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A Pianezza  si raccolgono fondi per il ‘Museo del Grande Torino’

 

Azzerare le bollette può anche far divertire. Creare aggregazione, incontro, e occasioni per vivere d’estate grande musica e cabaret d’autore. Al via a Pianezza (TO), in Via Torino 29/B presso l’area spettacoli ‘Vertigo’ la Sesta Edizione dello ‘ZERO Festival Beer’, affermata kermesse divenuta con successo parte integrante del circuito delle grandi manifestazioni estive piemontesi che quest’anno prende il nome proprio da ‘ZERO’, il primo social utility network della storia nato a Torino da un’idea dell’imprenditore Cristiano Bilucaglia che, dal 2015, riesce ad azzerare le bollette di luce e gas, canone Rai e accise comprese, per la gioia dei consumatori.‘Zero Festival Beer’: un calendario ricco di appuntamenti che spaziano fra i generi più diversi, che si apre il 19 luglio con gli I-Dea e i Senso Unico (Pop-rock): il ricavato – al netto delle spese – della prima serata, per volere dell’Ingegner Bilucaglia e degli Organizzatori è interamente devoluto al ‘Museo del Grande Torino’ di Grugliasco (TO) presieduto dal noto giornalista ed esperto di sport Domenico Beccaria, quale atto di mecenatismo puro verso uno dei poli culturali più importanti del territorio circostante.

Riempie di orgoglio il poter aiutare una comunità a sostenere un progetto che altrimenti incontrerebbe maggiori difficoltà nella realizzazione. Specie quando si tratta del paese in cui vivi”, spiega Cristiano Bilucaglia, il noto imprenditore e mecenate piemontese che ha ideato ‘ZERO’ (www.scelgozero.it), la rivoluzionaria start-up che azzera le bollette di luce e gas (canone Rai e accise incluse), quest’anno Main Partner dell’iniziativa. Bilucaglia – ingegnere già eletto ‘Imprenditore dell’Anno’ nel 2015 e stimato dalle associazioni consumeristiche italiane anche per ideato nel 2009, in periodo di piena crisi, l’EuroCredito (prima moneta complementare italiana) – dopo aver dato un segnale di fede insieme al giornalista Maurizio Scandurra con la donazione di un candelabro artistico pregiato per i 150 anni della Basilica di Don Bosco a Torino, ha scelto “di proseguire concretamente nel percorso d’attenzione rivolta ad altri siti storici ugualmente degni di nota. Tale è, infatti, il ‘Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata’ di Grugliasco, dedicato a quell’autorevole pezzo di storia nazionale rappresentato dal mito dei Caduti di Superga: a favore del quale, al netto delle spese, verrà devoluto l’incasso della serata inaugurale finalizzato all’ampliamento delle collezioni”. Gli fa eco Domenico Beccaria, giornalista e Presidente del Museo storico granata: “Ringraziamo gli Organizzatori di questo evento per la sensibilità dimostrata nei confronti del Museo, unica realtà mondiale creata e gestita esclusivamente con le risorse umane ed economiche frutto della gratuità del volontariato di appassionati e tifosi”. Molte le star attese sul palco dello ‘Zero Festival Beer’: tra queste, gli Statuto, Gianni Drudi, Ivan Cattaneo, Standing Ovation, Radio Star, Gianluca Impastato, Beppe Braida. Conduce la manifestazione Claudio Sterpone, attore cinematografico e stimato cabarettista già nel cast di ‘Colorado Cafè’, ‘Zelig Off’ e molti altri. Media partner dell’evento è ‘Radio GRP’, storicamente la Radio più ascoltata e seguita in Piemonte, mentre la Direzione Artistica porta la firma di Andrea Carbonara e Marco D’Angeli. Per informazioni, è disponibile il sito www.scelgozero.it e la Pagina Facebook ‘ZERO FESTIVAL BEER’ (https://www.facebook.com/FestivalbeerDruento/).

