Coronavirus- Pagina 60

Le Forze Armate durante l’emergenza coronavirus

La pandemia Covid-19, dichiarata tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è una emergenza di sanità pubblica conrilevanza su scala mondiale che ha stravolto prepotentemente le nostre esistenze

Il virus che ha mutato le nostre vite costringendoci a rivedere ogni aspetto della nostra quotidianità e della nostra vita sociale e relazionale ha coinvolto in maniera determinante le nostre Forze Armate che hanno messo in campo le migliori espressioni di capacità logistiche e operative anche attraverso il supporto alla Protezione Civile nell’attuazione di diverse misure a contrasto dell’epidemia; queste azioni  hanno riempito ancora di più di senso il loro ruolo a sostegno della società e della comunità.

Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 la Difesa è costantemente impegnata con molte energie e mezzi praticando sinergiesignificative con altri enti pubblici per fornire risposte concrete a questa inaspettata e potente epidemia.

Gli uomini e le donne dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri, mai come prima vicini alle necessità primarie della popolazione,  contribuiscono incisivamente, attraverso un grande impegno pratico e logistico,alla accoglienza e al monitoraggio dei malati in isolamento con l’impiego di medici e infermieri militari presenti   nelle strutture dislocate in tutto il territorio nazionale, tra cui il Policlinico Militare del Celio che fa da Hub Covid- Hospital con 150 posti di cui 50 per la terapia intensiva; con il supporto alle Prefetture con oltre 7000 militari coinvolti nell’Operazione Strade Sicure, con i nuclei preposti alla bonifica e alla sanificazione delle strutture, con continui trasporti aerei di pazienti in biocontentimento e conla distribuzione di materiale ed attrezzature sanitarie.

Il Comando Operativo di vertice Interforze (COI) ha implementato una sala operativa H24/7 dedicata all’emergenza che gestisce e condivide le informazioni con gli altri Dicasteri impegnati a fronteggiare le necessità di questa straordinaria urgenza sanitaria.

Professionalità, spirito di sacrificio e impegno dunquecaratterizzano le donne e gli uomini impegnati nelle Forze armateche in ogni circostanza continuano ad essere uno strumento fondamentale per il “Sistema Paese” e un sostegno importante ai cittadini.

Maria La Barbera

Salizzoni: “Troppi tamponi per certificare i guariti, troppi perduti e pochi quelli effettivi”

“Fondamentale aumentare i tamponi ‘effettivi’ e ottimizzare l’impiego di quelli disponibili”. Salizzoni presenta un Question time in Consiglio regionale e propone tamponi selettivi e specifici.

 

Il vicepresidente del Consiglio regionale e celebre chirurgo Mauro salizzoni interviene sulla vicenda dei tamponi per il covid: “Che vi siano pazienti sottoposti a numerosi tamponi per accertarne la negativizzazione non mi stupisce e pone interrogativi su come, dall’inizio dell’emergenza, si sia gestito l’impiego dei tamponi nella nostra Regione. Credo che l’assessore alla Sanità Luigi Icardi debba fornire chiarimenti approfonditi ed esaustivi sulle modalità di utilizzo dei tamponi, sul numero (e sulle cause) dei tamponi andati persi, sui tempi di analisi e di refertazione”. 

“Nella settimana dal 15 al 22 aprile, il Piemonte ha effettuato 35.900 tamponi. Di questi, si stima che i tamponi effettivamente refertati per attività di diagnostica, di tracciamento contatti e prevenzione su categorie a rischio (incluse le RSA) siano stati 22.100 (il 62% del totale), mentre 13.800 (il 38%) sono stati utilizzati per certificare guarigioni o, addirittura, sono andati perduti. Nella settimana successiva, i tamponi effettuati sono aumentati, arrivando a 38.500 unità. Tuttavia, quelli ‘effettivi’ sono diminuiti sia in numero sia in percentuale – vale a dire 20.600 tamponi pari al 53% del totale – e quelli refertati per accertare guarigioni o andati perduti sono arrivati a 18.000 (il 47%)”.

“I notevoli ritardi nell’analisi dei tamponi e l’elevato numero dei tamponi andati persi rappresentano fatti gravi, che hanno compromesso l’efficacia dell’attività di tracciamento – spiega Salizzoni – eppure solo un tracciamento efficace ci permetterebbe di capire le reali dimensioni del contagio, il numero dei soggetti positivi liberi di muoversi, e ridurre l’ospedalizzazione dei pazienti. Per questo è fondamentale aumentare i tamponi ‘effettivi’ e ottimizzare l’impiego di quelli disponibili”.

