La polizia locale sta visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza per verificare la dinamica dell’incidente nel quale una donna è stata travolta da una Fiat 600 in via per Casale a Verolengo. Mentre era in sella alla sua bici la vettura l’ha urtata e fatta cadere. Immediati i soccorsi. La donna ora è grave in prognosi riservata al Cto di Torino.
Vermi nel panino, denunciato panettiere
SPORCIZIA E ALIMENTI MAL CONSERVATI
Aveva comprato un pezzo di pizza e due panini dolci in una panetteria a ridosso del mercato di piazza della Repubblica e, nel momento in cui stava per mangiare uno dei due pezzi di pane, si è accorta che sulla crosta dorata era presente un verme cotto.
Incredula, la donna si è subito recata al vicino Comando della Polizia Locale di Porta Palazzo per denunciare il fatto, lasciando interdetti gli agenti di turno che, alla vista della prova di quanto esposto dalla donna, si sono immediatamente recati nel negozio dove erano stati acquistati i prodotti da forno.
All’interno del laboratorio di panificazione, gli agenti hanno riscontrato la presenza di sporcizia e alcuni alimenti in cattivo stato di conservazione. In uno dei 3 frigoriferi utilizzati per la congelazione, i ‘civich’ hanno trovato prodotti alimentari (pani, pizze, impasti e condimenti) privi di etichettatura, posti a contatto fra di loro e ricoperti da spessi strati di ghiaccio.
Il titolare, un uomo di nazionalità italiana di 61 anni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per detenzione, finalizzata alla vendita, di alimenti in cattivo stato di conservazione.
I prodotti alimentari sono stati posti sotto sequestro, sigillati all’interno del congelatore ove già si trovavano, e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Elisabetta II e quel viaggio a Torino
Ieri, all’età di 96 anni, si è spenta nel castello di Balmoral la regina Elisabetta. Nel 1961 visitò Torino e lasciò in città un ricordo indelebile.
Dov’eri tu quando hai saputo che è mancata la Regina Elisabetta? Ieri, 8 Settembre, siamo incappati inconsapevolmente in un evento epocale. Di quelli che lasciano il segno e che si congelano nella nostra memoria. Come per John Lennon o per l’attacco alle torri gemelle, nei prossimi anni ricorderemo esattamente dov’eravamo e cosa stavamo facendo quando abbiamo saputo che Sua Maestà Elisabetta II è spirata nel suo castello di Balmoral.
Nessuno se lo sarebbe immaginato. Innanzitutto perché Elisabetta II ha incarnato la tenacia più di qualunque altro. Quando è stata investita del ruolo di regnante, a soli 25 anni, ha giurato fedeltà alla corona e ai suoi sudditi. Ha promesso che mai avrebbe lasciato quell’incarico e così ha fatto sino a due giorni fa quando ha dato udienza al nuovo Primo Ministro del Regno Unito, la Tory Liz Truss. In 70 anni di regno, il più lungo che la storia inglese possa ricordare, non è mai venuta meno al suo giuramento.
La notizia ha iniziato a circolare sui social nel primo pomeriggio quando i canali ufficiali della sovrana hanno riferito la preoccupazione dei medici per le sue condizioni di salute. Su Twitter molti utenti hanno espresso sgomento. C’è stato chi ha ammesso di “non essere pronto” perché Elisabetta ci ricorda la nostra nonna, una mamma, una presenza dolcemente familiare. E così c’è chi ha espresso angoscia e chi ha pregato che la notizia non fosse vera.
Invece intorno alle 19, la famiglia reale ha ufficializzato la notizia. “La Regina è morta in pace a Balmoral questo pomeriggio. Il re e la regina Consorte (Carlo e Camilla NdA) resteranno a Balmoral questa sera e domani faranno ritorno a Londra”. L’ipotesi si è fatta realtà, è ufficialmente è partita una serie di eventi chiamati London Bridge e Operazione Unicorno che sfoceranno nei funerali di stato.
Il ricordo del passaggio a Torino di Elisabetta II è ancora vivido nei torinesi. Nel 1961, in occasione delle celebrazioni per l’Unità d’Italia, la Regina e suo marito, il Principe Filippo, fecero un tour della penisola. Visitarono Cagliari, Napoli, Roma, Firenze, Milano e conclusero il tour proprio nel capoluogo Piemontese.