Pantelleria e i vigneti sospesi tra cielo e mare

Più terra d’Africa che Europa, isola dei contrasti, sferzata dal vento e dal mare, baciata dal sole, Pantelleria dista soltanto 70 chilometri dalla Tunisia e parla al visitatore di luoghi lontani, di oli preziosi, di profumi di zibibbo e malvasia che rievocano i tempi in cui i fenici la battezzarono Cossyra o quelli in cui i Romani la strapparono ai cartaginesi senza riuscire, tuttavia, a privarla dello spirito dell’Africa così vicina da poterne ammirare le coste nei giorni in cui il cielo è terso. Gli arabi che qui vissero per due secoli (dall’800 al 1000 d.C.) hanno lasciato traccia della loro dominazione nei nomi dei paesi (Khamma, Rekhale, Gadir, Bukkuram…), nell’architettura dei dammusi, le tipiche case pantesche in pietra lavica e nei terrazzamenti agricoli di una campagna che produce viti, fichi d’india, capperi e ulivi. Il vecchio aedo Omero, colui che, citando Vecchioni “si accecò per rimaner nel sogno”, cantò di lei, chiamandola “Ogigia”, “una terra circondata dall’acqua, dov’è l’ombelico del mare, un’isola fitta di alberi…” e la scelse per ospitare gli amori, durati sette anni, di Ulisse e dell’immortale Calipso, “la ninfa dai riccioli belli”, consumati nella grotta di Sateria. Storia, mito e leggende si intrecciano regalando alla perla nera del Mediterraneo, chiamata così per il suo paesaggio vulcanico e a tratti lunare, un’atmosfera magica che sembra estraniarla dalla realtà quotidiana rendendola un luogo speciale e onirico nel quale il viaggiatore può perdersi e sperdersi, lasciarsi guidare da una eco lontana, vagare tra mulattiere e sentieri, esplorare le profondità del mare alla ricerca di tritoni e sirene, illudendosi per qualche giorno di avere ritrovato la primigenia età dell’oro. “Ed una vite domestica intorno alla cava spelonca, tutta di grappoli colma, girava la pompa dei tralci” (Odissea – Canto V): la vite, un’altra ricchezza dell’isola, la vite il dono più prezioso che la dea Atena fece agli uomini e che dona a Pantelleria l’ “oro giallo”, un vino passito che racchiude in sé tutti i profumi dell’isola e che sembra aver catturato e imprigionato i raggi del sole, la dolcezza dei fichi, la forza dello scirocco. Viene utilizzato per produrlo soltanto il moscato di Alessandria, meglio noto con il nome di “zibibbo” e la sua coltivazione bassa ad alberello richiede duro lavoro, grande fatica e immensa passione perché su questa terra degradante verso il mare è impossibile utilizzare macchine agricole e si lavora piegati, sotto il sole cocente, spesso sferzati dal vento, confidando nella benevolenza della natura e del clima. Grandi e piccoli produttori di passito raccontano quotidianamente, attraverso questo vino, le loro storie fatte di battaglie e di molte difficoltà, ma anche di grandi soddisfazioni. Il grande enologo Donato Lanati, piemontese d’adozione, segue, ormai da anni, due di loro, molto diversi, ma accomunati dalla caparbia, dall’intelligenza e dall’amore per questa terra e per il vino: Carole Bouquet e Salvino Gorgone. Carole Bouquet, attrice francese, facendosi forte dell’espressione napoleonica “impossible n’est pas français” ha accettato la sfida di produrre nell’isola un vino, “Sangue d’Oro”, e l’ha vinta ottenendo un passito che ha scalato le classifiche internazionali. Salvino Gorgone, piccolo produttore, giorno dopo giorno, fin dalle prime luci dell’alba, segue personalmente i suoi vigneti per creare “Dietro l’Isola”, ambra liquida con note iniziali di albicocca e pesca che continuano, poi, con i fichi secchi, frutta candita e miele fino ad arrivare a note mediterranee e balsamiche, un capolavoro per gli occhi e per il palato. Entrambi sono riusciti a catturare l’essenza di Pantelleria, isola difficile da comprendere, da coltivare, da affrontare, ma bella di una bellezza disperata e intensa, e a racchiuderla in un prodotto che, come la madeleine di Proust, porta con sé ricordi, sensazioni ed emozioni che si risvegliano ogni volta che lo sorseggiamo.

Barbara Castellaro

Il canto come passione

“Il genere musicale che preferisco è il pop, ma sto cercando di ampliare le mie conoscenze anche in stili differenti”


Ciao Martina, presentati ai nostri lettori.

Mi chiamo Martina Boglione, ho 20 anni e abito a Savigliano in provincia di Cuneo. Nella vita lavoro come segretaria, ma da sempre nutro una grande passione nei confronti della musica ed in particolare per il canto.

Qual è il tuo genere musicale preferito e in quale artista ti ritrovi maggiormente?

Il genere musicale che preferisco è il pop, ma sto cercando di ampliare le mie conoscenze anche in stili differenti. Mi piace particolarmente la musica italiana anni 60/70, ma anche artisti internazionali contemporanei come ad esempio Adele, Katy Perry e James Blunt. L’artista in cui mi ritrovo maggiormente è Giorgia perché grazie alla sua espressività riesce a trasmettere molte emozioni oltre ad avere un’ottima preparazione a livello tecnico-vocale.

Com’è nata la tua passione per il canto?

La mia passione per il canto nasce ad appena 6 anni quando iniziai a scuola le prime lezioni di musica. Mi accorsi subito che era qualcosa che mi coinvolgeva particolarmente e che avrei voluto continuare ad approfondire questa mia passione. Da lì incominciai a cantare inizialmente ” per gioco” e successivamente a scrivere i miei primi testi.

Attualmente stai continuando gli studi?

Ho intrapreso alcuni anni fa gli studi di canto ed attualmente seguo dei corsi presso la Vocal Care di Danila Satragno. Nel frattempo insieme all’arrangiatore e musicista Andrea Alesso, in arte “Manouche”, stiamo preparando le canzoni che usciranno nel mio primo album che sarà composto da brani interamente scritti da me.

Che cosa significa per te cantare? E soprattutto che cosa speri che ti porti il canto?

Per me cantare significa poter esprimere ciò che sono e poter esprimere le mie emozioni.Trovo che sia fantastico poter trasformare le proprie sensazioni in melodia e spero che il canto possa sempre di più far parte della mia vita.Spero di poter continuare questo percorso e di poter realizzare questo mio grande sogno.

Cosa diresti a chi come te ha un sogno che vorrebbe realizzare?

Vorrei dirgli che nella vita non bisogna mai smettere di sognare perché non si può mai essere a conoscenza di cosa può realizzarsi o meno. In ogni caso bisogna provarci con forza e determinazione consapevoli che se è ciò che amiamo fare sarà sempre parte di noi.

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Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. – Paulo Coelho

Maestri e più giovani artisti, tutti uniti in un’unica passione

I numeri sono davvero consistenti, importanti. Giunta alla sua terza edizione, La terra degli dei, ovvero “Gli artisti della ceramica nel Centro Storico di Avigliana”, raccoglie 40 artisti di valore nazionale e internazionale per un totale di 130 opere, appuntamento da sottolineare nel panorama espositivo piemontese, frequentato ogni anno da un folto pubblico che appare sempre più appassionato verso questa forma d’arte. Una partecipazione assai numerosa che trova ospitalità nelle tre sedi messe a disposizione della mostra, la Chiesa di Santa Croce, la Galleria “Arte per Voi” e la Galleria “Porta Ferrata” (sono raggruppate qui le opere del Maestro Piero della Betta e dei suoi allievi), tutte nel panorama assai suggestivo della piazza Conte Rosso o delle sue piccole strade collegate. Come per le precedenti edizioni, l’organizzazione è dovuta a Luigi Castagna e Giuliana Cusino, responsabili dell’Associazione come della Galleria “Arte per Voi”, e all’Assessorato alla Cultura del Comune mentre la presentazione è dovuta a Donatella Avanzo, archeologa e storica dell’arte.

