Molte persone sabato 16 dicembre per il concerto natalizio del coro “Vox Viva”
Il concerto tenutosi all’interno della bellissima abbazia cistercense ha visto numerosi presenti cantare ed applaudire i giovani cantori del coro diretto dal maestro Dario Piumatti.

Presenti alla serata anche il parroco di Casanova e Salsasio don Iosif Patrascan ed il sindaco di Carmagnola Ivana Gaveglio, oltre ad alcuni membri dell’associazione Amici dell’Abbazia di Casanova, ente organizzatore dell’evento.
La serata è stata aperta dalla presidente dell’associazione Giorgina Fissore che ha sottolineato l’importanza dell’edificio per la città di Carmagnola e per l’intero Piemonte, oltre a ricordare che nella scorsa estate è stato in visita all’abbazia casanovese anche il famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi, spiegando che: “Sgarbi in visita all’abbazia è rimasto sbalordito dalla quantità di opere presenti e soprattutto dal loro valore storico – artistico”.
Ha preso poi la parola il parroco don Patrascan che ha spiegato l’importanza del canto come preghiera che sale a Dio, oltre che ringraziare l’associazione per l’impegno profuso in questi anni per la valorizzazione e il restauro dell’edificio duecentesco. Ringraziamenti all’associazione anche da parte del socio onorario, nonché sindaco di Carmagnola Ivana Gaveglio che ha anche sottolineato l’importanza dell’impegno che devono prendere le istituzioni per garantire la salvaguardia della nostra storia ed in particolare degli edifici storici come appunto l’abbazia di Casanova.

Dopo i saluti delle autorità, la parola è passata al direttore e fondatore del coro Vox Viva, il maestro Dario Piumatti che ha detto: “noi quando veniamo qui a Casanova ci sentiamo come a casa, essendo ormai quattro anni che partecipiamo a questo evento natalizio, oltre agli eventi culturali che si svolgono qui a Casanova durante l’anno”.
La serata è poi continuata con il concerto della corale composta da moltissimi giovani che hanno intrattenuto i presenti con un vasto repertorio di canti di ogni genere.
L’associazione Amici dell’Abbazia ricorda anche che sono aperte le iscrizioni per poter diventare soci ed entrare così a far parte dell’associazione stessa: lo si può fare versando la quota associativa di 20 euro, con bonifico bancario presso la banca BCC di Carmagnola, C/C nr. 11/01/09573, codice cliente 000123480, codice IBAN IT92F0883330261000110109573, intestato all’associazione “Amici dell’Abbazia di Casanova”, piazza Antica Abbazia, 3 – 10022 Carmagnola (To), oppure rivolgendosi a: Giorgina Fissore, Sapino Marese, Simonetta Ciervo, Domenico Appendino o Mario Anzivino.
L’associazione oltre alla salvaguardia ed alla valorizzazione dell’edificio storico, si propone anche di organizzare alcuni eventi culturali durante l’anno, all’interno dell’abbazia stessa.
Ivan Quattrocchio
 
                    
 La Biblioteca del Comune di Brozolo organizza la mostra “Giochi e giocattoli … infanzia d’altri tempi”, che verrà inaugurata sabato 16 dicembre
La Biblioteca del Comune di Brozolo organizza la mostra “Giochi e giocattoli … infanzia d’altri tempi”, che verrà inaugurata sabato 16 dicembre
 sufficienti a raggiungere il mare, la nostra pelle non è abituata, di solito è troppo chiara per stare al sole in costume. Non abbiamo fatto mai nulla di questo, solo basket, calcio, pallavolo, tennis, un corso di karate. Non sappiamo relazionarci con un mezzo che si muove con l’aria, nell’acqua. Spesso neppure sappiamo bene quanta responsabilità ci voglia nel prendere il mare e seguire un itinerario, preservando la salute di chi è con noi o intorno a noi. Tuttavia, siamo in molti, e abbiamo l’entusiasmo, la gioia per un riflesso sull’acqua che il ligure non vivrà mai, il rispetto per un’onda più cattiva delle altre che un toscano non proverà mai. Ci imbarchiamo nelle imprese folli, perché dobbiamo correre per dimostrare che anche noi possiamo essere marinai. Un mio amico, torinese fece la traversata dalla Toscana alla Corsica con il suo Laser, una barchetta di poco più di quattro metri per quaranta chili. Così a me è successo di iniziare piano piano, con la famiglia e una barca di dieci metri, a zonzo per il Mediterraneo tutta l’estate, e poi la successiva, sempre, per più di vent’anni. Beh, al mare ci sono poi rimasto, forse anche per dimostrare qualcosa a me stesso! E alle vele, e al loro disegno ho dedicato la vita, da quelle più piccole a quelle della barche da sogno.
