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Il sacchetto di plastica biodegradabile salverà l’ambiente?

Per dirla con William Shakespeare, “Much ado about nothing” (molto rumore per nulla), questa potrebbe essere una considerazione legata alla recente vicenda dei sacchetti biodegradabili (quasi) che ha fatto imbestialire gli italiani. Tutti, come per il calcio, hanno detto la loro, ma alcune difese espresse dall’ex premier Matteo Renzi, così come da parte di qualche media, sono inesatte. Non infiliamoci nella polemica perché è stato detto tutto e il suo contrario. Rimane un ulteriore costo per le famiglie, ma in definitiva di gran lunga inferiore a tutti gli altri aumenti, ivi compresi quelli recentissimi dei parlamentari (di cui quasi nessuno sa), dell’Assemblea regionale siciliana e dei dipendenti del Parlamento e via di seguito. Sempre per citare la tragicomica di Shakespeare, la vittoria vale doppia quando il vincitore riporta a casa tutte le sue forze; in questo caso l’unica vincitrice è stata l’AD Catia Bastioli della Novamont che, con brevetto, li produce. Se il sacchetto biodegradabile può salvare l’ambiente, come un feticcio, un totem, perché il problema rifiuti – che equivale ad Ambiente – ci sarà ancora per tanti anni?

 

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Dopo la vicenda su quelli romani che non sono ancora partiti, per lo smaltimento, in Emilia Romagna, in molti si interrogano, come fa l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini, su una soluzione possibile. Tuttavia l’accordo con i “colleghi romagnoli” sarebbe già stato stipulato con tanto di quantità stabilite e relativi costi per la trasferta pari a 180 euro a tonnellata. Troppi, a giudizio di Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente del Campidoglio. Il ritardo sarebbe legato ad un ripensamento e alla ricerca di altre soluzioni meno dispendiose, come quella di inviarli in Abruzzo, fino a quella magica di non produrne più! Intanto, fioccano gli esposti, pensando che la Magistratura possa risolvere i problemi della “monnezza”. Se la soluzione degli inceneritori non andava bene ovviamente nemmeno quella, più all’avanguardia, del “tritovagliatore“( trattamento meccanico-biologico) non soddisfa. La domanda che sorge spontanea è se siano meglio le discariche abusive? “Rifiuti zero” potrebbero essere un obiettivo a cui mirare, come dice l’Ad Roberto Cavallo della Cooperativa Erica, qualificata esperta nelle soluzioni ambientali, ma aggiungiamo noi, un pò di riorganizzazione nelle confezioni-imballaggio (packaging) delle merci non guasterebbe .Una speranza, rifiuti controllati, sono molto meglio di quelli lasciati nelle mani della mala o di nessuno.Concludiamo con il mistero e ricordo della giornalista Ilaria Alpi ammazzata, da un commando in Somalia, per un’ indagine sui rifiuti, per rapina o….per insolazione.

 

Tommaso Lo Russo

 

 

Scusi, è qui la sezione comunista?

