AMBIENTE- Pagina 20

Dall’auto a guida autonoma alla città connessa

Teoresi, Fondazione Links e Torino CiTy Lab testano veicoli del futuro a Torino con il 5G

Torino punta a diventare in Italia un laboratorio europeo di sperimentazione per le nuove soluzioni di tecnologie 5G e 6G applicate alle auto a guida autonoma e connessa, rendendosi protagonista nella ricerca di soluzioni e modelli utili a raggiungere gli obiettivi dell’Unione europea per il 2030 in materia di ambiente, energia e clima.

In tale contesto si colloca la partecipazione di Teoresi Gruppo internazionale di Ingegneria specializzato in tecnologie d’avanguardia tra cui la smart mobility, Fondazione Links, centro di ricerca di Torino operante nella tecnologia applicata, nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico che sarà anche responsabile delle attività di test in Italia, Comune di Torino con Torino city Lab, TIM, Hewlett Packard Enterprise e Nextworks al progetto europeo Envelope.

Obiettivo del progetto Envelope è quello di sostenere lo sviluppo di piattaforme sperimentali e prove su larga scala per promuovere la diffusione del 5G e testare le nuove soluzioni tecnologiche che porteranno alla definizione del 6 G, applicate al settore della mobilità urbana con un focus sulla guida cooperativa autonoma e connessa.

I casi d’uso torinesi riguarderanno la dimostrazione dell’utilizzo di mezzi autonomi come sensori, in futuro diffusi e connessi per migliorare la sicurezza stradale, consentendo in tempo reale di ricostruire le dinamiche di un eventuale incidente e di identificare le modifiche all’ambiente circostante.

Teoresi fornisce due tipi diversi di auto a guida autonoma e connessa per la sperimentazione della piattaforma costruita nel progetto e basata su tecnologie 5G e 6 G. I due prototipi, frutto di anni di ricerca da parte del gruppo, saranno aggiornati con nuovi sensori per ottenere una conoscenza approfondita dell’ambiente circostante. Il cervello dell’auto, ossia il computer di bordo, è in grado di stabilire il quadro completo della situazione attraverso la fusione dei dati provenienti dalle telecamere HD, LIDAR, ultrasuoni, RADAR, GpS e integrati in tempo reale.

La vettura può dunque circolare in modo autonomo, ricostruendo digitalmente l’ambiente circostante in modo virtuale e muovendosi nello spazio fisico.

La fondazione LINKS sarà il responsabile della sperimentazione del pilota italiano e fornirà i dispositivi di comunicazione veicolare “on board Unit” abilitati al 5G avanzato, che abiliteranno i veicoli a dialogare con l’infrastruttura digitale per poter testare i casi d’uso citati. Inoltre LINKS svilupperà delle tecniche di ricostruzione 3D per il miglioramento della sicurezza in ambito urbano.

Nella sperimentazione si userà la rete core 5G messa a disposizione da HPE.

Innovazioni principali saranno la dinamicità nell’utilizzo della rete 5G, resa possibile grazie ai servizi di gestione automatizzata sviluppati da Nextworks e l’utilizzo dell’approccio edge computing che permetterà l’elaborazione dei dati raccolti su un’infrastruttura di calcolo posta nelle vicinanze dell’utente e non in un data center remoto.

“Connettività è la parola chiave delle nostre città del futuro, dove le nuove tecnologie consentiranno un nuovo tipo di mobilità – spiega Marco Bazzani, Innovation manager del gruppo Teoresi. Per questo Teoresi ha progettato un prototipo di city car a guida autonoma e sta ora lavorando per sviluppare il nuovo sistema di infrastruttura con la nuova tecnologia 5G nel progetto europeo Envelope. Per sviluppare le smart city del futuro occorre che la guida autonoma sia anche connessa. Negli ultimi anni l’Unione Europea sta accelerando sullo sviluppo di nuove città digitali e connesse, con sistemi di mobilità all’avanguardia, che porteranno potenzialmente a un grande cambiamento sociale e economico, all’insegna di città e mobilità sempre più sostenibili”.