“Più tamponi, non generalizzati ma selettivi, concentrandoci sulla ricerca dei nuovi contagiati e dei positivi asintomatici, evitando di dare solo priorità alle stesse persone per certificarne la negativizzazione – aggiunge – Inoltre, tamponi specifici ovvero a determinate categorie di lavoratori, quelli maggiormente a contatto con il pubblico”.

Mauro SALIZZONI, vice presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Coronavirus, in Piemonte 10600 guariti. Ancora 33 vittime e 151 contagiati

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 17 di giovedì 14 maggio

10.596 PAZIENTI GUARITI E 3.229 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 10.595 (+655) rispetto a ieri): 975 (+ 116) in provincia di Alessandria, 433 (+9) in provincia di Asti, 497 (+9) in provincia di Biella, 1098 (+68) in provincia di Cuneo, 940 (+94) in provincia di Novara, 5541(+305) in provincia di Torino, 471 (+18) in provincia di Vercelli, 546 (+31) nel Verbano-Cusio-Ossola, 95 (+9) provenienti da altre regioni.

Altri 3229 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3493

Sono 33 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 7 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di Crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3493 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 609 Alessandria, 211 Asti, 167 Biella, 308 Cuneo, 300 Novara, 1.564 Torino, 179 Vercelli, 121 Verbano-Cusio-Ossola, 34 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 29.209 (+151 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3769 in provincia di Alessandria, 1711 in provincia di Asti, 1022 in provincia di Biella, 2666 in provincia di Cuneo, 2543 in provincia di Novara, 14.807 in provincia di Torino, 1226 in provincia di Vercelli, 1099 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 116 (-6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1775 (-83 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.000

I tamponi diagnostici finora processati sono 232.682, di cui 128.729 risultati negativi.

La guerra sul vaccino

INVESTIMENTI PUBBLICI E IMMENSI GUADAGNI PRIVATI / Mentre affrontiamo in pieno il disastro economico e sanitario legato all’epidemia da Covid-19, gli occhi del mondo sono puntati non solo sulle misure epidemiologiche di contenimento dell’infezione, ma anche sulla possibilità dello sviluppo in tempi rapidi di un vaccino specifico.

Il settore dei vaccini e il mondo miliardario del big pharma torna con prepotenza sotto i riflettori mondiali. Nonostante tutti gli interventi internazionali, volti a migliorare la trasparenza della produzione dei vaccini, il comparto resta uno dei più oscuri dell’industria farmaceutica.

La diffusione di questi prodotti si scontra con numerose problematiche, legate a rigorosi sistemi di controllo qualità e approvazioni da parte della sanità pubblica molto restrittive. L’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in luce che circa l’80% delle vendite globali dei vaccini arriva da cinque grandi multinazionali: GlaxoSmiteKline (Regno Unito), Merck (USA), Sanofi (Francia), Pfizer (USA) e Gilead Sciences (USA). Solo per il fatto di potere sviluppare potenzialmente vaccini, le azioni di queste case farmaceutiche durante l’epidemia sono balzate al rialzo…

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La guerra sul vaccino. Investimenti pubblici e immensi guadagni privati

 

I commercianti in piazza: “Riaprire non significa ripartire”

Erano all’incirca duecento i commercianti torinesi hanno manifestato dotati di  mascherine e cartelli al flash mob  in piazza Castello, di fronte al palazzo della Giunta regionale

L’iniziativa è stata promossa da 54 associazioni di via in rappresentanza di più di 6.000 attività del territorio.

Dicono i commercianti: “Riaprire non significa ripartire, ci saranno  tanti costi e ci manca la liquidità”. Li ha ricevuti il governatore Alberto Cirio.

 

(foto archivio il Torinese)

Altri 15 milioni per il Bonus Piemonte a sostegno di negozi, cinema, agenzie di viaggio

Il presidente della Regione Cirio: “Terzo passo per sostenere le attività colpite dal lockdown, ma lavoriamo già alle prossime misure”

 

Cresce ancora il numero delle attività  che potranno accedere al Bonus Piemonte il contributo a fondo perduto predisposto dalla Regione per sostenere le imprese colpite dal lockdown per l’emergenza Coronavirus. Lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che, con l’assessore al Commercio Vittoria Poggio e alla Semplificazione Maurizio Marrone , ha condiviso con le associazioni di categoria le nuove misure approvate dalla Giunta regionale.

 

Con una ulteriore dotazione di 15 milioni il fondo del Bonus Piemonte sale così a 116 milioni di euro che andranno a beneficio di quasi 60 mila realtà del territorio .
Dopo le 37 mila imprese del commercio e dell’artigianato e le 10 mila attività del commercio ambulante già raggiunte dal provvedimento, ad accedere al bonus saranno adesso altri 11 mila soggetti colpiti dalle chiusure degli ultimi due mesi.

