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Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

15 – 21 settembre 2023

 

SABATO 16 SETTEMBRE

 

Sabato 16 settembre ore 16.30

TRA GOTICO E RINASCIMENTO

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Un itinerario che offre la possibilità di conoscere le collezioni di Palazzo Madama traendone una visione d’insieme. Il museo contempla un ampio percorso stilistico, cronologico ed espositivo; per questo motivo, previa presentazione generale delle opere in esso custodite, la visita rivolgerà un particolare focus all’arte gotica e rinascimentale. Ci si soffermerà quindi sul Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, sulle opere dell’artista borgognone Antoine de Lonhy, continuando con artisti quali Martino Spanzotti e Defendente Ferrari. È un’occasione per conoscere il Museo Civico d’Arte Antica di Torino con uno sguardo rivolto ai secoli XV e XVI, quando il Rinascimento e le nuove correnti artistiche raggiunsero il territorio e diedero spunti nuovi a un Nord-Ovest pronto ad accogliere le importanti novità.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 17 SETTEMBRE

Domenica 17 settembre

OTTOCENTO. Scultura italiana 1940-1980 dalle collezioni GAM

GAM – chiude l’esposizione

Termina oggi, dopo circa 1 anno, la mostra che ha offerto l’occasione per riscoprire parte della collezione ottocentesca del museo, non più visibile al pubblico da quasi quattro anni.

Curata da Riccardo Passoni, Direttore della GAM, e da Virginia Bertone, Conservatore Capo delle raccolte, la mostra presenta settantuno opere tra dipinti, pastelli, grandi disegni a carbone, sculture in marmo, delicati gessi e cere. Nel percorso è possibile ritrovare capolavori ben conosciuti come Dopo il duello di Antonio Mancini, L’edera di Tranquillo Cremona o Lo specchio della vita di Pellizza da Volpedo, accanto a opere sin qui mai esposte, ma che nell’Ottocento erano considerate come veri gioielli della raccolta moderna del Museo, come la tela di Enrico Gamba, Ecco Gerusalemme! o quella di Francesco Gonin, Nobili in viaggio, che grazie alle ricerche condotte per la mostra ha ritrovato la sua storia e il suo vero titolo: La guida. Studio di castagni dal vero. https://www.gamtorino.it/it/evento/ottocento/

Domenica 17 settembre ore 16.30

IL PALAZZO DELLE MADAME REALI

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours: biografie e ruoli che sono stati oggetto di mostre e focus che, nella visita proposta, occuperanno nuovamente un interessante spazio di approfondimento. Il percorso infatti fornirà una visione generale della collezione conservata in museo, focalizzando l’attenzione sugli anni in cui le due famose Reggenti qui vissero.

La visita si concentrerà sulle opere maggiormente a loro legate: ritratti, oggetti, mobili e scelte decorative in linea con la moda del tempo, traduzioni locali e rielaborazioni delle maggiori influenze provenienti dalle corti europee, che gli artisti del tempo seppero cogliere con sapiente maestria.

Una visita che getta uno sguardo mirato e attento a un importante periodo storico del palazzo.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

Domenica 17 settembre ore 10:30                                                                                                                   

FILA A NANNA

GAM – Attività per le famiglie

 “Sapete che a Torino esiste una Galleria d’Arte Moderna aperta a tutti. Per entrarci si passa sotto ad un albero storto che cresce dentro al marmo. Dentro è piena di quadri e statue che mi hanno raccontato la storia che state per ascoltare.” Inizia così il racconto del marinaio Fritz protagonista del podcast “Fila a nanna. Speciale musei” realizzato per la GAM dalla Fondazione TRG – Teatro Ragazzi e Giovani in collaborazione con Abbonamento Torino Musei, che insieme alla sua amata Daphne viaggia tra quadri e sculture del museo per salvare un mondo fatto di pietra. In occasione della pubblicazione del podcast il 26 maggio 2023 www.casateatroragazzi.it/pod-stories/ la GAM propone una attività dedicata alle famiglie, un’occasione per scoprire insieme, all’interno delle collezioni, i personaggi e i luoghi di questa incredibile storia. In laboratorio ricreeremo la magia del sogno e dell’avventura dipingendo originali federe che accompagneranno i bambini in un sonno fatto di arte e fantasia.

Costo: Euro 7 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti accompagnatori biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Domenica 17 settembre ore 15

STORIE IN SCATOLA

GAM – Attività per le famiglie sulla mostra Ottocento

La ricca mostra che chiude oggi propone una selezione di opere, di proprietà del museo, dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli inizi del Novecento: una sorta di viaggio nel tempo alla scoperta di vita, cultura, moda e arte del nostro passato.

In questa domenica dedicata alle famiglie, i genitori saranno accompagnati in un percorso tematico guidato mentre i loro bambini verranno coinvolti nella scoperta dei molti personaggi raffigurati: eroi, sirene, poetesse, fanciulli, dame e popolani; ciascuno con la propria storia, talvolta anche molto attuale, da raccontare. In laboratorio creeranno, poi, degli originali diorami tridimensionali reinventando luoghi, storie e nuove avventure.

Costo visita adulti: euro 6 più biglietto di ingresso al museo ridotto (ingresso gratuito ai possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta)

Costo bambini: euro 7 (ingresso gratuito al museo)

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

MARTEDI 19 SETTEMBRE

 

Martedì 19 settembre

ASEAN DESIGN

MAO – apre l’esposizione temporanea

Il MAO ha il piacere di accogliere all’interno della galleria dedicata all’arte del Sud-est asiatico quattro creazioni di altrettanti artigiani del gioiello di Alessandria e Torino.