Un inverno così non lo ricordavamo da un pezzo. Dall’arco dei monti alle spalle di Biella, dal Mucrone e dal Bo, dalla punta Tre Vescovi e dal colle della Vecchia, scendeva in quei giorni l’alito gelido di un vento che faceva intirizzire al solo pensiero di chiudersi alle spalle l’uscio di casa per affrontarne le folate. Di neve ne era venuta ma, per essere la metà di dicembre , a dire il vero, nemmeno poi tanta se si paragonava alle nevicate di qualche anno prima. Nella sede del PCI faceva un freddo cane nonostante le due stufe a kerosene viaggiassero a pieno regime. Ma ci voleva ben altro per scaldare i locali al 41 di via Trieste  dove erano stati trasferiti gli uffici che un tempo erano  ospitati nella “casa del partito” di via Eugenio Bona. La gloriosa Federazione “biellese e valsesiana” contava sedi in quasi tutti i paesi, da Alagna – ai piedi della parete sud del Monte Rosa – fino a Viverone, sulle rive dell’omonimo lago. Del resto non era stato Togliatti a esprimere l’auspicio che  “si aprisse una sezione in ogni luogo ove ci fosse un campanile“? E non era forse stato Giorgio Amendola, qualche anno dopo, ad affermare soddisfatto “siamo dappertutto”? E allora bisognava andare su e giù per il territorio, incontrare compagni, promuovere il proselitismo, fare riunioni e comizi, organizzare feste de l’Unità. Bisognava prestare attenzione alla formazione dei quadri politici del partito, estenderne l’influenza nelle amministrazioni locali, rafforzare il movimento sindacale. Insomma, una mole di lavoro da lasciare senza fiato. Così, in vista dell’imminente avvio della nuova campagna di tesseramento, si decise d’inviare due giovani ma già esperti compagni a tenere due riunioni a Roppolo e Viverone, ai confini con il territorio che cadeva sotto la giurisdizione politica dei comunisti torinesi. Il più anziano dei due aveva meno di trent’anni, funzionario del partito con in tasca una laurea,  ed era di Borgosesia. L’altro, di quattro anni più giovane, nativo di Portula, era stato operaio alla Bozzalla e Lesna di Coggiola, una delle aziende tessili più importanti della Valsessera. Ora, anch’egli, aveva scelto la vita del “rivoluzionario di professione”. Partirono un pomeriggio da Biella a bordo di una vecchia e un po’ scassata Prinz del 1968 , di proprietà del valsesiano, con la quale avevano percorso migliaia di chilometri, girovagando tra una sezione e l’altra. C’era nebbia già a quell’ora. Uno di quei nebbioni che si tagliavano con il coltello da tanto si presentavano densi, compatti. Un muro grigio. Tra Biella e Gaglianico pareva di viaggiare nell’ovatta e così fu per i circa venti chilometri o poco più che separavano i due da Roppolo. Sandigliano, Boscazzo, Vergnasco..le località scorrevano con una lentezza esasperante, imposta dalla prudenza che, quando si guida in queste condizioni, non era mai troppa. A Salussola sembrò che la nebbia si diradasse ma era un’illusione. Pochi istanti, il tempo di tirare il fiato e la speranza di poter accelerare un po’ s’infranse nuovamente su quel muro grigio e umido. Dorzano, Salomone e, finalmente, le prime case di Roppolo. Erano le 17,30 e all’osteria dei Cavalcanti, nei pressi delle mura del Castello medioevale che s’innalzano in tutta la loro severa mole , li aspettava il segretario della sezione “Primo Maggio”, il compagno Augusto Tremolanti, detto “Gùstin il rosso”. Tra la consegna delle nuove tessere e dei Quaderni del Partito, formidabili strumenti non solo di propaganda ma di vera e propria formazione culturale, passò più di un’ora. Gùstin rese conto dell’attività dei comunisti locali e, incamerati i complimenti dei due dirigenti della Federazione, offrì loro un bicchier di vino, accompagnadolo con delle larghe fette di polenta, formaggio e salame. Consumata la frugale cena, ripartiromo alla volta di Viverone, sul lago. Per chi non lo sapesse, il lago di Viverone è situato nell’anfiteatro morenico d’Ivrea , ed è il secondo lago di origine glaciale in Italia per dimensione, dopo quello del Garda. Per chi vi abita è motivo di vanto anche se, nel vederlo con il bel tempo, paragonarlo al Garda o agli altri laghi piemontesi del nord lascia un po’ perplessi. La Prinz ansimava, procedendo a passo d’uomo nella coltre fitta della nebbia che, semmai fosse possibile, diventò ancora più spessa, obbligando il conducente a strizzare gli occhi per scorgere qualcosa in quella nebbiaccia che impediva quasi di scorgere il ciglio della strada. Enzo – il valsesiano – chiese al più giovane  Willy di metter fuori la testa dal finestrino e controllare che l’auto non finisse in qualche fosso. Potete immaginare l’allegria di quest’ultimo che, imprecando, scrutò il bordo della strada, suggerendo le manovre ( “più a sinistra! Così.. vai che va bene. No, attento, c’è un cordolo..Occhio, sta più al centro che c’è una cunetta”). Senza sapere che strada avessero imboccato si ritrovarono nello spiazzo prospicente al porticciolo. Fermata l’auto, i due – un po’ per la tensione, un po’ per il freddo – scesero per fare pipì nel lago. “ Eh, Willy. Attento che questa zona del lago è frequentata dai Quattrocchi, dagli Svassi e dalle anatre tuffatrici”, dice Enzo, ridendo. “ “E quindi? Qual è il problema? Non si possono fare i propri bisogni qui?”, risponde l’altro. “Oh, per farli li puoi fare. Stai solo attento a non fartelo beccare”, e giù a ridere mentre Willy lo mandò a quel paese. Rientrati in auto il problema era come raggiungere la Sezione che si trovava in paese. Nessuno dei due vi aveva mai messo piede ed entrambi non avevano la minima idea di come trovarla. L’indirizzo non l’avevano preso perché , come rispose Enzo al compagno Tornelli, responsabile provinciale della stampa e propaganda, “cosa vuoi mai che sia..Viverone non è mica Biella o Vercelli. Ci hai detto che è ai margini del paese, vicino al Circolo, no? Quando saremo lì chiederemo all’oste o a quelli che troveremo”.  Tutto bene, salvo un particolare: dov’era il Circolo di Viverone? Riguadagnata a fatica la strada principale dopo una breve salita s’accorsero che non c’era in giro anima viva. Le poche case erano buie. Nemmeno un lumino acceso dietro alle finestre che sembrano occhi chiusi, con gli scuri serrati. I pochi lampioni diffondevano una luce fioca, vaporosa. La nebbia , come per magia, distorceva tutto e lasciva nell’aria un odore di muschio e caligine come fosse fumo dei camini. Ma dov’era mai questo Circolo? E a chi chiedere informazioni? In Sezione il telefono non l’avevano ( figurarsi..con i loro trenta iscritti, compresi quei sette o otto che venivano da Azeglio, era già tanto se riuscissero a pagare l’affitto dei due locali della sede). E poi, anche se l’avessero avuto, di cabine telefoniche non ne avevano intravista nemmeno una. Girarono e rigirarono per più di un’ora, a passo d’uomo, con una lentezza esasperante quando incrociarono una piccola costruzione dove s’intravedeva una flebile luce provenire dalle fessure della porta. “Dai, Willy. Prova a bussare e chiedi dov’è la sezione comunista che magari lo sanno. Anzi, magari è proprio lì”, disse Enzo. Ma Willy rifiutò categoricamente. “Eh,no. Questa volta vai giù tu che io mi sono fatto venire la cervicale a tener la testa fuori dal finestrino con questo freddo del boia”. Era irremovibile e, seppur malvolentieri, Enzo si alzò il bavero della giacca e scese dall’auto. La casetta era piccola, sembrava quasi un capanno. Giunto davanti alla porta, bussò. Dall’altra parte si sentivano dei suoni, ma più che voci parevano grugniti.  “C’è nessuno?”, disse Enzo, alzando la voce. Non ottenendo risposta se non il solito verso, afferrò la maniglia e provò ad aprire. La scena che vide lo lasciò di stucco. Un signore piuttosto anziano, con i pantaloni calati, era accovacciato su un gabinetto alla turca. Si guardarono perplessi ed Enzo, imbarazzato, disse balbettando la prima cosa che gli passò per la testa: “ Scusi, è qui la sezione comunista?”. Quello, visibilmente irritato, risponde “No, è la sezione socialista. E adesso vai fuori dalle balle che devo finire..”. Enzo richiuse in fretta la porta e, raggiunta l’auto, salì mettendola in moto. Willy gli chiese come mai tanta fretta e se avesse ottenuto le informazioni necessarie . La risposta di Enzo fu categorica, tale da non ammettere repliche: “No, mi hanno fatto capire che è meglio tornare a Biella. In questa nebbia la sezione non la troveremo mai. E quelli lì della casa hanno altro da fare e  non sembrano dei compagni”. Così terminò, non certo in gloria, la missione dei due sul lago di Viverone.