 

Bonus da 1500 euro per: cartolerie, librerie, negozi d’abbigliamento, tessuti, calzature, pelletteria e accessori .
1500 euro anche per le agenzie di viaggio e i tour operator , mentre per le guide turistiche sarà annunciata a breve una specifica misura del piano Riparti Piemonte.
1500 euro anche per i cinema piemontesi , gli organizzatori di eventi e le scuole guida .
Bonus da 1000 euro , invece, per gli studi di tatuaggio e piercing, negozi di ottica e di fotografia, scuole di lingue, circoli ricreativi operatori di altre forme di divertimento .

 

Il Bonus Piemonte è uno dei pilastri di Riparti Piemonte , il Piano da oltre 800 milioni di euro con cui la Regione sosterrà la ripartenza di imprese e famiglie nella Fase 2.

 

«Terzo passo del Bonus Piemonte  – spiegano il presidente Cirio e gli assessori Poggio e Marrone – . Ma lavoriamo già alle prossime misure perché estenderemo il bonus il più possibile a tutti coloro che sono stati colpiti duramente da oltre due mesi di inattività».

 

Immediata e semplice anche la procedura per accedere al bonus: tutti gli interessati riceveranno da Finpiemonte una comunicazione via pec per indicare il conto corrente su cui ricevere il contributo a fondo perduto, che verrà accreditato nell’arco di qualche giorno.

 

Il Bonus Piemonte nelle sue tre tranche (88, 13 e 15 milioni per un totale di 116 milioni di euro), grazie alla disponibilità di tutti i Capigruppo del Consiglio regionale , è stato stralciato dalla discussione complessiva del Piano “Riparti Piemonte” ed è approdato già oggi alla Commissione Bilancio convocata in sede legislativa , garantendo un più rapido iter per la sua discussione e approvazione.

Accordo con i medici di medicina generale, svolta nel tracciamento dei contagi

E’ stato firmato ieri  nella sede dell’Assessorato regionale alla Sanità del Piemonte il nuovo accordo integrativo regionale con le organizzazioni dei medici di medicina generale per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Obiettivo del contratto è la creazione di reti di monitoraggio basate sul modello del medico di medicina generale sentinella, in grado di identificare precocemente i casi sospetti sulla base del riscontro clinico che precede la diagnosi di laboratorio.

«Il medico di medicina generale – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – viene messo nelle condizioni di disporre l’isolamento dei pazienti sospetti Covid e dei rispettivi contatti stretti, già dalla fase di sospetto clinico e prima della presa in carico da parte dei Sisp (Servizi di igiene e prevenzione), vale a dire prima dell’effettuazione dei tamponi e del riscontro dei risultati, considerato che i tempi che tale iter prevede si possono rivelare troppo lunghi per contenere tempestivamente il contagio. Contestualmente, lo stesso medico può avviare il trattamento domiciliare dei pazienti covid, secondo i protocolli definiti».

L’assessore esprime  soddisfazione per il raggiungimento dell’intesa, sottoscritta all’unanimità dalle organizzazioni di  categoria in rappresentanza di oltre 3.500 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta del Piemonte.

«Si tratta di un risultato molto importante – sottolinea l’assessore Icardi -, una svolta nell’organizzazione del nuovo modello organizzativo delle cure primarie sul territorio, che ha nel medico di medicina generale il suo cuore strategico. Utilizzando al meglio la tecnologia esistente, la nuova piattaforma Covid19 della Regione Piemonte, gli strumenti che possono essere gestiti direttamente al domicilio degli assistiti e la telemedicina, si può agire con tempestività ed efficacia, evitando di congestionare altri livelli di assistenza. Si possono creare le condizioni per produrre effetti positivi sulla gestione complessiva della salute dei cittadini, anche al di là della pandemia che stiamo affrontando, ed in particolare sulla cronicità e sulla continuità assistenziale».

Operativamente, in caso di “sospetto Covid”, sulla base dei sintomi riferiti o riscontrati, il medico che valuta per primo il paziente (medico di assistenza primaria o medico di continuità assistenziale o medico di emergenza) dispone, attraverso la piattaforma Covid19 Regione Piemonte, l’isolamento fiduciario per il paziente sospetto Covid, per 14 giorni, prorogabili al persistere delle condizioni, con decorrenza dalla data di inizio dei sintomi.

Il medico di assistenza primaria riceve la notifica di isolamento attivato sul paziente, prende contezza (qualora non l’abbia disposta egli stesso) dell’isolamento predetto sulla piattaforma Covid19 e rilascia l’eventuale certificazione ai fini Inps o Inail.

