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Comau, tecnologie innovative per l’ambiente

 Il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra, data simbolica nella quale si rinnova l’impegno per promuovere la salvaguardia del pianeta. Per il 2022 aziende, istituzioni e cittadini, sono invitati ad agire e innovare: è il momento di creare una partnership per il pianeta, per preservarlo e proteggerlo. Negli ultimi decenni, insieme ai cambiamenti climatici, la domanda di risorse ha continuato a crescere, minacciando sempre più l’ambiente che ci circonda. Anche l’economia deve fare i conti con risorse finite. Alla transizione verso un’economia circolare – capace di mettere in discussione la logica dell’usa e getta tipica del modello di sviluppo lineare – si è aggiunta la necessità di raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio. Agire in modo responsabile verso le risorse del Pianeta significa intraprendere azioni per minimizzare e neutralizzare i propri impatti ambientali. Con l’economia circolare i prodotti e i loro componenti sono progettati per essere recuperati o riciclati per prolungare il loro ciclo di vita a tutto vantaggio dell’ambiente.

Proprio in quest’ottica Comau sta utilizzando la propria esperienza nei sistemi e prodotti di automazione per lo sviluppo di processi innovativi, nonché di soluzioni ingegneristiche flessibili e modulari nel campo dell’elettrificazione. Con l’aumentare del numero di veicoli elettrici, aumenterà di conseguenza il numero di batterie che raggiungeranno la fine del loro ciclo di vita. I processi per il loro smontaggio negli impianti di riciclaggio – attualmente eseguiti manualmente – richiedono il rispetto di elevati standard di sicurezza a causa dei pericoli legati alla gestione di materiali ad alta potenza elettrica. A questi, si aggiungono implicazioni dal punto di vista ergonomico: lo smontaggio manuale, infatti, richiede la movimentazione di carichi pesanti. Il problema potrebbe essere risolto con l’introduzione di apparecchiature automatiche che permettano di ridurre il tempo di ciclo per lo smontaggio delle batterie. Uno smontaggio robotizzato porterebbe anche all’estrazione di elementi più puri e preziosi dalle batterie che potranno così essere riutilizzati per nuove batterie.

Il progetto Flexible Battery Dismantling (Flex-BD) – supportato da EIT Manufacturing, comunità di innovazione finanziata dall’Unione Europea all’interno di EIT – a cui sta lavorando Comau insieme ad altri partner, ha come obiettivo l’automatizzazione di tutte le operazioni di smontaggio delle batterie, generando quindi un impatto positivo sulla salute e sicurezza delle persone. Inoltre, dal punto di vista qualitativo il processo di smontaggio sarà maggiormente ripetibile e standardizzabile, riducendo gli sprechi e ottimizzando il riutilizzo delle materie prime dei pacchi batteria.
La flessibilità dell’automazione sarà assicurata grazie all’utilizzo di metalinguaggi e approcci autoadattativi, che permetteranno l’impiego di Flex-BD in un’ampia gamma di famiglie di prodotti, garantendo il miglioramento della produttività complessiva dell’impianto di riciclaggio.

“L’automazione può essere di grande aiuto per la gestione del fine vita dei prodotti. Da sempre costruiamo e integriamo robot industriali e, le competenze sviluppate all’interno del nostro Innovation Office negli ultimi anni, si sono rivelate molto importanti. spiega Paolo Tebaldi, Business Development Comau.

Affinché la transizione energetica sia realmente sostenibile non è solo necessario produrre in modo efficiente tecnologie all’avanguardia per l’elettrificazione, ma anche gestire l’impatto ambientale collegato al fine vita delle batterie stesse. Per questo Comau, insieme ad altre otto aziende, ha firmato un Memorandum of Understanding per sviluppare una catena del valore nazionale per la gestione del fine vita delle batterie al litio provenienti dal settore automotive. In questo ambito Comau si occupa dello sviluppo di soluzioni automatizzate per il disassemblaggio e il ri-assemblaggio dei pacchi e moduli batteria nel rispetto degli standard di sicurezza, dando il proprio supporto anche alle attività di progettazione dei nuovi pacchi batteria.