Marco Travaglini

I ristoranti stellati 2018 a Torino

La prestigiosa guida Michelin premia anche quest’anno il Piemonte,  che guadagna la seconda posizione tra tutte le regioni italiane con  due nuove presenze stellate e un totale di 41 ristoranti stellati.  Uno solo è il 3 stelle, il ristorante Piazza Duomo ad Alba. Poi quattro 2 stelle e 36 ristoranti con 1 stella. Di questi ultimi, quattro sono a Torino: Del Cambio, Magorabin, Vintage, Casa Vicina. 

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Ecco l’elenco dei ristoranti stellati 

Ristoranti con 3 stelle Michelin in Piemonte

Ristorante Piazza Duomo
Piazza Risorgimento, 4 – 12051 Alba (Cuneo)

Ristoranti con 2 stelle Michelin in Piemonte

Antica Corona Reale
Indirizzo: Via Fossano, 13 – 12040 Cervere (Cuneo)

Villa Crespi
Indirizzo: Via Fava, 18, 28016 Orta San Giulio (Novara)

Al Sorriso
Indirizzo: Via Roma, 18 – 28010 Soriso (Novara)

Piccolo Lago
Indirizzo: Via Filippo Turati, 87 – 28924Verbania

Ristoranti con 1 stella Michelin in Piemonte

Del Cambio
Indirizzo: Piazza Carignano, 2 – 10123 Torino

Vintage 1977
Indirizzo: Piazza Solferino, 16/H – 10121 Torino

Casa Vicina Eataly Lingotto
Indirizzo: Via Nizza, 224 – 10126 Torino

Magorabin
Indirizzo: Corso San Maurizio, 61 – 10124Torino

Combal.zero
Indirizzo: Piazza Mafalda di Savoia – 10098 Rivoli (Castello di Rivoli)

Dolce Stil Novo alla Reggia
Indirizzo: Piazza della Repubblica, 4 – 10078 Venaria Reale (Torino)

Larossa
Indirizzo: Via Don Giacomo Alberione, 10/D – 12051 Alba (Cuneo)

Osteria Arborina
Indirizzo: Frazione Annunziata, 27 – 12064 La Morra (Cuneo)

Il Patio
Indirizzo: Via Oremo, 14, 13814 Pollone (Biella)

Locanda del Pilone 
Indirizzo: Strada della Cicchetta/Loc. Madonna di Como, 34 – 12051 Alba (Cuneo)

Villa d’Amelia 
Indirizzo: Località Manera, 1 – 12050 Benevello (Cuneo)

All’Enoteca 
Indirizzo: Via Roma, 57 – 12043 Canale (Cuneo)

I Caffi 
Indirizzo: Via Scatilazzi, 15 – 15011 Acqui Terme (Alessandria)

