A PALAZZO LASCARIS- Pagina 2

Gli studenti interrogano i politici sulle pari opportunità

L’Aula consiliare di Palazzo Lascaris si è trasformata per un giorno nel Parlamento dei ragazzi.È entrato così nel vivo il progetto formativo Diritti 70.0, ideato dalla consigliera di parità regionale Giulia Maria Cavaletto e dalla consigliera supplente Chiara Maria Germano.

Studentesse e studenti degli istituti superiori piemontesi hanno avuto l’occasione per confrontarsi con i rappresentanti delle istituzioni, del mondo del lavoro e della ricerca economico sociale ponendo loro quesiti sul tema delle pari opportunità in famiglia, nei contesti occupazionali, nella società civile.

“Voi giovani sarete protagonisti del futuro e giornate come questa vogliono rappresentare un messaggio per metterci sulla stessa lunghezza d’onda, perché ci aiutiate a capire come superare l’incapacità della politica nel farsi ascoltare e capire da voi”, ha affermato il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus. “Per favorire la conoscenza della nostra istituzione, stiamo ora impostando un progetto di alternanza scuola – lavoro con il Miur per invitarvi in Consiglio regionale a studiare da vicino l’attività nei nostri organismi consultivi, come i Comitati e le Consulte, affinché possiate diventare “ambasciatori” fra i vostri compagni di scuola di questa conoscenza, rendendo ancora più trasparente il nostro palazzo”.Il presidente del Consiglio regionale ha poi risposto alle domande sull’efficacia degli organismi di parità, ricordando che è importante non discriminare e quindi coinvolgere in questi organismi sia donne sia uomini. Sul tema della partecipazione attiva delle donne in politica ha invece riconosciuto come il problema sia ancora aperto, auspicando che tutti i partiti rendano sempre più chiare e tracciabili le regole per l’accesso alla dirigenza in quanto “la diversa sensibilità e capacità interpretativa di uomini e donne rende necessaria anche in politica una equilibrata rappresentanza fra i sessi”.

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I ragazzi hanno formulato domande articolate e approfondite anche sulle quote e gli stereotipi di genere, su lavoro, maternità e genitorialità, le trasformazioni culturali in atto, anche nel ruolo paterno, donne e sport, carriere e differenze salariali, violenza sulle donne e diseguaglianze a lungo termine, interrogando al riguardo l’assessora regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione professionale, l’assessora regionale alle Pari opportunità e Diritti civili, l’assessore regionale allo Sport, Personale e Organizzazione e Germana Muscolo, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale. Sono inoltre stati interpellati esponenti del mondo del lavoro e della ricerca: Fabio Berton, economista e professore associato all’Università di Torino, Giancarlo Cerruti, sociologo ed esperto di relazioni industriali, Adriano Gallea, direttore risorse umane di PrimaIndustrie, Lia Pacelli, economista e ricercatrice dell’Università di Torino, Carla Maria Tiburtini, direttrice risorse umane Microtecnica Utc e Chiara Maria Germano, consigliera regionale di parità supplente.

Il progetto diritti 70.0 prevede una terza fase con il Summer Camp. Gli studenti delle scuole che hanno aderito al progetto incontreranno presso il Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100, esponenti del mondo del lavoro che svolgono professioni che contrastano lo stereotipo di genere: mestieri da donne svolti da uomini, mestieri da uomini svolti da donne a dimostrazione concreta, attraverso storie e interviste, che lo stereotipo può essere superato.

Il progetto si concluderà nell’autunno 2017 con il CONCORSO GENERE ARTISTICO in cui potranno trovare spazio e sintesi la creatività degli studenti e delle studentesse.

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Il concorso prevede quattro sezioni:

Fotografia (la foto vincitrice sarà collocata in copertina del libro sul progetto che sarà diffuso in tutte le scuole del Piemonte)

Disegno e grafica con slogan (il prodotto creativo vincitore diventerà il simbolo del Progetto per le annualità successive)

Componimento letterario breve, in poesia e/o prosa ( il componimento vincitore sarà pubblicato sul libro che verrà realizzato per il progetto e diffuso in tutte le scuole del Piemonte)

Trailer-minifilm (il filmato vincitore sarà ospitato sul sito della Consigliera di parità regionale e diffuso all’interno di sale cinematografiche nella giornata del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne).

