AMBIENTE- Pagina 70

Il Piemonte ha sempre più sete Le azioni della regione per fronteggiare la crisi idrica

Richiesta dello stato di emergenza per l’intero territorio e dello stato di calamità per l’agricoltura, rilascio di acque dai bacini utilizzati per produrre energia idroelettrica a supporto dell’irrigazione delle colture e deroga al minimo deflusso vitale dei fiumi: sono queste le principali misure che la Regione Piemonte sta mettendo in campo per fronteggiare la crisi idrica che sta colpendo l’Italia a causa del prolungarsi della siccità.

Le decisioni sono state assunte nel corso dell’insediamento del tavolo permanente voluto dal Presidente della Regione Alberto Cirio per monitorare e affrontare la situazione di emergenza e del quale fanno parte le organizzazioni agricole, i consorzi irrigui, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, le Autorità d’ambito del servizio idrico integrato e l’ANBI (Associazione nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari).

Il coordinamento dell’attività del tavolo, che rimane convocato fino al superamento della crisi, è stato affidato all’Assessore all’Ambiente.

Illustrando queste misure agli organi di informazione, il Presidente ha evidenziato che la crisi idrica causata dalla siccità sta facendo registrare in Piemonte livelli di gravità assoluta per gli agricoltori, che stanno già affrontando l’aumento dei costi dei concimi e della benzina agricola, il cui prezzo ha raggiunto ormai quello della benzina tradizionale. Per questo motivo, già nella giornata di ieri, è stato chiesto per il comparto lo stato di calamita naturale, che consente di agire in tutela degli agricoltori nel caso di danni, che già ci sono e che bisogna evitare si prolunghino.

È stata inoltre valutata la possibilità di agire, in accordo con i gestori degli invasi, per rilasciare un quinto delle acque contenute nei bacini idroelettrici, operazione che permetterebbe di garantire 15-20 giorni di respiro e salvare il raccolto e le produzioni agricole grazie all’aumento della portata dei fiumi e dei canali di irrigazione.

Altra misura sul tavolo la deroga al minimo deflusso vitale dei fiumi, procedura che compete alle Province e che consente di prelevare più acqua di quella prevista garantendo la quantità necessaria per mantenere l’equilibrio stesso del fiume e la vita degli organismi che ne popolano le acque.

Con Lombardia e Canton Ticino si sta valutando, inoltre, l’eventualità di provvedere ad un maggior rilascio di acqua anche dai laghi.

Il Presidente ha fatto il punto anche sulla carenza in alcune zone dell’acqua utilizzata per l’uso domestico. Al momento in Piemonte sono 170 i Comuni con ordinanze adottate o in corso di adozione sull’uso consapevole dell’acqua potabile e di limitazione o divieto di usi impropri. Nel Novarese 10 Comuni hanno anche dovuto ricorrere all’interruzione notturna della fornitura.

Nel dettaglio, in provincia di Torino sono 80 i Comuni che hanno emanato o stanno per emanare ordinanze e in 3 è stato necessario intervenire con autobotti per rifornire di notte le cisterne. In provincia di Cuneo ci sono 10 Comuni con ordinanza emanata o in via di emanazione e in 5 si è già intervenuti con autobotti. A Biella e Vercelli 9 Comuni con ordinanze emanata o in via di emanazione e 12 interventi con autobotte. Ad Alessandria 30 Comuni con ordinanza emanata o in via di emanazione e un intervento con autobotte. A Novara e VCO 40 ordinanze emanate o in via di emanazione, 10 interruzioni notturne e mille interventi con autobotti. Ad Asti invece la situazione risulta meno critica grazie al prelievo del 100% dell’acqua da faglia profonda.

Si tratta di una crisi idrica peggiore di quella del 2003, tanto che il Po ha una portata d’acqua inferiore del 72% di quella naturale. La criticità riguarda l’acqua di sorgente, perché non c’è neve sulle montagne.

Razionare l’acqua anche di giorno non è una misura attualmente sul tavolo, ha spiegato il Presidente, ma è importante che tutti prendiamo consapevolezza della complessità della situazione mettendo in campo un comportamento saggio e virtuoso sul nostro modo di usare l’acqua, un bene prezioso che non dobbiamo dare per scontato.

L’Assessore regionale all’Ambiente, che coordinerà tutte le iniziative correlate alla carenza idrica, ha affermato che verranno messe in campo tutte le iniziative possibili per contrastare la crisi e salvare il comparto agricolo in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni. Gli effetti dei cambiamenti climatici, ha aggiunto, inducono a considerare questa situazione come un problema con il quale ci si dovrà purtroppo confrontare e quindi diventa sempre più necessaria un’azione strutturata e non “di rincorsa” sfruttando al meglio i fondi europei in arrivo.