Il Portale 
Indirizzo: Via del Sassello, 3 – 28922 Verbania

Cinzia Christian e Manuel 
Indirizzo: Corso Magenta, 71 – 13100 Vercelli

Pascia 
Indirizzo: Via Monte Rosa, 9 – 28045 Invorio (Novara)

Tantris
Indirizzo: Corso Risorgimento, 384 – 28100 Novara

La Fermata

Indirizzo: Str. Bolla, 2 – 15122 Spinetta Marengo (Alessandria)

Il Centro 

Indirizzo: Via Umberto I, 5 – 12040 Priocca d’Alba (Cuneo)

Ca’ Vittoria 
Indirizzo: Via Roma, 14 – 14016 Tigliole (Asti)

Il Ristorante di Guido da Costigliole 
Indirizzo: Località San Maurizio, 39 – 12058Santo Stefano Belbo (Cuneo)

San Marco
Indirizzo: Via Alba, 136 – 14053 Canelli (Asti)

Massimo Camia 
Indirizzo: Strada Provinciale Alba – Barolo, 122 – 12064 La Morra (Cuneo)

La Rei

Indirizzo: Via Roddino 21 – 12050 Serralunga d’Alba (Cuneo)

La Ciau del Tornavento 
Indirizzo: Piazza Leopoldo Baracco, 7 – 12050 Treiso (Cuneo)

Il Cascinale Nuovo
Indirizzo: Strada Statale 231, 15 – 14057 Isola D’asti (Asti)

  Locanda di Orta 
Indirizzo: Via Olina, 18 – 28016 Orta San Giulio (Novara)

Gardenia 
Indirizzo: Corso Torino, 9 – 10014 – Caluso (Torino)

Guido 
Indirizzo: Via Alba, 15 – 12050 Serralunga d’Alba (Cuneo)

  La Credenza 
Indirizzo: Via Cavour, 22 – 10077 San Maurizio Canavese (Torino)

I Due Buoi 
Indirizzo: Via Camillo Cavour, 32 – 15100(Alessandria)

Marc Lanteri al Castello
Indirizzo: Via Castello, 5 – 12060 Grinzane Cavour (Cuneo)

Da Francesco
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele, 103 – 12062Cherasco (Cuneo)

La Madernassa
Indirizzo: Località Lora, 2 – 12050 Castelrotto, Guarene (Cuneo)

21.9
Indirizzo: Loc. Carretta, 4 – 12040 Piobesi d’Alba (Cuneo)

Zappatori
Indirizzo: Corso Torino, 34 – 10064 Pinerolo (Torino)

Un metodo igienico e salutare contro umidità, macchie e muffe

www.umidostato.it

COME SI FORMANO LE MUFFE IN NATURA

In inverno , quando la vegetazione è ferma , gran parte degli alberi perdono le foglie,

il sole riesce a filtrare tra i rami , e fa germogliare le felci di sottobosco , che maturano e rilasciano SPORE, con un’energia statica contraria , l’aria le trasporta mescolate a polveri dette sottili. Questi organismi possono entrare nell’appartamento con l’apertura delle finestre , sui vestiti . All’interno delle abitazioni  trovano: umidità- calore -anidride carbonica e prendono vita

L’UMIDITA’ DI CONDENSA E LE MUFFE 

Le muffe – funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli e che a loro volta si riproducono – rappresentano un problema molto diffuso e serio, tanto per gli ambienti in cui si sviluppano quanto per le possibili conseguenze sull’apparato respiratorio umano, in particolare di chi soffre di insufficienze immunitarie e allergie o nei bambini. Le cause della proliferazione di questi organismi sono molteplici: dalla umidità di condensa o scarsa capacità d’aria ambientale per persona , dall’asciugare la biancheria al cucinare in cucine con cappe a filtro (che, come un pannolino dei bambini, trattengono l’acqua e di conseguenza la fanno evaporare nell’ambiente). Calcolando che l’umidità prodotta giornalmente da una famiglia di tre persone varia dai 7 ai 9 litri d’acqua e perfino la tazza del water evapora oltre mezzo litro d’acqua al giorno, tutta quest’aria umida, quando si cammina, si muove nell’ambiente

 

