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Uccise il compagno, assolta per legittima difesa

Una donna è stata assolta anche dalla corte di Assise di appello di Torino per legittima difesa

Si tratta della cinquantenne Silvia Rossetto, processata per avere ucciso il compagno il 2 settembre 2018 durante una lite a Nichelino L’uomo, Giuseppe Marcon, le aveva puntato un coltello alla gola, ma lei ne aveva preso un altro da un mobile della cucina.

La sentenza di primo grado era stata impugnata dalla procura per eccesso colposo, la corte ha invece dato ragione all’avvocato difensore Sergio Bersano.

Passaggio di consegne alla Scuola di Applicazione: arriva il generale D’Ubaldi

Avvicendamento al vertice del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.

 

Il Generale di Divisione Salvatore Cuoci ha ceduto il Comando al Generale di Divisione Mauro D’Ubaldi.

Ieri mattina, presso il Palazzo Arsenale, storica sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione (COMFORSA) dell’Esercito, dinanzi alla Bandiera d’Istituto, decorata di Medaglia d’Argento al valor Militare, alla presenza del Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Camporeale, ha avuto luogo l’avvicendamento al vertice dell’Ente di Formazione tra il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, cedente e il parigrado Mauro D’Ubaldi, subentrante.

ll passaggio di consegne, avvenuto nel pieno rispetto delle misure di distanziamento sociale previste dalle normative in vigore, è stato ufficializzato dalla presenza di Autorità civili e militari della città Subalpina, nonché dei Comandanti alle dirette dipendenze del COMFORSA, di una rappresentanza di personale del quadro permanente e di ufficiali frequentatori in video collegamento.

Il Generale Cuoci, nel suo indirizzo di saluto, ha rivolto parole di ringraziamento per l’impegno profuso nei molteplici impegni che hanno coinvolto il personale del Comando e degli Enti dipendenti in questi tre anni. Ha inoltre affermato: “Le risorse umane costituiscono, in ogni ambito lavorativo ma soprattutto nelle Forze Armate, il patrimonio più pregiato. In un ambiente in continua evoluzione, come quello della Difesa e della Sicurezza dove il cambiamento è l’unica certezza, la cultura dell’apprendimento continuo con un’offerta formativa altamente specializzata, agile e flessibile deve avere un ruolo centrale”.

Al nuovo Comandante ha formulato i migliori auguri di buon lavoro per l’incarico.

Il Generale D’Ubaldi, proveniente dal Ministero della Difesa, dove ha ricoperto l’incarico di Vice Capo di Gabinetto Esercito, orgoglioso per il nuovo incarico, ha espresso il proprio entusiasmo per questa nuova sfida umana e professionale.

Il Generale Camporeale, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come “formare un Comandante non è un processo semplice da realizzarsi anzi è, probabilmente, il più complesso nell’intera Forza Armata. Una formazione, quella del Comandante, che, oggi più di prima, richiede maggiore impegno, per essere pronti a fronteggiare la crescente complessità degli scenari geopolitici, in un contesto in cui la tecnologia ci impone sfide sempre nuove”.

 

Elezioni, il Comune cerca scrutatori

La Città di Torino sta raccogliendo le adesioni degli elettori disponibili a ricoprire l’incarico a scrutatore di seggio elettorale.

Per comunicare la propria disponibilità occorre compilare il modello entro giovedì 30 settembre, scaricabile all’indirizzo: http://www.comune.torino.it/elezioni/pdf/nuovo_modulo_disponibilita_scrutatore_cartaceo_2021.pdf      e inviarlo, con copia del documento di riconoscimento, a: componenti.seggio@comune.torino.it

Gli interessati riceveranno la nomina qualora l’Ufficio elettorale ne ravvisasse la necessità.