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La mostra, resa possibile grazie al fondamentale contributo, operativo e finanziario, della Città di Avigliana, nonché di privati, aziende e associazioni del territorio, vede allineate le opere – credo sia veramente d’obbligo citare i nomi di tutti gli artisti – di Rosana Antonelli, Lisena Aresu, Franca Baralis, Sandra Baruzzi, Giuliana Bellina, Tiziana Berrola, Luciana Bertorelli, Enrica Ciampi, Luigi Canepa, Antonio Capra (con gli eccellenti giochi cromatici), Claudio Carrieri (suggestioni antiche per l’inanellamento di questo torso) , Daniele Chechi, Ilaria Chiocchi, Giuliana Cusino (il suo mondo di favola e d’incanto, dove il sogno supera la realtà, un teatrino levigato e vitale, lucente, il suggestivo alternarsi dei colori, gioioso), Gianluca Cutrupi, Piero della Betta, Maria Josè Etzi, Marisa Franchino, Evandro Gabrieli, Sara Galizio, Gian Genta, Sonia Girotto (da ammirare questa maschera d’uccellaccio piumato), Nadia Giuffrida, Ezio Gribaudo (deriva forse da qualche scavo archelogico, carica di anni, questa sua “Grande Madre”?), Susanna Locatelli, Caterina Mandirola, Marcello Mannuzza, Manuz, Guglielmo Marthyn, Paolo Pastorino, Brenno Pesci, Ylli Plaka, Ermes Ricci, Federico Rivetti (i suoi strumenti), Guido Roggeri, Carlo Sipz, Michelangelo Tallone, Sergio Unia, Nino Ventura, Vittorio Zitti. Sottolinea Giuliana Cusino: “Non a caso il titolo di questa mostra parla di dei: in tanti miti è divina la scelta di plasmare l’uomo con l’argilla conferendogli sacralità già agli albori della nostra storia: anche quest’anno ci verrà regalata l’emozione di ritrovare fragili e bellissimi oggetti creati da importanti maestri e da più giovani artisti, uniti dalla passione per la materia e per le possibilità che essa consente”.

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Ancora una volta all’insegna della bellezza, ogni opera si presenta allo spettatore con una propria storia, diremmo anche con un sentimento tutto proprio, permeato di colore e di ruvidezza, delimitato da dimensioni più o meno piccole, di immediata comprensione o di uno sguardo più rallentato, di un’interpretazione colta con attenzione. Donatella Avanzo ricorda come con la scoperta della ceramica abbiano avuto inizio nuove forme scultoree ed espressioni simboliche sino ad allora mai intuite e come qui “in omaggio alla lunga stagione della “Grande Madre” due artisti contemporanei, Ezio Gribaudo e Claudio Carrieri, plasmano l’argilla e interpretano l’adorazione del corpo quale salvacondotto dell’arte che ci rende esseri migliori, non più bestie, capaci di nuovi linguaggi estetici in grado di dialogare con l’essenza dell’arte che emerge dalle nebbie del tempo”.

(e.rb.)

 

 

 

Giuliana Cusino, “Equus”, ceramica raku su tavola, 2018

Sonia Girotto, “Maschera di piume”, gres, 2018

Ezio Gribaudo, “Grande Madre”, terracotta, 1952

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Informazione commerciale

 

 

IL SETTORE GIOVANILE DEL SALSASIO SI PRESENTA

L’associazione sportiva Usd Salsasio oltre alla squadra che milita nel campionato di terza categoria e alla squadra di ragazzi autistici, dispone di ben quattro squadre componenti la scuola calcio ed il settore giovanile: i piccoli amici – 2010/2011; i primi calci – 2009; i pulcini – 2008; gli esordienti – 2007/2006

La squadra dei Primi calci 2009 dispone delle divise offerte da Marvulli. Questa squadra nata a novembre 2016, guidata dall’allenatore Giovanni Zaccaria ha fatto grandi progressi. L’attuale allenatore Giovanni ha giocato per 2 anni nella prima squadra del Salsasio per poi passare ad allenare i primi calci del settore giovanile rossonero. Nel girone dell’andata il Salsasio primi calci – 2009 si è classificato al secondo posto e sta mantenendo gli stessi risultati anche nel girone del ritorno.

Elisa portavoce dei genitori riferisce: “Sia per i genitori che per i bambini Giovanni è davvero un bravissimo allenatore. Trasmette in campo armonia, riesce a gestire la squadra con le regole e i bambini lo ascoltano.

Speriamo che la squadra  possa continuare ad andare avanti migliorando sempre di più, rimanendo un gruppo di amici sempre più unito e più che altro che Giovanni riesca a rimanere con loro anche nel prossimo anno“.

Ivan Quattrocchio

 

ANCHE LE STATUE MUOIONO. QUANTO E’ VULNERABILE IL PATRIMONIO

Dalla collaborazione tra il Museo Egizio, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, i Musei Reali e il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino (CRAST) nasce un progetto espositivo che invita alla riflessione sull’importanza del patrimonio culturale

 Quattro istituzioni danno vita a un coro di voci che ripercorre il tema attualissimo della vulnerabilità, della distruzione sistematica e consapevole del patrimonio culturale, sottolineando contestualmente l’importanza della sua conservazione e protezioneLa mostra, articolata su tre sedi – Museo EgizioFondazione Sandretto Re Rebaudengo,Musei Reali – mutua il proprio titolo da un documentario del 1953 realizzato dal regista francese Alain Resnais e si serve, come immagine guida, del dettaglio di una fotografia in bianco e nero di Mimmo Jodice (tratta dall’opera “Anamnesi”) che mostra il volto di pietra di una statua vittima del tempo e della storia.

