4 – 10 febbraio 2022
SABATO 5 FEBBRAIO
Sabato 5 e domenica 6 febbraio
PRO-FILI di donne
GAM – progetto educativo
Il progetto PRO-FILI, fa parte delle iniziative promosse dall’Associazione L’Altra Riva Onlus nell’ambito dell’iniziativa FaRete Arte, finalizzate alla prevenzione della violenza nelle relazioni affettive e destinato a piccoli gruppi di donne, con il contributo dalla Città di Torino Divisione Servizi Sociali. Condotto da Stefania Como, direttrice dello Studio EducArte, Scuola di counseling artistico di Torino in collaborazione con il Dipartimento Educazione GAM il percorso ha visto la partecipazione di sei gruppi di donne ed è iniziato nel dicembre 2019; ha avuto come punto di partenza la mostra di Primo Levi e le Collezioni Permanenti della GAM. Le suggestioni della visita al museo hanno introdotto le partecipanti al tema dell’autoritratto e del ritratto legati in maniera inseparabile da quello dell’identità della persona. La fase conclusiva del progetto prevede l’integrazione e l’unione di tutti i lavori delle partecipanti in un’istallazione nell’Area Educational GAM nei giorni 5 e 6 febbraio 2022. Dalla riflessione individuale, attraverso il confronto nel gruppo e il “fare” insieme con l’obiettivo di creare un oggetto artistico che rappresenti concretamente la possibilità di un incontro e di una crescita comune tra le donne.
Info https://www.gamtorino.it/it/eventi/pro-fili-di-donne
Sabato 5 febbraio ore 16
NATURA IN MINIATURA: I BONSAI. L’ARTE AL SERVIZIO DELLA NATURA
MAO – incontro nell’ambito della mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese
Incontro con Massimo Bandera, esperto bonsaista.
Ingresso libero
GIOVEDI 10 FEBBRAIO
Giovedì 10 febbraio
CARLO LEVI. VIAGGIO IN ITALIA: LUOGHI E VOLTI
10 febbraio – 8 maggio 2022
GAM – Apertura nuova mostra
a cura di Elena Loewenthal e Luca Beatrice In collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori
In occasione dei centoventi anni dalla nascita di Carlo Levi, la GAM di Torino, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, dedica all’artista una mostra che si inserisce all’interno di un articolato progetto di incontri, riflessioni e approfondimenti per rileggerne la figura di pittore, scrittore, intellettuale, giornalista, protagonista della vita culturale e sociale per buona parte del Novecento italiano. La complessità di Carlo Levi riemerge attraverso “Tutta la vita è lontano” la rassegna a cura della Fondazione Circolo dei lettori con GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Museo Nazionale del Cinema tra pittura, letteratura, narrativa, fotografia e cinema. Con 30 dipinti realizzati da Carlo Levi tra il 1923 e il 1973 la mostra allestita negli spazi della Wunderkammer della GAM si focalizza sulla geografia complessiva dell’esistenza dell’artista, tra Nord e Sud dell’Italia.
Info: www.gamtorino.it
Giovedì 10 febbraio ore 17
ORIGAMI IN MOSTRA
MAO – attività per famiglie nell’ambito della mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese
La passeggiata nella mostra temporanea Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese. La collezione Perino accompagna adulti e bambini all’esplorazione dei soggetti rappresentati sui kakemono, gli affascinanti dipinti su rotolo giapponesi, in un viaggio tra animali, piante, fiori e i loro significati simbolici. Dopo la visita alla mostra, in laboratorio si realizzeranno soggetti a tema con la tecnica dell’origami.
Età consigliata da 6 anni in su.
Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto in mostra € 8 (gratuito con Abbonamento Musei)
Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it
Giovedì 10 febbraio ore 19.30
LE MILLE E UNA DECLINAZIONI DELL’AMORE NELLE OPERE DEL MAO
MAO – visite guidate a cura di Theatrum Sabaudiae
Il percorso di visita condurrà i partecipanti alla scoperta delle opere d’arte del museo accomunate dal tema amoroso e sessuale in ambito buddhista e induista. L’apprezzamento dell’estetica delle opere del Subcontinente indiano e della Regione himalayana andrà di pari passo con l’approfondimento di tematiche connesse alla sfera amorosa nelle sue innumerevoli sfumature, dalla castità al tantra.
Costo: 6€ a partecipante
Costi aggiuntivi: biglietto d’ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei.