La piccola esposizione fa parte del progetto ASEAN DESIGN 2023, una delle numerose attività promosse dalla Fondazione Torino Musei per il sostegno allo sviluppo delle realtà culturali presenti sul territorio regionale.

ASEAN DESIGN 2023 vuole essere il punto di partenza di nuove opportunità tra le realtà di alta gioielleria piemontesi e i mercati ASEAN, in particolare la Thailandia.
20 artigiani del gioiello di Alessandria e Torino sono stati selezionati per presentare i loro pezzi nel corso di due esclusive mostre temporanee dedicate al design del gioiello e degli accessori che si terranno nello stesso periodo dal 19 settembre fino al 19 ottobre.
La prima parte dell’esposizione trova collocazione al MAO, nella galleria dell’Asia Meridionale e del Sud est asiatico, mentre la seconda si terrà presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Il progetto è realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino (Fondazione CRT).

CLUB Asia, il primo network che vede coinvolte Camere bilaterali attive in Italia nello sviluppo dei rapporti economici con i Paesi asiatici. La finalità principale del Club Asia è quella di fornire ai Soci la possibilità di accedere a servizi e iniziative più ampie, nell’ambito di un accordo che è stato siglato da Camera di Commercio Itali Cinese, Camera di Commercio Italia Myanmar, Camera di Commercio per il Sud-Est Asiatico e Camera di Commercio Italia Vietnam. La collaborazione permetterà di consolidare una maggiore sinergia operativa e strategica al fine di sostenere progetti congiunti in favore dei rispettivi associati, avendo come punti di riferimento l’Italia e l’Asia.

GIOVEDI 21 SETTEMBRE

 

Giovedì 21 settembre ore 15 – 18 (Palazzo Madama)

Venerdì 22 settembre ore 9.30 – 13.30 (Palazzo Madama)

Sabato 23 settembre ore 9 – 17 (Biblioteca Regionale di Aosta)

I RELIQUIARI A BUSTO TRA ITALIA ED EUROPA (XII – XVI sec.)

Palazzo Madama – convegno internazionale

Il convegno, organizzato dal 21 al 23 settembre 2023, in collaborazione tra Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e il Dipartimento soprintendenza per i beni e le attività culturali Regione Autonoma Valle d’Aosta, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Studi Storici, riunisce specialisti di oreficeria e scultura medievale che si confronteranno sulla tipologia dei reliquiari a busto presenti in Italia e in Europa.

L’iniziativa è curata da Simonetta Castronovo e Viviana Maria Vallet.

Questa occasione di riflessione è uno degli esiti della mostra Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia, curata da Simonetta Castronovo e Viviana Maria Vallet nel 2021 nelle due sedi di Palazzo Madama e del Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta. L’esposizione si concentrava sul ricco patrimonio del territorio, con una ricognizione dei busti reliquiario di età medievale, in oreficeria e in legno intagliato, sopravvissuti nelle chiese di Piemonte, Valle d’Aosta, Savoia, Vaud e Vallese, un’area geografica oggi divisa tra Italia, Francia e Svizzera, ma nel Medioevo compresa unitariamente nel ducato di Savoia. L’alto numero di testimonianze, rilevate dal censimento e dall’esame delle fonti documentarie antiche, aveva messo in evidenza quanto queste regioni costituiscano una sorta di case study nel panorama italiano ed europeo, con una caratterizzazione del territorio alpino come luogo di frontiera e compresenza di linguaggi artistici differenti.

Portata a termine questa prima indagine territoriale, il passaggio successivo nello studio dei reliquiari a busto – che sono insieme opere d’arte e testimonianze di radicate devozioni locali – deve essere il confronto con il patrimonio delle altre regioni italiane – si tratta infatti di opere che in Italia non sono mai state studiate in modo organico e di cui manca completamente un Corpus e quindi il richiamo al contesto europeo.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO IN ALLEGATO

Posti limitati. Prenotazione obbligatoria.

Scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it  e specificare a quali sessioni si desidera partecipare.

 

Giovedì 21 settembre ore 17.30

MIDORI TAKADA | JAPAN ON FILM

MAO – talk in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e Jazz is Dead! festival

L’artista Midori Takada, celebre percussionista e compositrice giapponese, sarà protagonista di un talk al MAO Museo d’Arte Orientale, nello spazio della nuova terrazza recentemente inaugurata.

Midori Takada, in dialogo con il direttore del museo Davide Quadrio, racconterà al pubblico il progetto immaginato con il BFI National Archive. Sarà un momento prezioso per godere appieno della immensa esperienza della performance dal vivo che alle 21 avrà luogo al Cinema Massimo di Torino.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

 

Giovedì 21 settembre ore 18:30

SERPENTESSE

PRESENTAZIONE DELLA MONOGRAFIA DI CHIARA CAMONI

GAM – conferenza in Arena Paolini

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Serpentesse è un suono. Il suono che viene prima della parola, che gioca a ripetere la voce di ciò che chiama. Si forma per attrito di materia, per scivolamento e vibrazione del mondo quando il mondo, per un istante, ascolta il rumore del soffio di vita che lo attraversa.