 

Il progetto scientifico – elaborato dai curatori Irene Calderoni, Stefano de Martino, Paolo Del Vesco, Christian Greco, Enrica Pagella, Elisa Panero – ruota attorno a tre temi principali: quello della distruzione e del saccheggio analizza in modo diacronico le motivazioni che hanno spinto gli uomini alla distruzione del patrimonio artistico e archeologico nel tentativo di mistificazione dell’identità altrui, di dispersione e annichilimento della memoria dei popoli. Il secondo tema è il potere delle immagini, mai soltanto semplici segni grafici, ma portatrici di innumerevoli significati e spesso strumento del potere. Terzo e ultimo tema è il ruolo dei musei: considerati istituzioni in bilico tra il principio di conservazione/protezione e l’attività di appropriazione,“predatori” di patrimoni e custodi di reperti altrimenti esposti al rischio della distruzione e dell’oblio. Simboli dell’Europa coloniale, oggi i musei sono chiamati a rivalutare e ricostruire il loro ruolo di narratori della cultura, facendo luce sul racconto biografico dell’oggetto mostrato al pubblico.

 

La mostra sollecita l’urgenza di alcune domande: qual è il ruolo di un patrimonio storico-artistico nei processi di costruzione dell’identità culturale di un popolo? Quali sono gli effetti di una devastazione così estrema sul senso di appartenenza, sull’idea di tradizione e condivisione, sulla possibilità di concepirsi come un insieme? Su quali basi si può costruire un futuro, se le tracce del proprio passato sono state sistematicamente obliterate? Come si può concepire un’idea di riparazione, di riconciliazione? L’esposizione tenta di rispondere a queste domande attraverso il dialogo tra reperti antichi e opere di artisti contemporanei, molti dei quali originari di Paesi in cui i conflitti hanno messo a rischio e talvolta distrutto il patrimonio, come, a titolo esemplificativo Iraq, Iran e Libano.

 

Il Museo Egizio con “Anche le statue muoiono” si apre per la prima volta all’arte contemporanea ospitando l’esposizione nella sala mostre dedicata a Khaled al-Asaad, barbaramente ucciso dall’Isis, nel tentativo di difendere il sito archeologico di Palmira di cui era direttore da oltre 30 anni. Nove artisti contemporanei dialogano, attraverso le loro opere – installazioni, video, fotografie – con reperti millenari. Il percorso inizia con un suggestivo incontro tra sguardi: quelli dei nove volti fotografati da Mimmo Jodice e quelli spezzati dei governatori di Qau el-Kebir (1900 – 1850 a.C). Un importante momento di riflessione sul ruolo dei Musei è affidato a opere quali quelle di Ali Cherri, Liz Glynn e Kader Attia. Una sala dell’esposizione è dedicata alle fotografie prodotte dal CRAST a Ninive: il Centro di Ricerche torinese ha documentato per l’ultima volta – prima che fosse completamente raso al suolo – la bellezza del ‘Palazzo senza Eguali’ di Sennacherib.

 

La Presidente, Evelina Christillin: La mostra “Anche le statue muoiono” è la concreta dimostrazione di come la sinergia tra enti culturali sia in grado di produrre un importante risultato: una mostra diffusa sul territorio cittadino, presente in tre diverse sedi espositive e riconosciuta tra le iniziative legate all’Anno Europeo del Patrimonio. Per il Museo Egizio l’inaugurazione di questa mostra rappresenta, inoltre, un segnale di apertura verso altri linguaggi artistici, in questo caso quelli dell’arte contemporanea, a testimonianza di un approccio che vuole questo Museo disponibile a ogni tipo di dialogo. Siamo molto grati a Intesa Sanpaolo per il sostegno dato alla mostra e al convegno internazionale di maggio. Ringrazio anche Consulta Torino che ha scelto di esserci a fianco in questo progetto e in altri che seguiranno.

 

Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo si indaga sul presente, riflettendo sui temi del museo, dell’archeologia, del colonialismo, dell’identità nazionale e delle relazioni tra culture. Al centro della mostra, le sedici teche museali di Kader Attia, vuote e con i vetri infranti, invitano lo spettatore a riflettere sui diversi modi in cui i reperti museali sono stati oltraggiati. Le medesime tematiche, variamente declinate, sono riprese dagli artisti Mark Manders, Simon Wachsmuth e Lamia Joreige.  Due reperti provenienti dalle collezioni del Museo Egizio mostrano i segni della violenza di cui sono state vittime nel lontano passato.

 

La Presidente, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo: La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo favorisce da sempre la collaborazione tra istituzioni, partecipando attivamente al sistema dell’arte e della cultura torinese. “Anche le statue muoiono” è il risultato di un progetto scientifico condiviso dai curatori di quattro diverse istituzioni della nostra città. Insieme, attraverso il dialogo, hanno avvicinato i loro linguaggi, consegnandoci una mostra profonda e riflessiva. Sono particolarmente fiera del ruolo che le opere d’arte contemporanea svolgono nell’itinerario espositivo, portando all’attenzione del pubblico temi di stringente attualità, secondo una prospettiva inedita, aperta agli interrogativi della storia, ai rapporti complessi fra le culture, alla questione cruciale della trasmissione della memoria e della conservazione e protezione del patrimonio.

 

Musei Reali propongono una riflessione con l’esposizione di reperti archeologici e opere d’arte: dai rilievi assiri, all’arte cipriota e romana fino alla pittura di Rogier van der Weyden. Il percorso si intreccia con l’arte contemporanea attraverso la spettacolare installazione di Mariana Castillo Deball, nel centralissimo Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale, e le riprese filmiche della recente attività di ricerca e di recupero attuata dal Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino in Iraq.