Ne è un esempio il suo progetto HR-Recycler – finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 della Comunità Europea – con il quale Comau mira allo sviluppo di un impianto di riciclaggio ibrido uomo-robot per apparecchiature elettriche ed elettroniche operante in un ambiente interno. L’obiettivo fondamentale del sistema sarà quello di sostituire le attività manuali – costose, rischiose e dispendiose in termini di tempo – di pretrattamento dei materiali dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) con procedure robotizzate per la classificazione di dispositivi elettrici/elettronici, il loro smontaggio e smistamento dei componenti.

Con lo sviluppo di questi progetti, Comau contribuisce concretamente al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite 7, 9, 12 e 17 che, attraverso la realizzazione di robuste partnership e la cooperazione globale, promuovono la gestione responsabile dell’energia, la costruzione di infrastrutture resilienti, innovative e sostenibili e l’adozione di un approccio rispettoso dell’ambiente.

“Puliamo il mondo” a Volpiano

Sabato 23 aprile nella zona degli impianti sportivi


Ritrovo alle 14 all’ingresso del campo di atletica di via San Grato, con guanti e mascherina

Sabato 23 aprile il Comune di Volpiano, in collaborazione con Legambiente, organizza «Puliamo il mondo», per rimuovere i rifiuti abbandonati nella zona degli impianti sportivi; ritrovo alle 14 all’ingresso del campo di atletica di via San Grato 110, con guanti e mascherina. L’iniziativa è accompagnata dalla distribuzione, nei giorni precedenti, delle borracce in alluminio agli alunni del primo anno della scuola primaria di Volpiano, con l’obiettivo di promuovere comportamenti «plastic free» e salvaguardare l’ambiente.

Commenta Luca Ferrero, assessore all’Ecologia del Comune di Volpiano: «Riprendiamo questa iniziativa dopo due anni di fermo dovuti alla pandemia. Cerchiamo di sensibilizzare quanto più possibile i cittadini per contenere al massimo il fenomeno delle discariche abusive e soprattutto l’abbandono di rifiuti di ogni genere nelle campagne e sui bordi delle strade. La corretta gestione del rifiuto è ciò che serve per contribuire concretamente alla salvaguardia del pianeta. Spero che a questo evento partecipino numerosi giovani perché è proprio da loro che dobbiamo aspettarci un vero cambiamento; insieme alle nuove generazioni dobbiamo impegnarci al massimo su questo tema».

Comunità energetiche, il bando ai Comuni del Pinerolese

I COMUNI DEL PINEROLESE SI AGGIUDICANO 230.000 € DI UN BANDO COMPAGNIA DI SANPAOLO PER SVOLGERE GLI ASSESSMENT NECESSARI ALLA COSTITUZIONE DI COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI

Alla base un forte coordinamento di territorio espresso nella costituzione dell’associazione di scopo comunità energetica del pinerolese

Acea pinerolese ne ha seguito l’ideazione e attuerà la progettazione e la candidatura ai successivi bandi pnrr con la realizzazione da fine anno

 

 I Comuni, coordinati dall’ATS Comunità Energetica del Pinerolese e grazie al contributo tecnico della loro multiutility Acea Pinerolese, si sono aggiudicati 230.000 euro del bando Next Generation We di Fondazione Compagnia di San Paolo. Il finanziamento trasformerà in realtà il sogno dei Comuni di costituire diverse Comunità energetiche che vedranno come territori di sviluppo proprio Pinerolo, le valli e l’area di pianura e daranno una notevole spinta in avanti alla realizzazione che sarà coordinata così come lo è stata la candidatura vincente al Bando da Acea Pinerolese.