 

Oltre cento agenti impegnati nei controlli alle stazioni ferroviarie

RAIL SAFE DAY 8^ GIORNATA DI CONTROLLI STRAORDINARI

 

2 indagati, oltre 1.000 persone controllate di cui 252 straniere e 83 minori, 119 operatori impegnati in 26 stazioni ferroviarie e due sanzioni amministrative. Questi i risultati dell’operazione “RAIL SAFE DAY”, una giornata di controlli straordinari effettuata dal personale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta e disposta dal Servizio Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che ha interessato la rete di entrambe le regioni, con intensificazione delle attività di vigilanza nelle stazioni in cui si sono registrati comportamenti scorretti come l’attraversamento dei binari o l’indebita presenza nelle aree ferroviarie ad accesso riservato.

A Torino Porta Nuova gli agenti del Settore Operativo hanno denunciato un ventiduenne italiano per inottemperanza alla misura di prevenzione del divieto di ritorno in quel capoluogo.

Il giovane è stato rintracciato all’arrivo di un treno regionale, proveniente da Bardonecchia, sul quale ha avuto un’accesa discussione con una donna che è terminata tra insulti e minacce reciproche.

Il ragazzo è stato accompagnato presso gli uffici di polizia dove è stata accertata la sua violazione alla misura di prevenzione pertanto è stato denunciato.

Sempre a Torino un ventiquattrenne ghanese è stato sanzionato per possesso di sostanza stupefacente. Sottoposto a controllo, lo stesso ha consegnato spontaneamente agli operatori una modica quantità di hashish e marijuana, pertanto gli è stata contestata la relativa sanzione amministrativa e lo stupefacente è stato sequestrato.

A Novara gli operatori Polfer hanno indagato un quarantunenne italiano per porto abusivo di armi. L’uomo, che si trovava nel sottopasso di stazione intento a discutere con un altro ragazzo, alla vista degli operatori ha gettato a terra un coltello a serramanico di 23 cm di lunghezza con lama di 10 cm. Accompagnato negli uffici di polizia è risultato gravato da numerosi precedenti ed è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per porto abusivo di armi.

A Chivasso gli agenti hanno rintracciato, a bordo di un treno regionale diretto a Milano, due minorenni che, sprovvisti di biglietto, stavano rientrando a casa dopo una mattinata trascorsa nel capoluogo piemontese, evitando così la giornata scolastica all’insaputa dei genitori. I ragazzi sono stati riconsegnati alle famiglie poco dopo.

Torino: mancata precedenza, conducente aggredita

I fatti accaduti sabato scorso

 

Sono le 13 in corso Palestro quando una donna richiama l’attenzione della pattuglia del commissariato Dora Vanchiglia in transito, riferendo di essere stata aggredita da un uomo, cittadino egiziano di 20 anni.

Poco prima, lo straniero, in seguito ad una precedenza mancata, dopo aver arrestato la marcia del proprio veicolo, aveva dato in escandescenze. Nella circostanza aveva anche scaraventato una cassetta della frutta in direzione dell’auto della donna, senza però riuscire a colpirla. Nel frattempo era stato raggiunto da altri tre soggetti, fuggiti poco dopo, che avevano sferrato numerosi pugni sull’abitacolo della vittima. Infine il ventenne, dopo averle rivolto una serie di minacce, aveva introdotto le braccia all’interno dell’auto nel tentativo di tirar fuori la donna dall’auto.

Il reo è stato denunciato per violenza privata, danneggiamento e minacce.

Tentato furto a Barriera di Milano nella notte

Arrestato un ventisettenne

Nella notte di martedì, viene segnalato un tentativo di furto presso un supermercato di corso Giulio Cesare. Le pattuglie inviate sul posto non riscontravano intrusioni, tuttavia i controlli delle adiacenze portano gli agenti a verificare la presenza di una persona sui tetti di un complesso di box auto. L’uomo tenta di fuggire ma quando si rende conto di essere circondato, si rifugia in un’intercapedine. Nonostante ciò, gli agenti riescono ad estrarre l’uomo e trarlo in arresto per il tentato furto.