Storie di reimpieghi, distruzioni o saccheggi, ma anche nuovi contesti di forma e di significato, identità perdute, smembramenti e lunghi viaggi: uno scenario attuale sulle logiche di mercato che, ieri come oggi, hanno regolato l’ingresso dei beni culturali nelle grandi raccolte dinastiche prima e nelle collezioni dei più noti musei occidentali poi.

 

La Direttrice, Enrica Pagella: I Musei Reali riflettono sul ruolo controverso del museo nel tempo, quale luogo di tutela e conservazione al servizio della società, ma anche teatro di decontestualizzazione e appropriazione. Un ruolo che, dalla Convenzione di Faro, va necessariamente rimesso in discussione. La sezione della mostra ospitata dai Musei Reali crea un dialogo trasversale con le tematiche trattate nelle altre sedi, aprendosi anche al linguaggio dell’arte contemporanea in un gioco di rimando tra passato e presente, con uno sguardo rivolto al futuro.

 

“Anche le statue muoiono” si fonda sulla convinzione della capacità dell’arte di generare nuovi discorsi, ponendosi un duplice obiettivo: informare e mostrare al pubblico il risultato delle recenti e violente distruzioni che hanno travolto il patrimonio artistico e culturale di molti Paesi; ma anche sensibilizzare perché è solo attraverso la conoscenza dei beni culturali che si può giungere a un’attenta tutela del patrimonio, eredità e memoria da tramandare e proteggere.

 

L’esposizione si inscrive nel programma dell’Anno Europeo del Patrimonio 2018 i cui temi saranno approfonditi all’interno di un convegno internazionale che coinvolgerà studiosi ed esperti delle diverse discipline che, proprio a partire dall’esposizione, svilupperanno le molteplici suggestioni che gravitano intorno alla vulnerabilità e alla distruzione dei tesori dell’arte, alla necessità e all’importanza di un’attenta opera di protezione e conservazione del patrimonio culturale.

 

Il Direttore, Stefano de Martino: Il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia (CRAST) e l’Università di Torino sono presenti in Medio Oriente da molti anni con scavi archeologici e attività di ricerca e formazione, impegnandosi, in particolare, nei lavori di riallestimento delle sale monumentali dell’Iraq Museum di Baghdad. Per questi motivi abbiamo aderito con entusiasmo al progetto espositivo “Anche le statue muoiono” che riguarda temi non solo coerenti con le nostre attività, ma anche di grande interesse. La collaborazione con il Museo Egizio, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e i Musei Reali è un segnale forte della capacità di tutte queste strutture a operare in sinergia su temi comuni, per quanto relativo ad epoche diverse.

 

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ANCHE LE STATUE MUOIONO

Conflitto e patrimonio tra antico e contemporaneo

9 marzo – 9 settembre 2018
Sedi espositive:

Museo Egizio

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (chiude il 29 maggio 2018)

Musei Reali (nel Salone delle Guardie Svizzere chiude il 3 giugno 2018)

 

LE NUVOLE CHE LASCIANO IL SEGNO

LE NUVOLE CHE LASCIANO IL SEGNO di Edoardo «Mimmo» Parvopassu

a cura di Mariapia Donat-Cattin Donzelli Editore

Intervengono Margherita Oggero e Silvio Campus

Mercoledì 14 marzo ore 18.00

Biblioteca civica Villa Amoretti corso Orbassano, 200 – (linee GTT: 2 – 5 – 58) – tel. 011 011 38604/38605 orario: lunedì 15.00-19.55; dal martedì al venerdì 8.15-19.55; sabato 10.30-18.00 INGRESSO LIBERO

Oroscopo di Platone: FEBBRAIO

AFORISMA

La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.

(Danny Kaye)

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Pagina FB – Astrologia di Platone

www.astrologiadiplatone.com

 


ARIETE
Dal 21 marzo al 20 aprile

DENARO E LAVORO. Troppe cose da risolvere, anche se positive. Per fortuna avete colleghi molto solidali. Una proposta di lavoro, inerente un nuovo progetto o un’attività in proprio, sembra fondata su basi serie e durature, ma prima di prendere una decisione, è meglio cercare di vagliare e soppesare “pro” e contro”. La fretta non è mai una buona consigliera, pazientate onde evitare spiacevoli sorprese.

AMORE E ARMONIA. Dalle Stelle una bella carica di energia e determinazione con riflessi positivi sul lato sentimentale, sarete irresistibili e potrete conquistare tutto ciò che desiderate, sia sul lato sentimentale che sul lavoro.

BENESSERE E SALUTE. Energie straordinarie e mente aperta: ecco gli ingredienti giusti per compiere finalmente un salto di qualità. Alla larga dagli zuccheri e concedetevi più momenti di svago.


LEONE
Dal 23 luglio al 23 agosto

DENARO E LAVORO. Dovrete migliorare il vostro comportamento e calmare il carattere focoso se volete migliorare i rapporti con clienti e collaboratori. Scoprirete di avere una vena creativa impensata, a scapito però della vostra precisione. Questo periodo è “carico” di grandi entusiasmi e qualche delusione, per evitarle mantenete ben sveglio il vostro senso della realtà. Cercate di essere cauti nel tentare la fortuna e ricordatevi che l’inizio di ogni saggezza, consiste nel perdonare agli altri, il fatto di essere diversi da noi.

AMORE E ARMONIA. Ricordatevi che l’amore non si addice ai pigri, per esistere nella sua pienezza, alle volte richiede gesti precisi e forti. La serenità in famiglia si riflette in positivo sulla coppia.

BENESSERE E SALUTE. La vostra presenza in famiglia è utile per aiutare a vedere in modo più realistico una questione che crea tensioni e disaccordi. Uno spostamento potrebbe pesare più del previsto.


