ALL'ARCHIVIO STORICO

Com’erano belli gli anni del boom. In mostra fino al 30 settembre

Qualche volta presente, passato e futuro si rincorrono fino a sovrapporsi. Una regola della storia che non ha risparmiato Torino. La città della Mole, nel corso degli ultimi due secoli, in più occasione si è trovata infatti a doversi rialzare dopo aver subito un colpo del destino (il trasferimento della capitale d’Italia prima a Firenze e poi a Roma, gli effetti delle macerie economiche e sociali lasciati dalle guerre mondiali, la crisi e il declino dell’industria nell’ultima parte del Novecento) tanto forte dal sembrare di poterla mandarla definitivamente al tappeto, ma sempre, come un pugile con il Dna del campione, ha saputo rialzarsi, ripartire e crearsi un futuro nuovo, vincendo le sfide del cambiamento, della ricostruzione e dello sviluppo, come avvenuto dopo il Secondo conflitto mondiale, negli anni del “boom economico”. E’ stato un momento felice e positivo per una città che la guerra aveva ferito nel corpo e nello spirito, un periodo di rinascita economica e sociale, colmo di sogni e di aspettative che in larga parte hanno trovato risposta e portato con sé un deciso miglioramento della qualità della vita e del benessere collettivo.

 

La mostra proposta dell’Archivio Storico della Città di Torino e allestita nella sala al piano terreno di via Barbaroux 32, ricorda quel tempo e lo fa rivivere attraverso fotografie, manifesti, locandine e oggetti di uso quotidiano in quegli anni che furono, come evidenziato dal titolo dell’esposizione, “Gli anni del miracolo economico. Torino Rinasce.” 

Il ricordo degli ambienti di lavoro nella grande industria, delle grandi opere pubbliche in costruzione, dei momenti di festa e di vita sociale, degli eventi di sport e spettacolo e di altro ancora è fissato in decine fotografie in bianco e nero collocate lungo le pareti dei corridoi che portano alle sale di consultazione e lettura, mentre nello spazio destinato alle mostre temporanee sono conservati manifesti pubblicitari e oggetti che, proprio negli anni del boom, hanno trovato largo uso e diffusione in ogni famiglia torinese. 

Alla fine degli anni Sessanta erano tre su quattro i torinesi che lavoravano nel settore metalmeccanico di cui la Fiat, è ovvio dirlo, ne era azienda leader. Segno inequivocabile questo di un’espansione economica il cui principale volano era stata l’industria dell’automobile. In vent’anni, tra il 1951 e il 1971, i dipendenti nei diversi stabilimenti della casa automobilistica erano passati da 72mila a 182mila. Molti di loro venivano dal Sud del nostro Paese, emigrati da un Mezzogiorno in cui trovare occupazione per assicurare una vita dignitosa alle propria famiglia era quasi impossibile.

Tra i simboli della rinascita post-bellica ci sono, come detto, gli oggetti del “boom economico”: dalla televisione a valvole al registratore a nastro e al mangiadischi, dalla macchina fotografica alla cinepresa, dalla macchina da cucire ai fumetti, alle macchinine e ad altri giocattoli con cui sono cresciuti i bambini degli anni Cinquanta e Sessanta. 

La mostra “Gli anni del miracolo economico. Torino Rinasce” è allestita nella sede dell’Archivio Storico di via Barbaroux 32. E’ aperta fino al 30 settembre e può essere visitata dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 16. 30. L’ingresso è gratuito.

 

(mge) www.comune.torino.it

Prorogata al 28 febbraio la mostra sui Menu

menu-archivio2Nella grande sala di via Barbaroux 32 si potranno ancora ammirare i menu che spesso celebravano eventi particolari, pubblici o privati. Come quello che risale al 2 ottobre 1839 a Palazzo Reale che era stato organizzato in occasione del compleanno di Carlo Alberto; nel pranzo del 10 febbraio 1848 invece il corpo decurionale torinese festeggiava con quello genovese la concessione dello Statuto. Altre volte si ricordava un anniversario come il 18 giugno 1886 il cinquantenario della nascita del Corpo dei bersaglieri; il 9 maggio 1898 il cinquantenario dello Statuto; il 10 agosto 1910 il centenario della nascita di Camillo Cavour. Numerosi poi sono i pranzi tenuti durante le Esposizioni e molti infine quelli di nozze come quello del 22 aprile 1868 per il matrimonio dell’erede al trono, il principe Umberto di Savoia, con la principessa Margherita.menu-archivio

 

Sempre all’Archivio Storico continua, fino al 28 febbraio, la mostra “Torino e il Natale. Ieri e oggi” sul rapporto nel tempo fra la città e le feste, dalla Natività all’Epifania passando per il «laico» Capodanno. Frammenti di passato e presente che rivivono in decine di fotografie ma non solo; un’antichissima pergamena riporta notizie e curiosità sconosciute ai più: quanti sanno ad esempio che il 25 marzo del 1153 era il primo giorno dell’anno? O ancora: chi ricorda la «Befana del vigile»? Tradizione molto sentita dai torinesi, almeno fino agli anni Settanta, una festa che assumeva il simbolico significato di riconciliazione tra gli automobilisti e la polizia urbana: i doni ricevuti dai «civich» venivano infatti omaggiati agli enti assistenziali cittadini.

 

Mostre: ” Liste di pranzi e ricettari dell’Archivio Storico della Città di Torino” e “Torino e il Natale. Ieri e oggi”

Archivio Storico della Città, Via Barbaroux 32

Fino 28 gennaio 2017

Dal lunedì al venerdì 8.30 -16.30

Ingresso libero

www.comune.torino.it/archiviostorico/