CRONACA- Pagina 1211

Identifica ladro, poliziotto ferito: 35 giorni di prognosi

35 giorni di prognosi al poliziotto che procede all’identificazione di un extracomunitario autore di furto in supermercato.

Non c’è molto da spiegare in verità, il responsabile di un furto, sorpreso in flagranza dalla vigilanza, semplicemente si rifiutava di fornire le proprie generalità e di lasciarsi trasportare da una volante dell’U.P.G.S.P. negli uffici di polizia per procedere agli atti relativi alla denuncia.

Questo rifiuto e questa ostinazione si manifestava in modo violento nei confronti dei poliziotti procurando la frattura di un dito ad un agente di polizia che veniva giudicata guaribile in 35 giorni.

Non esattamente una contusione, ma una vera e propria frattura grave, dolorosa e che ben rappresenta la difficoltà degli operatori di polizia che tutti i giorni subiscono ferimenti e lesioni da parte di soggetti che ben lungi dal volersi integrare e forse non intendo nemmeno farlo.

Come abbiamo già detto in altre occasioni, “qualcosa non funziona” se per identificare un soggetto autore di furto si debba finire in ospedale…

Vedremo cosa la legge prevedrà come punizione per queste lesioni. Nel frattempo il poliziotto non potrà lavorare per ben oltre 35 giorni per cui si ridurrà il suo già non entusiasmante stipendio e non avrà nessun rimborso trattandosi di un soggetto nullatenente.

Il Segretario del SIULP di Torino 

Eugenio Bravo.

Muore a 19 anni nell’auto in fiamme

Orribile morte per un ragazzo di 19 anni che ha perso la vita in serata in un incidente stradale  sulla  provinciale 590 a Mogol di Brusasco. Il giovane guidava una Opel Corsa che ha preso fuoco dopo uno scontro frontale ed è rimasto incastrato tra le lamiere.  L’altra vettura coinvolta è una Volkwagen Passat, che viaggiava verso Brozolo. Il ragazzo non è riuscito a mettersi in salvo. I vigili del fuoco hanno liberato il corpo ormai senza vita.

(foto archivio)

Accusato di omicidio per la bimba morta cadendo dal balcone. L’uomo tra le lacrime: “Non sono stato attento”

E’ da chiarire come la piccola Fatima sia caduta da quella ringhiera  di via Milano.

C’era stata una discussione secondo alcuni testimoni. Forse la bambina è sfuggita al controllo dell’uomo: spesso la piccola saliva da lui che abitava al piano di sopra  e magari è scivolata mentre la teneva in braccio? Più  ipotesi sono al vaglio degli inquirenti.

“Mi sento in colpa per quanto è successo: non sono stato attento”, ha dichiarato ai pubblici ministeri, tra le lacrime Azar Mohssine. L’uomo abita al quinto piano della palazzina ed è il compagno della madre della bambina morta precipitando dal balcone, il cui appartamento è al quarto. Il fermo di polizia e’ per omicidio volontario con dolo eventuale, anche se la procura non ha ancora formulato l’imputazione per l’udienza di convalida.

La bambina era stata operata all’ospedale infantile Regina Margherita ma non è stato possibile salvarla.

Terapie intensive: i due terzi dei pazienti ricoverati non sono vaccinati

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Dai dati aggiornati al 14 gennaio, in Piemonte i due terzi dei pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva non sono vaccinati

(ovvero si tratta di persone che non hanno aderito alla campagna vaccinale o hanno ricevuto soltanto una dose e quindi non hanno completato il ciclo primario).

In particolare, sui 147 ricoveri della giornata di venerdì 14 gennaio  102 riguardano pazienti non vaccinati (78 uomini e 24 donne), 45 sono invece pazienti vaccinati (25 uomini e 20 donne), ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse.

