CRONACA- Pagina 1314

Torino: aperi-cena con furto

Ventenne egiziano arrestato

 

Gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia intervengono domenica scorsa in un supermercato di corso Cadore dove l’addetto alla vigilanza sta trattenendo un soggetto autore di furto. L’uomo, ventenne di origine egiziana, precedentemente era stato visto aggirarsi tra le corsie del punto vendita con fare sospetto. Perso temporaneamente di vista, il vigilante lo aveva poi ritrovato in un angolo ad asportare un paio di scarpe nuove dalla sua scatola, metterle ai piedi e riporre nella confezione le proprie usate. Non pago del furto appena perpetrato, l’egiziano si era diretto verso l’uscita senza acquisti, rifocillandosi dapprima con una confezione di cous cous al pollo per poi proseguire con una scatola di alette piccanti ed uno sgombro sott’olio. L’addetto alla vigilanza decide di attenderlo alle casse. Una volta nei pressi dell’uscita, il dipendente intima al ventenne di pagare i prodotti appena consumati. Vistosi scoperto, il reo lo spintona, tentando di guadagnarsi la fuga. Immediatamente bloccato, viene affidato ai poliziotti giunti nel frattempo. Durante il controllo, lo straniero viene perquisito: sotto i propri indumenti, l’uomo cela un pigiama griffato Juventus, trafugato nella zona abbigliamento, privo dei dispositivi antitaccheggio, occultati nelle celle frigo.

Il ventenne, con precedenti di Polizia, viene arrestato per aver rapinato articoli per un valore di oltre 50 euro, e denunciato per aver fornito false attestazioni a P.U. durante la fase degli accertamenti.

Nascosti in un Tir proveniente dalla Serbia 7 profughi afghani soccorsi dalla Polizia

L’altra sera personale della Squadra volante è intervenuto presso uno stabilimento in corso Romania ove era appena giunto un tir proveniente da Belgrado; uno dei magazzinieri riferiva che a bordo, con ogni probabilità, erano nascoste delle persone.

L’autista, allarmato dai colpi e dalle voci percepite solo una volta giunto a Torino, aveva infatti contattato il titolare della ditta trasporti  pneumatici per cui lavora riferendo la scoperta.

Questi allertava le Forze dell’Ordine per procedere con i soccorsi. Ancora una volta – a meno di un mese dal ritrovamento di sette minori afghani diretti in Francia – si tratta di 7 giovani, di cui 4 minorenni, di nazionalità afghana.

Anche questa volta gli stranieri si sono introdotti all’insaputa dell’autista: hanno tagliato il telone superiore facendo un foro dal quale si sono introdotti senza. Sono in corso ulteriori accertamenti sull’identità personale e sulla loro destinazione finale.

In Crocetta dall’elemosina alle minacce

Arrestato cinquantaquattrenne per tentata estorsione

Nel primo pomeriggio di lunedì gli agenti del commissariato Barriera Nizza intervengono in un CAF zona Crocetta dove viene segnalata la presenza di una persona molesta. Giunti sul posto, i poliziotti individuano l’uomo oggetto della chiamata, cinquantaquattrenne italiano, senza fissa dimora. Le dipendenti dell’attività commerciale riferiscono agli operatori di conoscere il soggetto in quanto solito avvicinarsi a loro per chiedere l’elemosina. Nell’ultimo anno però l’atteggiamento dello stesso sarebbe cambiato, divenendo sempre più minaccioso nel formulare le sue richieste.

Pochi minuti prima della chiamata al 112 NUE, il cinquantaquattrenne era entrato nel CAF, come suo solito fare ormai da diversi mesi, chiedendo alcune monete per prendere il caffè. Una delle dipendenti, non incline ad ottemperare all’ennesima richiesta, non gli aveva lasciato nulla, invitandolo poi ad allontanarsi. La donna, che richiederà in seguito l’intervento della Polizia, si era allora avvicinata alla collega in ausilio, ma il clochard aveva poi iniziato a minacciarla di morte. A questo punto un terzo dipendente era intervenuto in difesa delle due donne.

L’uomo, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per tentata estorsione.

