A PALAZZO LASCARIS- Pagina 5

“Il destino era già lì”: Paola Agosti fotografa

Accompagnò Nuto Revelli nelle sue interviste alle testimoni femminili per la stesura de “Il mondo dei vinti” e “L’Anello forte”

 

AgostiRimane aperta fino all’8 ottobre nei locali dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Consiglio regionale (via Arsenale 14/G), la mostra fotografica “Il destino era già lì”, curata dalla Fondazione Nuto Revelli onlus. Trentacinque immagini in bianco e nero scattate da Paola Agosti (figlia di Giorgio Agosti, magistrato e partigiano membro del comando regionale di Giustizia e Libertà che fu primo questore della Torino liberata). La fotografa accompagnò Nuto Revelli nelle sue interviste alle testimoni femminili per la stesura de “Il mondo dei vinti” e “L’Anello forte”, pubblicato da Einaudi esattamente 30 anni fa.

 

All’inaugurazione è intervenuta Paola Agosti con Marco Revelli presidente della Fondazione intitolata al padre Nuto, e con Alessandro Dutto e Maria Peano delle edizioni Araba Fenice che ha pubblicato il catalogo della mostra.L’esposizione, con ingresso libero, è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16.

 

 

Info: tel. 011.5757444

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Come pescare in Piemonte, il piano in Regione

Il Piano si propone essenzialmente di garantire  la  salvaguardia  degli  ambienti  acquatici  e  della  fauna  acquatica  autoctona  nel  rispetto dell’equilibrio biologico e della conservazione della biodiversità, di provvedere alla tutela e, ove necessario, al ripristino degli ecosistemi acquatici

 

pesce trotaNella seduta del 22 settembre, è iniziato in Consiglio regionale l’esame della proposta di deliberazione per l’adozione del nuovo Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e dell’esercizio della pesca. In particolare, si tratta dello stralcio relativo alla componente ittica, presentato dalla Giunta regionale e licenziato a maggioranza dalla terza Commissione nello scorso mese di luglio.

 

Il Piano si propone essenzialmente di garantire  la  salvaguardia  degli  ambienti  acquatici  e  della  fauna  acquatica  autoctona  nel  rispetto dell’equilibrio biologico e della conservazione della biodiversità, di provvedere alla tutela e, ove necessario, al ripristino degli ecosistemi acquatici.

 

Per raggiungere gli obiettivi – come spiegato dall’assessore Giorgio Ferrero –  sono previsti oltre la salvaguardia della fauna ittica autoctona, l’eradicamento e il contenimento della fauna ittica alloctona, anche la gestione delle immissioni e una particolare attenzione per gli ambienti e le specie di interesse naturalistico. Viene infine contemplata la gestione  delle  zone  di  protezione,  turistiche, per  attività agonistiche e promozionali, chiuse e a regolamentazione particolare.

 

Sul provvedimento insistono oltre cento emendamenti da parte della minoranza, in particolare da parte del consigliere Gian Luca Vignale (Fi), oggetto di un confronto al fine di individuare un possibile punto di mediazione, e ne sono stati discussi una decina relativi all’articolo 1. Nel ricordare come la pesca intessi attualmente in Piemonte circa 40 mila persone, lo stesso Vignale ha spiegato all’Aula come le perplessità sul Piano riguardino principalmente le classificazioni di alcune specie, come la scelta di considerare la trota fario dei ceppi atlantici come alloctona, ovvero non tipica dell’ecosistema piemontese.

 

Si tratterebbe pertanto – secondo il consigliere –  di una decisione che configge con la legge dello Stato.Nella discussione generale sono poi intervenuti nell’ordine i consiglieri Giorgio Bertola (M5S), Alfredo Monaco (Scelta di Rete civica per Chiamparino), Diego Sozzani (Fi), Marco Grimaldi (Sel), Silvana Accossato e Paolo Allemano (Pd), Francesco Graglia (FI) e Andrea Appiano (Pd).

