CRONACA- Pagina 1167

Romantica Torino: anche il capoluogo piemontese si ricorda dei suoi innamorati

Sapete cari lettori, è difficile scrivere un pezzo su San Valentino senza scivolare nella retorica e nella banalità. È assai complesso trattare d’amore dribblando l’ovvietà delle frasi da “bigliettino regalo”. D’altro canto è da sempre che l’uomo si confronta con tale sentimento: poeti, scrittori, artisti hanno tentato nei secoli di descriverlo, questo “amore”, studiosi e psicanalisti hanno provato a spiegarlo e i più timorosi si sono pure convinti di riuscire a rifuggirlo.

Non farò qui una dissertazione articolata su che cosa sia l’amore, né proporrò un elenco di citazioni mirate per farvi commuovere, al contrario vorrei intrattenervi raccontandovi delle origini di questa strana festività, che da tempo immemore esalta la passione amorosa.
Certo, siamo onesti, con l’avanzare dell’età tali concetti si allontanano dal podio delle questioni importanti, siamo tutti proiettati sul lavoro, sulla casa, sul portare i bambini a scuola e – soprattutto- sulle varie attività pomeridiane, siamo così sommersi dagli impegni “davvero” essenziali da non avere più tempo da perdere dietro a tali smancerie.
È materia da adolescenti questa, perché solo in quel momento dell’esistenza abbiamo la sfrontatezza necessaria per vivere appieno uno stato d’animo così totalizzante. Solo in quel lasso di vita siamo così coraggiosi da mettere ogni cosa in secondo piano, pur di stare qualche ora insieme alla nostra dolce metà. Credo allora sia giusto che i veri protagonisti di questa giornata siano i ragazzi, a maggior ragione ora, in un periodo storico così difficile, in cui non solo una pandemia ha stravolto la quotidianità della vicinanza, ma i social e la digitalizzazione sfrenata stanno distaccandoci dalla realtà e dal concreto.

Per queste motivazioni mi piace l’idea di poter scrivere di tale festa melensa, perché forse ogni tanto c’è bisogno di un po’ di retorica.
Un giorno, quello di San Valentino, dedicato a chi si vuole bene e a coloro che ancora si tengono la mano dopo tanto tempo insieme, ma soprattutto una ricorrenza rivolta a chi brucia, a chi desidera, a chi aspetta irrequieto che il telefono squilli, a chi prova quell’ “excrucior” di cui parla Catullo nei suoi impareggiabili versi.
“Amor, ch’a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte, / che, come vedi, ancor non m’abbandona.” (Dante, “Inf.”,V, 103), dice Francesca del suo Paolo.
Eccole qui le eterne parole di Dante, antiche e immortali, citatissime e mai eguagliate. Eccole qui le uniche parole adatte per tale occasione.
Quelli che sono gli amanti più famosi della letteratura hanno da sempre influenzato poeti e artisti, la loro fama si è protratta attraverso le epoche come fonte d’ispirazione obbligata per chiunque voglia anche solo pensare all’argomento amoroso. La potenza dell’Opera dantesca non si leviga, non si usura, nemmeno oggigiorno quando le terzine dall’andamento anaforico vengono utilizzare per incartare cioccolatini da distribuire alle masse dei consumatori.

Tempus fugit, e siamo arrivati al giorno più romantico dell’anno. Ancora una volta, il 14 febbraio gli innamorati si regaleranno un po’ di tempo per loro, magari una cena al lume di candela o un weekend  clandestino in qualche baita montana, o semplicemente qualcuno poggerà una rosa sul tavolo apparecchiato di casa, per far sorridere la persona amata di quello stesso sorriso con cui ci si innamora da adolescenti. La giornata è celebrata in quasi tutta Europa, nelle Americhe e nell’Estremo Oriente, si tratta di una ricorrenza assai vetusta, che affonda le sue radici in usanze pagane in seguito dimenticate. Per tale ricorrenza la nostra Torino offre diverse possibilità di festeggiamento: cene romantiche nei ristoranti del centro e non solo, musei con ingresso ridotto, aperitivi panoramici o ancora pernottamenti in magnifiche location appena fuori il capoluogo piemontese. Lo sappiamo, quando si tratta di “fare festa” i torinesi difficilmente si tirano indietro.
La città, per questa occasione, si tinge di rosso, negozi e locali hanno già allestito le vetrine con cuoricini e sagome di innamorati e per le vie si respira un’aria di romanticismo dilagante.
Quel che vorrei far emergere è che da sempre l’amore è esaltato e festeggiato e credo sia un bene che tale evento, seppur commercializzato e talvolta banalizzato, permanga ancora oggi, affinché rimanga viva la possibilità di ricordarci di quel sentimento che davvero ci rende uguali.