Intervengono, insieme all’artista e alla curatrice del volume, alcuni degli autori:

Caterina Avataneo, curatrice indipendente
Cecilia Canziani
, curatrice, storica dell’arte
Michele Tocca
, artista

Progetto realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (2022).

https://www.gamtorino.it/it/evento/chiara-camoni-serpentesse/ 

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Tuttifrutti. Weekend’Arte per le famiglie al Castello di Rivoli


A cura del Dipartimento Educazione 
Sabato 16 e domenica 17 settembre ore 11 e ore 16
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli (TO)

A conclusione di Summer School, una grande festa al Castello di Rivoli a cura del Dipartimento Educazione, dedicata a tutte le famiglie per salutare l’estate con un percorso divertente e coinvolgente, che si snoda all’interno e all’esterno del Museo, alla scoperta dei meravigliosi spazi che lo circondano ricchi di opere en plein air. Protagonista dei workshop e della parata sarà il tema del cibo, in particolare i frutti della Terra, sovradimensionati e variopinti, da mangiare con gli occhi. Il Castello di Rivoli è Family and kids friendly con le attività del Dipartimento Educazione, che ogni terzo weekend del mese propone i Weekend’Arte per le famiglie, alla scoperta della Collezione e delle mostre in corso. Il sabato mattina, speciale attività famiglie con bambini 0-3 anni nell’ambito del progetto Nati con la cultura / Nati per leggere, in collaborazione con Sistema Bibliotecario Area Metropolitana di Torino.
Il Museo aderisce a
Nati con la cultura – grazie alla collaborazione tra il Dipartimento Educazione, la Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus e le ASL di riferimento sul territorio – che con il Passaporto Culturale offre ai nuovi nati la possibilità di accedere gratuitamente al Museo con la famiglia, così raccomandando la partecipazione culturale come risorsa per una buona crescita.
Per info e prenotazioni educa@castellodirivoli.org 011.9565213

La galleria d’arte Pirra dedica una personale a Edgardo Corbelli

Pittore del Novecento piemontese, dal linguaggio espressionista e dalla vicenda umana e storica di spessore

La galleria d’arte Pirra dedica una mostra, che si inaugura sabato 16 settembre prossimo, all’artista Edgardo Corbelli, che affermava di “dipingere nudi che sembrano colline, riversi, seduti, distesi come declivi, di dipingere una natura pulsante di energia e percorsa da grande musicalità, come una sinfonia”.

Mutamento e vitalità sono concetti che ben “definiscono” l’opera di Edgardo Corbelli (Torino 1918 – 1989), pittore il cui complesso e difficilmente riassumibile percorso artistico rivela l’incessante ricerca della propria identità e un instancabile esercizio dei propri strumenti comunicativi.

L’arte personalissima di Corbelli ha intrecciato, già a partire dagli anni Trenta in avanti, innumerevoli suggestioni, affinità e riferimenti culturali che sono serviti a mettere sempre più a fuoco le proprie attitudini e scelte espressive. Le opere degli esordi aderiscono “semplicemente” alla natura, per poi fluire rapidamente in un fare più sinuoso, ma saldo nella volumetria, con pennellate decise e accostamenti di colore arditi e vibranti. La visione d’insieme acquista progressivamente un sapore espressionista (ricordiamo i corsi di Oskar Kokoschka frequentati da Corbelli all’Accademia di Salisburgo nel 1958), le sue figure e i suoi paesaggi diventano realtà rivisitata, espressione di un’interiorità ricca di contrasti, di un alternarsi di gioie e drammi, come quello indelebile dell’esperienza dei campi di concentramento vissuta durante la Seconda guerra mondiale.

L’evoluzione artistica di Corbelli è perenne, perché coincide con il suo cammino esistenziale, ma non lo porterà a discostarsi in modo definitivo dal figurativo per l’astratto o l’informale. La sua energia vitale si trasferisce preferibilmente nella figura femminile, che, negli anni, diviene soggetto dominante della sua arte, così come nella stesura delle pennellate e nell’uso del colore, i cui accostamenti definiscono i soggetti e creano rapporti di forze, specialmente quando si manifestano nei registri più alti. In Corbelli, come sintetizza il critico Angelo Mistrangelo, «ogni emozione si trasforma istantaneamente in un’emozione pittorica, così come ogni impennata cromatica equivale, nel suo infuocato furore, a un grido dell’anima […] in una sinfonia di elevata musicalità.»

Fortemente permeato dal suo tempo, tra le tappe che ne hanno maggiormente segnato la vita figurano la frequentazione giovanile dello studio di Emilia Ferrettini Rossotti, l’esperienza tragica della seconda guerra mondiale e l’incontro con Kokoschka all’Accademia di Salisburgo nel 1958. I dipinti del primo periodo risultano così dal tradizionale impianto paesistico ma mostrano un Corbelli già naturalista e avviato verso un processo di relativa semplificazione delle forme. Ufficiale dei Bersaglieri, il dramma della guerra e della prigionia nei campi di concentramento acuiscono un’introspezione dolorosa e un travaglio evolutivo che, sotto l’influsso della lezione di Kokoschka, sfileranno in opere contraddistinte da un segno forte, deformante, non ornamentale, ma diventeranno strumenti espressivi tanto di disagio quanto di vitalità esplosiva.

Nel tempo la pittura di Corbelli procederà disinibita, potente, impetuosa, approdando ad esiti tecnico espressivi in cui predominano l’accensione cromatica, il linguaggio espressionista, estremamente comunicativo, che caratterizza tutta la sua produzione matura, paesaggi, ritratti e soprattutto la figura femminile, su cui maggiormente si concentrerà.