Mara Martellotta

Acqua contaminata? Greenpeace presenta esposti alla magistratura

Riceviamo e pubblichiamo- Nei giorni scorsi Greenpeace Italia ha presentato degli esposti presso le procure territorialmente competenti di Torino, Ivrea, Alessandria e Novara, dove è stata accertata la contaminazione da PFAS (sostanze poli e perfluoroalchiliche) nelle acque potabili. L’organizzazione ambientalista chiede alla magistratura di prendere tutti i provvedimenti cautelari del caso per impedire che si continui a somministrare alla popolazione acque contenenti PFAS e per verificare se, considerato lo stato di inquinamento permanente di queste aree, sussistano le condizioni per ipotizzare i reati di disastro ambientale o innominato, e per omissione di atti d’ufficio conseguente il mancato rispetto della normativa sull’accesso agli atti.

LA NOTA DI GREENPEACE

«I nostri esposti confermano quanto la situazione PFAS in Piemonte sia fuori controllo. La Regione, il massimo organo sanitario, sembra non essere a conoscenza dell’operato delle proprie agenzie o si macchia di un reato per non rispondere alle istanze di Greenpeace. Nell’alessandrino gli enti pubblici hanno permesso per anni l’erogazione di acqua contaminata e si sono attivati solo dopo l’interessamento di Greenpeace e solo in alcuni comuni. Tutto questo è inaccettabile», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia. «Chiediamo alla magistratura di indagare perché finora chi dovrebbe garantire la sicurezza della cittadinanza si è limitato a cercare di sminuire il problema, sostenendo che i valori rilevati da Greenpeace sono nella norma. Il punto è che i limiti attuali ci espongono a dosi pericolose di queste sostanze. Esiste, infatti, un evidente scollamento tra le preoccupazioni della comunità scientifica e il limite imposto dalle norme europee, pari a 100 nanogrammi per litro per la somma di 24 molecole, che entrerà in vigore tra l’altro solo nel 2026».

Uno degli esposti riguarda l’operato della Regione Piemonte che all’istanza di Greenpeace di prendere visione degli esiti di analisi sulla presenza di PFAS nelle acque potabili, ha rispostotramite una missiva redatta dal Settore Servizi Ambientali in cui si legge che “le informazionirichieste non sono in possesso della Regione Piemonte”, rimandando alla Direttiva Europea 2184/2020 destinata a entrare in vigore solo nel gennaio 2026 e invitando l’organizzazione ambientalista a chiedere i dati ai gestori. Una risposta che non sembra corrispondere alla realtà dei fatti, considerando che ARPA Piemonte e ASL Alessandria, enti che fanno capo alla stessa Regione, da anni conducono analisi sulle acque potabili. Le possibili spiegazioni sono due: o il massimo ente regionale in materia ambientale e sanitaria non è al corrente dell’operato dei propri organi tecnici (ARPA e ASL Alessandria), oppure la Regione non ha rispettato la normativa vigente sull’accesso agli atti, rendendosi così responsabile del reato di cui all’art. 328 del codice penale.

Un ulteriore aspetto rilevato nella denuncia di Greenpeace riguarda la disparità degli interventi messi in atto dagli enti pubblici (Regione, ASL e ARPA) in presenza di contaminazione dell’acqua potabile in alcuni comuni dello Scrivia. Mentre a Montecastello i dati raccolti nell’estate del 2020 da ARPA Alessandria hanno permesso degli interventi a tutela della comunità residente, in altri paesi come Alzano Scrivia, Guazzora, Isola Sant’Antonio e Molino dei Torti, in cui sono stati riscontrati simili livelli di inquinamento, non è stato mai preso alcun provvedimento per tutelare la salute pubblica nonostante il problema fosse noto da tempo. Curiosamente, dopo appena nove giorni dalla richiesta di Greenpeace Italia di prendere visione dei dati sui PFAS nelle acque potabili, una nota inviata dall’ASL di Alessandria all’organizzazione ambientalista informa che “dal 7 agosto 2023 la rete idrica (nei quattro comuni, ndr) è stata posta sotto alimentazione proveniente dalla galleria filtrante di Tortona”, comune in cui, seppur con valori inferiori, il PFOA, una molecola del gruppo dei PFAS nota per essere cancerogena, viene abitualmente rinvenuta. Parallelamente, a Castelnuovo Scriva, dove i dati del 2023 mostrano livelli di contaminazione paragonabili, non risulta essere stato messo in atto un cambio di fonte di approvvigionamento.