L’aggiudicazione del Bando – ha dichiarato Francesco Carcioffo, AD di Acea Pinerolese Industriale Spa – è un importantissimo obiettivo raggiunto da parte dei Comuni al fine di poter agevolmente concludere le fasi di studio delle varie comunità energetiche che potranno costituirsi nel Pinerolese. L’aggiudicazione testimonia la coesione e il forte lavoro di squadra dei Comuni, che con il nostro supporto e coordinamento, in qualità di Azienda del territorio con elevate competenze specifiche nel settore e il prezioso contributo del Prof. Angelo Tartaglia, porterà alla costituzione di numerose e diverse Comunità energetiche Rinnovabili che daranno sempre maggior concretezza all’impegno di smarcarsi dalle fonti fossili, sottoscritto dai comuni pinerolesi nel 2019  che ha portato alla costituzione della  prima OIL FREE Zone. Il pinerolese diventa sempre più un polo di rilevanza nazionale per le CER dopo aver dato battesimo alle prime Comunità energetiche Condominiali d’Italia.”

I Comuni del Pinerolese hanno saputo farsi trovare pronti ed uniti” – dichiara il Consigliere Scalenghese Emanuel Giraudo, Presidente dell’A.T.S. Comunità Energetica dei Pinerolese, entità giuridica costituita dalla maggior parte dei Comuni del Pinerolese – “Si tratta di un percorso nato qualche anno fa che ci ha portati a dotarci di una struttura stabile a partecipazione Comunale: l’Associazione Temporanea di scopo Comunità Energetica del Pinerolese. Abbiamo predisposto un progetto corale, grazie all’aiuto di ACEA Pinerolese, Politecnico di Torino ed Environment Park, presentando sette domande in rappresentanza dell’intero territorio: Scalenghe e Vigone per tutta la pianura; Pragelato, Pomaretto ed Inverso Pinasca per la Val Chisone e Germanasca; Cantalupa per la Val Noce e, infine, Torre Pellice in rappresentanza della Val Pellice. Tutte le domande sono state finanziate riconoscendo il valore di un territorio che sa coordinarsi ed accordarsi. Questo contributo deve essere il volano per portare sul territorio i fondi del PNRR e contribuire attivamente al processo di transizione energetica.”

UPS Italia pianta 200 alberi a Torino

In collaborazione con International Tree Foundation ed EarthDay.org

UPS Italia, rinnovando l’impegno per rendere più sostenibili le proprie attività nel mondo, ha piantato 200 alberi a Torino nell’area di Strada del Portone (identificata insieme ai responsabili dell’Unità Operativa Alberate dell’Area Verde della Città di Torino), in collaborazione con International Tree Foundation ed Earthday.org.
All’evento, che si è tenuto ieri, hanno partecipato Alice Ravinale, consigliera comunale della Città di Torino e Britta Weber, UPS Italia Country Manager, con lo staff management dell’azienda.
“La Città di Torino è impegnata nell’elaborazione di strategie di adattamento e di mitigazione ai cambiamenti climatici. Uno dei nodi è la piantumazione di nuovi alberi – racconta l’assessora alle Politiche ambientali della Città di Torino Chiara Foglietta -. Ci siamo candidati alla call europea per le 100 città climate neutral entro il 2030 e abbiamo bisogno che ogni soggetto faccia la propria parte per arrivare a questo risultato. Siamo felici di aver contribuito al raggiungimento del risultato di oggi, sperando che ne seguano molti altri”.
“Ringrazio UPS Italia per aver scelto Torino per la messa a dimora di 200 nuovi alberi – commenta l’Assessore alla Cura della città e al Verde della Città di Torino Francesco Tresso –. Per la nostra amministrazione è fondamentale collaborare con partner e aziende del territorio che siano sensibili alle tematiche di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di contribuire insieme a valorizzare e incrementare il verde urbano. È anche grazie a queste iniziative che negli ultimi due anni abbiamo messo a dimora 50 mila nuovi alberi per creare nuovi boschi urbani, con lo scopo di potenziare i corridoi ecologici, favorire la biodiversità e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici nelle aree urbane. Torino è inoltre tra le 138 città inserite nell’elenco delle Tree Cities of the Word, il prestigioso riconoscimento assegnato dalla FAO e dalla Arbor Day Foudation alle città che maggiormente si contraddistinguono per la gestione e la cura del verde urbano”.