In mostra una selezione di opere, non solo oli e non solo figure, tra cui alcune inedite, come una splendida Venezia del 1964 e un’originalissima Casa nera a Varazze del 1967, che confermano come sia difficile sottrarsi alla seduzione sottile della pittura di Edgardo Corbelli, uno tra i principali interpreti dell’arte piemontese del secondo Novecento, sempre contemporaneo.

La mostra rimarrà aperta sino al 15 ottobre 2023

Mara Martellotta

In mostra alle Ogr: mutanti, sotto un cielo che implode

Mutating bodies, imploding stars

la nuova collettiva delle OGR Torino a cura di Samuele Piazza con opere di Alex Baczyński-Jenkins, Eglė Budvytytė, Guglielmo Castelli, Raúl de Nieves.

INGRESSO GRATUITO

Diversi i temi al centro della ricerca degli artisti in mostra: la trasformazione che si può attivare quando ci si relaziona con i diversi elementi presenti in natura e caratterizzanti il corpo umano, il racconto della fluidità tra universo queer e folklore tradizionale, la sperimentazione di nuove forme di relazione e di desiderio.

OGR Torino

Corso Castelfidardo 22

ingresso gratuito | maggiori informazioni su ogrtorino.it

‘L’autenticità dei ricordi’: Miranda Magistrelli alla galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia

Informazione promozionale

La nuova mostra postuma dedicata all’artista

Si intitola “L’autenticità dei ricordi “ la mostra postuma che, dal 7 al 18 novembre prossimo, la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia dedica all’artista Miranda Magistrelli ( 1927-2007).

L’artista, nata a Magenta nel 1927, primogenita di una famiglia benestante, completò gli studi fino all’avviamento alle Suore Canossiane e già dalla tenera età  ha rivelato un profondo amore per la pittura, tanto da preferirla al gioco. Qualunque strumento era adatto per disegnare e esprimere la sua passione, matite,  pennini ad inchiostro, pastelli, colori ad olio e tempere. Dopo il matrimonio con un  vercellese, non avendo figli, esplose tutta la sua passione per l’arte in tutte le sue sfaccettature, non soltanto dipingendo,  ma scrivendo brevi racconti e poesie. Frequentòbrevi corsi all’Accademia di Brera perfezionando i suoi talenti naturali e fu  tra i soci di un Circolo Culturale Vercellese, intorno al quale si riunirono scrittori, pittori, scultori, coordinati dal Maestro Francesco Giuseppe Rinone, che ha influito molto sulla sua formazione artistica. Questo circolo fu molto stimolante per la vita culturale cittadina. Miranda prediligeva dipingere i fiori, ma nella sua vita artistica ha eseguito anche molti ritratti di donne, nature morte, paesaggi vercellesi e soggetti astratti che completano la sua produzione pittorica.

Per lei la pittura rappresentava l’esigenza fisica e psicologica di evasione dal mondo della nebbiosa provincia piemontese che le stava stretta e di sopperire,  con la sua arte, ai momenti di malinconia tipici delle anime molto sensibili. La sua timidezza, legata all’educazione e al periodo storico in cui è  vissuta, non le hanno permesso di trasformare la sua arte in commercio. Spesso, anzi, regalava i suoi dipinti o li vendeva a prezzi non consoni allaloro qualità artistica, per il piacere di donare a  chi apprezzava il suo lavoro. Dopo la sua morte i nipoti hanno voluto renderle omaggio catalogando tutte le sue opere per la realizzazione sucataloghi monografici curati da Volker e Raffaella Silbernagl. Una mostra permanente  delle opere di Miranda è allestita presso la galleria Silbernagl a Daverio.

Miranda Magistrelli ha esposto in numerose mostre personali e collettive nel Nord Italia, vincendo numerosi premi, quali il Vercelliarte a Palazzo Verga, la mostra Nazionale di pittura a Dorno, nel Pavese,  il Premio Nazionale Santhià,  il premio Leopoldo d’argento di Milano, il Premio Demetrio Casola di Chivasso, il premio nazionale L’Orbita di  Novara e numerosi altri.

Nel percorso dell’artista Miranda Magistrelli si sviluppano molteplici temi, quali le vedute paesaggistiche, gli interni, le figure umane, i contesti floreali che vivono di un’analisi profonda, trovando piena accoglienza all’interno di un’impronta pittoricafigurativa di rara tensione poetica. La strategia dei chiaroscuri, l’equilibrio della prospettiva e il rapporto tra disegno e raffinatezza cromatica evidenziano un tratto sicuro  e di sapientemanualità.  L’artista si dimostra capace di entrare nell’animo della persona e di catturare il sentimento con una risonanza umana sorprendente in cui  lo studio del ritratto e della figura nell’interiorità del sentire e del vivere diventa prevalente. Il richiamo antico del passato si ravviva nei luoghi, negli oggetti, nelle persone in cui i ricordi, gli affetti e i valori travolgono appena l’osservatore.

L’artista cattura l’autenticità  dell’immagine creando nel soggetto un’atmosfera di contemplazione della natura e quello che la circonda nel suo quotidiano all’insegna del sentimento e del richiamo alla vita.

L’immediatezza di Miranda Magistrelli è  compositiva e naturale perché riscopre un tempo perduto colmo di riferimenti perduti e di memoria e di una dimensione reale senza fine.