 

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Ottria (Pd): "Malattia, più tutele per i lavoratori autonomi"

I lavoratori autonomi sono infatti storicamente esclusi da una serie di diritti e tutele applicati ai lavoratori dipendenti e ai disoccupati

 

consiglio aulaIl Consiglio regionale ha votato un ordine del giorno presentato dal gruppo PD, primo firmatario il consigliere Valter Ottria, per chiedere al ministero del Lavoro di rivedere l’attuale normativa in tema di malattia dei lavoratori autonomi, al fine di garantire maggiori tutele, in particolare nei casi di malattia grave o prolungata. I lavoratori autonomi sono infatti storicamente esclusi da una serie di diritti e tutele applicati ai lavoratori dipendenti e ai disoccupati. Non possono beneficiare degli ammortizzatori sociali, in caso di malattia non hanno garanzie (per esempio 180 gg. a stipendio pieno, divieto di licenziamento, possibilità di richiedere part-time, divieto di trasferimento, accesso alla legge 104) e devono continuare a lavorare, poiché l’Inps o non prevede indennità di malattia (ad esempio per commercianti o artigiani) oppure prevede, per gli appartenenti alla gestione separata, garanzie irrisorie come i 61 giorni in un anno, insufficienti in caso di patologie serie o prolungate, con diarie giornaliere molto basse. L’ordine del giorno impegna anche la Giunta ad entrare in contatto con le associazioni di categoria (commercianti, artigiani, professionisti) e trasversali come ACTA, l’Associazione Consulenti Terziario Avanzato, per concordare azioni congiunte, in particolare campagne di informazione rivolte ai lavoratori, che spesso non sono neppure a conoscenza dei diritti minimi cui hanno accesso. Si tratta di un numero di lavoratori in costante aumento, soprattutto fra i giovani, ai quali è necessario aprire le porte oggi precluse delle tutele garantite agli altri lavoratori – sottolinea Ottria – In un periodo come questo è un messaggio formidabile e in controtendenza>.   

Servizi psichiatrici, audizione in Regione

Presenti consiglieri, operatori e sindacati del settore psichiatrico, associazioni di utenti e familiari

 

consiglio X 1La Sala Viglione di Palazzo Lascaris era gremita di persone anche in piedi. C’erano tutti: consiglieri, operatori e sindacati del settore psichiatrico, associazioni di utenti e familiari. Infatti, prima dell’avvio del dibattito sulla psichiatria, il 16 giugno, (sessione straordinaria sul riordino dei servizi psichiatrici), il presidente dell’Assemblea Mauro Laus, considerata la situazione di preoccupazione espressa dai rappresentanti delle numerose associazioni di settore presenti tra il pubblico, ha concesso un’audizione, svoltasi in Sala Viglione, sospendendo momentaneamente la seduta in deroga alle normali consuetudini. Erano presenti – oltre al presidente Laus e a diversi rappresentanti dell’Udp e della Conferenza dei capigruppo, nonché il presidente della IV Commissione Domenico Ravetti – il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, il vicepresidente Aldo Reschigna, gli assessori Antonino Saitta (Sanità) e Augusto Ferrari (Politiche sociali). Per gli auditi, oltre ad alcuni utenti, hanno parlato Barbara Bosi del Coordinamento Almm (Associazione per la lotta contro le malattie mentali) e Diapsi (Difesa ammalati psichici), Guido Geninatti dell’Alleanza delle cooperative sociali del Piemonte, Sara Cassin presidente nazionale Fenasco (Federazione nazionale strutture comunitarie psicosocioterapeutiche), Luciano Sorrentino Psichiatria democratica e Alessandro Zanetti della Confederazione unitaria di base sanità e assistenza.

 

I punti principali messi in risalto dall’audizione sono: in primo luogo, l’accusa verso l’Esecutivo di non aver dialogato con gli operatori, gli utenti e le famiglie rappresentanti il mondo della psichiatria, prima dell’adozione della deliberazione del 3 giugno “Riordino della rete dei servizi residenziali psichiatrici”; in secondo luogo, il timore che il passaggio della classificazione, previsto dalla delibera, dei “gruppi appartamento” e “comunità alloggio” dall’ambito sanitario a quello sociosanitario, porti un aumento dei costi, attraverso una compartecipazione della spesa del 60% a carico dei comuni e degli utenti, con rischio di mancanza di risorse da parte degli enti locali, e di forte aggravio di spesa per gli utenti. Il dibattito in Aula è ruotato soprattutto attorno a questi temi ed è stato aperto da Gian Luca Vignale (FI), primo firmatario della richiesta della sessione straordinaria, sottoscritta da tutti i gruppi delle opposizioni. L’esponente di FI ha lamentato che “la Giunta regionale ha scavalcato il Consiglio regionale senza i dovuti passaggi in Commissione. Comportamento non giustificato dalla fretta perché la delibera è destinata ad entrare in vigore il 1° gennaio 2016”. Alle accuse mosse dalle associazioni Vignale ha anche aggiunto che “la psichiatria è l’unico ambito della sanità piemontese nella quale il paziente non può scegliere il luogo dove curarsi” ed ha rivendicato la buona base di partenza che poteva essere utilizzata e costituita da quanto predisposto dall’Esecutivo nella precedente legislatura.