E’ morto il musicista Gilardino, considerato erede del grande Segovia

DAL PIEMONTE

E’ morto a Vercelli Angelo Gilardino, noto chitarrista e compositore di 80 anni

Era ricoverato  all’ospedale Sant’Andrea da alcuni giorni. Conosciuto in tutto il mondo, a livello concertistico e soprattutto nell’insegnamento e nella composizione, a Roma in dicembre era stato idealmente festeggiato per i suoi 80 anni in una serata in cui era stata eseguito un Concerto composto da Gilardino durante il lockdown. Il 16 ad Asigliano in occasione Gilardino aveva ricevuto la cittadinanza onoraria. In molti lo considerano erede musicale del grande Segovia.

Parcheggiatori abusivi multati

Due sanzionati nei pressi dell’Ospedale San Giovanni Bosco

 

Nei giorni scorsi, personale del Commissariato Barriera Milano, insieme a personale del Reparto Prevenzione Crimine e ad operatori della Polizia Municipale hanno effettuato un controllo straordinario del territorio finalizzato al contrasto dell’attività di “parcheggiatore abusivo” dinnanzi al nosocomio San Giovanni Bosco.

Nel corso del servizio, vengono identificate due persone: un cittadino italiano e un marocchino, entrambi con precedenti di polizia. I due soggetti vengono sanzionati per l’esercizio, senza autorizzazione, dell’attività di parcheggiatore nonché per le violazioni in materia di sicurezza delle città, con conseguente ordine di allontanamento previsto dalla norma.

Il cittadino straniero, inoltre, risulta inottemperante all’Ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale.

Il cittadino italiano, invece, per gli opportuni provvedimenti viene segnalato alla locale Prefettura anche perché munito di valida patente di guida.

In un analogo servizio, svolto nel pomeriggio del giorno successivo, il cittadino italiano verrà nuovamente rintracciato nelle stesse circostanze, venendo contravvenzionato in vista di misure maggiormente afflittive.

Tenta di forzare la cassaforte davanti a un agente di polizia

Cassaforte “a tempo”

I fatti accaduti nei giorni scorsi in zona Borgo Vittoria

 

Sono da poco passate le 2 quando un poliziotto libero dal servizio nota un uomo armeggiare su un oggetto voluminoso, successivamente riconosciuto come una cassaforte, e, dopo pochi istanti, tentare di caricarlo all’interno della propria vettura.

Questi però, vistosi osservato, si interrompe e, prima di risalire a bordo dell’auto, ne copre la targa con un panno.

L’operatore contatta il 112 NUE segnalando quanto appena accaduto. Nel frattempo, vede il soggetto, un cittadino italiano di 42 anni, ritornare nei pressi della cassaforte. La presenza dell’agente, però, lo costringe nuovamente ad allontanarsi. La fuga dell’uomo sarà interrotta poco dopo all’intersezione con via Belluno, dove verrà rintracciato dagli agenti della Squadra Volante.

Perquisito il veicolo, gli operatori rinvengono un palanchino, un cacciavite ed il panno precedentemente utilizzato per occultare la targa. Inoltre, accanto alla carta di circolazione, viene scoperta una carta prepagata priva dei dati identificativi dell’intestatario.

Nel corso degli accertamenti, emergono numerosi precedenti di Polizia del quarantaduenne e la revoca della patente di guida, motivo per cui è stato denunciato.

Recuperata la cassaforte, all’interno vengono rinvenuti oltre 3500 euro in contanti e materiale cartaceo, tra cui alcune ricevute da cui è stato possibile risalire al proprietario del contenitore, gestore di un esercizio commerciale della zona.

Una volta raggiunto il locale, gli agenti constatano dapprima il danneggiamento della porta d’ingresso, poi il registratore di cassa, estratto dalla sua sede, completamente svuotato.

Il quarantaduenne viene arrestato per furto aggravato e denunciato per possesso ingiustificato di chiavi alterate e ricettazione.

Covid, il bollettino di sabato 15 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 14.350 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 12.594 dopo test antigenico), pari al 13,5% di 106.488 tamponi eseguiti, di cui 93.324 antigenici. Dei 14.350 nuovi casi gli asintomatici sono 10.410(72,5%).