Movida, sospensione di 5 giorni per locali in zona Santa Giulia

Uno dei titolari era già stato sanzionato precedentemente per plurime violazioni

E’ la sera del 5 febbraio quando negli uffici della Questura arrivano numerose chiamate che segnalano una serie di assembramenti nella zona di Santa Giulia. Giunti sul posto, gli operatori notano circa 200 persone intente a consumare bevande, nonostante i divieti. Viene allora effettuato un controllo dei locali aperti: un bar ed un minimarket in via Cesare Balbo ed altre due attività commerciali in via Santa Giulia e via Vanchiglia. All’esito del controllo gli agenti della PAS hanno sanzionato 4 esercizi commerciali rimasti aperti oltre le 22:00: 5 giorni di chiusura dell’attività. Uno di questi, in particolare, aveva presentato telematicamente la scia per inizio attività mercoledì scorso ma già nella serata di venerdì aveva alzato le serrande sprovvisto di licenza.

Altro sanzionato è un cittadino bengalese, titolare di tre attività commerciali interessate dalla “movida” cittadina, leader nel suo settore. L’uomo era già noto agli agenti in quanto tutti i suoi locali erano già stati sanzionati per plurime violazioni:  sistematico il mancato rispetto degli orari di chiusura riscontrato non solo in questa occasione ma anche un anno fa e lo scorso gennaio 2021 in due diverse occasioni. Il locale in via Cesare Balbo è stato quindi chiuso in 4 diverse occasioni nel giro di un anno.

Un altro locale di proprietà dello stesso titolare è stato sanzionato per aver venduto bevande alcoliche da asporto nell’alimentari di via Po dopo le 21. Inizialmente vengono disposti due giorni di sospensione dell’esercizio per poi passare a 5 giorni a causa della recidiva. Poco tempo dopo, nel mese di settembre, lo straniero viene sanzionato per non aver garantito la distanza di sicurezza all’interno del bar in via Rossini e per aver somministrato bevande alcoliche a soggetti minori di 18 anni. Per tale ragione viene altresì colpito da sospensione prefettizia della durata di 15 giorni.

Intervento eccezionale di denervazione cardiaca su un bambino di 4 anni

E’ affetto da una malattia aritmogena, presso la Città della Salute di Torino


Eseguito qualche giorno fa, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, un eccezionale intervento chirurgico di denervazione cardiaca simpatica in un bimbo di 4 anni, affetto da una malattia congenita (Sindrome del QT Lungo) che lo poneva a rischio di aritmie cardiache gravi. Mai questo intervento in Italia era stato eseguito su un bimbo così piccolo.

L’intervento consiste nell’eliminare i nervi che vanno al cuore e che facilitano aritmie cardiache gravi ed anche arresto cardiaco in soggetti predisposti. Per giungere a questo risultato è stato necessario il contributo di moltissime professionalità della Città della Salute di Torino, all’interno di un programma nato su iniziativa del professor Gaetano Maria De Ferrari (Direttore della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette), uno dei massimi esperti mondiali del ruolo del sistema nervoso nelle aritmie cardiache. Da oggi la Città della Salute di Torino è l’unico ospedale in Italia con la capacità di eseguire l’intervento di denervazione cardiaca simpatica in tutti i possibili candidati, di ogni età e condizione.

Per l’intervento è stata utilizzata la tecnica mini-invasiva toracoscopica, che consente di ridurre i rischi dell’intervento e la dimensione delle incisioni chirurgiche, richiedendo solo tre incisioni di meno di un centimetro. Con questo approccio il paziente recupera rapidamente. In effetti il bimbo è stato appena dimesso, 4 giorni dopo l’operazione, in perfette condizioni di salute. Il primo intervento di denervazione cardiaca per via toracoscopica in Italia era stato eseguito al Policlinico San Matteo di Pavia, per iniziativa proprio del prof De Ferrari e del chirurgo Luigi Pugliese.

Mai però in Italia l’intervento era stato eseguito in un bimbo così piccolo.

Per eseguire interventi di questo genere è necessaria l’integrazione di diverse competenze (cardiologica aritmologica, anestesiologica / rianimatoria, chirurgica pediatrica e chirurgica toracica), tutte presenti ad alto livello in Città della Salute negli ospedali Molinette e Regina Margherita.

Il bimbo è stato ricoverato nella Cardiologia pediatrica (direttore dottoressa Gabriella Agnoletti) del Dipartimento di Patologia e Cura del bambino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli). Il dottor Fulvio Gabbarini (responsabile dell’Aritmologia pediatrica) e la dottoressa Veronica Dusi (Cardiologia Molinette) hanno gestito la delicatissima fase preliminare del ricovero in Cardiologia pediatrica, necessaria alla diminuzione della posologia dei farmaci assunti dal bambino ed al controllo monitorizzato dello stesso, nei giorni antecedenti alla procedura.