Come sottolineato dall’Assessore regionale alla Protezione civile, il Piemonte si trova in una situazione di siccità particolarmente pesante e come Regione stiamo mettendo in campo tutte le misure di nostra competenza. La Protezione civile, in particolare, è pronta per tutti gli interventi che saranno necessari, dalla fornitura di autobotti per i luoghi dove l’acqua è più scarsa all’assistenza alla popolazione per le necessità che si stanno manifestando. Nell’Alessandrino è già stato attivato un servizio di emergenza con rifornimenti tramite le autocisterne della Protezione civile per alcuni Comuni e nelle altre province siamo pronti ad intervenire in base alle esigenze che ci verranno segnalate.

L’Assessore regionale all’Agricoltura ha dichiarato che è stato importante incontrare tutte le parti coinvolte in questa grave emergenza del Piemonte per condividere soluzioni immediate e definire i progetti futuri per contrastare le emergenze idriche.

 

 

La festa dei “Cortili in azione”

Si è svolta con grande partecipazione la prima festa dei “CORTILI IN AZIONE”, progetto per le scuole che proseguirà a cura di Architettura Senza Frontiere Piemonte Onlus e Sheldon.studio

La Festa si è svolta il 31 maggio 2022

Nei cortili delle scuole Sangone, Pellico e Disney di Nichelino

“Cortili in Azione” è un nuovo progetto di Architettura Senza Frontiere Piemonte Onlus, nato dalla necessità di diverse scuole di Torino e dintorni di valorizzare il cortile scolastico: i protagonisti sono i ragazzi, i docenti e il personale delle scuole che in prima persona si mettono in gioco per ripensare il cortile.

Il 31 maggio i bambini delle scuole Sangone, Pellico e Disney di Nichelino hanno mostrato il frutto del lavoro prodotto durante i laboratori di arte e progettazione partecipata.

 

La scuola è spazio pubblico, dove la qualità dei luoghi è alla base del benessere e della formazione. Il cortile scolastico ne è parte integrante: un luogo fondamentale per la vita di tutti dove giocare, condividere, imparare e crescere; luogo d’incontro dei genitori, spazio di comunità che mette in relazione la scuola con il quartiere.

“Cortili in azione” è un progetto nato dalla necessità di diverse scuole di Torino e dintorni di valorizzare il cortile scolastico: i protagonisti sono i ragazzi, i docenti, il personale della scuola che in prima persona si mettono in gioco per ripensare il cortile, con il supporto dei professionisti di Architettura Senza Frontiere Piemonte Onlus.

Nel pomeriggio di martedì 31 maggio nei cortili delle scuole Sangone, Pellico e Disney di Nichelino si è svolta con una grandissima partecipazione di bambini e famiglie la prima festa del progetto, in cui gli studenti hanno mostrato il frutto del lavoro prodotto durante i laboratori di arte e progettazione condivisa che si sono svolti nei mesi scorsi.

I laboratori sono stati finalizzati ad osservare e ripensare alcuni luoghi: un cortile che potrà essere utilizzato come aula didattica, un nuovo percorso di accesso all’interno dell’area verde della scuola, un giardino a cavallo tra cortile e area pedonale esterna.

Durante la festa, in tutti e tre i plessi, la comunità scolastica è stata invitata a partecipare a due attività, proposte per raccogliere idee ed impressioni sui cortili:

– “Dillo all’Albero” con allestimento di Alberi dei Ricordi, Gli Alberi delle Emozioni, gli Alberi dei Desideri;

– “Dillo al mondo” una cornice per fare ritratti nel nostro cortile, che si è trasformato in set fotografico

La giornata della Festa del Cortile si è svolta con la collaborazione di TeatroSequenza e della Scuola Civica Musicale Vincenzo Corino.

Un progetto che proseguirà ponendosi quale obiettivo quello di abbellire e rendere maggiormente vivibili i cortili delle scuole e di aprirli alla comunità, diffondendo una nuova visione di questo spazio e attribuendogli il giusto valore!

Il cortile della scuola è il luogo in cui l’alunno diviene cittadino e l’educazione incontra la Città: i cittadini di domani avranno negli occhi quello che i bambini di oggi stanno vedendo e vivendo.

C’è necessità di spazi di incontro, di verde e di bellezza, c’è bisogno di integrazione, educazione ambientale, partecipazione, visione.

Con cortili ben curati e organizzati, gli insegnanti avranno la possibilità di proporre maggiori attività didattiche outdoor e coinvolgere gli studenti in esperienze innovative e sorprendenti, avvicinandoli anche a un rapporto di armonia con la natura.