 

L’assessore Saitta è intervenuto per spiegare che “il lavoro che stiamo facendo non è finalizzato a far quadrare i conti” ma certamente “i gruppi appartamento che, oltretutto, non sono accreditati, lavorano con tariffe da 40 euro fino a punte di 165. Dobbiamo fare una ricognizione su quali siano le caratteristiche che devono avere i gestori e quali i criteri dei contributi e mettere in ordine e uniformare le tariffe. Ci viene chiesto anche dalla Corte dei conti e dal ministero. Vogliamo mettere al centro la salute del paziente in questa fase di transizione per mettere a punto le nostre misure fino al gennaio 2016 con la collaborazione di tutti i soggetti interessati. Dobbiamo verificare l’appropriatezza delle strutture rispetto ai loro assistiti e arrivare all’accreditamento delle stesse che è molto importante anche per uscire dai vincoli del piano di rientro”.

 

“Dal punto di vista politiche sociali – ha spiegato l’assessore Ferrari – credo che la questione di fondo stia in una domanda: il modo con cui in Regione Piemonte, nell’arco degli ultimi 15 anni, ha applicato i livelli essenziali di assistenza. Spesso il Piemonte ha saputo essere all’avanguardia ed indicare la strada, alle altre Regioni, concentrandosi nell’area della integrazione sociosanitaria sul tema della non autosufficienza”. Importante ha proseguito l’assessore “come detto anche dal collega Saitta, l’apertura di un tavolo di confronto con tutte le realtà che operano nel settore e, in quest’ambito, affrontare la questione dei gruppi appartamento per definire la fisionomia che queste realtà possono avere, tenendo conto dell’importante valenza terapeutiche che hanno avuto nella nostra regione”.

 

Il presidente della IV Commissione è intervenuto asserendo del dovere di “dare futuro a quest’ambito è un obiettivo non più rinviabile. È importante mettere al centro i bisogni ed i diritti del paziente, sapendo che la delibera è un punto di partenza. Trovare regole condivise tra tutti i soggetti del mondo della psichiatria”.Nella discussione sono poi intervenuti diversi consiglieri della maggioranza, Nino Boeti, Paolo Allemano, Andrea Appiano e Nadia Conticelli (Pd), Alfredo Monaco (Scelta civica) e Marco Grimaldi (Sel) che hanno sostanzialmente appoggiato l’operato dell’Esecutivo, pur se con qualche aspetto da chiarire meglio secondo Scelta civica e Sel, per i quali il mondo della psichiatria deve essere ascoltato attentamente, essendovi pure diverse esperienze che devono essere preservate.

 

Per il gruppo M5S, hanno parlato Giorgio Bertola, Davide Bono e Stefania Batzella che hanno usato toni molto duri, asserendo che “prendere in giro i consiglieri di opposizione va bene, ma i malati e le famiglie no. È stato fatto un convegno il 29 maggio ed approvata una mozione per incontrare gli operatori del settore e le associazioni dei familiari per discutere della parte sostanziale della delibera. Dovevate averè la bozza di delibera pronta e non l’ha avete presentata. Avete sottratto volontariamente al dibattito questa vostra decisione”. Quindi, “istituire un osservatorio permanente non sarebbe male, come aprire un tavolo di lavoro e di confronto. Ma è prima delle delibere che bisogna ascoltare i soggetti interessati”. Ed ancora, “quanto fatto oggi, quasi un Consiglio aperto più che un Consiglio straordinario, è positivo, anche se il Pd è poco favorevole ai Consigli aperti forse perché poi ci si deve confrontare con operatori. Temiamo che la Giunta stia costruendo un nuovo Piano sociosanitario senza confrontarsi con il Consiglio e con gli operatori. Se la gestione commissariale della Sanità porta ad atti assunti in modo troppo precipitoso e frettoloso, tanto vale partire con percorsi più condivisi”.