All’intervento hanno partecipato direttamente, oltre ai professionisti già citati, per la parte anestesiologica la dottoressa Valeria Mossetti (Rianimazione pediatrica generale), il dottor Sergio Grassitelli (Cardiorianimazione pediatrica), e per la parte chirurgica il dottor Fabrizio Gennari (Direttore Chirurgia pediatrica generale), il dottor Francesco Guerrera ed il dottor Paolo Lausi (chirughi toracici dell’équipe del professor Enrico Ruffini). Il dottor Luigi Pugliese di Pavia ha partecipato come esperto a tutta la procedura.

Successivamente all’intervento il bambino è transitato per un breve periodo in osservazione nella Cardiorianimazione pediatrica per poi essere di nuovo trasferito in Aritmologia pediatrica, dove è rimasto monitorizzato e controllato fino alla recente dimissione.

La Sindrome del Q-T lungo è una grave aritmia cardiaca trasmessa geneticamente, che se non trattata può causare la morte improvvisa, condizione che talora nei bimbi piccoli viene chiamata “morte in culla”. Le crisi aritmiche possono essere scatenate da stress emotivi o da sforzi fisici, ma anche da rumori improvvisi o dall’assunzione di alcuni farmaci.

Purtroppo per prevenire le crisi aritmiche causate da questa malattia a volte non bastano i soli farmaci ed è necessario ricorrere anche ad altre soluzioni, quali la denervazione simpatica cardiaca ed in casi selezionati l’impianto del defibrillatore (ICD) .

L’intervento di denervazione simpatica cardiaca consiste nella rimozione di un tratto della catena simpatica toracica per la prevenzione delle aritmie ventricolari. L’intervento viene eseguito sul solo lato sinistro nei pazienti affetti da Sindrome del QT Lungo e da altre patologie aritmiche congenite gravi condizionanti il rischio di morte improvvisa, e da poco tempo anche a livello bilaterale nei pazienti con cardiopatia avanzata ed aritmie ventricolari refrattarie.

Sono molto contento del risultato. Da oggi la Città della Salute di Torino è l’unico ospedale in Italia con la capacità di eseguire l’intervento di denervazione cardiaca simpatica in tutti i possibilicandidati, di ogni età e condizione – dice il professor De Ferrari – Questo intervento si aggiunge agli altri approcci innovativi per le aritmie gravi, per i quali siamo certamente un punto di riferimento a livello nazionale”

Si tratta dell’ennesima dimostrazione delle eccellenze mediche e tecnologiche che contraddistinguono la Città della Salute. Un intervento che fa sì che i bambini affetti da gravi aritmie congenite possano trovare un valido aiuto dalle riconosciute capacità dei nostri professionisti, che hanno fatto gioco di squadra, ognuno per le proprie competenze, per portare a buon fine questo progetto” conclude il Direttore generale dottor Giovanni La Valle.

Due morti e 31 feriti nell’incidente sulla Torino-Bardonecchia

Bilancio di due morti e 31 feriti, due gravi

E’ accaduto questa mattina, sull’autostrada A32 a Salbertrand, verso Bardonecchia. Nel maxi tamponamento sono 25 le auto coinvolte. Deceduti un uomo e una donna. Sono 31  le persone rimaste ferite di cui  due in codice rosso al Cto, 4 in codice giallo, 25 in codice verde.
IL COMUNICATO DELLA SITAF
In data 13/02/2021, poco prima delle h10, si è verificato un incidente sulla carreggiata nord dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, sul viadotto Rio Ponté, tra le gallerie Cels e Serre La Voute.
Dal sistema di videosorveglianza è stato rilevato che un veicolo leggero, isolato, è andato in testa- coda, urtando dapprima sul lato destro della carreggiata, fermandosi poi sulla corsia di sorpasso, occupandola completamente.
I veicoli nel frattempo sopraggiunti sono transitati regolarmente anche se a velocità moderata, provocando un rallentamento in conseguenza del quale si è verificato un tamponamento a catena, che ha visto coinvolti diversi veicoli.
Fin dal primo mattino, era attivo il servizio di prevenzione antigeliva, con passaggi regolari in A32, nel rispetto delle previsioni meteorologiche conosciute.
Poco prima dell’incidente, peraltro, anche alcuni veicoli di pattuglia sono transitati sul viadotto interessato senza segnalare alcuna criticità in merito alle condizioni del manto stradale.
Il personale del Servizio Viabilità in forza alla Sitaf Spa si è immediatamente attivato, unitamente alle Forze dell’Ordine, ai VV.F. e al personale sanitario, per prestare i primi soccorsi e l’assistenza necessaria.
Dai dati a noi pervenuti da parte delle Forze dell’Ordine apprendiamo del decesso di 2 persone, oltre a diversi feriti.
La Società esprime il proprio cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e degli utenti coinvolti nell’accaduto.
SITAF SpA DIREZIONE DI ESERCIZIO A32