Riguardo i dati della città metropolitana di Torino, l’organizzazione ambientalista invita la magistratura ad approfondire alcune questioni, valutando anche l’operato di Regione Piemonte, ASL e ARPA. I dati consegnati a Greenpeace Italia da SMAT – ente gestore del servizio idrico integrato per la città metropolitana di Torino – indicano la presenza di un PFAS specifico, il cC6O4 o C6O4 prodotto in Italia solo da Solvay Specialty Polymers di Alessandria. Nell’acqua potabile di quattordici comuni (Agliè, Avigliana, Baldissero Canavese, Bardonecchia, Bruino, Caprie, Cintano, Pavone Canavese, Pinerolo, San Maurizio Canavese, Susa, Torino, Venaus, Villar Focchiardo) è stato ritrovato il solo C6O4, con un picco di 66 nanogrammi per litro a Cintano, a pochi chilometri da Ivrea. È doveroso chiarire come questa sostanza inquinante prodotta dalla Solvay di Alessandria sia arrivata nelle acque potabili di Torino e di altri comuni molto distanti. Per quanto riguarda il PFOA, noto cancerogeno, la presenza è stata accertata in decine di comuni, inclusi alcuni della Val di Susa, per un totale di 125 mila persone potenzialmente esposte. Il valore più elevato è stato riscontrato da SMAT il 29 marzo 2023: 96 nanogrammi per litro nella rete potabile della frazione Madonna della Losa nel comune di Gravere, a oltre mille metri di altitudine. Ulteriori criticità si registrano in altri comuni come, ad esempio, Chiomonte, dove i valori di PFAS riscontrati nell’acqua potabile erano superiori ai limiti di sicurezza fissati nel 2017 nella zona rossa del Veneto. Anche per il PFOA, trattandosi di contaminazioni non da sottovalutare, è necessario individuare le fonti inquinanti.

Misure antismog: prosegue il livello 0 (bianco)

Fino a mercoledì 28 febbraio in vigore le sole misure strutturali

 

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a mercoledì 28 febbraio 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

 

App Iren, l’ambiente a portata di mano

MIAT E CITTA’ DI TORINO LANCIANO IL NUOVO STRUMENTO PER CONOSCERE I SERVIZI AMBIENTALI

  • La app offre informazioni puntuali, accessibili e personalizzabili sui servizi ambientali gestiti da Amiat
  • La app consente di ricevere notifiche personalizzate su aggiornamenti e variazioni di servizi, incluso un reminder sulla categoria di rifiuto ritirata giorno per giorno

 

 

 Amiat Gruppo Iren e la Città di Torino hanno presentato  la nuova App Iren Ambiente, una nuova applicazione per informare e supportare gli utenti in tutte le attività legate ai servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che l’azienda realizza sul territorio.

La app, disponibile gratuitamente per il download per sistemi Android e IOS, mira a fornire ai cittadini informazioni complete, tempestive e personalizzate, integrando funzionalità e applicazioni in un unico strumento. Con l’obiettivo di permettere una comunicazione puntuale e tempestiva tra azienda e utenti, la app fornirà in tempo reale avvisi e notizie riguardanti i servizi ambientali erogati, nonché su eventuali aggiornamenti e variazioni, incluso un servizio di notifica che ricorda quotidianamente la categoria di rifiuto ritirata dagli operatori il giorno successivo.