sufficienti a raggiungere il mare, la nostra pelle non è abituata, di solito è troppo chiara per stare al sole in costume. Non abbiamo fatto mai nulla di questo, solo basket, calcio, pallavolo, tennis, un corso di karate. Non sappiamo relazionarci con un mezzo che si muove con l’aria, nell’acqua. Spesso neppure sappiamo bene quanta responsabilità ci voglia nel prendere il mare e seguire un itinerario, preservando la salute di chi è con noi o intorno a noi. Tuttavia, siamo in molti, e abbiamo l’entusiasmo, la gioia per un riflesso sull’acqua che il ligure non vivrà mai, il rispetto per un’onda più cattiva delle altre che un toscano non proverà mai. Ci imbarchiamo nelle imprese folli, perché dobbiamo correre per dimostrare che anche noi possiamo essere marinai. Un mio amico, torinese fece la traversata dalla Toscana alla Corsica con il suo Laser, una barchetta di poco più di quattro metri per quaranta chili. Così a me è successo di iniziare piano piano, con la famiglia e una barca di dieci metri, a zonzo per il Mediterraneo tutta l’estate, e poi la successiva, sempre, per più di vent’anni. Beh, al mare ci sono poi rimasto, forse anche per dimostrare qualcosa a me stesso! E alle vele, e al loro disegno ho dedicato la vita, da quelle più piccole a quelle della barche da sogno. 
 una vera e propria filosofia imprenditoriale portata avanti anche grazie alle iniziative culturali e sportive.
 una vera e propria filosofia imprenditoriale portata avanti anche grazie alle iniziative culturali e sportive.  Situato a pochi chilometri da Novara, Orta o Hortus Conclusus – giardino chiuso – è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Caratterizzata da una storia millenaria e avvolta dal mito è una delle più belle località lacustri dove tra vicoli, paesaggi naturali, bellezze architettoniche e luoghi mistici si può trascorrere una vacanza dall’atmosfera magica e spirituale
Situato a pochi chilometri da Novara, Orta o Hortus Conclusus – giardino chiuso – è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Caratterizzata da una storia millenaria e avvolta dal mito è una delle più belle località lacustri dove tra vicoli, paesaggi naturali, bellezze architettoniche e luoghi mistici si può trascorrere una vacanza dall’atmosfera magica e spirituale vicoli caratterizzati da piccoli eleganti negozi, meravigliosi bar e ristoranti, dove fare una pausa golosa è d’obbligo, fino ad arrivare a Piazza Motta, centro del paese dove si può ammirare Palazzo di Riviera in stile Rinascimentale, sedersi in una delle meravigliose terrazze che si affacciano sul lago e imbarcarsi per l’isola di San Giulio. Più avanti troviamo Villa Bossi, sede del Municipio, e salendo la lunga gradinata che parte dalla piazza si arriva alla Chiesa dell’Assunta da dove è possibile ammirare i tetti di Orta. Una esperienza davvero unica dallo spirito contemplativo è la visita al Sacro Monte di Orta, un luogo meraviglioso, immerso nel verde e nella pace del bosco, dedicato a San Francesco D’Assisi. Il “complesso devozionale” è costituito da una serie di cappelle dove la vita del Santo viene rappresentata attraverso la ricostruzione dei passaggi fondamentali della sua vita e termina con la Chiesa di San Nicolao, una imitazione della Basilica Inferiore di Assisi. La visita in questo posto fiabesco non finisce qui, è possibile fare altre bellissime passeggiate come il giro dell’Anello
 vicoli caratterizzati da piccoli eleganti negozi, meravigliosi bar e ristoranti, dove fare una pausa golosa è d’obbligo, fino ad arrivare a Piazza Motta, centro del paese dove si può ammirare Palazzo di Riviera in stile Rinascimentale, sedersi in una delle meravigliose terrazze che si affacciano sul lago e imbarcarsi per l’isola di San Giulio. Più avanti troviamo Villa Bossi, sede del Municipio, e salendo la lunga gradinata che parte dalla piazza si arriva alla Chiesa dell’Assunta da dove è possibile ammirare i tetti di Orta. Una esperienza davvero unica dallo spirito contemplativo è la visita al Sacro Monte di Orta, un luogo meraviglioso, immerso nel verde e nella pace del bosco, dedicato a San Francesco D’Assisi. Il “complesso devozionale” è costituito da una serie di cappelle dove la vita del Santo viene rappresentata attraverso la ricostruzione dei passaggi fondamentali della sua vita e termina con la Chiesa di San Nicolao, una imitazione della Basilica Inferiore di Assisi. La visita in questo posto fiabesco non finisce qui, è possibile fare altre bellissime passeggiate come il giro dell’Anello  Azzurro, anche in bicicletta, per scoprire piccoli gioielli come Omegna, Pella, Gozzano.