La pittura quale strumento di indagine si veste di una  carica espressiva essenziale pulsante di vita, di amore e di rispetto per la natura e l’umanità.  Dentro tutto il suo iter vi è la necessità di trasformare il soggetto in sentimento e stato d’animo. Si tratta di un’esecuzione attenta che riporta alla luce un tessuto pittorico fedele al reale e capace di trasmettere al fruitore riferimenti evocativi di intensa emozione.

L’efficacia resa tra il disegno e la sostanza cromatica crea un risultato di lavoro impegnato intriso di notevole padronanza tecnica e aspetto visivo. La figurazione dell’artista Miranda Magistrelli contiene una personalità riconoscibile che risponde ad una sensibilità non comune, capace di arricchire ogni sua opera. I dipinti di Amanda Magistrelli sono creazioni realizzate con una tecnica magistrale e con una realtà pittorica affascinante che ci raccontano un vissuto, un’emozione, un ricordo di forte vena intimistica.

Mara Martellotta

 

Galleria Malinpensa by Telaccia

Corso Inghilterra 51

Tel 0115628220

info@latelaccia.it

La Palazzina di Caccia di Stupinigi apre le porte dei suoi spazi segreti chiusi al pubblico

9 settembre – 25 novembre 2023

PASSEPARTOUT

Dopo il sold out registrato da tutti gli appuntamenti programmati nel 2022 e nella prima metà del 2023,la Fondazione Ordine Mauriziano conferma le visite guidate straordinarie alla (ri)scoperta degli spazi segreti, normalmente chiusi al pubblico, della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Da sabato 9 settembre al 25 novembre saranno attivati i due percorsi che raccontano la storia della Palazzina nelle sue diverse fasi abitative e il progetto architettonico alla base della sua costruzione.

“Passepartout” conduce dietro le porte segrete agli ambienti nascosti della servitù, ai passaggi e ai corridoi ricchi di fascino e di storia e permette di raggiungere la sommità della cupola juvarriana, per camminare lungo i suggestivi balconi concavi/convessi che affacciano sul grandioso salone centrale, guardare da vicino il tetto a barca rovesciata di Juvarra dalla complessa orditura in legno e ammirare dall’alto, dopo aver percorso i 50 scalini di una stretta scala a chiocciola, un panorama unico che si estende a 360 gradi sotto il cervo, simbolo della Palazzina di Caccia di Stupinigi.

 

I PERCORSI

 

“Dietro le porte segrete” è la visita in programma sabato 9 settembre, 14 e 28 ottobre, 11, 18 e 25 novembre, agli ambienti della servitù, ai passaggi e ai corridoi segreti usati per divincolarsi nel dedalo di stanze e raggiungere discretamente le sale e gli appartamenti privati. La visita conduce proprio dietro le porte segrete, negli spazi nascosti dove si muoveva la servitù e dove si trova ancora il quadro dei campanelli automatici che permette di comprendere da vicino il funzionamento di una residenza come quella di Stupinigi.

“Sotto il cervo”, in programma sabato 16 e 23 settembre, 21 e 28 ottobre, 11, 18 e 25 novembre, è una visita “in verticale” al meraviglioso ambiente ligneo che ospita la cupola del padiglione centrale, realizzato da Filippo Juvarra, con una vista mozzafiato a 360 gradi sul paesaggio circostante. Dal grandioso salone centrale ovale a doppia altezza si percorrono 50 gradini per raggiungere la caratteristica balconata ad andamento concavo-convesso e infine arrivare, attraverso una stretta scala a chiocciola di ulteriori 50 scalini, alla sommità della cupola juvarriana per ammirare il particolare tetto a padiglione sorretto da una complessa orditura in legno e riconoscere dall’alto il grandioso progetto architettonico di Juvarra che con perfette geometrie, lungo un asse longitudinale che porta con lo sguardo fino a Torino, realizza un impianto scenografico straordinario per l’epoca.    

 

Per partecipare alle visite guidate è obbligatoria la prenotazione.

Vista la particolarità dei luoghi oggetto della visita, normalmente non accessibili al pubblico, per i percorsi “Dietro le porte segrete” e “Sotto il cervo” i visitatori saranno dotati di caschetto di protezione, per questo motivo possono accedere solo gli adulti e i ragazzi al di sopra dei 12 anni di età ed i gruppi non possono essere superiori alle 10 persone. Per partecipare è necessario essere in buona salute ed in condizioni fisiche tali da permettere di salire, a piedi, alcune rampe di scale. È necessario indossare un abbigliamento comodo e calzature chiuse, come scarpe da ginnastica o da trekking leggero. È vietato l’accesso con borse e/o zaini ingombranti, visto che il percorso è piuttosto impegnativo. È necessario non soffrire di patologie cardiache. A causa degli spazi limitati, non agibili a persone con disabilità, e della stretta scala a chiocciola, i due percorsi sono sconsigliati a chi soffra di claustrofobia o di vertigini e, in generale, a chi non sia in buono stato di salute.

 

Le visite guidate “Passepartout” sono in programma esclusivamente nei giorni segnalati. Durata: un’ora circa.

Il costo del biglietto per accedere a “Dietro le porte segrete” è 22 euro, per “Sotto il cervo” 25 euro.

Per i possessori di Tessera Abbonamento Musei: 10 euro (ingresso gratuito alla Palazzina)

La prenotazione è obbligatoria:stupinigi@info.ordinemauriziano.it

Informazioni al numero: 011 6200633, dal martedì al venerdì 10-17,30.

