Artissima torna con la sua ventottesima edizione, rassegna diretta ormai da cinque anni da Ilaria Bonacossa
La kermesse di arte contemporanea e ‘in programma all’Oval di Torino da venerdì 5 a domenica 7 novembre.
Esporranno 154 gallerie da 37 Paesi, il 56% saranno espositori stranieri, 9 i premi assegnati in fiera con oltre 50 curatori e direttori di giurie. All’Oval le quattro sezioni storiche: Main Section, New Entries, DialogieMonologue e Art Spaces & Editions. Online dal 4 al 9 novembre e fisicamente in tre mostre collettive nel padiglione fieristico saranno visitabili le tre sezioni di Artissima XYZ, la piattaforma digitale che propone le tre sezioni PresentFuture, Back to the future e Disegni.

Anche una mostra d’arte può essere “partecipazione”. Impieghiamo tecniche personali, le più diverse, cerchiamo di guardare dentro quegli occhi, in tutta la loro profondità, ricordiamo la saggezza e la felicità di un tempo, diamo vita ai volti oscurati, alle sensazioni e alle emozioni, ai dolori che crescono di giorno in giorno e alle fughe sperate, alle urla e alle marce di quelle donne che ancora tentano la loro flebile rivoluzione, ma fino a quando?, alla nutrizione che viene sempre meno e ai volti dei bambini che cercano cibo, allo strazio di quelle madri e di quei padri costretti a vendere un figlio per poter sfamare gli altri rimasti a casa. Affidiamo allora a venti artisti, con la scultura, con l’acquerello, con la pittura, con la ceramica raku, l’idea e il compito di guardare a quell’universo femminile. Sono Franca Baralis, Ines Daniela Bertolino, Nadia Brunori, Raffaella Brusaglino, Luca Ciavarella, Luisella Cottino (di rilievo il suo acquerello “Non solo macchie blu”, la fuga di tre donne in un oscuro paesaggio di solitudine e rovine), Giuliana Cusino (i suoi colori – “Dalla finestra” – anche nella forzata reclusione), Piero Della Betta, Elisa Donetti, Maria José Etzi, Giuseppe Garau, Sonia Girotto, Susanna Locatelli (“Fatima”, una terracotta), Enrico Massimino, Mahtab Moosavi (significativa l’idea arabeggiante e soprattutto prosciugata di “Guardami” e “Abbandonatemi”), Patrizia Moretti, Oscar Pennacino, Elena Piacentini (ancora una fuga, in un panorama che sa di guerra e distruzione, di una madre con i suoi figli), Mara Tonso e Nino Ventura.
Da sabato 6 novembre prossimo dalle 18 si aprirà una nuova mostra retrospettiva digitale dedicata allo scultore Osvaldo Moi, dal titolo “From the world’s rooftop/ dal tetto del mondo”, opere scelte dal 2003 al 2021, a cura di Monica Nucera Mantelli.
su qualsiasi dispositivo, quali smartphone, tablet e PC, connessi alla rete, le oltre ottanta opere in rassegna, prodotte in poco più di un ventennio dallo scultore originario di Silius, in provincia di Cagliari. La mostra è suddivisa in tre sezioni, di cui la prima è dedicata alle opere ispirate alle “Religioni, difese e Superstizioni”; la seconda illustra i lavori che rappresentano denunce, fughe e abbandoni; la terza è dedicata al tema delle bellezze e delle elevazioni.
Osvaldo Moi, che ha svolto la professione di elicotterista come Sottoufficiale, sin dall’infanzia ha mostrato una propensione per l’arte della scultura e per la performing art. La sua vena creativa ha preso avvio a scuola, quando, lontano dagli occhi della maestra, utilizzava i temperini per intagliare le matite, creando così piccole sculture.
In questo ambito ha realizzato numerosi progetti benefici, tra cui il Trofeo per la gara di Golf del Monte Carlo Golf Club organizzato da Helga Piaget per la Fondazione Passion Sea. L’organizzazione no profit sostiene temi molto cari all’artista, quali la sfida umanitaria volta a ripristinare la qualità dell’acqua sul pianeta, a favore di un approccio più consapevole dell’importanza di proteggere i mari, gli oceani, i laghi e i fiumi. Molti anche i ritratti da lui realizzati, tra cui quello di Giorgio Napolitano, Emanuele Filiberto di Savoia, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, il principe Alberto II di Monaco, Renato Zero, Silvio Berlusconi, Walter Veltroni e Vittorio Sgarbi.