Il progetto è a cura di Architettura Senza Frontiere Piemonte Onlus e di Sheldon.studio, in collaborazione con l’Istituto comprensivo Nichelino II ed è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Wonder

A Carmagnola torna la Pedalata ecologica

Domenica 19 giugno, una nuova edizione del consolidato evento dedicato alla bicicletta che quest’anno prevede anche alcuni eventi collaterali, presso il Cinema Elios, proposti nell’ambito del progetto Cine Tour – Visioni sul Po di Piemonte Movie

 

 

Una nuova edizione della Pedalata Ecologica torna domenica 19 giugno.

 

Anche quest’anno l’Ufficio Sport del Comune di Carmagnola e la Pro Loco – in collaborazione con le Associazioni ciclistiche “A.S.D Pedale Carmagnolese”e “A.S.D. Team SF Groppo” propongono agli appassionati della bicicletta la tradizionale pedalata, percorso fuori porta di circa 20 km su strade asfaltate e sterrate.

 

Il programma prevede la partenza alle ore 9.00 da piazza S. Agostino e l’arrivo al Parco Cascina Vigna attorno alle ore 12.00/12.30. Viene riproposto, dopo le sospensioni degli ultimi anni causate dalla pandemia, il momento conviviale al Parco, dove ci si potrà ristorare con il pranzo composto da un piatto di pasta, acqua, vino, arricchito dagli alimenti che ognuno vorrà portarsi da casa.

 

L’iscrizione, al costo di 3,00 euro per gli adulti e gratuita per i bambini fino alla 5° elementare, potrà essere effettuata negli esercizi commerciali convenzionati oppure al mattino stesso in piazza S. Agostino prima della partenza. L’itinerario del percorso è disponibile sul sito del Comune. Si ricorda che, considerata la tipologia del percorso, non sarà consentita la partecipazione di bici con rotelle.

 

Per informazioni: e-mail: sport@comune.carmagnola.to.it – Telefono: 011.9724221

Pro Loco Carmagnola tel. 011.9724270 – 334.3040338

 

Sempre domenica 19 giugno, si svolgeranno inoltre alcuni eventi collaterali, presso il Cinema Elios di piazza Verdi 4, proposti nell’ambito del progetto Cine Tour – Visioni sul Po di Piemonte Movie:

 

– alle ore 19:00: Merenda Sinoira (necessaria prenotazione a info@piemontemovie.com entro il 13/06)

 

– alle ore 20.30: incontro con la ciclista, coach e scrittrice, Paola Gianotti e la proiezione del documentario Lungo il futuro del Po di Gian Luca Gasca e Giacomo Piumatti (ingresso gratuito)

 

L’Assessore allo Sport del Comune di Carmagnola ringrazia le associazioni che hanno partecipato all’organizzazione dell’iniziativa che rappresenta da sempre un momento di festa e condivisione per tutti i partecipanti e invita a partecipare a questa bella iniziativa dedicata alla pratica sportiva all’aria aperta che consente anche di scoprire la città da nuovi punti di vista

 

Clima, aria, acqua e territorio: come sta l’ambiente in Piemonte?

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Come sta l’ambiente in Piemonte? Sono quattro le grandi tematiche – clima, aria, acqua e territorio – declinate attraverso gli indicatori, che “fotografano” il suo stato di salute e che, nel complesso, costituiscono il report della Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte, presentata alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, che ha introdotto i lavori, del direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, e del direttore Ambiente, Energia e Territorio della Regione Piemonte, Stefania Crotta.

Filo conduttore è il tema della sostenibilità, con riferimento agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta dai Governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.

Tra gli aspetti positivi figura la qualità dell’aria: non si sono superati i 40 microgrammi al mq di valore medio di pm10 e anche sul pm2.5, le polveri ancora più sottili, si sta andando bene. Il biossido di azoto ha registrato solo dei superamenti in due stazioni a Torino e su questo fronte si sta agendo anche grazie al protocollo antismog. Sull’ozono si è invece oltre i valori obiettivo.

Per quanto riguarda le acque, il 95% dei laghi ha raggiunto gli obiettivi europei dal punto di vista della balneazione, ma 8 laghi su 12 non hanno un eccellente valore sullo stato ecologico.

La mancanza di pioggia fa pensare che il Piemonte vivrà una stagione di crisi idrica, ma si stanno mettendo in atto tutte le azioni possibili.