 

CALENDARIO

_Dietro le porte segrete – Visita agli ambienti e ai corridoi della servitù

Sabato 9 settembre, ore 10.30, 12, 14.30 e 16

Sabato 14 ottobre, ore 10.30, 12, 14.30 e 16

Sabato 28 ottobre, ore 14.30 e 16

Sabato 11 novembre, ore 14.30 e 16

Sabato 18 novembre, ore 14.30 e 16

Sabato 25 novembre, ore 14.30 e 16

 

_Sotto il cervo – Visita alla cupola juvarriana

Sabato 16 settembre, ore 10.30, 12, 14.30 e 16

Sabato 23 settembre, ore 10.30, 12, 14.30 e 16

Sabato 21 ottobre, ore 10.30, 12, 14.30 e 16

Sabato 11 novembre, ore 10.30 e 12

Sabato 18 novembre, ore 10.30 e 12

Sabato 25 novembre, ore 10.30 e 12

 

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

www.ordinemauriziano.it

San Leonardo, templari a Chieri

L’epoca è quella delle Crociate. Gerusalemme è tornata cristiana già da alcuni decenni e tante altre crociate verranno dopo la riconquista araba della città santa verso la fine del dodicesimo secolo. Crociati e pellegrini sono in marcia da tutta l’Europa verso Roma, verso l’Oriente e la lontana Terra Santa.

Passano anche a Chieri, alcuni solo il tempo necessario per rifocillarsi e riprendere il cammino da poveri crociati, altri invece si fermano molto più a lungo e costruiscono, nell’attuale via Roma, una “domus” templare, la chiesa di San Leonardo, l’unico tempio in provincia di Torino posseduto dal potente Ordine medievale di monaci-cavalieri. Un tempo fu precettoria templare e poi divenne un ospedale dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, i futuri cavalieri di Malta le cui croci ottagone si stagliano sulla facciata dell’edificio. Non tutto però fila liscia, templari e chieresi non sempre vanno d’accordo. Deve intervenire addirittura Federico II, l’imperatore svevo nato a Jesi, che tanto amava la nostra penisola. Cerca di fare da paciere tra il neonato comune di Chieri e i Templari per contrasti riguardanti la vendita di case e terreni. Risolve tutto e il documento firmato a Torino tra le parti nel 1245 pone fine alla disputa.
Ma oggi di tutto ciò si sa poco e soprattutto si vede pochissimo. I chieresi sfiorano San Leonardo camminando sul marciapiede e quasi toccano quella meraviglia di portale decorato con formelle in cotto a croce greca alternate a formelle con la croce di Malta. Passano di fronte a secoli di storia e magari non ci fanno neanche caso. Resta ben poco oggi della “domus” dei cavalieri templari e della chiesa citata per la prima volta in una bolla papale del 1141. Dell’antico complesso rimane solo la sala della precettoria che si affaccia su via Roma all’angolo con via Vittorio Emanuele, non lontano dalla chiesa di San Domenico, con un portale gotico sormontato da un grande rosone. Nel 1285 l’intero edificio fu distrutto da un incendio e dopo la soppressione dell’Ordine del Tempio nel 1312 la chiesa passò ai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. La storia mutava anche nel Vicino Oriente.
Con la caduta di Acri (oggi Akko in Israele) nel 1291, conquistata dai Mamelucchi, i cavalieri di San Giovanni furono costretti a fuggire dalla Terrasanta per riparare prima a Cipro e poi nell’isola di Rodi diventando i Cavalieri di Rodi. Obbligati a lasciare l’isola all’arrivo della flotta ottomana nel 1522 ottennero dall’imperatore Carlo V l’isola di Malta e dal 1530 sono conosciuti come Cavalieri di Malta. Il cavaliere di Rodi Tommaso Ulitoto nei primi anni del Quattrocento fece ricostruire l’ospedale e la chiesa di San Leonardo che però cadde in uno stato di totale abbandono. Nell’Ottocento diventò perfino un’officina e il campanile fu abbattuto. Nei primi anni Trenta chiesa e domus templare furono acquistate dai salesiani e divennero parte integrante dell’attuale Oratorio di San Luigi. Della chiesa di San Leonardo è ancora visibile la piccola navata centrale ma non resta nulla dell’ospedale di Santa Croce dei Cavalieri di San Giovanni. All’interno della precettoria sono tornati alla luce, dopo lunghi restauri, preziosi affreschi del Quattrocento che illustrano la Passione di Cristo.
Filippo Re

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

8 – 14 settembre 2023

 

SABATO 9 SETTEMBRE

 

Sabato 9 settembre ore 16.30

IL PALAZZO DELLE MADAME REALI

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours: biografie e ruoli che sono stati oggetto di mostre e focus che, nella visita proposta, occuperanno nuovamente un interessante spazio di approfondimento. Il percorso infatti fornirà una visione generale della collezione conservata in museo, focalizzando l’attenzione sugli anni in cui le due famose Reggenti qui vissero.

La visita si concentrerà sulle opere maggiormente a loro legate: ritratti, oggetti, mobili e scelte decorative in linea con la moda del tempo, traduzioni locali e rielaborazioni delle maggiori influenze provenienti dalle corti europee, che gli artisti del tempo seppero cogliere con sapiente maestria.