 

La seduta si è chiusa con la votazione di tre ordini del giorno e una mozione. Approvato l’ordine del giorno proposto dal primo firmatario Domenico Ravetti (Pd), che impegna la Giunta regionaleaffinché, nella fase transitoria prevista dalla D.G.R. n. 30-1517, il percorso di attuazione avvenga tramite il coinvolgimento, in un tavolo permanente, dei Dipartimenti di Salute mentale, delle Associazioni dei pazienti, degli enti gestori e dell’Anci; a prevedere, nel percorso attuativo, un confronto costruttivo tra i soggetti istituzionali interessati, in modo da prevederne le conseguenze economiche, sociali e sanitarie e elaborare modalità atte a fronteggiarle adeguatamente; ad effettuare una rivalutazione periodica degli obiettivi del riordino parallelamente al progredire della conoscenza della domanda consentendo l’adattamento dei modelli di riferimento delineati nella delibera approvata all’effettiva realtà del territorio regionale; a coinvolgere mediante pareri e indirizzi la Commissione consiliare Sanità, Politiche sociali e Politiche per gli anziani”. Respinta la mozione del primo firmatario Gian Luca Vignale (FI) per impegnare la Giunta regionale a ritirare la delibera n. 30 del 3 Giugno 2015 e costituire un Osservatorio permanente sulla psichiatria costituito da enti locali, associazioni di pazienti e familiari e imprenditoria sociale al fine di predisporre un nuova delibera di riordino dei servizi psichiatrici e due un ordine del giorno della prima firmataria Stefania Batzella (M5S) per istituire un tavolo di confronto fra i rappresentanti pubblici e privati impegnati nel riordino della rete dei servizi residenziali della psichiatria e delle famiglie dei pazienti che approdi alla revisione della delibera e per migliorare l’assistenza residenziale e semiresidenziale dei disabili psichici.

 

AB – www.cr.piemonte.it

“Per una politica di asilo, accoglienza, immigrazione. Quale Agenda europea?”

Iraq esodoConvegno e volume per la Giornata mondiale del Rifugiato

Lunedì 15 giugno alle 9 si tiene il convegno “Per una politica europea di asilo, accoglienza, immigrazione. Quale Agenda europea?” presso la sede del Consiglio regionale. Organizzato dalla Federazione regionale piemontese dell’Aiccre in collaborazione con l’Assemblea regionale del Piemonte, il convegno costituisce uno dei primi appuntamenti collegati alla Giornata mondiale del Rifugiato, World Refugee Day, del 20 giugno. Tale ricorrenza è stata indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2001 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle drammatiche condizioni dei profughi nel mondo. Va sottolineata la forte attualità di una giornata che chiama il nostro paese e l’Europa intera ad affrontare l’urgenza delle tragiche morti in mare e della crescente immigrazione di profughi dai paesi terzi. Nel corso dell’incontro sarà presentato il volume “Per una politica europea di asilo, accoglienza, immigrazione”. Si tratta di una raccolta di saggi e di documenti, frutto di due anni di analisi e di dibattito coordinati dall’Aiccre Piemonte, in collaborazione con la Consulta regionale europea, il Coordinamento Comuni per la pace (Cocopa), il Centro d’iniziativa del Piemonte (Cie), il Movimento federalista europeo (Mfe). Il volume non si limita all’analisi del fenomeno, ma propone, ai diversi livelli della politica, europea, nazionale e locale, proposte concrete sulla materia. Una prima sintesi dei contenuti è già disponibile nel documento “Per una politica europea di asilo, accoglienza, immigrazione”, approvato dal Consiglio nazionale dell’Aiccre il 28 aprile 2014:www.aiccre.it/wp-content/uploads/PER-UNA-POLITICA-EUROPEA-IMMIGRAZIONE-II-Rev-6.pdf.

