Coronavirus- Pagina 113

“Non smettiamo di donare sangue”

Donare il sangue è sicuro, non c’è nessun rischio di contagio, i centri di raccolta sono protetti. L’emergenza Covid-19 sta mettendo in ginocchio i servizi trasfusionali, per questo faccio appello ai piemontesi affinché si rechino presso uno dei centri presenti sul territorio”, ha dichiarato Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale

“Donare è necessario perché c’è il rischio concreto che in questi giorni si blocchi l’attività chirurgica. Il sangue non si può creare artificialmente, per questo è essenziale un gesto di generosità e solidarietà affinché si riesca a garantire la continua disponibilità anche durante questo periodo di emergenza sanitaria. La donazione è un’azione concreta verso gli altri, è compito delle istituzioni fare informazione affinché venga assicurato un numero sufficiente di donatori per consentire una continuità nell’attività ospedaliera. Donare il sangue è un gesto semplice e prezioso che può salvare molte vite”.

L’attività della Città della Salute non si ferma, ventisei trapianti nei giorni di allerta

Ben 26 trapianti dal giorno di massima allerta dell’infezione da Coronavirus il 24 febbraio scorso, dei quali addirittura 12 negli ultimi cinque giorni da sabato scorso

Il sistema sanitario sta affrontando con determinazione ed impegno l’emergenza determinata dalla diffusione del virus SARS-Cov-2, responsabile della malattia COVID-19.

Molte delle risorse disponibili sono indirizzate in questo duro confronto. Ovviamente l’attenzione dei cittadini è focalizzata costantemente su questo tema, ed i Media rimbalzano di continuo dati e informazioni aggiornate sul coronavirus. Questa infezione non ha però affievolito l’impegno di cura per quei cittadini che soffrono di malattie diverse e per le quali essi si attendono terapie e supporto. I nostri ospedali, seppur messi a dura prova da questa emergenza, continuano ad occuparsi anche di malati critici con altre patologie. Un buon esempio di questo impegno è quello relativo ai trapianti. Il trapianto è una terapia avanzata e complessa che necessita in urgenza di impegno e coordinamento di diverse discipline a favore di pazienti con malattie che non lascerebbero loro un grande spazio di vita. La loro angoscia per l’attesa di un organo potrebbe aumentare se avvertissero che l’emergenza COVID-19 affievolisse l’attenzione su di loro. Ebbene, la volontà di donare organi e l’impegno dei sanitari ad accogliere questa offerta è continuata anche in questo momento di emergenza.

 

La Città della Salute di Torino sta mantenendo attivi tutti i servizi di urgenza per la popolazione. Non si sono mai fermati i reparti che accolgono i pazienti con urgenze mediche, così come resta attiva tutta la chirurgia per i cittadini che arrivano dal Pronto soccorso con interventi non differibili ed anche per le persone in attesa di trapianto. Come detto, proprio il trapianto rappresenta appieno lo sforzo di garantire la continuità assistenziale per tutte quelle persone con patologie diverse dal COVID-19, ma urgenti da trattare.

 

Dal giorno di massima allerta dell’infezione, il 24 febbraio 2020, in Piemonte ci sono stati 11 donatori multiorgano. Sono stati resi possibili  presso la Città della Salute di Torino ben 4 trapianti di cuore, 11 trapianti di rene da donatore deceduto (di cui alcuni complessi: 2 trapianti di entrambi i reni, 1 trapianto combinato di rene e fegato, 1 trapianto combinato di rene e pancreas), 2 trapianti di rene da donatore vivente, 6 trapianti di fegato, ai quali si aggiunge un settimo trapianto complesso di un segmento epatico, 2 trapianti di entrambi i polmoni. Da sabato scorso negli ultimi sei giorni addirittura sono stati 12 i trapianti, dei quali 3 di cuore, 5 di rene singolo, 1 combinato rene – fegato, 2 di fegato ed 1 trapianto di entrambi i polmoni. Non vi è stato dunque calo in questo settore, anzi. A dimostrazione della grande solidarietà e del grande cuore degli italiani.

Bisogna ricordare che il trapianto può essere possibile solo se i potenziali donatori vengono intercettati dall’intera rete regionale ospedaliera, che, nonostante la situazione legata al Coronavirus, sta sostenendo sforzi non comuni per soddisfare le esigenze di salute urgenti delle persone, ma anche le necessità di chi attende i trapianti.