Si sta vivendo un’emergenza climatica e gli effetti si sentono sulla pelle, ha sostenuto l’assessore regionale all’Ambiente, che ha precisato come i dati in Piemonte mostrino una tendenza positiva sebbene occorra tener presente che i risultati delle politiche ambientali non si vedono nell’immediato ma nel corso degli anni. Negli ultimi due-tre anni la Regione Piemonte ha sviluppato molte strategie, a partire dall’aggiornamento del Piano di tutela delle acque e dal Piano energetico ambientale, fermi da anni. Continua il lavoro per arrivare a soluzioni tecnologiche che permetteranno di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 e dalla Strategia per lo Sviluppo Sostenibile del Piemonte. La transizione ecologica è un percorso lungo e costoso per il quale la ricerca e l’innovazione giocheranno un ruolo cruciale perché la sostenibilità ambientale non può prescindere da quella sociale ed economica. In campo ci sono moltissime risorse e moltissime azioni da intraprendere, ha concluso: si sta avviando il percorso, ma tutto deve passare anche attraverso un cambio di passo culturale, di accompagnare nella transizione ecologica cittadini e imprese.

“Quest’anno, ancora più di altri anni – ha confermato il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – il cambiamento climatico sta influenzando tutti gli elementi. La continua carenza di precipitazioni ha avuto e ha ancora ripercussioni su aria, acqua e territorio. I bacini scarseggiano di acqua, il suolo è secco e l’agricoltura ne risente pesantemente, così come l’aria. Arpa Piemonte presenta i dati che arrivano da studi, monitoraggi, analisi, controlli, verifiche e validazioni. Ma non si ferma. Con le nuove competenze sulla ricerca ha iniziato a correlare tutte le matrici ambientali per poter dare elementi, risposte e proposte tecniche puntuali per continuare, sempre più efficacemente, a proteggere l’ambiente”.

La proposta delle scuole medie di Volpiano per un “polmone verde” in città


Per la Giornata dell’educazione civica, gli elaborati sono esposti nell’atrio del palazzo comunale

Sono esposti nell’atrio del palazzo comunale di Volpiano gli elaborati del progetto «Un polmone verde per Volpiano», realizzati dai ragazzi e dalle ragazze delle classi terze della scuola secondaria di primo grado «Dante Alighieri»; l’iniziativa è stata inserita nell’ambito della Giornata dell’educazione civica, organizzata dall’Istituto comprensivo di Volpiano in collaborazione con l’amministrazione comunale. In occasione di questo evento, il sindaco Giovanni Panichelli e la giunta hanno simbolicamente affidato agli studenti delle classi seconde le panchine da dipingere, all’interno del progetto «Le regole per crescere liberi», mentre agli studenti delle classi prime è stato consegnato il «patentino dello smartphone», al termine del percorso finalizzato ad apprendere un utilizzo consapevole di Internet, dei social network e del telefono cellulare.

Commenta Barbara Sapino, assessora alla Scuola del Comune di Volpiano: «La Giornata dedicata all’educazione civica è un progetto importante per sensibilizzare i giovani; la scuola è la più grande opportunità di crescita e getta le basi del loro futuro per sviluppare una società basata sul senso civico dei suoi cittadini.  Gli incontri per il patentino dello smartphone creano consapevolezza sulle opportunità ma anche sui rischi legati all’utilizzo dello smartphone e sono argomenti quotidiani che tutte le famiglie si trovano ad affrontare. Bellissimo lo studio, il progetto, l’esposizione fatta e il modellino di una nuova piazza Madonna delle Grazie con aree verdi e fontane, tanto da essere portato ed esposto in Comune così che possa essere visto da tutti.  Scopriremo più avanti il risultato sul recupero urbano delle panchine di San Michele; i ragazzi si trasformeranno in artisti con un attacco d’arte che permetterà loro di imparare divertendosi».

Centro per la Mobilità sostenibile a Milano: persa un’altra occasione

GIACHINO : Un’altra grande occasione persa da Torino.   Torino la Capitale dell’auto si lascia sfuggire il Centro per la Mobilità sostenibile?

La Nuova Amministrazione Comunale sta procedendo al rallentatore e non ascolta neanche le proposte che arrivano dalla Società Civile.
Da quando ,con l’aiuto di alcuni parlamentari e della allora Presidente degli Industriali Licia Mattioli, siamo riusciti a portare a Torino la Autorità dei Trasporti in ripetute occasioni ho lanciato un grande obiettivo per la nostra Città, diventare la Capitale della Mobilità del futuro. Anche recentemente quando siamo stati privati del Centro Nazionale per la Intelligenza Artificiale e ci è stata data solo la parte regalati all’auto ho rilanciato la mia proposta. Silenzio di tomba. A Milano, dove le buone idee vengono valorizzate molto di più e così la Città cresce più delle alte, è nato promosso da 25 Università e relativi Centri di Ricerca oltre a 24 grandi imprese, il Centro Nazionale della Mobilità Sostenibile.
Un Centro che attirerà studenti, ricercatori, imprenditori da tutto il mondo che avrebbe potuto rilanciare la nostra economia e il nostro lavoro. Mi auguro che Politecnico e Regione si attivino al più presto .
Mino GIACHINO
SILAVORO SITAV

