Mamma +: 1° dicembre – Giornata mondiale per la prevenzione della diffusione di HIV-AIDS
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione della diffusione di HIV-AIDS, il Gruppo Abele organizza un confronto tra gli studenti di alcuni licei torinesi che hanno seguito un percorso scolastico sul tema, e gli esperti. A rispondere ai quesiti dei ragazzi saranno Francesca Corona (responsabile comunità alloggio Cascina Tario); Patrizia Ghiani (responsabile Progetto Mamma+); Clara Gabiano (pediatra infettivologa, S.C. Pediatria 2, Città della Salute e della Scienza di Torino, Presidio Ospedale Infantile Regina Margherita); Silvia Ferrero e Federica Busso (psicologa, Ospedale Amedeo di Savoia per la Psicologa); Chiara Pasqualini (epidemiologa Seremi); Barbara La Russa (responsabile settore Dipendenze Gruppo Abele); Nel 2017, sono state riportate, entro il 31 maggio 2018, 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv pari a 5.7 nuovi casi per 100.000 residenti. L’incidenza italiana è simile all’incidenza media osservata tra le Nazioni dell’Unione Europea (5.8 nuovi casi per 100.000). Le nuove diagnosi di Aids sono in lieve decremento. Il numero di decessi in persone con Aids rimane stabile (fonte Ministero della Salute). Nel 2017 in Piemonte sono state 255 le nuove diagnosi, dato in linea con quello del 2016. 57 le donne, di cui 21 italiane. Negli ultimi dieci anni si conferma anche a livello regionale un andamento in calo (- 11 casi in media all’anno). La componente maschile rimane prevalente (78%). Mentre l’età con incidenza maggiore resta tra i 25 e i 34 anni. Nei giovani con meno di 25 anni le diagnosi sono 34 (fonte Seremi). L’Hiv è una infezione prevenibile, e vista la riduzione delle infezioni, per la maggior parte acquisite per via sessuale, è necessario continuare ad insistere sulla sensibilizzazione. Ecco perché il Gruppo Abele ha scelto di porre particolare attenzione alla trasmissione verticale, ossia l’infezione trasmessa da madre sieropositiva a figlio durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Il Gruppo Abele ha incontrato l’HIV pediatrico nel 1990 con Martina, una bambina non riconosciuta alla nascita dai suoi genitori. Nel tempo, insieme ai medici e alle assistenti sociali degli Ospedali S. Anna e Regina Margherita, Il Gruppo ha rilevato la necessità di sostenere le donne sieropositive durante la gravidanza, consci che le terapie fatte correttamente abbattono il rischio di infezione. Per questo nel 2000, è nato Mamma+, un progetto di assistenza domiciliare per le donne sieropositive in gravidanza e nel primo anno di vita del bambino. Dal 2000 Mamma+ ha seguito 125 gravidanze. In Piemonte l’ultimo caso di infezione da HIV a trasmissione verticale in bambini giunti all’osservazione entro il primo mese di vita si è verificato nel 2008, a riprova del fatto che corrette strategie preventive permettono di azzerare il rischio. Dal 1982, anno di nascita del primo bimbo con infezione da HIV giunto all’osservazione del Centro di riferimento Regionale, Piemonte e Valle d’Aosta, per l’infezione da HIV in età pediatrica, sono stati seguiti oltre 1000 nati da madre HIV+, di cui 105 infetti, mentre i restanti si sono negativizzati, sono stati cioè diagnosticati come non infetti.