Una visita che getta uno sguardo mirato e attento a un importante periodo storico del palazzo.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

DOMENICA 10 SETTEMBRE

 

Domenica 10 settembre

VIAGGIO AL TERMINE DELLA STATUARIA. Scultura italiana 1940-1980 dalle collezioni GAM

GAM – chiude la mostra

Termina oggi la mostra dedicata alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo: quarant’anni contrassegnati da formidabili cambiamenti e da forti scosse stilistiche sia dal punto di vista dei soggetti sia delle tecniche, e che assegnarono un nuovo ruolo alla scultura. La ricca collezione della GAM, oltre che dalle opere di scultura acquisite nel tempo dal museo, ha potuto contare negli anni sul determinante ruolo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che hanno contribuito, con importanti acquisizioni, ad accrescere la raccolta. https://www.gamtorino.it/it/evento/viaggio-al-termine-della-statuaria/

 

Domenica 10 settembre ore 16.30

I FASTI DEL BAROCCO

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Entrare a Palazzo Madama per essere accompagnati in una visita che garantirà un’ampia descrizione del periodo barocco. Nel Palazzo i fasti dell’epoca sono evidenti, roboanti, splendenti: è un vero e proprio linguaggio di lusso che rappresenta la magnificenza della Torino di Sei e Settecento. Filo rosso del racconto saranno gli artisti di corte, i viaggi, il gusto per il collezionismo e, in generale, la passione e la consapevolezza del potere dell’arte. Sarà possibile, infatti, ammirare capolavori quali le tele di Orazio Gentileschi, Bartolomeo Caravoglia, Sebastiano Conca: alcuni dei nomi di spicco esposti nelle sale auliche del museo. Opere che costituivano i sontuosi sistemi decorativi dei palazzi della nobiltà sabauda e della dinastia regnante convergendo in un racconto iconografico tutto da scoprire in una visita ad hoc.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Tra la religiosità dei santi e il delicato realismo di un piccolo paese

Ines Daniela Bertolino espone a Condove, nella romanica chiesa di San Rocco

Mentre ancora raccoglie il plauso di quanti continuano a visitare il suo “Florilegium” ambientato tra le pareti della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (sino al 24 settembre, ne ha ampiamente scritto in queste medesime colonne Gianni Milani), antologia eccellente di fiori e piante, sempre concepita in uno sguardo che s’illumina verso l’alto, personalissima unione che la pittrice ricompone tra sentimenti e natura, squisito cromatismo e una sorta di invitante spiritualità, ecco che ora Ines Daniela Bertolino apre ad un nuovo capitolo del suo lungo excursus con “Color Animae”, nella millenaria chiesa romanica di San Rocco, in quel di Condove, altresì sino al 24 settembre. Dirò subito (magari per qualcuno sarà un peccato, non tenendo io conto della maestosità della costruzione appartenente ai territori di Buttigliera Alta, di quel “naufragare” che deve essere “dolce” a chiunque attraversi quella soglia di antica accoglienza) con una mia preferenza, oggi, per la piccola, intima, raccolta san Rocco.

Se tra quelle colonne, quei piccoli anfratti a formare cappelle appartate, le opere finiscono con l’essere, a tratti, come “soffocate”, “disturbate”, “fuorviate”, dalle pitture di Jacquerio e dei suoi seguaci, tra queste nuove altezze – ultima tappa che ha una lunga strada alle spalle, una sua mostra di una ventina d’anni fa già aveva come titolo “Spazi celesti” – le religiose tele di santi e arcangeli con i delicati scorci del piccolo centro valsusino e l’abbazia che lo domina dall’alto, immersa nei cieli e nelle nubi (Bertolino ce la mostra non soltanto in un verticale in cui un ampio prato verde ci accompagna a raggiungerla, sempre lassù, con grande rispetto, ma anche in un paio d’opere di maggiori dimensioni, l’irta scalinata esterna l’una, colpita sulle sue spesse mura dal colore del sole l’altra ma altrettanto immersa in un immobile panorama fatto di quel blu intenso che la pittrice padroneggia con immensa bravura e con rigore corposo e deciso: il suo colore, per eccellenza), riconquistano appieno i loro spazi più autentici, del tutto liberi da momenti pittorici precedenti, in una esplosione di soggetti e di colori tutti raccolti in sé, a sembrare quasi nuovi, senza briglie, nettamente delineati, pronti a prendere il largo in maniera definitiva. Ad autentica, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di quell’Arte che Bertolino ha ormai raggiunto appieno.

Non tarda e non fatica chi guarda a venire riassorbito all’interno di quella “anima” – “hospes comesque corporis”, avrebbe detto Adriano imperatore, ancora vezzeggiandola – che Bertolino propone. Sospeso quasi nel vuoto, il viso dolente della compassione (nel suo significato più intimo), abbracciato da chiari stormi sullo sfondo e protetto dalla presenza dei piccoli volatili che gli stanno intorno, san Francesco raccoglie in se stesso gli affetti, la natura, le devozioni, l’accoglienza verso gli esseri semplici, la religiosità del Creato, quanto di spirituale sprigiona intorno: simboli, quegli esseri vivi, sì, ma anche cenni realissimi di un “panorama” che è costruito con autentica verità. E ancora un’unione di divino e (quasi) umano in quell’”Arcangelo Gabriele” che ci sovrasta, di splendido taglio, eccelso messaggero e ministro della potenza divina: mentre quell’ala, che fuoriesce dalla tela, prima ancora di incrociare la lunga tromba, e il vasto cielo immerso nel blu intenso (unico l’uccellino a racchiudere in sé forme di colore e di vita che l’avvicina a noi contemporanei) pronto a confondersi nei brevi tratti del rosso, mi collega a quella del giovane angelo violinista del “Riposo” caravaggesco. E certo i ricordi potrebbero via via infoltirsi, una lunga strada di esempi “in piena osservanza dell’iconografia cristiana presenti nei vari movimenti artistici della storia dell’Arte”, come recita la presentazione alla mostra.

