In attesa che si trovi il “colpevole” del giallo sulla copertura delle statue capitoline, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani (che anche il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini ha definito “scelta incomprensibile”) facciamo un gioco
In attesa che si trovi il “colpevole” del giallo sulla copertura delle statue capitoline, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani (che anche il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini ha definito “scelta incomprensibile”) facciamo un gioco.Se il leader iraniano fosse giunto in visita a Torino, quali statue avrebbero potuto urtare la sua sensibilità? Quali opere d’arte raffiguranti nudità classiche sarebbero state velate dalla pudicizia censoria della municipalità torinese?
Per esempio, le settecentesche “Quattro Stagioni” di Simone Martinez, nipote di Filippo Juvarra, sculture ora esposte alla Reggia di Venaria, dopo una permanenza ultrasecolare ai Giardini reali.
E che dire delle statue celebrative del Ponte Umberto I di corso Vittorio, con il seno prosperoso ben visibile nel gruppo bronzeo della Pietà, oltre alla presenza di numerosi nudi virili?
O dei dipinti “licenziosi” esposti alla Mostra di Matisse a palazzo Chiablese, e delle nudità imponenti che rappresentano in stile littorio il Po e la Dora in piazza Cln? Stendiamo anche qui un velo pietoso.
Abbiamo citato solo alcune opere d’arte “osé” presenti a Torino, le prime che ci sono venute in mente. Chiediamo ai lettori di indicarcene altre che un velo (di stupidità) potrebbe coprire in caso di visita ufficiale del presidente iraniano sotto la Mole.