SAGITTARIO
Dal 23 novembre al 21 dicembre

DENARO E LAVORO. Divergenze con i colleghi o con i superiori, ma un evento inaspettato le risolve. Per il prossimo futuro cercate di ricorrere alle belle maniere e mostrate tanta disponibilità, riuscirete così a ottenere maggiori risultati ed a organizzarvi come piace a voi. Non rimandate a domani nessuna occasione, è un buon momento per migliorare la situazione generale.

AMORE E ARMONIA. Non riuscite a capirvi…e i toni si fanno poco amichevoli ma gli astri vi daranno una mano per chiarire i malintesi che si sono creati ultimamente con la persona amata o con i propri cari.

BENESSERE E SALUTE. Vi perdete in fantasticherie, in fondo che male c’è? L’impegno nel lavoro produrrà grandi frutti, ma a prezzo di un notevole carico di stress. Ritagliatevi maggiori spazi di relax e abbondate con pesce e cavoli.


TORO
Dal 21 aprile al 20 maggio

DENARO E LAVORO. Si profilano all’orizzonte opportunità interessanti. L’ambiente è più che mai propizio, siete un po’ troppo sovente distratti, ma avete una buona visione globale. È venuto il momento di osare grazie a un’espansiva protezione planetaria che lascia presagire grandi risultati nel settore del lavoro. Lasciate libero sfogo all’azione e siate incisivi come avreste sempre voluto esserlo ma, prima di agire, fatevi un esame di coscienza e soppesate ciò che davvero ha importanza per il vostro futuro.

AMORE E ARMONIA. Vi “sciogliete” per un sentimento che scalda il cuore e, i pianeti, potrebbero essere vostri complici maliziosi per far scoccare una scintilla d’amore nell’ambiente di lavoro.

BENESSERE E SALUTE. Una buona risata ed una lunga dormita, oltre ad aiutarvi, sono la miglior cura nel libro del dottore. Consumate proteine e alimenti energetici e ritrovate l’equilibrio psico-fisico ottimale.


VERGINE
Dal 24 agosto al 22 settembre

DENARO E LAVORO. Vi date da fare soltanto se l’obiettivo è ambizioso comunque tutto fila liscio anche se in modo, a dire il vero, molto poco organizzato ma del tutto efficace. Bando all’eccessiva parsimonia, potete lanciarvi con animo sereno in un acquisto importante e probabilmente…fruttuoso! Periodo nero per tentare di vincere al lotto o ai giochi d’azzardo ma ricordate che quel che si ottiene con scarso aiuto della fortuna, è più resistente al caso.

AMORE E ARMONIA. Rincorse, fughe, inseguimenti: periodo movimentato nell’amore. Dovete combattere con la vostra tendenza e essere liberi, che vi porta a un gioco assai divertente e piacevole ma scevro da impegni duratori.

BENESSERE E SALUTE. Malesseri forse immotivati, ma non trascurateli. Periodo con possibili imprevisti, malumori e stress. Cambiate immediatamente rotta e dedicate al vostro corpo le cure e le attenzioni dovute!


CAPRICORNO
Dal 22 dicembre al 20 gennaio

DENARO E LAVORO. Avete idee non definite che grazie alla collaborazione dei colleghi prendono forma. Progetti da rivedere al rialzo, potete pretendere di più, da voi stessi e dalle circostanze ma di facile, non esiste niente. Dovete cercare di creare nel gruppo di lavoro un’atmosfera di approvazione piuttosto che di critica, renderete al meglio ottenendo traguardi impensabili. Qualche polemica e un po’ di nervosismo non devono “intaccare” la vostra vita grinta e voglia di fare.

AMORE E ARMONIA. Il partner è disponibile ma non vuole essere comandato e voi fate fatica ad aprirvi, pur desiderandolo. È il momento della riflessione e dell’assunzione di responsabilità.

BENESSERE E SALUTE. Una preoccupazione si dimostrerà infondata comunque siete un po’ sotto tono e offuscati dai troppi impegni, dai malumori e dai cali energetici.


GEMELLI
Dal 21 maggio al 21 giugno

DENARO E LAVORO. Le vostre esitazioni non hanno motivo di esistere, avete un’ottima idea che piacerà e, i vostri superiori, mostreranno tutta la loro approvazione lasciandovi liberi di organizzarvi come volete. Gli impegni si intensificheranno dando l’avvio alle attività a lunga scadenza che avevate in sospeso. Organizzatevi al meglio ma riservate del tempo per riprendere fiato e per le occasioni impreviste.

AMORE E ARMONIA. Fase di stimoli per i sogni e la tenerezza nell’amore, i rapporti di coppia si coloreranno di rosa. Per i single nuovi incontri deludenti e, l’insoddisfazione che la quadratura astrale comporta, potrebbe spingervi verso nuovi lidi come il tornare a una vecchia passione.

BENESSERE E SALUTE. Cambiate “rotta” e lasciatevi tentare dall’idea di passare qualche giornata in un centro benessere, godrete di un periodo straordinariamente liberatorio e rasserenante, perfetto per diete disintossicanti e ginnastica riabilitativa.


BILANCIA
Dal 23 settembre al 22 ottobre

DENARO E LAVORO. Grande forza e vigore nei progetti lavorativi o innovativi. I risultati non mancheranno tanto da far sembrare tutto facile e casuale, mentre in realtà si tratta dei frutti di un duro lavoro. Avete bellissime idee in condivisione con i membri del vostro staff di lavoro, intuizioni e collaborazioni. Gli astri sono favorevoli e attraversate un bel momento, ma non dormite sugli allori, l’amore e la fortuna cangiano come la luna.

AMORE E ARMONIA. Cercate di approfondire il senso della vita e di pacare l’eccesso di passionalità che impedisce un dialogo sereno. Periodo caratterizzato da avventure amorose e scarso interesse per le problematiche familiari con forte desiderio di evasione.