Lo spiega bene l’Amico Gufo in Bambi, tutti ci “rincitrulliamo”, l’innamoramento ha gli stessi effetti sugli scettici e sulle persone più sensibili, non dipende dall’etnia o dalla nazionalità, così come un cuore infranto non ha sesso e non ha genere, in quell’occasione piangiamo tutti allo stesso modo. La festività, istituita nel 496 da papa Gelasio I, prende il nome dal santo e martire Valentino di Terni e si diffonde prima di tutto in Francia e in Inghilterra, grazie al contributo dei Benedettini. È bene sottolineare la presenza di diversi santi denominati Valentino e non sempre la tradizione è chiara su chi in effetti debba essere preso a riferimento. La ricorrenza si sostituisce alla festa pagana dei “Lupercalia”, contribuendo allo scopo ultimo di cristianizzare le festività romane.
I Lupercalia si svolgevano a metà febbraio, considerato il mese purificatorio, durante i giorni nefasti, che vanno dal 13 al 15. I rituali sono eseguiti in onore del dio Fauno, nella sua accezione di Lupercus, cioè protettore del bestiame ovino e caprino dall’attacco dei lupi. Proprio il 15 febbraio è indicato come giorno culmine del periodo invernale, in questo momento le belve selvatiche sentono maggiormente i morsi della fame e si spingono più di sovente vicino alle greggi, che di conseguenza necessitano di più protezione.
Sono diverse le fonti a cui si può attingere per avere un’idea di come si svolgessero tali rituali, tuttavia è nelle “Vite Parallele” di Plutarco che possiamo ritrovare una minuziosa descrizione della festa.

La ricorrenza è legata ai cicli di morte e rinascita della natura, alla sovversione delle regole e alla momentanea distruzione dell’ordine sociale. Grazie a tali attività la comunità viene purificata ed è quindi possibile la sperata “rinascita”. Vengono costituiti chiassosi cortei, i partecipanti indossano maschere e travestimenti, rimettendo in atto il caos primigenio da cui scaturisce il processo di rigenerazione. Di tali celebrazioni permangono, seppur mediate dalla morale cristiana, alcune abitudini riferibili alla tradizione del Carnevale.
Durante i Lupercalia vengono portati avanti riti specifici, tra questi è bene ricordare la peculiare usanza legata al propiziare la fertilità delle donne: le fanciulle scendono in strada e si abbandonano ai colpi vibrati delle fascine di rami stretti con spaghi, inferti dai giovani. Così gli uomini regrediscono alla condizione ancestrale e divina della libera sessualità, impersonata proprio dal dio Fauno-Luperco. Secondo le fonti, anche le donne in dolce attesa partecipano a questi momenti e, come le altre componenti, si sottopongono spontaneamente e di buon grado ai colpi inferti dagli uomini, nell’ottica di facilitare la procreazione e rendere il proprio figlio forte e di buona costituzione. Una festività ben specifica e difficile da mascherare per i cristiani, l’escamotage utilizzato da Papa Gelasio I consiste nel mantenere una sorta di richiamo all’amore, cancellandone l’aspetto carnale ed elevandolo ad “amore etereo”, in riferimento al Santo Valentino, protettore degli innamorati.
Come precedentemente accennato, non si sa con certezza quale San Valentino debba essere venerato il 14 febbraio, probabilmente Valentino di Terni, ma forse un Valentino morto a Roma nel 274. Quest’ultimo sarebbe stato giustiziato per aver celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il romano e pagano Sabino, secondo la storia i due giovani morirono insieme proprio mentre il Santo li benediceva, Santo che di lì a poco sarebbe stato decapitato. Che ci ricordiamo o meno di queste faccende, l’importante – questa la mia opinione – è che il giorno di San Valentino valga ancora qualcosa, almeno per quei romantici che perdurano nel credere in questa sciocchezza dell’amore, che ancora si battono per un gesto carino, per la cavalleria, che forse non sarà tanto apprezzata dalle femministe più sfrenate, ma che a me, personalmente, piace tanto.