Il 10 Maggio Elisabetta si affacciò al balcone di Palazzo Madama, sotto una folla letteralmente in delirio. Si recò anche in visita a Italia 61 e incontrò l’avvocato Gianni Agnelli. E proprio in merito a quest’ultimo si ricordava, in Fiat, un aneddoto avvolto da mistero.
Nel 1969 Peter Collison scelse Torino per girare “The Italian Job”, che da noi fu tradotto con “Colpo all’italiana”. Il film, un vero cult movie per gli inglesi che ancora visitano Torino per ripercorrere i luoghi dove furono girate le scene più spettacolari, vide le Mini Cooper protagoniste di avvincenti inseguimenti. Venuto a conoscenza del progetto, l’Avvocato offrì le Fiat 500 alla produzione, a titolo gratuito. Una mossa di marketing ben assestata che fu però ostacolata da una donna. La regina Elisabetta disse infatti al regista che un film inglese doveva avere per protagoniste vetture inglesi. Gianni Agnelli, da galantuomo, non solo cedette ma aprì le porte degli stabilimenti di Mirafiori e Lingotto per girare le scene, e fornì altre vetture da usare, sempre a titolo gratuito. Quello fu l’unico caso in cui vetture non Fiat ebbero il permesso di scorrazzare in stabilimento. Insomma, nessuno, sembra aver mai resistito al fascino di una regina che dedicato una vita al suo paese, intrecciato relazioni e incarnato la figura della donna instancabile e sempre presente.
È già, forse per questo ora sto ricevendo messaggi di amici dispiaciuti per la sua morte. Elisabetta per noi non era una figura politica. Piuttosto è entrata nell’immaginario comune come la nonna che ti rimprovera quando non ti comporti bene. Ricordiamo tutti quando diede una gomitata al nipote William per dirgli di tirarsi su mentre si affacciavano al balcone di Buckingham Palace. Ma era anche la nonna accogliente e pronta ad essere tua complice. Harry la coinvolse nello spot per pubblicizzare i suoi Invictus, evento sportivo dedicato ai veterani di guerra che han riportato disabilità permanenti. Nel video scherzavano e si spalleggiavano con occhiate birichine per lanciare una sfida ai coniugi Obama.
Non entro nel merito del ruolo pubblico e del personaggio storico. Quest’analisi la lasceremo alle settimane a venire. Non essendo suoi sudditi, a noi resta l’immagine iconica della donna sempre sorridente, instancabile, rassicurante. Vestita con colori sgargianti non rinunciava mai alla borsetta che, con messaggi in codice, usava anche per comunicare con i suoi valletti. Stringeva mani, elargiva sorrisi e riceveva mazzi di fiori. Senza mai sottrarsi. Aveva l’umiltà di ricordare come su questa terra siamo ospiti, creature di passaggio.
Avevo una cara zia che le assomigliava come una goccia d’acqua. Glielo ripetevamo continuamente: “Zia Titina, sei identica alla Regina Elisabetta”. E la somiglianza non si limitava all’aspetto. Mia zia condivideva la stessa tempra di quelle donne che il tempo non riesce a scalfire e che solo la morte può fermare.
Lori Barozzino
Ristori e esenzione Iva per lo sport. Sono le richieste del presidente della Fin (Federazione italiana nuoto) Piemonte e Valle d’Aosta, Gianluca Albonico: “E’ un grido di allarme, sono molti gli impianti che a dicembre chiuderanno per l’attuale costo delle utenze energetiche.
“Dopo un Campionato europeo che ha visto le nostre Nazionali protagoniste assolute, risultando nel medagliere finale al primo posto – dice Albonico – e dopo un’estate che ha visto di nuovo le piscine popolate, oggi la quasi totalità dei gestori si trova obbligato a chiudere gli impianti nei mesi più freddi. Un impianto medio spende qui al Nord 120.000 – 150.000 euro tra energia elettrica e termica e questa voce sarà moltiplicata per 3-4 volte, la matematica non ci lascia scampo”.
Si consideri poi che a gennaio entrerà in vigore una parte della riforma sullo sport che paradossalmente porterà ancora più costi alle società. Una riforma necessaria (ad esempio per la tutela dei tanti istruttori e tecnici) che purtroppo però aggiunge costi a una situazione già deficitaria”.