https://www.youtube.com/watch?v=c7g-qEMOvHY

Quando   le persone vanno a dormire,”l’aria si ferma” in alto si concentra l’aria calda e pulita , in basso si accumula tutta l’aria umida e di conseguenza ,va a raffreddare la parte bassa del muro che prima con il movimento dell’aria era più calda, addirittura scende di 9—10 gradi quindi raggiunge il punto di rugiada e scarica l’acqua, trascina con sè , polveri –s pore (vive e morte)  con la sudorazione –respirazione –anidride carbonica ,le spore trovano terreno fertile per riprodursi. Peraltro gran parte delle soluzioni ritenute più efficaci contro questo problema, in realtà non sono che tamponi , quando non addirittura controproducenti. Ad esempio (specie in inverno)l’aprire le finestre per cambiar aria, comporta l’uscita di aria calda e l’ingresso di aria carica di spore che trovano un ambiente molto fertile ideale in cui svilupparsi. Lo stesso discorso vale per il cappotto termico, che crea un “effetto serra” ideale per le muffe; i prodotti antimuffa sono piuttosto nocivi; vernici traspiranti coprono il problema per qualche tempo, ma non lo risolvono; i deumidificatori manipolano l’aria elettricamente (come respirare l’aria di un phon) e, comunque, spesso non sono sufficienti a risolvere il problema in ambienti . E’ pertanto opportuno ricambiare l’aria, con un sistema economico e intelligente , che non manipoli l’aria , non porti via il riscaldamento. E’ opportuno valutare soluzioni come lo “Speedy-Air” che, aspirando completamente l’aria umida ad un centimetro dal pavimento, crea una piccola depressione nell’ambiente. Mentre, grazie a fori (con filtri) da 4 centimetri, praticati nelle camere più lontane, consente un ricambio di quasi il 95% dell’aria in modo salutare ed igienico. Consumando pochissimo (circa 11 watt), in modo estremamente silenzioso (appena 15 dB) e senza portar via l’aria del riscaldamento.

 

A cura di A. Nervo

 

Informazione commerciale

Su App Store e Google Play la prima App ufficiale del Teatro Stabile di Torino!

Rimanere costantemente informati su tutte le attività del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale adesso è ancora più facile con l’App ufficiale e gratuita per i dispositivi Android e iOS. Attraverso l’app è possibile consultare agilmente le schede di tutti gli spettacoli in scena al Teatro Carignano, al Teatro Gobetti e alle Fonderie Limone di Moncalieri. Intuitiva e semplice da utilizzare, l’applicazione intende fornire un ulteriore servizio agli spettatori e ai cittadini: gli utenti avranno a portata di mano i dettagli e gli orari di ogni spettacolo, recita per recita, sempre aggiornati in tempo reale e potranno acquistare comodamente i biglietti.
L’App propone inoltre informazioni su abbonamenti, agevolazioni, Carta Stabile e biglietteria oltre a promozioni e scontistiche dedicate a chi la possiede. La sezione Mappa consente di ottenere le indicazioni stradali e raggiungere facilmente le sale teatrali, mentre dal menu Recenti è possibile tenere traccia delle ultime schede visualizzate. Completando la registrazione, si ha la possibilità di accedere ad un’area riservata e creare una wishlist degli spettacoli preferiti ed essere avvisati in prossimità degli eventi di maggiore interesse. L’App infine permette al Teatro Stabile di Torino di inviare notifiche push con promozioni, variazioni di programma e avvisi, comunicando in modo sempre più immediato con il suo pubblico e fornendo un servizio ancora più puntuale. L’App è stata sviluppata dall’Ufficio attività editoriali e web del Teatro Stabile con il supporto tecnico di Mango Mobile Solution (mangomobi.com).

«La nuova App incrementa il processo di digitalizzazione dei nostri canali di vendita e va a integrare l’offerta di servizi a favore dei nostri spettatori – dichiara Filippo Fonsatti, Direttore del Teatro Stabile di Torino -. Con un clic si potranno scaricare materiali e immagini degli spettacoli, consultare informazioni utili e soprattutto acquistare i biglietti, potendo contare su aggiornamenti in tempo reale e promozioni. Uno strumento graficamente accattivante e facile da usare – conclude Fonsatti – rivolto a tutti ma con un’attenzione particolare al pubblico più giovane».

CISTERNA D’ASTI, LA MUSICA ITALIANA SI RITROVA ALLA ‘TENUTA LA PERGOLA’

 Grandi artisti in visita alla ultracentenaria cantina astigiana

Prosegue con successo, dopo ‘Cantine Aperte’ di settembre, il cartellone di eventi della ‘Tenuta La Pergola’ di Cisterna D’Asti, dal 1903 a oggi una fra le più antiche e pluripremiate aziende enoiche piemontesi, guidata da Alessandra Bodda, fra le poche quote rosa del vino in Italia.

Domenica 15 ottobre, durante il pranzo delle ore 13.00, la storica cantina ospiterà gratuitamente alcuni grandi nomi della musica leggera italiana tra cui Valerio Liboni, leader del noto gruppo storico del pop nazionale I Nuovi Angeli (celebri le loro hit ‘Donna Felicità’, ‘Ragazzina’, ‘Singapore), affermato music-maker già collaboratore di Fiorella Mannoia, Renzo Arbore, Pippo Franco, Rettore, New Trolls, Little Tony e molti altri.

Con lui anche Gatto Panceri, grintoso cantautore di successo con tre partecipazioni a Sanremo e 10 album all’attivo (è atteso per il 2018 il nuovo cd di inediti dal titolo ‘Pelle d’oca e lividi’) e firma di brani evergreen per Andrea Bocelli (uno su tutti, ‘Vivo per lei), Giorgia, Mina, Mietta, Massimo Ranieri, Fausto Leali, Riccardo Fogli, Paolo Meneguzzi e altri ancora.