“Siamo impegnati a fare sempre di più per sostenere le comunità in cui operiamo e viviamo, anche proprio qui a Torino – afferma Britta Weber, Country Manager di UPS Italia –. Ci siamo posti l’obiettivo di piantare più di 50 milioni di alberi entro il 2030, e nell’ultimo anno abbiamo realizzato più di 50 iniziative ambientali a livello globale, contribuendo a ridurre gli effetti del cambiamento climatico nelle zone urbane.”
L’obiettivo di piantare 50 milioni di alberi in tutto il mondo entro il 2030 dalla Fondazione UPS contribuirebbe, nei prossimi 40 anni, all’assorbimento di 4 milioni di tonnellate di carbonio dall’atmosfera, il filtraggio di 3,55 miliardi di metri cubi di acqua di deflusso e quasi 8.000 tonnellate di particolato microscopico nell’aria, rimuovendo così 289.000 tonnellate di inquinamento chimico dell’aria, e generando un ritorno economico di 16,45 miliardi di dollari in benefici ambientali.
UPS (NYSE:UPS) è una delle maggiori società di spedizione pacchi al mondo, con un fatturato di 97,3 miliardi di dollari e fornisce un’ampia gamma di soluzioni logistiche integrate per i clienti in più di 220 Paesi e territori. Concentrati sull’obiettivo di “far avanzare il nostro mondo consegnando ciò che conta”, gli oltre 534.000 dipendenti dell’azienda condividono una strategia espressa in modo semplice e messa in pratica con efficacia: il cliente prima di tutto, le persone al comando, l’innovazione al centro. UPS è impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale e a sostenere le comunità che serve in tutto il mondo. UPS assume, inoltre, una posizione irremovibile a sostegno dei valori della diversità, dell’uguaglianza e dell’inclusione. La società è presente online col suo sito www.ups.com; ulteriori informazioni sono disponibili su www.pressroom.ups.com e www.investors.ups.com.

 

L’acqua, il nostro tesoro blu

Fondamentale per la nostra sopravvivenza, non è inesauribile come pensiamo. Ogni azione individuale anti-spreco è determinante.

Docce da 10 minuti, acqua che scorre inutilmente per lavarsi o fare le pulizie domestiche, tubature difettose e sistemi di irrigazione per giardini e terrazzi accesi senza limiti.
Si calcola che il consumo di acqua giornaliero pro capite è di circa 150 litri, che lo scarico del wc ne utilizza almeno 12, mentre per fare una lavatrice ce ne vogliono dai 40 ai 120.
Il 22 marzo scorso si è celebrata la Giornata Mondiale dell’acqua, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, per celebrare questa preziosissima e vitale risorsa che non è illimitata come attualmente si crede perché facile da reperire con gesti automatici. Questa ricchezza naturale va risparmiata, salvaguardata e impiegata con rispetto e in maniera meno egoistica.

Dall’errato e sconsiderato utilizzo domestico, alle problematiche legate alla agricoltura (il primo settore in Europa con un consumo di acqua pari al 40%), alla pandemia che ha sconvolto le abitudini contribuendo all’aumento del suo uso casalingo, ma anche a settori come la moda che concorrono al suo sperpero (per produrre capi di abbigliamento se ne vanno migliaia di litri), “l’oro blu” viene consumato con poco riguardo e il nostro paese, purtroppo, vanta un record negativo circa gli sprechi.
Comportamento e atteggiamento sono fondamentali. Cominciare ad agire in favore della conservazione, evitarne l’eccessivo e irresponsabile uso attraverso nuove abitudini e mettersi, come individui, in una posizione di centrale importanza è oramai irrinunciabile. E’ necessario convincersi che ogni singolo gesto non è inutile ma determinante e che “tanto qualcuno ci penserà” non funziona più, bisogna agire e sentirsi parte di quella collettività che si muove in favore del bene comune.

Come possiamo fare la nostra parte? Quali sono gli accorgimenti da mettere in atto per moderare il consumo di questo bene prezioso, fonte di vita, che non è inesauribile come erroneamente si pensa?