 

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Armenia, la terra delle pietre urlanti

 Nella foto da sx: Spicuglia, Leo, Laus, Scavo, Zocchi

“Nonostante il genocidio del popolo armeno per mano dei turchi sia avvenuto a più riprese, prima, durante e dopo la Prima guerra mondiale, il 24 aprile è la data in cui si è soliti commemorarlo. Eppure, nonostante il massacro abbia spazzato via un milione e mezzo degli armeni che vivevano all’epoca in territorio ottomano, ovvero i due terzi di quella popolazione, ancora oggi in Turchia vi sono leggi restrittive della libertà di espressione che di fatto mettono il bavaglio a chiunque voglia parlare di genocidio”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale e del Comitato piemontese per i Diritti umani Mauro Laus ha aperto, giovedì 20 aprile a Palazzo Lascaris, i lavori del convegno “La voce delle pietre urlanti”, promosso dal Comitato in collaborazione con Associazione solidale (Asso) in occasione del 102° anniversario del genocidio armeno.

Il titolo, ispirato alla definizione dell’Armenia coniata dal poeta simbolista russo Osip Mandel’štam per rendere l’idea del destino di un popolo pesantemente segnato dal dolore, dalla separazione e dalla negazione ha rappresentato un’occasione per riflettere sul passato e sul presente. La definizione di Mandel’štam – infatti – è ancora oggi tremendamente attuale se si considera che quegli stessi orrori e quelle stesse “marce della morte” continuano a ripetersi, un secolo dopo, nel deserto siriano.

“I fatti di questi giorni, che vedono il reporter italiano Gabriele Del Grande tenuto agli arresti in Turchia senza ragione, dimostrano quanto ci sia ancora tanto da fare e quanto sia necessario non abbassare la guardia sul fronte della tutela e della difesa dei diritti umani”, ha dichiarato il vicepresidente del Comitato Giampiero Leo.

Con la presidente di Associazione solidale Silvana Zocchi  che ha letto i telegrammi a sostegno dell’iniziativa pervenuti dall’ambasciatrice della Repubblica d’Armenia in Italia Victoria Bagdassarian e dal consigliere comunale Silvio Magliano, primo firmatario della mozione per l’assegnazione della cittadinanza onoraria di Torino alla scrittrice di origine armena Antonia Arslan – sono intervenuti i giornalisti del Tg Rai Piemonte Matteo Spicuglia e del quotidiano Avvenire Nello Scavo.

Spicuglia ha ricostruito il contesto del genocidio armeno, in cui – nel giro di pochi mesi – venne fatto sparire oltre un milione di persone, a cominciare dagli intellettuali, e le responsabilità della Turchia, che non nega che ci siano stati i morti ma, ancor oggi, non riconosce che esse siano state pianificate.

Scavo ha sostenuto che la storia dimostra che la religione e la cultura non sono quasi mai il vero motivo scatenante delle persecuzioni ma un innesco funzionale e ha ricordato che la verità è spesso la prima vittima della guerra anche perché è spesso difficile comprendere realtà complesse come quella che si sta vivendo attualmente in Siria con 92 gruppi combattenti islamici indipendenti e 12 governi.

All’evento è intervenuta – tra gli altri – la consigliera regionale Gianna Gancia.

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Il Piemonte in rete contro la violenza sulla donna

Effettuare una mappatura dei servizi, pubblici e del privato sociale, che sul territorio regionale si occupano di offrire accoglienza, consulenza e tutela alle donne vittime di violenza di genere. È questa la finalità del progetto Piemonte in rete contro la violenza sulla donna, promosso dalla Consulta femminile regionale in collaborazione con l’associazione Tampep. I risultati della rilevazione sono stati presentati martedì 14 febbraio, a Palazzo Lascaris, durante una conferenza stampa moderata da Marilena Bauducco, vicepresidente della Consulta femminile regionale.