Info 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)
Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.
| Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO. Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html |
Gli anni vanno dal 1923 al 1928. Sono gli anni della formazione artistica, severa ed organica, di Alda Besso (Genova, 1906 – Torre Pellice, 1992) pittrice di prim’ordine, ma anche colta e intuitiva designer, nonché progettatrice d’arredi e raffinata maestra di grafica.
più significativi centri di cultura della città, agli anni di studi formativi di Alda Besso. Curata da Francesco De Caria, Donatella Taverna e Fratel Alfredo Centra (direttore dell’Istituto) e corredata da un quaderno – catalogo con contributi dei curatori e di Pino Mantovani, la rassegna espone una quarantina abbondante di opere, materiali d’Accademia degli anni a cavallo dei decenni Venti e Trenta, pervenuti alla morte della Besso alla “Raccolta d’Arte De Caria Taverna”.
E infine paesaggi, in cui s’avvertono, nell’essenzialità linguistica e nelle campiture nette e geometriche dei colori e degli sfumati gli echi accesi di quel “Secondo Futurismo”, che forte presa ebbe sulla Besso, così da indurla nel ’32 a dipingere proprio, e in modo esplicito, una significativa “Natura morta futurista”. Sottolinea Francesco De Caria: “Il materiale artistico e documentale che proponiamo al pubblico consente di seguire – attraverso l’esperienza di Alda Besso – le tappe del percorso di formazione artistica all’‘Albertina’ di Torino, dalle prime prove al diploma superiore, in un periodo – gli anni Venti – in cui all’Accademia torinese insegnavano personalità di altissimo livello. Molti di loro – Giacomo Grosso, Cesare Ferro, Giulio Casanova, Luigi Onetti, Edoardo Rubino e altri – fanno parte del panorama artistico torinese e nazionale e le loro firme, apposte sui saggi della Besso, compaiono in vari documenti esposti, tra altre firme purtroppo non decifrabili”. Firme di illustri artisti e docenti a comprovare la visione di compiti in aula, con tanto di sigilli in ceralacca a retro, in cui scorrono progressi o tentennammenti o “pericoli” di fuga in avanti, dov’è facile riconoscere la “baldanza” della giovane Besso. Ma anche la positiva forza di insegnamenti mai dimenticati e che saranno, negli anni, scuola-guida del suo lavoro d’artista. Pur libera e vera.

Parigi è la cornice entro la quale si muove la nuova esposizione ospitata nelle sale del Museo di Arti Decorative della Fondazione Accorsi Ometto, apertasi il 21 ottobre scorso e visitabile fino al 30 gennaio prossimo.
L’artista siciliano, tra i più noti nel campo dell’arte contemporanea, che abita qui dal 2001, vi ha trasferito il ricordo della vita precedente ricreando l’atmosfera intima della casa natale di Acireale attraverso i mobili e gli oggetti che l’hanno visto crescere.Le vetrinette colme di variopinte e preziose ceramiche di Caltagirone, le rustiche anfore in terracotta, l’ammaliante pupo siciliano, il leggendario Orlando protagonista della Chanson de Roland trattato dai pupari, i giocattoli dell’infanzia e, appesi alle pareti, i primi dipinti figurativi e i bozzetti delle scenografie di cui è stato maestro, basti pensare ai lavori per “Le sedie” di Jonesco, “il vangelo secondo San Matteo” di Pasolini, il “Viaggio” di De Sica, parlano della formazione ricevuta in una famiglia amante della bellezza, della cultura, della musica e dell’arte figurativa.
conservato con religiosa dedizione accanto alle fotografie che la ritraggono giovane e bella.La sensibilità di Tornatore si riversa anche sulla natura e sugli animali, tra i tanti che possiede quelli ritenuti i più fedeli amici sono i 7 cani e i 4 cavalli che lo ripagano con momenti di spensieratezza.
tranquillità della vita semplice senza il clamore e la mondanità che disturberebbero la sua predisposizione alla meditazione.
sperimentazione non basata su basi scientifiche bensì su una sua personalissima percezione cosmologica della natura e dell’universo. Al di là della grande finestra si delineano l’incantevole visione del paesaggio monferrino e il giardino dove gareggiano il verde delle conifere, il giallo e l’arancio degli agrumi di Sicilia con l’esaltante rosso delle foglie dell’acero che si accende miracolosamente, dopo il riposo invernale, nella bella stagione. Tutto è di stimolo al personalissimo infinito viaggio nell’indagare i misteriosi fenomeni del creato attraverso opere che denotano uno stile unico e immediatamente riconoscibile.