I casi sono così ripartiti: 11.837 screening, 1834 contatti di caso, 679 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 689.079, così suddivisi su base provinciale: 56.998 Alessandria, 32.291 Asti, 24.425 Biella, 96.505 Cuneo, 53.550 Novara, 354.856 Torino, 24.124 Vercelli, 25.694 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.287 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 17.349 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 146(-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.938(+ 8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 162.889

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.933.092( + 106.488 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.268

Sono 228 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.268 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.620 Alessandria, 744 Asti, 460 Biella, 1.505 Cuneo, 981 Novara, 5.874 Torino, 567 Vercelli, 394 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 123 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

511.838 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 511.838 (+ 12.206 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 43.957 Alessandria, 25.289 Asti, 17.554 Biella, 72.817 Cuneo, 42.633 Novara, 264.756 Torino, 17.882 Vercelli, 19.480 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.908 extraregione e 5.562 in fase di definizione.

In allegato la tabella riassuntiva dei dati al 15 gennaio 2022.

Da domenica stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi

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La Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile Trasporti e Logistica della Regione Piemonte ha dichiarato lo stato di massima pericolosità incendi boschivi su tutto il territorio piemontese sulla base del livello di pericolo e dei prodotti forniti dal Centro funzionale regionale di Arpa Piemonte.

«Per la prevenzione degli incendi – sottolinea l’assessore alla Difesa del Suolo della Regione Piemonte Marco Gabusi – è fondamentale prestare la dovuta attenzione e rispettare le regole. Ogni cittadino può essere parte attiva nella difesa del territorio in caso di incendio segnalando tempestivamente al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise tutti possiamo contribuire in modo determinante a limitare i danni all’ambiente, consentendo agli operatori di intervenire con tempestività».

Nei periodi di massima pericolosità sono vietate, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali: accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio; è vietata qualunque generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio. Le violazioni dei divieti e l’inosservanza delle prescrizioni comportano l’applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di euro 200 a un massimo di euro 2.000, oltre alle sanzioni penali.

Il Sistema Antincendi Boschivi AIB della Regione Piemonte è attualmente pienamente operativo e la fine dello stato di massima pericolosità sarà stabilita dalla Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile, Trasporti e Logistica quando cesseranno le condizioni di rischio. «Un ringraziamento particolare – conclude l’assessore Gabusi – va agli oltre 5000 volontari organizzati in 217 squadre che costituiscono il corpo Antincendi Boschivi regionale e che proteggono ogni giorno i nostri territori e le nostre comunità con un impegno e una capacità la cui eccellenza è riconosciuta in tutta Italia».

Torino, bimba di tre anni cade dal quarto piano e muore Fermato il compagno della madre

AGGIORNAMENTO La polizia ha fermato il compagno della madre. Sarebbe stato ubriaco al momento della tragedia. Era appena stato condannato per possesso di sostanze stupefacenti

È gravemente indiziato dell’omicidio della piccola.

Il provvedimento è stato adottato in virtù delle acquisizioni derivanti dagli elementi e testimonianze raccolte nelle prime fasi investigative, che hanno consentito una sommaria possibile ricostruzione del fatto ed una prima qualificazione giuridica, che sarà sottoposta al vaglio del giudice, nelle successive fasi del procedimento.

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La bambina di tre anni che ieri sera, a Torino, è caduta  dal quarto piano di un palazzo di via Milano, non è sopravvissuta.

Nella notte era stata sottoposta a un delicato intervento neurologico, all’infantile Regina Margherita dove si trovava in prognosi riservata, ma le sue condizioni erano disperate.

Cadendo ha riportato un gravissimo trauma cranico,  un trauma toracico e lesioni ossee multiple.

La polizia sta indagando: la madre italiana  e il compagno marocchino di 32 anni sono stati sentiti in Questura.