 

Il trapianto è solo un esempio dell’impegno che il nostro Sistema sanitario sta promuovendo per la tutela della salute dei cittadini con malattie critiche. Ovviamente quelle cure che non hanno caratteristica di urgenza possono essere rinviate a fine emergenza. Ma tutti i cittadini che hanno necessità di interventi in urgenza – e non certo solo i trapianti – hanno la garanzia di trovare risposte anche ai tempi del coronavirus.

Agevolazioni bollette Iren per chi è in difficoltà

Alla luce della crescente diffusione del Coronavirus e dei conseguenti significativi impatti economici e sociali sull’intero Paese, il Gruppo Iren ha interrotto – già da lunedì 9 marzo le nuove azioni di sospensione/riduzione delle forniture (gas, luce, acqua e teleriscaldamento) dovute alla morosità.

In un momento di grave emergenza per l’Italia, Iren conferma così l’attenzione ai territori serviti, alle persone e ai propri clienti.  

Inoltre, in attesa di specifici provvedimenti da parte del Governo e dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), il Gruppo offre a tutti i propri clienti – famiglie e imprese – che subiscono unoggettiva situazione di difficoltà economica, la possibilità di richiedere il rinvio della scadenza di pagamento di 30 giorni oppure la rateizzazione in tre rate nei tre mesi successivi.

Tale opportunità è prevista per le bollette di gas, luce, acqua, teleriscaldamento e rifiuti in regime di tariffazione puntuale corrispettiva o commerciale, in scadenza dal 13 marzo fino al 30 aprile e relative a servizi collegati a regolare rapporto di fornitura. Per le bollette con importi superiori a 4.500 euro saranno definiti piani di rateizzazione specifici. Inoltre, non saranno applicati interessi passivi per il ritardato pagamento.

Il rinvio della scadenza di pagamento o la rateizzazione potranno essere richiesti direttamente al Servizio Clienti, utilizzando i canali di contatto messi a disposizione dall’Azienda.

 

Il turismo italiano verso l’eutanasia

È vero che in Italia la pessima gestione del turismo ha fatto sì che il settore valga molto meno rispetto alle potenzialità. Ma tra attività dirette e indotto ci si attesta comunque intorno al 10% del Pil…

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Il turismo italiano verso l’eutanasia

Emergenza virus, assunti nuovi specializzandi

Sono 29 i primi medici specializzandi universitari assunti per l’emergenza coronavirus covid19 dalle Aziende sanitarie del territorio in Piemonte.

In particolare, 10 sono destinati alla Città di Torino, 2 alla Asl TO3, 3 al San Luigi di Orbassano, 2 al Mauriziano, 1 all’Asl TO 4, 2 alla Asl CN 1, 1 al Croce Carle di Cuneo; 4 alla Asl di Asti, 1 alla Asl di Biella, 3 all’Azienda ospedaliera di Alessandria.

Al bando di ieri per il reclutamento di medici disponibili a prestare assistenza nelle Aziende sanitarie della Regione Piemonte, hanno già risposto in 150 ed ora le loro candidature sono al vaglio dell’Unità di crisi per l’assegnazione ai diversi presidi ospedalieri.

BANDO ASSUNZIONI INFERMIERI

Intanto, sul sito della Regione Piemonte è appena stato pubblicato l’analogo bando per il reclutamento degli infermieri. Vedasi al link https://bandi.regione.piemonte.it/gare-appalto/procedura-speciale-legata-allemergenza-covid-19-acquisizione-manifestazione-interesse-0

Il grande impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il virus

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione dei Segretari Generali del SIULP, SAP, Federazione COISP, SIAP, FSP, SILP CGIL

polizia bombe cartaUn appello accorato dai sindacati di polizia di Torino rivolto a tutte le altre forze dell’ordine affinché seguano coraggiosamente il loro esempio, unendosi a tutti i cittadini responsabili, nella lotta contro il contagio del coronavirus che sta sconvolgendo la vita degli italiani e non solo. I poliziotti sono abituati a combattere ma in questo caso la lotta è contro un nemico subdolo e invisibile verso il quale i tutori dell’ordine oppongono, oltre ai servizi di prevenzione, repressione e di assistenza ai cittadini, comportamenti virtuosi e preventivi, modificando i loro orari di lavoro.