Hydrogen Valley, Piemonte regione bandiera

Siglato  a Palazzo Chigi il protocollo che dà il via ai fondi del Pnrr. La Regione Piemonte sarà una delle 5 capofila per lo sviluppo di idrogeno verde
Potenziare lo sviluppo di energie alternative in particolare attraverso l’ idrogeno: è una delle sfide del futuro che vale quasi 4 miliardi di euro di risorse del Pnrr per l’Italia e il  Piemonte, insieme a Puglia, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Basilicata sarà punto di riferimento nazionale per questo settore.
Lo ha definito il protocollo per le Hydrogen Valley siglato  a Roma a Palazzo Chigi, alla presenza del  Presidente del Consiglio, dai 5 Presidenti di Regione, con il Ministro per gli Affari Regionali e il Ministro per la Transizione ecologica.
Una sfida più che mai attuale nel contesto internazionale che vede l’autonomia di approvvigionamento energetico una delle criticità e priorità principali per la tenuta e lo sviluppo economico.
Si inizierà in particolare dalla riconversione di aree industriali dismesse da utilizzare per la produzione di idrogeno. Il protocollo punta a creare un coordinamento per lavorare in sinergia valorizzando le specializzazioni delle cinque Regioni capofila, che potranno essere messe a servizio dell’intero paese come best practice. Il Piemonte in particolare punta a valorizzare la propria eccellenza nel settore della mobilità sostenibile sia pubblica che privata e nel settore della ricerca e sviluppo di modelli produttivi innovativi sostenibili.
Il Piemonte è una delle cinque Regioni in Italia scelte dal Governo per investire sull’idrogeno – sottolinea il Presidente della Regione –. La nostra candidatura è stata accolta. Questo vuol dire investimenti prioritari del Pnrr, recupero di aree industriali dismesse, nuova occupazione e rispetto dell’ambiente. Il Piemonte ritorna protagonista nelle politiche industriali del nostro Paese.
L’obiettivo è di portare sul territorio una prima tranche di 70 milioni di euro di risorse del Pnrr sulle varie linee di finanziamento che riguardano l’idrogeno. Altri 80 milioni saranno investiti dalla Regione stessa
attraverso le risorse europee del Fesr.
Finalmente si parte. E questo è solo l’inizio – sottolinea l’Assessore all’Ambiente Energia e Innovazione della Regione Piemonte –. Un progetto che non solo cambierà l’approvvigionamento e l’utilizzo dei carburanti in Piemonte ma che porterà, oltre ad importanti ricadute occupazionali, indubbi benefici ambientali. Sviluppare la tecnologia dell’idrogeno, aggiunge, è fondamentale sia per contribuire a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del sistema energetico, industriale e dei trasporti al 2050, sia per sostenere le filiere industriali e i punti di forza presenti sul nostro territorio.
IL PROGETTO BANDIERA PIEMONTE HYDROGEN VALLEY IN SINTESI
Ricerca, produzione, consumo, trasporti e approvvigionamento: sono le parole chiave, i cinque colori della strategia con cui la Regione intende trasformare il Piemonte nel punto di riferimento italiano ed europeo sull’idrogeno e in particolare  idrogeno verde.
Nelle scorse settimane è stata avviata la consultazione pubblica per costruire insieme a enti locali, università, centri di ricerca e oltre 100 aziende la strategia regionale sull’idrogeno che in autunno verrà presentata a Bruxelles.
28 i siti industriali dismessi che in Piemonte si sono candidati a diventare centri di produzione di idrogeno nell’ambito del Censimento avviato nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte: 12 a Torino, 8 a Novara, 4 a Cuneo, 3 nel Vco e 1 a Vercelli.
Altra grande potenzialità l’ecosistema industriale di imprese interessate a riconvertire il proprio consumo energetico in chiave ibrida e maggiormente sostenibile, abbinando alle fonti tradizionali l’uso dell’idrogeno.
C’è poi il fronte dei trasporti, con la possibilità di sperimentare l’idrogeno sul trasporto locale stradale e ferroviario, rinnovando il parco flotte con bus e treni verdi.
Il Piemonte, inoltre, ha una posizione geografica strategica a livello internazionale per il traffico merci su gomma che la rende luogo ideale per il Nord Ovest in cui installare i punti di ricarica e approvvigionamento di idrogeno per i tir in arrivo dal Nord Europa.
Un ecosistema completo, tra i pochi con queste caratteristiche in Europa, che può contare anche sull’eccellenza della ricerca attraverso le Università di Torino e del Piemonte Orientale e il Politecnico.