Solfiti nella salsiccia di Bra: arrestati tre macellai

All’esito di articolate indagini svoltesi sotto la direzione della Procura della Repubblica di Asti, i militari del N.A.S. di Torino, coadiuvati in fase esecutiva dai militari della locale Compagna Carabinieri, hanno dato esecuzione a 3 ordinanze di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti, nei confronti di 3 titolari di altrettante macellerie di Bra

Sono ritenuti responsabili di “adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari” e “vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine”.
Le indagini sono state avviate a fine 2019 quando i militari dei NAS, all’esito di analisi di laboratorio, hanno rinvenuto la significativa presenza di una sostanza vietata (solfiti), nei campioni di carne trita destinata alla produzione della salsiccia di Bra, prelevati presso alcune macellerie locali.
Nonostante le conseguenti denunce a piede libero, e l’applicazione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale, già disposta nell’agosto scorso dal Tribunale di Asti, l’ulteriore attività di prelevamento dei campioni eseguita dai Carabinieri del N.A.S. ha permesso di accertare la reiterazione dei reati da parte dei 3 destinatari della misura cautelare.
Il Tribunale di Asti, concordando con la richiesta formulata dal Procuratore Aggiunto della locale Procura della Repubblica Dott. Vincenzo Paone, che ha condiviso appieno le risultanze investigative dei militari di Torino, ha ritenuto la necessità di applicare la misura cautelare degli arresti domiciliari al fine di scongiurare il pericolo di ripetizione del reato, particolarmente pericoloso per la salute pubblica.
L’utilizzo di solfiti nella Salsiccia di Bra, e più in generale nella carne trita di bovino, nonostante si tratti di una sostanza vietata dalla legge, è spesso impiegato per l’effetto conservante che la sostanza garantisce. Infatti, pur non incidendo sul processo di ossidazione e putrefazione, è tuttavia in grado di mantenere a lungo il colore originario del prodotto, rendendolo commercialmente più appetibile soprattutto per la consumazione a crudo, come nello specifico caso della Salsiccia di Bra, un prodotto riconosciuto quale “Prodotto Agroalimentare Tradizionale” italiano la cui composizione è rigidamente definita da un apposito disciplinare di produzione controllato dal relativo Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione.
L’eccessiva concentrazione di solfiti può tuttavia provocare anche gravi conseguenze sulla salute pubblica, dando origine a reazioni allergiche o a fenomeni di intolleranza qualora detti prodotti carnei siano assunti da individui sensibili o con ipersensibilità accertata o clinicamente ed anamnesticamente sospetta ai solfiti.

La pista ciclabile del Sangone si rinnova

Interventi su tutti i 7 km del tracciato, la conclusione in primavera

Sono iniziati a Pasta, con la rimozione della vecchia staccionata, i lavori di manutenzione al
tracciato della pista ciclabile lungo il Sangone. Dopo oltre 15 anni di onorata carriera, infatti,
la ciclabile che corre lungo il fiume ha bisogno di essere rimessa a nuovo e in sicurezza.
L’intervento riguarderà tutti i 7 km di tracciato, avrà un costo di 160.000 € e sarà realizzato
dall’impresa Maplex di Alpignano.

Due le direttrici dell’intervento: la prima prevede che, partendo da via Piossasco, sarà
realizzato un nuovo passaggio ciclopedonale in prossimità della fontanella. In tal modo
verrà regolarizzato e messo in sicurezza il percorso attualmente sterrato e disconnesso per
garantire un accesso più comodo al bicigrill e all’area giochi.

