati presenti alla cerimonia anche rappresentanti della locale Sezione A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia) ed i delegati del Consiglio di Base della Rappresentanza Militare (Co.Ba.R. Piemonte – Valle d’Aosta).

Nel lasciare il Comando Regionale, dopo quattro anni di lavoro intenso ed impegnativo, ma anche esaltante e ricco di soddisfazioni, il Generale Grassi ha ringraziato i Finanzieri piemontesi e valdostani per l’impegno e l’equilibrio con cui hanno lavorato al servizio dei cittadini e delle imprese oneste, per assicurare il rispetto delle regole e contrastare le frodi in danno del sistema economico e dei consumatori. In particolare, ha manifestato vicinanza ai militari colpiti dalla pandemia ed ha incoraggiato tutti a proseguire nell’azione di lotta alle forme più gravi e insidiose di frode fiscale, di controllo sulla corretta finalizzazione delle risorse pubbliche e di contrasto di eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, in un tessuto economico messo a dura prova dalla drammatica crisi sanitaria.

Il Generale Grassi ha altresì ringraziato i Prefetti, i Magistrati ed i colleghi delle Forze di Polizia per il rapporto di proficua collaborazione e le sinergie sviluppate ai fini del mantenimento della sicurezza pubblica.

Il Comandante Interregionale Fabrizio Carrarini ha formulato al Generale Grassi espressioni di vivo apprezzamento per l’opera prestata e le molteplici iniziative adottate per conferire ulteriore efficacia ed incisività all’azione di servizio dei Reparti del Piemonte e della Valle d’Aosta e rivolto al Generale Lipari un caloroso augurio di “buon lavoro” nel nuovo incarico, auspicando che egli possa cogliere ulteriori successi, nell’interesse della Guardia di Finanza e del Paese.

 

Il Generale Lipari, classe 1966, plurilaureato e titolato Scuola di Polizia Tributaria, ha prestato servizio, in distinti periodi, per oltre dieci anni presso il Comando Generale del Corpo, ove si è interessato di problematiche attinenti il settore operativo, di intelligence nazionale e internazionale e nell’area finanziaria e amministrativo-contabile. Ha svolto, altresì, incarichi operativi di primissimo piano in diverse aree territoriali del Paese (Calabria, Lazio, Abruzzo, Campania e Toscana) in tutti i settori che caratterizzano l’attività della Guardia di Finanza nonché, da ultimo, ha retto il Comando Regionale Umbria e, ancor prima, il Comando Provinciale Firenze.

Il nuovo Comandante Regionale Piemonte – Valle d’Aosta ha ringraziato le Superiori Gerarchie del Corpo per la fiducia accordatagli, evidenziando di voler mettere a disposizione dell’Istituzione tutte le proprie energie, così da continuare a valorizzare le competenze del Corpo nel settore economico-finanziario per il benessere e la crescita di un’area territoriale composta da due Regioni, punto di forza dell’economia del Paese.

(Foto archivio)

Fermo di polizia per l’omicidio di Porta Palazzo

Nel pomeriggio di oggi, 9 settembre 2021, personale della Squadra Mobile di Torino ha eseguito di iniziativa un fermo di indiziato di delitto a carico di H.N., nato in Marocco, 55 anni, gravemente indiziato dell’omicidio di MASRARE Abdellah, nato in Marocco, 65 anni, commesso intorno alle ore 18 di ieri, 8.09.2021, in Piazza della Repubblica, a pochi metri dal mercato di Porta Palazzo.

Nel corso delle indagini coordinate dal P.M. Francesca TRAVERSO soni stati acquisiti importanti elementi probatori nei confronti di H.N. che, a seguito delle ferite riportate, veniva ricoverato presso l’ospedale Molinette di Torino.