Come prima cosa dovremmo essere sicuri che i contatori e le tubature della casa che abitiamo siano a posto controllando, per esempio, che il numero di litri quando usciamo di casa e quando rientriamo siano gli stessi. E poi semplici accorgimenti come non lasciare scorrere l’acqua della doccia quando ci si insapona, chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti o ci si rade, utilizzare una bacinella quando si lavano i piatti, fare la lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, lavare la macchina con il secchio e non con il tubo.
Lo sapete poi che si possono innaffiare le piante con l’acqua utilizzata per lavare frutta e verdura e che se lo si fa la sera quest’ultima evapora più lentamente? Il riciclo è un sistema molto efficace per non sciupare l’acqua e possiamo attuarlo in differenti modi come per esempio raccogliendo l’acqua piovana o quella dello scolo dei condizionatori. Questa metodica del risparmio e dell’uso corretto dell’acqua deve valere anche fuori quando si va in palestra, in albergo e in ogni luogo dove è a nostra disposizione. Comunicare e condividere le nostre nuove abitudini, parlarne con gli altri è, inoltre, una occasione importante per innescare una catena di buone azioni anti-spreco.

Anche il processo di imbottigliamento aumenta il dispendio di questo composto chimico trasparente e bere quella “del sindaco” a casa come fuori è senza dubbio un altro modello di saggia condotta da seguire, ma se proprio non possiamo fare a meno dell’acqua confezionata, tanto per rimanere in tema di protezione ambientale, utilizziamo almeno quella contenuta in vetro e non in plastica.
Insomma da qualche parte bisogna cominciare, è necessario prendere coscienza dei pericoli che le risorse naturali, come l’acqua, corrono se continuiamo farne un uso sconsiderato, è doveroso muovere le coscienze, la nostra attraverso le buone azioni e le altre attraverso la condivisione, e, infine, è indispensabile agire con la consapevolezza che dobbiamo essere noi in prima persona a difendere il nostro pianeta.

Maria La Barbera

Plasticfree a Carmagnola vuole recuperare mezzo milione di chili di rifiuti

L’associazione Plasticfree per il 9 e 10 Aprile 2022 ha organizzato un evento nazionale di Clean Up che vedrà partecipare oltre 300 città Italiane con l’obiettivo record di rimozione di 500.000 kg di rifiuti!
“Come Carmagnola – spiegano i promotori – saremo presenti Domenica 10 Aprile nuovamente nel tratto disastrato di rifiuti di via Sommariva (nei pressi della piccola zona industriale) a Carmagnola, con il ritrovo per tutti i volontari che aderiranno all’iniziativa alle ore 9:30 al fondo del parcheggio dell’Acqua e Sapone”. La mattinata sarà patrocinata come sempre dal Comune di Carmagnola e durerà massimo 2 ore.
L’evento è aperto alle persone di tutte le età (per i minori di 16 anni servirà compilare un modulo da parte dei genitori).
L’iscrizione alla mattinata è obbligatoria e gratuita al seguente link
A tutti i partecipanti verrà richiesto di portare con se solamente un paio di guanti (che verranno forniti se mancanti) e a tutti i volontari verrà regalata la t-shirt di Plasticfree.
A fine evento si farà  un calcolo dei rifiuti raccolti con foto del “bottino” raccolto

Le erbe nel piatto con il Museo Regionale di Scienze Naturali

Scienze in città Primavera 2022

Domenica 3 aprile

Erbe nel piatto

  • Prosegue il ciclo di incontri gratuiti, su diversi argomenti a carattere naturalistico, organizzati dalla Sezione Didattica del Museo Regionale di Scienze Naturali, dal 26 marzo al 5 giugno.

Domenica 3 aprile alle ore 9.30 è prevista una passeggiata lungo il fiume, di due ore e mezzo circa, alla scoperta di comuni erbe spontanee commestibili, delle loro qualità e dei diversi possibili impieghi. Consigliato taccuino per gli appunti e per l’allestimento di un erbario di campo, tematico. Saranno distribuite ricette della tradizione per riscoprirne i piatti tipici.