femminile ruffino

La ricerca ha messo in evidenza come, nonostante la sua dimensione, la rete a sostegno della donna vittima di abusi sia ancora piccola e poco conosciuta rispetto all’estensione della violenza. Su 64.362 donne fra i 16 e i 70 anni che, secondo l’Istat, hanno subito violenza in Piemonte nel 2014, solo 3.200 hanno fatto richiesta di aiuto a strutture o servizi specializzati. “La rete piemontese deve essere estesa e ottimizzata, specie nei piccoli centri, affinché le donne vittime di violenza possano permettersi di denunciare gli abusi e, oltre al volontariato, anche le istituzioni devono essere al fianco delle donne che compiono questo passo per dare adeguato supporto”, ha affermato la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino.ruffino motta “Le istituzioni devono creare una cultura di convivenza civile e auspichiamo che questo progetto sia ampiamente divulgato e possa portare a compimento le sue finalità in tutti gli ambiti del vivere sociale, compreso quello sportivo, dove ancora si verificano episodi di violenza di genere da contrastare”, ha aggiunto la consigliera segretaria Angela Motta.

“Fra le azioni da potenziare c’è sicuramente il coordinamento fra i centri antiviolenza e gli altri punti di contatto per fornire una rete di servizi capillare e un’assistenza competente, puntando anche sulla formazione dei volontari”, ha affermato l’assessora regionale alle Pari opportunità Monica Cerutti. “L’indagine ha messo anche in luce il tema dell’emergenza con la necessità di attivare posti di pronta accoglienza. Proseguiremo inoltre il lavoro comune avviato per mettere in rete le risposte alle problematiche emerse e stendere un piano triennale”. 

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La dottoressa Piera Viale dell’associazione Tampep ha poi sintetizzato i principali risultati emersi dalla ricerca. Dei 47 centri rispondenti all’indagine i due terzi è rivolto a un target ampio di donne adulte, minori, straniere. L’85% dei rispondenti accoglie donne adulte che hanno subito maltrattamenti e violenze. Il 66% è in grado di accogliere anche donne che hanno a proprio carico minori, mentre il 30% è attrezzato per offrire supporto a ragazze minorenni. Il 43% rivolge la sua professionalità a specifici segmenti di domanda: anziani, disabili, coppie o con reg lascarisuomini. Nel 2015 in Piemonte le donne seguite dalla rete dei 17 Centri antiviolenza sono state 1.650, di cui 1.091 italiane e 544 straniere (di 15 non è stata rilevata la nazionalità). La provincia di Torino è quella con il maggior numero di richieste: 1.381 di cui 931 italiane e 450 straniere. A seguire la provincia di Alessandria con 141 casi (77 italiane e 49 straniere), la provincia di Asti con 42 casi (27 italiane e 16 straniere), la provincia di Biella con 37 casi (26 italiane e 11 straniere), la provincia di Vercelli con 23 casi (13 italiane e 10 straniere), la provincia di Cuneo con 16 casi (9 italiane e 7 straniere) e il Vco con 10 casi (8 italiane e 2 straniere).

La quasi totalità dei soggetti coinvolti nella rilevazione gestisce sia il momento di accoglienza vis a vis (94%) sia la raccolta telefonica delle necessità (81%). A questo primo momento di accoglienza segue l’orientamento verso attività più specifiche come la consulenza legale (64%) e quella psicologica (49%). L’intervento specialistico può essere fornito sia da professionalità interne al centro, sia da altri soggetti specializzati coinvolti nella rete. Il 56% dei rispondenti ha inoltre la possibilità di garantire a donne a rischio l’accesso a una struttura abitativa protetta. Otto Centri antiviolenza su 10 hanno la possibilità di utilizzare, all’occorrenza, una casa protetta, mentre nell’ambito del privato sociale solo 4 associazioni su 10 riferiscono di essere in grado di offrire l’accoglienza in un luogo sicuro. “Fra le criticità emerge un ampio ricorso a reti volontaristiche che, pur essendo segnale di attenzione sociale, richiederebbero una valorizzazione più coordinata con le strategie di assetto e di sviluppo di una rete territoriale organica, che assicuri presidio, aggiornamento professionale e ricambio generazionale”, ha concluso Viale.