Azzurro, anche in bicicletta, per scoprire piccoli gioielli come Omegna, Pella, Gozzano.  inferno perchè, oltre alle migliaia di tonnellate di bombe sganciate sulle truppe e sui mezzi corazzati del rais di Baghdad nel corso di 110.000 missioni, fu il deserto a bruciare per settimane con devastanti conseguenze sull’ambiente. Costretto alla fuga dal Kuwait, Saddam fece incendiare centinaia di pozzi petroliferi, 600 o forse 700, ordinando di versare il petrolio in mare. L’incendio dei pozzi nel Kuwait è stato uno degli episodi di inquinamento ambientale più grave di tutti i tempi ad opera dell’uomo, un piano di terrorismo ecologico messo in atto da un dittatore ormai sconfitto, in preda alla disperazione e timoroso di perdere il potere. Sebastiao Salgado, celebre fotografo
inferno perchè, oltre alle migliaia di tonnellate di bombe sganciate sulle truppe e sui mezzi corazzati del rais di Baghdad nel corso di 110.000 missioni, fu il deserto a bruciare per settimane con devastanti conseguenze sull’ambiente. Costretto alla fuga dal Kuwait, Saddam fece incendiare centinaia di pozzi petroliferi, 600 o forse 700, ordinando di versare il petrolio in mare. L’incendio dei pozzi nel Kuwait è stato uno degli episodi di inquinamento ambientale più grave di tutti i tempi ad opera dell’uomo, un piano di terrorismo ecologico messo in atto da un dittatore ormai sconfitto, in preda alla disperazione e timoroso di perdere il potere. Sebastiao Salgado, celebre fotografo  brasiliano, ha fermato quei terribili momenti con la sua macchina fotografica in 34 immagini in grande formato che mostrano il coraggio dei vigili del fuoco impegnati a spegnere le fiamme dei pozzi di petrolio incendiati dai soldati iracheni in ritirata dal Kuwait verso la fine della guerra del Golfo, come rappresaglia per l’avanzata della coalizione militare guidata dagli americani. I pozzi in fiamme oscurarono il cielo per settimane, il giorno era uguale alla notte, disegnando un paesaggio demoniaco che troviamo nelle fotografie di Salgado, esposte a Milano presso la galleria Forma
brasiliano, ha fermato quei terribili momenti con la sua macchina fotografica in 34 immagini in grande formato che mostrano il coraggio dei vigili del fuoco impegnati a spegnere le fiamme dei pozzi di petrolio incendiati dai soldati iracheni in ritirata dal Kuwait verso la fine della guerra del Golfo, come rappresaglia per l’avanzata della coalizione militare guidata dagli americani. I pozzi in fiamme oscurarono il cielo per settimane, il giorno era uguale alla notte, disegnando un paesaggio demoniaco che troviamo nelle fotografie di Salgado, esposte a Milano presso la galleria Forma  Meravigli fino al 28 gennaio 2018. Gli scatti in bianco e nero di Salgado esaltano l’eroismo dei pompieri e dei tecnici paracadutati nel deserto kuwaitiano con la missione, quasi impossibile, di spegnere i pozzi che continuavano a ricoprire di petrolio il terreno, gli uomini, gli animali, in uno scenario apocalittico di guerra e di morte. Le truppe di Saddam Hussein si erano già ritirate dal Kuwait ma il dittatore mesopotamico decise, in un estremo atto di vendetta per l’intervento militare deciso dalle Nazioni Unite, di provocare il più grande disastro ambientale mai visto prima. La mostra “Kuwait, un deserto in fiamme”, è allestita presso il Forma Meravigli, in via Meravigli 5 a Milano, tutti i giorni dalle 11 alle 20, giovedì dalle 12 alle 22, lunedì e martedì chiuso, ingresso 8 euro (ridotto 6 euro).