Più consistenti, invece, i lavori, nel tratto che costeggia il quartiere Pasta. Qui, una volta
rimossa la vecchia staccionata in legno, verrà posizionata una barriera in materiale
riciclato. Verrà poi ripristinato l’asfalto laddove manca e messo in sicurezza nei tratti in cui le
radici degli alberi lo hanno scalzato. Saranno anche eliminate la recinzione e i piantoni in ferro
che delimitano l’area boscata in prossimità della Polisportiva Pasta e riqualificato l’accesso al
parco da via Aleramo con la rimozione del vecchio asfalto e la realizzazione di un percorso
ciclopedonale sino alla pista esistente.

«Sono finalmente partiti, così come previsto, i lavori di manutenzione straordinaria della nostra
ciclabile -spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ivana Garrone – interventi che riguarderanno
tutto l’asse rivaltese, da via Piossasco sino al confine con Beinasco, che non potevano più
essere rimandati. La pista, da sempre molto frequentata anche da cicloamatori che arrivano da
fuori Rivalta, aveva infatti bisogno di consistenti opere di messa in sicurezza, dal manto
stradale alle protezioni lungo le sponde del Sangone».

«L’auspicio è che tutto sia pronto per l’arrivo della primavera» conclude ancora l’assessore.
I lavori, tempo permettendo, verranno infatti completati entro la fine del mese di aprile.

Controlli antidroga dei carabinieri, arrestati due pusher

 Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato 2 pusher.

In particolare a Rivoli è stato arrestato un pregiudicato del luogo nella cui abitazione, nel corso di una perquisizione domiciliare, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato oltre 50 grammi di marijuana e alcuni grammi di hashish, nonché materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.
A Torino, in corso Toscana nel quartiere Lucento, stessa sorte è toccata a un cittadino senegalese che è stato bloccato dai carabinieri della Stazione Torino Le Vallette mentre stava cedendo una dose di cocaina ad un 45enne italiano. Alla vista dei militari l’uomo ha ingoiato altre dosi di stupefacente che teneva occultate nel cavo orale. L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di droga.

Coppia sfascia negozio di materassi

Arrestati dagli agenti del commissariato Mirafiori

 

Sono circa le 18 in Borgo Filadelfia quando due soggetti, un uomo ed una donna di 44 e 36 anni, entrano in un rivenditore di materassi. Il titolare, già impegnato con un’altra cliente, chiede alla coppia di uscire momentaneamente dal negozio, al fine di rispettare le normative vigenti riguardo gli ingressi contingentati. I due, seppur indispettiti, escono per poi fare ritorno circa 45 minuti dopo. Una volta all’interno, il quarantaquattrenne inizia ad inveire contro il proprietario del negozio, senza apparente motivo. Dalle offese si passa ben presto alle minacce, fino a quando l’uomo non arriva a spintonare la vittima. Dal tentativo di farlo arretrare, tra i due nasce una colluttazione. Nel frattempo sopraggiungono nel locale un secondo titolare ed un suo collaboratore, che dividono i litiganti. Dopo qualche minuto di apparente tranquillità, è la donna a dare in escandescenze danneggiando l’interno dell’esercizio commerciale, tirando calci alla vetrina, ribaltando le doghe, calpestando le reti e facendo cadere i vari suppellettili presenti. Distratti dalla furia della trentaseienne, lo staff del negozio non si rende conto che nel mentre il compagno della donna si è avvicinato al fondo cassa e, abbassando il monitor del computer, sta per mettere le mani sul cassetto del contante. Nel giro di pochi istanti il reo viene scoperto ed accompagnato fuori dal locale insieme alla persona entrata con lui. Una volta per strada, i due ricominciano a minacciare di morte il titolare mentre colpiscono con violenza la vetrina e la porta d’ingresso. I due titolari allertano il 112 NUE mentre il dipendente tenta di calmare i soggetti.

La volante del commissariato Mirafiori giunta sul posto riconosce immediatamente uno dei due aggressori: il quarantaquattrenne il giorno prima era stato denunciato dalla stessa pattuglia intervenuta per lesioni ed insolvenza fraudolenta.

Entrambi, con numerosi precedenti di Polizia anche specifici, sono stati arrestati per tentata rapina.

I proprietari del negozio hanno stimato oltre 500 euro di merce danneggiata.