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La Regione contro il gioco d’azzardo e l’usura

USURA CONSIGLIOSi è svolto questa mattina il primo incontro tra gli studenti e il dottor Marco Martino della Squadra mobile di Torino sui temi dell’indebitamento, del gioco d’azzardo e dell’usura. Altri tre incontri con altri ragazzi si terranno a Palazzo Lascaris il 30 gennaio, il 6 e il 13 febbraio.

Giorgio Bertola, consigliere segretario con delega all’Osservatorio Usura, ha rivolto a studenti e insegnanti il saluto di apertura: “Ringrazio tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, gli insegnanti e gli studenti che hanno aderito a questa importante iniziativa di formazione e approfondimento. Il fenomeno dell’usura oggi più che mai, anche a causa della crisi economica, è da seguire con attenzione. La figura dell’usuraio si è “professionalizzata” nel tempo e la sua attività è cresciuta in modo esponenziale. Oggi viene gestita in molti casi da gruppi criminali, società finanziarie ad essi collegate e organizzazioni mafiose che trovano nell’usura lo strumento per riciclare parte del loro patrimonio illecito, riuscendo così a impadronirsi di attività produttive e commerciali”.

Al progetto, promosso e organizzato dall’Osservatorio sul fenomeno dell’usura del Consiglio regionale del con reg lascarisPiemonte, partecipano complessivamente 42 istituti superiori del Piemonte. Sono state organizzate 34 conferenze su tutto il territorio regionale a cui parteciperanno circa 170 studenti ogni volta.

Oltre alle conferenze a Palazzo Lascaris, altri incontri si svolgeranno nelle sedi degli istituti superiori del Piemonte, organizzati in collaborazione con Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato.

Durante gli incontri viene proiettata la versione ridotta a 21 minuti del documentario “Vite da recupero”, del regista Enrico Verra, prodotto dalla Babydoc Film. Il documentario racconta il conflitto tra un recuperatore di credito e due persone indebitate: un’impiegata e un pensionato che, per motivi diversi, si trovano in una situazione di grave sovraindebitamento.

Il docufilm, allegato al libro “Vivere a rate”, è stato realizzato grazie al contributo di esperti e volontari della Fondazione antiusura La Scialuppa CRT Onlus ed è stato utilizzato durante gli incontri formativi che l’Osservatorio Usura, da molti anni, svolge capillarmente nelle scuole.

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Consiglio regionale, confermati i vertici delle Commissioni

con reg lascarisIl 17 gennaio nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris si sono svolte le sedute delle sei Commissioni permanenti dell’Assemblea legislativa subalpina necessarie per il rinnovo, a metà Legislatura, dell’Ufficio di presidenza.

Come previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale, l’ufficio è composto dal presidente e da  due vicepresidenti, di cui uno espressione delle opposizioni.Sono stati confermati tutti i vertici eletti all’inizio della X Legislatura.

I Commissione: presidente Vittorio Barazzotto (Pd), vicepresidenti Elvio Rostagno (Pd) e Gian Luca Vignale (FI) (Programmazione; bilancio; patrimonio; organizzazione e personale, e-government; politiche comunitarie; enti strumentali e partecipazioni regionali, affari istituzionali, federalismo; enti locali; pari opportunità; polizia locale; controlli ai sensi dell’articolo 34 dello Statuto).

II Commissione: presidente Nadia Conticelli (Pd), vicepresidenti Antonio Ferrentino (Pd) e Federico Valetti (M5S) (Pianificazione territoriale; urbanistica; edilizia residenziale; trasporti e viabilità; espropri; OO.PP.; navigazione; comunicazioni).

III Commissione:  presidente Raffaele Gallo, vicepresidenti Giovanni Corgnati (Pd) e Claudia Porchietto (FI) (Economia; industria; commercio; agricoltura; artigianato; montagna; foreste; fiere e mercati; turismo; acque minerali e termali; caccia e pesca; formazione professionale; energia; cave e torbiere; movimenti migratori).consiglio lascaris

IV Commissione:  presidente Domenico Ravetti (Pd), vicepresidenti Davide Bono (M5S) e Domenico Rossi (Pd) (Sanità; assistenza; servizi sociali; politiche degli anziani.