Alessia Cagnotto

 

Covid, il bollettino di domenica 13 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.145 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 1.719dopo test antigenico), pari al 7,4% di 29.160 tamponi eseguiti, di cui 22.534 antigenici. Dei 2.145nuovi casi gli asintomatici sono 1.860 (86,7%).

I casi sono così ripartiti: 1.812 screening, 248 contatti di caso, 85 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 947.592, così suddivisi su base provinciale: 77.506 Alessandria, 43.448 Asti, 36.605 Biella, 128.202 Cuneo, 72.296 Novara, 502.715 Torino, 33.664 Vercelli, 33.768 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.624 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.764 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 83 (-7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.640 (13 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 69.498

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.091.346 (+29.160 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.834

Sono7, tra i quali 2 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.834 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.704 Alessandria, 775 Asti, 490 Biella, 1.579 Cuneo, 1.032 Novara, 6.118 Torino, 595 Vercelli, 415 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 126 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

864.537 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 864.537 (+3.524 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 71.195 Alessandria, 40.420 Asti, 33.312 Biella, 118.896 Cuneo, 68.128 Novara, 459.622 Torino, 30.731 Vercelli, 31.321 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.372 extraregione e 7.540 in fase di definizione.

Mentre guida si sente male Si ferma e muore poco dopo

Questa mattina a Nichelino una donna stava guidando la propria auto.

A un certo punto in via Superga, all’angolo con via Sassari, si è dovuta fermare per un improvviso mal di testa.

Chiamato il personale del 118, questo ha effettuato le manovre di rianimazione. La donna, del  1963, residente a Carignano è purtroppo deceduta poco dopo.

Furto di gruppo in un negozio di via Roma Due giovani arrestati, due minori denunciati

Sono entrati in 4, tre ragazze e un ragazzo, in un negozio di abbigliamento di via Roma e sin da subito i loro movimenti hanno attirato l’attenzione di un addetto alla sicurezza il quale li vede prendere cosmetici e capi di abbigliamento per poi dirigersi nei camerini.

Vedendoli uscire senza i prodotti, l’addetto, in un primo momento, appura che non li abbiano lasciati lì nei camerini ma all’interno trova solo le confezioni vuote e danneggiate. Per tale motivo, l’addetto aspetta i giovani all’uscita alla barriera delle casse. Una volta fermati, il giovane nega l’addebito mentre le ragazze riconsegnano i cosmetici. Dallo zaino, però, il ragazzo tira fuori tre pantaloni privati dell’etichetta e poco dopo consegnerà anche due maglioni occultati sotto il suo giubbotto. Il valore commerciale della merce asportata, danneggiata e non rivendile, risulterà superiore ai 250 euro.

I due maggiorenni del gruppo, il ragazzo ventenne e una diciottenne, vengono arrestati e posti ai domiciliari per tentato furto dagli agenti del Commissariato Centro. Le altre due ragazze, due minorenni, invece, per lo stesso reato, vengono deferite all’A.G. in stato di libertà.

 

 

 

Controlli in corso Marconi, via Pescatore e san Tommaso: chiusi alcuni esercizi

Controlli nelle aree della “movida” Chiusi per 5 giorni 4 esercizi

 

Questa notte hanno avuto luogo i servizi straordinari interforze disposti con ordinanza del Questore nelle zone del centro cittadino maggiormente interessate dalla movida, finalizzati a prevenire e sanzionare condotte irregolari di esercenti ed avventori e verificare l’osservanza delle prescrizioni Covid-19.

I controlli si sono concentrati soprattutto in zona San Salvario e Piazza Vittorio Veneto dove sono state riscontrate diverse irregolarità. Nello specifico, sono 4 gli esercizi commerciali che a seguito dei controlli sono stai chiusi per 5 giorni per la violazione delle norme volte al contenimento della pandemia e ubicati in:

·        uno in via Matteo Pescatore;

·        due in corso Marconi;

·        uno in via San Tommaso.

Quest’ultima chiusura è stata operata dalla Polizia Municipale. In tutti i casi è stata riscontrata la violazione dell’obbligo di indossare la mascherina.

Si valuterà ora se i locali sono già stati oggetto di sanzioni in passato ai fini della contestazione della recidiva.

