Presentato a Torino, presso La Libreria La Piola di Katia, il nuovo romanzo di Graziella Naurath “Torino Fermo Immagine” edito da Atene del Canavese con la moderatrice del dibattito, Maria Araceli Meluzzi che, oltre ad essere la figlia del celebre psichiatra forense Alessandro Meluzzi è anche particolarmente brava.
In piola, a rallegrare la serata anche il chitarrista Riccardo Leonetti che ha eseguito pezzi degli anni ’60. Sempre della stessa autrice, il giallo “Dimentica”, un noir psicologico, un pò venato di malinconia che speriamo venga presto ristampato. Quello che ci presenta la Naurath non è più la Torino di oggi, ma quella che è riuscita a restare in vita nei ricordi dei baby boomers (praticamente quelli della mia età) in contrasto con quelli dei baby flop che i figli non li fanno più. La scrittrice ci racconta la Torino delle botteghe polverose dove si entrava per cercare qualche cosa di singolare che durasse una vita. “Allora – dice la Naurath – era possibile scoprire una rimagliatrice di calze, una sarta che a prezzi contenuti realizzava il sogno di quell’abito ammirato sulla rivista di moda”. Un tuffo nella memoria di storie, luoghi e percorsi che devono essere tramandati perché senza un passato non ci sarà un futuro. Molti riconosceranno una Torino d’antan e proveranno- sempre per dirla con l’autrice – “rimpianto di quei tempi dove gli amori erano freschi e crocchianti come grissini”.La mia bella di quei tempi l’ho rivista per caso, recentemente, e mi fa ancora battere il cuore, anche questo è d’antan.
Tommaso Lo Russo