La nuova applicazione andrà a sostituire Junker, che attraverso un messaggio rinvierà i propri utenti a quella Iren Ambiente, sviluppata in totale continuità per agevolarne il passaggio. Nei prossimi mesi la nuova app verrà implementata con ulteriori funzionalità

Grazie alla geolocalizzazione, gli utenti potranno visualizzare i punti di interesse, come gli sportelli dedicati e i punti di raccolta gestiti da Amiat a Torino, nonché informazioni puntuali su orari e rifiuti conferibili nei centri di raccolta, e i calendari sempre aggiornati della raccolta. Sarà inoltre possibile prenotare il ritiro dei rifiuti ingombranti o effettuare segnalazioni ambientali.

La app fornisce inoltre un aiuto per differenziare senza dubbi o errori i rifiuti domestici, con la possibilità di riconoscere i prodotti inquadrandone il codice a barre con la fotocamera, o tramite filtri di ricerca, e smaltirli quindi nel modo corretto secondo le indicazioni dei diversi comuni.

“Una corretta differenziazione, separando bene i materiali e i prodotti, è essenziale per migliorare la raccolta e far sì che i rifiuti possano essere trattati correttamente  – ha commentato l’assessora all’Ambiente Chiara Foglietta -. Avere a disposizione uno strumento come la nuova App di Amiat potrà essere di supporto a tutti i cittadini, un modo agile e veloce col quale fornire informazioni utili e ricevere segnalazioni per garantire un servizio più efficiente e tempestivo”.

La qualità dei servizi offerti da Amiat non può prescindere da una comunicazione sempre più capillare e personalizzata nei confronti dei cittadini. – commentano Paola Bragantini e Gianluca Riu, presidente e amministratore delegato di Amiat -. La nuova App Iren Ambiente va esattamente in questa direzione, poiché permette da un lato di offrire uno strumento efficace e funzionale, dall’altro di rispondere alle esigenze puntuali di ogni cittadino”.

San Mauro, Antenna riserva Mab Unesco CollinaPo

 

La Sindaca di San Mauro Torinese Giulia Guazzora e l’assessore al Verde pubblico e alle Sponde fluviali della Città di Torino, Francesco Tresso, Presidente della Riserva UNESCO MaB CollinaPo, hanno sottoscritto ieri il protocollo d’intesa per l’attivazione della prima Antenna della Riserva UNESCO MaB CollinaPo, che troverà casa nel Castelletto di San Mauro Torinese.

Il riconoscimento MaB (Man and the Biosphere) è stato assegnato nel 2016 dall’UNESCO alla collina attorno a Torino, un ambiente che si sviluppa lungo l’asse fluviale del Po toccando 86 comuni e quattro diverse province (Torino, Asti, Cuneo e Vercelli). Si tratta di un prestigioso riconoscimento che viene conferito ai territori in cui uomo e natura riescono a convivere insieme nel rispetto di ambienti ed ecosistemi.

Le Antenne MaB costituiscono una rete di punti identitari dei Comuni facenti parte del MAB, all’interno dei quali verrà promossa la conoscenza, la valorizzazione e la cura del territorio della Riserva attraverso attività di divulgazione, informazione e formazione. I punti Antenna MaB potranno essere attivati all’interno di spazi con natura e gestione eterogenea, ma accomunati dall’interesse ambientale, paesaggistico e di innovazione culturale e sociale.