Transizione ecologica: pubblico e privato insieme

LA STRATEGIA IN COMUNE TRA ENTI PUBBLICI, PRIVATI E ASSOCIAZIONI

Elettrificazione da fonti rinnovabili ed efficienza energetica degli edifici, tra incentivi statali e innovazione: il resoconto della tavola rotonda organizzata dall’azienda Coesa in occasione dei festeggiamenti per i suoi 10 anni dalla nascita e dell’inaugurazione della sua nuova sede nel cuore di Torino. Tante le novità in tema di soluzioni tecnologiche come spinta alla decarbonizzazione, tra cui il primo progetto di impianto fotovoltaico galleggiante in Piemonte.

  Mai come in questi giorni il dibattito sui temi energetici è così vivo. La limitazione delle forniture di gas dai Paesi dell’Est dovuta al conflitto in Ucraina sta provocando un impatto negativo non solo sulla lotta al cambiamento climatico, ma anche sul costo dell’energia per le imprese e per le famiglie data la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni estere di gas e petrolio. Come prima risposta a questa situazione l’Italia a dicembre 2021 ha deciso di riattivare le centrali a carbone di La Spezia e Monfalcone. Ma a detta degli esperti la soluzione non è il ritorno al carbone o al nucleare o all’estrazione intensiva di gas naturale dal sottosuolo, quanto piuttosto una transizione energetica verso la decarbonizzazione con un’accelerazione sull’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, pulite e illimitate, come il vento, il sole o le maree. In particolare nel prossimo decennio sarà indispensabile incrementare di 6-8 volte le installazioni fotovoltaiche in tutti gli ambiti, domestico, industriale, commerciale e utility.

Di questi argomenti e delle sfide a cui dovranno rispondere con soluzioni concrete l’Italia e il Piemonte nei prossimi mesi si è dibattuto durante la tavola rotonda dal titolo “Transizione ecologica tra impatto sociale e trasformazione industriale”, organizzata dall’azienda Coesa in occasione dei festeggiamenti per i suoi 10 anni dalla nascita e dell’inaugurazione della sua nuova sede a Cit Turin, il quartiere liberty nel cuore di Torino. Presenti come relatori: Andrea Tronzano, Assessore allo Sviluppo delle Attività produttive della Regione Piemonte, Marco Gay, Presidente Confindustria Piemonte, Giorgio Marsiaj, Presidente Unione Industriali di Torino, Dario Gallina, Presidente Camera di commercio di Torino, Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino e Federico Sandrone, Amministratore Delegato di Coesa.

Tanti i temi all’ordine del giorno sviluppati dai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria, dall’adozione del digitale in ambito energetico alle ricadute della transizione energetica sulle aziende del territorio, in particolare quelle legate all’automotive, dagli investimenti mirati che la Regione Piemonte ha predisposto nel breve e nel lungo periodo per agevolare il passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili alla ricerca universitaria in questo settore. Fino alle soluzioni tecnologiche più innovative progettate da Coesa come la building automationvolta al miglioramento dell’efficienza di un edificio con l’ausilio di tecnologie che permettono di gestire gli impianti, le reti informatiche e di comunicazione presenti, ad esempio, in uffici o edifici commerciali, o il nuovo impianto di fotovoltaico galleggiante.

Per contrastare l’emergenza climatica e ridurre la dipendenza di energia dall’estero è fondamentale oggi il ricorso alle rinnovabili. Purtroppo in Italia viene dato ancora poco spazio alle politiche di efficienza energetica e di sviluppo delle rinnovabili, se si pensa ai tempi lunghissimi per l’approvazione dei progetti e agli oneri per realizzare gli impianti che ricadono interamente sulle imprese. Ma è auspicabile che, grazie anche al recente pacchetto europeo di misure Repower EU[1], si avvii finalmente un forte rilancio delle energie pulite e del fotovoltaico, che potranno anche contribuire fortemente alla crescita occupazionale e alla decarbonizzazione del sistema energetico italiano. Quella dell’elettrificazione pulita, delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e della sostenibilità è l’unica strada da seguire come punto di riferimento costante nel nostro percorso di avvicinamento agli obiettivi climatici e ambientali del 2050”.

Federico Sandrone, Presidente Consiglio di Amministrazione di Coesa Srl

 

Il primo impianto fotovoltaico galleggiante in Piemonte

A dire il vero anche il solare non è totalmente a impatto zero: i pannelli fotovoltaici consumano suolo, sono complessi da smaltire e la loro installazione rischia di andare a discapito di altri utilizzi, per esempio quello agricolo. Per questo motivo una delle soluzioni che pare destinata a crescere in tutto il mondo e che si sta soppesando anche in Italia è il cosiddetto floating photovoltaics o fotovoltaico galleggiante, che prevede la realizzazione di impianti a energia solare da collocare come copertura di canali e bacini artificiali.