“Il rammarico – conclude Albonico – è che impianti così energivori non siano stati inseriti ad esempio nelle agevolazioni del 110% “
Da Torino 17 treni in più per il Festival delle Sagre
- Sabato 10 e domenica 11 settembre
- 18mila posti disponibili sui treni regionali
Torino, 8 settembre 2022
Tra sabato 10 e domenica 11 settembre diciassette treni straordinari viaggeranno tra Torino e Asti, dove si svolge il “Festival delle Sagre”.
Trenitalia (Gruppo FS Italiane), su richiesta della Regione Piemonte e dell’Agenzia per la Mobilità, ha rafforzato la programmazione ferroviaria con corse aggiuntive per consentire ai viaggiatori di partecipare alla manifestazione del settembre astigiano.
Per agevolare gli spostamenti, Trenitalia ha potenziato le fasce orarie maggiormente utilizzate con corse aggiuntive distribuite tra la sera e la notte di sabato 10 e domenica 11 settembre.
Tutti i canali di vendita Trenitalia sono aggiornati con la nuova offerta.
Qui di seguito il dettaglio dell’offerta:
Sabato 10 settembre
Treno | Ora | Stazione | Ora | Stazione |
94209 | 17:40 | Torino P. Nuova | 18:30 | Asti |
94211 | 18:40 | Torino P. Nuova | 19:30 | Asti |
94217 | 19:40 | Torino P. Nuova | 20:30 | Asti |
94213 | 20:37 | Torino P. Nuova | 21:40 | Asti |
94214 | 23:45 | Asti | 00:35 | Torino P. Nuova |
Domenica 11 settembre |
Cade da una giostra: ferito bimbo di tre anni
Un bimbo di tre anni è caduto da una giostra nel parco giochi di Novara. Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118. Il bambino è stato trasferito in ospedale con ferite da codice giallo.
Ha preso una bombola del gas, si è chiuso in auto e l’ha aperta. A morire soffocato a Borriana, nel Biellese è stato un pensionato di 76 anni. Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco. Non vi è dubbio che sia stato suicidio, ancora sconosciute le ragioni.
Accoltellato per rapina e operato d’urgenza
A Sauze d’Oulx un cittadino di origine romena privo di documenti è stato ritrovato davanti al bar Derby con una profonda ferita da arma da taglio al collo. Soccorso, è stato trasportato all’ospedale di Susa e poi spostato alle Molinette in codice rosso. È stato operato e le sue condizioni sono serie ma non è in pericolo di vita. Ha detto di essere stato rapinato ma sui motivi dell’aggressione sono in corso le indagini da parte dei carabinieri.
Ieri mattina, durante quello che doveva essere un normale controllo amministrativo all’interno di un centro estetico in via Onorato Vigliani, gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale e del Nucleo Operativo Antievasione della Polizia Locale, trovandosi di fronte a locali in precarie condizioni igienico sanitarie, hanno richiesto l’intervento degli ispettori dell’ASL.
A seguito dell’ispezione, il personale di ASL ha constatato che le attività di manicure, pedicure e cerette venivano svolte effettivamente in locali in cattivo stato di pulizia e manutenzione per i quali non erano rispettati i requisiti della normativa.
La titolare, una donna di 49 anni di nazionalità cinese, è stata diffidata a proseguire l’attività e invitata a fornire nei prossimi giorni tutta la documentazione tecnica e le autorizzazioni mancanti al momento dell’ispezione.
Sull’attività, che non potrà riprendere fino alla regolarizzazione della situazione, sono in corso ulteriori accertamenti.
A seguito delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, la Polizia di Stato coadiuvata da personale della Compagnia dei Carabinieri di Ivrea e dei Vigili del Fuoco, ha dato esecuzione allo sfratto dell’immobile confiscato al boss della ‘ndrangheta Giuseppe Fazari sito a San Giusto Canavese, da tempo occupato abusivamente da suoi familiari.
Le operazioni di sgombero disposte con ordinanza del Questore sono state condotte senza problematiche sotto il profilo dell’ordine pubblico ed hanno consentito di mettere in sicurezza e di restituire l’immobile all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.