V Commissione: presidente Silvana Accossato (Pd), vicepresidenti Francesco Graglia (FI) e Valter Ottria (Pd) (Tutela dell’ambiente e impatto ambientale;  risorse idriche; inquinamento; scarichi industriali e smaltimento rifiuti; sistemazione idrogeologica; protezione civile; parchi ed aree protette).

VI Commissione: presidente Daniele Valle (Pd), vicepresidenti Paolo Allemano (Pd) e Francesca Frediani (M5S) (Cultura e spettacolo; beni culturali; musei e biblioteche; istruzione ed edilizia scolastica; università, ricerca; politiche dei giovani; sport e tempo libero; cooperazione e solidarietà; minoranze linguistiche).

Nella composizione delle Commissioni vi sono alcune variazioni: in I entrano Nino Boeti, Valentina Caputo e Giovanni Corgnati (Pd), in II entraVittorio Barazzotto (Pd), in III entra Enrica Baricco (Pd), in IV escono Valentina Caputo e Giovanni Corgnati e in V entra Gabriele Molinari (Pd),

 

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Il voto alle donne, un lungo cammino verso la parità

lascaris-aulaNell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso per le scuole, bandito dalla Consulta delle Elette, “1946 – 2016. 70 anni di voto alle donne. Il lungo cammino verso la parità”. “Ringrazio i ragazzi e le ragazzi delle scuole che hanno partecipato al nostro bando – ha detto la presidente della Consulta Elette Stefania Batzella – hanno realizzato ottimi video che ci ricordano, con strumenti moderni, l’importanza del primo voto delle donne italiane 70 anni fa. Inoltre sono l’occasione per celebrare qui tutti insieme i vent’anni della Consulta delle Elette”.  Le scuole partecipanti hanno realizzato un video della durata massima di 60 secondi sul tema dell’anniversario dell’introduzione del suffragio femminile in Italia. In totale hanno partecipato al concorso 69 video di 32 scuole superiori del Piemonte e sono stati coinvolti 510 studenti. I premi assegnati alle scuole (da 400 e 2mila euro) sono destinati all’acquisto di materiale ed attrezzature didattiche. Le scuole vincitrici: Istituto Leardi di Casale Monferrato (Al), classe 5 A Grafica e Comunicazione docente prof. Ilenio Celoria, Liceo Valdese di Torre Pellice (TO), classi V docente prof. Martino Laurenti, ITIS E.Majorana di Grugliasco (TO), classe IV C I docente  prof.ssa  D’Orta, Liceo Beccaria Govone di Mondovì (CN), classe III D docente prof.ssa Valeria Orsi, Liceo artistico Alfieri di Asti, classe V M docente prof.ssa Gianna Gandini. Hanno premiato gli studenti la presidente della Consulta delle Elette Stefania Batzella, le consigliere Angela Motta, Valentina Caputo, Silvana Accossato, Nadia Conticelli e le partigiane Maria Airaudo e Nicoletta Soave Liberati, testimoni dirette del primo voto femminile nel 1946. Erano presenti la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino e il consigliere Andrea Appiano. La cerimonia di premiazione è stata aperta dai Pequeñas Huellas (Piccole impronte), orchestra e coro composti da bambini di tutto il mondo che utilizzano la musica come strumento di pace, fratellanza e cultura.

 

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La saga degli ebrei in Piemonte

sinagoga coda“Questo lavoro apre una finestra, dal 1400 ai giorni nostri, sulla storia delle comunità ebraiche in Piemonte che parte da Abramo e Amedeo Foa fondatori a Savigliano della prima di queste comunità. Una storia che passa attraverso lo Statuto Albertino e la follia della shoah.

Con queste parole si è espresso il vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Boeti – con delega al Comitato Resistenza e Costituzione che ha promosso la pubblicazione con la Comunità ebraica e l’Amicizia ebraico-cristiana di Torino – aprendo il 15 dicembre, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, la presentazione del volume “Gli ebrei in Piemonte”, lezioni di Alberto Cavaglion.