Donne, lavoro ed economia tra etica e business

donne impreseSono emerse riflessioni sulle attuali condizioni professionali delle donne non solo in Piemonte ma in tutta Europa, con particolare riferimento al ruolo sociale che ricoprono

 

“È più che mai necessario, oggi, superare le barriere invisibili che le donne quotidianamente incontrano nel loro percorso lavorativo e personale. Trovare il giusto ruolo di leadership nelle Istituzioni e nelle aziende, tutelarle attraverso una adeguata legislazione sono gli obiettivi sui quali stiamo lavorando”.  Così Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, ha aperto il convegno “Donne, lavoro economia. Nuova etica nel business”, organizzato a Palazzo Lascaris dalla Consulta regionale femminile, in collaborazione con la Federazione italiana donne arti professioni e affari (Fidapa). Nel corso del dibattito, moderato da Graziella Camurati, past president di Fidapa, sono emerse riflessioni sulle attuali condizioni professionali delle donne non solo in Piemonte ma in tutta Europa, con particolare riferimento al ruolo sociale che ricoprono e alla partecipazione attiva nelle arti e nelle organizzazioni europee ed internazionali. All’incontro hanno inoltre partecipato Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale; Eufemia Ippolito, past president nazionale di Fidapa; Luisa Pavesio, rappresentante di Task force Salute Fidapa e la senatrice Maria Rizzotti.

 

 Daniela Roselli – www.cr.piemonte.it

Yes we can(nabis): l'uso terapeutico è legge

consiglio X 1

Approvata all’unanimità la legge che autorizza l’uso esclusivamente terapeutico della canapa in Piemonte

 

Un’ora e mezza di lavori in aula e, senza emendamenti e all’unanimità, è stata approvata dal Consiglio regionale  la legge che permette l’utilizzo terapeutico della cannabis. La legge era stata presentata da Marco Grimaldi (Sel) e Davide Bono (M5S). Promuove anche la ricerca sull’utilizzo del principio attivo della pianta, sugli usi per l’industria tessile ed anche lo studio per un futuro centro di produzione controllato da realizzare sul territorio regionale. L’uso del principio attivo della cannabis per il trattamento in ambito sia ospedaliero che domiciliare, se ritenuto indispensabile dai medici, è a carico del Servizio sanitario regionale. La legge prevede una spesa di 200mila euro per le attività di ricerca ed autorizza ad “avviare azioni sperimentali o progetti pilota con soggetti autorizzati per la produzione di preparazioni a base di canapa”.

 

“È un miglioramento concreto nella vita di tanti concittadini che hanno pagato a ‘caro prezzo’ le politiche proibizioniste di questi anni” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. –“Abbiamo voluto prima di tutto rompere un tabù, che da troppo tempo agisce come un freno per la ricerca e la sperimentazione, rendendo difficoltoso per tanti malati l’accesso a medicine di cui avrebbero bisogno. Spero che questa legge serva da stimolo alle nostre università e alla Sanità pubblica, per andare avanti nella ricerca e nel miglioramento delle terapie, e che sia prodromica alla produzione anche in Piemonte. E’ ora che il Piemonte torni a essere un grande produttore di canapa, come lo era negli anni ’50, quando veniva coltivata per uso tessile, la varietà ‘Carmagnola’ forniva la miglior fibra esistente al mondo e le rese unitarie per ettaro erano maggiori che in ogni altro Paese”.

 

Durante il dibattito che si è svolto in aula è stato specificato più volte da tutti gli interventi l’uso esclusivamente terapeutico di una pianta che è spesso considerata soltanto come stupefacente ma che ha notevoli effetti nella cura di gravi malattie invalidanti. Inoltre è stato messo l’accento sulla possibilità di riprendere in Piemonte la coltivazione di un vegetale che fino agli anni ’50 ha caratterizzato le nostre campagne, in particolare nella zona di Carmagnola e nel Canavese per la produzione di tessuti e cordami.

 

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Emozioni e paesaggi del Piemonte

La mostra è visitabile fino al 30 giugno dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18

 