La narrazione umana allineata da Bertolino sulle pareti di san Rocco si dipana nell’immediatezza delle vedute di Condove, la piazza del Comune o la chiesa che la ospita, visioni acquerellate di più piccole dimensioni (30 x 21 cm), dove la pittrice cattura i tanti particolari, li circoscrive nel colore che è loro proprio, li rende vivi e tangibili, autentica padrona di un modo di essere artista: “L’acquerello è una tecnica pittorica ricca di fascino e poesia… una tecnica impegnativa e difficile da padroneggiare. La pennellata deve essere sicura e precisa poiché i colori si asciugano rapidamente e tendono a mescolarsi tra loro creando effetti difficilmente correggibili.”

 

 

Bertolino è “tecnica impegnativa e difficile da padroneggiare” e certo non soltanto: e attraverso quella tecnica stabilisce e apre strade nuove con chi la segue e l’ammira. All’inaugurazione si aggira tra i suoi ospiti con delicatezza, come quelle opere esposte all’interno. Perché è leggerezza, sentimento, offerta pittorica. Ha stabilito delle “risonanze” come “Risonanze” è il titolo del libro che ha illustrato un paio d’anni fa con l’apporto delle composizioni poetiche di Franco Luigi Carena: “Risonanza significa l’amplificazione di un suono, il suo echeggiare. Simbolicamente: intelligenza emotiva, cioè la capacità di creare relazioni ideali con se stesso e con gli altri.” E quelle relazioni Bertolino le ha stabilite. Salde. Inconfondibili. Durature.

Elio Rabbione

Nelle immagini, opere di Ines Daniela Bertolino esposte a Condove, nella romanica chiesa di San Rocco: “San Francesco, la predica agli uccelli”, “L’arcangelo Gabriele”, “La piazza di Condove”, “La Sagra di san Michele”.

Karina Chechik: INFINITA NATURA. Earth, our home”

Dal 30 settembre, presso gli spazi di Open Ada, a Torre Pellice, è aperta la mostra dell’artista Argentina

 

Il 30 settembre prossimo si inaugura e si festeggia, presso Open Ada, a Torre Pellice, la mostra dell’artista argentina Karina Chechik, nata a Buenos Aires nel 1966, dal titolo “INFINITA NATURA. Earth, our home”. L’opening sarà dedicato, a partire dalle 16:00 di sabato 30 settembre, non soltanto alla visita guidata delle opere accompagnata dall’artista e il curatore, ma anche da un talk, alle ore 17:00, dedicato agli stili di vita più attenti al rapporto con le piante, gli animali e gli esseri umani. Seguirà un omaggio alle origini bonaerensi della pittrice con un’esibizione di tango alle 18:30 e una milonga all’aperto alle 19:30, spostandosi nel Cortile delle Arti del Caffè Arnaud.

La questione ambientale viene intesa come crisi del rapporto tra uomo e natura e è un tema diventato di grande attualità, dopo secoli di allarmi lanciati da pensatori inascoltati. C’è chi dice che sia necessaria una nuova ermeneutica che in una sola formula coinvolga razionalità e sentimento, materia e spirito, unendo al binomio “Economia/Ecologia” la coppia “Etica e Estetica”.

La nuova mostra “INFINITA NATURA. Earth, our home” si terrà nello spazio culturale Open Ada, gestito dall’Associazione “Decima arte” e diretto artisticamente da Monica Nucera Mantelli, che sottolinea come “nella sua articolata produzione di arte visiva attinente al tema naturalistico (boschi, fiumi, alberi, laghi e foreste), la terra e il cielo della Chechik non siano solo i poli tra i quali si produce ogni manifestazione, ma comprendano anche il mondo intermedio nel quale il concetto di ‘casa fisica’ equivalga al centro spirituale di raccolta di vita e di morte iniziatica.”

L’allestimento di grandi dipinti, fotografie e installazioni è firmato dall’architetto Massimo Ghirardini, curatore indipendente e editore di arte contemporanea.

La mostra propone, proprio durante il mese dedicato al tempo del Creato, una ventina di opere di interconnessione tra noi e il pianeta Terra, utilizzando una tecnica particolarissima che vede l’artista prima fotografare il paesaggio e poi interagire pittoricamente sulle immagini.

Sabato 30 settembre, negli spazi di via della Repubblica 6, dopo la visita guidata dall’artista e dal curatore, alle 17:00 verrà tenuta una conferenza Talk sui temi green “Le quattro E: etica, estetica, economia, ecologia” da parte del naturalista Ippolito Ostellino, cofondatore della piattaforma “La natura torna ad arte”.

MARA MARTELLOTTA

 

“INFINITA NATURA. Earth, our home”

Spazio Open Ada, via Repubblica 6, Torre Pellice (TO)

Orario visite: 15:00/18:00 solo nei fine settimana

Ingresso libero

 

Caffè Arnaud

Via Arnaud 4, Torre Pellice (TO)