All’interno di un progetto di riqualificazione ambientale, COESA è coinvolta nello studio preliminare, progettazione e messa in opera di un impianto fotovoltaico galleggiante nel bacino della Cava Germaire, ubicato a cavallo dei confini comunali di Carignano e Carmagnola, fuori dal centro abitato, sulla sponda destra del fiume Po, in Regione Germaire. L’impianto sarà costituito da un generatore fotovoltaico composto da 9.720 moduli fotovoltaici e da 45 inverter multi-inseguitori – ciascuno con inclinazione di 30° per ottimizzare la produzione – distribuiti su una superficie lorda di circa 5,6 ettari a fronte di un’area di bacino di circa 15 ettari, e a una distanza di almeno 50 metri dalla sponda. La potenza nominale complessiva è di 4.374,00 kWp e garantirà una produzione di circa 6 MW annui, in grado di provvedere all’autoconsumo dell’azienda estrattiva e immettere l’eccedenza in rete. L’impianto dovrà essere autorizzato da Regione Piemonte, Arpa ed Ente Parco e potrà essere ultimato entro la fine del 2023. Consentirà così una significativa riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera, nell’ordine di 3.500 tonnellate di anidride carbonica in meno ogni anno. Il progetto vedrà anche il coinvolgimento di istituzioni universitarie e di centri di ricerca scientifica con lo scopo di mettere sul campo sistemi avanzati che possano migliorare ulteriormente le performance dell’impianto e creare qualcosa di unico sul territorio piemontese.

 

Il bilancio di 10 anni di Coesa

Coesa è la società accreditata e certificata ESCo (Energy Service Companyfondata nel 2012 da due giovani laureati in ingegneria energetica e nucleare uniti dalla volontà di offrire ad aziende, pubblica amministrazione e privati le migliori soluzioni improntate al risparmio e all’efficientamento energetico (come impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica, corpi illuminanti riconvertiti, centrali termiche, schermature solari, isolamenti, infissi e domotica energetica) e di aiutarli ad accedere agli incentivi statali dedicati.

Il suo board è composto da Federico Sandrone, co-founder e Presidente del Cda, Dario Costanzo, co-founder e Amministratore Delegato, e Paolo Bosco, socio e Direttore Tecnico. Il team, in continua espansione, può contare oggi su 20 risorse, con un’età media di 32 anni, tra cui giovani ingegneri civili ed energetici, esperti di project e innovation management e data science.

La sede di Coesa è appena stata inaugurata in occasione dei 10 anni dalla nascita ed è a Torino nella palazzina Ostorero di Via Beaumont 7, un edificio liberty nel quartiere Cit-Turin costruito nel 1900 dall’architetto Pietro Fenoglio, oggi ristrutturato e riqualificato dall’azienda.

Con la sua attività di progettazione, implementazione e gestione di processi complessi nell’ambito della transizione ecologica, Coesa è passata da un fatturato di 455 mila euro nel 2020 a 10 milioni di euro nel 2021 e un previsionale per il 2022 che si attesta intorno a 27 milioni, con un trend di crescita del 60% per i prossimi due, che porterebbe il fatturato a oltre 45 milioni nel 2024. Dal 2020 infatti si intensificano le attività di efficientamento energetico nel settore residenziale, grazie agli incentivi statali che consentono al privato cittadino di poter usufruire per esempio del superbonus 110, detrazioni fiscali, ecobonus, conto termico, certificati bianchi e più in generale dei Titoli di Efficienza Energetica, e COESA attua un rapido percorso di strutturazione dei processi per aiutare imprese e privati ad accedere alle agevolazioni orientandoli nel complesso panorama normativo.

Tra i numeri più significativi che può vantare l’azienda: circa 200 cantieri, oltre 90 mila metri quadrati di cappotto termico e 20 mila metri quadrati di infissi installati, 6 MWh di batterie, 5 MW di centrali termiche convertite in impianti ibridi (o pompa di calore) e oltre 2 MWp di impianti fotovoltaici, che portano a più di 90 milioni di euro di crediti ceduti ai partner bancari, solo negli ultimi due anni.