BENESSERE E SALUTE. Non lasciatevi sopraffare da una scarsa reazione agli inconvenienti ma reagite prontamente e ricordate che la più grande ricchezza… è la salute!


ACQUARIO
Dal 21 gennaio al 19 febbraio

DENARO E LAVORO. 
Brusco cambiamento di programma, i superiori o i colleghi, comunicano le modalità ma non le ragioni. Le contrarietà e le piccole problematiche non devono intaccare il forte desiderio di intraprendere nuove iniziative né nuocere alla ripresa delle attività giornaliere. Pazientate e siate saggi, soltanto voi riuscite a conciliare ordini o idee, all’apparenza privi di logica, con i vostri ben diversi obiettivi.

AMORE E ARMONIA. Persone che tirano la corda in due direzioni opposte si stancano e non arrivano da nessuna parte. Ritornerete presto nei ranghi delusi e feriti da chi vi ama, convinti che la competizione porta alla sconfitta.

BENESSERE E SALUTE. Sebbene siate insofferenti non lo fate vedere ma in realtà siete più vulnerabili del solito ai problemi articolari. Prestate precauzione agli sbalzi climatici e agli sforzi eccessivi. Le energie non fluiscono più scorrevoli come qualche anno fa e tutto si “appesantisce”.


CANCRO
Dal 22 giugno al 22 luglio

DENARO E LAVORO. Se non c’è qualche collega a fare da intermediario, finite per non dire proprio nulla. Non abbattetevi è giunto il momento di trovare delle soluzioni per risolvere quei problemi che ultimamente vi assillavano e, prendere delle decisioni coraggiose. Rammentate che il capo ascolta tutte le proposte, poi sceglie quella che apre maggiori prospettive. Possibilità fondata di ricevere qualche bella sorpresa.

AMORE E ARMONIA. Tenete a bada le ansie e vivete attimo per attimo, a una precisa richiesta potrete ottenere un sì. Fatevelo bastare! L’amore non è possedere ma saper apprezzare, se amate un fiore non raccoglietelo ma lasciatelo vivere, altrimenti cesserà di essere ciò che amavate.

BENESSERE E SALUTE. Tornerete presto ad essere volitivi, sicuri e appassionati, state però alla larga dalle proteine animali. Sognare fa bene in quanto amplia il campo del possibile.


SCORPIONE
Dal 23 ottobre al 22 novembre

DENARO E LAVORO. Un corpo astrale nel segno accentua il desiderio di cambiamenti e rende deprimente la ripresa del ritmo quotidiano, meglio rompere con le abitudini, trovare un hobby e frequentare ambienti diversi dal solito. A volte le cose fatte senza pensare troppo sono le migliori e, la fortuna si sa, aiuta gli audaci. Un coro di apprezzamenti cancella una malignità che aveva causato turbamenti nella vostra cerchia di amicizie o di colleghi.

AMORE E ARMONIA. Avete trascorso giornate idilliache ma ora vi sentite trattati ingiustamente e giungono possibili contrasti in famiglia a complicare la situazione. In amore si fanno molte scelte, anche quella di lasciarsi per sempre, se è la migliore per tutti e due.

BENESSERE E SALUTE. Uno sport vi mantiene in forma, praticate attività fisica e jogging e ridete di più; l’allegria è l’ingrediente principale nel composto della salute.


PESCI
Dal 20 febbraio al 20 marzo

DENARO E LAVORO. I guai li risolvete da soli, mentre per avviare nuovi progetti, vi appoggiano i colleghi, diffidate dagli eccessivi entusiasmi e dai consigli degli amici. I pianeti annunciano un periodo di cambiamenti costruttivi, più vi impegnerete e maggiori saranno le soddisfazioni. Efficienza e sintesi, sono le qualità che vi porteranno a primeggiare e, ad essere orgogliosi del proprio lavoro. Sono favoriti i contatti, gli spostamenti e le nuove iniziative in campo professionale e famigliare, approfittatene perché dopo subentrerà la pigrizia.

AMORE E ARMONIA. Piccole incertezze e patemi, possono funestare questo momento favorevole, ma basterà essere cauti per schivarli. Incontri meravigliosi per chi è capace di farsi trasportare.

BENESSERE E SALUTE. Dedicate un po’ di spazio alla riflessione per meditare su alcuni progetti futuri e godete di lunghe passeggiate all’aria aperta.

Pagina FB – Astrologia di Platone

www.astrologiadiplatone.com

 

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Cresce l’interesse dei piemontesi per le auto usate

Nel 2017 (+5%), con un’alta attenzione per i modelli green (+46%). L’età media delle vetture in vendita è di 7,4 anni

 

Torino e Cuneo prime province per passaggi di proprietà, ma rispetto alla popolazione residente (oltre 18 anni) Asti la più dinamica. Biella e Cuneo le “più care”, Vercelli la “più economica”

Milano, 23 gennaio 2018 – Un mercato vivace che piace sempre più. E’ quello delle auto usate in Piemonte, che ha registrato nel 2017, rispetto all’anno precedente, un incremento delle vendite del +5%. Il prezzo medio delle vettureofferte sul mercato è pari a  11.090 – un dato inferiore alla media nazionale -, mentre l’età media delle auto in vendita è di 7,4 anni, a testimonianza che oggi l’auto si sostituisce più per necessità. Cosa ricercano gli acquirenti in Piemonte? Si fa più attenzione all’aspetto “green”, anche se il prezzo medio per le vetture ibride ed elettriche usate si attesti a  19.800. Questo il quadro che emerge dall’Osservatorio di AutoScout24 (www.autoscout24.it) sul mercato delle auto usate in Piemonte nel 2017. Secondo l’elaborazione del Centro Studi di AutoScout24su base dati ACI, nel 2017, rispetto all’anno precedente, i passaggi di proprietà in Piemonte sono infatti aumentati del +5%, raggiungendo 233.240 atti. Un dato che posiziona la regione al 6° posto in Italia, ma se si confrontano i dati con la popolazione residente (oltre 18 anni), con 633,6 passaggi netti ogni 10mila abitanti passa al 5° posto. I passaggi di proprietà, seppur con valori differenti, aumentano in tutte le province e ai primi posti per numerosità troviamo Torino (116.697), Cuneo (34.255) e Alessandria (23.245), seguite da Novara (18.600), Asti (12.831), Biella (10.419), Vercelli (8.924) e Verbano-Cusio-Ossola (8.270).