 

La lite in strada nasce per un debito di droga

Arrestato per lesioni nel quartiere Aurora

 

Lunedì poco dopo le 13, gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia intervengono nei pressi della scuola primaria Parini per la segnalazione di una lite tra due persone. Al loro arrivo, gli agenti trovano due cittadini stranieri, un guineano di 24 anni e un gambiano, quest’ultimo con una profonda ferita al volto.

Gli agenti appurano che la lite è nata per un debito di droga, stupefacente che il cittadino guineano aveva sottratto il giorno precedente. I poliziotti appurano anche che, poco prima, il ventiquattrenne aveva colpito la controparte con un collo di bottiglia dopo essere stato, a sua volta, aggredito dal suo interlocutore che vantava il debito.

Nel corso della perquisizione, il cittadino della Guinea viene trovato in possesso di alcuni grammi di marijuana. Un’altra sessantina di grammi dello steso stupefacente verranno rinvenuti dai poliziotti a casa del guineano.

Per i fatti accaduti, il ventiquattrenne, con precedenti di polizia, viene arrestato per lesioni aggravate e detenzione di sostanza stupefacente. La vittima, invece, verrà trasportata in ospedale e giudicata guaribile in 20 giorni per le ferite al volto.

Controlli della Polizia a Barriera Oltre 30 chili di stupefacente sequestrato

Giovedì pomeriggio, nell’ambito delle attività finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere Barriera di Milano, personale della locale Squadra Mobile ha proceduto all’arresto di R.H. (classe 1975), di nazionalità marocchina, con precedenti di polizia e irregolare sul territorio nazionale, colto nella flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente.

 

A seguito della perquisizione operata a suo carico, estesa all’alloggio a lui in uso, in uno stabile di c.so Giulio Cesare, venivano rinvenuti e sequestrati numerosi involucri contenenti complessivamente sostanze stupefacenti del tipo hashish (oltre 32 chilogrammi) e cocaina (2 chilogrammi), nonché svariato materiale utile per il confezionamento del narcotico.

 

I servizi rafforzati di controllo del territorio nelle aree del quartiere Barriera di Milano proseguiranno senza sosta.

La scuola piange il professore morto a 48 anni

Dalla Toscana si era trasferito in Piemonte molti anni fa

Nella nostra regione ha insegnato educazione artistica a moltissimi studenti del chivassese e dell’eporediese.

E’ stato malato per pochi mesi, e venerdì scorso, Marco Giovannardi è morto a soli 48 anni  all’Hospice di Foglizzo.

I funerali  del professore si terranno domani nel duomo di Chivasso.

Prosegue la Giornata di raccolta del farmaco

 


SI SVOLGERÀ DA MARTEDÌ 8 A LUNEDÌ 14 FEBBRAIO 2022

 

Si va in una delle 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia, e si donano uno o più medicinali da banco che saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali. La Raccolta dura una settimana per consentire di aiutare il maggior numero possibile di famiglie e persone indigenti. Nel 2021, 600.000 persone non hanno potuto acquistare medicinali per ragioni economiche. Il loro numero, rispetto al 2020, è cresciuto del 37% (+163.000 persone) a causa della crisi economica provocata dalla pandemia

 

 

Anche quest’anno, si svolgerà la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco. Durerà una settimana, da martedì 8 a lunedì 14 febbraio. In 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia (espongono la locandina dell’iniziativa e l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi. I farmaci raccolti (465.019 confezioni, pari a un valore di 3.640.286 €) saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone indigenti, offrendo gratuitamente cure e medicine. Si invitano i cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un farmaco.

 

A Torino e provincia, la Raccolta si svolgerà in 256 farmacie. I farmaci raccolti sosterranno 56 realtà del territorio che si prendono cura dei bisognosi. Durante l’edizione del 2021, sono state raccolte 28.145 confezioni di farmaci (pari a un valore di 210.242 euro) che hanno aiutato 20.162 assistiti di 56 enti.

In Piemonte, nel 2021, sono state raccolte 49.286 confezioni di farmaci in 523 farmacie, pari a un valore di 375.723 euro. I medicinali raccolti hanno contribuito a curare 36.030 persone aiutate da 147 realtà caritative del territorio regionale.

La GRF si volge con il patrocinio di AIFA e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili e BFResearch. La GRF è realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e Teva Italia e al sostegno di EG Stada Group, DOC Generici, DHL Supply Chain, Bausch&Lomb, Unico – La Farmacia dei Farmacisti S.p.A. e Gruppo Comifar, Unifarma Distribuzione.