Al tavolo degli artisti anche Danilo Amerio, raffinato cantautore astigiano che ha partecipato con successo a tre ‘Festival di Sanremo’ negli anni Novanta, e cui si devono grandi successi per cantanti come Anna Oxa (sua ‘Donna con te’), Mia Martini, Umberto Tozzi, Raf, Giorgio Faletti, Pierangelo Bertoli, Marco Masini, Fiordaliso e Adriano Celentano.

Insieme a loro anche Gae Capitano, stimato paroliere di Fabi-Silvestri-Gazzè nel pluricelebrato disco-evento ‘Il Padrone della Festa’, Ilaria Porceddu (già concorrente di ‘X Factor’ e ‘Sanremo 2013’) e collaboratore del più noto compositore italiano di sempre, Maurizio Fabrizio.

All’evento, alla presenza di un parterre di affermati giornalisti, il noto critico musicale torinese Lele Boccardo, già autore del fortunato romanzo ‘Un futuro da scrivere insieme’ (Seneca Edizioni, 2011), presenterà ‘Il Rullante Insanguinato’ (Sillabe di Sale Editore), il primo noir musicale italiano che reca la doppia prefazione del cantautore Andrea Mingardi e del giornalista, scrittore e critico musicale Maurizio Scandurra, che dialogherà con Lele Boccardo durante l’incontro alla ‘Tenuta La Pergola’.

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Al termine della presentazione letteraria, gli ospiti visiteranno i locali e i vigneti della storica cantina effettuando al contempo percorsi di degustazione. Per informazioni, www.tenutalapergola.it, 0141 979246, 338 2029588.

Piemonte. Crescono gli affitti e il turismo: il business delle case in montagna

L’estate è ormai finita davvero ed è arrivato il momento di fare il consuntivo su come sia andato il turismo nei mesi clou della stagione calda, quest’anno caldissima.

Ottime notizie arrivano dai dati raccolti dalla Regione, in collaborazione con le ATL, Aziende Turistiche Locali, che parlano di vero e proprio boom di soggiorni prenotati da turisti provenienti da tutto il mondo. Protagonista indiscussa è la nostra montagna, patrimonio paesaggistico del torinese e del Piemonte tutto, che vede un rilancio quasi inaspettato, seppur auspicato.

 

Le località più gettonate sono state Bardonecchia e Cesana, ideali per ospitare famiglie con i bambini, grazie ai numerosi servizi che vengono messi a disposizione e un’ottima offerta turistica che mira a intrattenere e divertire sia i grandi che i bambini, con eventi, spettacoli, concerti e sagre gastronomiche che, come è facile intuire, non vanno mai deserte..

 

Sicuramente un grande aiuto che sta permettendo di far partire il settore, come mai era successo prima, arriva dalle facilitazioni concesse alla ricettività extra-alberghiera, grazie a portali come Airbnb o Wimdu, che consentono di affittare con facilità ai viaggiatori di tutto il mondo appartamenti, stanze o spazi ubicati in posizioni strategiche. Ciò si riflette, ovviamente, sul mercato degli affitti che dimostra una certa vitalità, soprattutto nel comparto degli affitti turistici non imprenditoriali, che hanno avuto un’impennata davvero notevole.

 

Le informazioni finora date permettono di intuire che si sta aprendo una nuova possibilità di lavoro e di investimento per quei cittadini piemontesi che hanno difficoltà a  trovare un impiego che gli possa garantire un andamento economico familiare costante e sicuro e magari hanno un appartamento di famiglia, situato in una delle mete amate dai turisti. Metterlo a frutto sfruttando i nuovi canali del marketing online può diventare davvero una fonte di reddito su cui contare.

 

Per gli stessi motivi, inoltre, diventa conveniente anche comprare una casa in montagna, vista, tra l’altro, la congiuntura favorevole che racconta di una diminuzione dei prezzi di acquisto, di ben il 30% dal 2009 in poi, e di un momento storico in cui i tassi dei mutui sono davvero al minimo. Basta, infatti, provare a simulare la richiesta di un mutuo su qualsiasi sito comparatore, come, ad esempio, calcoloratamutuo.org, per capire quanto sia favorevole oggi utilizzare questo strumento economico.

 

Se, infine, si considera che la montagna si presta a essere meta ambita anche, se non soprattutto, in inverno, quando le piste imbiancate dei nostri splendidi rilievi richiamano appassionati da ogni parte d’Europa, c’è da prendere seriamente in considerazione questa opportunità di investimento, che consentirebbe da una parte di immobilizzare un patrimonio familiare importante e dall’altra di trasformare lo sforzo economico dell’acquisto in fonte di reddito quasi immediata.

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Non c’è due senza tre, mytaxi sbarca anche a Torino e la conquista

Arrivano a 70 le città europee che hanno aderito all’iniziativa di Mytaxi, l’innovativa App che promette di rivoluzionare il settore dei taxisti, ormai da qualche anno nell’occhio del ciclone.

L’ultima arrivata è proprio Torino è, infatti, la terza città italiana, dopo Roma e Milano, a entrare a far parte della grande famiglia di Mytaxi e si prepara a offrire un nuovo servizio ai suoi cittadini.