Luogo di ritrovo: Madonna del Pilone, c.so Casale 195, Torino

Prenotazione obbligatoria compilando il modulo al link: https://forms.gle/KMzAx71PFqYNEJEV6

Info: tel. +39 011 4326307 e-mail didattica.mrsn@regione.piemonte.it

La guerra del gas

A cura di lineaitaliapiemonte.it

La scelta di spostare i nostri approvvigionamenti di gas dalla Russia agli Stati Uniti non sarà a costo zero sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. Facciamo due conti e chiediamoci se dell’ ambiente importa ancora a qualcuno
Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/03/30/mobile/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-guerra-del-gas-di-marco-corrini.html

Emergenza climatica, alla Cavallerizza la proiezione del documentario Legacy 

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Il Glasgow Climate Pact e gli aggiornamenti scientifici dal VI Assessment Report dell’IPCC

 

Università di Torino, Aula Magna della Cavallerizza Reale Venerdì 1° aprile 2022, ore 16:00-19:45

INCONTRO E PROIEZIONE DEL FILM LEGACY
ALL’INTERNO DELLA ‘NOTTE DELLA GEOGRAFIA’

 

Il Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino – Corso di Laurea Magistrale in Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio e il Green Office di Ateneo UniToGO, in collaborazione con il Festival CinemAmbiente, organizzano, venerdì 1° aprile, dalle 16 alle 19.45, presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale, un incontro di discussione interdisciplinare sull’emergenza climatica, che si concluderà con la proiezione del documentario Legacy di Yann Arthus-Bertrand, proiettato a Glasgow in apertura della 26° Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. …

“Green communities”, c’è anche il Piemonte

Le Terre del Monviso, con altre due aree in Emilia Romagna e Abruzzo, saranno uno dei progetti pilota

Il presidente Cirio e il vicepresidente Carosso: “Un risultato importante che premia la nostra capacità progettuale,

ma è solo l’inizio. Con il bando di settembre e le nuove aree interne daremo supporto,

risorse e futuro a tutte le vallate della montagna piemontese”

Il Piemonte è una delle tre regioni italiane scelte dal Governo per lanciare il progetto sperimentale delle “Green communities”, ovvero comunità locali costituite da territori rurali e di montagna che intendano sfruttare in modo equilibrato tutte le risorse principali di cui dispongono. Previste dalla legge di stabilità del 2016, potranno ora contare su risorse importanti in arrivo grazie al Pnrr che stanzia in particolare 135 milioni di euro per la creazione in Italia di 33 “comunità verdi”.

Le prime tre a partire in modo sperimentale, con uno stanziamento di 6 milioni di euro, saranno le “Terre del Monviso” in Piemonte, “La montagna del latte” dell’Unione montana dell’Appennino Reggiano in Emilia-Romagna e il “Parco Regionale Sirente Velino” in Abruzzo. I tre progetti pilota sono stati annunciati questo pomeriggio dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, nel corso di una conferenza stampa a Roma a cui ha preso parte il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme al collega dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il vice presidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente.

«Siamo grati al Governo e al ministro Gelmini di aver scelto il Piemonte – sottolineano il presidente Cirio e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso –, perché questo premia la nostra capacità di progettare e ottenere le risorse europee, ma premia anche le politiche di sviluppo sostenibile che stanno animando in ogni ambito le azioni della nostra Regione. Questa scelta è il primo atto concreto di un percorso che è solo all’inizio e che ci permetterà, attraverso le green communities e le nuove aree interne, di dare una risposta economica per il futuro delle nostre montagne. A settembre il Governo lancerà il bando nazionale su cui candideremo le altre aree piemontesi idonee a ottenere il riconoscimento, che in base ai criteri del Pnrr devono avere almeno l’80% dei comuni montani. Attualmente quelle adatte in Piemonte, non ancora inserite in filoni di finanziamento dedicati, sono cinque: Pinerolese e Alto Canavese in provincia di Torino, Alta Val Tanaro nel Cuneese, Terre del Giarolo nell’Alessandrino e la Valsesia in provincia di Vercelli. Confidiamo di poter avere il via libera a tre di queste aree, che si aggiungeranno a quella sperimentale delle Terre del Monivso. Le due restanti le candideremo come nuove aree interne, accanto alle quattro già confermate delle Valli di Lanzo, Valli dell’Ossola, Valle Bormida e Valli Maria e Grana. In questo modo daremo vita a una programmazione che coinvolge tutte le aree delle nostre vette alpine, nessuna esclusa. Perché, per una terra che si chiama “Piemonte”, la centralità e il benessere della montagna sono elementi imprescindibili e fondamentali per ogni strategia che guarda al futuro».