Contestualmente all’attivazione dell’isolamento, per i soggetti sintomatici, dopo la conferma di positività del tampone, il medico di assistenza primaria attiva il protocollo di assistenza domiciliare dei pazienti Covid sintomatici ed effettua quindi l’identificazione dei contatti stretti, disponendone preventivamente l’isolamento fiduciario.

Il Sisp dell’Asl competente effettua un approfondimento dell’indagine epidemiologica per la ricerca di ulteriori contatti in ambito comunitario e per identificare eventuali focolai, predispone ulteriori misure di sanità pubblica e fornisce indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione.

L’effettuazione dei tamponi per confermare la positività o la guarigione virologica resta in capo all’Asl, sulla base della segnalazione riscontrata a mezzo della piattaforma Covid19 della  Regione Piemonte.

L’isolamento viene trasformato nella quarantena, disposta dal Sisp, in caso di tampone positivo. Il tampone viene effettuato secondo le modalità individuate dall’Asl, nei tempi tecnici strettamente necessari.

In caso di tampone con esito negativo, in persistenza di sintomi, il Sisp effettuerà il secondo tampone per diagnosticare la guarigione virologica. In caso di doppio tampone negativo l’isolamento fiduciario/quarantena viene interrotto.

Ai pazienti in isolamento e quarantena, il medico di assistenza primaria, in collaborazione con le Usca e con i medici di emergenza sanitaria, presterà assistenza su vari livelli, dalla sorveglianza sanitaria (anche con visite a domicilio), al monitoraggio con dispositivi consegnati direttamente al soggetto in assistenza domiciliare, o ai suoi familiari, per rilevare saturazione, pressione arteriosa, temperatura corporea, frequenza respiratoria e altri parametri.

L’ accordo, che ha validità fino al persistere dello stato di emergenza, riconosce ai medici di medicina generale il trattamento economico in base alle prestazioni effettuate e correttamente registrate in piattaforma.

La realtà virtuale per gli schiavi, gli incontri solo per chi comanda

COMMENTARII di Augusto Grandi / Ce lo stanno ripetendo in ogni modo, ad ogni istante. E se fosse l’ennesima menzogna, ripetuta all’infinito dai media di servizio, per convincere l’ex popolo bue trasformato in popolo di pecore?

O meglio, una imposizione fatta passare per informazione. Un cambiamento obbligatorio per le masse, ma che non vale per chi controlla ed indirizza il gregge…

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La realtà virtuale per gli schiavi, gli incontri solo per chi comanda

Multati due fidanzati che si baciavano per strada

Si baciavano  alle 2 di notte in strada i fidanzati finiti tra i 2.200 denunciati per violazione delle norme anti Coronavirus  a Torino.

Il fatto è avvenuto lo scorso marzo, quando si trattava di “inosservanza di un provvedimento dell’autorità” (articolo 650 del codice penale) punito con l’arresto fino a tre mesi. Successivamente il  nuovo decreto del governo ha previsto solo sanzioni amministrative. I giovani erano stati notati da un residente, “sceriffo da balcone”,  che aveva avvisato la polizia per segnalare il comportamento illecito.

I pazienti guariti si avvicinano a 10 mila. Altre 32 vittime e 169 contagi

Il bollettino della Regione delle ore 17 di mercoledì 13 maggio

9941 PAZIENTI GUARITI E 3166 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 9941 (+938 rispetto a ieri): 859 (+ 224) in provincia di Alessandria, 424 (+44) in provincia di Asti, 488 (+16) in provincia di Biella, 1030 (+72) in provincia di Cuneo, 846 (+40) in provincia di Novara, 5236 (+465) in provincia di Torino, 453 (+52) in provincia di Vercelli, 515 (+16) nel Verbano-Cusio-Ossola, 90 (+9) provenienti da altre regioni.

Altri 3166 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3460

Sono 32 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di Crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3460 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 604 Alessandria, 208 Asti, 167 Biella, 303 Cuneo, 297 Novara, 1.551 Torino, 176 Vercelli, 120 Verbano-Cusio-Ossola, 34 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 29.058 (+169 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3755 in provincia di Alessandria, 1699 in provincia di Asti, 1021 in provincia di Biella, 2659 in provincia di Cuneo, 2528 in provincia di Novara, 14719 in provincia di Torino, 1211 in provincia di Vercelli, 1098 nel Verbano-Cusio-Ossola, 256 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 122 (-14 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1858 (-42 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.511.

I tamponi diagnostici finora processati sono 224.788, di cui 124.267 risultati negativi.