Il messaggio delle Autorità sanitarie, del Governo e dei Presidenti delle regioni è inequivocabile: “rimanere a casa il più possibile”. Proprio in virtù di questa intimazione diretta a limitare il contagio del virus, i sindacati di Polizia con grande senso di responsabilità, hanno condiviso con il Questore di Torino e con i Dirigenti dei Compartimenti competenti, la modifica degli orari di lavoro di tutti gli Uffici della polizia della provincia di Torino, pur sapendo di dover temporaneamente stravolgere la vita dei colleghi. I molteplici disagi per sopperire alle esigenze personali, famigliari e dei propri figli o dei genitori anziani nonché quelli di servizio, sono il grave prezzo che dovranno pagare per adempiere all’obbligo morale di limitare al massimo la compresenza negli uffici, contribuendo a frenare il contagio.

Questo orario estremo, continuano le OOSS, consente ai tutori dell’ordine di adempiere al loro dovere e di garantire comunque la sicurezza dei cittadini, limitandoli ad uscire di casa  3 giorni su 7 (garantendo comunque la continuità lavorativa 6 giorni su 7 con il 50% del personale ogni giorno negli uffici e permanendo i turni h.24 del controllo del territorio e delle pattuglie infoinvestigative e i servizi esterni) evitando di diventare vittime o mezzo di un eventuale contagio. Un immane sforzo e sacrificio richiesto agli uomini ed alle donne in divisa per rispondere con determinazione e orgoglio agli appelli provenienti dalle Autorità competenti, appelli tristemente avvallati dai dati piemontesi e della provincia di Torino sul numero dei deceduti, dei positivi sottoposti a quarantena,  e dei ricoverati in terapia intensiva. Una scelta forte, per dimostrare la solidarietà verso i più deboli e coloro che sono più a rischio di ospedalizzazione, limitando il più possibile il contagio attraverso l’adozione di orari di lavoro gravosi  (12 ore consecutive), con il giorno successivo di riposo. Un grande ed esemplare sacrificio che si auspica, nell’interesse della salute pubblica, venga seguito anche dalle altre forze dell’ordine e dalle polizie locali. Se è vero, come purtroppo è vero, che ci troviamo in una lotta senza tregua contro un nemico pericoloso e invisibile, dall’ultimo agente al Questore di Torino, i poliziotti, pur salvaguardando la loro mission, in questa battaglia, per il bene di tutti, stanno rinunciando temporaneamente, a una parte dei propri diritti.

Un esempio che speriamo non resti isolato, sottolineano i sindacati di Polizia, ma che tocchi il cuore e le coscienze di altre organizzazioni e, laddove possibile, seguano l’iniziativa intrapresa dai poliziotti di Torino. Non è il momento di fare gli eroi credendosi immuni, anche perché il coraggio, oggi, è proprio di coloro che responsabilmente, coscienziosamente e intelligentemente restano chiusi in casa il più possibile, concorrendo a contenere il contagio del coronavirus. #insiemecelafaremo

Ufficio Stampa: SIULP – SAP – COISP – SIAP – FSP – SILP CGIL

Covid-19, isolamento volontario per 121 alla Juventus

Verificato il caso di positività del giocatore  Daniele Rugani dopo il test per il Coronavirus 121 persone, tra calciatori,  staff, dirigenti, accompagnatori e dipendenti di Juventus stanno osservando un periodo di isolamento domiciliare volontario

La decisione in osservanza a quanto previsto  dalle autorità sanitarie nel rispetto delle disposizioni attualmente vigenti. Ne ha dato  notizia la società bianconera

Scioperi nelle fabbriche per il diritto alla salute ai tempi del virus

In Piemonte, da ieri, in diverse provincie come Asti, Vercelli e Cuneo sono in corso nelle fabbriche fermate e scioperi, ad esempio presso Mtm, Ikk, Dierre, Trivium

Le adesioni sono elevate, informa la Fiom Cgil Piemonte. “In queste ore nelle fabbriche c’è confusione e  c’è panico anche perché si registrano i primi casi di contagio: in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende” commenta il segretario generale della Fiom Cgil Piemonte, Vittoria De Martino.

“Così non va bene.  Sta accadendo che, salvo in rari casi, nelle fabbriche non c’è modo di rispettare le regole invocate dal Governo, anche perché non è chiaro quali siano i mezzi di protezione individuale da adottare laddove non è garantita la distanza di sicurezza. Ecco perché gli imprenditori e le istituzioni dovrebbero rassegnarsi a fermare la produzione, almeno fino a quando non si riesce a riorganizzare realmente in sicurezza” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito alla recente situazione venutasi a creare in almeno una decina di fabbriche piemontesi.