PAESAGGI“Il Piemonte è una regione da ammirare in ogni tempo. Bella di vita e ricca di natura, ogni stagione la trasforma e le regala sfumature che la fanno amare. Uno dei compiti più alti cui è chiamata la politica è rendere migliore la vita dei cittadini e oggi è certamente più evidente di un tempo l’attenzione degli amministratori nei confronti del paesaggio”. Con queste parole il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, ha inaugurato giovedì 7 maggio a Palazzo Lascaris la mostra “Ritratto di una terra – Emozioni e paesaggi del Piemonte”.Con il vicepresidente Boeti sono intervenuti il presidente dell’Associazione Energia, territorio, ambiente Enrico Gaspare e la curatrice dell’esposizione Rossella Seren Rosso, moderati dal direttore della Comunicazione dell’Assemblea regionale Domenico Tomatis. “Con questa mostra – ha sottolineato Gaspare – è possibile constatare come, nel corso dei secoli, la nostra terra abbia preso la forma che le ha impresso l’uomo e prendere atto che la tecnologia ha dato vita a indiscutibili innovazioni e a irrimediabili disastri”.“L’allestimento – ha concluso Seren Rosso – vuole anche raccontare attraverso immagini, parole di poeti e scrittori, ricordi e ricostruzioni storiche l’emozione che i paesaggi piemontesi hanno saputo suscitare nei viaggiatori che, nel corso dei secoli, hanno percorso il territorio descrivendo le loro sensazioni e impressioni. Lettere, poesie, dipinti, oggetti e immagini fotografiche offrono al visitatore frammenti di paesaggio che permettono di ricostruire, con gli occhi degli osservatori, luoghi reali che si trasformano in luoghi del cuore e dell’armonia in un microcosmo di culture, sapori, musiche e profumi. “Ritratto di una terra – Emozioni e paesaggi del Piemonte” è visitabile fino al 30 giugno dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.

 

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Una garanzia di lavoro per i giovani

GIOVANI CONSULTAI primi dati del progetto che ha lo scopo di intercettare un flusso di circa 17mila ragazzi l’anno

 

Durante la seduta congiunta delle Commissioni Cultura e Attività produttive, presiedute da Daniele Valle e Raffaele Gallo, si è parlato di “Garanzia Giovani”, progetto nato ad aprile 2014.L’assessore all’Istruzione e al Lavoro Gianna Pentenero ha illustrato i primi dati del progetto che ha lo scopo di intercettare un flusso di circa 17mila ragazzi l’anno (tra i 16 e i 22 anni) che, concluso il percorso di studi, non ha ancora un lavoro.

 

  • Più di 5mila ragazzi hanno utilizzato il servizio
  • Circa 3.500 assunti o in tirocinio
  • Altri 2.400 avviati a percorsi di formazione
  • 274 inseriti nel Servizio Civile nazionale

 

"Europeans Under the Same Sky"

ConsultaUE

Cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso “Diventiamo cittadini europei” a cura della Consulta Europea

 

Hanno lavorato per mesi in classe con i loro insegnanti sui temi dell’Europa per partecipare alla 31a edizione del  concorso “Diventiamo Cittadini Europei” ed hanno vinto. Questa mattina l’aula consiliare di Palazzo Lascaris era piena di ragazzi vivaci e colorati: oltre ai 180 studenti vincitori del concorso bandito dalla Consulta europea c’erano anche compagni di classe, insegnanti e dirigenti scolastici.

 

“Quest’anno hanno partecipato al concorso 1.300 studenti di 80 scuole di tutto il Piemonte: una grande partecipazione che segna il successo di un’iniziativa che in 30 anni ha coinvolto 20 mila studenti – ha commentato il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti durante il saluto iniziale -. I ragazzi si sono confrontati su temi importanti per il loro futuro: i diritti e i doveri dei cittadini dell’Europa e la disoccupazione che colpisce soprattutto i più giovani, temi che riguardano la vita di tutti noi e ci portano a riflettere sull’importanza di avere un’Europa unita che sia in grado di dare risposte concrete”.

 

“Dobbiamo ricordarci  – ha proseguito Boeti – che l’Europa è nata per dare pace e stabilità al mondo dopo 180 milioni di morti delle due guerre mondiali ed anche del fatto che moltissimi dei nostri compatrioti in passato hanno dovuto emigrare per trovare una vita migliore, esattamente come oggi stanno facendo migliaia di uomini e donne che ogni giorno arrivano sulle coste delle Sicilia con i barconi della speranza”.

 

Gli studenti vincitori del concorso partecipano ogni anno ad alcuni viaggi di studio nelle sedi delle istituzioni europee. Proprio da uno di questi viaggi degli studenti, lo scorso novembre a Berlino in occasione dei 25 anni della caduta del Muro, è nato lo slogan “Europeans Under the Same Sky” che, stampato sulle magliette della Consulta Europea regionale, è diventato il ricordo tangibile della giornata di premiazione. Al termine della cerimonia i ragazzi ed i loro insegnanti sono stati invitati a partecipare al Salone del Libro alla presentazione del Dvd dello spettacolo “L’Europa a 100 anni dalla Grande Guerra”.

 

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