A San Mauro, come ricordato, l’Antenna MAB Unesco troverà casa nel rinnovato spazio del Castelletto, lungo la via Francigena e la ciclabile che collega San Mauro con il parco del Meisino, seguendo il corso del Po. Lo spazio è in ristrutturazione con un intervento finanziato dal PNRR per un valore di 400.000€ e fondi propri comunali, oltre a un nuovo finanziamento di 50.000€ recentemente ottenuto per l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Per Giulia Guazzora “Il protocollo rappresenta un passo nella valorizzazione di questo importante riconoscimento internazionale che vede coinvolto il nostro territorio; ci auguriamo che rappresenti un volano per il patrimonio naturalistico e sentieristico della collina e degli altri circuiti turistici”

Francesco Tresso, Presidente della Riserva UNESCO MaB CollinaPo ha commentato: “Con la sottoscrizione di questo protocollo si attiva la prima antenna MAB sul territorio che, insieme alle altre che saranno attivate in futuro, costruiranno una rete di luoghi connessi attraverso i quali conoscere e fare esperienza diretta del potenziale unico che ha questo territorio”. (Facebook)

Due progetti della Città di Torino si aggiudicano “La città per il verde”

 

Due iniziative della Città di Torino, Torino Spazio Pubblico e CWC City Water Circles – Open 011, sono state premiate con il prestigioso riconoscimento “La città per il verde”. Questo premio celebra i comuni italiani che si distinguono per l’innovativa gestione del proprio patrimonio verde, anche attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini nella cura degli spazi pubblici.

La cerimonia di consegna del Premio, promosso dalla casa editrice “Il Verde Editoriale” e giunto alla sua 24a edizione, si è svolta oggi a Milano all’interno di “Myplant & Garden”, fiera professionale dell’orto-florovivaismo, del garden e del paesaggio. I riconoscimenti alla Città di Torino sono stati ritirati da Chiara Foglietta, assessora all’Ambiente e alla Transizione ecologica, accompagnata dall’architetto Alessandra Aires (a cui è andato il riconoscimento ‘Donna del paesaggio weTree) e dall’ingegnere ambientale Laura Ribotta del team del progetto CWC e da Giulio Taurisano, responsabile di Torino Spazio Pubblico.

Torino Spazio Pubblico è stato premiato in particolare nella sezione “migliore iniziativa di volontariato per la gestione degli spazi verdi urbani”, per “l’esemplare contributo al decoro e al miglioramento estetico della città, con positive ricadute di stimolo alla valorizzazione e rispetto del verde degli abitanti”, come si legge nelle motivazioni. Il progetto CWC è risultato invece vincitore del premio “Verde Urbano” per i comuni con più di 50mila abitanti, per la “realizzazione di un’area verde sperimentale tesa all’integrale e diversificato utilizzo dell’acqua piovana in uno spazio ridotto come quello di un terrazzo”, in un progetto “che dimostra come sia possibile trasformare luoghi marginali in scrigni di rigenerazione urbana sostenibile”.

Progetto di cittadinanza attiva per la cura degli spazi verdi, Torino Spazio Pubblico nasce nel 2013, incardinato presso gli uffici della Divisione Verde e Parchi della Città, con l’obiettivo di elevare lo standard degli interventi essenziali già garantiti dall’amministrazione pubblica. Dal suo avvio ha coinvolto oltre 2100 cittadini in più di 160 aree verdi. Attualmente, circa 300 volontari partecipano attivamente ogni settimana, dedicandosi alla pulizia e ad interventi di piccola manutenzione del verde e degli elementi di arredo urbano in 40 aree della città, tra parchi, giardini, piccole aiuole e aree verdi residuali. Numerose realtà del terzo settore collaborano al progetto, inclusivo anche verso persone con disabilità, immigrati di recente arrivo in Italia o individui soggette a misure alternative alle pene.

CWC City Water Circles è un progetto europeo al quale ha partecipato la Città di Torino, che si pone l’obiettivo di riformare i sistemi delle infrastrutture idriche urbane obsolete, proponendo un approccio di economia circolare per generare benefici economici e ambientali. La promozione di una cultura del risparmio idrico e l’utilizzo di risorse idriche non convenzionali, come le acque piovane urbane, rivestono infatti un’importanza cruciale in un contesto di cambiamenti climatici accelerati e della necessità di rendere le città più resilienti. A Torino la sperimentazione pilota è stata implementata presso l’Ostello Open 011 di corso Venezia 11, dove sono state realizzate una terrazza verde, una serra aeroponica e un Rain Garden, puntando a un ciclo virtuoso di risparmio e riciclo delle risorse idriche, a partire dall’acqua piovana.