Il vicepresidente ha poi ricordato che il recente conferimento della medaglia d’oro al merito civile alla Regione Piemonte deriva anche dalle “gesta compiute dalla popolazione piemontese, durante la Guerra di Liberazione, per proteggere gli ebrei dalla furia nazifascista”.

Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino, riallacciandosi a quanto affermato dal vicepresidente Boeti, ha evocato la figura del partigiano piemontese ebraico, Emanuele Artom, ed ha parlato dell’opera di Cavaglion come “di un volume agile per scopi didattici e divulgativi, necessario per ricordare che la presenza ebraica non è limitata solo alle tragiche vicende della Seconda guerra mondiale”.

Maria Chiambretto, vicepresidente Amicizia ebraico-cristiana Torino, ha colto l’occasione per ricordare Paolo Debenedetti, recentemente scomparso e che aveva sempre incoraggiato questa pubblicazione mentre, Chiara Pilocane, docente di Lingua e letteratura ebraica presso l’Università di Torino, prendendo l’abbrivio dalle affermazioni di Disegni, ha evidenziato “l’abilità letteraria di Alberto Cavaglion, veramente fuori dal comune, dove la capacità nel raccontare e spiegare si sposa con il rigore scientifico, conferendo al libro quella chiarezza espositiva che ne permette la fruibilità anche da parte dei non addetti ai lavori”.

L’opera più che avere una pretesa di completezza è destinata a fornire uno spaccato di mezzo millennio di presenza ebraica in Piemonte, raccogliendo una serie di conferenze e lezioni tenute da Cavaglion all’inizio degli anni 2000, pubblicate in una prima edizione semplificata, adesso rivista dallo stesso autore. “per raccontare la continuità di mezzo millennio di presenza nella nostra regione che ha anche vantato personalità di grande valore e un intrecciarsi di storie ed aneddoti unici”, come affermato dallo stesso autore.

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Volontari, tutte le facce di una missione: pura, fragile e preziosa

consiglio lascarisPuro, fragile e prezioso come un diamante. È la metafora che, nella Giornata internazionale del Volontariato, ha fatto da sfondo al convegno “Le sfaccettature del volontariato”, svoltosi lunedì 5 dicembre a Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea legislativa piemontese.L’evento è stato organizzato dal Consiglio regionale del volontariato in collaborazione con il Comitato volontariato 4.0 e il Centro servizi per il volontariato di Torino. “Oggi è più che mai necessario che le istituzioni sostengano il volontariato – ha sottolineato la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino portando il saluto dell’Assemblea – perché è sempre più colonna portante della società italiana e della democrazia”. “È fondamentale – ha ribadito più volte il vicepresidente del Consiglio regionale del volontariato Claudio Eba -chetratto fondamentale e irrinunciabile del volontariato rimanga la gratuità. Diversamente, rischierebbe di snaturarsi”. “Se il volontariato vuole continuare a essere un’esperienza ricca e arricchente – gli ha fatto eco Maria Paola Tripoli del Comitato volontariato 4.0 – non deve avere prezzo. Ne sono convinti gli oltre 6,63 milioni di volontari italiani, pari a un cittadino su otto e al 12% della popolazione”. Pierantonio Minelli di Telefono Amico ha evidenziato che una delle principali caratteristiche del volontariato è “la capacità di andare contro corrente perché interviene làcon reg lascaris dove gli altri sono tentanti di chiudere gli occhi, fa emergere realtà e problemi che sarebbe comodo ignorare e sa coniugare passione civile e solidarietà”.Franco Bagnarol del Movimento di volontariato italiano (Movi) ha ripercorso la biografia e la filosofia del fondatore Luciano Tavazza, secondo cui “educare alla corresponsabilità, a un’etica alta, alla solidarietà, gratuità e al dono è una scelta politica d’impegno nel cambiamento di ciò che può e deve essere cambiato”. Silvio Magliano del Centro servizi per il volontariato di Torino ha sottolineato, da una parte, il ruolo fondamentale dei Centri servizi per la sopravvivenza delle associazioni di medie e piccole dimensioni e, dall’altra, la riluttanza delle associazioni a farsi rappresentare. L’assessore regionali alle Politiche sociali Augusto Ferrari, presidente del Consiglio regionale del volontariato, ha concluso i lavori ricordando “l’importanza del volontariato per creare connessioni e occasioni di cooperazione per le politiche d’inclusione” ed esortando “a vigilare, a livello nazionale, affinché la nuova legge non concorra a disperdere l’anima più autentica del volontariato e le sue esperienze più virtuose e a riuscire, a livello regionale, a rendere sempre più fecondo il ruolo attivo del volontariato nella programmazione delle politiche sociali”.