Ai 135 milioni del Pnrr per le green communities si affiancheranno altri 100 milioni per il 2022 e 200 milioni di euro strutturali a partire dal 2023, che il Governo ha già previsto per la montagna con l’ultima legge di bilancio.

«I tre progetti pilota rappresentano best practices a livello nazionale, fortemente rappresentative della volontà del governo di valorizzare i territori, montani e appartenenti alle aree interne, che possano fungere da volano di sviluppo per l’intero Paese – ha affermato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini –. Sia per questi che per i successivi 30 progetti, verranno coinvolti Regioni, Province, Comuni, associazioni, cittadini e imprese. La collaborazione interistituzionale è il pilastro sul quale edificare l’impianto dell’intero investimento previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’intervento delle ‘Green Communities’ si inserisce nel più ampio quadro strategico e normativo che si sta delineando con il disegno di legge sulla montagna, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, che vede le montagne italiane protagoniste anche nel Pnrr».

Il progetto Green community “Terre del Monviso” prevede il coinvolgimento di un’area vasta comprensiva del 75% di Comuni montani e caratterizzata dalla presenza di aree protette. Tra le principali attività ci sono: la creazione di un progetto di housing sociale, coniugando la natura turistica della montagna con un nuovo approccio di abitabilità permanente ovvero destagionalizzata; la riqualificazione edilizio-energetica di edifici pubblici; l’implementazione di una comunità energetica locale pubblico-privata e lo sviluppo di turismo sostenibile che coinvolga tutti i territori rurali della community.

Il progetto si è classificato tra i primi in Italia per la completezza della proposta, con riferimento in particolare:

-all’ambito territoriale considerato (29 comuni ricompresi nell’ambito territoriale integrato di Saluzzo, con superficie pari a 903 kmq di cui 675 ricompresi in comuni montani);

⁃ la presenza di risorse ambientali qualificanti (il Monviso e l’asta del fiume Po);

⁃ la presenza di una rete ecologica locale costituita da 1 parco naturale, 8 riserve naturali, 7 Zone speciali di conservazione e 1 SIC;

⁃ la presenza della prima riserva trasfrontaliera italiana MaB Monviso, in cui sono attivati laboratori collettivi nei quali attuare politiche di sostenibilità;

⁃ la presenza di forme di aggregazione consolidata: 2 Unioni montane (Val Varaita e Alta Valle Monviso), 1 GAL (Tradizione delle terre Occitane), un contratto di Fiume (Alto Po), il consorzio BIM del Po;

⁃ un approccio integrato alla progettazione (Monviso Smart e Green Community, una Montagna di futuro, distretto del commercio);

⁃ presenza di sistemi di impresa (contratto di rete del Polo del Legno del Monviso);

⁃ esperienze progettuali trasfrontaliere (Pit Monviso L’uomo e le Territoire, Piter Terres Monviso).

Accanto a tutto questo, un ruolo determinante è stato giocato anche dalla presenza di un piano strategico sostenibile, promosso dai Comuni durante il tour che la Regione Piemonte ha lanciato lo scorso anno per raccogliere le progettualità e priorità dei diversi territori durante la stesura del Documento Strategico Unitario, ovvero il documento per definire e pianificare l’uso delle risorse ingenti che, attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza e i fondi strutturali della programmazione 2021-2027, arriveranno dall’Europa da qui ai prossimi 7 anni.