“In assenza di risposte volte alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori si deve andare ad una protesta generale”, sostiene Ezio Locatelli segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino. “Lo chiedono in queste ore molte realtà di fabbrica. Le ultime misure del governo che riguardano le attività produttive e di ufficio, sono a dir poco insufficienti perché, in materia di lavoro, lasciano l’ultima parola ai padroni: i lavoratori prendano le ferie o siano costretti a lavorare a loro rischio e pericolo. Nei confronti dei lavoratori mancano misure di protezione”.

Covid-19, in Piemonte 43 vittime e 130 in terapia intensiva

Il comunicato della Regione delle ore 13,30 di venerdì 13 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE, SALGONO A 43 I DECESSI, 130 I RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA

 Sono 14 i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “coronavirus covid19”, rilevati tra la notte di ieri e questa mattina dall’Unità di crisi.

 Complessivamente il totale dei deceduti è di 43, di cui il 70% uomini e il 30% donne. L’età media è di 80 anni.

Il totale dei decessi appare così ripartito per provincia di residenza: 17 ad Alessandria, 10 a Torino, 4 a Biella, 4 a Novara, 3 a Vercelli, 2 ad Asti, 2 a Cuneo, 1 nel Vco.

 Attualmente sono 130 i pazienti ricoverati in terapia intensiva.

 L’aggiornamento sui dati dei casi positivi verrà comunicato nel bollettino del pomeriggio.


Il comunicato della Regione Piemonte di giovedì 12 marzo, ore 19

CORONAVIRUS PIEMONTE, QUATTRO NUOVI DECESSI, 107 IN RIANIMAZIONE – IN ARRIVO NUOVI MEDICI E SPECIALIZZANDI NEGLI OSPEDALI – BANDO PER GLI INFERMIERI – NUMERO VERDE SANITARIO

QUATTRO DECESSI

Sono quattro i decessi in Piemonte riscontrati positivi al test del coronavirus covid19 e comunicati oggi pomeriggio dall’Unità di crisi. Si tratta di  un uomo del Torinese, di 80 anni deceduto a Ciriè, una donna 81enne del Vercellese deceduta all’ospedale Maggiore di Novara, un 83enne vercellese deceduto a Vercelli e un uomo di 68 anni del torinese, deceduto all’ospedale Martini di Torino.

BOLLETTINO CONTAGI H. 19.00

In Piemonte, le persone risultate positive al “Coronavirus Covid-19” sono al momento 689.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: 209 a Torino, 70 ad Asti, 136 ad Alessandria, 48 a Biella, 33 a Cuneo, 48 a Novara, 29 a Vercelli e 23 nel Verbano-Cusio-Ossola. I casi positivi provenienti da fuori regione sono 23, mentre 70 sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoveri in terapia intensiva sono 107, in altri reparti 452, in isolamento domiciliare 103. Complessivamente, i decessi sono 29.

Il comunicato della Regione Piemonte di giovedì 12 marzo, ore 13

CINQUE DECESSI

Sono cinque i deceduti, risultati positivi al covid19, tra la giornata di ieri e fino a questa mattina. Si tratta di tre uomini (uno alessandrino di 92 anni mancato ad Alessandria, un cosentino di 65 anni a Torino, e un torinese di 87 anni ad Ivrea) e due donne (una torinese di 59 anni a Torino e una cuneese di 86 anni a Bra).

BOLLETTINO CONTAGI H. 13.00

In Piemonte le persone risultate positive al “Coronavirus Covid-19” sono al momento 580.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: 187 a Torino, 69 ad Asti, 132 ad Alessandria, 39 a Biella, 24 a Cuneo, 32 a Novara, 25 a Vercelli e 18 nel Verbano-Cusio-Ossola. I casi positivi provenienti da fuori regione sono 20, mentre 34 sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoveri in terapia intensiva sono 97, in altri reparti 368, in isolamento domiciliare 89. Complessivamente, i decessi sono 25.

Sospese Ztl e pagamento strisce blu

Dal 13 al 25 marzo sono sospese le aree per la sosta a pagamento a raso delimitate con le “strisce blu” e la ZTL Centrale.

 

L’Ordinanza della Città di Torino è in relazione alle misure urgenti Governative in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

 

Nel Provvedimento sono esclusi dalla sospensione i parcheggi automatizzati (a barriera) e quelli in struttura gestiti da G.T.T. e nella ZTL le aree ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana”.