Meravigli fino al 28 gennaio 2018. Gli scatti in bianco e nero di Salgado esaltano l’eroismo dei pompieri e dei tecnici paracadutati nel deserto kuwaitiano con la missione, quasi impossibile, di spegnere i pozzi che continuavano a ricoprire di petrolio il terreno, gli uomini, gli animali, in uno scenario apocalittico di guerra e di morte. Le truppe di Saddam Hussein si erano già ritirate dal Kuwait ma il dittatore mesopotamico decise, in un estremo atto di vendetta per l’intervento militare deciso dalle Nazioni Unite, di provocare il più grande disastro ambientale mai visto prima. La mostra “Kuwait, un deserto in fiamme”, è allestita presso il Forma Meravigli, in via Meravigli 5 a Milano, tutti i giorni dalle 11 alle 20, giovedì dalle 12 alle 22, lunedì e martedì chiuso, ingresso 8 euro (ridotto 6 euro). SERRALUNGA DI CREA (AL)
SERRALUNGA DI CREA (AL) 
 bilancia. Ma che cosa succede alla colonna vertebrale? L’eccesso di peso grava giorno dopo giorno sulla struttura in fase di accrescimento, condizionandola in modo spesso irreversibile. L’eccessiva concentrazione di massa grassa sulla parte alta porta le spalle in anteposizione, ipercifosi dorsale, condizionando il posizionamento del capo, con conseguente iperattivazione dei muscoli posteriori del collo. Risultato, dolori e mal di testa di tipo miotensivo. La massa adiposa collocata sulla pancia accentua la normale lordosi lombare, trasformandola in una iperlordosi, predisponendo così questi soggetti a patologie discali in età adulta.Cosa fare? Innanzitutto consultare le tabelle dei “percentili” che mettono in relazione età, BMI ( peso-altezza) e sesso, in modo da capire se il proprio figlio sia in sovrappeso oppure no.Quando si parla di BMI=indice di massa corporea, si deve calcolare il rapporto tra il peso espresso in kg e l’altezza espressa in metri al quadrato.
bilancia. Ma che cosa succede alla colonna vertebrale? L’eccesso di peso grava giorno dopo giorno sulla struttura in fase di accrescimento, condizionandola in modo spesso irreversibile. L’eccessiva concentrazione di massa grassa sulla parte alta porta le spalle in anteposizione, ipercifosi dorsale, condizionando il posizionamento del capo, con conseguente iperattivazione dei muscoli posteriori del collo. Risultato, dolori e mal di testa di tipo miotensivo. La massa adiposa collocata sulla pancia accentua la normale lordosi lombare, trasformandola in una iperlordosi, predisponendo così questi soggetti a patologie discali in età adulta.Cosa fare? Innanzitutto consultare le tabelle dei “percentili” che mettono in relazione età, BMI ( peso-altezza) e sesso, in modo da capire se il proprio figlio sia in sovrappeso oppure no.Quando si parla di BMI=indice di massa corporea, si deve calcolare il rapporto tra il peso espresso in kg e l’altezza espressa in metri al quadrato.
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