Il reo, un cittadino marocchino di 27 anni con diversi precedenti di polizia a carico, viene arrestato per tentato furto e denunciato in stato di libertà per ricettazione. Gli agenti della Squadra Volante, infatti, lo trovano in possesso di un cellulare la cui sim era intestata a una terza persona e che il ventisettenne non era in grado di sbloccare non conoscendo il codice.

Furgoni si scontrano in tangenziale, un morto

DAL PIEMONTE Sulla tangenziale di Alba nel pomeriggio si sono scontrati frontalmente due furgoni. E’ morto il conducente di uno dei due mezzi, 20 anni, nonostante l’intervento dell’elisoccorso del 118. E’ rimasto ferito l’altro autista. La tangenziale è stata chiusa in direzione di Alba e sono intervenute anche quattro pattuglie delle polizia locale e i vigili del fuoco.

Rapinatore promette di restituire il denaro e lascia come garanzia la carta di identità

Torino: denunciato rapinatore “a scadenza”

L’uomo aveva garantito la restituzione del denaro sottratto

 

Nel primo pomeriggio di sabato scorso, un soggetto entra in una tabaccheria, si avvicina alla cassa e minaccia il titolare. Il reo, un cittadino italiano di 38 anni, pretende che l’uomo prelevi 50 euro dalla cassa e glieli consegni, aggiungendo che se non l’avesse assecondato, avrebbe estratto la pistola. Il titolare, spaventato, gli consegna il denaro. Non pago di quanto appena ricevuto, il trentottenne chiede più soldi. La richiesta viene accompagnata dal rilascio della propria carta d’identità, a garanzia della restituzione dell’intera somma di lì a pochi giorni. L’avvento di due clienti, mette in fuga il rapinatore.

Agli agenti del commissariato Centro giunti sul posto, il titolare racconta l’accaduto, mostrando il documento abbandonato sul bancone. I poliziotti si dirigono presso l’indirizzo di residenza riportato sulla carta d’identità, rintracciando l’uomo a pochi passi dalla sua abitazione. Ulteriori accertamenti vengono eseguiti all’interno del suo appartamento, dove dimora un secondo soggetto, un ventiseienne algerino. In fase d’identificazione emerge come quest’ultimo sia colpito da un provvedimento di esecuzione del Tribunale di Milano, dovendo scontare una pena superiore ai 4 anni di reclusione.

Per lo straniero sono scattate le manette e la traduzione presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” mentre il trentottenne, con numerosi precedenti di Polizia, è stato denunciato per rapina.

“Siamo minori non accompagnati” Invece avevano tutti una famiglia

A partire dai primi mesi del 2019, la Polizia Locale di Torino, con il supporto della Polizia Ferroviaria, ha messo a fuoco il fenomeno di minori stranieri non accompagnati (MSNA) di nazionalità albanese che si presentano presso luoghi istituzionali dichiarando, falsamente, il loro stato di abbandono.

Lo schema seguito era sempre lo stesso: i minori giungevano in Italia via nave, aereo o autobus accompagnati, generalmente, da un genitore; una volta a Torino, venivano ospitati da sodali (parenti o amici), presenti in loco e conoscitori del territorio cittadino, che li accompagnavano nei pressi di un Ufficio di Polizia (in pochi casi direttamente all’Ufficio Minori Stranieri del Comune di Torino).

Nello specifico l’accompagnatore seguendo a distanza il minore, magari fingendo di essere impegnato in una conversazione telefonica, indicava la strada per raggiungere l’Ufficio di Polizia prescelto, salvo poi allontanarsi una volta che il minore fosse stato preso in carico da parte degli operatori di polizia.

Di qui il successivo inserimento nei programmi di assistenza del Comune, curati fino alla maggiore età dall’Ufficio Minori Stranieri della città di Torino e riservati ai minori in difficoltà, con l’attivazione di un’accoglienza che prevede un alloggio idoneo e sicuro, nonché servizi di supporto tesi a garantire, al meglio, l’interesse superiore del minore ed il suo benessere, a partire dall’avviamento scolastico.