 

Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Semplicemente di un’App gratuita che permette ai taxisti di ampliare il loro pacchetto clienti e ai viaggiatori di prenotare un taxi in pochi minuti, di seguirne il percorso e di pagare la corsa operando direttamente con lo smartphone su cui si è installata l’applicazione.

 

Mytaxi nasce nel 2009 in Germania e oggi vanta 10 milioni di utenti e più di 120.000 taxisti registrati. Un vero successo, tant’è che dal 2014 è diventata una società sussidiaria del Gruppo Daimler e nel 2016 si è unita a Hailo, l’App analoga che operava in Gran Bretagna, Spagna e Irlanda, andando a formare un’unica grande società che può vantare oggi una copertura sul territorio decisamente significativa e un livello di competitività per ora ineguagliabile.

 

Vediamo, però, un po’ più nel dettaglio come funziona Mytaxi e quali sono i vantaggi che offre…

Tanto per cominciare bisogna scaricare gratuitamente l’App dedicata, disponibile sia per sistemi Android che per iOs, sul proprio smartphone e registrare un account a cui va collegato uno strumento di pagamento, a scelta tra PayPal o una carta di credito. Se si considera che oggi è estremamente semplice ottenerne una, grazie all’avvento dell’Internet Banking, entrato sempre più nel quotidiano degli italiani, l’operazione si presenta semplice e veloce. Esistono, inoltre, delle carte di credito prepagate, come la carta ViaBuy( ecco qui maggiori info http://www.migliorcontocorrente.org/viabuy.htm ), che sono ideali per le transazioni online e si rivelano sicurissime. Con l’App installata sul proprio dispositivo il gioco è fatto, perché il funzionamento del servizio è facile e intuitivo. Con pochi click è possibile prenotare il taxi disponibile più vicino, seguirne il percorso visualizzandolo sulla mappa, pagare la corsa e ricevere via mail la ricevuta in tempo reale.

 

Sono già 150 i taxisti torinesi che si sono registrati gratuitamente e hanno messo a disposizione la loro vettura, approfittando anche delle facilitazioni promosse dall’azienda, che per tutto il 2017 non applicherà trattenute sulle corse effettuate, in modo da dare tempo ai professionisti di verificare la validità del servizio. Sconti anche per i passeggeri che fino al 19 ottobre potranno usufruire di una potente sforbiciata alle tariffe, che verranno automaticamente scontate del 50% se si effettua il pagamento attraverso l’App. MyTaxi, infine, ci tiene a sottolineare l’assoluta regolarità del servizio messo a disposizione, in quanto i taxisti accreditati sono tutti dotati di regolare licenza, in un’ottica di assoluta trasparenza, più che mai necessaria, vista l’aria di tensione che si respira di questi tempi sul tema della mobilità in Europa a causa dell’efficace concorrenza che è stata messa in campo dalle varie società di car sharing, come Uber, Lift o BlaBlaCar.

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In Italia ci vogliono in media più di 4 mesi per un mutuo. Maglia nera al Piemonte che si classifica tra gli ultimi  

Arrivano i dati ufficiali di un’indagine che ha analizzato più di 1800 pratiche di mutuo relative al periodo di tempo compreso tra il 1° gennaio 2016 al 30 giugno 2017. E sono, purtroppo, impietose, perché segnalano che in Italia ci vogliono più di 4 mesi e mezzo per ottenere un mutuo, dal momento della richiesta al momento dell’erogazione effettiva del denaro.

 

La media nazionale esatta è di 134 giorni, anche se non dobbiamo prendere questo dato con rigidità; esistono, infatti, forte differenze sia in base alla tipologia di mutuo richiesto, sia a seconda della regione in cui viene portata avanti la pratica.  

Per quanto riguarda il primo parametro, e ragionando sempre a livello nazionale, abbiamo un minimo di 115 giorni, quando la richiesta è relativa all’acquisto della prima casa, e un massimo di 140 giorni, quando si tratta di una surroga, che si rivela particolarmente difficoltosa; all’interno di questa forbice si piazzano il mutuo per l’acquisto di una seconda casa, il consolidamento debiti (vedi http://www.calcoloprestito.org/guida/consolidamento-debiti ) e il prestito di liquidità.

 

Decisamente più interessante, e a tratti stupefacente, è l’analisi sulla distribuzione territoriale, che vede nell’Umbria la regione più lenta in assoluto, con una media di 153 giorni; il Piemonte, purtroppo, si piazza secondo tra gli ultimi, insieme alla Sardegna, con i suoi 147 giorni, decisamente sopra la media nazionale. Non brillano in classifica neanche la Calabria, la Puglia, la Lombardia e la Campania, le quali, chi più chi meno, sono sopra il dato nazionale.

 

Ovviamente abbiamo anche le regioni virtuose, che si attestano decisamente al di sotto del dato di riferimento. Sul podio troviamo la Liguria sul gradino più basso (115 giorni) e il Trentino Alto Adige che con i suoi 112 giorni è secondo solo al Friuli Venezia Giulia, unica regione che può vantare un dato a due cifre, con i suoi 94 giorni di media, apparentemente ottimo risultato, ma nella pratica sempre molto, se si considera che sono comunque più di tre mesi.