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#Dilloatutti, al via la campagna

Noi politici parliamo spesso di ‘diritto alla salute’ come diritto d’accesso alle cure e quasi mai di come si può non ammalarsi e vivere in salute per più tempo. La sfida che lanciamo oggi è sul terreno della prevenzione primaria dove è necessario che qualcuno si assuma la responsabilità di dare concretezza a ciò che fino a oggi è sempre e solo stato detto. Ciò che desideriamo ‘dire a tutti’ è che ciascuno, per la propria parte, può essere protagonista di una vera e propria rivoluzione culturale, che veda nell’adozione di corretti stili di vita lo strumento per riuscire ad ammalarsi di meno e vivere meglio e più a lungo, generando anche un risparmio per il sistema sanitario. È un progetto ambizioso che può riuscire solamente attraverso il gioco di squadra e che mette al centro il bene più prezioso che abbiamo: la salute, una risorsa che ciascuno di noi ha il dovere di preservare”.

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Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus,  ha aperto, mercoledì 23 novembre a Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione del progetto #Dilloatutti, realizzato dall’Assemblea legislativa piemontese in collaborazione con il Centro universitario sportivo (Cus) Torino.

A poco più di un anno dalla nascita, in Consiglio regionale, degli Stati generali dello Sport, luogo non fisico di confronto tra soggetti rappresentativi del territorio che, a vario titolo, si occupano di educare al benessere, il progetto #Dilloatutti si propone di fare della pratica sportiva e dei corretti stili di vita gli strumenti di tutela della salute e della prevenzione primaria coinvolgendo, in questa prima fase, i giovani e il mondo universitario rendendoli testimonial di una campagna di promozione dei corretti stili di vita e di attività di formazione interattiva, trasformandoli in veri e propri “ambasciatori del benessere”.

consiglio lascarisIl progetto, consultabile a breve anche sul sito www.dilloatutti.piemonte.it,si articola in tre step: tra novembre e dicembre si prevede la diffusione della campagna #Dilloatutti utilizzando soggetti sportivi del territorio; tra gennaio e febbraio la realizzazione di contenuti video finalizzati al lancio dell’attività di engagement «Diventa ambasciatore del benessere»; a marzo la creazione di un percorso virtuoso sul territorio con supporto a tutte le iniziative/eventi legati al mondo universitario in linea con «i corretti stili di vita» “Il progetto è studiato e rivolto ai giovani che già praticano attività fisica e sportiva, o che semplicemente vogliono avvicinarsi ad essa – ha dichiarato il presidente del Cus Riccardo D’Elicio . L’obiettivo principale è quello di creare sinergia tra politica, sport e sanità affinché questi tre settori inizino a parlarsi al fine di costruire un’autentica strategia che veda gli studenti universitari promotori della stessa. Siamo infatti sicuri che gli universitari di oggi saranno il futuro della nostra società”.Il tour promozionale nelle sedi universitarie – il #Dilloatuttitour – avrà inizio domani, giovedì 24 novembre, dal Politecnico di Torino.

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Foto: Essepiesse – il Torinese

 

La Regione premia gli atleti olimpici piemontesi di Rio 2016

reale olimpiadiIl presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus ha insignito gli atleti olimpici e paralimpici piemontesi che hanno partecipato alle ultime Olimpiadi, con il Premio Piemonte Olimpico Rio 2016. “La nostra comunità regionale ha vissuto le vostre emozioni con voi e oggi si unisce ancora a voi in una cerimonia che rappresenta  l’inizio di un percorso da fare insieme per promuovere lo sport anche come veicolo di salute e benessere”, ha detto il presidente dell’Assemblea.