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Ma rispetto alla popolazione residente (oltre i 18 anni), la situazione è ben diversa: sul podio troviamo Asti con 706,3 passaggi ogni 10mila abitanti, Cuneo (703,8) e Biella (683,4)Seguono nell’ordine Alessandria (637,7), Torino(612,8), Verbano-Cusio-Ossola (610), Novara (604) e, ultima, Vercelli (603,6). Ma cosa accade sul fronte dei prezzi delle auto in offerta sul mercato in Piemonte? Sempre nel 2017, il prezzo medio di vendita si attesta a circa  11.090, un dato inferiore alla media nazionale pari a  12.170. Per acquistare una vettura, tra le province “più care” troviamo ai primi posti Biella con un prezzo medio di € 12.465, Cuneo con € 12.270. Seguono Novara con € 11.540Torino con € 11.490Asti con € 11.370 e Alessandria con € 10.660. Più “economiche” Vercelli (€ 8.820) e Verbano–Cusio–Ossola (€ 10.100). Qual è l’età media delle vetture proposte nella regione? L’età media è di 7,4 anni, un segno evidente che sono tanti i consumatori che pianificano la sostituzione della propria vettura per necessità più che per “sfizio” e voglia di cambiare. Cosa cercano gli acquirenti in Piemonte? Aumenta l’attenzione nei confronti di vetture usate ecologiche e orientate ai bassi consumi, con una crescita delle richieste nel 2017, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del +46%. Questo nonostante il prezzo medio per le vetture ibride ed elettriche usate si attesti a € 19.800. Per quanto riguarda i modelli “green” più ricercati, ai primi posti troviamo le Toyota Auris e Yaris.

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“Dall’Osservatorio di AutoScout24 sono emersi aspetti interessanti per quanto riguarda il mercato delle auto usate in Italia e in Piemonte – afferma Tommaso Menegazzo, Responsabile del Centro Studi di AutoScout24 – Un mercato vivace, che ci fa guardare con estremo ottimismo all’anno in corso, e in cui l’attenzione ai consumi e all’impatto ambientale inizia a essere una leva determinante nelle scelte dei consumatori. Tuttavia, se da un lato il calo dei prezzi registrato a livello nazionale, seppur leggero, offre interessanti opportunità agli acquirenti, dall’altro l’età media delle auto in vendita resta ancora alta, un dato che mostra come la vettura oggi si sostituisca prevalentemente per necessità.”

La cucina pugliese a Torino

Dopo aver esplorato il magico mondo della cucina siciliana, continuiamo il nostro viaggio culinario nella Città della Mole alla ricerca dei sapori pugliesi.

La Puglia è una regione grande, la più lunga d’Italia, costituita da province molto diverse tra loro anche da un punto di vista gastronomico: Bari, Lecce, Foggia, Taranto, Brindisi contribuiscono con materie prime e gusti differenti ai sapori tipici della regione molto amati e ricercati proprio per questa importante varietà. Questi piatti però hanno un punto in comune: l’esaltazione della sapidità dei prodotti locali, preziosi e unici, che tutto il mondo ci invidia.

Ciceri e Tria (pasta fritta e ceci), Friselle e Taralli di ogni genere nel Salento, Orecchiette alla Cime di Rapa a Bari, i Troccoli (pasta lunga “quadrata”) nel Gargano, e ancora i Pasticciotti, la Burrata, e ancora un mondo di delizie gustose e squisite.

Non possiamo non parlare poi degli straordinari vini pugliesi come il Primitivo di Manduria, i Rossi di Cerignola e Barletta, il Gioia del Colle, il Negramaro, o dell’olio, pluripremiato e conosciuto in tutto il mondo come una produzione di eccellenza assoluta di questo magnifico territorio.

La conclusione è che in Puglia è tutto buono, invitante, di qualità, una lusinga continua, un invito seducente che ci spinge a visitarla e gustarla in tutte le stagioni, ovviamente anche per il suo patrimonio storico, culturale e naturale.

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A Torino sono molti locali che si dedicano alla cucina e al cibo pugliese e sempre di più sono coloro che ne sono alla ricerca sia per rievocare le loro origini, ma anche per conoscere meglio una gastronomia così varia e deliziosa. La Drogheria Pugliese a Via Mazzini 34, è un negozio dove trovare specialità da tutta la regione, dalla Pasta al Primitivo di Manduria, alle salse, vino, olio.

Un Pizzico di Puglia è un piccolo ristorante in centro, a Via San Massimo 47/A, dove assaggiare piatti tipici come la Tiella di Riso, Patate e Cozze o le Trofie alle Vongole.

Per dei fantastici Pasticciotti invece la tappa d’obbligo è la Pasticceria Elba a Corso Orbassano 96/B, un angolo di bontà salentine.

Puglia Lab, in Via Nizza 107, propone focaccia barese, panzerotti, pucce, primi e secondi piatti tipici, pasticceria sia secondo le ricette tradizionali che rivisitate.

Il Covo della Taranta a Via Bernardino Galliari 10, a San Salvario, presenta una cucina casalinga tipica pugliese con un ottimo rapporto qualità prezzo.

Con La Panzerotteria invece, focacce, fritti, dolci e ovviamente panzerotti possono essere ordinati online e gustati a casa propria.

Maria La Barbera