Green Week, per una settimana le scuole di Volpiano si occupano di ambiente


Da lunedì 26 febbraio l’iniziativa del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze

Lunedì 26 febbraio alle 7.45, alla scuola secondaria di primo grado «Dante Alighieri» di Volpiano, prende il via il progetto Green Week elaborato dal Ccrr (Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze); per l’intera settimana, spiega la presentazione, «le normali attività didattiche verranno sospese per lasciare il posto a lezioni partecipate, uscite sul territorio, laboratori di riciclo creativo, conferenze, cineforum… insomma molteplici e variegate attività che avranno come denominatore comune l’Ambiente».

Il progetto Green Week è uno dei quattro presentati alle ultime votazioni per il Ccrr, alle quali hanno partecipato tutti gli allievi della scuola secondaria di primo grado più i bambini delle classi quinte della primaria. «I nostri ragazzi – continua la presentazione – ci stanno dicendo di essere estremamente consapevoli del fatto che dobbiamo fare qualcosa per proteggere il mondo che ci ospita e che gli obiettivi dell’Agenda 2030 sono anche i loro obiettivi; ci stanno urlando che la Terra è u bel posto e che per esso loro sono disposti a lottare!».

Nelle giornate di mercoledì 28 febbraio e venerdì 1 marzo tutte le classi, a rotazione e a gruppi di quattro, svolgeranno diverse attività quali: uscite sul territorio per scoprire la flora e la fauna della Vauda (in collaborazione con il Club Alpino Italiano di Volpiano e la guida Dino Genovese), «Puliamo Volpiano» per rimuovere i rifiuti abbandonati (in collaborazione con Seta, l’azienda che si occupa dei servizi ambientali, e Legambiente Volpiano), laboratorio di riciclo creativogiochi attività sportive all’aperto, gli incontri «Greeninchiesta» e «Autopsia di una maglietta» (con l’associazione «Mulino ad Arte») e il cineforum che prevede la visione di un film a tema ambientale e il successivo dibattito. Invece, lunedì, martedì e giovedì ogni classe lavorerà ad un progetto differente che si concluderà con un elaborato legato alle tematiche dell’Agenda 2030.

Commenta Barbara Sapino, assessora all’Istruzione del Comune di Volpiano: «Il progetto del Ccrr, ripartito due anni fa grazie all’impegno dei docenti e con il supporto dell’Informagiovani, è una iniziativa nella quale la nostra amministrazione crede molto perché ha come scopo quello di far partecipare attivamente i ragazzi e le ragazze che diventano protagonisti nella realizzazione del loro progetto. Gli studenti e le studentesse di Volpiano sono stati lungimiranti e hanno scelto un tema molto attuale e a loro molto vicino, ovvero la salvaguardia del nostro pianeta attraverso la programmazione della settimana dell’ambiente da loro co-gestita, dimostrando sensibilità e interesse, oltre che notevoli doti organizzative, e sono certa che questa esperienza li renderà cittadini più attenti e consapevoli da grandi».

Qualità dell’aria sempre pessima: livello 1 (arancio) confermato fino a venerdì

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Continueranno almeno fino a venerdì 23 febbraio, prossimo giorno di controllo sui dati previsionali di PM10 forniti da Arpa Piemonte, le misure di limitazione del traffico previste dal livello arancio del semaforo antismog.

Oltre alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone proseguirà il blocco dei veicoli diesel con omologazione fino a Euro 5, mentre per i veicoli adibiti al trasporto merci continuerà lo stop per i veicoli diesel con omologazione fino a Euro 4 (blocchi validi tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 8 alle 19).