Grande importanza riveste per Coesa l’innovazione di prodotto come quella più recente sviluppata dall’azienda nel campo della building automation: un sistema che consente di poter mettere in comunicazione tra di loro gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili con i sistemi di termoregolazione dell’abitazione. Così impianti fotovoltaici, batterie di accumulo, colonnine di ricarica, pompe di calore e i caloriferi possono essere gestiti manualmente da un’unica app oppure guidati da un energy manager virtuale, un’intelligenza artificiale di nome Estìa in grado di proporre e adottare le migliori configurazione energetiche per il miglior confort termico a fronte di un risparmio economico. In questo modo COESA è in grado di creare un secondo livello di efficienza verso un concetto di cognitive building che sfrutta le straordinarie possibilità delle tecnologie IoT per gestire i consumi e creare un vero e proprio dialogo con i residenti fatto di osservazione, monitoraggio, previsioni e interventi in tempo reale. O ancora l’esclusiva piattaforma/app Coesa Digital Service Backbone appositamente sviluppata in collaborazione con la startup Huna che consente di rafforzare e velocizzare del 30-40% i processi di offerta, commessa e amministrazione e di mettere direttamente in comunicazione i clienti e i fornitori con il team dell’azienda per una miglior customer awareness. E infine Kaito, la prima piattaforma “Forestry-as-a-Service” in grado di mettere in relazione i proprietari di aree boschive e i professioni e le aziende di settore: attraverso l’implementazione di tecnologie satellitare di terze parti e l’utilizzo di smart contract è possibile garantire un servizio completo per clienti e fornitori. Il progetto nasce con l’obiettivo aziendale di perseguire i valori di sostenibilità ESG, di ridurre l’impatto di carbonio sull’ambiente e favorire l’economia circolare, il tutto con un business model innovativo e utile per la comunità.

La gestione della transizione ecologica è affidata congiuntamente al settore pubblico e a quello privato. E’ un banco di prova decisivo per misurare la capacità del Paese di fare sistema, per generare crescita e ridurre l’impatto ambientale. Centrale in questo processo è la condivisione dei dati, per un’analisi delle performance che generi ulteriore efficienza. Sono molti gli ostacoli da superare, burocratici e no, ma la direzione è oramai definita e credo che aziende come Coesa, siano la dimostrazione delle capacità crescenti delle imprese piemontesi“.

Marco Gay, Presidente Confindustria Piemonte

 

Le scelte che assumiamo oggi in tema di transizione energetica definiranno il futuro del nostro Paese e delle nostre aziende, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Coesa è tra le imprese protagoniste di questo cambiamento. Come imprenditori, le nostre priorità sono la crescita del territorio, il benessere della comunità e la creazione di lavoro. E a questo proposito, il tema della transizione ecologica ha per Torino implicazioni particolarmente complesse, soprattutto per quanto riguarda l’automotive. Proprio per questo siamo molto amareggiati per il voto di ieri del Parlamento Europeo che mette al bando i motori termici dal 2035, un durissimo colpo per la filiera dell’auto”.

Giorgio Marsiaj, Presidente Unione Industriali di Torino

Universo per Cinemambiente: la mostra “Environmental Photographer of the year” nel cortile del Rettorato

Nel cortile del rettorato dell’Università di Torino, in via Verdi 8, è stata inaugurata la mostra “The Environmental Photographer of the Year” allestita in occasione della 25 esima edizione del Festival CinemAmbiente, rassegna cinematografica internazionale promossa dal Museo del Cinema con l’obiettivo di presentare i migliori film e documentari ambientali dell’anno, curata da UniVerso, osservatorio permanente sulla contemporaneità dell’Università di Torino, e da CinemaAmbiente.
La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto prossimo e offre al pubblico un’interessante selezione degli scatti vincitori delle diverse sezioni del Premio Epoty, “Environmental Photographer of the Year”. Si tratta di un concorso che presenta le migliori fotografie del mondo dedicate al tema dell’ambiente, ormai giunto alla sua quindicesima edizione.

Mara Martellotta

Siccità continua, fiumi in magra: calo del 70 – 80 per cento

Trascorso  un inverno con 110 giorni senza pioggia, la primavera non è da meno. Infatti  il semestre da dicembre a maggio in Piemonte è il terzo più secco degli ultimi 65 anni, da quando  sono rilevabili i dati della rete di stazioni meteo  sul territorio, come testimonia Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) nel report mensile sulla situazione idrica.

La media è stata di 181 millimetri di pioggia in sei mesi, contro i 433 della serie storica, cioè un deficit pari al 58%, che nelle pianure del Torinese e del Novarese arriva al 70%. Anche maggio, il mese  di piogge più abbondanti nella regione, pur registrando sulla carta 16 giorni ‘piovosi’, ha chiuso con -30% di precipitazioni. Il deficit di acqua accumulata nelle nevi è del 65%, i fiumi sono da mesi in magra e a fine maggio, ad eccezione del Toce e della Dora Baltea che presentano scostamenti negativi inferiori al 30%, l’ammanco di acqua sui restanti bacini arriva fino al 70-80%. Il mese di maggio, inoltre, ha fatto registrare un’anomalia di 2 gradi in più in media, con massime a metà mese di 34 gradi.

(Foto Liguori)