 

Certamente vanno fatte le dovute considerazioni per relativizzare l’impatto non certo favorevole che questi dati comportano. Va detto, ad esempio, che con l’avvento della tecnologia gli italiani, quando sono alla ricerca di un mutuo, cominciano a muoversi con un certo anticipo, consultando i maggiori siti comparatori di cui ormai il Web pullula. Ciò sposta in modo rilevante la lancetta d’inizio, in quanto, lo ricordiamo, la valutazione effettuata è relativa al periodo che comincia con la richiesta di informazioni.

 

A volte, quindi, le lungaggini burocratiche che comportano queste inaccettabili tempistiche, sono attribuibili anche al richiedente, il quale, magari, ha bisogno di tempo per individuare l’immobile da acquistare o per perfezionare le fasi della compravendita.

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La vendemmia a Torino

Il 14 e 15 ottobre un evento dedicato alle eccellenze vitivinicole del Piemonte in vetrina tra palazzi, residenze reali e boutique e interpretate attraverso l’arte contemporanea

Il Piemonte, con la sua ricca tradizione vitivinicola e i suoi vini riconosciuti a livello internazionale, ospita la 1° edizione de La vendemmia a Torino – Grapes in Town, evento promosso dall’assessorato alla cultura e al turismo della Regione Piemonte, patrocinato dalla Città di Torino e realizzato da Eventum, che si svolgerà nel capoluogo piemontese il 14 e 15 ottobre.

 

La scelta di portare a Torino il meglio dell’enologia regionale non è casuale; la città è infatti sede dell’unico vigneto urbano d’Italia, quello di Villa della Regina, nato oltre 400 anni fa e riportato a nuova vita nel 2004 e gemellato con altre due storiche vigne urbane europee, il Clos Montmartre a Parigi e il Wiener Gemischter Satz del Castello di Schönbrunn a Vienna.

 

La città ospiterà quindi per due giorni il meglio della produzione del territorio, unendo enogastronomia, storia, arte e cultura grazie a un ricco calendario di eventi.

 

Visitatori, curiosi e appassionati potranno scegliere tra diversi percorsi di degustazione che li condurranno alla scoperta delle residenze reali e dei palazzi cittadini, di alcuni musei, delle vie del centro, delle gallerie d’arte e dei suoi negozi. Sarà quindi possibile prendere parte a degustazioni e assistere a incontri in prestigiose e inedite location quali i Musei Reali di Torino, Palazzo Birago, Palazzo Cisterna, il Circolo dei lettori, Villa della Regina, l’Accademia Albertina, il MAO Museo d’Arte Orientale, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e molte altre. Grazie anche alla collaborazione con Artissima, evento clou dell’autunno dell’arte contemporanea torinese, alcuni artisti interpreteranno il tema del vino e della vendemmia attraverso la pittura, la scultura e la video art: i risultati di questa ricerca saranno esposti nelle diverse venue della città.

 

Questo evento inedito permetterà di promuovere il nostro patrimonio di eccellenze vitivinicole, e la storia e le tradizioni ad esse collegate – dichiara l’assessora alla cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi. Sarà inoltre un’occasione per fare di Torino una vetrina privilegiata per far conoscere questo importante settore della nostra economia e della nostra cultura ad un pubblico il più ampio possibile“.

Paese ospite di questa 1° edizione sarà il Perù con 40 produttori vitivinicoli presenti. Sarà degustato il suo celebre Pisco, distillato peruviano dal gusto intenso e raffinato, con la presenza della Presidente dell’Associazione Las Damas del Pisco Gladys Torres Urday. Presso il Circolo degli Artisti saranno esposte opere pittoriche di 5 importanti artisti peruviani. La produzione vitivinicola piemontese e quella peruviana sono infatti un esempio di viticoltura eroica e di montagna. A tal proposito è prevista la partecipazione del Museo della Montagna.

Il calendario di appuntamenti sul tema del vino si sta arricchendo di ulteriori iniziative e collaborazioni come quella con Portici divini, evento collegato al progetto “Portici e Gallerie di Torino”: caffè, ristoranti e pasticcerie ospiteranno sotto le arcate i produttori delle aree vitivinicole del Canavese, Collina Torinese, Pinerolese e Valle di Susa, mentre in piazza Vittorio Veneto saranno proposti vari incontri pubblici tematici.

 

Non mancherà il dialogo con i progetti della Regione Piemonte, a partire dal gioco di comunità “Dopo l’UNESCO, agisco!”: nel corso della manifestazione verrà infatti realizzato un set fotografico, dedicato ai paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, per la selezione dei nuovi testimonial del progetto. Saranno diverse, inoltre, le occasioni didattiche con laboratori per adulti e bambini, e workshop, con l’importante coinvolgimento del Salone Internazionale del Libro di Torino.