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

“Fermiamo la guerra ai colombi”

Il Consiglio della Città Metropolitana di Torino ha dichiarato guerra ai colombi, con gabbie e fucili per abbatterli

Caro direttore, il Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle più importanti Associazioni animaliste e ambientaliste quali: ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU, OIPA, PAN, PRO NATURA Torino e SOS Gaia, accoglie con preoccupazione le decisioni del Consiglio della Città Metropolitana di Torino.

Il Consiglio della Città Metropolitana ha infatti approvato un Piano di uccisione, anche con fucili, dei colombi in aree rurali e urbane, dando scarso rilievo a interventi non cruenti .

Coinvolti nel piano enti e soggetti che vorrebbero un territorio senza animali selvatici, che considerano tutti “nocivi”.

Non sono state sentite le proposte delle associazioni che si occupano della tutela degli animali e degli ambienti naturali.

Altresì, non sono stati presi in considerazione gli interventi realizzati o in fase di realizzazione in comuni italiani o europei di uso di contraccettivi, come quello in atto da parte del Comune di Bruxelles.

Il Tavolo Animali & Ambiente ha presentato una istanza di accesso agli atti per avere copia degli atti che non si conoscono.

La Città Metropolitana non ha più una visione volta alla tutela degli animali e a politiche per favorire una convivenza tra umani e animali selvatici.

Stiamo valutando azioni di contrasto a questo Piano, insieme alle altre Associazioni del Tavolo Animali & Ambiente.

Per il Tavolo Animali & Ambiente:

Marco Francone

LAV Torino

Il Comune dichiara guerra ai topi nelle piazze del centro di Torino

Al via un piano straordinario di derattizzazione nelle piazze XVIII dicembre e Carlo Felice

Sono state avviate in questi giorni le operazioni di predisposizione per un’attività straordinaria di derattizzazione nelle piazze XVIII Dicembre e Carlo Felice: l’intervento, voluto dagli assessorati alla Cura della Città e alla Transizione ecologica della Città di Torino e coordinato da Amiat Gruppo Iren, avrà una durata complessiva di due mesi, tra febbraio e marzo.

Le attività interesseranno un’area complessiva pari a circa 18mila metri quadrati: per tutelare il passaggio di pedoni ed animali, le aiuole e le aree verdi di piazza XVIII Dicembre sono in corso di recinzione e non saranno accessibili per l’intera durata del servizio. In piazza Carlo Felice l’area interessata sarà quella corrispondente ai Giardini Sambuy, che verranno chiusi nei giorni di intervento, uno a settimana, a partire da martedì 20 febbraio e per otto martedì consecutivi.

Verrà inoltre realizzata da SMAT un’azione specifica sulle fognature sottostanti e sui tombini delle due piazze.

Il servizio, realizzato per far fronte alla diffusa presenza di ratti rilevata nelle due piazze, avverrà in due cicli, al fine di garantire una maggiore efficacia e durata della derattizzazione. Le attività e ogni eventuale variazione verranno comunicate alla cittadinanza con un’apposita segnaletica.

Gli assessori Francesco Tresso e Chiara Foglietta hanno commentato: “L’estate scorsa si erano già registrate delle criticità in queste due zone, dovute ad una serie di situazioni contingenti e soprattutto alla presenza dei numerosi cantieri che hanno favorito il proliferare dei ratti. Abbiamo quindi deciso di intervenire tempestivamente con questo intervento straordinario e coordinato per affrontare la problematica della presenza dei topi in modo radicale. Valuteremo con grande attenzione i risultati, per mettere a punto una strategia per il futuro”.

“I diversi interventi di derattizzazione che abbiamo realizzato già negli scorsi mesi hanno contribuito ad affrontare la situazione in queste due piazze – aggiunge Paola Bragantini, presidente Amiat mettiamo ora in campo un’azione decisamente più ampia, anche in previsione dell’approssimarsi della primavera, con l’obiettivo di ottenere risultati più incisivi”.

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