Per averne un’idea, il costo del mantenimento di ogni singolo minore è di circa 3.000 euro mensili, esclusi i costi secondari.

Le immagini delle telecamere di sicurezza della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova si sono rivelate fondamentali per gli investigatori ai fini della ricostruzione del fenomeno e l’individuazione dei soggetti coinvolti: da una parte i minori, di età generalmente compresa tra i 15 e i 17 anni (ma vi sono stati casi di infraquattordicenni), talvolta spinti dai propri genitori a raggiungere l’Italia anche contro la propria volontà; dall’altra la rete di sodali costituita principalmente da parenti o amici presenti in loco e conoscitori del territorio cittadino. A questi soggetti di volta in volta i genitori hanno affidato i propri figli una volta entrati in Italia attraverso la frontiera marittima di Brindisi, Bari, Ancona e Venezia oppure dalla frontiera aerea di Genova e di Malpensa o, ancora, dalla frontiera terrestre di Trieste secondo un piano criminoso ben architettato.

Tra le varie storie è significativa quella di Elin (nome di fantasia), giunto in Italia nel 2019, all’età di quindici anni, attraverso la frontiera terrestre di Trieste a bordo di un autobus in compagnia del padre. Elin si è presentato presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria della stazione di Torino “Porta Nuova” dichiarandosi minore non accompagnato. Dalle immagini di videosorveglianza si vede che il minore viene indirizzato presso gli uffici predetti da due soggetti.

Elin, da subito, ha espresso la volontà di fare rientro in Albania quanto prima, palesando uno stato di disagio ed angoscia anche presso la comunità ospitante. Successivamente è stato messo in atto il suo rimpatrio assistito, ad opera delle assistenti sociali dell’Ufficio Minori Stranieri del Comune di Torino, le quali sono riuscite a contattare i genitori in Albania ed a spiegare loro lo stato in cui versava il figlio.

Nel chiedersi per quale motivo il padre di Elin avesse scelto per il figlio la città di Torino come destinazione, si è risaliti alla presenza in città di un cugino del minore, a sua volta ex minore non accompagnato, che era stato ospite di una delle comunità di Torino anni prima e, pertanto, conoscitore delle procedure.

In un’occasione, la visione delle immagini ha consentito di “smascherare” un accompagnatore che aveva dichiarato, falsamente, agli agenti di un Commissariato a cui ha affidato due minori, di averli incontrati per strada, abbandonati a sé stessi e di averli accompagnati soltanto per aderire alla loro richiesta di aiuto.

I 60 componenti del sodalizio, individuati grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e alle identificazioni effettuate con la collaborazione del personale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta, sono chiamati a rispondere dei reati di truffa aggravata in concorso ai danni della Pubblica Amministrazione, di favoreggiamento della permanenza illegale di stranieri nello Stato, di falsa attestazione o dichiarazione a Pubblico Ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, con pene che vanno dai 3 agli 11 anni.

Amante 74enne estorce denaro a pensionato fingendo ricatto per foto intime

Una 74enne è accusata di estorsione nei confronti di un anziano ultraottantenne di Acqui Terme col quale aveva intrapreso una relazione extraconiugale. La donna lo aveva convinto che alcuni uomini dell’Est europeo  possedessero foto imbarazzanti  che li ritraevano in atteggiamenti intimi e che per non farle avere  alla moglie era necessario pagare. Per nove mesi l’uomo si era fatto convincere a nascondere nel vano motore dell’auto il denaro che ignoti prelevavano per non divulgare il  segreto, poi l’anziano si e’ rivolto ai carabinieri. I militari all’ennesima richiesta di pagamento, tramite un bigliettino sul parabrezza, si sono appostati vicino all’auto e hanno sorpreso la 74enne che recuperava il denaro.