La Raccolta è supportata da Responsabilità Sociale Rai, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 17.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare la GRF la sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, sarà supportata da più di 14.000 volontari, nel rispetto delle norme a tutela della salute di tutti.

 

C’è un’emergenza che, con o senza Covid, si protrae da anni, ma con la pandemia si è aggravata: si tratta delle persone in condizione di povertà sanitaria. Nel 2021, erano 597.560, 163.387 in più rispetto alle 434.173 del 2020. Si è registrato, quindi, un incremento del 37,63% delle persone indigenti che hanno chiesto aiuto a 1.790 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per farsi curare. Per dar loro sostegno, tali realtà hanno chiesto al Banco 980.562 confezioni di medicinali. Attraverso la GRF, è stato possibile coprire il 47,4% del loro fabbisogno.

 

«La speranza per il nostro Paese è anche responsabilità di ognuno di noi, e si alimenta anche con piccoli gesti di gratuità. Invitiamo chiunque può permetterselo a donare uno o più medicinali per chi ha bisogno. Perché c’è l’esigenza delle persone indigenti, a cui possiamo rispondere in maniera concreta partecipando alla GRF. E perché compiere un semplice atto di altruismo come questo, andando apposta in farmacia per donare un farmaco, è un modo per farci carico ciascuno di una parte della speranza di tutti», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

 

“Mai come quest’anno – commenta Gerardo Gatto, presidente del Banco Farmaceutico Torino – le persone e le famiglie in difficoltà sanitaria hanno bisogno di farmaci, visto il perdurare della pandemia e l’aggravarsi della crisi economica e sociale che ne consegue. Mai come quest’anno c’è bisogno dell’aiuto di tutti, di un piccolo gesto concreto come la donazione di un farmaco che, grazie ai volontari del Banco Farmaceutico e delle associazioni che operano sul territorio, andrà ad aiutare una persona che non può permettersi quella spesa. Un farmaco cura il corpo, ma il gesto di solidarietà che c’è dietro la donazione cura la mente, il cuore e l’anima delle persone, di chi riceve e anche di chi dona. Donare un farmaco è  un gesto di gratuità che dona speranza.

 

 

I cani molecolari all’opera con istruttori di fama internazionale

All’Aviosuperficie Boglietto di Costigliole d’Asti

Dopo la giornata di ieri, anche oggi, domenica, a Costigliole d’Asti va in scena (il terzo in assoluto nella Regione) il “K9 Mantrailing Extended III” – seminario di ricerca persone scomparse con l’ausilio di Unità Cinofile da Mantrailing.

L’evento – sold out – si svolgerà sull’Aviosuperficie Boglietto, grazie alla disponibilità della sua Presidenza (Claudio De Bernardi) che ha accolto questa sfida insieme all’associazione La Casa di Axel (Vassilia Sacco).

Il programma prevede una prima parte teorica sulle basi della disciplina, sull’olfatto e sulla lettura del cane ed a seguire una serie di esercitazioni pratiche con in situazioni particolari permesse da una strepitosa location e con l’ausilio di Istruttori esperti, nonché conosciuti a a livello internazionale, del calibro dello svizzero Ivan Schmidt, Dog Trainer Professional e K9 Mantrailing Master Instructor – Svizzera (in prima linea nei famosi casi di scomparsa di Yara Gambirasio e le gemelline Sheep in Svizzera) insieme alla collega italiana Virginia Ancona anch’essa K9 Master Instructor di Mantrailing.

Abbiamo fortemente voluto questo evento – afferma Ivan Schmidt – in quanto gli ultimi fatti di cronaca ci dimostrano come la formazione e le esperienze in ambienti e tipologie di scene diversificate, sia fondamentale nel bagaglio di ciascun binomio. Troppi i casi irrisolti, troppi i casi che terminano in una tragedia, troppi i casi dove un intervento tempestivo frutto di una consolidata formazione avrebbe potuto cambiarne gli esiti. Dunque l’obiettivo di queste due giornate è quello di permettere ai partecipanti attraverso un sano confronto, l’accrescimento e il consolidamento della propria formazione nell’ambito della ricerca persone scomparseLe prove di lavoro – conclude Ivan Schmidt – avverranno sia in diurna che in notturna, mettendo a dura prova la resistenza fisica e psicologica dei binomi”.